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sangue - Farmaciaunina2.it

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PROFILO<br />

BIOCHIMICO<br />

DEL SANGUE


Cause di variabilità preanalitica<br />

1) variazioni fisiologiche individuali<br />

2) variazioni che si verificano durante la raccolta del campione<br />

3) variazioni che si verificano tra la raccolta del campione e la<br />

fase analitica.


Fattori fisiologici che danno luogo a variazioni prenalitiche<br />

Dieta Stress<br />

Variazioni ritmiche Posizione<br />

- diurne Esercizio fisico<br />

- ciclo mestruale Stress mentale<br />

- cicli circa annuali Gravidanze


Fonti di errore nella fase del prelievo<br />

Mancato controllo del rispetto della dieta da parte del<br />

paziente<br />

Applicazione prolungata del laccio<br />

Contaminazione da infusione venosa<br />

Emolisi<br />

Incompleto riempimento della provetta<br />

Uso di provette con anticoagulanti e conservanti non idonei<br />

Errata identificazione del paziente<br />

Errata etichettatura delle provette<br />

Mancata indicazione del tipo di prelievo ( arterioso , venoso,<br />

ecc.)<br />

Mancata indicazione di data e ora del prelievo


Fonte di errore dopo i prelievi<br />

Ritardi nel trasferire i campioni al laboratorio<br />

Non osservanza delle istruzioni per la corretta<br />

conservazione del campione


• PLASMA<br />

SANGUE : SISTEMA BIFASICO<br />

FASE LIQUIDA<br />

• SOLUZIONE SALI MINERALI E ORGANICI<br />

FASE SOLIDA<br />

• CELLULE NUCLEATE (g. bianchi)<br />

• CELLULE ANUCLEATE (g. rossi)<br />

• FRAMMENTI CITOPLASMATICI (piastrine)


EMOCROMO


EMOCROMO<br />

• Contempla il conteggio del numero dei globuli rossi<br />

(eritrociti), dei globuli bianchi (leucociti) e delle<br />

piastrine (trombociti), nonchè la determinazione<br />

quantitativa dell’emoglobina.<br />

• Con la formula leucocitaria si intende la percentuale di<br />

ciascun tipo di globulo bianco (granulociti neutrofili,<br />

eosinofili e basofili monociti, linfociti).<br />

• È detto anche esame emocromocitometrico che<br />

letteralmente significa "misurazione del colore del<br />

<strong>sangue</strong> e del numero delle sue cellule, cioè dei globuli".


Emogramma normale<br />

L’emogramma normale è così rappresentato:<br />

- Eritrociti 4-6 milioni/mmc<br />

- Leucociti 4-10 mila/mmc<br />

- Piastrine sino a 350000/mmc<br />

- Emoglobina (Hbg) 12 - 16% (donne) 14 – 18 (uomini)<br />

- Linfociti 20-35%<br />

- Monociti 3-7%<br />

- Neutrofili 55-65%<br />

- Eosinofili 0-3%<br />

- Basofili 0-2%<br />

ematocrito: 35 - 47 (donne); 40-54 (uomini)<br />

volume globulare medio: da 80 a 100 micron cubi<br />

contenuto emoglobinico globulare medio, 24-34 pcg<br />

concentrazione emoglobinica globulare media, da 32 a 36 su 100.


QUALI SONO LE CELLULE DEL SANGUE ?<br />

CHE ASPETTO HANNO ?<br />

CHE RUOLO SVOLGONO ?


