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fisiopatologia medica_angiologia 1_introduzione ... - AppuntiMED

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Giordano Perin; <strong>fisiopatologia</strong> <strong>medica</strong>: <strong>angiologia</strong> 1: <strong>introduzione</strong><br />

INTRODUZIONE<br />

la <strong>angiologia</strong> è una materia estremamente importante nella pratica <strong>medica</strong> anche se di<br />

fatto non esiste o non trova applicazione clinica la figura dell'angiologo: disturbi e difetti<br />

legati alle strutture dei vasi sono di competenza principalmente di specialisti delle<br />

specifiche materie, dal cardiologo all'urologo e molti altri. Una figura particolarmente<br />

coinvolta nella pratica angiologica è sicuramente QUELLA DEL RADIOLOGO: le tecniche<br />

di imaging prevedono l'utilizzo di cateteri e soprattutto la capacità di eseguire degli<br />

interventi a carattere intravascolare come riparazione di aneurismi e simili.<br />

Diverse patologie di pertinenza teoricamente angiologica quindi, possono far capo a<br />

diversi specialisti: cardiologo, epatologo, diabetologo e molto altro, le complicanze<br />

specificamente correlate agli organi coinvolti nella disfunzione vascolare sono infatti<br />

ESTREMAMENTE DIFFERENTI.<br />

NOTE DI FISIOLOGIA:<br />

presupposto fondamentale che condiziona il sistema arterioso e venoso umano è la<br />

STAZIONE ERETTA: la posizione prevalente è sicuramente quella ortostatica o<br />

clinostatica, certamente non quella a carponi, caratteristica della maggior parte degli altri<br />

animali, sopratutto mammiferi. La posizione eretta sottopone dal punto di vista FISICO il<br />

sistema circolatorio ad una forza gravitazionale molto molto importante: la pompa cardiaca<br />

deve essere in grado di inviare sangue in ogni parte del corpo, dalle strutture craniali verso<br />

quelle più caudali. Elementi fondamentali che consentono una adeguata irrorazione della<br />

periferia sono:<br />

• forza di spinta del cuore.<br />

• Pressione arteriosa del sangue.<br />

La pressione arteriosa soprattutto assume un ruolo fondamentale: lesioni acute e croniche<br />

POSSONO DERIVARE DA IPERTENSIONI ACUTE E CRONICHE E IPOTENSIONI<br />

CRONICHE.<br />

Fondamentale per un buon drenaggio periferico è, sicuramente, il sistema venoso: il<br />

sistema venoso funziona a pressioni molto più basse e risente molto di più della forza di<br />

gravità. Per questo motivo le patologie venose sono molto più comuni nelle regioni degli<br />

arti inferiori dove la forza gravitazionale è maggiormente significativa.<br />

DISTRIBUZIONE DEL VOLUME EMATICO:<br />

il volume ematico complessivo è suddiviso in modo diseguale nei tre distretti che<br />

compongono il nostro sistema vascolare:<br />

• LA MAGGIOR PARTE DEL SANGUE, circa due terzi, SI COLLOCA NELLE<br />

VENULE E NELLE GROSSE VENE: Le vene rappresentano un vero e proprio<br />

deposito ematico rilevabile in caso di necessità E FUNZIONANTE A BASSA<br />

PRESSIONE.<br />

• UNA QUANTITÀ INFERIORE SI COLLOCA NEL DISTRETTO ARTERIOSO.<br />

• UNA PICCOLA QUANTITÀ costantemente rinnovata, si trova a livello CAPILLARE:<br />

il passaggio del sangue attraverso il distretto capillare è molto rapido generalmente.<br />

DISTRIBUZIONE DELLA PRESSIONE NEL CIRCOLO:<br />

nelle diverse componenti del circolo ematico si osservano variazioni di pressione molto<br />

importanti:<br />

• la pressione SISTOLICA grazie alla struttura delle arterie di medio e piccolo calibro,<br />

permane NEL CORSO DEL LETTO ARTERIOSO FONDAMENTALMENTE<br />

UGUALE. Le pareti arteriose:<br />

1


Giordano Perin; <strong>fisiopatologia</strong> <strong>medica</strong>: <strong>angiologia</strong> 1: <strong>introduzione</strong><br />

