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I Fondi Speciali - Biblioteca Provinciale di Foggia La Magna Capitana

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Antonio Ventura<br />

I <strong>Fon<strong>di</strong></strong> <strong>Speciali</strong>: le terrae incognitae<br />

della <strong>Biblioteca</strong> <strong>Provinciale</strong><br />

<strong>di</strong> Antonio Ventura<br />

1. Introduzione<br />

Terrae incognitae era una delle espressioni letterarie ricorrenti nelle prime<br />

mappe per in<strong>di</strong>care quelle regioni sconosciute, <strong>di</strong> cui i cartografi avevano sentito<br />

favoleggiare meraviglie da viaggiatori e mercanti, senza tuttavia possedere informazioni<br />

precise.<br />

Alla pari <strong>di</strong> esse i <strong>Fon<strong>di</strong></strong> <strong>Speciali</strong>, custo<strong>di</strong>ti ed incrementati da generazioni <strong>di</strong><br />

bibliotecari ma non del tutto esplorati, hanno rappresentato all’interno della <strong>Biblioteca</strong><br />

<strong>Provinciale</strong> e, in parte, tuttora rappresentano, 1 per restare in metafora, una<br />

sorta <strong>di</strong> terrae incognitae, dalle quali emergono in continuazione rarità documentarie<br />

e preziosi cimeli bibliografici e tipografici.<br />

Le raccolte conservate tra i loro scaffali provengono, infatti, dalla vecchia<br />

<strong>Biblioteca</strong> Comunale, dalle soppressioni francese e piemontese dei monasteri <strong>di</strong><br />

<strong>Capitana</strong>ta 2 e da illustri protagonisti della cultura nazionale e locale: 3 tutte, comunque,<br />

nonostante la <strong>di</strong>versità della provenienza sono riconducibili ai due settori fondamentali<br />

in cui si articolano i <strong>Fon<strong>di</strong></strong> <strong>Speciali</strong>: il Locale e l’Antico, che per molti<br />

aspetti sono collegati tra loro.<br />

1 È ancora in corso la catalogazione dei fon<strong>di</strong> moderni e <strong>di</strong> quello antico.<br />

2 Anna CLEMENTE - Giuseppe CLEMENTE, <strong>La</strong> soppressione degli or<strong>di</strong>ni monastici in <strong>Capitana</strong>ta nel decennio<br />

francese (1806-1815), Bari, Tipografica, 1993.<br />

3 Romolo Caggese (Ascoli Satriano 1881-Milano 1938) professore universitario, storico me<strong>di</strong>evalista; Nicola<br />

Zingarelli (Cerignola 1860-Milano 1935) professore universitario, dantista, filologo e Accademico della Crusca;<br />

Angelo Fraccacreta (San Severo 1882-Napoli 1950), meri<strong>di</strong>onalista, rettore dell’Università <strong>di</strong> Bari nel 1943-<br />

1944; Alfredo Petrucci (S. Nicandro Garganico 1888-Roma 1969), <strong>di</strong>rettore del Gabinetto delle stampe <strong>di</strong><br />

Roma, ma anche raffinato incisore e scrittore; Luigi Tamburrano (San Giovanni Rotondo 1894-<strong>Foggia</strong> 1964),<br />

vice presidente dell’Amministrazione <strong>Provinciale</strong> <strong>di</strong> <strong>Capitana</strong>ta presieduta dal senatore Allegato, e senatore<br />

nel primo Parlamento Repubblicano per il Collegio <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>; Michele Vocino (Peschici 1881-Roma 1965),<br />

giornalista e storico locale; Mario Domenico Simone (Caserta 1901-Manfredonia 1975), esponente del Partito<br />

d’Azione, e<strong>di</strong>tore, fondatore della Società Dauna <strong>di</strong> Cultura; Lorenzo Agnelli (Sant’Agata <strong>di</strong> Puglia 1830-<br />

1904), storico; Ignazio Bellucci (Troia 1804-Manfredonia 1887), vicario capitolare dell’Archi<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong><br />

Manfredonia, e Michele Bellucci (Manfredonia 1849-Roma 1944), musicologo e notaio; Ester Loio<strong>di</strong>ce (<strong>Foggia</strong><br />

1893-Roma 1985), stu<strong>di</strong>osa <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni popolari; i bibliofili Luigi Rosario Saponaro (<strong>Foggia</strong> 1913-<strong>Foggia</strong><br />

1970); Giuseppe D’Urso (Solofra 1875-Rocchetta Sant’Antonio 1935), me<strong>di</strong>co e meri<strong>di</strong>onalista; Domenico<br />

Faiella (sec. XIX-XX), Antonio Nar<strong>di</strong>ni (sec. XIX-XX) e Raffaele Pagliara (sec. XIX-XX).<br />

147


I <strong>Fon<strong>di</strong></strong> <strong>Speciali</strong>: le terrae incognitae della <strong>Biblioteca</strong> <strong>Provinciale</strong><br />

2. <strong>La</strong> nuova Sezione Locale<br />

Di recente, questa sezione è andata assumendo, a <strong>Foggia</strong> come altrove, sempre<br />

più le caratteristiche <strong>di</strong> un centro <strong>di</strong> documentazione, per adeguarsi alla rinnovata<br />

importanza assunta dagli stu<strong>di</strong> locali: la ricerca che sino alla prima metà del<br />

Novecento era in mano agli eru<strong>di</strong>ti del luogo, quasi sempre professionisti o sacerdoti,<br />

dal dopoguerra, o meglio dagli anni Sessanta, è andata acquistando <strong>di</strong>versa<br />

fisionomia e nuovo impulso, mentre si facevano strada moderne concezioni storiografiche,<br />

si rinnovavano le strutture delle vecchie Deputazioni <strong>di</strong> Storia Patria e<br />

cresceva l’interesse <strong>di</strong>dattico delle Università per questo genere <strong>di</strong> indagini. Dalle<br />

storie <strong>di</strong> tipo memorialistico su una località, condotte senza approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<br />

e valutazione delle fonti, si è, così, passati a ricerche settoriali, nelle varie<br />

branche delle <strong>di</strong>scipline storiche, per archi cronologici limitati e, <strong>di</strong> conseguenza,<br />

anche gli stu<strong>di</strong>osi locali hanno acquisito un abito mentale <strong>di</strong>fferente rispetto al passato.<br />

Sono usciti dall’isolamento scientifico ed hanno appreso, con la partecipazione<br />

ad equipes coor<strong>di</strong>nate da accademici, l’utilizzazione dei modelli metodologici e<br />

culturali riscontrabili nelle gran<strong>di</strong> imprese e<strong>di</strong>toriali prodotte nel settore dell’indagine<br />

storico-sociale: la Storia d’Italia, con i volumi degli Annali e delle Regioni<br />

dall’Unità ad oggi, e<strong>di</strong>ta, a partire dal 1972, da Einau<strong>di</strong>; la Storia d’Italia <strong>di</strong>retta da<br />

Giuseppe Galasso (in tre sezioni, L’Italia me<strong>di</strong>evale, Gli Stati italiani nell’età moderna,<br />

L’Italia contemporanea), pubblicata dalla UTET dal 1976; <strong>La</strong> Storia del Mezzogiorno,<br />

stampata in quin<strong>di</strong>ci volumi nel 1991.<br />

Alle antiche riviste nazionali, quali l’ «Archivio Storico Italiano», fondato<br />

dal Viesseux nel 1842, la «Rivista Storica Italiana» (dal 1888), la «Nuova Rivista<br />

Storica» (dal 1917), alle rassegne annuali delle Società <strong>di</strong> Storia Patria, come, ad<br />

esempio, l’ «Archivio Storico Pugliese» e l’ «Archivio Storico per le Province Napoletane»,<br />

si è andato affiancando un cospicuo numero <strong>di</strong> pubblicazioni perio<strong>di</strong>che,<br />

dove ampio spazio è stato riservato alle nuove metodologie ed ai saggi <strong>di</strong> interesse<br />

locale: si possono citare «Stu<strong>di</strong> Storici» (dal 1960), trimestrale dell’Istituto<br />

Gramsci (Roma, E<strong>di</strong>tori Riuniti); «Quaderni Storici» (dal 1966), quadrimestrale<br />

monografico (Bologna, il Mulino); «Storia della città» (dal 1976), rivista internazionale<br />

<strong>di</strong> storia urbana e territoriale (Milano, Electa); «Società e Storia» (dal 1978),<br />

trimestrale <strong>di</strong> storia sociale ed economica (Milano, Angeli); «Quaderni Me<strong>di</strong>evali»<br />

(dal 1976), semestrale (Bari, Dedalo); «Stu<strong>di</strong> Storici Meri<strong>di</strong>onali» (dal 1984, ora cessati),<br />

quadrimestrale (Lecce, Capone); «Lingua e Storia in Puglia» (dal 1975, ora<br />

cessata), semestrale (Siponto, Centro Residenziale <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Pugliesi).<br />

Il panorama degli stu<strong>di</strong> locali, nei perio<strong>di</strong>ci, si è, dunque, assai <strong>di</strong>latato; ma,<br />

sulla medesima linea si sono mossi anche gli e<strong>di</strong>tori, riservando a tale genere <strong>di</strong><br />

pubblicazioni nuove collane: Einau<strong>di</strong>, “Microstorie”; Guida, “Fonti e documenti<br />

per la storia del Mezzogiorno”; E<strong>di</strong>puglia, “Me<strong>di</strong>terranea”; E<strong>di</strong>tori Riuniti, “<strong>Biblioteca</strong><br />

<strong>di</strong> Storia”; Capone, “Storie municipali” e “Scritture e Città”; <strong>La</strong>caita, “Mezzogiorno<br />

e Cultura Moderna”; Milella, “<strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> Storia della Società Contemporanea”;<br />

Congedo, “<strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> Cultura Pugliese”, imitati dagli Enti Pubblici,<br />

148


Antonio Ventura<br />

patrocinatori <strong>di</strong> mostre e pubblicazioni varie, e dagli Istituti <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to, finanziatori<br />

<strong>di</strong> libri strenna <strong>di</strong> elevato livello scientifico nel campo della storiografia locale.<br />

I motivi <strong>di</strong> una ripresa tanto rilevante sono stati in<strong>di</strong>viduati da Cinzio Violante,<br />

presidente della Società Storica Pisana soprattutto nelle seguenti quattro cause:<br />

l’influsso del lavoro delle Annales, il rinnovarsi della cultura, l’allargamento del<br />

concetto <strong>di</strong> fonte storica, l’ausilio <strong>di</strong> altre <strong>di</strong>scipline <strong>di</strong> vari settori delle scienze umane<br />

e sociali. 4<br />

Pertanto, si assiste ad una continua crescita della quantità e della qualità degli<br />

stu<strong>di</strong> locali, che, ormai, rispondono non solo ad un programma storiografico <strong>di</strong>verso<br />

da quello del passato, ma anche ad un bisogno della collettività: essi, infatti, non<br />

obbe<strong>di</strong>scono più all’esigenza <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare le necessità campanilistiche ed agiografiche<br />

dell’élite colta del luogo, ma sono richiesti da larghi strati del mondo della scuola,<br />

desideroso <strong>di</strong> verificare, sulle vicende comunali e provinciali, i fatti presentati sul<br />

libro <strong>di</strong> testo e <strong>di</strong> acquisire maggiori conoscenze, per meglio conservare l’ambiente<br />

ed il territorio. 5<br />

Va, quin<strong>di</strong>, scomparendo la storia globale ed universale, mentre il terreno del<br />

ricercatore appare sud<strong>di</strong>viso non soltanto dal punto <strong>di</strong> vista delle <strong>di</strong>scipline e degli<br />

ambiti spaziali e temporali, ma ad<strong>di</strong>rittura nelle sue componenti sociologiche, antropologiche<br />

ed etnologiche; inoltre, le <strong>di</strong>verse realtà esaminate nelle loro relazioni,<br />

consentono la ricomposizione <strong>di</strong> un panorama unitario, dove lo storico locale, “architetto<br />

<strong>di</strong> un solo mattone”, fornisce la materia prima necessaria alla costruzione<br />

dell’e<strong>di</strong>ficio. Per questa storia ‘nuova’, creata, spesso, attraverso la revisione degli<br />

scritti precedenti ed assumendo come criteri <strong>di</strong> fondo i due principi dell’organicità<br />

e della comparazione, è fondamentale la collaborazione tra lo storico professionista<br />

e quello locale: il primo fornirà il quadro interpretativo, la metodologia, gli strumenti<br />

<strong>di</strong> indagine; il secondo, la conoscenza delle fonti riguardanti il territorio e<br />

dell’ambiente socio-culturale.<br />

Alla luce <strong>di</strong> tali orientamenti che rivalutano la funzione ed il livello degli<br />

stu<strong>di</strong> su realtà territoriali circoscritte, un centro importante <strong>di</strong> riferimento è <strong>di</strong>venuta<br />

la <strong>Biblioteca</strong> e, in particolare, la sua Sezione Locale, destinata a fornire strumenti<br />

per lavori nei vari settori della storia (istituzionale, sociale, religiosa, artistica,<br />

economica) e della cultura (<strong>di</strong>aletto, letteratura popolare, folklore, civiltà conta<strong>di</strong>na<br />

ed operaia, cultura materiale): secondo il dettato delle leggi regionali, infatti, rientra<br />

nelle funzioni della <strong>Biblioteca</strong> Pubblica, ai vari livelli - comunale, provinciale,<br />

comprensoriale - il compito <strong>di</strong> raccogliere documentazione <strong>di</strong> ogni genere relativamente<br />

al territorio ed all’ambiente nel cui ambito essa opera.<br />

4 Cinzio VIOLANTE (a cura <strong>di</strong>), <strong>La</strong> storia locale in Italia. Temi, fonti e meto<strong>di</strong> della ricerca, Bologna, il<br />

Mulino, 1982, pp. 15-31.<br />

5 Alfredo PAPALE, Storia locale e ricerca scolastica. Un ruolo e una prospettiva per la biblioteca pubblica, in<br />

«Biblioteche oggi», II (1984), 1, pp. 49-64.<br />

149


I <strong>Fon<strong>di</strong></strong> <strong>Speciali</strong>: le terrae incognitae della <strong>Biblioteca</strong> <strong>Provinciale</strong><br />

3. <strong>La</strong> Sezione Locale: centro <strong>di</strong> documentazione del territorio<br />

Le fonti bibliografiche della Sezione Locale sono quelle generali, a tutti note,<br />

e, accanto ad esse, le altre prodotte nel territorio, le quali sono assai meno conosciute<br />

e talvolta non compaiono nei circuiti della <strong>di</strong>stribuzione e<strong>di</strong>toriale nazionale,<br />

soprattutto se date alla luce in tiratura ridotta da piccoli stampatori e limitate, quin<strong>di</strong>,<br />

ad una <strong>di</strong>ffusione soltanto provinciale, se non ad<strong>di</strong>rittura citta<strong>di</strong>na, oppure se<br />

promosse da iniziative culturali <strong>di</strong> Enti Pubblici, sempre <strong>di</strong>fficilmente raggiungibili<br />

da parte dell’utenza interessata, a causa della mancanza <strong>di</strong> cataloghi o <strong>di</strong> altre forme<br />

pubblicitarie. È, però, opportuno segnalare, per quanto riguarda la Puglia, che, nel<br />

