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CIAO LIRA BENVENUTO EURO (.pdf) - Rete Civica di Trieste

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Ciao lira, benvenuto euro<br />

Guida alla moneta unica europea<br />

L’<strong>EURO</strong> TRA NOI<br />

L’Eurobus in viaggio sul territorio regionale<br />

Promosso dalla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia<br />

Realizzato dall’Info Point Europa del Comune <strong>di</strong> <strong>Trieste</strong><br />

Con il Patrocinio della Rappresentanza a Milano della Commissione Europea


Riproduzione, aggiornamenti e inserimento testi<br />

della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia<br />

e dell’Info Point Europa del Comune <strong>di</strong> <strong>Trieste</strong><br />

autorizzati dalla Rappresentanza a Milano della Commissione Europea<br />

Progetto e<strong>di</strong>toriale: Rotary Club Lecco “Le Grigne”<br />

Testi a cura <strong>di</strong>: Clau<strong>di</strong>a Bianconi e Valeria Gualan<strong>di</strong><br />

Corrispondente d’informazione presso<br />

la Rappresentanza a Milano della Commissione europea<br />

Lay-out & progetto grafico: Cattaneo Paolo Grafiche s.r.l.<br />

Disegni: Archivio Commissione europea<br />

Distretto 2040<br />

ROTARY CLUB LECCO<br />

“LE GRIGNE”<br />

Questa pubblicazione è nata da un’idea comune<br />

della Rappresentanza a Milano della Commissione europea<br />

e del Rotary Club “Le Grigne” <strong>di</strong> Lecco presieduto<br />

dal Dott. Giovanni Rota.<br />

Lo stampato originale è scaricabile dal sito internet: www.uemilano.it<br />

I testi contenuti in questa pubblicazione non rispecchiano la posizione ufficiale della Commissione europea<br />

I testi sono aggiornati a ottobre 2001<br />

Stampa: Stella Arti Grafiche s.r.l. - <strong>Trieste</strong>


Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia<br />

Direzione regionale degli Affari Europei<br />

L’euro tra noi.<br />

L’eurobus in viaggio sul territorio regionale<br />

L’ -day, 1° gennaio 2002, giorno in cui l’euro inizierà a circolare<br />

concretamente con valore legale all’interno <strong>di</strong> 12 Paesi dell’Unione europea<br />

(Austria, Belgio, Germania, Grecia, Finlan<strong>di</strong>a, Francia, Irlanda, Italia,<br />

Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna), si avvicina velocemente.<br />

L’introduzione della nuova <strong>di</strong>visa europea avrà un impatto incisivo<br />

sulla nostra vita economica e sociale, producendo non solo un cambiamento<br />

in termini puramente contabili, ma anche in relazione alle abitu<strong>di</strong>ni e<br />

comportamenti psicologici dell’intera società civile. La moneta rappresenta sia<br />

uno strumento materiale <strong>di</strong> scambio che un’unità <strong>di</strong> valore nella quale si<br />

rafforza anche l’identità nazionale: il mutamento apportato dall’euro a tale<br />

realtà provoca al momento una sensazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio e <strong>di</strong> ansia nel comune<br />

citta<strong>di</strong>no, al quale si richiede uno sforzo <strong>di</strong> adattamento e <strong>di</strong> adempimento <strong>di</strong><br />

nuove procedure. La Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, attraverso la<br />

Direzione regionale degli Affari europei, ha ritenuto fondamentale realizzare<br />

un’azione informativa e <strong>di</strong> sostegno nei confronti dell’intera comunità<br />

regionale, che le permetta <strong>di</strong> vivere consapevolmente la transizione alla<br />

moneta unica. Il progetto “L’euro tra noi. L’Eurobus in viaggio sul territorio<br />

regionale”, promosso <strong>di</strong>rettamente dall’Amministrazione regionale, anche<br />

nell’ambito della Campagna <strong>di</strong> informazione euro 2002 della Banca Centrale<br />

Europea, e realizzato in collaborazione con l’Info Point Europa <strong>di</strong> <strong>Trieste</strong>,<br />

vuole sod<strong>di</strong>sfare le esigenze più imme<strong>di</strong>ate delle <strong>di</strong>verse fasce della<br />

popolazione, in particolare quelle soggette alle maggiori <strong>di</strong>fficoltà quali<br />

anziani e persone socialmente ed economicamente escluse. L’incontro <strong>di</strong>retto<br />

con tali interlocutori, nei piccoli e gran<strong>di</strong> centri della regione, e la messa a<br />

<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> ogni utile informazione e materiale <strong>di</strong> riferimento potrà<br />

favorire i meccanismi <strong>di</strong> adeguamento all’euro e il sentimento <strong>di</strong><br />

appartenenza ad una comune <strong>di</strong>mensione europea.<br />

L’ASSESSORE REGIONALE AGLI AFFARI <strong>EURO</strong>PEI<br />

Dott.ssa Alessandra Guerra<br />

3


4<br />

INFO POINT <strong>EURO</strong>PA<br />

CENTRO D’INFORMAZIONE DELL’UNIONE <strong>EURO</strong>PEA<br />

Comune <strong>di</strong> <strong>Trieste</strong><br />

via della Procureria 2, 34121<br />

tel. 040 675.4141 - fax 040 675.41.42<br />

ipe@comune.trieste.it<br />

www.retecivica.trieste.it/ipe<br />

L’Info Point Europa (IPE) è stato attivato dal Comune <strong>di</strong><br />

<strong>Trieste</strong> il 23.6.1999 grazie alla firma <strong>di</strong> una Convenzione con<br />

la Commissione Europea.<br />

L’IPE fa parte della <strong>Rete</strong> dei Centri d’Informazione Europea<br />

coor<strong>di</strong>nata dalla Commissione Europea (DG Press and<br />

Comunication; <strong>di</strong>rectorate A, Interinstitutional Relations,<br />

Information Policy, Representations) ed ha competenza<br />

regionale: in Italia ne esistono 21, in pratica uno per regione.<br />

L’IPE <strong>di</strong> <strong>Trieste</strong> è perciò responsabile dell’informazione<br />

comunitaria in regione ed ha recentemente aperto un subrelay<br />

(PUNTO <strong>EURO</strong>PA) in convenzione con la Provincia <strong>di</strong><br />

Gorizia.<br />

L’IPE <strong>di</strong> <strong>Trieste</strong> si occupa essenzialmente <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere<br />

l’informazione comunitaria fra i citta<strong>di</strong>ni me<strong>di</strong>ante quattro<br />

funzioni principali:<br />

• offrire al pubblico una prima risposta alla richiesta <strong>di</strong><br />

informazioni sull’Unione Europea, le politiche e i<br />

programmi comunitari;<br />

• fornire assistenza nelle ricerche <strong>di</strong> informazioni su<br />

tematiche comunitarie dando accesso alla documentazione<br />

ufficiale (legislazione, documenti, e/o pubblicazioni delle<br />

istituzioni europee);<br />

• in<strong>di</strong>rizzare eventualmente il richiedente verso altre fonti<br />

d’informazione a livello regionale, nazionale, comunitario;<br />

• promuovere la partecipazione del citta<strong>di</strong>no al <strong>di</strong>battito sulla<br />

costruzione dell’Unione Europea.


Arriva l’euro!<br />

Dal 1° marzo 2002 la lira cesserà <strong>di</strong> avere corso legale e cederà<br />

definitvamente il passo all’euro. Solo per un breve periodo, dal 1° gennaio al<br />

28 febbraio 2002, lira ed euro coabiteranno.<br />

La nascita della moneta unica corona oggi, senza ombra <strong>di</strong> dubbio, il<br />

più importante risultato concreto raggiunto dall’Europa comunitaria e<br />

rappresenta la premessa più significativa perché ognuno <strong>di</strong> noi si senta a<br />

casa propria anche al <strong>di</strong> là delle frontiere nazionali. All’inizio del 2002<br />

trecento milioni <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci Paesi <strong>di</strong>versi saranno chiamati ad<br />

utilizzare una moneta unica: l’euro. Si tratta <strong>di</strong>: Austria, Belgio, Finlan<strong>di</strong>a,<br />

Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo, Irlanda, Italia, Paesi Bassi,<br />

Portogallo e Spagna.<br />

Tre Paesi, pur appartenendo all’Unione europea a pieno titolo, hanno<br />

preferito non adottare, per il momento, la nuova moneta (Danimarca, Regno<br />

Unito, Svezia).<br />

All’appuntamento manca poco tempo; la nuova <strong>di</strong>visa scompaginerà<br />

abitu<strong>di</strong>ni e schemi mentali, in particolare per i meno giovani. È importante,<br />

quin<strong>di</strong>, che fin d’ora si prenda coscienza <strong>di</strong> questa svolta epocale e si inizi<br />

a familiarizzare con l’euro. A tale scopo è stata realizzata questa pubblicazione.<br />

