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CLASSE I Esperimenti .pdf - Scuola Media Statale “Luigi Majno”

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ARIA<br />

1° ESPERIMENTO: ACIDITA' E BASICITA'<br />

MATERIALE/STRUMENTI: 2 becker: uno con dentro l'acqua del rubinetto e<br />

l'altro riempito con acqua piovana e infine un paio di<br />

gocce di bromotimolo.<br />

ESECUZIONE: in ciascuno dei 2 becker ho versato un po' di bromotimolo.<br />

OSSERVAZIONE: l'acqua piovana ha asssunto un colore giallo (acida), mentre<br />

l'acqua del rubinetto ha assunto un colore blu,(basica).<br />

CONCLUSIONE: l'acqua piovana è acida perchè i gas trasportati dal vento si<br />

sciolgono in essa e ricadono al suolo sotto forma di piogge<br />

acide.<br />

L'acqua del rubinetto è basica perchè è stata depurata dai<br />

depuratori e portata fino alle nostre case dagli acquedotti.


2° ESPERIMENTO: ANIDRIDE CARBONICA<br />

MATERIALE/STRUMENTI: 1 beuta, aceto, bicarbonato di sodio, un palloncino.<br />

ESECUZIONE: nella beuta ho messo il bicarbonato insieme all'aceto ed infine<br />

ho tappato il tutto con un palloncino.<br />

OSSERVAZIONE: il palloncino si è gonfiato e nella beuta si è formata della<br />

schiuma.<br />

CONCLUSIONE: mescolando il bicarbonato con l'aceto si è prodotto un gas che<br />

ha gonfiato il palloncino.<br />

3° ESPERIMENTO: OSSIGENO<br />

MATERIALE/STRUMENTI: una bacinella, una bottiglia, acqua, una candela,<br />

un'accendino.<br />

ESECUZIONE: ho riempito la bacinella d'acqua e ho immerso la bottiglia<br />

capovolta. Poi ho messo una candela accesa dentro alla<br />

bottiglia.<br />

OSSERVAZIONE: inizialmente, immergendo la bottiglia il livello dell'acqua<br />

non è cambiato, ma quando ho messo la candela accesa<br />

sotto alla bottiglia capovolta, il livello dell'acqua è salito.


CONCLUSIONE: inizialmente, quando ho messo la bottiglia nella bacinella, il<br />

livello dell’acqua non è cambiato grazie alla pressione<br />

atmosferica dell'aria circostante.<br />

Nella seconda parte, la candela ha consumato ossigeno e ha<br />

prodotto anidride carbonica che è un gas pesante, quindi va<br />

verso il basso, si scioglie nell’acqua e infine si libera nell'aria;<br />

in questo modo l’acqua, all’interno della bottiglia, prende il<br />

posto del gas uscito e il livello dell'acqua sale.<br />

4° ESPERIMENTO: PRESSIONE DELL'ARIA<br />

MATERIALE/STRUMENTI: pompa a vuoto, una campana di vetro, un guanto di<br />

gomma chiuso con un nodo e uno aperto.<br />

ESECUZIONE: nella campana ho messo il guanto chiuso e poi quello aperto e<br />

infine ho aspirato l'aria.<br />

OSSERVAZIONE: se tolgo l'aria nella campana con la pompa a vuoto, il guanto<br />

aperto rimane inalterato, quello chiuso si gonfia.<br />

CONCLUSIONE: ho tolto l'aria quindi è diminuita la pressione atmosferica che<br />

agisce sui guanti dall’esterno, ma nel guanto chiuso le<br />

molecole di aria all’interno sono sottoposte a minor pressione e<br />

così si espandono e il guanto si gonfia.