1992 e nel 1999, la Regione ha provveduto a re<strong>di</strong>gere due parziali elenchi delle proprie<br />

pubblicazioni negli inventari ragionati curati da Nicola Pergola, 6 mentre, nel<br />

1993, la Comunità Montana del Gargano ha affidato analogo incarico a Tommaso<br />

Nardella, Giuseppe Soccio e Mario Villani; 7 la Provincia <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>, invece, commissiona<br />

all’e<strong>di</strong>tore Clau<strong>di</strong>o Grenzi la stampa delle proprie collane.<br />

Anche questi contributi, talvolta introvabili, de<strong>di</strong>cati alla storia ed alla società<br />

regionale sono, comunque, reperibili nella Sezione Locale, perché, come si legge<br />

nei bollettini dell’Associazione Italiana Biblioteche, ad essa compete, insieme con<br />

l’Archivio, la funzione <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>re, tutelare e rendere fruibili i documenti del territorio:<br />

opinione pure con<strong>di</strong>visa, per le loro realtà, dai corrispondenti organi professionali<br />

inglese e francese - il Librarian’s glossary e Le Métier de bibliothècaire - che<br />

la definiscono “fondo <strong>di</strong> documenti relativi ad una specifica località o regione, utilizzabile<br />

da un pubblico <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi, studenti e citta<strong>di</strong>ni, i quali vi trovano libri,<br />

collezioni <strong>di</strong> perio<strong>di</strong>ci, manifesti, e qualche volta pure <strong>di</strong>schi, <strong>di</strong>apositive, film e cdrom”.<br />

8<br />

Costituisce, pertanto, un centro <strong>di</strong> documentazione e <strong>di</strong> informazioni, presso<br />

il quale ogni ricercatore avrà la possibilità <strong>di</strong> consultare raccolte aggiornate ed<br />

or<strong>di</strong>nate dei materiali più importanti per accedere alla conoscenza dell’ambiente:<br />

- Fonti documentarie ine<strong>di</strong>te: memorie, cronache, <strong>di</strong>ari, statuti, biografie ed<br />

epistolari, libri catastali e demografici. È a <strong>di</strong>sposizione dell’utenza un autonomo<br />

in<strong>di</strong>ce descrittivo dei manoscritti, 9 integrato da inventari a stampa o elettronici dei<br />

principali fon<strong>di</strong> archivistici laici ed ecclesiastici, pubblici e privati, relativi alle località,<br />

nel cui ambito opera la <strong>Biblioteca</strong>.<br />

6 Nicola PERGOLA, E<strong>di</strong>toria pubblica pugliese. Dieci anni <strong>di</strong> intervento dei Centri Regionali <strong>di</strong> Servizi<br />

Educativi e Culturali, Cerignola, C.R.S.E.C., 1992; e Nicola PERGOLA, Libri <strong>di</strong> Puglia. <strong>La</strong> produzione e<strong>di</strong>toriale<br />

dei Centri Regionali <strong>di</strong> Servizi Educativi e Culturali degli Assessorati alla Cultura e alla P.I. della Regione<br />

Puglia, Troia-Cerignola, C.R.S.E.C., 1999.<br />

7 Tommaso NARDELLA et al., Per la storia del Gargano. Repertori bibliografici. <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> Tommaso<br />

Nardella-<strong>Biblioteca</strong> del Convento <strong>di</strong> San Matteo San Marco in <strong>La</strong>mis, Monte Sant’Angelo, Comunità Montana<br />

del Gargano, 1993.<br />

8 Rino PENSATO - Valerio MONTANARI, Le fonti locali in biblioteca, Milano, Bibliografica, 1984, pp. 31-33;<br />

Rino PENSATO , <strong>La</strong> raccolta locale, Milano, Bibliografica, 2000, pp. 27-33.<br />

9 Pasquale DI CICCO, I Manoscritti della <strong>Biblioteca</strong> <strong>Provinciale</strong> <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>, <strong>Foggia</strong>, Amministrazione<br />

<strong>Provinciale</strong> <strong>di</strong> <strong>Capitana</strong>ta, 1977.<br />

150


Antonio Ventura<br />

- Fonti a stampa: opere locali e scritti <strong>di</strong> carattere generale, per i quali esiste<br />

un interesse specifico; costituiscono l’ossatura della Sezione e la presenza più costante<br />

rispetto a quella rara dei documenti autografi ed all’altra, in crescente aumento,<br />

dei materiali elettronici. Nella maggior parte dei casi trattano argomenti<br />

storici, aral<strong>di</strong>ci, genealogici e biografici, geografici e toponomastici, politici, amministrativi,<br />

sociali, urbanistici, economici e finanziari, religiosi, giuri<strong>di</strong>ci, statistici,<br />

naturalistici, folklorici, linguistici e <strong>di</strong>alettologici. Appartengono a questa categoria<br />

anche gli opuscoli, pubblicazioni monografiche o estratti <strong>di</strong> riviste, che hanno la<br />

forma esterna e l’organizzazione tipografica del libro, senza raggiungerne la consistenza,<br />

e il materiale minore a stampa, definito pure non book materials, perché<br />

comprende tutto quanto non si acquista in libreria, ma è costituito da letteratura<br />

grigia, volantini, ciclostilati, manifesti, giornali, <strong>di</strong>schi, microfilm. 10<br />

- Fonti iconografiche: stampe <strong>di</strong> genere documentario (avvenimenti storici,<br />

ritratti, luoghi e monumenti, usi e costumi), cartoline, lastre e negative, <strong>di</strong>apositive,<br />

libri illustrati, litografie ed altri tipi <strong>di</strong> incisioni, <strong>di</strong>segni e <strong>di</strong>pinti. 11<br />

- Fonti fotografiche: per la sua capacità <strong>di</strong> fissare e registrare la componente<br />

<strong>di</strong>namica e quella statica della realtà, gli eventi e le situazioni, l’attività degli uomini<br />

e gli assetti della natura, la fotografia si può configurare, non tanto come supplemento<br />

alle fonti scritte, quanto come documento visivo in<strong>di</strong>spensabile per la ricostruzione<br />

del passato e del presente <strong>di</strong> una regione. Nelle tre gran<strong>di</strong> classi degli<br />

eventi, degli oggetti e delle situazioni ambientali, la foto riproduce ogni aspetto e<br />

fenomeno della storia, della vita e della realtà territoriale: dall’inse<strong>di</strong>amento delle<br />

autorità amministrative alla visita <strong>di</strong> personalità politiche e religiose alle manifestazioni<br />

politiche e sindacali a quelle sportive; dall’architettura agli oggetti d’uso; dal<br />

paesaggio alle tra<strong>di</strong>zioni religiose; dalla vita quoti<strong>di</strong>ana al marketing; dalle fiere ai<br />

trasporti. L’uso <strong>di</strong> questo documento ai fini della ricostruzione storica e socio-economica<br />

è stato bene illustrato nella Storia d’Italia. Annali 2. L’immagine fotografica<br />

1845- 1945 (Torino, Einau<strong>di</strong>, 1979). 12<br />

- Fonti geografiche: raccontano il territorio, in maniera altrimenti <strong>di</strong>fficile<br />

da ricostruire, negli atlanti regionali, nelle mappe catastali, oppure nelle serie cartografiche<br />

riferite a precise località, come quelle curate dell’Istituto Geografico<br />

Militare; spesso, invece, fanno, da supporto a memorie, <strong>di</strong>ari, lavori tecnici, pro-<br />

10 Utili, per conoscere almeno in parte la letteratura d’interesse locale, alcuni repertori d’ambito regionale:<br />

Saverio RUSSO - Rita CAFORIO, Fonti a stampa per la storia delle campagne pugliesi fra XVIII e XX secolo,<br />

Bari, E<strong>di</strong>puglia, 1990; Guido LUISI, Saggio <strong>di</strong> bibliografia geografica della Puglia, Bari, Grandolfo, 1979; Antonio<br />

VENTURA, <strong>La</strong> Puglia nei libri. Catalogo ragionato 1978-1988, <strong>Foggia</strong>, E<strong>di</strong>zioni del Rosone, 1990; Pasquale<br />

CARATÙ - Pasquale PIEMONTESE, Saggio <strong>di</strong> bibliografia linguistica per la Puglia, Siponto, s.n., 1980.<br />

11 Molti reperibili nell’archivio iconografico <strong>di</strong> carattere musicale della famiglia “Bellucci” e in quello<br />

fotografico <strong>di</strong> natura artistico-monumentale <strong>di</strong> “Alfredo Petrucci”. Ambedue sono in corso <strong>di</strong> inventariazione<br />

12 A livello locale, cfr.: Antonio GUERRIERI, <strong>La</strong> città spezzata. <strong>Foggia</strong>, quei giorni del ’42, Bari, E<strong>di</strong>puglia,<br />

1996; Maria Teresa ALTIERI, Il Palazzo dell’Acquedotto Pugliese <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>, <strong>Foggia</strong>, Grenzi, 2002; Vincenza<br />

MORIZIO, I Cirillo Farrusi a Cerignola fra Belgio e <strong>Capitana</strong>ta, <strong>Foggia</strong>, Grenzi, 2003; l’archivio d’interesse<br />

folclorico <strong>di</strong> “Ester Loio<strong>di</strong>ce” e l’altro storico-politico <strong>di</strong> “Mario Simone”, in corso <strong>di</strong> inventariazione.<br />

151


I <strong>Fon<strong>di</strong></strong> <strong>Speciali</strong>: le terrae incognitae della <strong>Biblioteca</strong> <strong>Provinciale</strong><br />

getti urbanistici, indagini territoriali, censimenti <strong>di</strong> beni culturali, stu<strong>di</strong> economici.<br />

13<br />

- Fonti orali: memorie e interviste, conservate in au<strong>di</strong>ocassette o in trascrizioni,<br />

su fatti storici e sociali rilevanti, come guerre, catastrofi, sommosse, scioperi,<br />

visite <strong>di</strong> personaggi illustri, fiere annuali; oppure su tra<strong>di</strong>zioni popolari e vita materiale:<br />

il vivere quoti<strong>di</strong>ano, gli attrezzi, i mestieri, l’alimentazione, le credenze me<strong>di</strong>che,<br />

le case, le strade, i <strong>di</strong>vertimenti. 14<br />

- Fonti Au<strong>di</strong>ovisive: immagini <strong>di</strong> cerimonie pubbliche e tra<strong>di</strong>zionali, <strong>di</strong><br />

avvenimenti sportivi, oppure <strong>di</strong> tragici eventi bellici o naturali della storia regionale<br />

recente conservati su <strong>di</strong>apositive, videocassette, film, prodotti<br />

multime<strong>di</strong>ali: 15 supporti <strong>di</strong>fferenti, che richiedono, per poter essere consultati,<br />

tecnologie particolari, in modo da consentire anche la lettura dei recenti prodotti<br />

e<strong>di</strong>toriali, come le enciclope<strong>di</strong>e elettroniche, gli ipertesti, i libri virtuali ed<br />

i cataloghi automatizzati.<br />

<strong>La</strong> maggior parte <strong>di</strong> questo materiale è stato recuperato dalla Sezione Locale<br />

grazie alla collaborazione delle più rappresentative organizzazioni pubbliche e private<br />

operanti sul territorio:<br />

- Enti Locali: Regioni, Province, Comuni e rispettivi <strong>di</strong>partimenti. Fondamentale<br />

quanto prodotto nell’espletamento delle loro funzioni dai Consigli e dalle<br />

Giunte: i verbali delle loro sedute offrono un panorama ricchissimo <strong>di</strong> spunti sulla<br />

vita delle popolazioni amministrate. Ma interessanti sono anche i dati provenienti<br />

dalle Commissioni all’urbanistica e alla toponomastica, dagli Assessorati alla Cultura,<br />

ai Servizi Sociali, all’Agricoltura, ai <strong>La</strong>vori Pubblici, dagli Uffici dell’Anagrafe,<br />

<strong>di</strong> Statistica e dell’Annona, dalle Aziende Municipalizzate, dalle Unità Sanitarie<br />

Locali. 16<br />

- Istituzioni culturali e scolastiche pubbliche: Università, Accademie, Scuole<br />

produttrici <strong>di</strong> lavori riguardanti il proprio funzionamento, come gli Annuari e gli<br />

Statuti, oppure l’attività scientifica, <strong>di</strong>dattica e <strong>di</strong> ricerca, riscontrabile nelle indagini<br />

inter<strong>di</strong>sciplinari condotte da docenti e studenti, nelle tesi e nei repertori delle<br />

13 Cfr., ad esempio, il Piano Albertini, stampato dal Comune <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>, nel 1931, in Cinque anni <strong>di</strong><br />

amministrazione fascista, oppure l’Atlante delle con<strong>di</strong>zioni inse<strong>di</strong>ative industriali nelle province <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong> e<br />

Bari, pubblicato, nel 1975, dalla Federazione Regionale degli Industriali della Puglia. Per la cartografia storica,<br />

cfr., invece, le pubblicazioni dell’e<strong>di</strong>tore Capone <strong>di</strong> Lecce, tra cui, l’Atlante storico della Puglia; le Immagini<br />

del Sud e le Immagini <strong>di</strong> Puglia.<br />

14 Esempi sono forniti da Giovanni RINALDI - Paola SOBRERO (a cura <strong>di</strong>), <strong>La</strong> memoria che resta. Vissuto<br />

quoti<strong>di</strong>ano, mito e storia dei braccianti del Basso Tavoliere, <strong>Foggia</strong>, Amministrazione <strong>Provinciale</strong> <strong>di</strong> <strong>Capitana</strong>ta,<br />

1981; Giuseppe GIARRIZZO - Fosco MARIANI, Civiltà conta<strong>di</strong>na. Immagini dal Mezzogiorno degli anni<br />

Cinquanta, a cura <strong>di</strong> Enzo Persichella, Bari, De Donato, 1980; Nicola PERGOLA, Cerignola. Quarant’anni <strong>di</strong><br />

immagini, Cerignola, Centro <strong>di</strong> servizio e programmazione culturale regionale, 1986.<br />

15 Cfr. il cd-rom Storia, tra<strong>di</strong>zioni e percorsi della <strong>Capitana</strong>ta, prodotto da Multime<strong>di</strong>a, per conto della<br />

Provincia <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>.<br />

16 Per l’utilizzazione <strong>di</strong> questi materiali, cfr.: PROVINCIA DI FOGGIA, <strong>La</strong> Provincia a cinquant’anni dalla<br />

prima elezione a suffragio universale, mostra documentaria a cura <strong>di</strong> Franco Mercurio, <strong>Foggia</strong>, Grenzi, 2002.<br />

