Federigo degli Alberighi - FrancescaDeVincenti.com
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G. BOCCACCIO, FEDERIGO DEGLI ALBERIGHI<br />
<strong>Federigo</strong> <strong>degli</strong> <strong>Alberighi</strong> ama e non è amato, e, spendendo in opere di cortesia si riduce in miseria<br />
e gli rimane un solo falcone, che, non avendo altro, dà da mangiare alla sua donna quando va da<br />
lui ed ella, venendolo a sapere, cambiato atteggiamento, lo prende per marito e lo rende ricco.<br />
1-9 Filomena aveva già finito il suo racconto quando Fiammetta, accortasi che non era rimasto più<br />
nessun altro, se non Dioneo, per suo privilegio, a dover parlare, sorridendo disse: . A queste parole la donna rimase per un<br />
bel po’ pensosa e <strong>com</strong>inciò a riflettere su cosa dovesse fare. Sapeva che <strong>Federigo</strong> l’aveva amata<br />
a lungo e che non aveva ricevuto da lei neppure uno sguardo e perciò si diceva:
sento, un esemplare bellissimo e, inoltre, quello che lo mantiene in vita? Come posso essere io<br />
così tanto spietata da voler togliere a un gentiluomo a cui non è rimasto nient’altro il suo unico piacere?>>.<br />
E, assorta in questi pensieri, senza saper bene cosa dire, non rispose niente al figlio, rimanendosene<br />
in silenzio, benché, in cuor suo, fosse sicurissima che, se solo lo avesse domandato,<br />
l’avrebbe ottenuto.<br />
Alla fine prevalse su tutto l’amore per il figlio e, così, ella decise di accontentarlo e, quale che ne<br />
fosse la conseguenza, pensò che fosse meglio andare di persona piuttosto che mandare qualcuno<br />
e disse al figlio: >. Il fanciullo,<br />
felicissimo per la cosa, quello stesso giorno mostrò qualche miglioramento.<br />
68-78 La mattina dopo Giovanna, fattasi ac<strong>com</strong>pagnare da un’altra donna, se ne andò passeggiando<br />
fino alla piccola casetta di <strong>Federigo</strong> e fece chiedere di lui. Egli si trovava in suo orto a far<br />
sistemare alcune sue cosette, perché non era, né era stato in quei giorni, un tempo adatto alla<br />
caccia <strong>degli</strong> uccelli; si meravigliò moltissimo quando gli fu detto che c’era Giovanna alla porta e<br />
che chiedeva di lui e vi si precipitò, tutto felice. Giovanna, vedendolo arrivare, andatagli incontro<br />
con una dolcezza tutta femminile, dopo che già <strong>Federigo</strong> l’aveva salutata con riverenza, disse:<br />
e prosegui: .<br />
79-106 E <strong>Federigo</strong> le rispose umilmente: ; e, dopo aver così parlato, l’accolse, tutto<br />
vergognoso, nella sua casa e, di lì, la portò nel giardino e, non avendo nessuno che potesse fare<br />
<strong>com</strong>pagnia, disse: .<br />
Egli, nonostante la sua povertà fosse estrema, non si era ancora ben reso conto di quanto si fosse<br />
ridotto in miseria col dilapidare dissennatamente le sue ricchezze, ma quella mattina, scoprendo di<br />
non aver niente con cui poter onorare la donna, per amor della quale egli aveva, a suo tempo, onorato<br />
infiniti uomini, se ne rese perfettamente conto. E, oltre modo angosciato, malediceva tra sé la<br />
sua sorte e andava in su e giù <strong>com</strong>e un pazzo, ma non riuscì a trovare né denari né oggetti da impegnare;<br />
e, quando già si stava facendo tardi, egli, avendo un grande desiderio di rendere ugualmente<br />
onore con qualcosa alla gentile donna e non volendo chiedere niente a nessuno, neppure al<br />
suo stesso lavorante, pose lo sguardo sul suo buon falcone, che era sulla stanga nel suo stanzino;<br />
perciò, non potendo ricorrere ad altro, lo afferrò e, trovatolo grasso, pensò che potesse essere un<br />
piatto degno di una simile donna. Quindi, senza starci più a pensare, gli tirò il collo e subito lo fece<br />