◦ dei grossi vasi sono prevalentemente elastiche: si dilatano con una certe<br />

difficoltà, ma ritornano elasticamente in modo importante consentendo un livello<br />

di energia costante.<br />

◦ Dei vasi arteriosi medio piccoli presentano natura prevalentemente<br />

MUSCOLARE: LE ARTERIOLE SONO SICURAMENTE IL PUNTO CARDINE<br />

PER IL CONTROLLO DELLA ATTIVITÀ PRESSORIA DELL'ORGANISMO.<br />

Variazioni di diametro arteriolare possono dare variazioni pressorie veramente<br />

importanti.<br />

Il controllo di questo fondamentale sistema di perfusione è affidato a due<br />

meccanismi:<br />

▪ IL SISTEMA SIMPATICO E PARASIMPATICO che agiscono tramite il centro<br />

vasomotore principalmente.<br />

▪ CAUSE TOSSICHE E METABOLICHE LOCALI: il microcircolo risponde in<br />

modo molto importante alla azione di metaboliti tossici prodotti localmente.<br />

• LETTO CAPILLARE: la pressione arteriosa CROLLA, questo calo pressorio è vitale<br />

al fine di garantire la funzionalità del microcircolo, il valore pressorio interno deve<br />

infatti essere paragonabile al livello pressorio osmotico in ingresso rispetto al vaso<br />

al fine di garantire gli scambi di nutrienti e metaboliti.<br />

• LETTO VENOSO: il letto venoso è molto ampio e, come accennato, presenta una<br />

pressione molto bassa. La pressione del sangue venoso è unicamente una<br />

pressione residua: la pressione cala quindi lievemente lungo l'albero venoso fino al<br />

cuore. Tre sono gli elementi che aiutano il sangue venoso a raggiungere il cuore:<br />

◦ vis a tergo, forza determinata principalmente dalla azione premente del cuore.<br />

◦ vis a latere, forza esercitata invece dalle strutture muscolari che, contraendosi,<br />

stimolano le vene.<br />

◦ vis a fronte, forza determinata invece dalla azione aspirante del torace in fase<br />

inspiratoria.<br />

Le vene si dividono in due grandi categorie:<br />

◦ PROPULSIVE dotate di un connettivo lasso piuttosto spesso, si collocano al di<br />

sotto del diaframma e sono dotate di valvole a nido di rondine.<br />

◦ RICETTIVE che hanno una funzione di sola connessione, sono localizzate in<br />

sede dopradiaframmatica.<br />

La differenza fondamentale risiede nella tonaca avventizia.<br />

DIFFERENZE STRUTTURALI:<br />

le differenze strutturali tra sistemi venosi e arteriosi sono estremamente importanti, dal<br />

punto di vista pratico ricordiamo sopratutto le DIMENSIONI:<br />

• le arteriole sono più piccole delle venule, ma il loro diametro è rappresentato<br />

prevalentemente dalla parete composta di CELLULE MUSCOLARI LISCE. Questo<br />

meccanismo consente un fine controllo di dilatazione e costrizione arteriolare<br />

garantendo, quando necessario, anche un incremento di 35 volte del flusso<br />

ematico. Meccanismi patologici importanti possono interessare la parete muscolare<br />

delle arteriole e inficiare la vascolarizzazione delle regioni a valle.<br />

• Le venule sono più piccole, ma presentano un parete sottile dotata di poche cellule<br />

pericitiche e poche cellule muscolari. Nelle venule il flusso è più consistente in<br />

termini di volume.<br />

2


Giordano Perin; <strong>fisiopatologia</strong> <strong>medica</strong>: <strong>angiologia</strong> 1: <strong>introduzione</strong><br />

IL MICROCIRCOLO E IL FLUSSO PERIFERICO:<br />

il microcircolo è un sistema molto complesso dal punto di vista istologico e funzionale,<br />

variabile in conformazione nelle diverse regioni dell'organismo e sulla base della sua<br />

specifica funzione:<br />

• ARTERIOLE E VENULE compongono gli estremi della struttura.<br />

• Le strutture venulari e arteriolari perdono in cellularità andando verso la periferia del<br />

circolo.<br />

• Si sfioccano in strutture fondamentalmente acellulate e inestensibili CHE<br />