152


Antonio Ventura<br />

pubblicazioni e delle attività seminariali stampati perio<strong>di</strong>camente dagli Atenei barese,<br />

foggiano e leccese.<br />

- Corpi politici e sociali: partiti e sindacati, interessati a <strong>di</strong>ffondere, attraverso<br />

le relazioni dei congressi ed i programmi elettorali, le testimonianze <strong>di</strong>rette della<br />

propria attività, e, me<strong>di</strong>ante i libri bianchi, gli atti <strong>di</strong> convegni, le tavole rotonde, le<br />

ricerche tematiche, i risultati delle indagini da loro condotte o commissionate sulla<br />

società locale.<br />

- Aziende industriali, Banche, Camere <strong>di</strong> Commercio, Agenzie turistiche:<br />

oltre a stampare perio<strong>di</strong>ci, bollettini e statistiche attinenti all’attività svolta, finanziano,<br />

spesso, inchieste originali sul territorio, come, ad esempio, quelli portati a<br />

termine dai Centri Stu<strong>di</strong> delle Associazioni Provinciali degli Industriali 17 e <strong>di</strong> alcuni<br />

Istituti Finanziari. 18<br />

- Uffici giu<strong>di</strong>ziari: utili per conoscere il fenomeno della “devianza” attraverso<br />

le loro statistiche, il cui uso metodologico è stato ben illustrato in alcune recenti<br />

indagini sul <strong>di</strong>sagio sociale in <strong>Capitana</strong>ta e Puglia. 19<br />

- Chiese e gruppi religiosi: tra<strong>di</strong>zionali e fecon<strong>di</strong> produttori <strong>di</strong> ricca e varia<br />

letteratura d’interesse locale, 20 da quella <strong>di</strong> devozione, alla amministrativa-archivistica,<br />

alla liturgica, alla pedagogica (scuole e collegi), alla sociale-assistenziale (istituzioni<br />

<strong>di</strong> carità, ricoveri, ospedali).<br />

- Società Storiche: rilievo tutto particolare hanno queste istituzioni, protagoniste<br />

quasi esclusive, per lungo tempo, della ricerca locale e della e<strong>di</strong>zione dei relativi<br />

strumenti <strong>di</strong> informazione. Importante a riguardo il catalogo dei lavori stampati<br />

dalla Società <strong>di</strong> Storia Patria per la Puglia e gli In<strong>di</strong>ci dell’ “Archivio Storico Pugliese<br />

(1947-1987)”.<br />

- Istituzioni, associazioni e gruppi culturali, artistici, teatrali e musicali, ricreativi<br />

e sportivi, pubblici e privati: impegnati a promuovere e finanziare inchieste<br />

17 Cfr., tra gli altri, i volumi e<strong>di</strong>ti a cura dell’ASSOCIAZIONE PROVINCIALE DEGLI INDUSTRIALI DI CAPITANATA,<br />

Dossier su: Università e Mezzogiorno. Il caso <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>, <strong>Foggia</strong>, 1978; Il settore alimentare in provincia <strong>di</strong><br />

<strong>Foggia</strong>, <strong>Foggia</strong>, 1979; Sviluppo economico e sistema del trasporto merci in <strong>Capitana</strong>ta, <strong>Foggia</strong>, 1982; <strong>Foggia</strong> nel<br />

Mezzogiorno che cambia, <strong>Foggia</strong>, 1993.<br />

18 <strong>La</strong> Banca Popolare Dauna ha stampato il volume: Maria Raffaella CAROSELLI, <strong>La</strong> <strong>Capitana</strong>ta nelle luci e<br />

nelle ombre della sua storia economica e sociale, San Paolo <strong>di</strong> Civitate, 1982.<br />

19 Maurizio FIASCO, Puglia. Il crimine scenari e strategie, Roma, Sapere, 1992; Nichi VENDOLA, <strong>La</strong> mafia<br />

levantina. Rapporto sulla criminalità organizzata in Puglia, Bari, E<strong>di</strong>puglia, 1996; Michele GALANTE,<br />

Criminalità ed illegalità in <strong>Capitana</strong>ta, Bari, E<strong>di</strong>zioni dal Sud, 1992.<br />

20 Oltre alle pubblicazioni storiche e documentarie <strong>di</strong> Don Michele Di Gioia, particolare importanza<br />

assumono gli inventari archivistici; cfr., ad esempio: Michele DI GIOIA (a cura <strong>di</strong>), Archivio Storico del Capitolo<br />

<strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>, <strong>Foggia</strong>, Amministrazione <strong>Provinciale</strong> <strong>di</strong> <strong>Capitana</strong>ta, 1981; Francesco CONTE (a cura <strong>di</strong>), Archivio<br />

Storico Diocesano <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>, <strong>Foggia</strong>, Arci<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>, 2002 e Francesco CONTE (a cura <strong>di</strong>), Canonici e<br />

Mansionari ieri... ed oggi. Miscellanea, <strong>Foggia</strong>, Arci<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>, 2002; ed i censimenti <strong>di</strong> monumenti<br />

sacri, cfr.: Storia e Arte nella Daunia Me<strong>di</strong>oevale, Atti della Settimana sui Beni Storico-Artistici della Chiesa<br />

in Italia (<strong>Foggia</strong> 26-31 ottobre 1981), <strong>Foggia</strong>, Leone E<strong>di</strong>trice Apulia, 1985; e Maria Stella CALÒ MARIANI (a<br />

cura <strong>di</strong>), Inse<strong>di</strong>amenti Benedettini in Puglia. Per una storia dell’arte dall’XI al XVIII secolo., Galatina, Congedo,<br />

1981, 3 voll.: vol. II.<br />

153


I <strong>Fon<strong>di</strong></strong> <strong>Speciali</strong>: le terrae incognitae della <strong>Biblioteca</strong> <strong>Provinciale</strong><br />

e indagini <strong>di</strong> grande interesse locale, ma destinate a <strong>di</strong>venire subito introvabili per la<br />

loro limitata tiratura. 21<br />

- Tipografie e case e<strong>di</strong>trici a livello provinciale e regionale: la loro attività<br />

costituisce una fonte primaria <strong>di</strong> conoscenza delle iniziative industriali, artigianali,<br />

artistiche e culturali esistenti nel circondario in cui operano, mentre la letteratura<br />

da loro stampata e pubblicata ne consente l’approfon<strong>di</strong>mento delle caratteristiche<br />

storiche, sociali, culturali.<br />

- Organi locali <strong>di</strong> informazione: giornali a <strong>di</strong>ffusione citta<strong>di</strong>na, provinciale e<br />

regionale, e in particolare «Gazzetta del Mezzogiorno», «Corriere della Sera» e «la<br />

Repubblica» con i loro inserti locali; ma, soprattutto, le emittenti televisive pubbliche,<br />

come il Tg 3 Puglia, e private, quali Telenorba, Telepuglia, Teledue, Antenna<br />

Sud, per limitarsi a quelle dotate <strong>di</strong> un segnale più potente. I programmi d’interesse<br />

locale ed i telegiornali, la cui importanza ai fini delle ricerche sul territorio è stata<br />

bene illustrata dai lavori <strong>di</strong> Antonio Rossano 22 e <strong>di</strong> Enrico Maria Brescia, 23 sono<br />

reperibili presso la Me<strong>di</strong>ateca Regionale, annessa all’Assessorato alla Cultura. Le<br />

emittenti, tuttavia, sono raggiungibili attraverso il Comitato Regionale Servizi<br />

Ra<strong>di</strong>otelevisivi operante presso la Presidenza della Regione.<br />

Una fonte, infine, che merita particolare attenzione è costituita dalle opere<br />

degli scrittori locali, talvolta oggetto <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ffuso pregiu<strong>di</strong>zio: è, invece, quanto<br />

mai errato sottovalutarne le benemerenze, perché, specialmente nei centri minori,<br />

per l’intera prima metà del Novecento, hanno rappresentato l’unica tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

cultura, contribuendo a conservare quella identità del luogo, che senza <strong>di</strong> loro sarebbe<br />

andata perduta.<br />

Non a caso i maggiori repertori retrospettivi della produzione bibliografica<br />

nazionale 24 segnalano, tra le fonti per lo stu<strong>di</strong>o della storia pugliese durante gli anni<br />

Venti e Trenta del Novecento, i documenti ufficiali e<strong>di</strong>ti dagli organi centrali <strong>di</strong><br />

governo, ma anche poco note storie paesane. Informazioni sociali ed economiche<br />

<strong>di</strong> fondamentale importanza ricorrono, infatti, nelle pubblicazioni sul Mezzogior-<br />

21 Cfr. i censimenti sui beni artistici territoriali promossi dal Centro Stu<strong>di</strong> “Territorio e Ambiente” <strong>di</strong> Ascoli<br />

Satriano: <strong>di</strong> Giuseppe D’ARCANGELO, Le chiese rurali nel territorio storico <strong>di</strong> Ascoli. Passato e presente, Ascoli<br />

Satriano, Centro Stu<strong>di</strong> “Territorio e Ambiente”, 1987; e Il territorio e gli inse<strong>di</strong>amenti rurali: alcune gran<strong>di</strong><br />

masserie, Ascoli Satriano, Centro Stu<strong>di</strong> “Territorio e Ambiente”, 1988; Viviano IAZZETTI, Il territorio <strong>di</strong> Ascoli e<br />

la Dogana delle Pecore <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>, Ascoli Satriano, Centro Stu<strong>di</strong> “Territorio e Ambiente”, 1990. Oppure, per<br />

Cerignola, cfr. ASSOCIAZIONE DI STUDI STORICI DAUNIA SUD (a cura <strong>di</strong>), Cerignola Antica. I convegni 1977/1981,<br />

Cerignola, Centro <strong>di</strong> servizio e programmazione culturale regionale, 1985; CENTRO STUDI TORRE ALEMMANNA<br />

(a cura <strong>di</strong>), Processi lavorativi e vita sociale nel Basso Tavoliere. Introduzione al Museo Etnografico Cerignolano,<br />

Cerignola, Centro regionale <strong>di</strong> servizi educativi e regionali, 1989; CENACOLO CULTURALE CONTARDO FERRINI (a<br />

cura <strong>di</strong>), <strong>La</strong> guerra dal convento. <strong>La</strong> tragica estate del 1943 nelle cronistorie della Parrocchia e del Convento dei<br />

Cappuccini <strong>di</strong> Sant’Anna <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>, <strong>Foggia</strong>, Cenacolo Culturale Contardo Ferrini, 1993.<br />

22 Antonio ROSSANO, <strong>La</strong> Gazzetta del Mezzogiorno. Da piazza Roma alla sala times, Bari, Edlico, 1980.<br />

23 Enrico Maria BRESCIA, Dentro “l’onda selvaggia”. Comunicazione au<strong>di</strong>ovisiva e Tv private in Puglia,<br />

Bari, E<strong>di</strong>zioni dal Sud, 1981.<br />

24 Attilio PAGLIAINI, Catalogo generale della libreria italiana, Bologna, Forni, 1964-1967; e CUBI, Catalogo<br />

cumulativo 1886-1957 del Bollettino delle pubblicazioni italiane ricevute per <strong>di</strong>ritto stampa dalla <strong>Biblioteca</strong><br />

Nazionale Centrale <strong>di</strong> Firenze, Nendeln, Kraus Reprint, 1968-1969.<br />

154


Antonio Ventura<br />

no curate dal Parlamento e dai Ministeri <strong>di</strong> Agricoltura, Industria e Commercio e<br />

da quello del <strong>La</strong>voro del Regno, 25 ma non inferiore valore documentario hanno i<br />

coevi contributi storiografici locali, dove gli anonimi dati numerici delle indagini<br />

governative <strong>di</strong>ventano luoghi, persone e fatti concreti, come è possibile, ad esempio,<br />

riscontrare, per la <strong>Capitana</strong>ta, in Carlo Gaetano Nicastro, Pasquale Rosario,<br />

Lorenzo Agnelli, Giovanni Battista Gifuni, Michele Papa, Carlo Villani; per la Terra<br />

<strong>di</strong> Bari, in Armando Perotti, Raffaele De Cesare, Gennaro Maria Monti, Antonio<br />

Lucarelli, Michele Gervasio, Giuseppe Gabrieli; per il Salento in Pietro Palumbo,<br />

Pietro Marti, Luigi De Simone. Tutti autori impegnati in ricerche <strong>di</strong> impegno civile<br />

e scientifico, il cui originale percorso è pure rintracciabile nelle maggiori riviste<br />

regionali della prima metà del secolo: la «Rassegna Pugliese <strong>di</strong> Scienze», «Lettere<br />

ed Arti» (Trani 1884-1913) e «Iapigia» (Bari, 1930-1946), i cui in<strong>di</strong>ci sono stati pubblicati,<br />

<strong>di</strong> recente, dagli e<strong>di</strong>tori baresi <strong>La</strong>caita e Cacucci, 26 ed «Apulia. Rivista <strong>di</strong><br />

filologia, storia, arte e scienze economico - sociali» (Martina Franca 1910-1916).<br />

A proposito, invece, delle più recenti vicende del Fascismo, del secondo conflitto<br />

e della ripresa democratica, anche gli autorevoli Annuario dell’Istituto Storico<br />

Italiano per l’Età Moderna e Contemporanea (dal 1947) e Bollettino bibliografico<br />

per la storia del Mezzogiorno d’Italia (1961-1995), stampato dalla Società Napoletana<br />

<strong>di</strong> Storia Patria, non omettono <strong>di</strong> segnalare i lavori <strong>di</strong> numerosi autori locali,<br />

quali, Saverio <strong>La</strong> Sorsa, Antonio Matrella, Attilio Tibollo, Michele Magno, Michele<br />

Pistillo, Giuseppe Gramegna, Aldo Pedretti, Antonio Guerrieri, accanto a quelli<br />

degli storici professionisti Giuliano Procacci, Manlio Rossi Doria, Piero Bevilacqua,<br />

Simona Colarizi, Francesco Barbagallo, Luigi Masella, Vito Antonio Leuzzi ed alla<br />

documentazione fornita dai Comuni, dalle Province, dall’Opera Nazionale Combattenti,<br />

dai Consorzi <strong>di</strong> Bonifica, dall’Acquedotto Pugliese per proprie pubblicazioni<br />

tecnico-amministrative, 27 oppure per opere celebrative del Regime, come, ad<br />

esempio, il numero speciale della rivista «Ospitalità Italiana» del 1931 finanziato, a<br />

scopo propagan<strong>di</strong>stico, dall’Amministrazione Podestarile <strong>Foggia</strong>na, e Puglia in linea<br />

(Bari 1939). Contributi <strong>di</strong>fferenti tra loro per il contenuto, ma la cui importan-<br />

25 Si possono ricordare le relazioni <strong>di</strong> Giuseppe Andrea Angeloni e <strong>di</strong> Errico Presutti nelle Inchieste sulle<br />

con<strong>di</strong>zioni dei conta<strong>di</strong>ni del 1884 e del 1909; i Materiali per lo stu<strong>di</strong>o delle con<strong>di</strong>zioni dei lavoratori della terra,<br />

Roma, Tip. Nazionale <strong>di</strong> G. Bertero e C., 1909; l’Annuario Statistico Italiano (1911-1939); le Notizie perio<strong>di</strong>che<br />

