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01.06.2013 Views

1. Allegato 5 - Leggi questo brano che approfondisce il tema del controllo dei costumi imposto dal regime di Enver Hoxha; - sottolinea le informazioni richieste dalle domande riportate nella colonna di destra (attenzione: le domande non sono state poste in corrispondenza delle relative risposte!); - spiega il motivo per cui alcune parole sono state collegate tra loro. (testo da me riadattato sulla base delle informazioni contenute in: O. Romano, L’Albania nell’era televisiva. Le vie della demodernizzazione, L’Harmattan Italia, Torino 1999, pp. 58-59) Nell’ambito dei costumi Hoxha è intervenuto non solo con semplici raccomandazioni, ma con norme inflessibili. L’abito, ad esempio, doveva uniformarsi al modello borghese occidentale, neutro e senza eccessi di stile; in particolare, per i dirigenti era di rigore il completo giacca, cravatta e pantaloni a tinta grigia o marrone. Per le donne era prescritta la gonna, né troppo lunga né troppo corta, all’altezza del ginocchio; i ragazzi dovevano sempre portare i capelli corti; la barba era pressocché vietata poiché troppo legata allo stile degli ex-dominatori turchi. I costumi tradizionali erano sconsigliati o, meglio, costituivano motivo di derisione e venivano additati come segno di arretratezza culturale: li si indicava con l’appellattivo di “sopravvivenze”. Volendo evitare che le spose indossassero il costume tradizionale per la cerimonia nuziale, era stata aperta a Tirana una boutique che esponeva dei bei vestiti da sposa bianchi e vaporosi nella migliore tradizione borghese. 28 In che modo il regime di Hoxha guardava ai costumi tradizionali? Quali vestiti erano consigliati alle future spose? Quale cambiamento avvenne nella musica popolare?

Il rapporto con la tradizione era fondato su un canone ambiguo: il regime aveva necessità di salvaguardare quei riferimenti culturali che potevano tornare utili alla formazione di un’identità nazionale e al contempo doveva combattere i legami tradizionali che impedivano la buona riuscita dei processi di sviluppo e di modernizzazione (la tradizione divenne oggetto di derisione e di diffidenza, fino ad apparire segno di ignoranza e di arretratezza). Un esempio a testimonianza di ciò si può ricavare nell’ambito della musica popolare: i magnifici canti polifonici dei montanari albanesi restavano del tutto intatti nei loro schemi armonici, ma le storie di vita tribale, le vendette, i miti e le leggende che raccontavano venivano integralmente sostituite con parole inneggianti agli eroi socialisti. Da un lato il regime appoggiava il modello borghese delle origini, dall’altro disprezzava le degenerazioni successive. Fu per questo motivo che la minigonna, i jeans, i capelli lunghi, i baffi, gli occhiali da sole, le borse da passeggio vennero considerate delle forme di regressione, esattamente come i costumi tradizionali. 29 Come dovevano pettinarsi i maschi?Potevano portare la barba? Come potevano vestirsi le ragazze? Nel brano si è fatto riferimento ai costumi tradizionali tanto avversati dal regime di Henver Hoxha. Per avere un’idea più chiara su quali fossero i costumi a cui si fa riferimento, collegati al sito dell’Archivio Storico dell’Istituto Luce (http://albania.archivioluce.com/archivioluce/jsp/schede/fotoPlayer.jsp?doc=406&db=luceC MS&index=1&id=undefined§ion=albania/) e cerca le fotografie di cui è riportata l’indicazione qui sotto. Esse si riferiscono al periodo immediatamente precedente la dittatura comunista.

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Allegato 5<br />

- Leggi questo brano che approfondisce il tema del controllo dei costumi imposto<br />

dal regime di Enver Hoxha;<br />

- sottolinea le informazioni richieste dalle domande riportate nella colonna di<br />

destra (attenzione: le domande non sono state poste in corrispondenza delle<br />

relative risposte!);<br />

- spiega il motivo <strong>per</strong> cui alcune parole sono state collegate tra loro.<br />

(testo da me riadattato sulla base delle informazioni contenute in: O. Romano, L’Albania nell’era<br />

televisiva. Le vie della demodernizzazione, L’Harmattan Italia, Torino 1999, pp. 58-59)<br />

Nell’ambito dei costumi Hoxha è intervenuto non solo<br />

con semplici raccomandazioni, ma con norme<br />

inflessibili.<br />

L’abito, ad esempio, doveva uniformarsi al modello<br />

borghese occidentale, neutro e senza eccessi di stile; in<br />

particolare, <strong>per</strong> i dirigenti era di rigore il completo<br />

giacca, cravatta e pantaloni a tinta grigia o marrone. Per<br />

le donne era prescritta la gonna, né troppo lunga né<br />

troppo corta, all’altezza del ginocchio; i ragazzi<br />

dovevano sempre portare i capelli corti; la barba era<br />

pressocché vietata poiché troppo legata allo stile <strong>degli</strong><br />

ex-dominatori turchi.<br />

I costumi tradizionali erano sconsigliati o, meglio,<br />

costituivano motivo di derisione e venivano additati<br />

come segno di arretratezza culturale: li si indicava con<br />

l’appellattivo di “sopravvivenze”. Volendo evitare che le<br />

spose indossassero il costume tradizionale <strong>per</strong> la<br />

cerimonia nuziale, era stata a<strong>per</strong>ta a Tirana una boutique<br />

che esponeva dei bei vestiti da sposa bianchi e vaporosi<br />

nella migliore tradizione borghese.<br />

28<br />

In che modo il regime di Hoxha<br />

guardava ai costumi<br />

tradizionali?<br />

Quali vestiti erano consigliati<br />

alle future spose?<br />

Quale cambiamento avvenne<br />

nella musica popolare?

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