15 ottobre 2000<br />

GIAN PIETRO FONTANA-RAVA<br />

Direttore della Rappresentanza a Milano<br />

della Commissione europea<br />

5


Sommario<br />

Nomenclatura<br />

dell’Unione europea da pag. 8 a pag. 11<br />

Paesi membri<br />

dell’Unione europea pag. 12<br />

68 domande -<br />

68 risposte sull’euro da pag. 14 a pag. 38<br />

Tappe della realizzazione<br />

dell’euro pag. 39<br />

Cronologia<br />

dell’unificazione europea da pag. 40 a pag. 43<br />

Tutti i siti Internet sull’Euro pag. 44<br />

In<strong>di</strong>rizzi utili nel Friuli-Venezia Giulia pag. 46<br />

7


Nomenclatura dell’Unione europea<br />

I Paesi dell’Unione europea<br />

8<br />

I Paesi che fanno parte attualmente dell’Unione europea sono 15: Austria, Belgio,<br />

Danimarca, Finlan<strong>di</strong>a, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi<br />

Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia.<br />

Commissione europea<br />

È l’istituzione che assicura l’applicazione dei trattati e propone la legislazione comunitaria.<br />

È composta da venti commissari. Il presidente della Commissione viene nominato ogni<br />

cinque anni. Dal 1999 è presidente l’italiano Romano Pro<strong>di</strong>.<br />

La Commissione <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> un apparato amministrativo la cui sede è ripartita tra Bruxelles<br />

e Lussemburgo. Le sue venticinque <strong>di</strong>rezioni generali costituiscono dei settori specializzati<br />

nell’attuazione delle politiche comuni e nella gestione amministrativa generale.


Parlamento europeo<br />

È composto da seicentoventisei rappresentanti dei citta<strong>di</strong>ni dei quin<strong>di</strong>ci Stati dell’Unione<br />

europea, eletti a suffragio universale ogni cinque anni; le ultime elezioni hanno avuto<br />

luogo il 13 giugno 1999. I deputati italiani sono ottantasette. Il Parlamento europeo è<br />

l’organo <strong>di</strong> espressione democratica e <strong>di</strong> controllo politico dell’Unione europea.<br />

Consiglio dell’Unione europea<br />

È l’istituzione decisionale principale dell’Unione, ha sede a Bruxelles. Il Consiglio adotta<br />

gli atti giuri<strong>di</strong>ci comunitari e <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> un potere legislativo che con<strong>di</strong>vide con il<br />

Parlamento europeo.<br />

Consiglio europeo<br />

I capi <strong>di</strong> Stato e <strong>di</strong> governo si riuniscono almeno due volte all’anno nel Consiglio europeo,<br />

a cui partecipa anche il presidente della Commissione. Nell’Unione il Consiglio europeo<br />

ha assunto un ruolo sempre più importante: ad esso spetta stabilire le priorità, definire gli<br />

orientamenti politici e dare all’Unione l’impulso necessario al suo sviluppo.<br />

Corte <strong>di</strong> giustizia<br />

Con sede a Lussemburgo, è composta da quin<strong>di</strong>ci giu<strong>di</strong>ci, assistiti da nove avvocati<br />

generali, nominati <strong>di</strong> concerto dagli Stati membri per un mandato, rinnovabile, <strong>di</strong> sei anni<br />

e con garanzia <strong>di</strong> in<strong>di</strong>pendenza. Il ruolo della Corte è quello <strong>di</strong> assicurare il rispetto del<br />

<strong>di</strong>ritto nell’interpretazione e nell’applicazione dei Trattati.<br />

9


Tribunale <strong>di</strong> primo grado<br />

10<br />

Con sede a Lussemburgo, è composto da quin<strong>di</strong>ci giu<strong>di</strong>ci. È competente per l’esame dei<br />

ricorsi contro la Comunità europea, presentati da persone fisiche o giuri<strong>di</strong>che.<br />

Corte dei Conti<br />

Verifica la legalità e la regolarità delle entrate e delle spese dell’Unione europea, nonché<br />

la sua corretta gestione finanziaria.<br />

Comitato economico e sociale<br />

È formato da duecentoventidue membri, che rappresentano le <strong>di</strong>verse categorie del<br />

mondo economico e sociale. Deve essere consultato prima dell’adozione <strong>di</strong> un gran<br />

numero <strong>di</strong> decisioni.<br />

Comitato delle regioni<br />

È composto da duecentoventidue rappresentanti delle collettività regionali e locali.<br />

Trattato <strong>di</strong> Roma<br />

È il Trattato che istituisce la Comunità europea, firmato a Roma il 25 marzo 1957.<br />

Le lingue ufficiali dell’Unione europea<br />

Sono un<strong>di</strong>ci. Italiano, francese, tedesco, olandese, danese, inglese, portoghese, spagnolo,<br />

greco, svedese, finlandese.


La ban<strong>di</strong>era europea<br />

Nel 1986 il Consiglio europeo ha adottato la ban<strong>di</strong>era <strong>di</strong>venuta simbolo dell’Unione: reca<br />

un cerchio <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci stelle d’oro su uno sfondo azzurro. Il numero <strong>di</strong> stelle non ha niente<br />

a che vedere con il numero degli Stati membri, è solo un simbolo <strong>di</strong> perfezione.<br />

L’inno europeo<br />

L’Unione europea ha scelto come proprio inno l’ “Inno alla gioia”<br />

della nona sinfonia <strong>di</strong> Beethoven.<br />

9 maggio festa dell’Unione europea<br />

Il 9 maggio 1950 Robert Schuman, ministro degli Esteri francese, propose la messa in<br />

comune delle risorse <strong>di</strong> carbone e acciaio della Francia e della Repubblica Federale <strong>di</strong><br />

Germania in un’organizzazione aperta agli altri Paesi europei.<br />

11


Paesi membri dell’Unione europea<br />

Belgio 10 milioni <strong>di</strong> abitanti;<br />

capitale Bruxelles<br />

Danimarca<br />

12<br />

5,2 milioni <strong>di</strong> abitanti;<br />

capitale Copenaghen<br />

Germania<br />

81,2 milioni <strong>di</strong> abitanti;<br />

capitale Berlino<br />

Grecia<br />

10,2 milioni <strong>di</strong> abitanti;<br />

capitale Atene<br />

Spagna<br />

Francia<br />

Irlanda<br />

39 milioni <strong>di</strong> abitanti;<br />

capitale Madrid<br />

57,3 milioni <strong>di</strong> abitanti;<br />

capitale Parigi<br />

3,5 milioni <strong>di</strong> abitanti;<br />

capitale Dublino<br />

Lussemburgo<br />

400.900 abitanti;<br />

capitale Lussemburgo<br />

Paesi Bassi<br />

Austria<br />

15 milioni <strong>di</strong> abitanti;<br />

capitale Amsterdam<br />

7,8 milioni <strong>di</strong> abitanti;<br />

capitale Vienna<br />

Portogallo<br />

9,8 milioni <strong>di</strong> abitanti;<br />

capitale Lisbona<br />

Finlan<strong>di</strong>a<br />

Italia<br />

56,9 milioni <strong>di</strong> abitanti;<br />

capitale Roma<br />

5 milioni <strong>di</strong> abitanti;<br />

capitale Helsinki<br />

Svezia 8,8 milioni <strong>di</strong> abitanti;<br />

capitale Stoccolma<br />

Regno Unito<br />

58 milioni <strong>di</strong> abitanti;<br />

capitale Londra


68 domande - 68 risposte sull’euro<br />

Che cos’è l’euro?<br />

14<br />

È la moneta unica europea che dal 1° gennaio 1999 ha sostituito le monete nazionali <strong>di</strong><br />

un<strong>di</strong>ci Paesi dell’Unione europea: Austria, Belgio, Finlan<strong>di</strong>a, Francia, Germania, Lussemburgo,<br />

Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna. Dal 1° gennaio 2002 inizieranno a<br />

circolare monete e banconote in euro. Dal 1° marzo 2002 le valute nazionali saranno<br />

<strong>di</strong>chiarate fuori corso.<br />

Un euro è <strong>di</strong>viso in cento cent.<br />

Quali sono i Paesi dell’Unione europea?<br />

I Paesi che fanno attualmente parte dell’Unione europea sono quin<strong>di</strong>ci: Austria, Belgio,<br />

Danimarca, Finlan<strong>di</strong>a, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi<br />

Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia.<br />

Che cos’è l’area euro?<br />

È l’area definita dagli Stati membri partecipanti<br />

all’Unione Economica e Monetaria (UEM),<br />

detta anche Eurolan<strong>di</strong>a.