GLI ERITROCITI (RBC) SONO LE CELLULE PIÙ<br />

NUMEROSE DEL SANGUE<br />

VALORI NORMALI<br />

NELL’UOMO 4.5 - 6 milioni/mmc<br />

NELLA DONNA 4 - 5.5 milioni/mmc


PIASTRINE (PLT)<br />

LA PRINCIPALE FUNZIONE DELLE PIASTRINE, O<br />

TROMBOCITI, È DI FERMARE LA PERDITA DI SANGUE<br />

NELLE FERITE (EMOSTASI). A TALE SCOPO, ESSE SI<br />

AGGREGANO E LIBERANO FATTORI CHE PROMUOVONO<br />

LA COAGULAZIONE DEL SANGUE. FRA QUESTE C'È LA<br />

SEROTONINA CHE RIDUCE IL CALIBRO DEI VASI<br />

LESIONATI E RALLENTA IL FLUSSO EMATICO, LA<br />

FIBRINA CHE INTRAPPOLA CELLULE E FORMA IL<br />

COAGULO. ANCHE SE APPAIONO DI FORMA<br />

TONDEGGIANTE, LE PIASTRINE NON SONO<br />

PROPRIAMENTE DELLE CELLULE. NEGLI STRISCI<br />

COLORATI CON IL GIEMSA, HANNO UN COLORE PORPORA<br />

INTENSO. IL LORO DIAMETRO È DI CIRCA 2-3 µM,<br />

QUINDI SONO ASSAI PIÙ PICCOLE DEGLI ERITROCITI.<br />

VALORI NORMALI: DA 150.000 A 350.000 /mmc


• VN=150.000-350.000 per<br />

millimetro cubo<br />

• Valori superiori da carcinomi,<br />

carenza di ferro, da troppo<br />

esercizio fisico, da febbre<br />

reumatica, da infiammazioni, da<br />

leucemie, da morbo di Hodgkin,<br />

da osteomieliti, da parto, da<br />

policitemia, da splenectomia, da<br />

traumi, uso di vit B12.<br />

• Valori inferiori da anemia<br />

aplastica, deficit di vitB12,<br />

infezioni virali, leptospirosi,<br />

leucemia, linfomi, malaria,<br />

porpora, trasfusioni, antibiotici,<br />

barbiturici, diuretici,<br />

fenilbutazone, (FANS),<br />

ipoglicemizzanti, sulfamidici.<br />

PIASTRINE


I LEUCOCITI (WBC)<br />

I leucociti, o globuli bianchi, sono incaricati della difesa dell'organismo.<br />

Nel <strong>sangue</strong> essi sono assai meno numerosi dei globuli rossi. La densità di<br />

leucociti nel <strong>sangue</strong> è di 4000-10000 /mm3. I leucociti si dividono in due<br />

categorie: granulociti e cellule linfoidi (o agranulociti). Il termine di<br />

granulociti è dovuto alla presenza di granuli nel citoplasma di queste cellule.<br />

Questi granuli sono differenti nei vari tipi di granulocita e ci aiutano a<br />

distinguerli. Infatti, questi granuli hanno una differente affinità verso i<br />

coloranti neutri, acidi o basici e fanno assumere al citoplasma un colore<br />

differente. I granulociti si distinguono dunque in neutrofili, eosinofili (o<br />

acidofili), basofili. Le cellule linfoidi, invece, si distinguono in linfociti e<br />

monociti.<br />

Ciascun tipo di leucocita è presente nel <strong>sangue</strong> in<br />

proporzioni diverse:<br />

granulocita neutrofilo 55 - 65 %<br />

granulocita eosinofilo 0 - 3%<br />

granulocita basofilo 0 - 2 %<br />

linfocita 20 - 35 %<br />

monocita 3 - 7 %


I neutrofili sono molto attivi nel fagocitare batteri e sono<br />

presenti in grandi quantità nel pus delle ferite. Purtroppo,<br />

queste cellule non sono capaci di rinnovare i lisosomi utilizzati<br />

nel digerire i microbi e muoiono dopo averne fagocitati alcuni.


Gli eosinofili aggrediscono parassiti e fagocitano i complessi<br />

antigene - anticorpo.


I basofili secernono sostanze anticoagulanti, vasodilatatrici<br />

come l'istamina e la serotonina. Anche se possiedono capacità<br />

fagocitaria, la loro funzione principale è quella di secernere<br />

sostanze che mediano la reazione di ipersensibilità.


FAGOCITOSI


I linfociti sono cellule che, oltre a essere presenti nel<br />

<strong>sangue</strong>, popolano gli organi e i tessuti linfoidi, nonchè la linfa<br />

che circola nei vasi linfatici. Gli organi linfoidi comprendono il<br />

timo, il midollo osseo (negli uccelli la bursa), la milza, i<br />

linfonodi, le tonsille palatine, le placche di Peyer e il tessuto<br />

linfoide dei tratti respiratorio e digerente.


La maggior parte dei linfociti circolanti nel <strong>sangue</strong> si trova<br />

allo stato di riposo. Essi hanno l'aspetto di piccole cellule con<br />

nucleo compatto che occupa quasi tutto il volume cellulare. Di<br />

conseguenza, il citoplasma è molto ridotto. I linfociti degli<br />

organi e dei tessuti linfoidi possono invece essere attivati in<br />

varia misura a seguito della stimolazione antigenica. Nel<br />

<strong>sangue</strong>, i linfociti rappresentano il 20-40% di tutti i leucociti<br />

e possiedono una dimensione leggermente superiore a quella<br />

dei globuli rossi.


I monociti sono precursori dei macrofagi. Sono le cellule del<br />

<strong>sangue</strong> di dimensione maggiore. Quando nel midollo osseo<br />

raggiungono la maturità, vengono immessi nella circolazione<br />

sanguigna dove permangono per 24-36 ore. Migrano poi nel<br />

tessuto connettivo, dove diventano macrofagi e si muovono nei<br />

tessuti. In presenza di un focolaio infiammatorio, i monociti<br />

migrano attivamente dai vasi sanguigni e iniziano una intensa<br />

attività fagocitaria. Il ruolo di queste cellule non si esaurisce<br />

nella fagocitosi poichè mostrano anche un'intensa attività di<br />

secrezione. Essi producono sostanze che hanno funzioni<br />

difensive, come il lisozima, gli interferoni ed altre sostanze<br />

che modulano la funzionalità di altre cellule. I macrofagi<br />

cooperano nella difesa immunitaria, espongono sulla membrana<br />

molecole dei corpi digeriti e li presentano alle cellule più<br />

specializzate, come i linfociti Th e B.