FORMANO UNA RETE.<br />

I CAPILLARI NON SI DILATANO NE SI RESTRINGONO: sono tubi rigidi<br />

ESTREMAMENTE PERMEABILI ottimali dal punto di vista fisico per IL PASSAGGIO DI<br />

GAS E NUTRIENTI.<br />

La contrazione degli sfinteri arteriosi quindi è l'unico punto di controllo rispetto al flusso<br />

ematico che giunge al microcircolo:<br />

• la apertura dello sfintere capillare incrementa il flusso ematico alla periferia, come<br />

accennato, fino a 35 volte.<br />

• La chiusura dello sfintere:<br />

◦ diminuisce il flusso ematico alla periferia.<br />

◦ Il sangue si sposta attraverso la metarteriola, arteriola che connette direttamente<br />

il versante venoso con quello arterioso.<br />

VERSO ESTERNO:<br />

idraulica = 32mmHg.<br />

oncotica int =<br />

5mmHg.<br />

Linfatica = 6,3mmHg.<br />

VERSO INTERNO:<br />

oncotica plasma =<br />

28mmHg.<br />

dal cuore al cuore<br />

idraulica da 32 a 10 mmHg<br />

EQUILIBRIO<br />

Filtrazione<br />

=<br />

assorbimento<br />

filtrazione assorbimento<br />

alla circolazione a circolo<br />

venosa<br />

GLOBULI ROSSI:<br />

linfatico<br />

come sappiamo la struttura del microcircolo origina dalle arteriole, dotate di diametro di<br />

85<br />

15<br />

VERSO ESTERNO:<br />

idraulica = 10mmHg.<br />

oncotica int =<br />

5mmHg.<br />

Linfatica = 6,3mmHg.<br />

VERSO INTERNO:<br />

oncotica plasma =<br />

28mmHg.<br />

3


Giordano Perin; <strong>fisiopatologia</strong> <strong>medica</strong>: <strong>angiologia</strong> 1: <strong>introduzione</strong><br />

100µm, e si sfiocca in una serie di capillari di 8-3µm di diametro fondamentalmente<br />

inestensibili: in strutture di tale dimensione, i globuli rossi possono passare unicamente in<br />

virtù di DEFORMAZIONI PASSIVE IMPORTANTI per cui divengono ricurvi e assumono un<br />

diametro sufficientemente piccolo da poter passare attraverso il vaso stesso.<br />

Questa particolare qualità del globulo rosso è fondamentale per la funzione del sistema<br />

vascolare, ricordiamo che:<br />

• l'invecchiamento del globulo rosso RIDUCE FORTEMENTE LA CAPACITÀ DI<br />

DEFORMAZIONE FISICA e il globulo rosso fatica nel passare attraverso i piccoli<br />

vasi.<br />

• Con l'invecchiamento l'uomo produce globuli rossi VIA VIA MENO CAPACI<br />

DEFORMARSI: è fisiologica dunque con l'età la riduzione del flusso periferico e<br />

della sua efficacia.<br />

VISCOSITÀ DEL SANGUE:<br />

la viscosità del sangue condiziona in modo molto importante la circolazione: è importante<br />

rimarcare la differenza che c'è tra viscosità intravasale ed extravasale del sangue, la<br />

viscosità infatti in vivo è fortemente diminuita dalla particolare disposizione che le<br />

componenti corpuscolate assumono nel vaso dove il plasma si dispone in perifera<br />

riducendo l'attrito con la parete. SE NON CI FOSSE IL CUSCINETTO DI PLASMA<br />

PERIFERICO IL SANGUE AVREBBE UNA VISCOSITÀ TALE DA BLOCCARE IL FLUSSO<br />

EMATICO. Il risultato netto di questa distribuzione è:<br />

• decremento della densità periferica.<br />

• Incremento della densità mediana.<br />

INCREMENTO DELLE COMPONENTI CORPUSCOLATE:<br />

l'incremento delle componenti corpuscolate incrementa in modo molto importante la<br />

viscosità del sangue:<br />

• l'incremento del numero dei globuli rossi, determinato per esempio dal morbo di<br />