5° ESPERIMENTO:<br />

MATERIALE/STRUMENTI: un becker, una pompa a vuoto,acqua e una<br />

campana di vetro.<br />

ESECUZIONE: ho riempito il becker con l'acqua e l'ho coperto con la campana<br />

di vetro. Infine ho aspirato l'aria con la pompa a vuoto.<br />

OSSERVAZIONE: l'acqua nel becker ha incomionciato a bollire e un po' di acqua<br />

è evaporata.<br />

CONCLUSIONI: far bollire un liquido signifia permettere alle molecole della<br />

superficie del liquido di liberarsi, normalmente ciò non avviene<br />

perché la pressione dell’aria sulla superficie del liquido lo<br />

impedisce, a meno di non aumentare l’energia delle molecole<br />

stesse fornendo loro calore. L'acqua nel becker ha cominciato a<br />

bollire perché, togliendo l’aria, la pressione dell'aria è diminuita,<br />

quindi le molecole dell'acqua sono più libere di muoversi.


6° ESPERIMENTO:<br />

MATERIALE/STRUMENTI: una campana di vetro, un campanello elettrico e una<br />

pompa a vuoto.<br />

ESECUZIONE: ho messo il campanello elettrico sotto la campana di vetro ed ho<br />

aspirato l'aria con la pompa a vuoto.<br />

OSSERVAZIONE: il suono del campanello non si udiva quasi più.<br />

CONCLUSIONI: il campanello suonava ma il suono per propagarsi ha bisogno<br />

dell'aria e se noi la togliamo il suono non arriva al nostro<br />

orecchio.


ACQUA<br />

Esperimento 1: temperatura di fusione<br />

Materiali e strumenti: Giaccio, becker, termometro<br />

digitale.<br />

Esecuzione: abbiamo messo il giaccio nel becker e<br />

abbiamo misurato la temperatura.<br />

Abbiamo lasciato il ghiaccio a temperatura<br />

ambiente per un’ora e mezza e infine abbiamo<br />

misurato nuovamente la temperatura.<br />

Osservazioni: all’inizio la temperatura era 0°; dopo<br />

un’ora e mezza un po’ di ghiaccio si è<br />

sciolto, ma la temperatura è sempre 0°.<br />

Conclusioni: il ghiaccio ha preso calore dall’ambiente,<br />

questa energia è servita per passare dallo<br />

stato solido allo stato liquido.<br />

Esperimento 2: DENSITA'<br />

Materiali e strumenti: 2 uova, 2 becker, acqua, sale<br />

esecuzione: ho versato nei 2 becker 1,6 litri d’acqua e nel secondo un po’ di sale; ho immerso le due<br />

uova prima nel primo<br />

becker, poi nel secondo.<br />

osservazioni: nel primo becker l'uovo<br />

va a fondo; nel secondo,<br />

quello con il sale, l'uovo<br />

galleggia.<br />

Conclusioni: l’acqua con il sale ha una<br />

densità maggiore.


Esperimento 3: COMPRIMIBILITA'<br />

Materiali e strumenti: una siringa e acqua<br />

esecuzione: ho riempito la siringa con l’acqua.<br />

Ho chiuso con il dito il foro d’uscita. Ho spinto lo stantuffo ed infine l’ho lasciato andare.<br />

Osservazione: non riesco a spingere lo stantuffo.<br />

Conclusioni: l’acqua non è comprimibile.<br />

Esperimento 4: PRESSIONE<br />

Materiali e strumenti: diavoletto di Cartesio<br />

Esecuzione: premo la membrana, poi la rilascio<br />

osservazioni: quando premo la membrana il diavoletto scende, se<br />

lascio andare la membrana il diavoletto risale<br />

Conclusioni: poiché l’acqua non si può comprimere, premendo sulla<br />

membrana una parte di essa entra nel “diavoletto”,<br />

costringendo l’acqua contenuta all’interno a<br />

comprimersi, cioè a occupare meno spazio, quando<br />

l’acqua entra nella “diavoletto”, questo diventa più<br />

pesante dell’acqua che sposta e perciò va a fondo.<br />

Quando è terminata l'azione della pressione, l'acqua<br />

penetrata nel “diavoletto” è uscita , permettendogli<br />

così di galleggiare


Esperimento 5 :TENSIONE SUPERFICIALE<br />

Materiali e strumenti: una bacinella, acqua, un pezzetto di plastica sagomato come un piccolo<br />

