01.06.2013 Views

GALILEO GALILEI - CLA09

GALILEO GALILEI - CLA09

GALILEO GALILEI - CLA09

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>GALILEO</strong> <strong>GALILEI</strong><br />

La vita e le opere<br />

Galileo Galilei nacque a Pisa nel 1564 da una famiglia benestante; il padre Vincenzo era un<br />

commerciante con la grande passione per la musica. Iniziò gli studi nel convento si Santa Maria di<br />

Vallombrosa per poi proseguirli presso l’università di Pisa nella facoltà di medicina.<br />

Nel 1585 abbandonò gli studi senza conseguire alcuna laurea. Nonostante ciò assunse un notevole<br />

importanza nel campo scientifico, in seguito alla scoperta della bilancetta idrostatica per<br />

determinare il peso specifico dei corpi; quest’importanza gli consentì di ritornare all’università di<br />

Pisa come docente di matematica.<br />

Nel 1592, attirato da uno stipendio più alto, si trasferì presso l’università di Padova. In questo<br />

periodo conobbe Paolo Sarpi e Giovan Francesco Sagredo, con i quali, come Galilei afferma,<br />

trascorse “ i diciotto anni migliori” della sua vita.<br />

Lavorando nella repubblica di Venezia riuscì a frequentare l’Arsenale di Venezia, uno dei centri<br />

tecnologici più all’avanguardia del tempo, deducendo l’importante relazione tra la ricerca<br />

matematica e la sperimentazione tecnica, relazione utile all’invenzione di strumenti di misurazione<br />

sempre più precisi. Fu proprio in questo che inventò il compasso geometrico; il cannocchiale<br />

(1609), perfezionando una ricerca che si stava effettuando in Olanda. Fu proprio con il<br />

cannocchiale, utilizzandolo nello studio del cielo, che riuscì a scoprire, dimostrandole<br />

scientificamente, diverse conoscenze che perdurano ancora oggi, come:<br />

1) i quattro satelliti di Giove, denominati pianeti medicei in onore della famiglia de’ Medici;<br />

2) la conformazione della superficie lunare;<br />

3) la scoperta delle fasi di Venere.<br />

Galilei pubblicò tutte le sue scoperte nel “Siderius nuncius”; da queste pubblicazioni acquistò<br />

ancora più fama internazionale.<br />

Nel 1610 si trasferì a Firenze dove assunse la carica di “primario matematico e filosofico del<br />

Granduca di Toscana”. Questo nuovo incarico, oltre ad essere ben remunerato, non era molto<br />

dispendioso in termini fisici in quanto non richiedeva molto tempo. Fu proprio per questo che<br />

Galilei poté dedicarsi quasi totalmente alla ricerca scientifica. Fu in questo periodo che inventò,<br />

invertendo le lenti del cannocchiale, il microscopio.<br />

Parallelamente alla sua carriera di inventore, Galilei iniziò anche la carriera di scrittore. Scelse<br />

come lingua il volgare in quanto il suo intento era quello di rendere partecipe delle sue scoperte in<br />

maggior numero di persone.<br />

Nel 1613, in una lettera rivolta a padre Castelli, Galilei propose la distinzione tra la conoscenza<br />

religioso e quella scientifica. Attraverso questa distinzione Galilei voleva rivendicare l’autonomia<br />

della scienza nei confronti della religione. Sempre nella lettera Galilei proponeva un tipo di<br />

interpretazione delle Sacre Scritture: l’interpretazione storicistica. Attraverso quest’interpretazione<br />

Galilei sosteneva che le Sacre Scritture dovessero essere interpretate tenendo presente il livello di<br />

conoscenza raggiunto dagli autori, in quanto era convito che la conoscenza era sempre in continua<br />

evoluzione grazie al perfezionamento degli strumenti.<br />

Nel 1615 Galilei fu denunciato al tribunale dell’Inquisizione a causa delle sue affermazioni sulla<br />

teoria eliocentrica, teoria condannata nel 1616 a causa della sua incompatibilità con la fede<br />

cristiana. La denunciò divenne quindi un ammonimento ufficiale che costrinse Galilei a non<br />

sostenere e divulgare la teoria copernicana. Tuttavia, nonostante il sopraggiungere di una malattia,<br />

Galilei continuò a divulgare le sue idee scontrandosi ripetutamente con i Gesuiti. Uno di questi<br />

scontri avvenne nel 1618 quando comparvero in cielo tre meteore. Lo scontro si risolse in favore di<br />

Galilei che, con la sua opera “Il saggiatore”, smontò le tesi sostenute da padre Orazio Grassi.<br />

Nel 1618, in seguito al’elezione di Urbano VIII (uomo di ampie vedute e grande estimatore di<br />

Galilei), Galilei portò a termine l’opera “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo” nella<br />

quale esponeva, rivolgendosi ad un grande pubblico, il contrasto tra la scienza e la religione.


