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La soggettività e il dolore in ambito previdenziale ... - INCA Lombardia

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Soggettività e <strong>dolore</strong><br />

36<br />

te distensione, di un viscere cavo; o dall’<strong>in</strong>fiammazione, edema, o necrosi dei tessuti<br />

<strong>in</strong>vasi; o dall’aumento della pressione <strong>in</strong>tracranica.<br />

Il <strong>dolore</strong> somatico, causato da metastasi ossee o dall’attivazione dei nocicettori posizionati<br />

nei tessuti profondi o cutanei, è costante, ben localizzato, tormentoso e a volte<br />

lanc<strong>in</strong>ante.<br />

Se sono co<strong>in</strong>volti i tessuti viscerali, come nel tumore del pancreas e del fegato, <strong>il</strong> <strong>dolore</strong><br />

è profondo, oppressivo e scarsamente localizzato.<br />

Quando orig<strong>in</strong>a dalle strutture nervose assume le caratteristiche urenti e poco localizzate<br />

del tipico <strong>dolore</strong> neuropatico da deafferentazione.<br />

I pazienti affetti da tumore di frequente presentano <strong>dolore</strong> f<strong>in</strong> dalla comparsa della<br />

malattia, altre volte solo con la progressione di essa.<br />

I progressi scientifici degli ultimi decenni hanno permesso di ottenere notevoli miglioramenti<br />

della sopravvivenza dei pazienti oncologici, con la diretta conseguenza che<br />

maggiore importanza hanno assunto quei fattori che condizionano la qualità di vita:<br />

tra questi <strong>il</strong> trattamento del <strong>dolore</strong> oncologico.<br />

Attualmente i malati che hanno subito un trattamento terapeutico per tumore, <strong>in</strong><br />

molti casi, possono tornare al lavoro e condurre una vita attiva, purché sia sotto controllo<br />

<strong>il</strong> s<strong>in</strong>tomo <strong>dolore</strong>. Gli specialisti hanno fornito al malato validi presidi terapeutici<br />

antidolorifici: farmaci analgesici somm<strong>in</strong>istrati per via orale o parenterale, narcotici<br />

per <strong>in</strong>fusione <strong>in</strong>tratecale e <strong>in</strong>trasp<strong>in</strong>ale, neurolitici, trattamenti di radioterapia,<br />

chemioterapia e terapia ormonale palliative.<br />

In alcuni casi, tuttavia, la stessa terapia è foriera di s<strong>in</strong>tomatologia dolorosa, che, però,<br />

di solito, regredisce al cessare della somm<strong>in</strong>istrazione.<br />

I pazienti neoplastici che vengono visitati presso gli ambulatori dell’INPS, avendo presentato<br />

domanda di <strong>in</strong>validità o <strong>in</strong>ab<strong>il</strong>ità, vengono di prassi valutati <strong>in</strong> funzione della<br />

patologia di base. Obbiettivamente, la stima della gravità della malattia assume r<strong>il</strong>ievo<br />

prioritario, rispetto alla riferita, e plausib<strong>il</strong>e, s<strong>in</strong>tomatologia dolorosa connessa.<br />

Questo non vuol dire che venga sistematicamente ignorata. Nel caso <strong>in</strong> cui la neoplasia<br />

non abbia, già di per sé, una prognosi sfavorevole (le neoplasie e l’AIDS sono le<br />

uniche patologie per le quali <strong>il</strong> medico INPS effettua una valutazione prognostica e<br />

non esclusivamente funzionale), come sempre, <strong>il</strong> medico INPS effettua una valutazione<br />

globale della persona. Il <strong>dolore</strong> oncologico, i disturbi dell’affettività, le complicanze<br />

somatiche e funzionali del tumore e della sua terapia, vengono sempre <strong>in</strong>dividualmente<br />

valutati. Non assume r<strong>il</strong>ievo, <strong>in</strong>vece, di consueto, <strong>il</strong> fatto che sia <strong>in</strong> corso la terapia<br />

antiblastica. In sé, <strong>il</strong> sottoporsi a cicli di terapie, anche se queste causano un importante<br />

stato di malessere, non comporta una «<strong>in</strong>fermità» né determ<strong>in</strong>a una permanente<br />

<strong>in</strong>capacità lavorativa. Tutt’al più si tratta di uno stato di «<strong>in</strong>ab<strong>il</strong>ità temporanea»,<br />

e, <strong>in</strong> tal caso, <strong>il</strong> malato può usufruire, tra le prestazioni previdenziali, della <strong>in</strong>dennità<br />

economica di malattia.

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