Che cos’è Eurolan<strong>di</strong>a?<br />

Eurolan<strong>di</strong>a è un termine <strong>di</strong> fantasia che definisce l’area euro, ovvero l’area geografica<br />

composta dai Paesi che adottano l’euro.<br />

Quali sono i Paesi che fanno parte dell’area euro?<br />

I Paesi che fanno parte dell’area euro o Eurolan<strong>di</strong>a sono do<strong>di</strong>ci dei quin<strong>di</strong>ci Paesi<br />

dell’Unione europea: Austria, Belgio, Finlan<strong>di</strong>a, Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo,<br />

Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna.<br />

Quali sono i criteri <strong>di</strong> convergenza che un Paese deve rispettare<br />

per poter accedere all’area euro?<br />

L’euro è la moneta unica europea, che<br />

richiede regole ben precise <strong>di</strong> buona gestione<br />

economica. Perché il risultato sia una moneta<br />

forte e stabile, è necessario che partecipino<br />

all’euro i Paesi che sono in grado <strong>di</strong> contenere<br />

l’inflazione, tenere sotto controllo il<br />

debito e il deficit pubblico, mantenere i tassi<br />

<strong>di</strong> interesse in linea con quelli degli altri<br />

Paesi, <strong>di</strong>mostrare stabilità <strong>di</strong> cambio.<br />

Queste regole sono anche definite come i 5<br />

criteri <strong>di</strong> convergenza, nel dettaglio:<br />

• stabilità dei prezzi: il tasso <strong>di</strong> inflazione<br />

non deve superare <strong>di</strong> oltre l’1,5% la me<strong>di</strong>a<br />

dei tre Stati membri che hanno riportato i<br />

tassi <strong>di</strong> inflazione più bassi;<br />

• tassi <strong>di</strong> interesse: i tassi <strong>di</strong> interesse a lungo termine non devono superare <strong>di</strong> oltre due<br />

punti percentuale la me<strong>di</strong>a dei tre paesi aventi i tassi <strong>di</strong> interesse meno elevati dell’Unione;<br />

• <strong>di</strong>savanzo: i <strong>di</strong>savanzi <strong>di</strong> bilancio nazionali devono essere vicini o inferiori al 3% del<br />

Prodotto Interno Lordo;<br />

• indebitamento: il debito pubblico non può superare il 60% del Prodotto Interno Lordo,<br />

tranne nel caso in cui si mostri una tendenza a <strong>di</strong>minuire verso tale livello;<br />

• stabilità dei corsi: una valuta nazionale non può essere stata svalutata durante il biennio<br />

precedente il momento preso in considerazione e deve essere rimasta entro il margine<br />

<strong>di</strong> fluttuazione del 2,25%.<br />

15


Che cos’è l’inflazione?<br />

È il continuo aumento dei prezzi in un Paese, in un determinato periodo. Un piccolo<br />

aumento dei prezzi, anno per anno, è normale e non preoccupa. Viceversa, un aumento<br />

troppo alto potrebbe pregiu<strong>di</strong>care lo sviluppo dell’economia.<br />

Che cos’è il tasso <strong>di</strong> interesse?<br />

L’interesse è il compenso che si riceve quando si presta del denaro o che si paga quando<br />

si ricevono sol<strong>di</strong> in prestito. Il tasso <strong>di</strong> interesse è la quantificazione <strong>di</strong> questo compenso<br />

in percentuale al capitale: può essere il 2%, il 3%, il 5%, il 10%, eccetera.<br />

Che cos’è il debito pubblico?<br />

È il debito totale accumulato negli anni dallo Stato verso l’estero o nei confronti dei<br />

citta<strong>di</strong>ni.<br />

Che cos’è il deficit pubblico?<br />

16<br />

1999<br />

2000<br />

Il deficit pubblico si ha quando le spese <strong>di</strong> uno Stato superano le entrate.


Che cosa sono i criteri <strong>di</strong> convergenza?<br />

Sono i criteri economici che deve rispettare un Paese per poter utilizzare l’euro. Questi<br />

criteri sono fissati dal Trattato <strong>di</strong> Maastricht.<br />

Che cosa è il Trattato <strong>di</strong> Maastricht?<br />

Il Trattato firmato il 7 febbraio 1992 ed entrato in vigore il 1° novembre 1993 prende il<br />

nome <strong>di</strong> Maastricht perché è stato firmato nella citta<strong>di</strong>na olandese <strong>di</strong> Maastricht. Questo<br />

Trattato fissa le regole per il raggiungimento dell’Unione economica e monetaria con un<br />

calendario in tre fasi delle azioni da realizzare. Il Trattato stabilisce i criteri <strong>di</strong> convergenza<br />

per la partecipazione all’Unione economica e monetaria. Dal 1999 nell’Unione europea<br />

viene introdotta una moneta unica che nel 2002 sostituisce le valute nazionali.<br />

Perché alcuni Paesi dell’Unione europea non hanno adottato<br />

l’euro al 1° gennaio 1999?<br />

Danimarca e Regno Unito hanno negoziato una deroga con gli altri Stati, mentre la Svezia e la<br />

Grecia nel 1998 non rispettavano i criteri <strong>di</strong> convergenza. In particolare, la Svezia non aveva<br />

reso la Banca centrale nazionale in<strong>di</strong>pendente e la Grecia non rispettava i criteri economici.<br />

17


Che cosa vuol <strong>di</strong>re Paese “in” e Paese “pre-in”?<br />

18<br />

“In” è un’espressione gergale che<br />

in<strong>di</strong>ca gli Stati membri battistrada,<br />

cioè quelli che partecipano all’Unione<br />

monetaria fin dal 1999: Austria,<br />

Belgio, Finlan<strong>di</strong>a, Francia, Germania,<br />

Lussemburgo, Irlanda, Italia, Paesi<br />

Bassi, Portogallo e Spagna. I Paesi<br />

“pre-in” sono gli Stati membri che non<br />

sod<strong>di</strong>sfacevano i requisiti <strong>di</strong> efficienza<br />

economica, necessari per partecipare<br />

all’Unione monetaria (i cosiddetti<br />

“criteri <strong>di</strong> convergenza”) o che hanno<br />

deciso <strong>di</strong> non adottare l’euro. La<br />

Grecia e la Svevia non sod<strong>di</strong>sfacevano<br />

tali criteri nel maggio 1998, quando è stato deciso quali Paesi potevano adottare l’euro,<br />

mentre la Danimarca e la Gran Bretagna si sono avvalse del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> non partecipare, restando<br />

fuori dall’area euro.<br />

Quando entreranno a far parte dell’area euro Danimarca,<br />

Gran Bretagna e Svezia?<br />

La situazione della Svezia, che all’inizio non sod<strong>di</strong>sfaceva appieno le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

partecipazione verrà esaminata ogni due anni o anche più spesso se la stessa Svezia lo<br />

richiederà. Così potrà far parte dell’UEM alle stesse con<strong>di</strong>zioni e secondo la stessa<br />

procedura dei primi partecipanti.<br />

Diversamente, la situazione dei Paesi che volontariamente hanno deciso <strong>di</strong> non partecipare<br />

non sarà rivista sistematicamente perché spetta a questi mo<strong>di</strong>ficare la loro decisione.<br />

• Gran Bretagna: Un’adesione appare probabile dopo le elezioni della Camera dei<br />

Comuni nell’anno 2002.<br />

• Danimarca: Secondo la costituzione danese, l’introduzione della moneta unica deve essere<br />

legittimata da un referendum popolare. Il referendum indetto in Danimarca il 28 settembre<br />

2000 ha confermato la volontà dei citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> ritardare l’ingresso nell’Unione monetaria.<br />

• Svezia: La Svezia, tuttora, non sod<strong>di</strong>sfa i criteri necessari, ma la sua adesione all’UEM<br />

appare possibile nel 2002.