L’opera fu pubblicata nel 1632 con l’autorizzazione papale strappata da Galilei con la promessa che<br />

l’opera esponesse in maniera astratta le due teorie.<br />

Galilei, tuttavia, non mantenne la promesse provocando l’ira dei Gesuiti che lo convocarono davanti<br />

al tribunale dell’Inquisizione.<br />

Nel febbraio 1633 Galilei fu obbligato ad abiurare le proprie idee, per evitare di essere mandato al<br />

rogo, e fu condannato al “carcere formale perpetuo”. Da quel momento Galilei visse nel suo villino<br />

ad Arcetri (Firenze) continuando i suoi studi di meccanica che portarono all’opera “Discorsi e<br />

dimostrazioni intorno a due nuove scienze”, pubblicata in Olanda, che è tuttora alla base della fisica<br />

e della scienza moderna.<br />

Galilei morì nel 1642, dopo esser stato sempre più indebolito dalla malattia e in seguito alla<br />

scomparsa della figlia Maria Celeste.<br />

Galilei scrittore<br />

Le opere letterarie scritte da Galilei sono entrate nella storia della letteratura per il modo attraverso<br />

il quale l’autore comunica le proprie idee. Il metodo usato da Galilei è quello di mettere in risalto le<br />

contraddizioni dei “tradizionalisti” cioè di quelle persone che, cercando di nascondesi nella “verità”,<br />

sfuggivano al progresso ed alla realtà dei fatti.<br />

• “Il Saggiatore”<br />

Ne “Il Saggiatore” Galilei espone un dialogo tra due voci rappresentanti le due massime<br />

conoscenze del tempo. La creazione di questo dialogo gli è possibile grazie all’inserimento<br />

di alcuni passaggi della “Libra” di padre Grassi, esponente della conoscenza religiosa.<br />

Galilei, in maniera progressiva, nel corso del dialogo, dimostra le incongruenze logiche sulle<br />

teorie di padre Grassi e di conseguenza le inesattezze della conoscenza religiosa.<br />

• “Il dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo”<br />

L’opera è caratterizzata da un intensissimo dialogo tra due sostenitori delle due teorie<br />

sull’universo: Salviati, sostenitore della teoria eliocentrica, e Simplicio, sostenitore della<br />

teoria geocentrica. Al dialogo assiste una terza persona, Sagredo, neutrale in partenza, che,<br />

dotato di una grande curiosità, vorrebbe arrivare ad una conclusione personale ascoltando le<br />

tesi dei sostenitori delle due teorie.<br />

Alla fine dell’opera Sagredo, in seguito ad un’attenta analisi delle due teorie, arriva alla<br />

conclusione che la teoria più valida era quella eliocentrica.<br />

Nell’opera Galilei fa emergere l’incompatibilità, rimarcando la necessità di autonomia, tra le<br />

due conoscenze.<br />

Nel corso del dialogo sono presenti alcuni momenti di grande suspense che costringono il<br />

lettore a prendere un posizione ben precisa.<br />

A primo impatto il personaggio di Simplicio potrebbe sembrare totalmente comico, in<br />

quanto sostiene le sue idee senza nessun fondamento scientifico, ma se lo si analizza il suo è<br />

più un personaggio tragicomico, in quanto le sue idee sono frutto della paura di affrontare la<br />

realtà, vista come un mondo senza certezze.<br />

Il personaggio di Simplicio, non aperto all’innovazione ma dotato di una grande cultura,<br />

rende ancora più rilevante la vittoria di Salviati, nonché la vittoria della teoria eliocentrica<br />

sulla teoria geocentrica.


• “La favola dei suoni”<br />

È una novella tratta da “Il Saggiatore” che esprime in maniera semplice il fulcro della<br />

ricerca scientifica: l’esperienza.<br />

Per Galilei l’esperienza è dinamica ed è in continuo aggiornamento.<br />

Il protagonista di questa novella è un uomo dotato di un “ingegno perspicacissimo” e di una<br />

“curiosità straordinaria”, caratteristiche che lo spingono ad andare alla ricerca di nuovi<br />

suoni; fino al momento in cui il protagonista comincia la sua ricerca per il protagonista<br />

esisteva soltanto il suono del canto dei suoi uccelli.<br />

Una volta cominciata la ricerca, il protagonista si imbatte in suoni che non aveva mai udito;<br />

questi suoni suscitano nel protagonista una grande meraviglia.<br />

In questa favola il nome delle cose che causano i “nuovi” suoni non viene espresso; ciò è<br />

dovuto al fatto che l’intento di Galilei, la sua morale della favola, era quello di rimarcare le<br />