EMOGLOBINA (HGB)<br />

E’ LA PROTEINA CHE TRASPORTA L’OSSIGENO ED E’<br />

PRESENTE NEI GLOBULI ROSSI.<br />

VALORI NORMALI<br />

DONNA 12 - 16 (g/dl)<br />

UOMO 14 - 18.


CONTENUTO EMOGLOBINICO CORPUSCOLARE MEDIO<br />

(MCH)<br />

E’ LA QUANTITA’ CONTENUTA IN MEDIA IN UN GLOBULO ROSSO<br />

VALORI NORMALI DA 27 A 32 pg


VOLUME CORPUSCOLATO MEDIO (MCV)<br />

INDICA LA GRANDEZZA DEI G.R. ED E’ IMPORTANTE PER<br />

LA DIAGNOSI DI ANEMIE<br />

n. G.R.< del normale anemia microcitica<br />

n. G.R.> del normale anemia macrocitica<br />

VALORI NORMALI DA 80 A 100 fl


CONCENTRAZIONE EMOGLOBINICA CORPUSCOLARE<br />

MEDIA (MCHC)<br />

INDICA SE I G.R. A SECONDA DELLA LORO GRANDEZZA<br />

CONTENGONO POCA O MOLTA EMOGLOBINA<br />

VALORI NORMALI DA 31 A 37 ( espressi in %)<br />

Valori < nelle anemie ipocromiche<br />

Valori > negli stati emolitici


RED – CELL DISTRIBUTION WIDTH (RDW)<br />

INDICA UNA MISURA DELL’AMPIEZZA DELLA CURVA DEI<br />

VOLUMI DEI G.R. PERMETTENDO COSI’ DI RICONOSCERE<br />

I CASI DI ANISOCITOSI<br />

VALORI NORMALI: DA 11.5 A 14.5 %


EMATOCRITO (HCT)<br />

E’ LA PERCENTUALE DI PARTE CORPUSCOLATA DEL<br />

SANGUE.<br />

VALORI NORMALI<br />

DONNA: DA 37 A 46<br />

UOMO: DA 42 A 50


• Esame che misura la quantità<br />

percentuale dei globuli rossi<br />

rispetto alla frazione liquida del<br />

<strong>sangue</strong><br />

• Valori normali 40 - 54% per<br />

l’uomo, 35 - 47% per la donna.<br />

EMATOCRITO (HCT)<br />

• Valori superiori da alcolismo<br />

diabete,insufficienza renale acuta,<br />

peritonite, policitemia,<br />

poliglobulia, uso di diuretici,<br />

ustioni, vomito, disidratazione<br />

• Valori inferiori da anemie, aplasie<br />

midollari, carenza di ferro, di vit<br />

B12, cirrosi epatica,collagenopatie,<br />

emorragie, infezioni gravi,<br />

insufficienza renale cronica,<br />

leucemie, tumori maligni.


PROFILO CITOLOGICO DEL SANGUE


Osservazione di uno striscio di <strong>sangue</strong><br />

Un ingrandimento di 200 volte è sufficiente per osservare<br />

e identificare i differenti tipi di cellula. Tuttavia, un<br />

ingrandimento superiore vi permette di osservare meglio le<br />

cellule nei loro dettagli. Potete osservare subito lo striscio<br />

usando sia obiettivi a secco che ad immersione.


ERITROCITI<br />

I globuli rossi sono molto numerosi nel <strong>sangue</strong>. Misurano 6,6-<br />

7,5 µm di diametro. Sono però state osservate forme con un<br />

diametro superiore ai 9 µm (macrociti) o inferiore a 6 µm<br />

(microciti). Nel campo di osservazione del microscopio, vedrete<br />

numerosissimi eritrociti e, alcune volte, qualche leucocita<br />

isolato. Essi sono privi di nucleo. Al microscopio, appaiono come<br />

dischetti rosa più chiari al centro. I globuli rossi possono avere<br />

anche forme differenti da quella descritta. Alcune volte ciò è<br />

normale, altre volte è dovuto a malattie oppure a difettose<br />

procedure di preparazione e di colorazione dello striscio.


Anemia da carenza di B12


Anemia a cellule falciformi


PIASTRINE<br />

Le piastrine non sono vere cellule. Sono prodotte per<br />

gemmazione da grossi leucociti chiamati megacariociti. Sono<br />

dischetti di piccole dimensioni (circa 3 µm). Appaiono di colore<br />

porpora più intenso dei globuli rossi.