Può un Paese uscire da Eurolan<strong>di</strong>a?<br />

No. Le porte dell’Unione economica e monetaria sono aperte solo per chi vuole entrare:<br />

il trattato <strong>di</strong> Maastricht non prevede possibilità <strong>di</strong> uscita.<br />

Cosa succederà agli Stati partecipanti che, dopo essere entrati<br />

in zona euro, non sod<strong>di</strong>sferanno più i criteri <strong>di</strong> convergenza?<br />

Esistono dei controlli del rispetto, in particolare, <strong>di</strong> due<br />

valori <strong>di</strong> riferimento:<br />

1. se il deficit complessivo dello stato supera il 3% del<br />

prodotto interno lordo.<br />

2. se il debito pubblico supera il 60% del prodotto interno<br />

lordo.<br />

Se viene rilevato un deficit troppo elevato, il Consiglio<br />

raccomanda le misure da prendere per ridurre il deficit; se<br />

lo Stato membro rimane passivo, il Consiglio può infliggere<br />

delle multe.<br />

19


Perché è stato introdotto l’euro?<br />

20<br />

Per rendere operativo il mercato unico europeo. Grazie all’introduzione dell’euro, i Paesi<br />

partecipanti all’Unione monetaria costituiranno una delle tre gran<strong>di</strong> aree economiche e<br />

monetarie del mondo, in grado <strong>di</strong> competere con quelle del dollaro e dello yen.<br />

popolazione<br />

commercio<br />

prodotto<br />

interno<br />

lordo<br />

(P.I.L.)


Quali sono i vantaggi dell’Unione economica e monetaria (UEM)?<br />

Se si considera che il 60% del commercio tra gli Stati<br />

membri dell’Unione europea si svolge nel territorio<br />

dell’Unione, si capisce come al mercato europeo<br />

manchi solo un elemento essenziale: l’euro. L’UEM<br />

rappresenta la conclusione logica del mercato unico.<br />

Con la moneta unica, il mercato unico funzionerà molto<br />

meglio. Eliminati i costi <strong>di</strong> transazione, dovuti alla<br />

conversione delle monete e scomparse le variazioni dei<br />

tassi <strong>di</strong> cambio, che perturbano gli scambi commerciali<br />

e gli investimenti, il mercato unico potrà esplicare tutti i<br />

suoi effetti benefici.<br />

Che <strong>di</strong>fferenza c’è fra Unione economica e monetaria e mercato<br />

unico europeo?<br />

Il mercato unico comporta uno spazio senza frontiere interne, nel quale è assicurata la<br />

libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali.<br />

L’Unione economica e monetaria è il coronamento naturale e necessario del mercato unico,<br />

la sua logica conclusione. Con la moneta europea il mercato unico funzionerà assai meglio.<br />

I suoi effetti benefici si esplicheranno appieno una volta eliminati i costi delle operazioni <strong>di</strong><br />

cambio fra le monete e scomparse le variazioni dei tassi <strong>di</strong> cambio che perturbano i flussi<br />

commerciali e <strong>di</strong> investimento.<br />

Quali sono i vantaggi dell’euro?<br />

L’inflazione sarà sotto controllo. I prezzi<br />

più stabili e trasparenti consentiranno una<br />

concorrenza più efficace; l’assenza dei<br />

rischi <strong>di</strong> cambio faciliterà le transazioni;<br />

viaggiare costerà meno perché saranno<br />

annullati i costi dovuti ai cambi <strong>di</strong> valuta; i<br />

tassi <strong>di</strong> interesse saranno più bassi e i<br />

prestiti meno onerosi.<br />

21


In che modo l’euro contribuirà a creare posti <strong>di</strong> lavoro<br />

e benessere?<br />

22<br />

Almeno in tre mo<strong>di</strong>:<br />

In primo luogo, non avremo<br />

più le perturbazioni monetarie<br />

che danneggiano gli scambi tra<br />

gli Stati membri. Ci siamo<br />

abituati all’instabilità dei cambi<br />

tra monete europee tanto da<br />

<strong>di</strong>menticare che i movimenti al<br />

rialzo e al ribasso frenano<br />

la crescita e riducono i posti <strong>di</strong><br />

lavoro.<br />

L’ultima grave crisi del 1995 è costata all’Unione europea una minore crescita, pari a non<br />

meno <strong>di</strong> 1,5 milioni <strong>di</strong> posti <strong>di</strong> lavoro.<br />

L’euro darà inoltre origine a maggiore benessere perché ridurrà gli oneri finanziari delle<br />

operazioni commerciali. Le imprese non dovranno più sostenere i costi derivanti dall’uso<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>verse monete. Ogni riduzione dei costi può rendere un’azienda più competitiva e<br />

metterla in grado <strong>di</strong> trasferire i benefici ottenuti alla propria clientela.<br />

In terzo luogo, i tassi <strong>di</strong> interesse me<strong>di</strong> risulteranno inferiori a quelli attuali. E questo sarà<br />

positivo per gli investimenti e la creazione <strong>di</strong> nuovi posti <strong>di</strong> lavoro.<br />

Sicuramente il passaggio all’euro comporterà dei costi.<br />

Chi dovrà sostenerli?<br />

Alcuni costi sono inevitabili, ad esempio quelli<br />

determinati dalla sostituzione dei programmi dei<br />

computer. Tali costi vanno visti, tuttavia, come un<br />

investimento che sarà premiato dal maggiore<br />

benessere derivante dall’introduzione dell’euro. Si<br />

apriranno nuovi mercati e gli interessi dei consumatori<br />

saranno meglio tutelati grazie alla maggiore<br />

concorrenza. Quando saremo in grado <strong>di</strong> valutare<br />

i benefici reali, tra 10-15 anni, ci renderemo conto che<br />

i vantaggi per le imprese e per i singoli citta<strong>di</strong>ni sono<br />

<strong>di</strong> gran lunga superiori ai costi sostenuti.


Perché è stato scelto il termine euro?<br />

È stato scelto il termine euro perché è la ra<strong>di</strong>ce della parola Europa<br />

ed è identico in tutte le lingue europee.<br />

Qual è l’ortografia<br />

“euro”?<br />

La regola europea vuole che in italiano si <strong>di</strong>ca e si scriva<br />

euro al singolare (esempio: 1 euro) e euro anche al plurale<br />

(esempio: 100 euro) e non 100 “euri”. Inoltre bisogna<br />

<strong>di</strong>re cent e non “centesimo” (esempio: 1 cent e 100 cent).<br />

Come si <strong>di</strong>ce euro nelle altre lingue dell’Unione europea?<br />

come importo con l’articolo definito<br />

un’unità più unità singolare plurale<br />

DA 1 euro 100 euro euroen euroene<br />

1 cent 100 cent centen centene<br />

DE 1 Euro 100 Euro der Euro <strong>di</strong>e Euro<br />

1 Cent 100 Cent der Cent <strong>di</strong>e Cent<br />

EL 1 ευρω´ 100 ευρω´ το ευρω´ τα ευρω´<br />

1 λεπτο´ 100 λεπτα´ το λεπτο´ τα λεπτα´<br />

EN 1 euro 100 euro1 the euro the euro1 1 cent 100 cent1 the cent the cent1 ES 1 euro 100 euros el euro los euros<br />

1 cent 100 cents el cent los cents<br />

FR 1 euro 100 euros l’euro les euros<br />

1 cent 100 cents le cent les cents<br />

NL 1 euro 100 euro de euro de euro’s<br />

1 cent 100 cent de cent de centen<br />

PT 1 euro 100 euros o euro os euros<br />

1 cent 100 cents o cent os cents<br />

FI 1 euro 100 euroa2 euro eurot<br />

1 sentti 100 senttiä2 sentti sentit<br />

SV 1 euro 100 euro euron3 eurorna3 1 cent 100 cent centen centen<br />

1. L’ortografia senza “s” può essere considerata un’eccezione alla normale prassi inglese in materia<br />

2. Partitivo singolare<br />

3. Per i riferimenti alla “vamua” o alle monete<br />

23


Qual è il simbolo dell’euro?<br />

24<br />

Il simbolo dell’euro è .<br />

È stato <strong>di</strong>segnato dai servizi della<br />

Commissione europea. La scelta finale<br />

tra le varie soluzioni proposte è stata<br />

compiuta dopo una valutazione qualitativa<br />

da parte del pubblico, nel quadro<br />

<strong>di</strong> un’indagine realizzata da un organismo<br />

specializzato.<br />

La si ispira all’epsilon greco rinviando<br />

alla culla della civiltà europea; è anche la<br />

prima lettera della parola Europa, barrata con due tratti orizzontali paralleli ad in<strong>di</strong>care la<br />

stabilità dell’euro.<br />

La tempestiva definizione del simbolo <strong>di</strong>stintivo dell’euro riflette tra l’altro la sua<br />

vocazione a <strong>di</strong>ventare una delle principali valute mon<strong>di</strong>ali.<br />

Il simbolo va utilizzato ogni qual volta sia necessario un simbolo <strong>di</strong>stintivo per<br />

l’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> importi monetari in euro, nei listini dei prezzi, nelle fatture, sugli assegni e<br />

su altri mezzi <strong>di</strong> pagamento, esempio 100.<br />

Qual è il co<strong>di</strong>ce euro?<br />

Se si vuole evitare <strong>di</strong> scrivere il termine completo<br />

“euro”, nei documenti ufficiali, si può ricorrere al<br />

co<strong>di</strong>ce “EUR”.