<strong>di</strong> statistica agraria (1911-1925); i Rapporti della Commissione Parlamentare sulla Disoccupazione, Roma,<br />

Camera dei Deputati, 1953, ed ancora i resoconti presentati dalle Commissioni Interministeriali, tra il 1905<br />

ed il 1925, sugli scioperi in Italia, sul lavoro femminile e minorile nell’industria e nell’agricoltura, sui salari dei<br />

braccianti e degli operai, sulla migrazione interna…<br />

26 Antonio IURILLI - Maria Teresa COLOTTI (a cura <strong>di</strong>), Rassegna Pugliese <strong>di</strong> Scienze, Lettere ed Arti. In<strong>di</strong>ci<br />

(1884-1913), introduzione <strong>di</strong> Michele Dell’Aquila, Manduria, <strong>La</strong>caita, 1985; Michele DELL’AQUILA et. al. (a<br />

cura <strong>di</strong>), Iapigia (1930-1946). In<strong>di</strong>ci e schede <strong>di</strong> spoglio, Bari, Cacucci, 1982.<br />

27 PROVINCIA DI FOGGIA, <strong>La</strong> provincia <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong> nel primo decennale del Regime Fascista (1923-1933), <strong>Foggia</strong>,<br />

Tipografia e<strong>di</strong>trice Fiammata, 1933; Roberto CURATO (a cura <strong>di</strong>), Piano generale per la bonifica del Tavoliere,<br />

Roma, C. Colombo, 1933; e CONSORZIO GENERALE DI BONIFICA E TRASFORMAZIONE FONDIARIA DELLA CAPITANATA,<br />

Progetto esecutivo del centro rurale <strong>di</strong> Incoronata in agro <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>, Bari, Società e<strong>di</strong>trice tipografica, 1932.<br />

155


I <strong>Fon<strong>di</strong></strong> <strong>Speciali</strong>: le terrae incognitae della <strong>Biblioteca</strong> <strong>Provinciale</strong><br />

za, come fonte storiografica, è stata sottolineata negli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Raffaele Colapietra,<br />

<strong>di</strong> Leandra D’Antone e <strong>di</strong> Franco Mercurio. 28<br />

Si è già accennato al fatto che la Sezione Locale può mettere a <strong>di</strong>sposizione<br />

materiale non solo librario, ma anche <strong>di</strong> altra natura: presso quella foggiana, fonti<br />

importanti per ricerche sul territorio in età contemporanea sono i già menzionati<br />

archivi privati <strong>di</strong> Mario Simone, Pietro Celentani Ungaro, Ester Loio<strong>di</strong>ce e Luigi<br />

Rosario Saponaro: personaggi pubblici, i primi tre, che hanno raccolto e conservato<br />

i documenti prodotti e ricevuti nello svolgimento delle loro funzioni; semplice<br />

cronista <strong>di</strong> fatti, il quarto, che si è limitato a registrare gli avvenimenti ed a conservarne<br />

le testimonianze più significative.<br />

Le carte <strong>di</strong> Mario Simone, militante del Partito Repubblicano, avvocato, esponente<br />

del Partito d’Azione, e<strong>di</strong>tore e fondatore della Società Dauna <strong>di</strong> Cultura,<br />

forniscono in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> prima mano sugli eventi politici e culturali della regione<br />

dal 1920 sino al 1970. Materiali bibliografici e documentari si intrecciano e completano<br />

a formare un mosaico storico <strong>di</strong> grande interesse: lettere <strong>di</strong> esponenti della<br />

politica e della cultura locale; testimonianze pugliesi della spe<strong>di</strong>zione dannunziana<br />

a Fiume del 1919; memorie legali in giu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong>battuti <strong>di</strong>nanzi ai tribunali alleati del<br />

dopoguerra; minute <strong>di</strong> <strong>di</strong>scorsi; giornali e ritagli <strong>di</strong> articoli; immagini <strong>di</strong> personalità<br />

locali e nazionali del Regno, del Fascismo e della Repubblica; cartoline illustrate <strong>di</strong><br />

città pugliesi; foto <strong>di</strong> luoghi, <strong>di</strong> monumenti e <strong>di</strong> avvenimenti; <strong>di</strong>ari sui bombardamenti<br />

anglo-americani; relazioni dei governatori militari alleati del 1943-1945; risultati<br />

dei processi delle commissioni <strong>di</strong> epurazione; bollettini della Prefettura per<br />

le elezioni nei Comuni e nelle Province dal 1948 al 1970; <strong>di</strong>battiti tra le forze politiche<br />

locali nel corso delle varie campagne elettorali amministrative e politiche; volantini<br />

<strong>di</strong> propaganda; progetti <strong>di</strong> biblioteche popolari e <strong>di</strong> centri culturali; esposti<br />

presentati alle Sovrintendenze Bibliografiche ed Archivistiche; bozze <strong>di</strong> pubblicazioni;<br />

iniziative promosse d’intesa con l’Università <strong>di</strong> Bari e con la Società <strong>di</strong> Storia<br />

Patria della Puglia; menabò <strong>di</strong> riviste mai uscite, locan<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> rappresentazioni teatrali,<br />

<strong>di</strong> conferenze e <strong>di</strong> convegni. 29<br />

Di natura <strong>di</strong>versa il fondo <strong>di</strong> Ester Loio<strong>di</strong>ce, docente <strong>di</strong> Istituti Secondari,<br />

fiduciaria del P.N.F. per la Scuola, stu<strong>di</strong>osa <strong>di</strong> folklore pugliese, fondatrice della<br />

Sezione demologica del Museo Civico <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>. Dalla documentazione, consistente<br />

in lettere <strong>di</strong> notabili del mondo accademico e scientifico italiano, in minute <strong>di</strong><br />

relazioni al Ministero della Cultura Popolare ed al podestà del Comune <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>,<br />

in schede <strong>di</strong> lavoro sulle tra<strong>di</strong>zioni civili e religiose e sui mestieri più <strong>di</strong>ffusi nel<br />

territorio provinciale, vengono fuori i rapporti tra gli organi centrali e periferici del<br />

28 Raffaele COLAPIETRA, <strong>La</strong> <strong>Capitana</strong>ta nel periodo fascista (1926-1943), <strong>Foggia</strong>, Amministrazione <strong>Provinciale</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Capitana</strong>ta, 1978; Leandra D’ANTONE, Scienze e governo del territorio, Milano, Franco Angeli, 1990; Franco<br />

MERCURIO (a cura <strong>di</strong>), Le metafore dello sviluppo, <strong>Foggia</strong>, Amministrazione <strong>Provinciale</strong> <strong>di</strong> <strong>Capitana</strong>ta, 1993 e<br />

Franco MERCURIO, Le frontiere del Tavoliere, <strong>Foggia</strong>, Amministrazione <strong>Provinciale</strong> <strong>di</strong> <strong>Capitana</strong>ta, 1990.<br />

29 Michele FERRI, Mario Simone nel centenario della nascita, Manfredonia, E<strong>di</strong>zioni del golfo, 2002; Michele<br />

FERRI, Mario Simone nel centenario della nascita. Atti del Convegno. Bibliografia <strong>di</strong> Mario Simone,<br />

Manfredonia, E<strong>di</strong>zioni del golfo, 2002.<br />

156


Antonio Ventura<br />

regime ed il coinvolgimento degli intellettuali per l’organizzazione del consenso<br />

popolare, ma anche le numerose iniziative culturali, spesso <strong>di</strong> grande spessore scientifico,<br />

intraprese a livello regionale negli anni Venti e Trenta ed il tentativo <strong>di</strong> costituire<br />

in <strong>Capitana</strong>ta, presso il Museo Civico, un centro <strong>di</strong> documentazione storica<br />

locale ante litteram.<br />

L’archivio <strong>di</strong> Pietro Celentani Ungaro, ingegnere dell’Acquedotto Pugliese<br />

negli anni della sua costruzione, è assai specifico, perché i resoconti dei sopralluoghi,<br />

i progetti e la cartografia tecnica forniscono soprattutto testimonianze, in termini<br />

tecnologici e finanziari, dell’impresa. Tuttavia, le opinioni da lui espresse nelle minute<br />

<strong>di</strong> risposta alle lettere <strong>di</strong> colleghi e collaboratori oppure alle circolari ministeriali<br />

forniscono spunti storici interessanti, per conoscere l’ambiente socio-economico<br />

delle province pugliesi ed i contrasti politici esistenti all’interno della locale <strong>di</strong>rigenza<br />

fascista nei confronti dei progetti avviati da Gabriele Canelli e da Gaetano<br />

Postiglione per trasformare e modernizzare il Tavoliere.<br />

Bibliografica, ma non per questo meno interessante, è la raccolta <strong>di</strong> Luigi<br />

Rosario Saponaro, commercialista, docente negli Istituti Tecnici, ma soprattutto<br />

acuto commentatore della realtà meri<strong>di</strong>onale sulle pagine dei quoti<strong>di</strong>ani e perio<strong>di</strong>ci<br />

che, come giornalista, <strong>di</strong>resse o ai quali collaborò dal 1935 al 1965: il «Giornale del<br />

Mezzogiorno», «Il Meri<strong>di</strong>onale», «Sud», il «Popolo <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>», la «Voce <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>»,<br />

il «Corriere <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>». Nel corso <strong>di</strong> tale attività raccolse tutto quanto veniva<br />

pubblicato su <strong>Capitana</strong>ta e Puglia: libri, opuscoli, dattiloscritti, ciclostilati, stampa<br />

perio<strong>di</strong>ca, volantini, cataloghi <strong>di</strong> mostre, atti <strong>di</strong> convegni promossi da associazioni<br />

ed enti operanti sul territorio. In queste fonti, tra cui circa novantaquattro testate<br />

giornalistiche soprattutto regionali, si trovano alcuni argomenti fondamentali sulla<br />

storia della provincia in età contemporanea: la ricostruzione postbellica, gli aiuti<br />

statunitensi U.N.R.R.A. e del Piano Marshall, l’ascesa della classe <strong>di</strong>rigente democristiana,<br />

l’intervento della Cassa per il Mezzogiorno, la Riforma Agraria, il rinnovamento<br />

dell’agricoltura e della zootecnia, le vicende del metano in <strong>Capitana</strong>ta, i<br />

problemi dell’industrializzazione, il rilancio delle attività turistiche.<br />

Fonti preziose da integrare, comunque, con quegli autentici contenitori <strong>di</strong><br />

informazioni storiche, politiche, economiche, <strong>di</strong> vita sociale e <strong>di</strong> storia del costume<br />

che sono i perio<strong>di</strong>ci locali, un primo censimento dei quali, curato dalla <strong>Biblioteca</strong><br />

Comunale <strong>di</strong> San Severo, 30 fornisce, per ciascuno <strong>di</strong> essi, dettagliate schede<br />

bibliografiche, a partire dal liberale «Il Foglietto» (1897); ai primi organi politici<br />

delle leghe rosse: «Ban<strong>di</strong>era Socialista» (1903), «Azione Democratica» (1912), «Il<br />

Randello» (1906); ai perio<strong>di</strong>ci fascisti: «Fiammata» (1921) e «Il Popolo Nuovo»<br />

(1932); sino ai giornali dell’imme<strong>di</strong>ato dopoguerra: «Civiltà Proletaria» (P.C.I.),<br />

«Tre Frecce» (P.S.I.), «Civiltà Nostra» (D.C.); «Azione Democratica» (P.L I.).<br />

Accanto ad essi, ai quoti<strong>di</strong>ani regionali ed agli inserti provinciali dei giornali<br />

a <strong>di</strong>ffusione nazionale un contributo fondamentale all’indagine storica contempo-<br />

30 Pietro VOCALE et al., Stampa perio<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> San Severo e <strong>di</strong> <strong>Capitana</strong>ta, San Severo, Dotoli, 1981.<br />

157


I <strong>Fon<strong>di</strong></strong> <strong>Speciali</strong>: le terrae incognitae della <strong>Biblioteca</strong> <strong>Provinciale</strong><br />

ranea viene pure fornito dagli opuscoli d’interesse locale, brevi saggi a carattere<br />

monografico d’argomento storico, narrativo, bibliografico, scientifico, tecnico..., e<br />

dal materiale minore a stampa prodotto nel luogo, un tipo particolare <strong>di</strong> documentazione,<br />

assai deperibile ma essenziale per una visione dettagliata della società, espressa<br />

da organismi <strong>di</strong> vita associativa (partiti, sindacati, associazioni ricreative, sportive,<br />

religiose, assistenziali, organismi industriali, commerciali, finanziari), destinata<br />

ad un ambito circoscritto (persone o territorio), in uno spazio temporale limitato.<br />

Si tratta, in genere, <strong>di</strong> numeri unici per celebrare anniversari <strong>di</strong> istituzioni, pieghevoli<br />

<strong>di</strong> propaganda elettorale, manifesti <strong>di</strong> controversie politiche e sindacali, statuti<br />

delle più <strong>di</strong>verse associazioni, listini <strong>di</strong> prezzi, cataloghi e bibliografie, programmi<br />

<strong>di</strong> manifestazioni culturali e sportive: nella maggior parte dei casi sono prodotti<br />

tipograficamente poveri o ad<strong>di</strong>rittura stampati col ciclostile e non soggetti al <strong>di</strong>ritto<br />

stampa, con il risultato che, a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> poche ore dalla produzione e <strong>di</strong>stribuzione,<br />

non resta alcuna traccia <strong>di</strong> questi autentici lembi <strong>di</strong> storia del territorio.<br />

Per accedere alle fonti della Sezione Locale è messo a <strong>di</strong>sposizione degli utenti<br />

il catalogo cartaceo per autore e, soprattutto, l’altro per argomento, estremamente<br />

analitico, integrato da spogli <strong>di</strong> riviste e perio<strong>di</strong>ci; bibliografie <strong>di</strong> istituzioni, <strong>di</strong> personaggi,<br />

monumenti ed eventi storici citta<strong>di</strong>ni, provinciali e regionali; in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> manoscritti<br />

e <strong>di</strong> carte geografiche e topografiche. Si va, tuttavia, affermando l’altro<br />

elettronico dell’OPAC della <strong>Biblioteca</strong> <strong>Provinciale</strong>, che consente <strong>di</strong> creare delle<br />

guide <strong>di</strong> ricerca, basate sul collegamento tra le opere tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> manualistica e<br />

saggistica specifica e quelle della nuova pubblicistica informatica.<br />

Ma la moderna tecnologia sta già pre<strong>di</strong>sponendo altri strumenti per la ricerca<br />

storica, 31 che pure nella Sezione Locale <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong> consentiranno, in tempi brevi, <strong>di</strong><br />

affiancare ai mezzi bibliografici tra<strong>di</strong>zionali, gli altri dell’ipertesto o del libro virtuale,<br />

messi in circolazione dalla o<strong>di</strong>erna e<strong>di</strong>toria, 32 sempre più orientata ad integrare<br />

l’informazione su supporto cartaceo con quella su supporto elettronico.<br />

Si va, dunque, offuscando l’immagine dello stu<strong>di</strong>oso impegnato a passare ore<br />

in mezzo alla polvere per cercare qualche documento interessante: quello <strong>di</strong> oggi,<br />

anche se animato dalle medesime motivazioni, sempre meno tempo dovrà impiega-<br />

