16) reazioni sierologiche
16) reazioni sierologiche
16) reazioni sierologiche
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Un antigene è una molecola (proteica o polisaccaridica), o una sua parte, che<br />
è in grado di stimolare una risposta specifica del sistema immunitario.<br />
Affinché una molecola funga da antigene è necessario che raggiunga una<br />
certa dimensione e complessità. Una macromolecola può anche possedere<br />
diversi determinanti antigenici.<br />
Un anticorpo è una proteina prodotta dai linfociti B in risposta<br />
all’ingresso nell’organismo di un antigene.
REAZIONI SIEROLOGICHE<br />
UNA REAZIONE SIEROLOGICA E’ UNA REAZIONE CHE CONSENTE<br />
METTENDO A CONTATTO UN SIERO IMMUNE O PRESUNTO TALE CON UN<br />
DETERMINATO Ag, DI APPREZZARE DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE<br />
L’AVVENUTA FORMAZIONE DI UN IMMUNOCOMPLESSO<br />
LA FORMAZIONE DELL’IMMUNOCOMPLESSO, IN VITRO, SI ACCOMPAGNA<br />
AD EPIFENOMENI DIRETTAMENTE APPREZZABILI AD OCCHIO NUDO O<br />
PUO’ ESSERE INDIRETTAMENTE DIMOSTRATA CON VARI ARTIFICI.<br />
LO STUDIO DELL’ IC PUO’ ESSERE UTILIZZATO IN PRATICA A SCOPO<br />
DIAGNOSTICO MEDIANTE DIVERSE REAZIONI SIEROLOGICHE.<br />
REAGENTI FONDAMENTALI: SIERO A CONTENUTO ANTICORPALE NOTO O<br />
PRESUNTO TALE E L’ANTIGENE
REAZIONE Ag – Ab<br />
• Forze elettrostatiche<br />
• Forze di Van der Waals<br />
• Ponti a idrogeno<br />
• Legami idrofobici<br />
Ag + Ab Complesso immune Epifenomeno o manifestazione<br />
secondaria
LA RICERCA e L’UTILIZZO DEGLI ANTICORPI NELLA DIAGNOSI DA<br />
INFEZIONE<br />
LA COMPARSA DELLA RISPOSTA ANTICORPALE<br />
Vantaggi<br />
• E’ assolutamente specifica<br />
Svantaggi<br />
• E’ successiva alla stimolazione antigenica (non è utilizzabile<br />
nella fase iniziale dell’infezione)<br />
• Perdura anche quando il processo infettivo è concluso<br />
• Determinazione del TITOLO ANTICORPALE e della classe di Ig<br />
presenti: IgM= Infezione attiva
Caratteristiche<br />
LE REAZIONI SIEROLOGICHE<br />
• Basate sul riconoscimento specifico Antigene –Anticorpo<br />
• Permettono di rilevare, direttamente o indirettamente, la<br />
formazione di un Immunocomplesso<br />
• Richiedono due reagenti: un siero a contenuto anticorpale noto<br />
(o presunto) e l’antigene (ad es. proteine virali). In ogni caso<br />
uno dei due deve essere noto<br />
Applicazioni<br />
• Disponendo di un antigene noto è possibile dimostrare in quel<br />
siero la presenza di anticorpi specifici per quell’antigene<br />
• Disponendo di un siero contenente un anticorpo noto è<br />
possibile dimostrare in quel materiale la presenza di un<br />
antigene riconosciuto dall’anticorpo
REAZIONI SIEROLOGICHE<br />
• REAZIONE DI PRECIPITAZIONE<br />
• REAZIONE DI AGGLUTINAZIONE<br />
• REAZIONE DI FISSAZIONE DEL COMPLEMENTO<br />
• REAZIONE DI NEUTRALIZZAZIONE<br />
• REAZIONI IMMUNOENZIMATICHE<br />
• IMMUNOBLOT<br />
• IMMUNOFLUORESCENZA<br />
• METODI RADIOIMMUNOLOGICI<br />
• RADIOIMMUNOPRECIPITAZIONE<br />
REAZIONI SIEROLOGICHE CHE<br />
IMPIEGANO<br />
Ab (o Ag) LEGATI AD UN TRACCIANTE
PRECIPITAZIONE<br />
REAZIONE SIEROLOGICA IN CUI UN SIERO IMMUNE O PRESUNTO TALE VIENE<br />
CIMENTATO CON UN ANTIGENE MACROMOLECOLARE SOLUBILE E NELLA<br />
QUALE LA FORMAZIONE DELL’IMMUNOCOMPLESSO SI EVIDENZIA CON LA<br />
FORMAZIONE DI UN PRECIPITATO INSOLUBILE VISIBILE
La reazione può essere visualizzata sia in mezzo<br />
liquido che in mezzo solido<br />
Metodo della precipitazione ad anello (RING TEST):<br />
Immunodiffusione semplice: provetta<br />
Immunodiffusione doppia: provetta<br />
Immunodiffusione doppia bidimensionale:<br />
deposizione di Ag e Ab in pozzetti separati in agar<br />
(piastra petri o vetrino); comparsa di bande di<br />
precipitazione nel tratto di agar compreso tra i due<br />
pozzetti.
AGGLUTINAZIONE<br />
Reazione sierologica in cui un siero immune o presunto tale viene cimentato con un Ag<br />
corpuscolato e nella quale la formazione dell’immunocomplesso si manifesta con<br />
l’agglutinazione dell’ antigene in ammassi voluminosi<br />
Ag corpuscolato: Ag costituito da elementi cellulari (batteri, globuli rossi)<br />
Fattori favorenti: elettroliti, agitazione, temperatura<br />
Esempi: Reazione di Vidal (salmonellosi)<br />
Reazione di Wright (brucellosi)<br />
Reazione di Weil - Felix (rickettsiosi)<br />
A questo scopo si mescolano, in una serie di provette, diluizioni scalari del siero in esame<br />
con una quantità fissa della sospensione batterica e si indica come titolo agglutinante del<br />
siero la più alta diluizione del siero alla quale si verifica ancora agglutinazione.<br />
Si può eseguire:<br />
su vetrino<br />
in provetta
NEUTRALIZZAZIONE<br />
REAZIONE SIEROLOGICA IN CUI UN SIERO IMMUNE O PRESUNTO TALE VIENE<br />
CIMENTATO CON UN ANTIGENE DOTATO DI UNA ATTIVITA’ BIOLOGICA<br />
SPECIFICA E NELLA QUALE LA FORMAZIONE DELL’IMMUNOCOMPLESSO E’<br />
EVIDENZIATA DALLA PERDITA DELL’ATTIVITA’ BIOLOGICA DELL’ANTIGENE<br />
Nelle <strong>reazioni</strong> di neutralizzazione la formazione dell’immunocomplesso si evidenzia<br />
ricercando in appositi substrati la soppressione dell’attività biologica dell’Ag.
ANALISI SIEROLOGICHE e “Immunostaining”<br />
Gli anticorpi vengono coniugati ad enzimi per substrati cromogeni o a marcatori fluorescenti<br />
La presenza di un antigene virale viene evidenziata attraverso la comparsa di un prodotto colorato
TEST ELISA<br />
Enzyme Linked Immunosorbent<br />
Assay
IMMUNOBLOT (Western Blot)
IMMUNOFLUORESCENZA<br />
DIRETTA E INDIRETTA
IMMUNOFLUORESCENZA<br />
Borrelia spp
Giardia spp
Legionella pneumophila
contro EBV