Come sono fatte le banconote e le monete euro?<br />

Vi saranno sette tagli <strong>di</strong> banconote, da 5, 10, 20, 50, 100, 200 e 500 euro.<br />

Le banconote riportano simboli <strong>di</strong> apertura (finestre) e <strong>di</strong> unione (ponti), con particolari<br />

architettonici della storia dell’arte europea, in successione temporale, dal periodo romano<br />

a quello contemporaneo.<br />

25


Le monete metalliche saranno otto: da 1, 2, 5, 10, 20, e 50 cent e 1, e 2 euro.<br />

Su una faccia le monete recheranno il valore e il profilo dell’Europa, sull’altra, all’interno<br />

<strong>di</strong> una corona <strong>di</strong> stelle, dei simboli <strong>di</strong>versi per ciascun paese.<br />

Le monete euro potranno circolare in tutti i paesi, in<strong>di</strong>pendentemente dallo Stato che<br />

le ha battute.<br />

Cosa rappresentano le facce italiane delle monete euro?<br />

26<br />

L’Italia ha scelto <strong>di</strong> dare un volto nazionale a tutte le otto future monete euro:<br />

Castel del Monte (1 cent), la Mole Antonelliana (2 cent), il Colosseo (5 cent), la Venere <strong>di</strong><br />

Botticelli (10 cent), le Forme nello Spazio <strong>di</strong> Umberto Boccioni (20 cent), la Statua <strong>di</strong><br />

Marco Aurelio (50 cent), l’Uomo Vitruviano <strong>di</strong> Leonardo da Vinci (1 euro), Dante Alighieri<br />

<strong>di</strong>pinto da Raffaello (2 euro).


Quali sono le facce delle monete euro degli altri stati?<br />

Austria<br />

Belgio<br />

Finlan<strong>di</strong>a<br />

Francia<br />

Germania<br />

27


Grecia<br />

Irlanda<br />

Lussemburgo<br />

Olanda<br />

Portogallo<br />

Spagna<br />

28


Come faranno i non vedenti e i portatori<br />

<strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap visivi a riconoscere le banconote<br />

e le monete?<br />

Per le monete è facile, hanno <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong>verse a seconda del<br />

valore, le banconote avranno i numeri in rilievo per essere<br />

imme<strong>di</strong>atamente riconoscibili al tatto.<br />

Quando cominceranno a circolare<br />

materialmente banconote e monete in euro?<br />

Le monete e le banconote euro cominceranno a circolare dal 1° gennaio 2002.<br />

Che cos’è l’Euro-day?<br />

È la data <strong>di</strong> introduzione delle banconote e delle monete in euro: il 1° gennaio 2002<br />

Che cos’è la doppia circolazione delle monete?<br />

A partire dal 1° gennaio 2002 verranno immesse in circolazione le banconote e le monete<br />

in euro; per un periodo determinato dagli Stati membri, e comunque non superiore a due<br />

mesi (1° marzo 2002), esse circoleranno assieme alle banconote e monete nazionali, che<br />

saranno progressivamente ritirate dalle autorità monetarie.<br />

Che cosa succederà alle vecchie banconote<br />

e monete in lire?<br />

Le lire cesseranno <strong>di</strong> avere valore legale il 1° marzo 2002. Da quel<br />

momento avranno valore solo per i collezionisti. Dopo tale data si<br />

potranno cambiare le banconote e le monete soltanto presso gli<br />

sportelli della Banca d’Italia.<br />

A quante lire corrisponde un euro?<br />

1 =1936,27 lire.<br />

Il cambio è stato fissato il 31/12/1998 e rimarrà sempre lo stesso.<br />

29


Che cos’è il tasso <strong>di</strong> cambio?<br />

30<br />

È il prezzo <strong>di</strong> una moneta espresso in termini <strong>di</strong> un’altra moneta.<br />

Come si cambiano le lire in euro?<br />

Per cambiare le lire in euro si utilizza il tasso <strong>di</strong><br />

conversione euro/lira.<br />

1 = 1936,27 lire<br />

• 10.000 lire = euro<br />

Come si cambiano gli euro in lire?<br />

• 10.000 : 1936,27 = 5,16 euro<br />

Per cambiare gli euro in lire si utilizza il tasso <strong>di</strong> conversione lira/euro.<br />

1 = 1936,27 lire<br />

• 10 = lire<br />

• 10 x 1936,27 = 19.362,7<br />

Che cos’è l’arrotondamento?<br />

Effettuando il cambio da euro a lira oppure da lira<br />

ad euro, dopo la virgola si ottengono dei decimali<br />

che devono essere arrotondati ad un massimo <strong>di</strong><br />

due cifre secondo una regola precisa: se la terza<br />

cifra dopo la virgola è inferiore a 5 la seconda cifra<br />

resta immutata, se, invece, la terza cifra è pari o<br />

superiore a 5 la seconda è aumentata <strong>di</strong> un’unità.<br />

0,1,2,3,4 : seconda cifra immutata<br />

5,6,7,8,9 : seconda cifra aumentata <strong>di</strong> una unità<br />

Esempio: 151,944 <strong>di</strong>venta 151,94<br />

151,945 <strong>di</strong>venta 151,95


Che cos’è l’euroconvertitore?<br />

È una calcolatrice sulla quale può<br />

essere impostato il cambio lira/ in<br />

modo da ottenere in automatico<br />

il cambio. Se si vuole sapere subito<br />

quanto è una cifra in euro in lire, si<br />

<strong>di</strong>gita sull’euroconvertitore la cifra in<br />

euro, si preme un tasto e si ottiene<br />

l’equivalente in lire. Il proce<strong>di</strong>mento<br />

può essere svolto anche da lire ad<br />

euro.<br />

Che cosa sono le conversioni grossolane?<br />

Se non si ha a portata <strong>di</strong> mano un euroconvertitore e si vuole rapidamente fare<br />

un cambio da lira a euro o viceversa si possono eseguire i seguenti calcoli mentali:<br />

Dall’euro: si moltiplica per mille e poi si raddoppia<br />

Esempio: Quanto fa 8.500 in lire?<br />

Passaggio imme<strong>di</strong>ato: 8.500.000 x 2 = 17.000.000 <strong>di</strong> lire,<br />

la conversione esatta è: 16.458.295 <strong>di</strong> lire.<br />

Dalla lira: si <strong>di</strong>vide per mille e poi <strong>di</strong> nuovo per due<br />

Esempio: Quanto fa 24.000.000 lire in euro?<br />

Passaggio imme<strong>di</strong>ato 24.000:2=12.000 euro<br />

la conversione esatta è 12.394,97.<br />

Che cos’è il tasso <strong>di</strong> conversione?<br />

Il tasso <strong>di</strong> conversione in<strong>di</strong>ca il valore dell’euro in valuta nazionale.<br />

I tassi <strong>di</strong> conversione tra l’euro e le <strong>di</strong>fferenti monete nazionali partecipanti all’UEM sono<br />

stati introdotti irrevocabilmente il 1° gennaio 1999. Il tasso <strong>di</strong> conversione include sei cifre<br />

significative ed è sempre definito in termini <strong>di</strong> un euro espresso nelle monete nazionali.<br />

31


Qual è il tasso <strong>di</strong> conversione dell’euro<br />

con le altre monete europee?<br />

Come faccio a convertire le lire<br />

in un’altra moneta dell’area euro?<br />

32<br />

Anche se le valute che partecipano all’UEM sono unità dell’euro, i citta<strong>di</strong>ni hanno ancora<br />

bisogno <strong>di</strong> convertire importi da una valuta all’altra. Il modo corretto <strong>di</strong> effettuare una<br />

conversione consiste nel convertire l’importo in lire in euro e successivamente dall’euro in<br />

un’altra unità monetaria usando i tassi fissi <strong>di</strong> conversione adottati il 1° gennaio 1999.<br />

Questa operazione è detta anche triangolazione.<br />

1 = 1936,27 lire<br />

1 = 6,55957 franchi francesi<br />

10.000 lire = ? franchi francesi<br />

10.000 : 1936,27 = 5,165 euro X 6,55957 = 33,88 franchi francesi<br />

1 euro = 40,3399 franchi belgi;<br />

= 1,95583 marchi tedeschi;<br />

= 166,386 pesetas spagnole;<br />

= 6,55957 franchi francesi;<br />

= 0,787564 sterline irlandesi;<br />

= 40,3399 franchi lussemburghesi;<br />

= 2,20371 fiorini olandesi;<br />

= 13,7603 scellini austriaci;<br />

= 200,482 escudos portoghesi;<br />

= 5,94573 marchi finlandesi;<br />

= 340,750 dracme greche.