31 Il Ministero per i Beni Culturali sta trasferendo su cd-rom il patrimonio documentario della Fototeca<br />

Nazionale relativo a centri urbani, eventi bellici, terremoti, consistente in 350.000 foto in bianco e nero,<br />

13.000 a colori, 600 ra<strong>di</strong>ografie <strong>di</strong> centri storici e <strong>di</strong> singoli monumenti con la relativa documentazione <strong>di</strong><br />

corredo, costituita da 3.750.000 schede bibliografiche; <strong>La</strong> <strong>Biblioteca</strong> Vaticana sta traducendo in formato<br />

elettronico il suo patrimonio documentario e librario consistente in 150.000 manoscritti, un milione e mezzo<br />

<strong>di</strong> libri, migliaia <strong>di</strong> carte geografiche; <strong>La</strong> E<strong>di</strong>trice Bibliografica mette a <strong>di</strong>sposizione i cd Alice dei libri in<br />

commercio, con 460.000 titoli, i cd della Bibliografia Nazionale Italiana, con oltre 500.000 pubblicazioni, ed i<br />

cd Pico, con 650.000 riferimenti a 32 quoti<strong>di</strong>ani e 102 perio<strong>di</strong>ci, italiani e stranieri, apparsi dal 1989 ad oggi.<br />

32 Francesco SICILIA, E<strong>di</strong>toria elettronica e biblioteche, in «Biblioteche oggi», 1996, 4, pp. 52-63; Fausto<br />

COLOMBO, Me<strong>di</strong>a e industria culturale, Milano, Vita e pensiero, 1994; Marco CUPELLARO, <strong>La</strong> biblioteca senza<br />

pareti, in «Biblioteche oggi», 1990, 2, pp. 235-239; Biblioteche e prospettiva multime<strong>di</strong>ale in «Biblioteche<br />

oggi», 1997, 5, pp. 54-59; Raffaele DE MAGISTRIS, Il libro e la lettura nella società multime<strong>di</strong>ale, in «Biblioteche<br />

oggi», 1990, pp. 553-571; Giovanni GALLI, Iperloc. Una guida iperme<strong>di</strong>ale alla documentazione locale, in<br />

«Biblioteche oggi», 1996, 2, pp. 54-59.<br />

158


Antonio Ventura<br />

re presso i cataloghi, nella faticosa ricerca <strong>di</strong> libri e documenti, perché gli sarà sufficiente<br />

premere un tasto, per avere a <strong>di</strong>sposizione intere bibliografie.<br />

4. Il Fondo Antico: memoria culturale della città e della provincia<br />

Strettamente collegato con la Sezione Locale è il Fondo Antico, che, formato<br />

in origine dalle spontanee donazioni dei maggiorenti citta<strong>di</strong>ni e incrementato dalle<br />

successive requisizioni statali a danno delle istituzioni religiose, 33 costituisce la testimonianza<br />

della produzione e<strong>di</strong>toriale circolante a <strong>Foggia</strong> in età moderna e conserva,<br />

quin<strong>di</strong>, nella <strong>Biblioteca</strong> <strong>Provinciale</strong> i segni tangibili dell’evoluzione culturale,<br />

politica e sociale vissuta, in passato, dal capoluogo e dalla sua rappresentanza politica,<br />

impren<strong>di</strong>toriale e religiosa, come ebbero già modo <strong>di</strong> sottolineare, nel 1834,<br />

l’intendente Gaetano Lotti, durante la cerimonia <strong>di</strong> inaugurazione della <strong>Biblioteca</strong>,<br />

e Raffaele Liberatore, sulle pagine degli «Annali Civili». 34<br />

In effetti, come si apprende proprio da alcuni libri del Fondo Antico, la città,<br />

centro della vita economica e politica provinciale, era stata interessata, nel corso dei<br />

secoli XVII e XVIII, da un ininterrotto <strong>di</strong>namismo demografico ed economico: 35<br />

“<strong>Foggia</strong> cresce <strong>di</strong> giorno in giorno <strong>di</strong> abitatori forestieri”, 36 scriveva un cronista<br />

contemporaneo e faceva notare come costoro vi si trasferissero, abbandonando le<br />

circostanti terre baronali, perché attratti dalle sue libertà mercantili, dalle migliori<br />

opportunità <strong>di</strong> lavoro, dalla crescente richiesta <strong>di</strong> servizi, dal rimaneggiamento urbanistico<br />

imposto dal terremoto del 1731.<br />

33 Giuseppe CLEMENTE, Libri e frati. Le biblioteche dei conventi della <strong>Capitana</strong>ta soppressi nel decennio<br />

francese (1806-1815) in «la <strong>Capitana</strong>ta», XXXIV (1997), 5, pp. 249-268.<br />

34 In un passaggio del suo <strong>di</strong>scorso così si espresse l’intendente Gaetano Lotti: «[...] Citta<strong>di</strong>ni, a cui la gloria<br />

del proprio paese è cara, si affrettarono a donar quei libri che formavano la delizia delle loro famiglie. Giovani,<br />

a’ quali l’amor del sapere è vita, mi circondarono co’ loro desideri, mi animarono co’ loro talenti; e finalmente<br />

l’amministrazione comunale <strong>di</strong> questa città e colui che la <strong>di</strong>rige e che non conosce ostacoli quando si tratta <strong>di</strong><br />

bene pubblico, mi coa<strong>di</strong>uvarono con tale efficace energia, che ormai posso annunziarvi, che in pochi mesi la<br />

biblioteca <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>, quantunque non ancora ricca <strong>di</strong> molti libri, è tale però da poter alimentare le <strong>di</strong>screte<br />

ricerche nelle varie ramificazioni delle umane conoscenze». Cfr.: <strong>Biblioteca</strong> pubblica a <strong>Foggia</strong>, in «Poligrafo<br />

della <strong>Capitana</strong>ta», 1834, II, p. 14. Raffaele Liberatore, invece, a proposito della tra<strong>di</strong>zionale vivacità culturale<br />

della città e della provincia, elencava alcuni dei suoi maggiori autori presenti negli scaffali: «Marcantonio<br />

Coda che nel secolo XVI scriveva <strong>di</strong> economia; Giambattista Vitale che prese a <strong>di</strong>fendere il Tasso contro la<br />

Crusca; Monsignor Celestino Galiani e Giuseppe Rosati, uomini <strong>di</strong> chiarissima rinomanza; Salvatore Grana,<br />

altro insigne economista; i due Cimaglia, il poeta estemporaneo Massari, il matematico Del Muscio chierico<br />

regolare delle Scuole Pie, il primo che nel pubblico insegnamento <strong>di</strong> Napoli introdusse le lezioni del calcolo<br />

infinitesimale; l’altro Reale Accademico Fraticelli, e il poliglotta Padroni, e ‘l me<strong>di</strong>co Sorge, e Niccolò Tortorelli,<br />

traduttore <strong>di</strong> Silio Italico, ed altri egregi che bene della patria loro e delle lettere meritarono [...]». Cfr.: Raffaele<br />

LIBERATORE, Pubblica biblioteca in <strong>Foggia</strong> in «Annali Civili del Regno delle Due Sicilie», 1834, p. 125.<br />

35 Dalle «collettive <strong>di</strong> stati delle anime» si rileva che i residenti, malgrado le ricorrenti carestie ed epidemie,<br />

passarono dalle 4.500 unità del 1595, alle 8.000 del 1688, alle 13.560 del 1768, alle oltre 18.000 del 1794. Cfr.:<br />

Giovanna DA MOLIN, Lo sviluppo demografico <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong> dal XVI al XIX secolo, in Saverio RUSSO (a cura <strong>di</strong>),<br />

Storia <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong> in età moderna, Bari, E<strong>di</strong>puglia, 1992, pp. 142-145.<br />

36 Gerolamo CALVANESE, Memorie per la città <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>. Manoscritto esistente nella <strong>Biblioteca</strong> Comunale <strong>di</strong><br />

<strong>Foggia</strong> illustrato da Benedetto Biagi, <strong>Foggia</strong>, Tipografia e<strong>di</strong>trice Fiammata, 1931, pp. 84-85.<br />

159


I <strong>Fon<strong>di</strong></strong> <strong>Speciali</strong>: le terrae incognitae della <strong>Biblioteca</strong> <strong>Provinciale</strong><br />

Il capoluogo, già sede della Dogana delle Pecore e del suo Tribunale, 37 concentrava<br />

anche la quasi totalità delle attività secondarie e terziarie provinciali e, in<br />

particolare, provvedeva ad erogare beni e servizi sul territorio: “<strong>Foggia</strong> è una grande<br />

piazza <strong>di</strong> commercio”, scriveva nel ‘700 il Galanti, constatando come il mercato<br />

locale non registrasse le interruzioni stagionali riscontrabili altrove. 38 E aggiungeva<br />

il Longano: “[...] è l’emporio <strong>di</strong> una industria che non ha pari del Regno [...]. Onde<br />

in essa calano e dagli Apruzzi, e dal Contado <strong>di</strong> Molise, dal Principato e dalla<br />

Basilicata stessa migliaia <strong>di</strong> persone a renderla la più florida, la più popolata, e la più<br />

ricca del Regno.” 39<br />

<strong>La</strong> singolare con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> floridezza economica trovava riscontro anche nel<br />

fiorente artigianato e nell’intenso commercio <strong>di</strong> beni <strong>di</strong> lusso, segnalati dal Calvanese:<br />

“[...] si vedono in <strong>Foggia</strong> molte botteghe <strong>di</strong> mercanti che vendono panni, sete e<br />

drappi d’oro; quattro o cinque mercanti <strong>di</strong> cera e droghe; cinque o sei speziali <strong>di</strong><br />

me<strong>di</strong>cina, altrettanti orefici, calzolai infiniti, mercanti <strong>di</strong> fettuccie e tele <strong>di</strong> Persia, et<br />

altri d’infinite mercanzie, tutti benestanti e ricchi.” 40<br />

<strong>La</strong> vera fonte <strong>di</strong> ricchezza era, tuttavia, rappresentata dal commercio agrario:<br />

i gran<strong>di</strong> quantitativi <strong>di</strong> cereali conservati nelle numerose fosse granarie citta<strong>di</strong>ne<br />

alimentavano un mercato incessante, “in ogni giorno - scriveva, ancora, il Calvanese<br />

- nel Piano della Croce si vedono mercanti che comprano e padroni che ricevono<br />

danaro de’ grani venduti”; 41 d’altro canto, non meno fiorente risultava il commercio<br />

della lana immagazzinata negli innumerevoli fondaci <strong>di</strong> proprietà della Regia<br />

Corte, dell’Università, delle famiglie benestanti. 42<br />

Diffuso benessere confermato dai dati relativi alla con<strong>di</strong>zione socio-finanziaria<br />

dei suoi abitanti, forniti dall’imposta personale istituita dai Francesi con decreto<br />

29 settembre 1809, 43 ma rilevabile, anche, dal grande numero <strong>di</strong> chiese e mo-<br />

37 Pasquale DI CICCO, Una giuris<strong>di</strong>zione speciale nel Regno <strong>di</strong> Napoli: il tribunale delle pecore <strong>di</strong> Puglia (sec.<br />

XV-XIX), in «la <strong>Capitana</strong>ta», XXIV (1987), 1-6, I, pp. 37-88.<br />

38 Giuseppe Maria GALANTI, Della descrizione geografica e politica delle Sicilie, a cura <strong>di</strong> Franca Assante e<br />

Domenico Demarco, Napoli, E<strong>di</strong>zioni scientifiche italiane, 1969, 2 voll.: vol. II, p. 520.<br />

39 Francesco LONGANO, Viaggio per la <strong>Capitana</strong>ta, a cura <strong>di</strong> Renato <strong>La</strong>lli, Campobasso, E<strong>di</strong>toriale Rufus,<br />

1981, p. 63.<br />

40 G. Calvanese, Memorie per la città <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>..., cit., pp. 84 -85.<br />

41 Ibid.<br />

42 John A. MARINO, <strong>La</strong> fiera <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong> e la crisi del XVII secolo, in S. RUSSO (a cura <strong>di</strong>), Storia <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong> in età<br />

moderna..., cit., pp. 57-78; Maria Carolina NARDELLA, Attività cre<strong>di</strong>tizie e commerciali a <strong>Foggia</strong> nella prima<br />

metà del XVII secolo, in Angelo MASSAFRA (a cura <strong>di</strong>), Produzione, mercato e classi sociali nella <strong>Capitana</strong>ta<br />

moderna e contemporanea, <strong>Foggia</strong>, Amministrazione <strong>Provinciale</strong> <strong>di</strong> <strong>Capitana</strong>ta, 1984.<br />

43 Sottoponeva a tassazione progressiva, nel Comune <strong>di</strong> residenza, i capifamiglia e tutti i titolari <strong>di</strong> censi<br />

superiori ai 120 ducati, ripartendoli in otto classi <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to. Cfr.: Elio CERRITO, Strutture economiche e<br />

<strong>di</strong>stribuzione del red<strong>di</strong>to in <strong>Capitana</strong>ta nel decennio francese in ibid., pp. 137-140; ma cfr. anche: Giuseppe<br />

CEVA GRIMALDI, Itinerario da Napoli a Lecce e nella provincia <strong>di</strong> Terra d’Otranto nell’anno 1818, Napoli,<br />

Tipografia Porcelli, 1821, p. 16.<br />

160


Antonio Ventura<br />

nasteri, tutti titolari <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> risorse finanziarie ed estesi patrimoni immobiliari. 44<br />

L’importanza della piazza commerciale <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong> determinò, come si evince<br />

dalla lettura del Libro Rosso, 45 violenti contrasti politici all’interno dell’Università<br />

(Comune), per il controllo delle ingenti ricchezze riversate sul mercato locale dai<br />

proventi dell’agricoltura, della pastorizia e della Fiera.<br />

Nella seconda metà del ‘600, dopo la ribellione <strong>di</strong> Sabato Pastore, 46 il Consiglio<br />

citta<strong>di</strong>no, controllato dalla maggioranza oligarchica latifon<strong>di</strong>sta, fu costretto<br />

ad accogliere alcuni rappresentanti riformatori della nuova classe mercantile citta<strong>di</strong>na:<br />

Alessandro Sacchetti, Giuseppe Saggese, Onofrio Sica, Giuseppe Cimaglia, i<br />

quali, alleandosi con il sempre più forte ceto dei massari e soprattutto con intellettuali<br />

come Francesco Onofri, autore <strong>di</strong> un famoso libello antioligarchico, 47 si impegnarono<br />

per realizzare una svolta democratica, 48 ottenendo, dopo varie vicissitu<strong>di</strong>ni,<br />

l’ingresso nel massimo consesso citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Michele Gargani, Pietro della Posta,<br />