mettere, spennato e ben preparato, sullo spiedo da una sua servetta, perché lo arrostisse con cura;<br />
e, apparecchiata la tavola con tovaglie bianchissime che ancora conservava, tornò felice nel<br />
suo giardino dalla donna e annunciò che il pranzo, per quanto modesto, era pronto. La donna e la<br />
sua <strong>com</strong>pagna, dunque, si alzarono e, ac<strong>com</strong>odatesi a tavola, mangiarono, senza sapere cosa<br />
mangiavano, il buon falcone con <strong>Federigo</strong> che le serviva con grandissima sollecitudine.<br />
107-127 Poi, dopo che si furono alzate da tavola e trattenute a lungo con lui a discorrere piacevolmente,<br />
a Giovanna sembrò giunto il momento di rivelare il motivo della sua visita e, rivolta a <strong>Federigo</strong>,<br />
<strong>com</strong>inciò a parlargli con grande dolcezza:
che piace così tanto al mio bambino che, se non glielo porto, ho paura che la sua malattia si aggravi<br />
a tal punto da farmelo perdere. Perciò ti prego di donarmelo, non per l’amore che provi per<br />
me, per il quale non sei tenuto a far niente, ma per la tua nobiltà che si è dimostrata, nella pratica<br />
della cortesia, più grande che in altri, affinché io, grazie a questo dono, possa dire di aver salvato<br />
la vita di mio figlio e possa esserti sempre, per questo, debitrice>>.<br />
128-148 <strong>Federigo</strong>, udendo ciò che Giovanna gli domandava e capendo di non poterglielo dare<br />
perché glielo aveva dato da mangiare, <strong>com</strong>inciò, in sua presenza, a piangere ancor prima di rispondere.<br />
La donna, in un primo momento, credette che piangesse per il dolore di dover rinunciare<br />
al suo buon falcone e fu quasi sul punto di dirgli che non importava; ma si trattenne e aspettò che<br />
<strong>Federigo</strong>, dopo aver pianto, le rispondesse; ed egli le parlò così: >.<br />
149-157 Detto questo, fece portare le penne, le zampe e il becco del falcone perché potesse constatare<br />
con i suoi occhi la cosa. La donna, vedendo e udendo ciò, prima lo biasimò per aver ucciso<br />
un falcone così raro per darlo da mangiare a una donna, poi, però, apprezzò moltissimo, dentro di<br />
sé, la grandezza del suo animo, che non era stata affatto, né poteva esserlo mai, sminuita dalla<br />
miseria. Poi, venuta a meno la speranza di avere il falcone e <strong>com</strong>inciando a temere, a causa di<br />
questo, per la salute del figlio, tutta avvilita se ne andò e tornò da lui. Il ragazzino, non si sa per la<br />
tristezza di non poter aver il falcone o per la malattia che doveva ugualmente condurlo a questo,<br />
nel giro di pochi giorni, con grandissimo dolore della madre, morì.<br />
158-174 Giovanna stette per molto tempo in uno stato di disperazione e di amarezza, ma poi, sic<strong>com</strong>e<br />
era rimasta ricchissima ed era ancora giovane, fu più volte spinta a risposarsi dai suoi fratelli.<br />
E, sebbene non volesse, continuando ad essere da loro tormentata si ricordò del valore di <strong>Federigo</strong><br />
e della grande magnanimità che gli aveva dimostrato uccidendo un falcone tanto bello per<br />
renderle onore e, quindi, disse ai suoi fratelli: >.<br />
I fratelli, allora, la derisero dicendole: . Ma ella rispose: >.<br />
I fratelli, allora, tenendo conto del suo desiderio e conoscendo, d’altra parte, <strong>Federigo</strong> da molto<br />
tempo, gli concessero, sebbene fosse povero, lei e tutte le sue ricchezze, facendo, così, ciò che<br />
ella voleva. E <strong>Federigo</strong>, ottenuta finalmente <strong>com</strong>e moglie Giovanna, che aveva amato così tanto,<br />
divenuto per giunta ricchissimo e più accorto amministratore dei suoi bene, visse felicemente con<br />
lei fino alla fine dei suoi giorni.