Come faccio a convertire le lire in una valuta<br />

che non fa parte dell’area euro?<br />

Esattamente come per una conversione tra lira e valute che fanno parte dell’area euro.<br />

Si converte l’importo in lire in euro e successivamente dall’euro in un’altra unità<br />

monetaria, come il dollaro ad esempio, usando i tassi <strong>di</strong> cambio.<br />

Questa operazione è detta anche triangolazione.<br />

Quanto durerà l’euro?<br />

Per l’euro si prevede una vita molto lunga.<br />

Per la prima volta nella storia del mondo<br />

do<strong>di</strong>ci Paesi adottano una moneta unica.<br />

È in atto una grande rivoluzione, è <strong>di</strong>fficile<br />

immaginare un processo a ritroso.<br />

L’euro e l’ecu sono la stessa cosa?<br />

Che cos’è la triangolazione?<br />

La triangolazione è il passaggio tramite l’euro per cambiare<br />

i sol<strong>di</strong> da una moneta nazionale ad un’altra.<br />

Ad esempio: per cambiare le lire in franchi francesi devo<br />

prima cambiare le lire in euro e poi gli euro in franchi<br />

francesi.<br />

No. L’euro è il nome della moneta unica europea. ECU è l’acronimo <strong>di</strong> European Currency<br />

Unit (Unità <strong>di</strong> valuta Europea), un paniere che contiene tutte le monete europee, non è<br />

una moneta vera e propria.<br />

33


Qual è il futuro dell’ECU?<br />

34<br />

Il 1° gennaio 1999 l’Ecu è stato sostituito a tutti gli effetti dall’euro. Il tasso <strong>di</strong> cambio tra<br />

Ecu e euro è stato fissato 1 a 1, 1 Ecu = 1 Euro. Tutti i contratti e i prestiti in Ecu, non<br />

hanno subito nessun cambiamento, sono stati convertiti automaticamente in euro.<br />

Perché euro e non ecu, come alcuni si aspettavano?<br />

La denominazione euro è stata preferita a qualsiasi altra dai capi <strong>di</strong> Stato e <strong>di</strong> governo<br />

dell’UE. Il suo riferimento all’Europa è chiaro e non può essere confusa con nessuna delle<br />

monete nazionali attualmente o precedentemente in uso.<br />

Che cosa succede ai contratti in Ecu?<br />

Tutti i contratti e i prestiti (ad esempio i mutui per la casa)<br />

non subiscono alcun cambiamento, sono stati convertiti<br />

automaticamente in euro.<br />

Che cosa in<strong>di</strong>ca il principio<br />

“Nessun obbligo, nessun <strong>di</strong>vieto”?<br />

Questo principio, dettato dall’Unione europea, significa<br />

che durante il periodo <strong>di</strong> transizione (1° gennaio 1999 -<br />

1° gennaio 2002), i citta<strong>di</strong>ni e le imprese non sono<br />

obbligati ad utilizzare l’euro, ma se lo desiderano,<br />

possono farlo. Così il citta<strong>di</strong>no può aprire un conto<br />

corrente in banca in euro e l’impresa, ad esempio,<br />

pagare i suoi <strong>di</strong>pendenti in euro.


Che cos’è il periodo <strong>di</strong> transizione?<br />

È il periodo compreso tra l’introduzione dell’euro come moneta ufficiale dell’UEM e<br />

l’introduzione delle banconote e monete euro, dal 1° gennaio 1999 al 1° gennaio 2002.<br />

Che cos’è l’Istituto Monetario Europeo (IME)<br />

E’ stato il predecessore della Banca Centrale Europea, istituito nel 1994, con il compito <strong>di</strong><br />

preparare il passaggio alla moneta unica.<br />

Che cos’è la Banca centrale europea (BCE)?<br />

La Banca centrale europea, entrata in funzione nel giugno 1998 per succedere all’Istituto<br />

monetario europeo (IME), è un organo in<strong>di</strong>pendente e sovranazionale che ha il potere <strong>di</strong><br />

creare moneta e stabilire il tasso al quale essa viene data e presa in prestito nei Paesi<br />

dell’Unione che hanno adottato l’euro. Suo compito è definire e gestire la politica monetaria<br />

della Comunità, con il fine primario <strong>di</strong> assicurare la stabilità dei prezzi. Ha sede a Francoforte.<br />

Che cos’è il Sistema europeo <strong>di</strong> banche centrali (SEBC)?<br />

La Banca centrale europea e le 15 banche centrali nazionali compongono il Sistema<br />

europeo <strong>di</strong> banche centrali, i cui compiti sono: gestire la massa monetaria, condurre<br />

operazioni <strong>di</strong> cambio, detenere e gestire le riserve ufficiali degli Stati membri e<br />

provvedere al buon funzionamento dei sistemi <strong>di</strong> pagamento.<br />

Commissioni bancarie<br />

Per le conversioni dalla lira all’euro e viceversa<br />

una raccomandazione comunitaria invita le banche<br />

a non applicare delle commissioni bancarie.<br />

Per le conversioni tra la lira e altre valute nazionali,<br />

le banche applicano delle commissioni, ma,<br />

secondo la medesima raccomandazione comunitaria,<br />

queste devono in<strong>di</strong>care separatamente<br />

e in modo chiaro ogni spesa richiesta.<br />

È possibile aprire<br />

un conto in banca in euro?<br />

Sì.<br />

35


È possibile pagare un conto in euro<br />

se si ha un conto corrente in lire?<br />

36<br />

Sì.<br />

Quando si potrà pagare in euro?<br />

Dal 1° gennaio 1999 fino al 1° gennaio 2002 i pagamenti in euro potranno essere fatti solo<br />

sotto forma scritturale, cioè si possono pagare dei conti in euro solo con la carta <strong>di</strong><br />

cre<strong>di</strong>to, il bancomat, <strong>di</strong> assegni e tutte le forme <strong>di</strong> pagamento <strong>di</strong>verse dalle monete e dalle<br />

banconote. Si potrà pagare in euro sotto forma <strong>di</strong> monete e banconote solo a partire dal<br />

1° gennaio 2002.<br />

Quali sono i pagamenti scritturali?<br />

Tutti i pagamenti che non avvengono con monete o banconote, cioè assegni, bancomat,<br />

carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, bonifici, etc.<br />

Che cos’è la doppia in<strong>di</strong>cazione dei prezzi?<br />

È l’in<strong>di</strong>cazione dei prezzi sia in euro che in valuta nazionale.


Le banche e i negozi potranno effettuare<br />

la conversione tra la lira e l’euro in modo scorretto?<br />

Saranno <strong>di</strong>sponibili numerose tabelle che consentiranno <strong>di</strong> verificare le conversioni.<br />

Semplici calcolatori elettronici eseguiranno anch’essi l’operazione ed i mezzi <strong>di</strong><br />

informazione non mancheranno <strong>di</strong> dare la caccia ai profittatori. Il timore <strong>di</strong> esporsi a<br />

cattiva pubblicità sarà un forte deterrente per chiunque segua prassi scorrette.<br />

Che cos’è l’eurológo?<br />

È un marchio introdotto nei negozi europei per aumentare la fiducia dei consumatori. Se<br />

tale marchio è esposto nella vetrina <strong>di</strong> un negozio o in un annuncio pubblicitario nel<br />

periodo <strong>di</strong> transizione, ciò significa che i prezzi dei prodotti sono in<strong>di</strong>cati sia in euro che<br />

nelle unità monetarie nazionali e che i consumatori possono pagare in euro. I commercianti<br />

che espongono il marchio si sono impegnati ad applicare il tasso <strong>di</strong> cambio<br />

ufficiale e a rispettare le norme <strong>di</strong> arrotondamento.<br />

Hier können Sie mit Euro bezahlen<br />

Se aceptan pagos en euras<br />

paiments en euros acceptés<br />

Bij ons kunt u in euro betalen<br />

Payments in euros accepted<br />

Meillä voitte maksaa euroilla<br />

Si accettano pagamenti in euro<br />

Aceitam-se pagamentos em euro<br />

Con l’avvento dell’euro i prezzi aumenteranno?<br />

Saranno <strong>di</strong>sponibili numerose tabelle che consentiranno <strong>di</strong> verificare le conversioni.<br />

