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L’editoriale<br />

TUTTI NEL DIMENTICATOIO!<br />

Al momento di scrivere questo modestissimo<br />

e sofferto editoriale, non<br />

sappiamo ancora se il Governo, che è<br />

in pro cinto di consegnare al Parlamento<br />

il testo della” Legge di stabilità”,<br />

abbia o meno recepito le molteplici<br />

istanze di emendamento dell’articolo<br />

3 - comma tredici -, e se, pertanto,<br />

sia stata o meno cancellata<br />

dal predetto testo quella parte in cui<br />

veniva annullata la defiscalizzazione<br />

delle pensioni privilegiate “militari<br />

tabellari”.<br />

Se il predetto articolo non venisse<br />

emendato, verrebbero penalizzati gli<br />

appartenenti a una categoria definita<br />

da più parti benemerita, quindi<br />

meritevole di attenzione, di rispetto<br />

e di gratitudine.<br />

L’auspicio, a questo punto, è perciò<br />

quello di poter esprimere, tra qualche<br />

giorno, la soddisfazione dei titolari<br />

di pensione privilegiata “militare<br />

tabellare” che, per qualche settimana,<br />

leggendo i quotidiani, hanno temuto<br />

di vedersi decurtare il loro già<br />

misero trattamento economico, che è<br />

di natura prettamente risarcitoria.<br />

Tuttavia, e al di là dell’accoglimento<br />

o meno degli emendamenti, non si<br />

può non prendere atto che molto<br />

spesso, purtroppo, siamo costretti a<br />

registrare un progressivo, quanto irriguardoso<br />

disconoscimento del particolare<br />

stato giuridico degli invalidi<br />

e mutilati per servizio, con buona<br />

pace delle false e retoriche effusioni<br />

LUGLIO-DICEMBRE 20<strong>12</strong><br />

di affetto e di simpatia, molto spesso<br />

esternate da personaggi politici, in<br />

incontri interpersonali, il più delle<br />

volte a lungo sollecitati. Analoghe effusioni<br />

di affetto, anche, vengono<br />

spesso manifestate in pubbliche assemblee<br />

e convegni vari, dove i politici,<br />

non poche volte politicanti, fanno<br />

sfoggio dell’usuale retorica di circostanza,<br />

predicata con la ben nota e<br />

articolata prosopopea, tanto quanto<br />

basta per arrivare al momento dei<br />

saluti, arrivederci e grazie, e chi si è<br />

visto si è visto!<br />

Siatene certi che il giorno dopo non<br />

si ricordano più chi siamo, nè quali<br />

siano i nostri problemi. È una vita<br />

che assistiamo a queste scenette.<br />

È una vita che ci sentiamo mortificati<br />

da certi atteggiamenti di facciata,<br />

dall’indifferenza, dall’irriconoscenza,<br />

dalla iattanza, dalle false promesse.<br />

Ora, addirittura, si sta progressivamente<br />

passando ai tagli delle limitatissime<br />

provvidenze legislative in favore<br />

della categoria. Lo abbiamo visto<br />

con l’abrogazione delle norme<br />

sull’accertamento della dipendenza<br />

da causa di servizio e della pensione<br />

privilegiata per i dipendenti civili della<br />

Pubblica Amministrazione, contenuta<br />

nel famoso “Decreto Salva Italia”<br />

del 6 novembre 2011, nr.201,<br />

convertito nella Legge 22 dicembre<br />

2011, nr.214, dal titolo: “disposizioni<br />

urgenti per la crescita, l’equità<br />

e il consolidamento della spesa pubblica”.<br />

Equità? Quale?<br />

Fu appunto per quel primo taglio di<br />

bisturi inferto alla categoria dal<br />

“Governo Tecnico”, che il sottoscritto,<br />

al Convegno del 31 marzo scorso,<br />

appositamente da noi organizzato,<br />

auspicava che “i provvedimenti abrogativi<br />

della pensione privilegiata dei<br />

dipendenti civili della Pubblica Am-<br />

DELLA SEZIONE<br />

3<br />

ministrazione non fossero i prodromi<br />

silenziosi di altre analoghe future<br />

stangate...”!<br />

Oggi possiamo purtroppo dire che si<br />

trattava effettivamente di prodromi.<br />

Le decisioni di disconoscere, o quanto<br />

meno i tentativi di disconoscere, la<br />

natura risarcitoria dei trattamenti<br />

privilegiati “militari tabellari”, infatti,<br />

ne è la prova. Tentativi di non tener<br />

alcun conto non solo, delle leggi<br />

di protezione della categoria tutt’ora<br />

in vigore, ma, anche, del contenuto<br />

dell’illuminata sentenza della Corte<br />

Costituzionale, la nr.387 del 1989,<br />

con cui veniva autorevolmente sancito<br />

che, il trattamento economico dei<br />

tabellari, «costituisce un trattamento<br />

del tutto peculiare perchè<br />

la sua entità non è collegata al<br />

pregresso trattamento retributivo,<br />

ma alla gravità della menomazione<br />

della capacità di lavoro subìta<br />

in occasionalità necessaria con<br />

la prestazione del servizio di leva.<br />

Emerge, quindi, la natura non<br />

reddituale della pensione privilegiata<br />

ordinaria ,<br />

prevista dall’art.67, ultimo<br />

comma, del d.P.R.1092 del<br />

1973».<br />

Ciò nonostante, appare ahimè inverosimile<br />

come certe vicissitudini dolorose,<br />

vissute sulla propria pelle da<br />

umili ex servitori dello Stato, vengano<br />

volutamente ignorate. Sfugge, infatti,<br />

agli autorevoli inquilini del Palazzo<br />

che si tratta di persone segnate<br />

a vita dalle loro mutilazioni, dalle loro<br />

ferite, dalle loro infermità, contratte<br />

in servizio e per causa del servizio<br />

che non andrebbero mai penalizzate,<br />

né tanto meno dimenticate,<br />

come spesso purtroppo si sta verificando.<br />

Luigi Fulciniti

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