LEUCOCITI<br />

A differenza dei globuli rossi, i leucociti hanno il nucleo.<br />

Esso risulta ben visibile al microscopio dopo la colorazione<br />

dello striscio. Il nucleo di queste cellule può presentare<br />

lobature multiple, o essere indentato o reniforme. La forma<br />

del nucleo dei vari tipi di leucocita è generalmente diversa,<br />

insieme alla diversa colorazione dei granuli, ci aiuta al<br />

riconoscimento di queste cellule. I leucociti si dividono in<br />

granulociti e cellule linfoidi.


GRANULOCITI<br />

Derivano dal midollo osseo, il loro citoplasma è ricco di<br />

granuli che assumono colorazioni caratteristiche e che ne<br />

aiutano il riconoscimento. Il nucleo è raggruppato in<br />

masserelle o lobi. Nel <strong>sangue</strong> ci sono anche cellule immature.<br />

Esse si distinguono per avere il nucleo meno segmentato.<br />

Come abbiamo detto, ci sono tre tipi di granulociti:<br />

NEUTROFILI<br />

EOSINOFILI<br />

BASOFILI


I neutrofili sono i leucociti più comuni.<br />

Hanno un diametro di 12-15 µm. Si<br />

riconoscono per il nucleo suddiviso in 2-<br />

5 lobi, collegati da un sottile filamento<br />

di materiale nucleico. Il citoplasma è<br />

trasparente perchè ha granuli piccoli e<br />

debolmente colorati di rosa. I neutrofili<br />

immaturi hanno un nucleo nastriforme o<br />

a ferro di cavallo. Nel nucleo dei<br />

neutrofili delle femmine, è visibile<br />

un'appendice a forma di piccola mazza.<br />

E' il secondo cromosoma X, inattivato.


Gli eosinofili sono abbastanza rari nel<br />

<strong>sangue</strong>. La loro dimensione è la stessa<br />

dei neutrofili. Il nucleo è generalmente<br />

bilobato, ma sono stati osservati anche<br />

nuclei con 3 o 4 lobi. Il citoplasma è<br />

pieno di granuli che assumono un colore<br />

rosa-arancione caratteristico. Il nucleo<br />

risulta ancora ben visibile


I basofili sono i leucociti più<br />

rari (meno dell'1%). Sono<br />

relativamente piccoli: 9-10 µm<br />

di diametro. Il citoplasma è<br />

molto ricco di granuli che<br />

prendono una colorazione<br />

porpora scuro. Nei basofili, la<br />

quantità di granuli è tale da<br />

nascondere il nucleo,<br />

generalmente bi-trilobato, che<br />

quindi è difficilmente visibile<br />

al microscopio.


I linfociti sono abbastanza comuni nel<br />

<strong>sangue</strong>: 20-40%. Con 8-10 µm di diametro,<br />

sono in generale più piccoli degli altri<br />

leucociti, ma sono ancora un po' più grandi<br />

dei globuli rossi. Il citoplasma è<br />

trasparente. Il nucleo è rotondo e grande in<br />

rapporto alla cellula e la occupa quasi<br />

interamente. Resta comunque visibile un po'<br />

di citoplasma, in posizione generalmente<br />

laterale. A seconda della quantità di<br />

citoplasma presente, i linfociti si<br />

distinguono in piccoli, medi e grandi. Con la<br />

colorazione Giemsa, non ci sarà possibile<br />

distinguere i vari tipi di linfocita (B, T, NK)<br />

sia perchè nel <strong>sangue</strong> essi non sono attivati,<br />

sia perchè sarebbe necessario effettuare<br />

speciali colorazioni immunochimiche.


I monociti sono i leucociti più<br />

grossi: 16-20 µm. Hanno un<br />

grosso nucleo reniforme o a ferro<br />

di cavallo, in certi casi anche<br />

bilobato. Il citoplasma è<br />

trasparente, ma con aspetto di<br />

"vetro smerigliato“.


FERRO<br />

• La sua concentrazione nel <strong>sangue</strong> è detta<br />

sideremia.<br />

• VALORI NORMALI 37-147 mcg /100 ml.<br />

• Il ferro è molto variabile: è più alto al<br />

mattino e si modifica a seconda delle<br />

condizioni dell’individuo, in corso d'infezione<br />

si abbassa.<br />

• Per ottenere risultati più precisi, bisogna<br />

dosare la ferritina: se questa si abbassa , i<br />

depositi di ferro sono molto scarsi.<br />

Valori superiori da anemia aplastica, anemia<br />

mediterranea, epatite virale acuta,<br />

leucemie, trasfusioni.<br />

• Valori inferiori da allattamento, anemia da<br />

scarsa introduzione di ferro con gli alimenti,<br />

diabete, emorragie, età avanzata, infezioni<br />

croniche, insufficienza renale, neoplasie.