Le regole <strong>di</strong> arrotondamento dovranno essere applicate in modo corretto. In ogni caso è<br />

importante che i consumatori e le associazioni <strong>di</strong> consumatori svolgano una funzione <strong>di</strong><br />

controllo per evitare arrotondamenti al rialzo.<br />

37


Che cosa vuol <strong>di</strong>re la trasparenza dei prezzi?<br />

38<br />

Le <strong>di</strong>fferenze nei prezzi tra i Paesi dell’area euro sono tuttora molto elevate. Dopo il<br />

1° gennaio 2002, quando in questi Paesi tutti i prezzi saranno espressi in euro, sarà facile<br />

confrontare i prezzi delle merci e si potrà vedere che ad esempio andare al cinema costa<br />

meno in Belgio oppure che le bollette telefoniche in Italia sono tra le più care d’Europa<br />

oppure che le auto italiane costano meno in Francia. I prezzi, comunque, tenderanno ad<br />

uniformarsi verso il basso.<br />

Come avverranno i pagamenti in euro<br />

nella vita <strong>di</strong> tutti i giorni dopo il 1° gennaio 2002?<br />

Pagare in euro sarà come pagare con la moneta nazionale, con l’ovvia eccezione che si<br />

useranno le nuove banconote e le nuove monete metalliche in euro.<br />

La vera <strong>di</strong>fferenza si noterà viaggiando all’estero, perché non sarà più necessario cambiare<br />

moneta e quin<strong>di</strong> pagare la relativa commissione, non si dovrà più perdere tempo a<br />

confrontare i prezzi o per fare i propri acquisti dove il cambio risulta più favorevole.


Tappe della realizzazione dell’euro<br />

1998 • Scelta dei paesi che faranno parte dell’area euro.<br />

• Fissazione dei tassi <strong>di</strong> cambio bilaterali delle monete<br />

dei paesi che partecipano alla zona euro.<br />

• Creazione della Banca centrale europea.<br />

1 gennaio 1999<br />

Terza fase dell’Unione economica e monetaria:<br />

•Un<strong>di</strong>ci paesi fanno parte dell’area euro.<br />

•L’euro è una moneta a pieno titolo.<br />

•Fissazione irrevocabile dei tassi <strong>di</strong> conversione.<br />

•Possibilità <strong>di</strong> pagamenti in moneta scritturale (assegni, trasferimenti)<br />

e elettronica (carte <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to e <strong>di</strong> addebito, commercio elettronico).<br />

•Nei negozi e nelle aziende si procede alla doppia in<strong>di</strong>cazione dei prezzi.<br />

•Una politica monetaria unica elaborata dal Sistema europeo delle banche centrali (SEBC).<br />

•Mercati finanziari in euro.<br />

• Mercati <strong>di</strong> cambio in euro.<br />

1 gennaio 2001<br />

• La Grecia entra a far parte <strong>di</strong> Eurolan<strong>di</strong>a.<br />

1 gennaio 2002<br />

• Introduzione delle banconote e delle monete metalliche in euro.<br />

• Le banconote e le monete metalliche sono utilizzabili in tutta la zona euro.<br />

• Fine della conversione <strong>di</strong> conti dei citta<strong>di</strong>ni e delle imprese.<br />

• Fine del passaggio delle amministrazioni pubbliche all’euro.<br />

• Adattamento dei <strong>di</strong>stributori <strong>di</strong> banconote e degli apparecchi a moneta.<br />

1 marzo 2002<br />

• Termine massimo per la sostituzione delle banconote e delle monete metalliche nazionali<br />

con banconote e monete metalliche in euro.<br />

39


Cronologia dell’unificazione europea<br />

1950<br />

1951<br />

1957<br />

1973<br />

1981<br />

40<br />

9 maggio<br />

Robert Schuman, ministro degli Esteri francese, propone, in un <strong>di</strong>scorso ispirato da Jean<br />

Monnet, la messa in comune delle risorse <strong>di</strong> carbone e <strong>di</strong> acciaio della Francia e della<br />

Repubblica federale <strong>di</strong> Germania in un’organizzazione aperta agli altri Paesi europei.<br />

18 aprile<br />

I sei stati: Belgio, Lussemburgo, Olanda, Francia, Germania, Italia, firmano a Parigi<br />

il trattato che istituisce la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA).<br />

25 marzo<br />

Firma a Roma dei trattati che istituiscono<br />

la Comunità economica europea (CEE) e l’Euratom.<br />

I gennaio<br />

La Danimarca, l’Irlanda e il Regno Unito entrano nella CEE<br />

(il referendum dà esito negativo in Norvegia).<br />

I gennaio<br />

Ingresso della Grecia nella Comunità europea.<br />

25<br />

1


1986<br />

1987<br />

1990<br />

1992<br />

I gennaio<br />

Ingresso della Spagna e del Portogallo nella Comunità europea.<br />

17 e 28 febbraio<br />

Firma a Lussemburgo e all’Aia dell’Atto unico europeo, con cui i <strong>di</strong>eci Paesi membri<br />

raggiungono un accordo per la revisione del trattato <strong>di</strong> Roma e il rilancio dell’integrazione<br />

europea.<br />

I luglio<br />

Entra in vigore l’Atto unico europeo.<br />

3 ottobre<br />

Riunificazione tedesca.<br />

3<br />

14 <strong>di</strong>cembre<br />

Apertura a Roma delle conferenze intergovernative sull’Unione e economica e monetaria e<br />

sull’Unione politica.<br />

7 febbraio<br />

Firma a Maastricht del trattato sull’Unione europea.<br />

1<br />

41


1993<br />

1995<br />

1997<br />

1998<br />

42<br />

I gennaio<br />

Completamento del mercato unico secondo il calendario previsto dell’Atto unico<br />

europeo.<br />

I novembre<br />

Entrata in vigore del trattato <strong>di</strong> Maastricht.<br />

I gennaio<br />

Ingresso <strong>di</strong> Austria, Finlan<strong>di</strong>a e Svezia nell’Unione europea.<br />

2 ottobre<br />

Firma ad Amsterdam del trattato che mo<strong>di</strong>fica alcune delle <strong>di</strong>sposizioni presenti nel<br />

Trattato sull’Unione.<br />

30 marzo<br />

Avvio del processo <strong>di</strong> adesione degli Stati can<strong>di</strong>dati dell’Europa centrale ed orientale e del<br />

Me<strong>di</strong>terraneo.<br />

1 - 3 maggio<br />

Decisione sugli Stati pronti a entrare nella terza fase dell’UEM.<br />

1


1999<br />

2002<br />

I gennaio<br />

Inizio del periodo transitorio dell’UEM.<br />

I maggio<br />

Entrata in vigore del Trattato <strong>di</strong> Amsterdam.<br />

I gennaio<br />

Messa in circolazione delle monete e delle banconote in euro.<br />

I marzo<br />

Termine ultimo per la sostituzione del contante.<br />

43


Tutti i siti Internet<br />

sull’Euro<br />

44<br />

http://www.tesoro.it/web/euro.asp<br />

http://www.tesoro.it/euro<br />

Sito del Ministero del Tesoro: probabilmente il portale in italiano<br />

più completo sull’Euro.<br />

http://europa.eu.int/euro/html/entry.html<br />

Questo è il sito ufficiale dell’UE sull’Euro: potete visionare il<br />

calendario del passaggio alla moneta unica<br />

http://www.euro.ecb.int/it.html<br />

Sito della Banca Centrale Europea: il suo ruolo principale è quello<br />

<strong>di</strong> offrire tutti i dati tecnici riguardanti gli aspetti economici e<br />

finanziari del passaggio alla monete unica<br />

http://eurolan<strong>di</strong>a.tin.it/euro<br />

Viaggio interattivo alla scoperta dell'Euro: particolarmente stimolante<br />

per le scuole ed i giovani la parte de<strong>di</strong>cata ai quiz ed ai giochi)<br />

http://verve.cirfid.unibo.it/norma/euro<br />

Se siete giuristi o semplici interessati vi trovate il quadro giuri<strong>di</strong>co<br />

<strong>di</strong> riferimento dell’Euro, sia comunitario che nazionale<br />

http://www.consilium.eu.int/emu/it/index.htm<br />

E’ il sito del Consiglio dell’UE: potete consultare la pubblicazione<br />

ufficiale che riunisce testi giuri<strong>di</strong>ci e accor<strong>di</strong> politici <strong>di</strong> importanza<br />

fondamentale per l'attuazione dell'unione monetaria<br />

http://www.tesoro.it/euro/topics/ml_pa.asp<br />

L’Euro e la Pubblica Amministrazione: un link <strong>di</strong>retto ad una<br />

pagina che vi spiega le tappe dell’introduzione dell’Euro nelle<br />

amministrazioni pubbliche


Le reti <strong>di</strong> informazione<br />

della Commissione europea ...<br />

Le Rappresentanze della Commissione europea a Roma e a Milano hanno una fitta rete <strong>di</strong> centri<br />