Francesco e Gaetano Cuoci, autorevoli esponenti dell’aristocrazia liberale, i<br />

quali, nel 1725, collaborarono con il doganiere Rullan alla riforma del Consiglio. 49<br />

Dopo la pausa imposta dal terremoto e dall’opera <strong>di</strong> ricostruzione, riprese lo<br />

scontro tra i conservatori ed i progressisti, rappresentati, questa volta, da illustri<br />

esponenti dell’intellighenzia citta<strong>di</strong>na, come Saverio Celentano, Luca Brencola,<br />

Niccolò Tortorelli, Francescantonio Ricciar<strong>di</strong>, i quali basarono la propria offensiva<br />

politica su tutta una serie <strong>di</strong> iniziative educativo-culturali a favore della società locale:<br />

sollecitarono i numerosi maestri residenti in <strong>Foggia</strong> a creare delle scuole, come<br />

44 “È la città adornata <strong>di</strong> più conventi religiosi, come sono li Padri Pre<strong>di</strong>catori, eremiti <strong>di</strong> S. Agostino,<br />

Chierici regolari -volgarmente Teatini - Minori Osservanti, Minori Conventuali, Padri Cappuccini, Padri <strong>di</strong><br />

S. Pietro Alcantara, Padri dell’Ospedale <strong>di</strong> S. Giovanni <strong>di</strong> Dio, l’Ospizio de’ Padri Scalzi Agostiniani, l’Ospizio<br />

de’ Padri Scalzi Teresiani, l’Ospizio de’ Padri Camaldolesi, l’Ospizio dei Padri della Compagnia <strong>di</strong> Gesù del<br />

Collegio Romano, li quali tutti tengono case e chiese cospicue, et abitazioni copiose e molto nobili [...]”. Cfr.:<br />

CALVANESE, op. cit., pp. 88-89; ma cfr. anche: Mario SPEDICATO, Chiesa collegiata e istituzioni ecclesiastiche in<br />

età moderna, in RUSSO, op. cit., pp. 130-136.<br />

45 Oltre alla copia dei “Capitoli e Statuti della città <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>” proveniente dalla Comunale e descritta in<br />

Pasquale DI CICCO, I manoscritti della <strong>Biblioteca</strong> <strong>Provinciale</strong> <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>, <strong>Foggia</strong>, Ammistrazione <strong>Provinciale</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Capitana</strong>ta, 1977, pp. 50-51, ne esiste un’altra redatta nel 1738 in maniera più completa e fedele all’originale,<br />

<strong>di</strong>strutto dall’incen<strong>di</strong>o appiccato all’archivio comunale nel 1898, che è stata recentemente acquistata dalla<br />

<strong>Biblioteca</strong> <strong>Provinciale</strong>, dopo essere stata ritrovata per caso sul mercato dell’antiquariato. Per informazioni<br />

sulle sue caratteristiche, cfr.: Pasquale DI CICCO, Il libro rosso della città <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>, <strong>Foggia</strong>, Amministrazione<br />

<strong>Provinciale</strong> <strong>di</strong> <strong>Capitana</strong>ta, 1965, pp. 9-10.<br />

46 <strong>La</strong> <strong>Biblioteca</strong> possiede il manoscritto <strong>di</strong> Fra Gabriele da Cerignola sulla sommossa, cfr.: P. DI CICCO, I<br />

manoscritti della <strong>Biblioteca</strong> <strong>Provinciale</strong>..., cit., p. 76; ma cfr. anche: Raffaele PETROSILLO, <strong>La</strong> ribellione <strong>di</strong> Sabato<br />

Pastore in <strong>Foggia</strong> nell’anno 1648, <strong>Foggia</strong>, Tip. E. Ferreri, 1897; Oronzo MARANGELLI, Relazione della ribellione<br />

detta <strong>di</strong> Sabato Pastore in <strong>Foggia</strong> nell’anno 1648 del padre Fra Gabriele da Cerignola, <strong>Foggia</strong>, Tip. e<strong>di</strong>trice<br />

Fiammata, 1932.<br />

47 Francesco ONOFRI, Nota per li citta<strong>di</strong>ni ed Università <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>, Napoli, s.n., 1710. Cfr.: Raffaele<br />

COLAPIETRA, Élite amministrativa e ceti <strong>di</strong>rigenti fra Seicento e Settecento, in RUSSO, op. cit., p. 111; Vittoria<br />

PILONE, Storia <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong> dalla venuta <strong>di</strong> Carlo <strong>di</strong> Borbone al 1806, <strong>Foggia</strong>, Adriatica, 1971, pp. 59-76.<br />

48 R. COLAPIETRA, Élite amministrativa..., cit., pp. 107-109.<br />

49 P. DI CICCO, Il libro rosso..., cit., pp. 35-41.<br />

161


I <strong>Fon<strong>di</strong></strong> <strong>Speciali</strong>: le terrae incognitae della <strong>Biblioteca</strong> <strong>Provinciale</strong><br />

quelle <strong>di</strong> Andrea Gau<strong>di</strong>ani 50 e Giuseppe Rosati; 51 proposero, nel 1742, ottenendola<br />

nel 1751, l’istituzione delle cattedre <strong>di</strong> Legge, Filosofia e Retorica e fondarono,<br />

accanto a quelle già esistenti, 52 una nuova Accademia, la cui protezione venne<br />

offerta, con esito negativo, a Celestino Galiani. Mobilitarono, così, le migliori<br />

energie a realizzare un intenso programma <strong>di</strong> riscatto sociale, finalizzato a colpire<br />

il potere oligarchico proprio attraverso la formazione, nelle classi citta<strong>di</strong>ne, e soprattutto<br />

nelle impren<strong>di</strong>toriali e professioniste, <strong>di</strong> quella coscienza civile, che le<br />

avrebbe, poi, indotte a riappropriarsi del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> scegliersi i propri amministratori.<br />

Dalle biblioteche private <strong>di</strong> questi personaggi 53 derivano buona parte delle<br />

e<strong>di</strong>zioni del XV e del XVI secolo 54 e del rimanente Fondo Antico che, nell’attuale<br />

sistemazione biblioteconomica, tuttora in corso, si è provveduto a ricostruire nella<br />

sua struttura primitiva, attraverso l’identificazione, là dove è stato possibile, della<br />

provenienza <strong>di</strong> ciascun volume, sulla base delle note autografe, dei timbri e dei<br />

sigilli apposti dagli originari proprietari sui frontespizi delle singole e<strong>di</strong>zioni.<br />

Ripercorrendo velocemente i nomi degli autori ed i titoli delle pubblicazioni<br />

si riscontra subito l’attenzione prestata dagli ambienti culturali foggiani <strong>di</strong> fine ‘600<br />

e ‘700 agli argomenti <strong>di</strong>battuti dagli intellettuali napoletani all’interno delle loro<br />

Accademie. Lo confermano la presenza <strong>di</strong> autori illustri come Nicola Partenio<br />

Giannettasio, Francesco Verde e Alessio Simmaco Mazzocchi, 55 accanto agli scritti<br />

50 Andrea GAUDIANI, Notizie per il buon governo della Regia Dogana della Mena delle Pecore <strong>di</strong> Puglia, a<br />

cura <strong>di</strong> Pasquale <strong>di</strong> Cicco, <strong>Foggia</strong>, Ed. Apulia, 1981, p. 9.<br />

51 Alfredo PANERAI, Una eminente figura del Settecento pugliese: Giuseppe Rosati agronomo ed economista<br />

agrario, <strong>Foggia</strong>, Stu<strong>di</strong>o e<strong>di</strong>toriale dauno, 1967.<br />

52 Pasquale SORRENTI, Le accademie in Puglia dal XV al XVIII secolo, Bari, <strong>La</strong>terza e Polo, 1965, pp. 45-46.<br />

53 Per informazioni su alcune <strong>di</strong> queste famiglie, cfr. il volume coevo: Difesa per la città <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong> e per le<br />

famiglie nobili della medesima, Napoli, s. n., 1728.<br />

54 Gli stampatori ricorrenti sono tra i più importanti del Cinquecento: Aldo Manuzio (Venezia); Niccolò<br />

Bevilacqua (Trento); Gabriele Giolito Ferrari (Trino); Giovanni Antonio Nicolini da Sabbio (Venezia); Giovanni<br />

Battista <strong>di</strong> Sessa (Milano); Sebastiano Griffo (Lione). Per le caratteristiche delle e<strong>di</strong>zioni, cfr.: Maria ALTOBELLA<br />

GALASSO -Antonio VENTURA, Le cinquecentine della <strong>Biblioteca</strong> <strong>Provinciale</strong> <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>, <strong>Foggia</strong>, Amministrazione<br />

<strong>Provinciale</strong> <strong>di</strong> <strong>Capitana</strong>ta, 1988; e Giuseppe Maria PUGNO, Trattato <strong>di</strong> cultura generale nel campo della stampa.<br />

Torino, Società e<strong>di</strong>trice internazionale, 1967, 5 voll.: vol. III, pp. 117-216. Un’eccezione è rappresentata dalle<br />

e<strong>di</strong>zioni antiche pervenute alla <strong>Provinciale</strong> dal fondo bibliografico <strong>di</strong> Nicola Zingarelli, per il quale si rinvia a:<br />

Maria ALTOBELLA GALASSO, Catalogo del fondo dantesco-petrarchesco. <strong>Biblioteca</strong> “Nicola Zingarelli”, <strong>Foggia</strong>,<br />

Amministrazione <strong>Provinciale</strong> <strong>di</strong> <strong>Capitana</strong>ta, 1977.<br />

55 Tra i protagonisti dei <strong>di</strong>battiti all’interno delle principali Accademie napoletane, quali Colonia Sebezia,<br />

degli Investiganti, degli Oscuri, degli Oziosi e degli Uniti, sono reperibili nel fondo antico autori importanti<br />

come, Nicola Partenio GIANNETTASIO, Universalis cosmographiae elementa in Collegio Neapolitano S. Iesu a<br />

viris nobilibus demonstrata, Napoli, ex officina typ. Jacobi Raillard, 1688; Francesco VERDE, Institutionum<br />

canonicarum libri quattuor, Napoli, Forastieri, 1735; e il più dotto ecclesiastico presente a Napoli agli inizi del<br />

‘700, Alessio SIMMACO MAZZOCCHI, Ad amplissimum virum Bernar<strong>di</strong>num Tanuccium regis nostri a secretis<br />

epistola..., Neapoli, Excu<strong>di</strong>t G. Musca, 1739. Per i caratteri della cultura napoletana del periodo, cfr.: Romeo<br />

DE MAIO, Società e vita religiosa a Napoli nell’età moderna (1656-1799), Napoli, E<strong>di</strong>zioni scientifiche italiane,<br />

1971, pp. 74-100.<br />

162


Antonio Ventura<br />

<strong>di</strong> respiro europeo <strong>di</strong> Voltaire, De Mably e Rousseau 56 ed a quelli <strong>di</strong> buona parte<br />

della letteratura laicista e giuris<strong>di</strong>zionalista che, influenzata dalle idee del ceto civile<br />

e forense, ispirava la polemica antigesuita <strong>di</strong> Gianvincenzo Gravina 57 e tutta la<br />

pubblicistica <strong>di</strong> contestazione contro i ‘<strong>di</strong>ritti <strong>di</strong>vini’ della Santa Sede all’investitura<br />

del Regno <strong>di</strong> Napoli, a cominciare dagli scritti <strong>di</strong> Niccolò Caravita 58 e Costantino<br />

Grimal<strong>di</strong>, 59 le cui opere finirono all’In<strong>di</strong>ce, sino alla produzione <strong>di</strong> Pietro Giannone<br />

e <strong>di</strong> Giambattista Vico e degli scrittori regalisti, come Niccolò Capasso, Placido<br />

Troyli, Francesco Peccheneda, Vincenzio Russo, Francescantonio Grimal<strong>di</strong>,<br />

Domenico Forges Davanzati, Francesco Lo Monaco. 60<br />

Non meno significativa, accanto alle opere <strong>di</strong> costoro, la presenza delle principali<br />

e<strong>di</strong>zioni influenzate, a partire dagli anni ’50 del 1700, dal nuovo corso culturale<br />

promosso, nel Regno <strong>di</strong> Napoli, dall’insegnamento <strong>di</strong> Antonio Genovesi, il<br />

quale non esitò a spezzare ogni legame con la tra<strong>di</strong>zione, imperante nell’Università<br />

e nelle Accademie, del Giuris<strong>di</strong>zionalismo, del Platonismo e del Cartesianesimo,<br />

per accogliere le sollecitazioni riformistiche delle nuove dottrine economiche fiorite<br />

in Inghilterra, Francia ed Olanda, ma anche a Venezia ed in Toscana. <strong>La</strong> conoscenza<br />

<strong>di</strong> queste moderne correnti europee <strong>di</strong> pensiero si trasfusero, quando ottenne,<br />

nel 1754, la cattedra <strong>di</strong> Economia Politica nelle Lezioni <strong>di</strong> commercio, pubblicate<br />

tra il 1765 ed il 1767 e destinate a suscitare l’interesse e l’entusiasmo dei più<br />

evoluti ambienti culturali dell’epoca. 61<br />

Il Genovesi si servì, infatti, della docenza universitaria, modernamente intesa<br />

come strumento <strong>di</strong> educazione pubblica, per in<strong>di</strong>care i problemi da affrontare e<br />

risolvere 62 ai governanti ed a quanti desideravano realizzare nel Mezzogiorno italiano<br />

lo sviluppo socio-economico già raggiunto da altri stati europei: la sua Scuola<br />

<strong>di</strong>ffusasi, ben presto, per ogni città e provincia del Regno <strong>di</strong> Napoli, pose le basi <strong>di</strong><br />

quel Movimento Illuministico, destinato a realizzare la secolarizzazione della società<br />

meri<strong>di</strong>onale, la soppressione del Santo Officio e delle immunità locali, l’espulsione<br />

della Compagnia <strong>di</strong> Gesù dal Mezzogiorno ed il riscatto degli orientamenti<br />

culturali e politici napoletani dalla tra<strong>di</strong>zionale influenza ecclesiastica.<br />

56 Si possono citare per il primo, l’Essai sur les moeurs et l’esprit des nations (1770); per il secondo, Le droit<br />

public de l’Europe (1768); e per il terzo, Il deismo confutato da sé medesimo (1769).<br />

57 Gian Vincenzo GRAVINA, Originum juris civilis..., Neapoli, ex typographia Felicis Mosca, 1722.<br />

58 Niccolò CARAVITA, Nullum jus Pontificis Maximi in Regno Neapolitano <strong>di</strong>ssertatio historico-juri<strong>di</strong>ca,<br />

Alithopoli [Napoli], s.n., 1707.<br />

59 Costantino GRIMALDI, Discussioni istoriche, teologiche e filosofiche, Lucca, s. n., 1725.<br />

60 Cfr. R. DE MAIO, Società e vita religiosa..., cit., pp. 320-332.<br />

61 Franco VENTURI, Napoli capitale nel pensiero dei riformatori illuministi, in Storia <strong>di</strong> Napoli, Napoli,<br />