FERRITINA<br />

Indica il ferro presente a livello<br />

del fegato, cioè la riserva in<br />

ferro<br />

V.N. 5 - 177 ng /100ml.<br />

Valori superiori da<br />

• eccessiva introduzione di<br />

ferro, emacromatosi,<br />

leucemia, neoplasie maligne,<br />

trasfusioni.<br />

• Valori inferiori da poca<br />

introduzione di ferro,<br />

emorragie, gravidanza.


TRASFERRINA<br />

• VALORI NORMALI 200 – 360 mg/dl<br />

• È la proteina che trasporta il ferro all'interno dell'organismo, dai<br />

distretti in cui viene assorbito (intestino) a quelli che lo utilizzano<br />

(midollo osseo, dove vengono prodotti i globuli rossi) o agli organi di<br />

deposito (in particolare fegato).<br />

• In caso di necessità, il ferro dagli organi di deposito viene ceduto alla<br />

transferrina che lo trasporta ai diversi tessuti. Ogni molecola di<br />

transferrina può legare al massimo due atomi di ferro.<br />

• La misurazione della saturazione della transferrina stabilisce lo stato<br />

del ferro di un individuo. Infatti, se inferiore al 18% è indice di uno<br />

stato ferro-carenziale e se superiore al 50% è indice di un sovraccarico<br />

di ferro. Il suo valore aumenta nella gravidanza, anemie sideropeniche,<br />

siderocromatosi e dopo somministrazione di anticoncezionali.<br />

• Diminuisce nell'età neonatale, nella terza età, nelle nefrosi,<br />

nell'insufficienza renale cronica, nell'atransferrinemia congenita, nelle<br />

condizioni di ipoprotidemia.


FOSFATASI ALCALINA<br />

• Enzima dosabile nel <strong>sangue</strong>, prodotto dall’intestino,<br />

dal fegato, da ossa e placenta; si trova nelle vie<br />

biliari.<br />

• Il suo dosaggio viene eseguito per stabilire, in modo<br />

particolare, eventuali malattie delle ossa.<br />

• VALORI NORMALI 90-250 mU/ml adulti<br />

100-700 mU/ml nei bambini<br />

• Valori superiori da artrite deformante, carcinoma<br />

biliare, epatite, malattia di Paget, metastasi epatiche<br />

e ossee, mieloma, mononucleosi, osteomielite,<br />

rachitismo, sarcoidosi, fratture ossee, insufficienza<br />

renale, sarcoma osteogenico. Inferiori per<br />

anemia,età avanzata ipotiroidismo, malnutrizione.<br />

• Un suo aumento, insieme alle transaminasi , bilirubina<br />

e γGT depone per una alterazione alle vie biliari.


VES<br />

• "velocità di eritro sedimentazione“<br />

• Calcola il tempo necessario perchè la parte<br />

solida del <strong>sangue</strong> (globuli rossi) si separi da<br />

quella liquida (plasma).<br />

VALORI NORMALI 2-10 mm/ora per l’uomo<br />

0-20 mm/ora per la donna.<br />

• la VES può essere normale anche se l’infezione<br />

è già in atto, oppure può risultare elevata<br />

quando ormai si è già guariti<br />

• Valori superiori da artrite reumatoide,<br />

epatopatie, gravidanza, infarto cardiaco,<br />

infezioni, infiammazioni, insufficienza renale,<br />

leucemie, Hodgkin, neoplasie maligne, shock,<br />

TBC, tiroidite di Hashimoto, toxoplasmosi.<br />

• Valori inferiori da allergie, microcitemie,<br />

neoplasie terminali, policitemie, steroidi e<br />

anticoagulanti.