Osler Vaquez (iperglobulia) o da fenomeni di adattamento ad alte quote, può essere<br />

deleterio in quanto incrementa notevolmente la viscosità. Al contrario chiaramente<br />

una diminuzione del numero di globuli rossi determina un notevole incremento del<br />

flusso in termine di velocità, ma inficia l'ossigenazione dei tessuti.<br />

• Anche i globuli bianchi, aumentando in numero in modo molto importante, possono<br />

provocare un effetto simile a quello della poliglobulia: si tratta in ogni caso di effetti<br />

collaterali di PATOLOGIE MOLTO PIÙ GRAVI quali linfomi a cellule B o in ogni caso<br />

patologie neoplastiche delle cellule bianche.<br />

Un aumento della viscosità ematica del 10% riduce del 20% il flusso agli arti inferiori.<br />

ALTERAZIONI DEL FLUSSO CORRELATE ALLA CONFORMAZIONE DEI VASI:<br />

ogni alterazione della normale conformazione dei vasi sanguigni, dalle biforcazioni alle<br />

curvature, provoca in qualche misura una alterazione del normale flusso laminare del<br />

sangue.<br />

BIFORCAZIONI VASALI:<br />

le biforcazioni vasali a 30° sono tipicamente associate a deformazioni del flusso ematico:<br />

nella parte interna della biforcazione, in presenza di un flusso di per se lesivo in quanto<br />

iperteso, si possono formare delle alterazioni estremamente deleterie. Le biforcazioni più<br />

soggette a questo tipo di fenomeno sono sicuramente:<br />

• biforcazione tra carotide interna ed esterna.<br />

• Biforcazione delle arterie femorali.<br />

Con l'incremento dello stress sulla superficie del vaso si formano delle lesioni endoteliali<br />

che provocano fenomeni trombotici importanti.<br />

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Giordano Perin; <strong>fisiopatologia</strong> <strong>medica</strong>: <strong>angiologia</strong> 1: <strong>introduzione</strong><br />

CURVATURE:<br />

con l'andare dello età, la crescita e le lesioni endoteliali aterosclerotiche, incrementano le<br />

curvature delle strutture vasali e le loro tortuosità: in presenza di un flusso già alterato per<br />

fenomeni ipertensivi, nella parte interna della curva viene a crearsi un incremento della<br />

turbolenza anche significativo.<br />

BIFORCAZIONI VASALI CON ANGOLO DIFFERENTE:<br />

come accennato le biforcazioni vasali sono comunissime nel nostro organismo e sono<br />

classificabili in tre grandi categorie:<br />

• ad angolo retto, comuni in dati distretti, che vanno incontro a fenomeni di plasma<br />

skimming importanti per cui:<br />

◦ si riduce la componente corpuscolare del sangue.<br />

◦ Il plasma diventa più fluido.<br />

◦ Aumenta la velocità del sangue nel vaso.<br />

Incrementa quindi la turbolenza nel vaso.<br />

• Ad angolo acuto dove il flusso diventa maggiormente turbolento e veloce.<br />

• Ad angolo ottuso dove il flusso risulta invece ridotto, ma in ogni caso turbolento.<br />

RAPPORTO TRA FLUSSO E RIDUZIONE DEL LUME:<br />

a dispetto di una certa riduzione stenotica del lume, il flusso resta fondamentalmente lo<br />

stesso, quando la dimensione del vaso ARRIVA AL DI SOTTO DEL 70% DEL DIAMETRO<br />

ORIGINALE SI VERIFICA UNA LESIONE CRITICA per cui IL FLUSSO DIMINUISCE IN<br />

MODO ESTREMAMENTE CONSISTENTE. Lesioni a carattere ostruttivo sono quindi<br />

lesioni che si manifestano TARDIVAMENTE: i vasi sono già ampiamente ridotti nel loro<br />

lume e l'occlusione è imminente, soprattutto in presenza di lesioni aterosclerotiche che<br />

possono andare incontro a complicanze acute.<br />

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