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Clicca qui per scaricare l'allegato La storia degli ... - Editrice Vannini

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A><br />

8 “Alla vista di un raggio di luce che giunge... da Oriente... pur se debole e lontana... decido<br />

di scrivere questi appunti come bozzetti di racconti e novelle, con la s<strong>per</strong>anza che un giorno<br />

potranno uscire insieme a me dal carcere ed allora essere rielaborati... trasformati da<br />

scheletri sepolti... in corpi vivi e vitali... è s<strong>per</strong>anza di cambiare esistenza.<br />

Potrò portare a termine questo lavoro solo quando sarò libero, <strong>per</strong>ché in carcere la mia<br />

ispirazione è appannata dalla continua depressione, provocatami soprattutto dalla scarsa<br />

alimentazione. Nessuno stimolo all’attività fisica e spirituale riesce a risvegliarsi con la<br />

dovuta forza. L’amore cede all’abbandono letargico. <strong>La</strong> gioia di pubblicare, di discutere<br />

animatamente sul nuovo, le contestazioni originali che caratterizzano i viventi, la novità dei<br />

tempi sono completamente assenti. L’occhio si abitua a vedere sempre le stesse indecenti<br />

immagini: scarpe e cappelli consunti, sparsi sul pavimento, indumenti logori e rattoppati<br />

gettati nel disordine dei letti, borracce d’acqua e vasi da notte impolverati, calze stinte<br />

appese qua e là su bastoni infilati nelle crepe delle pareti e della porta; muri intonacati e<br />

imbiancati alla meglio con poca calce e un orribile calendario dipinto a mano, dove spesso<br />

dimentichiamo di segnare il giorno.<br />

Un ambiente dove a malapena arriva la luce. Non so dove ho letto che una delle cause della<br />

depressione sia anche la meno intensa luminosità: e dopo, ad eccezione delle due ore<br />

giornaliere di aria, spesso senza sole, le altre trascorrono in cella. Qui piccole finestre a<br />

feritoia non solo sono bloccate da robuste inferriate nere <strong>per</strong> evitare l’evasione, ma anche da<br />

una fitta rete <strong>per</strong> impedire l’entrata o l’uscita di qualche lettera. Così metà della su<strong>per</strong>ficie<br />

utile all’irradiazione della luce solare è occupata dalla grata e dalle sbarre”.<br />

(Tratto da: F. Lubonja, Diario di un intellettuale in un gulag albanese. Il riscatto della<br />

coscienza dalla barbarie di un socialismo reale, Costantino Marco Editore, Lungro (CS)<br />

1994, pp. 3-4)<br />

8 <strong>La</strong> pagina di diario non è datata, ma l’anno a cui si fa riferimento è il 1990. Sebbene il <strong>per</strong>iodo segua la morte<br />

di Enver Hoxha, è evidente che la condizione dei prigionieri dovesse essere la stessa anche durante il regime<br />

del dittatore.<br />

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