TRANSAMINASI GOT e GPT<br />

• Si tratta di sostanze enzimatiche (proteine) che<br />

stanno all’interno delle cellule del fegato.<br />

• Più che la bilirubina, il loro valore è utile per<br />

valutare il corretto funzionamento del fegato;<br />

• possono anche indicare lo stato di salute del cuore<br />

e dell’apparato scheletrico.<br />

• Si dividono in: transaminasi GPT o ALT, che<br />

riguardano soprattutto il fegato e transaminasi<br />

GOT o AST che riguardano invece soprattutto il<br />

cuore e lo scheletro.<br />

• L’esame delle transaminasi viene prescritto di<br />

routine o spesso richiesto per tenere sotto<br />

controllo il fegato


TRANSAMINASI GOT o AST<br />

• "transaminasi glutamico-ossalacetico"<br />

GOT oppure AST (aspartato transferasi).<br />

• È presente nel fegato e viene analizzato<br />

per studiare le condizioni di questo<br />

organo, ma anche per valutare eventuali<br />

lesioni del muscolo cardiaco oppure<br />

alterazioni di quei muscoli che coordinano<br />

i movimenti dello scheletro.<br />

• Valori normali a 40-45 U/l negli adulti e<br />

fino a 80 U/l nei bambini<br />

• Valori superiori da alcolismo, asma, cirrosi<br />

epatica, distrofia muscolare, epatite,<br />

gotta, infarto del miocardio, interventi<br />

chirurgici, leptospirosi, ittero ostruttivo,<br />

metastasi epatiche, mononucleosi,<br />

pancreatite.<br />

• Valori inferiori da diabete, dialisi,<br />

gravidanza


TRANSAMINASI GPT o ALT<br />

• "transaminasi glutamico<br />

piruvica", GPT oppure ALT<br />

(alanino amino transferasi);<br />

• le transaminasi GPT danno la<br />

esatta valutazione della gravità<br />

dell’alterazione del fegato.<br />

• Valori normali dovrebbero essere<br />

compresi tra 10 e 40 U/l per gli<br />

uomini e tra 5 e 35 U/l per le<br />

donne.<br />

• Valori superiori da cirrosi<br />

epatica, uso di contraccettivi,<br />

distrofia muscolare, emolisi,<br />

epatiti, ittero ostruttivo,<br />

metastasi epatiche, da<br />

mononucleosi, da obesità, da<br />

pancreatite, da scompenso<br />

circolatorio, da traumi.


• γ −glutamiltranspeptidasi.<br />

Enzima situato nelle cellule<br />

del fegato, del cuore, del<br />

pancreas e del rene.<br />

Sono ritenuti valori di<br />

riferimento 7-33 U/l.<br />

Valori superiori a quelli<br />

considerati normali possono<br />

essere determinati da<br />

alcolismo, da epatite virale<br />

acuta, da infarto del<br />

miocardio, da metastasi<br />

epatiche, da nefrosi, da<br />

tumori maligni.<br />

GAMMA GT


• Indica la concentrazione nel <strong>sangue</strong> di<br />

glucosio.<br />

Valori normali 70-110 mg/100 ml.<br />

Valori superiori da diabete mellito,<br />

avvelenamento da (CO), infarto<br />

cardiaco, feocromocitoma, ictus<br />

cerebrale, insufficienza renale<br />

cronica, ipertiroidismo, neoplasia del<br />

pancreas, pancreatite,sindrome di<br />

Cushing, stress, uso di farmaci<br />

diuretici o contraccettivi.<br />

Valori inferiori da cirrosi epatica,<br />

digiuno, epatopatia cronica, ipertermia,<br />

ipotiroidismo, neoplasia del pancreas o<br />

dell’ipofisi, necrosi epatica, sarcomi,<br />

sindrome di Zollinger-Ellison,<br />

betabloccanti ,insulina.<br />

GLICEMIA


CURVA GLICEMICA<br />

• Esame di tolleranza al glucosio che permette una sicura<br />

diagnosi del diabete. Viene eseguita facendo prelievi del<br />

<strong>sangue</strong> a digiuno e dopo l’introduzione di 100 grammi di<br />

glucosio.Valori normali massimi:<br />

- a digiuno 120 mg/100 ml<br />

- dopo 30’ 170 mg%<br />

- dopo 60’ 170 mg%<br />

• - dopo 2h 130 mg%<br />

- dopo 3h 110 mg%


GAMMAGLOBULINE O IMMUNOGLOBULINE (Ig)<br />

• Globuline che hanno la funzione di<br />

anticorpi. Appartengono a 5 classi<br />

diverse: IgG, IgA, IgM, IgD, IgE.<br />

Sono considerati valori normali quelli<br />

compresi tra 600 - 2300/dl;<br />

Per ognuna delle 5 classi i valori normali<br />

sono:<br />

- IgG 800-1800 mg/dl;<br />

- IgA 9-450 mg/dl;<br />

- IgM 60-28 mg/dl;<br />

- IgD inferiore a15 mg/dl;<br />

- IgE inferiore a 150 I.U./l<br />

Valori superiori da cirrosi,<br />

collagenopatie, epatite acute, ittero,<br />

mononucleosi, morbo di Hodking,<br />

neoplasie maligne, plasmocitosi, sepsi<br />

croniche, tiroidite di Hashimoto.<br />

Valori inferiori da AIDS, insufficienza<br />

renale cronica, sepsi acute, sindrome di<br />

Cushing, farmaci steroidei.