<strong>di</strong> informazione <strong>di</strong>slocati su tutto il territorio nazionale.<br />

Gli Info-Point Europa (IPE)<br />

Gli Info Point Europa offrono la consultazione delle pubblicazioni della Comunità europea e<br />

mettono a <strong>di</strong>sposizione del pubblico opuscoli e note informative su temi <strong>di</strong> grande interesse. Gli<br />

IPE possono inoltre organizzare conferenze e seminari sulle tematiche comunitarie <strong>di</strong> attualità.<br />

I Centri <strong>di</strong> Informazione e <strong>di</strong> Animazione Rurale (CARREFOURS)<br />

I Carrefours rurali sono sportelli nati con lo scopo <strong>di</strong> informare le collettività rurali in merito alle<br />

politiche e agli aiuti <strong>di</strong>sponibili della Comunità trattando in particolare i temi legati allo sviluppo<br />

rurale, all’agricoltura ed alla protezione dell’ambiente.<br />

A questo scopo i Carrefours pubblicano perio<strong>di</strong>camente dei bollettini informativi ed organizzano<br />

incontri e seminari per stimolare il <strong>di</strong>battito e l’interscambio <strong>di</strong> esperienze tra i vari gruppi<br />

presenti nelle zone rurali, trasmettendo poi alla Commissione europea i dati riguardanti la<br />

<strong>di</strong>namica rurale.<br />

I Centri <strong>di</strong> Documentazione Europea (CDE)<br />

La rete dei CDE nasce con il duplice obiettivo <strong>di</strong> aiutare le Università a promuovere<br />

l’insegnamento e la ricerca in materia comunitaria e <strong>di</strong> rendere accessibile al pubblico<br />

l’informazione sull’Unione e le sue politiche. Si tratta <strong>di</strong> biblioteche e centri <strong>di</strong> documentazione<br />

situati presso Università o altri istituti d’istruzione superiore.<br />

La lista dei centri d’informazione con le relative coor<strong>di</strong>nate è <strong>di</strong>sponibile sul sito Internet della<br />

Rappresentanza della Commissione Europea a Milano : http://www.uemilano.it<br />

(Corso Magenta, 59 - 20123 Milano - tel. 02 46 75 141 - fax 02 48 18 543 - e-mail antmil@cec.eu.int)<br />

45


In<strong>di</strong>rizzi utili nel Friuli-Venezia Giulia<br />

TRIESTE<br />

REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA<br />

Servizio per gli Affari Comunitari<br />

via S. Francesco 37 - 34133 <strong>Trieste</strong><br />

segr. tel. 040 377.52.26 - fax 040 377.52.36 - www.regione.fvg.it - s.aff.com@regione.fvg.it<br />

REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA<br />

Servizio per la Promozione dell’Integrazione Europea<br />

via S. Francesco 37 - 34133 <strong>Trieste</strong><br />

segr. tel. 040 377.50.72 - fax 040 377.50.25 - www.regione.fvg.it - s.rap.est@regione.fvg.it<br />

INFO POINT <strong>EURO</strong>PA - Centro d’Informazione dell’Unione Europea<br />

Comune <strong>di</strong> <strong>Trieste</strong> - via della Procureria 2 - 34121 <strong>Trieste</strong><br />

tel. 040 675.41.41 - fax 040 675.41.42 - ipe@comune.trieste.it - www.retecivica.trieste.it/ipe<br />

CDE (Centro <strong>di</strong> Documentazione Europea)<br />

piazzale Europa 1 - 34127 <strong>Trieste</strong><br />

tel. 040 67.63.062 - fax 040 67.63.067 - www.univ.trieste.it/cdets - cdets@univ.trieste.it<br />

ISDEE<br />

corso Italia 27 - 34122 TRIESTE<br />

tel. 040 63.91.30 - fax 040 63.42.48 - www.isdee.it - isdee@spin.it<br />

I.n.C.E.<br />

via Genova 9 - 34121 <strong>Trieste</strong><br />

tel. 040 77.86.777 - fax 040 36.06.40 - www.ceinet.org - www.cei.es-org - cei-es@cei-es.org<br />

C.E.P. (Comitato Euro Provinciale) - Prefettura <strong>di</strong> <strong>Trieste</strong><br />

piazza Unità d’Italia 8 - 34121 <strong>Trieste</strong><br />

tel. 040 373.11 (centralino) - 040 373.16.20 d. - 040 347.66.99 - fax 040 347.66.54<br />

GORIZIA<br />

46<br />

PUNTO <strong>EURO</strong>PA - Centro Comunicazioni Multime<strong>di</strong>ali<br />

palazzo Alvarez - via Diaz 5 - 34170 Gorizia<br />

tel. 0481 54.51.50 - fax 0481 54.67.19 - ccmgorizia@libero.it<br />

<strong>EURO</strong> INFO CENTRE: EIC IT388 GORIZIA - Informest<br />

via Cadorna 36 - 34170 Gorizia<br />

tel. 0481 59.74.11 - fax 0481 53.72.04 - eicit388@informest.it - www.informest.it<br />

<strong>EURO</strong> CONSIGLIERE EURES<br />

vicolo del Molino 1<br />

tel. e fax 0481 53.55.27 / 53.37.45 / 53.35.72


UDINE<br />

<strong>EURO</strong> CONSIGLIERE EURES<br />

viale Duodo 3<br />

tel. e fax 0432 23.10.11<br />

<strong>EURO</strong> INFO CENTRE: EIC IT388 UDINE<br />

via Morpurgo 4 - 33100 U<strong>di</strong>ne<br />

tel. 0432 24.88.26 - fax 0432 50.39.19 - eicit388@ud.camcom.it - www.ud.camcom.it<br />

AICCRE - FVG<br />

piazza XX Settembre 2 - 33100 U<strong>di</strong>ne<br />

tel. 0432 508605 - fax 0432 507213 - www.aiccre.it<br />

<strong>EURO</strong>DESK - c/o INFORMAGIOVANI<br />

viale Ungheria 41 - 33100 U<strong>di</strong>ne<br />

tel. 0432 29.23.29 - fax 0432 50.89.49 - infgioud@iol.it<br />

RUE - RISORSE UMANE <strong>EURO</strong>PA c/o ITI “A. Malignani”<br />

viale L. Da Vinci 10 - 33100 U<strong>di</strong>ne<br />

tel. 0432 46.361 - fax 0432 54.54.20 - rue@malignani.ud.it<br />

CARREFOUR VENETO - ANTENNA DI SEDEGLIANO<br />

via XXIV Maggio 2 - 33039 Sedegliano (U<strong>di</strong>ne)<br />

tel. 0432 91.61.22 / 91.62.35 - fax 0432 91.50.25 - sedegcom@tin.it<br />

CARREFOUR VENETO - ANTENNA DI PONTEBBA<br />

Società OPEN Leader - via Pramollo 16 - 33016 Pontebba (U<strong>di</strong>ne)<br />

tel. 0428 90.148 - fax 0428 90.148<br />

referente: Barbara Matellon - openleader@tin.it<br />

GEMONA DEL FRIULI: CASA PER L’<strong>EURO</strong>PA / PUNTO DECENTRATO Eurodesk<br />

piazza del Ferro 9 - 33013 Gemona del Friuli (U<strong>di</strong>ne)<br />

tel. e fax 0432 97.20.16 - casaeuro@gemona.com<br />

PORDENONE<br />

I.R.S.E.<br />

via Concor<strong>di</strong>a 7 - 33170 Pordenone<br />

tel. 0434 36.53.26 / 36.53.87 - fax 0434 36.45.84 - irse@culturacdspn.it<br />

<strong>EURO</strong> INFO CENTRE: EIC IT388 PORDENONE<br />

corso Vittorio Emanuele 47, 33170 Pordenone<br />

tel. 0434 38.12.52 - fax 0434 27.263 - eicit388@pn.camcom.it - www.pn.camcom.it<br />

S.V.E c/o ANFFAS<br />

via Tiro a segno 3/a - 33170 Pordenone<br />

tel e fax 0434 36.67.46 - evs_anna@ronchiato.it - www.ronchiato.it/anffas<br />

47


Regione Autonoma<br />

Friuli-Venezia Giulia

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