1° parte<br />

insetto, un barattolo, un fazzoletto, borotalco, sapone,stuzzicadenti<br />

esecuzione: ho appoggiato il pezzetto di plastica sull’acqua.<br />

osservazioni: il pezzetto di plastica resta sulla superficie dell’acqua<br />

conclusioni: il pezzetto di plastica resta sulla superficie come se ci fosse una sottile “pellicola”<br />

2°parte<br />

impermeabile per oggetti o animali di piccole dimensioni , questa p”pellicola” viene<br />

formata dalle molecole dell'acqua che si attraggono a vicenda grazie alle forza di<br />

coesione che determinano la tensione superficiale.<br />

Alcuni piccoli animali , grazie alla tensione superficiale, possono camminare sulla<br />

superficie dell'acqua<br />

esecuzione: ho coperto con un fazzoletto un bicchiere d’acqua e l’ho capovolto.<br />

osservazioni: la superficie dell’acqua, nel barattolo pieno fino all’orlo, è curva, quando l’ho capovolto


l’acqua non è scesa<br />

conclusioni: tra le molecole della superficie dell'acqua agisce una forza molto intensa, la forza di<br />

3°parte<br />

adesione che lega tra loro le molecole dell'acqua creando una superficie convessa e<br />

impedendo all'acqua di passare attraverso i fori del fazzoletto.<br />

esecuzione: sull’acqua della bacinella ho sparso del borotalco e poi una goccia di sapone in mezzo.<br />

osservazione: il borotalco resta a galla; con il sapone il borotalco non galleggia più.<br />

conclusioni: il borotalco galleggia grazie alla tensione superficiale, il sapone rompe i legami tra le<br />

4°parte<br />

molecole dell'acqua che permettevano al borotalco di galleggiare.<br />

esecuzione: ho messo due stuzzicadenti in un angolo della bacinella e ho aggiunto una goccia di sapone<br />

in un angolo della superficie dell'acqua<br />

osservazioni: all’inizio gli stuzzicadenti sono fermi; quando ho messo la goccia di sapone si sono<br />

allontanati<br />

conclusioni: il sapore rende la tensione superficiale più elastica.<br />

Esperimento 6: CAPILLARITA'<br />

Materiali e strumenti: un bicchiere o un piatto,una margherita, sedano, acqua colorata, una zolletta di<br />

zucchero.<br />

Esecuzione: metto una zolletta di zucchero su un piattino che contiene un po’ di caffé.<br />

osservazione: il caffè “sale” nella zolletta e in breve tempo tutto lo zucchero sarà imbevuto di caffé.<br />

conclusioni: il caffè “ sale” nella zolletta grazie al fenomeno della capillarità che permette all'acqua di<br />

salire in tubicini molto sottili o negli spazi di un corpo poroso.


ESPERIMENTO 1: UMIDITA' E ACIDITA'<br />

SUOLO<br />

Materiali e strumenti: 1 campione di terra del giardino della scuola, 1 igrometro, 1<br />

pHometro, 1 becker, 1 paletta.<br />

Esecuzione: con la paletta raccogliamo la terra, la mettiamo nel becker e mettiamo<br />

dentro l’igrometro ed il pHometro.<br />

Osservazioni: l’umidità = 4, pH = 6,5.<br />

Conclusioni: il terreno del giardino della scuola è mediamente umido e leggermente<br />

acido.<br />

ESPERIMENTO 2: ESSERI VIVENTI<br />

Materiali e strumenti: terreno, 1 lente d’ingrandimento.<br />

Esecuzione: ho osservato il terreno con la lente.<br />

Osservazioni: abbiamo osservato: lumache e chiocciole (molluschi), lombrichi (anellidi),<br />

porcellino di terra (crostaceo), camola del miele (coleottero).