Società e<strong>di</strong>trice Storia <strong>di</strong> Napoli, 1971, pp. 1-74; Raffaele SIRRI, <strong>La</strong> cultura a Napoli nel Settecento in ibid., pp.<br />

165-310.<br />

62 Maurizio TORRINI, Dagli Investiganti all’Illuminismo. Scienza e Società a Napoli nell’età moderna, in<br />

Giuseppe GALASSO-Rosario ROMEO (a cura <strong>di</strong>), Storia del Mezzogiorno, Napoli, E<strong>di</strong>zioni del sole, 1991, 15<br />

voll.: vol. IX, Aspetti e problemi del Me<strong>di</strong>oevo e dell’Età Moderna, tomo II, pp. 615-630; Eugenio GARIN,<br />

Antonio Genovesi storico della scienza, in «Physis», XI (1969), pp. 211-222; Eugenio D’ACUNTI, L’anno <strong>di</strong><br />

Genovesi. <strong>La</strong> vita e il pensiero, in «la <strong>Capitana</strong>ta», VIII (1969), 1-2, pp. 1-18.<br />

163


I <strong>Fon<strong>di</strong></strong> <strong>Speciali</strong>: le terrae incognitae della <strong>Biblioteca</strong> <strong>Provinciale</strong><br />

L’intellettualità meri<strong>di</strong>onale del secondo ‘700, sollecitata dai suoi scritti <strong>La</strong><br />

logica per gli giovanetti e il Discorso sopra il vero fine delle Lettere e delle Scienze,<br />

accettò il gravoso impegno <strong>di</strong> misurarsi con i temi dell’istruzione pubblica, dell’economia,<br />

della meccanica, dell’agricoltura, del commercio, dell’industria, ed apparvero,<br />

così, i primi contributi <strong>di</strong> analisi storico-ambientale del Mezzogiorno.<br />

Quasi tutti figurano nel Fondo Antico, tra i più significativi: il Saggio <strong>di</strong> economia<br />

campestre per la Calabria Ultra (Napoli, 1780) ed il Piano <strong>di</strong> riforma per la<br />

pubblica economia delle province del Regno <strong>di</strong> Napoli e per l’agricoltura delle Due<br />

Sicilie (Napoli, 1780) elaborati da Domenico Grimal<strong>di</strong> dei marchesi <strong>di</strong> Messimeri,<br />

artefice <strong>di</strong> trasformazioni colturali nei propri posse<strong>di</strong>menti; il Viaggio per la <strong>Capitana</strong>ta<br />

(Napoli, 1790) pubblicato da Francesco Longano ed incentrato sulle con<strong>di</strong>zioni<br />

dell’agricoltura, dell’allevamento e del commercio; la Descrizione geografica<br />

e politica delle Sicilie (Napoli, 1794) realizzata da Giuseppe Maria Galanti sulla<br />

base dei medesimi interessi; le Riflessioni sulla pubblica felicità relativamente al<br />

Regno <strong>di</strong> Napoli (Napoli, 1788), nelle quali il marchese Giuseppe Palmieri, esponente<br />

della classe dei gran<strong>di</strong> proprietari <strong>di</strong> inclinazione capitalistica, trasferì la lunga<br />

esperienza maturata all’interno dei propri latifon<strong>di</strong> pugliesi; l’Annona, o sia piano<br />

economico <strong>di</strong> pubblica sussistenza (Palermo, 1783) scritta da Domenico Di Gennaro;<br />

le Riflessioni intorno al commercio antico e moderno del Regno <strong>di</strong> Napoli (Napoli,<br />

1760) <strong>di</strong> Nicola Fortunato, e il trattato Della moneta (Napoli, 1780), 63 nel<br />

quale Fer<strong>di</strong>nando Galiani mise sotto accusa l’arcaico ed antieconomico regime pastorale<br />

del Tavoliere, riassumendo in un passo ormai famoso le linee riformatrici<br />

dell’Illuminismo meri<strong>di</strong>onale. 64<br />

Accanto a questa letteratura <strong>di</strong> stampo politico-economico, risulta assai consistente<br />

anche quella più spiccatamente eru<strong>di</strong>ta, 65 come si può rilevare dalla presenza<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>verse e<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> una medesima opera: evidentemente all’ambiente culturale<br />

foggiano, vivacizzato, come si è già detto, da scuole e accademie, non era sconosciuta<br />

la pubblicistica italiana in genere e, in particolare, l’attività <strong>di</strong> alcuni coraggiosi<br />

ed illuminati e<strong>di</strong>tori napoletani, come Giovanni Gravier, Vincenzo Orsini,<br />

Giovanni <strong>di</strong> Simone, Vincenzo Flauto, e, in particolare, Antonio Bulifon, 66 i quali,<br />

nel loro impegno a favore del rinnovamento politico ma anche della rinascita lette-<br />

63 R. SIRRI, <strong>La</strong> cultura a Napoli..., cit., pp. 194-244; Augusto PLACANICA, Cultura e pensiero politico nel Mezzogiorno<br />

settecentesco in G. GALASSO-R. ROMEO, Storia del Mezzogiorno..., cit., vol. IX, tomo III, pp. 200-256.<br />

64 Fer<strong>di</strong>nando GALIANI, Della moneta libri cinque <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando Galiani, seconda e<strong>di</strong>zione, Napoli, Stamperia<br />

Simoniana, 1780, p. 414. Nel Fondo Locale è altresì reperibile buona parte della letteratura seicentesca e<br />

settecentesca sulla Dogana delle Pecore <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>, dalle raccolte <strong>di</strong> prammatiche e <strong>di</strong> leggi del Giustiniani, del<br />

Grimal<strong>di</strong> e del De Sariis, ai trattati coevi del Coda, del Grana, del De Dominicis e del Di Stefano, all’intero<br />

<strong>di</strong>battito illuministico contro la secolare istituzione pastorale, che vide protagonisti autori come Filangieri,<br />

Vivenzio, Cimaglia, Patini, Silla, Targioni, Rosati.<br />

65 Nino CORTESE, Cultura e politica a Napoli dal Cinquecento al Settecento, Napoli, E<strong>di</strong>zioni scientifiche<br />

italiane, 1965, pp. 221-274.<br />

66 Ibid., pp. 185-220.<br />

164


Antonio Ventura<br />

raria e filosofica del Regno, seguivano con attenzione la polemica tra giuris<strong>di</strong>zionalisti<br />

ed antigiuris<strong>di</strong>zionalisti e sul Tribunale del Sant’Officio, ma, nel contempo, non<br />

trascuravano l’opera <strong>di</strong> quegli stu<strong>di</strong>osi che, attraverso la paziente ricerca <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zioni<br />

rare, <strong>di</strong> documenti biografici e <strong>di</strong> curiosità storiche, tentavano <strong>di</strong> ricostruire il complesso<br />

mosaico storico e letterario delle province meri<strong>di</strong>onali.<br />

Si giunse, così, al tentativo fatto dal Signorelli 67 <strong>di</strong> sintetizzare in più volumi<br />

la storia della cultura e del teatro napoletani; all’altro del Giustiniani 68 <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere<br />

una <strong>Biblioteca</strong> storica 69 del Regno; o, ancora, alle indagini dello stesso sugli scrittori<br />

legali, 70 affiancate da quelle sui magistrati del Grimal<strong>di</strong>, 71 sino ai vari Dizionari geografici<br />

72 ed alle ristampe <strong>di</strong> cronache, prima fra tutte quella del Gravier, che nella<br />

sua splen<strong>di</strong>da Raccolta 73 pubblicò tutto ciò che <strong>di</strong> meglio era stato scritto sul Mezzogiorno<br />

d’Italia.<br />

Lo scenario e<strong>di</strong>toriale sin qui analizzato cambia ra<strong>di</strong>calmente, quando si passa<br />

a prendere in esame la parte ‘ecclesiastica’ del Fondo Antico: <strong>di</strong>venta, infatti,<br />

preponderante la presenza <strong>di</strong> volumi provenienti dalle biblioteche dei conventi e<br />

degli ‘stu<strong>di</strong>’, soprattutto cappuccini, sparsi per la <strong>Capitana</strong>ta, come si rileva dalle<br />

annotazioni manoscritte riportate sui frontespizi, cosicché risulta agevole conoscere<br />

quale genere <strong>di</strong> idee circolava al loro interno. 74<br />

Le e<strong>di</strong>zioni del Cinquecento 75 commentano, per lo più, gli argomenti filosofici<br />

e teologici ricorrenti nelle opere <strong>di</strong> Aristotele, Tommaso d’Aquino e Duns Scoto:<br />

ne sono un esempio gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Agostino Nifo, ...In librum Averrois de substantia<br />

orbis... ; l’Aristotelis liber de mundo <strong>di</strong> Guillaume Budè; le e<strong>di</strong>zioni curate da Joachim<br />

67 Pietro NAPOLI SIGNORELLI, Vicende della coltura nelle Due Sicilie dalla venuta delle colonie straniere sino<br />

a’ giorni nostri, Napoli, Vincenzo Orsini, 1810-1811; e Pietro NAPOLI SIGNORELLI, Storia critica de’ teatri<br />

antichi e moderni <strong>di</strong>visa in <strong>di</strong>eci tomi, Napoli, Vincenzo Orsini, 1813.<br />

68 Su <strong>di</strong> lui, cfr. N. CORTESE, Cultura e politica a Napoli..., cit., pp. 246-263.<br />

69 Lorenzo GIUSTINIANI, <strong>La</strong> <strong>Biblioteca</strong> storica e topografica del Regno <strong>di</strong> Napoli, Napoli, Vincenzo Orsini,<br />

1793.<br />

70 Lorenzo GIUSTINIANI, <strong>La</strong> <strong>Biblioteca</strong> storica e topografica del Regno <strong>di</strong> Napoli, Napoli, Stamperia Simoniana,<br />

1787-1788.<br />

71 Gregorio GRIMALDI, Istoria delle leggi e magistrati del Regno <strong>di</strong> Napoli, Napoli, Stamperia <strong>di</strong> Giovanni <strong>di</strong><br />

Simone, 1749-1752.<br />

72 Lorenzo GIUSTINIANI, Dizionario geografico ragionato del Regno <strong>di</strong> Napoli, Napoli, Manfre<strong>di</strong>, 1797-<br />

1805 e ibid., parte seconda, De’ fiumi, laghi, fonti, golfi, monti, promontorj, vulcanj, e boschi, Napoli, De<br />

Bonis, 1797-1805; Francesco SACCO, Dizionario geografico-istorico-fisico del Regno <strong>di</strong> Napoli, Napoli, Vincenzo<br />

Flauto, 1795-1796; Elia D’AMATO, Pantopologia calabra in qua celebriorum ejusdem provinciae locorum,<br />

virorumque, armis, pietate... monimenta expanduntur, Napoli, ex thypographia Felicis Mosca 1725.<br />

73 Giovanni GRAVIER, Raccolta <strong>di</strong> tutti i più rinomati scrittori dell’istoria generale del Regno <strong>di</strong> Napoli<br />

principiando dal tempo che queste Provincie hanno preso forma <strong>di</strong> Regno, Napoli, Gravier, 1769-1770.<br />

74 Una tesi <strong>di</strong> laurea in Biblioteconomia, assegnata dalla prof.ssa Tavoni dell’Università <strong>di</strong> Bologna, un’altra<br />

per dottorato <strong>di</strong> ricerca presso l’Università <strong>di</strong> Napoli, condotta dal prof. Stefano Capone e la catalogazione<br />

della dott.ssa Marianna Iafelice hanno consentito <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare un significativo nucleo <strong>di</strong> opere provenienti<br />

dai conventi cappuccini locali.<br />

75 M. ALTOBELLA GALASSO-A. VENTURA, Le cinquecentine..., cit.<br />

165


I <strong>Fon<strong>di</strong></strong> <strong>Speciali</strong>: le terrae incognitae della <strong>Biblioteca</strong> <strong>Provinciale</strong><br />

Perion <strong>di</strong> varie opere aristoteliche, come il De anima, il De caelo e il De natura; e le<br />

Expositiones quaestionum doctoris subtilis... <strong>di</strong> Duns Scoto.<br />

Si tratta, nella maggior parte dei casi, <strong>di</strong> pubblicazioni che rivedono il <strong>di</strong>battito<br />

sviluppatosi, durante i secoli XIII e XIV, nell’ambito della Filosofia Scolastica,<br />

impegnata a superare le <strong>di</strong>ffidenze manifestatesi, presso gli ambienti culturali ed<br />

ecclesiastici, nei confronti dell’Aristotelismo e del Neoplatonismo <strong>di</strong>ffusi dalle fonti<br />

arabe e greche, ed a cercare, sud<strong>di</strong>videndosi nelle tre correnti dell’Agostinismo,<br />

dell’Averroismo e del Tomismo, un punto d’incontro con la Filosofia Cristiana, sui<br />

delicati problemi dell’origine del mondo, della Provvidenza, della forma sostanziale<br />

e dell’immortalità dell’anima.<br />

Le opere del secolo XVII registrano, invece, una consistente presenza <strong>di</strong> scritti<br />

curati dai Gesuiti e da loro stessi <strong>di</strong>ffusi nel Regno <strong>di</strong> Napoli, dove, all’indomani<br />

del Concilio <strong>di</strong> Trento, si impegnarono in una intensa strategia missionaria, creando,<br />

lungo i versanti tirrenico ed adriatico, una serie <strong>di</strong> collegi nelle città <strong>di</strong> Nola,<br />

Castellammare, Massalubrense, Salerno, Benevento, Cosenza, Lecce, Bari, Barletta,<br />

Chieti, Atri, L’Aquila, Bovino. Da tali basi operative si muovevano per raggiungere<br />

quegli strati rurali della provincia meri<strong>di</strong>onale, che con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> isolamento, <strong>di</strong><br />

miseria e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sgregazione parrocchiale condannavano ad un pressoché totale abbandono<br />

da parte della Chiesa e delle sue istituzioni.<br />

In Puglia importanti erano le case <strong>di</strong> Lecce, Bari e Barletta, destinate a sostenere<br />

l’intervento della Compagnia nel cuore e nella parte meri<strong>di</strong>onale della regione,<br />

mentre l’altra <strong>di</strong> Bovino, finanziata dalla munificenza del feudatario locale, il duca<br />

Inico <strong>di</strong> Guevara, rappresentava, dalle propaggini del Subappennino Dauno, l’estremità<br />

nord-occidentale della cerniera, in<strong>di</strong>spensabile supporto agli interventi nella<br />

<strong>Capitana</strong>ta e, <strong>di</strong> qui, sino al Beneventano.<br />

In questo modo, i Gesuiti, nel pieno della Controriforma, modellarono forme<br />

<strong>di</strong> pietà e <strong>di</strong> devozione destinate ad improntare, per lungo tempo, le labili realtà<br />

urbane e le estese strutture rurali della civiltà regnicola, ma anche a lasciare un’impronta<br />

significativa nell’e<strong>di</strong>toria dell’epoca, rintracciabile in opere <strong>di</strong> carattere storico-teologico,<br />

tra cui: l’Historia del Concilio Tridentino <strong>di</strong> Paolo Sarpi 76 e la Doctrina<br />

catholica, ex Sacro Concilio Tridentino, et Catechismo Romano... <strong>di</strong> Giovanni<br />