AZOTEMIA (UREA SIERICA)<br />

Valori normali: 11 - 50 mg/dl.<br />

Le sostanze che contengono azoto nell'organismo si<br />

definiscono sostanze azotate e si dividono in due frazioni:<br />

quella proteica e quella non proteica. Le sostanze non proteiche<br />

che contengono azoto sono urea, aminoacidi, acido urico,<br />

creatina, creatinina, ammoniaca, polipeptidi, purine, nucleotidi,<br />

fenoli e indoli. L'urea è di gran lunga la frazione preminente<br />

per cui le sue quantità si identificano con quelle dell'azoto non<br />

proteico, ovvero con l'azotemia. L'urea è molto solubile e viene<br />

escreta per il 90% con le urine. Valori aumentati di azotemia<br />

possono essere indice di insufficienza renale acuta e cronica,<br />

di insufficienza cardiaca acuta e cronica, ipercatabolismo<br />

proteico, diabete scompensato, ecc. Una diminuzione riguarda<br />

soprattutto problemi di malnutrizione.


Valori normali: 35 - 115 U/l.<br />

AMILASI<br />

L'amilasi è un enzima capace di scindere i legami interni<br />

dell'amido. Si distingue in due forme: l'isoamilasi P prodotta<br />

dal pancreas e l'isoamilasi S di origine extrapancreatica<br />

prevalentemente salivare. In condizioni normali la seconda<br />

prevale sulla prima. L'amilasi aumenta nelle malattie del<br />

pancreas, dalla pancreatite acuta al carcinoma del pancreas, e<br />

in molte affezioni extrapancreatiche, quali la gravidanza, la<br />

parotite epidemica, le ustioni, l'alcolismo, l'uso di morfina,<br />

epatite, cirrosi, carcinoma del polmone, dell'esofago e<br />

dell'ovaio, ecc.


ELETTROLITI SIERICI<br />

Gli elettroliti sierici sono ioni circolanti nel plasma che<br />

svolgono le funzioni più disparate.<br />

Essendo ioni hanno una carica elettrica e quindi possono essere<br />

agonisti o antagonisti a seconda delle loro cariche negative o<br />

positive, nello svolgere azioni biologiche.<br />

Ciò è tanto importante che essi devono essere in perfetto<br />

equilibrio non solo fra di essi, ma anche fra essi e la massa<br />

liquida dell'organismo, un squilibrio porterebbe all'insorgenza<br />

di gravi patologie.


CALCIO (Ca)<br />

Valori normali: bambini 9 - 11 mg/dl, adulti 9 - 10,7<br />

mg/dl.<br />

Il calcio nel <strong>sangue</strong> rappresenta solo l'1% del calcio totale<br />

dell'organismo, il 99% è depositato nelle ossa.<br />

Di questo 1% il 5 - 10% è sotto forma di sali, il 35 - 45% è<br />

legato a proteine e il 50 - 60% è la forma ionizzata<br />

biologicamente attiva.<br />

Essa partecipa alla regolazione dell'attività e dell'eccitabilità<br />

neuromuscolare, nella diminuzione della permeabilità<br />

vascolare e cellulare, nell'attività di coagulazione e<br />

enzimatica.<br />

Il fabbisogno giornaliero di calcio nell'adulto è di 700 mg per<br />

raggiungere i 1500 mg durante la fase di sviluppo, nella<br />

gravidanza e nell'allattamento.


I livelli di calcio sono regolati dal paratormone con la<br />

mediazione della vitamina D ( azione ipercalcemizzante) e dalla<br />

tireocalcitonina (azione ipocalcemizzante.<br />

Un aumento del calcio può indicare iperparatiroidismo primitivo<br />

e secondario, metastasi ossee, alcune neoplasie, leucosi,<br />

mieloma, ipertiroidismo, anche un'immobilizzazione prolungata.<br />

Una diminuzione si può trovare nell'ipoparatiroidismo, nel<br />

rachitismo, nell'osteomalacia, nella pancreatite acuta e<br />

cronica, nella cirrosi epatica, nell'insufficienza renale cronica,<br />

ecc.


CLORO (Cl)<br />

Valori normali: 98 - 110 mEq/l.<br />

Il cloro nell'organismo si trova nei liquidi extracellulari e<br />

particolarmente concentrato nel succo gastrico. Lo ione cloro<br />

segue lo ione sodio nelle cellule per mantenere lo stato di<br />

neutralità elettrica. Un aumento può essere indice di<br />

insufficienza renale acuta, acidosi metabolica, alcalosi<br />

respiratoria, scompenso cardiaco, una diminuzione si ha con il<br />

vomito e con la diarrea o può indicare acidosi respiratoria e<br />

alcalosi metabolica.