Conclusioni: nel terreno vivono molti esseri viventi, soprattutto invertebrati.<br />

ESPERIMENTO 3: ACQUA<br />

Materiali e strumenti: 1 vaschetta di alluminio, terreno, forno o termosifone, 1 bilancia.<br />

Esecuzione: ho messo della terra nella vaschetta e l’ho pesata; dopo tre giorni l’ho ripesata.<br />

Osservazioni: inizialmente il campione di terra pesava 435 grammi, dopo essere stato sul<br />

termosifone il terreno pesa 425 grammi.<br />

Conclusioni: la differenza è dovuta all’acqua che era presente nel terreno e che è evaporata.


ESPERIMENTO 4: ARIA<br />

Materiali e strumenti: terra, 1 vaschetta, acqua.<br />

Esecuzione: ho messo della terra nella vaschetta, ho aggiunto l’acqua.<br />

Osservazioni: dal terreno escono delle bollicine.<br />

Conclusioni:le bollicine che escono dal terreno sono composte di aria, infatti l’acqua entra negli<br />

spazi tra le particelle di terreno che precedentemente erano pieni di aria e la fa uscire.<br />

ESPERIMENTO 5: PERMEABILITA'<br />

Materiali e strumenti: tre campioni di suolo differenti ( terriccio, argilla, sabbia), tre provette,<br />

porta provette, 1 becker, acqua 1 cucchiaino<br />

Esecuzione: in ciascuna provetta ho messo rispettivamente sabbia, argilla, terriccio, ho<br />

versato versato la stessa quantità di acqua in ogni provetta<br />

Osservazioni: nella provetta con la sabbia l'acqua raggiunge il fondo rapidamente, in quello<br />

con l'argilla, l'acqua resta in alto o scende molto lentamente, in quello con il<br />

terreno l'acqua viene assorbita rapidamente e viene distribuita in modo<br />

omogeneo<br />

Conclusioni: la permeabilità di un campione di suolo dipende dalle dimensioni dei granelli di<br />

cui è composto : se è formato da particelle grandi e ben separate tra loro, come<br />

la sabbia, si lascerà attraversare facilmente dall'acqua, se invece le particelle<br />

che lo compongono sono piccole e molto vicine tra loro, come nell'argilla, l'acqua<br />

non trova gli spazi per scorrere e il terreno risulta impermeabile.


Quindi in un terreno è molto importante la “tessitura”, ovvero la costituzione della parte solida del<br />

terreno, espressa come percentuale delle particelle elementari che lo compongono, classificate in<br />

base al diametro.<br />

Tipo di particelle Dimensione delle particelle<br />

Sassi > 2 cm<br />

Ghiaia 2cm 2 mm<br />

Sabbia grossolana 2 mm 0,2 mm<br />

fine 0,2 mm 0,05 mm<br />

Fanghi grossolani 0,05 mm 0,02 mm<br />

fine 0,02 mm 0,002 mm<br />

argilla


IL CALORE<br />

Esperimento 1:CALORE E TEMPERATURA<br />

Materiale e Strumenti: 3 bicchieri contenenti rispettivamente<br />

acqua calda, acqua fredda , acqua a<br />

temperatura ambiente<br />

Esecuzione: ho messo un dito di una mano nell'acqua fredda, un dito<br />

dell'altra mano nell'acqua calda , poi ho spostato entrambe le<br />

dita nell'acqua a temperatura ambiente.<br />

Osservazioni: il dito che avevo immerso nell'acqua calda sentiva<br />

l'acqua più fredda e quello che avevo immerso<br />

nell'acqua fredda la sentivo più calda<br />

Conclusioni: i nostri sensi ci possono ingannare, non possono fornire<br />

una misura oggettiva della temperatura.<br />

Esperimento 2: AGITAZIONE TERMICA<br />

Materiale e strumenti: 2 bicchieri,acqua calda, acqua fredda,<br />

contagocce, inchiostro<br />

Esecuzioni: ho riempito d'acqua 2 bicchieri(uno con acqua calda e<br />

uno con acqua fredda) poi con un contagocce ho fatto<br />

cadere 3 gocce d'inchiostro (china) in entrambi<br />

Osservazioni: nell'acqua calda la china si propaga più velocemente.