Bellarino. 77<br />

Per quanto riguarda, invece, la loro opera <strong>di</strong> evangelizzazione in Oriente e,<br />

in particolare, la politica <strong>di</strong> tolleranza religiosa nei confronti dei riti malabarici,<br />

argomento che, tra la fine del ‘600 ed i primi decenni del ‘700, era venuto ad occupare<br />

un posto <strong>di</strong> tutto rilievo nelle <strong>di</strong>scussioni filosofiche, politiche e religiose degli<br />

ambienti laici ed ecclesiastici partenopei 78 , particolare importanza rivestono alcune<br />

76 Paolo SARPI, Historia del Concilio Tridentino <strong>di</strong> Pietro Soave polano, Ginevra, Aubert, 1629.<br />

77 Giovanni BELLARINO, Doctrina cattolica, ex Sacro Concilio Tridentino, et Catechismo Romano..., Venezia,<br />

apud Joannem de Albertis et Georgium Valentinum, 1628.<br />

78 Sergio ZOLI, Europa libertina tra Controriforma e Illuminismo. L’“Oriente” dei libertini e le origini<br />

dell’Illuminismo. Stu<strong>di</strong> e ricerche, Bologna, Cappelli, 1989, pp. 206-224.<br />

166


Antonio Ventura<br />

pubblicazioni, già all’epoca non facilmente reperibili e la cui presenza negli stu<strong>di</strong><br />

monastici foggiani ne conferma il prestigioso passato. Si tratta degli scritti <strong>di</strong> autori<br />

come i gesuiti Giovanni Antonio Gavazzi, 79 Alvaro Semedo 80 e Jean Baptiste Gabriel<br />

Grosier, 81 e soprattutto del domenicano Alexandre Noel, 82 che avevano sostenuto<br />

con fermezza il carattere civile e non idolatrico delle consuetu<strong>di</strong>ni funerarie cinesi.<br />

Consistente, quin<strong>di</strong>, anche la presenza <strong>di</strong> testi destinati ad aiutare i sacerdoti<br />

nell’esercizio del loro ministero: dal sacramento della confessione, esaminato nelle<br />

Resolutionum moralium..., <strong>di</strong> Antonino Diana 83 e, soprattutto, nel Manuale de’ confessori,<br />

<strong>di</strong> Martino <strong>di</strong> Navarra 84 e nel Missionario istruito <strong>di</strong> Filippo De Mura, 85 che<br />

presentava, esposti in or<strong>di</strong>ne alfabetico, argomenti fondamentali come la simonia,<br />

l’usura, l’autorità del Papa; al conforto dei moribon<strong>di</strong>, trattato nella Practica visitan<strong>di</strong><br />

infirmos...; 86 sino ai consigli per i religiosi, elencati con dovizia <strong>di</strong> particolari, nel<br />

Tractatio de monialibus..., <strong>di</strong> Francesco Pellizzari. 87<br />

Non meno interessanti le e<strong>di</strong>zioni del secolo XVIII, e in particolare quelle<br />

successive al Concordato del 1741 tra la Corte Borbonica e la Santa Sede, che rappresentò<br />

una conquista memorabile per il mondo laico, ma anche per quello religioso,<br />

in quanto segnò l’inizio <strong>di</strong> una primavera <strong>di</strong> riforme, riguardanti, in particolare,<br />

i mo<strong>di</strong> della collaborazione pastorale e l’aggiornamento del catechismo bellarminiano.<br />

Esse, però, solo in minima parte furono, poi, realizzate, nonostante l’impegno<br />

del car<strong>di</strong>nale Giuseppe Spinelli, coa<strong>di</strong>uvato da Sant’Alfonso de’ Liguori e da<br />

San Gennaro Sarnelli, le cui opere figurano nel Fondo Antico.<br />

Le ripercussioni delle polemiche ideologiche <strong>di</strong> quel lungo confronto dottrinario<br />

affiorano, comunque, in <strong>di</strong>verse opere, come: Della origine del dominio e<br />

della sovranità de’ papi..., <strong>di</strong> Giuseppe Agostino Orsi, autore, pure, Della istoria<br />

ecclesiastica... in 21 tomi, 88 mentre continua a registrarsi la solita nutrita presenza <strong>di</strong><br />

79 Giovanni Antonio GAVAZZI, Istorica descrittione de’ tre regni Congo, Matamba et Angola situati nell’Etiopia<br />

inferiore occidentale, Milano, nelle stampe dell’Agnelli, 1690.<br />

80 Alvaro SEMEDO, Historica relatione del gran regno della Cina <strong>di</strong>visa in due parti, Roma, Mascar<strong>di</strong>, 1653.<br />

81 Jean Baptiste Gabriel GROSIER, Storia generale della Cina ovvero gran<strong>di</strong> annali cinesi tradotti dal Tong-<br />

Kien-Kang-Mon dal padre Giuseppe Anna Maria de Moyriac de Mailla, Siena, Bin<strong>di</strong>, 1777-1781.<br />

82 Alexandre NOEL, Apologia de’ padri Domenicani missionari della China, o pure risposta al libro del padre<br />

Le Tellier gesuita, intitolato <strong>di</strong>fesa de nuovi cristiani, e <strong>di</strong>lucidazione <strong>di</strong> P. Le Gobien della stessa Compagnia,<br />

sopra gli honori che li Chinesi portano à Confucio ed a i morti, Colonia, appresso gli here<strong>di</strong> <strong>di</strong> Cornelio<br />

d’Hegmond, 1699.<br />

83 Antonino DIANA, Resolutionum moralium pars sexta. In qua selectiores casus conscientiae breuiter, <strong>di</strong>lucide,<br />

et ut plurimum benigne explicabuntur, Venezia, Francesco Baba, 1743.<br />

84 Martino DI NAVARRA, Manuale de’ confessori..., Roma, s. n., 1647.<br />

85 Filippo DE MURA, Il missionario istruito in tutte le regole, e precetti <strong>di</strong> comporre ogni esercizio <strong>di</strong> vangelica<br />

apostolica pre<strong>di</strong>cazione, che nelle sante missioni si fa, Napoli, Guerra, 1790.<br />

86 Giacomo MANCINI, Practica visitan<strong>di</strong> infirmos..., Napoli, expensis Jo. Baptistae de Juorio, 1637.<br />

87 Francesco PELLIZZARI, Tractatio de monialibus, Roma, ex typographia Generosi Salomoni, 1755.<br />

88 Giuseppe Agostino ORSI, Della origine del dominio e della sovranità de’ papi, Roma, Gioacchino Puccinelli,<br />

1788; Giuseppe Agostino ORSI, Della istoria ecclesiastica descritta da fr. Giuseppe Agostino Orsi, Roma,<br />

Paglierini, 1751-1756.<br />

167


I <strong>Fon<strong>di</strong></strong> <strong>Speciali</strong>: le terrae incognitae della <strong>Biblioteca</strong> <strong>Provinciale</strong><br />

scritti a carattere <strong>di</strong>vulgativo, che la pubblicistica sacra persiste a produrre per tutto<br />

il 1700: in particolare si <strong>di</strong>ffondono i quaresimali, tra i quali sono da segnalare quelli,<br />

assai efficaci per gli esempi tratti dal Vangelo, <strong>di</strong> Alessandro Calamato, Fulvio<br />

Fontana, Vincenzo Giliberti e Paolo Segneri, ed i testi <strong>di</strong> letteratura devozionale.<br />

Accanto a queste opere <strong>di</strong> carattere religioso non mancavano testi <strong>di</strong> contenuto<br />

umanistico, scientifico, storico, geografico, giuri<strong>di</strong>co che, utilizzati per l’aggiornamento<br />

culturale dei sacerdoti e la formazione dei novizi, erano, nella maggior<br />

parte dei casi, gli stessi che circolavano presso i professionisti e le istituzioni<br />

laiche <strong>di</strong> <strong>Foggia</strong>.<br />

<strong>La</strong> cultura classica è rappresentata soprattutto dagli autori latini, nettamente<br />

prevalenti sui greci: solo qualche opera, tuttavia, è pregiata, come le Comme<strong>di</strong>e <strong>di</strong><br />

Terenzio Afro, stampate a Venezia dagli ere<strong>di</strong> <strong>di</strong> Nicola Pezzana nel 1782, con il<br />

commento del gesuita Joseph Juvency e le Lettere familiari <strong>di</strong> Marco Tullio Cicerone,<br />

pubblicate a Napoli da Felice Mosca, nel 1735. Le altre non presentano particolari<br />

caratteri <strong>di</strong> rarità, con qualche eccezione per alcune prime e<strong>di</strong>zioni ottocentesche:<br />

le Comme<strong>di</strong>e <strong>di</strong> Plauto (1822), in cinque tomi; le Lettere <strong>di</strong> Plinio il Vecchio (1828),<br />

in due; ed i Libri ab Urbe con<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> Tito Livio (1825) in quattor<strong>di</strong>ci.<br />

Per la storia letteraria italiana, soltanto il compen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Girolamo Tiraboschi<br />

rientra tra i libri anteriori al 1830, perché messo in <strong>di</strong>stribuzione a Napoli, da Giovanni<br />

Muccis, in <strong>di</strong>eci tomi, tra il 1777 ed il 1786, mentre le vicende artistiche nazionali<br />

sono descritte in prime e<strong>di</strong>zione ottocentesche <strong>di</strong> grande pregio per l’autorevolezza<br />

degli autori e la raffinatezza dell’apparato iconografico, come si può rilevare<br />

dalle Opere <strong>di</strong> Johan Joachim Winckelmann e <strong>di</strong> Luigi <strong>La</strong>nzi. 89<br />

Tra i libri <strong>di</strong> storia, a parte alcuni trattati generali poco comuni, come i venti<br />

volumi della Storia romana... del giansenista Charles Rollin, 90 le e<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> maggiore<br />

pregio provengono dalla produzione tipografica napoletana dei secoli XVII e<br />

XVIII e prendono in esame, attraverso il Summonte, il Troyli ed il Martuscelli, le<br />

vicende plurisecolari del Reame. 91<br />

Pure per la geografia, la rappresentazione dei piccoli spazi si alterna a quella<br />

degli estesi, così, accanto alle ricerche storico-geografiche seicentesche, ancora influenzate<br />

dagli stu<strong>di</strong> umanistici <strong>di</strong> Leandro Alberti o <strong>di</strong> Flavio Biondo e, quin<strong>di</strong>,<br />

solo descrittive e non corredate da tavole cartografiche, come quelle <strong>di</strong> Enrico Bacco<br />

e <strong>di</strong> Ottavio Beltrano, 92 si incontrano le opere monumentali ed enciclope<strong>di</strong>che <strong>di</strong><br />

89 Luigi LANZI, Storia pittorica dell’Italia dal risorgimento delle belle arti fin presso al fine del 18° secolo,<br />

Milano, Società tipografica de’ classici italiani, 1824-1825.<br />

90 Charles ROLLIN, Storia romana sino alla battaglia <strong>di</strong> Azio, o sia sino al termine della Repubblica <strong>di</strong> Carlo<br />

Rollin tradotta dal francese., Roma, Poggioli, 1806.<br />

91 Giovanni Antonio SUMMONTE, Historia della città e Regno <strong>di</strong> Napoli, Napoli, Stamperia Domenico<br />

Vivenzio, 1748; Placido TROYLI, Istoria generale del Regno <strong>di</strong> Napoli, Napoli, s. n., 1747-1754; Domenico<br />

MARTUSCELLI, Biografia degli uomini illustri del Regno <strong>di</strong> Napoli, Napoli, Nicola Gervasi, 1814-1822.<br />

92 Enrico BACCO, Il Regno <strong>di</strong> Napoli <strong>di</strong>viso in do<strong>di</strong>ci province, Napoli, Stamperia Scorriggio, 1615; Ottavio<br />

BELTRANO, Breve descrizione del Regno <strong>di</strong> Napoli, Napoli, per Ottavio Beltrano, 1648.<br />

168


Antonio Ventura<br />

Claude Buffier, 93 e <strong>di</strong> Attilio Zuccagni Orlan<strong>di</strong>ni, 94 la cui caratteristica principale,<br />

determinata dalle novità scientifiche <strong>di</strong> fine ‘700 e primo ‘800, è la costante presenza<br />

<strong>di</strong> un vasto ed accurato apparato cartografico, reso possibile dall’evoluzione della<br />

tecnica tipografica <strong>di</strong> riproduzione delle incisioni.<br />

Un breve cenno, infine, alle opere scientifiche, che, a parte gli Elementa... <strong>di</strong><br />

Nicola Fergola, 95 la Storia naturale e particolare <strong>di</strong> George Louis Buffon, conte <strong>di</strong><br />

Leclerc 96 e il Delle cose rustiche... <strong>di</strong> Nicola Onorati, detto Columella 97 sono quasi<br />

tutte <strong>di</strong> primo Ottocento e senza e<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> rilievo, ma rivelano, nei numerosi<br />

titoli riguardanti la Geometria, la Storia Naturale, la Trigonometria, la Chimica, la<br />

Matematica, la Botanica, la Fisica, l’Astronomia..., l’attenzione prestata in ugual<br />

modo da laici e religiosi verso questo aspetto della cultura.<br />

In conclusione, quin<strong>di</strong>, la Sezione Locale ed il Fondo Antico, pur costituendo<br />

due elementi biblioteconomici <strong>di</strong>stinti per le caratteristiche bibliografiche,<br />

concettualmente si fondono e completano, perché testimoniano aspetti e momenti<br />

<strong>di</strong>fferenti della comunità locale, urbana e provinciale: rappresentano un patrimonio<br />

<strong>di</strong> documenti, libri, testimonianze, idee, sentimenti, passioni che è sopravvissuto ai<br />

danni dei ‘tempi’ ed ai guasti delle ‘mode’ e che così si ha il dovere <strong>di</strong> tutelare,<br />

or<strong>di</strong>nare e consegnare a chi, in futuro, ha il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> trovarci i segni della propria<br />

tra<strong>di</strong>zione civile e culturale.<br />

93 Clau<strong>di</strong>o BUFFIER, Geografia universale, Napoli, Migliaccio, 1796.<br />

94 Attilio ZUCCAGNI ORLANDINI, Corografia fisica, storica e statistica dell’Italia, Firenze, presso gli E<strong>di</strong>tori,<br />

1835-1845.<br />

95 Nicola FERGOLA, Elementa phisicae experimentalis usui tironum, Napoli, Joseph de Hyppolito, 1791.<br />

96 Gorge Louis BUFFON, Storia naturale e particolare per servire <strong>di</strong> seguito alla storia degli animali quadrupe<strong>di</strong>,<br />

Napoli, Raimon<strong>di</strong>, 1772.<br />

97 Niccola ONORATI, Delle cose rustiche, Napoli, Giuseppe Maria Porcelli, 1791-1799.<br />

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