“sensate esperienze”, punto chiave del metodo scientifico.<br />

Il sommarsi di tutte queste “sensate esperienze” insegna al protagonista il valore dell’umiltà<br />

e quello della cautela. Queste due caratteristiche fanno si che il protagonista si renda conto<br />

della “esperienza mai conclusa”.<br />

• “Inalterabilità dei corpi celesti”<br />

È un brano tratto da “Il dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo”.<br />

Il pensiero medievale accomunava la morte alla perfezione massima dei vari corpi celesti,<br />

visti come entità immutabili, esclusa la Terra che, essendo la sede della vita, era considerato<br />

un corpo inalterabile.<br />

Secondo Sagredo se la Terra avesse la stessa dignità dei corpi celesti, sarebbe un corpo<br />

superfluo.<br />

In questo brano Galilei affronta, di seguito all’incorruttibilità dei corpi celesti ed<br />

all’alterabilità della Terra, la posizione dell’uomo nell’universo ed il valore della vita.<br />

Esistono due prospettive a riguardo, totalmente opposte, avanzate da Sagredo:<br />

1) la prima è totalmente comica poiché Sagredo capovolge il giudizio sul valore delle<br />

cose;<br />

2) la seconda consiste in un augurio che Sagredo rivolge ai “saggi aristotelici” affinché,<br />

dopo esser stati trasformati in statue di pietra da Medusa, possano fuggire dalle<br />

angosce causate dalla vita.<br />

Simplicio considera la Terra, anche se corrotta, come il centro dell’universo; per lui la vita<br />

sul pianeta terrestre era il fine per il quale erano stati creati gli altri corpi celesti immutabili.<br />

Sagredo dimostra le inesattezze di questa teoria paragonando le trasformazioni che<br />

avvengono sulla Terra, causate delle influenze degli altri corpi celesti, ad una sposa che, con<br />

l’unione ad una statua di marmo, vorrebbe generare una prole.<br />

Galilei, in questo brano, rimarca la causa che fa si che i “saggi aristotelici” non accettino il<br />

suo metodo di ricerca basato sulla sperimentazione: la rinuncia all’esperienza, con i relativi<br />

rischi, a causa di una profonda paura della morte.


• La prosa scientifica<br />

Galilei, con “Il dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo”, avanzò un nuovo tipo di<br />

trattazione scientifica con profonde innovazioni rispetto al tradizionale “trattato”.<br />

La caratteristica più importante di questo nuovo genere di trattazione è il rifiuto<br />

dell’interpretazione dei dati acquisiti secondo schemi prefissati, assoluti e trasmessi da un<br />

maestro. La scienza del periodo si basava soltanto sul confronto tra le ipotesi ed i dati<br />

acquisiti attraverso degli esperimenti.<br />

Un’altra caratteristica di questo genere di trattazione è quella che obbliga lo scrittore a<br />

persuadere, con “sensate esperimenti”, il lettore, facendo sì che egli cambi il modo di<br />

pensare (“rifare i cervelli”.<br />

Questo nuovo modo di scrivere era molto sintetica ma ben argomentata. Non doveva fornire<br />

delle certezze assolute ma delle certezze che potrebbero, con il progresso della tecnologia,<br />

essere superate.<br />

La lingua scelta era il volgare. La scelta era dovuta al fatto che l’esposizione delle nuove<br />

scoperte era rivolta a tutti coloro che erano disponibili a riflettere sul nuovo scenario delle<br />

realtà, offerto dalle scoperte.<br />

• “Contro l’IPSE DIXIT”<br />

Ne “Il dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo” Galilei fa emergere la verità in<br />

maniera teatrale attraverso lo scontro tra due personaggi che sostengono le due diverse teorie<br />

sull’universo: Simplicio, sostenitore della teoria geocentrica; Salviati, sostenitore della teoria<br />

eliocentrica.<br />

Il terzo personaggio, Sagredo, rappresenta il mediatore tra le due teorie; quest’ultimo, grazie<br />

alla sua intelligenza ed alla sua sensibilità, cerca di portare il confronto sul piano delle<br />

esperienze. Ne è un esempio la vicenda del notomista di Venezia, vicenda che mette in<br />

mostra la figura tragicomica di Simplicio. Egli infatti, per soddisfare il suo bisogno di<br />

sicurezza, rifiuta l’evidenza dell’esperienza diretta rifugiandosi dietro le conclusioni di<br />

Aristotele, rimarcando la “dipendenza gregaria” dei nemici delle scoperte.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!