FOSFORO (P)<br />

Valori normali: Adulti 2,5 - 5 microg/ml. Bambini 4 - 7 microg/ml.<br />

Il fosforo nel corpo umano è presente per l'80% nelle ossa e per il 20% nel<br />

<strong>sangue</strong> e nei muscoli, esso è assunto con i cibi ed è assorbito nei primi tratti<br />

dell'intestino, è eliminato soprattutto attraverso il rene e solo in piccola<br />

parte attraverso le feci.<br />

La quantità di fosforo necessarie alle esigenze dell'organismo è regolata da<br />

un ormone secreto dalle ghiandole paratiroidi, detto paratormone.<br />

La concentrazione del fosforo nell'organismo è in costante equilibrio con<br />

quella del calcio, un aumento dei fosfati plasmatici determina, con<br />

meccanismo ancora ignoto, una riduzione del calcio.<br />

Nel <strong>sangue</strong> il fosforo si presenta sia come frazione organica, fosfolipidi e<br />

esteri fosforici, sia come frazione minerale, proprio quest'ultima è dosata<br />

nella fosforemia o meglio fosfatemia. Un aumento dei valori può essere<br />

dovuto a ipoparatitoidismo, insufficienza renale cronica, ipertiroidismo,<br />

ipervitaminosi D, acromegalia; all'inverso una diminuzione si riscontra<br />

nell'iperpartiroidismo, ipovitaminosi D, malattie dei tubuli renali,<br />

ipercorticosurrenalismo, ecc.


CPK (creatinfosfochinasi)<br />

Valori normali: 10 - 70 U.I./l.<br />

La creatinfosfochinasi svolge un ruolo fondamentale nelle<br />

funzioni energetiche cellulari. E' composta da tre isoenzimi,<br />

MM, MB, BB. Sono concentrati soprattuto nei muscoli<br />

scheletrici, nel muscolo cardiaco e nel tessuto cerebrale. Le<br />

variazioni dei valori nel <strong>sangue</strong> originano dai muscoli, poiché la<br />

quota cerebrale non riesce a superare la barriera<br />

ematoencefalica. Da quanto detto si evince che qualunque<br />

insulto ai muscoli sia scheletrici che cardiaco comporta un<br />

innalzamento dei valori ematici della creatifosfochinasi.<br />

Infatti valori molto elevati sono indice di distrofia muscolare<br />

di Duchenne, polimiosite, dermatomiosite, infarto miocardico<br />

acuto, valori elevati possono essere indice di miocardite,<br />

alcolismo, miastenia, convulsioni, embolia ed edema polmonare,<br />

ma può essere indice anche di esercizio fisico intenso, di<br />

iniezioni intramuscolari, traumi muscolari, ecc.


CREATININEMIA<br />

Valori normali: uomo 0,7 - 1,2 mg/dl; donna 0,6 - 1,2<br />

mg/dl.<br />

La creatinina è il catabolita della fosfocreatina di esclusiva<br />

origine endogena e inattivo biologicamente, svolge un ruolo<br />

fondamentale nell'attività energetica di muscoli. Siccome è<br />

eliminato dal rene attraverso la filtrazione glomerulare, viene<br />

assunto ad indice di funzionalità renale. Un suo aumento può<br />

indicare insufficienza renale, poliartrite, scompenso<br />

cardiocircolatorio, ipertiroidismo, una diminuzione può<br />

indirizzare verso l'atrofia muscolare, il carcinoma prostatico,<br />

anche durante la gravidanza si ha un abbassamento dei valori<br />

ematici della creatinina


TRIGLICERIDI<br />

• grassi prodotti nel fegato o introdotti con gli<br />

alimenti.<br />

• Insieme all’aumento del colesterolo, l’innalzamento<br />

dei trigliceridi è un fattore di rischio per le<br />

arterie.<br />

• I trigliceridi hanno funzione di "scorta", cioè<br />

vengono utilizzati solo nei momenti di emergenza.<br />

• Derivano dai cibi (burro, insaccati e formaggi<br />

grassi) vengono legati ai chilomicroni e trasportati<br />

al fegato.<br />

• Quando si ha bisogno di energia, le Vldl intaccano<br />

le scorte e trasportano i trigliceridi in circolo.<br />

• Sono valori normali 40-170 mg/100 ml; ma<br />

influenzabili dall’alimentazione (alcol)<br />

immediatamente precedente al prelievo<br />

• Valori superiori da alcolismo, diabete, epatopatie,<br />

insufficienza renale, ipotiroidismo, obesità,<br />

pancreatite Se un loro aumento si associa a forte<br />

diminuzione di colesterolo HDL rappresentano<br />

fattore di rischio per infarto e ictus.


COLESTEROLO<br />

Valori normali:


Il colesterolo nell'organismo si trova in forma libera o legato a<br />

delle lipoproteine che lo trasportano alle cellule<br />

LDL (low density lipoproteins) valori normali


Un aumento di HDL si riscontra nella cirrosi biliare primitiva e<br />

nell'epatite cronica, una diminuzione, oltre che a<br />

rappresentare un fattore di rischio per le malattie<br />

cardiovascolari, si riscontra nel diabete mellito,<br />

nell'iperlipoproteinemia tipo IV, nella nefropatia,<br />

nell'epatopatia, nelle malattie infettive.<br />

Vi è un'altra lipoproteina di cui ancora non si sa la funzione,<br />

forse utilizzata dai tessuti periferici: VLDL (very low density<br />

lipoproteins).

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