La soggettività e il dolore in ambito previdenziale ... - INCA Lombardia
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Soggettività e <strong>dolore</strong><br />
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D’altra parte – come si è già r<strong>il</strong>evato –, la presenza del <strong>dolore</strong> nel paziente, non essendo<br />
apprezzab<strong>il</strong>e dai sensi, può essere solo creduta. Ma <strong>il</strong> medico legale è sospettoso <strong>in</strong><br />
quanto conscio che <strong>il</strong> paziente può modulare la rappresentazione del <strong>dolore</strong> o la sua descrizione<br />
anamnestica, ad arte, derivandogli dal positivo apprezzamento un «beneficio»<br />
risarcitorio. Né, quand’anche sia conv<strong>in</strong>to dell’effettiva presenza del <strong>dolore</strong>, ritiene di<br />
poter fare affidamento su conoscenze o procedure adeguate ad una sua valutazione.<br />
◗ In realtà, è nozione comune che l’esistenza di per sé del <strong>dolore</strong> possa anche essere accettata,<br />
qualora la sofferenza teoricamente sia compatib<strong>il</strong>e con <strong>il</strong> quadro patologico:<br />
l’esperienza cl<strong>in</strong>ica <strong>in</strong>segna che molte malattie possono essere dolorose.<br />
Ma la stessa causa eziopatogenetica può produrre sensazioni dolorose diverse <strong>in</strong> senso<br />
quali-quantitativo <strong>in</strong> soggetti differenti. Infatti l’estr<strong>in</strong>secazione delle sensazioni varia<br />
da soggetto a soggetto <strong>in</strong> funzione della soglia <strong>in</strong>dividuale di tolleranza, della sensib<strong>il</strong>ità<br />
soggettiva, del background sociale e della storia personale. Pers<strong>in</strong>o la religione ha<br />
un ruolo nel modulare la risposta della persona al <strong>dolore</strong>.<br />
Inoltre lo stesso stimolo algogeno può generare anche nello stesso <strong>in</strong>dividuo <strong>in</strong> momenti<br />
differenti una diversa esperienza dolorosa.<br />
◗ Possiamo così enunciare una prima conclusione: mentre è fac<strong>il</strong>e accettare come genu<strong>in</strong>a<br />
l’esistenza di <strong>dolore</strong> (l’an), diversamente è più diffic<strong>il</strong>mente stimab<strong>il</strong>e l’entità<br />
della sofferenza (<strong>il</strong> quantum), soprattutto quando dalla sua quantificazione deriva al<br />
paziente un beneficio economico: essendo un s<strong>in</strong>tomo soggettivo, può essere volutamente<br />
amplificato, occultando la simulazione.<br />
▼ 2. I recenti tentativi di creare delle l<strong>in</strong>ee guida<br />
per la valutazione medico-legale del <strong>dolore</strong><br />
Difficoltà non significa, tuttavia, r<strong>in</strong>unciare ad una valutazione: se <strong>in</strong> Italia <strong>il</strong> problema<br />
della valutazione medico-legale del <strong>dolore</strong> non è ancora stato pragmatizzato, <strong>in</strong> altri<br />
paesi tentativi di <strong>in</strong>quadramento tabellare sono già disponib<strong>il</strong>i.<br />
Nella Guida alla valutazione dell’<strong>in</strong>validità permanente dell’American Medical Association,<br />
nella IV edizione del 1993, sono state <strong>in</strong>cluse le l<strong>in</strong>ee guida per la valutazione<br />
e la stima del danno permanente dovuto al <strong>dolore</strong>. <strong>La</strong> Guida dell’AMA affermava che<br />
«<strong>il</strong> <strong>dolore</strong> cronico ed <strong>il</strong> comportamento da <strong>dolore</strong> correlato non sono, per sé, danni, ma<br />
dovrebbero dare <strong>il</strong> via a valutazioni riguardanti la capacità di funzionare ed eseguire le attività<br />
quotidiane». Tale dichiarazione suggeriva che <strong>il</strong> <strong>dolore</strong> potrebbe essere una causa di<br />
disab<strong>il</strong>ità, sebbene non sia di per sé un danno.<br />
Tuttavia, criteri specifici per la valutazione del danno dovuto a <strong>dolore</strong> cronico, <strong>in</strong> assenza<br />
di una anormalità organica, vennero suggeriti solo nella V edizione della Guida, nell’anno<br />
2000. Nelle premesse del capitolo 18 è sottol<strong>in</strong>eato che «non esiste alcun termometro<br />
del <strong>dolore</strong>, cioè alcun parametro biologico strettamente correlato alla s<strong>in</strong>tomatologia do-