La soggettività e il dolore in ambito previdenziale ... - INCA Lombardia
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▼ <strong>La</strong> valutazione della <strong>soggettività</strong><br />
e del <strong>dolore</strong> <strong>in</strong> <strong>ambito</strong> INAIL<br />
Gli <strong>in</strong>terventi preord<strong>in</strong>ati dagli organizzatori hanno affrontato con puntualità e completezza<br />
di argomentazioni gli orientamenti attuali <strong>in</strong> tema di valutazione e di terapia delle s<strong>in</strong>dromi<br />
soggettive, così pure hanno proposto una esaustiva attualizzazione dell’algodisfunzionalità<br />
della patologia muscolo-scheletrica e osteoarticolare (settore di maggiore ricorrenza<br />
valutativa) così pure i riflessi <strong>in</strong>validanti <strong>in</strong> <strong>ambito</strong> <strong>previdenziale</strong> e dell’assistenza sociale.<br />
Le problematiche restano, pertanto, circoscritte agli aspetti meramente valutativi ed alle<br />
modalità di percentualizzazione nel presente <strong>ambito</strong>.<br />
In tal senso, le questioni <strong>in</strong>erenti alla valutazione della <strong>soggettività</strong> e del <strong>dolore</strong> <strong>in</strong> <strong>ambito</strong><br />
assicurativo sociale INAIL non sono, <strong>in</strong>vero, assai dissim<strong>il</strong>i da quanto rappresentab<strong>il</strong>e<br />
per le <strong>in</strong>validità INPS, ricomprendendo <strong>in</strong> queste anche quelle del sistema dell’<strong>in</strong>validità<br />
civ<strong>il</strong>e, ricadenti oggi nella specifica competenza dell’istituto di previdenza.<br />
<strong>La</strong> stima del danno biologico permanente e quella dei riflessi dislavorativi specifici effettuata<br />
dall’INAIL per tutti gli eventi post 24 luglio 2000 annoverano a pieno titolo le<br />
componenti menomative derivanti al leso dalla <strong>soggettività</strong> e dal <strong>dolore</strong> patito. Tale impostazione<br />
trova le sue ragioni:<br />
1) nell’evidenza cl<strong>in</strong>ica che <strong>il</strong> riflesso doloroso (o s<strong>in</strong>tomatologico diverso) comporta,<br />
2) nelle necessità terapeutiche che lo stesso impone.<br />
Va premesso che <strong>il</strong> sistema valutativo della tabella delle menomazioni, derivante dall’applicazione<br />
dei criteri d’uso e dall’<strong>in</strong>terpretazione delle descrizioni nosografiche delle voci,<br />
non giustifica riserve e/o approssimazione alcuna <strong>in</strong> tema di accoglimento di quadri<br />
dolorosi e/o di quelli soggettivi diversi. Al riguardo si richiama quanto già rappresentato<br />
<strong>in</strong> altre occasioni e s<strong>in</strong>tetizzato nel paragrafo precedente, vale a dire che la realtà anamnestico-personale<br />
e cl<strong>in</strong>ico-strumentale emersa all’accertamento trova nelle regole che governano<br />
le tabelle gli strumenti per far aderire quanto più possib<strong>il</strong>e l’attribuzione «numerica» al<br />
caso concreto, superando tassatività e convenzioni numeriche <strong>in</strong>adeguate ed improprie per la<br />
s<strong>in</strong>gola fattispecie.<br />
D’altronde, se la tabella delle menomazioni ha voluto costituire, nell’<strong>ambito</strong> delle procedure<br />
di accertamento di ogni complesso menomativo, un momento di rivalutazione<br />
della componente anche solo «anatomica», ne deriva evidente che componenti <strong>in</strong>validanti<br />
correlate alla sofferenza soggettiva, ancorché non disfunzionale, devono trovare<br />
sempre adeguata percentualizzazione. In estrema ipotesi, <strong>in</strong>fatti, va r<strong>il</strong>evato come <strong>il</strong> <strong>dolore</strong><br />
possa assumere i caratteri di una malattia che però, del s<strong>in</strong>tomo, mantiene tutta la<br />
<strong>soggettività</strong>. Il punto critico riposa, <strong>in</strong>vece, nella circostanza che, per quanto esistano<br />
scale efficaci ed universalmente riconosciute per misurare, <strong>il</strong> <strong>dolore</strong> resta molto diffic<strong>il</strong>e<br />
classificarlo <strong>in</strong> maniera standardizzata. Basti pensare alla tipica <strong>soggettività</strong> dell’espressione<br />
stessa del <strong>dolore</strong>: stimoli di identica <strong>in</strong>tensità che producono anche speri-<br />
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