Conclusioni: quando l'inchiostro si mescola con l'acqua, le sue<br />

particelle urtano contro le particelle dell'acqua e sono<br />

sballottate di qua e di là, inchiostro si diffonde<br />

nell'acqua calda l'inchiostro si diffonde più velocemente<br />

perchè le molecole dell'acqua calda si muovono più<br />

velocemente.<br />

Esperimento 3: PASSAGGIO DI CALORE<br />

Materiale e strumenti: 1 chiodo,1 candela con portacandela, 1<br />

accendino, acqua,1 becker, 1 molletta di<br />

legno<br />

Esecuzioni: ho versato dell'acqua nel becker e ho misurata la sua<br />

temperatura; ho acceso la candela e ho messo il chiodo<br />

sopra la candela tenendolo con la molletta di legno per<br />

circa 2 minuti, poi ho messo il chiodo nell'acqua de<br />

becker.<br />

Osservazioni: la temperatura inizialmente era di 16° , poi ha<br />

raggiunto i 17°<br />

Conclusioni: la temperatura dell'acqua è aumentata di 1°C perchè il<br />

chiodo ha ceduto il calore all'acqua


Esperimento 4: DILATAZIONE TERMICA<br />

Materiale e strumenti: 1 bottiglia vuota (senza tappo), 1<br />

congelatore,1 palloncino, 1 termosifone<br />

Esecuzioni: metto in un congelatore una bottiglia di plastica vuota<br />

senza tappo, dopo qualche ora la tolgo dal congelatore e<br />

lego al collo della bottiglia stessa un palloncino gonfio.<br />

Lascio la bottiglia sopra il termosifone acceso<br />

Osservazioni: vedo che gradualmente il palloncino inizia a gonfiarsi<br />

Conclusioni: la bottiglia all'inizio conteneva aria molto fredda, ma poi ha<br />

ricevuto calore dal termosifone e si è riscaldata;<br />

l'aria riscaldata,all'interno della bottiglia, si è dilatata e<br />

ha gonfiato il palloncino<br />

Esperimento 5: DILATAZIONE TERMICA<br />

Materiale e strumenti: 1 moneta, 1 molletta, 1 candela, 1 accendino,<br />

1 filo di ferro<br />

Esecuzioni: avvolgo il filo di ferro attorno alla moneta in modo tale<br />

da formare un anello nel quale la moneta passi appena<br />

appena.<br />

Ho acceso la candela e ho scaldato la moneta,<br />

poi la faccio passare nell'anello di filo di ferro<br />

Osservazioni: la moneta non passa più nell'anello di filo di ferro<br />

Conclusioni: la moneta non passa più nell'anello perchè la moneta<br />

si è dilatata<br />

Esperimento 6: PROPAGAZIONE TERMICA


Materiale e strumenti: 1 pentola, acqua, pastina, fornello<br />

Esecuzioni: metto sul fuoco una pentola con acqua e un pugno di<br />

pastina<br />

Osservazioni: man mano che l'acqua al fondo della pentola si scalda<br />

la pastina comincia a salire al centro della pentola e<br />

poi ridiscende ai lati<br />

Conclusioni: quando l'acqua al fondo della pentola si scalda diventa<br />

più più leggera e sale portando con se la pastina, giunto<br />

alla superficie si raffredda e ridiscende lungo le pareti<br />

della pentola dando origine a un moto “convettivo” che si<br />

ripete a ciclo continuo

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