01.06.2013 Views

Leggi - I Cistercensi

Leggi - I Cistercensi

Leggi - I Cistercensi

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

fratribus qui cum eo Regulam sancti Benedicti arctius atque fidelius<br />

quam illuc usque tenuerant, observare cupiebant ... Altri favori concessi<br />

in quel giorno dal duca e dal visconte sono l'aver posto le loro donazioni<br />

sotto la protezione del vescovo di Chalon e l'esenzione del monastero<br />

da ogni obbligo feudale. Il duca, inoltre, concesse ai religiosi<br />

il diritto di usarsi liberamente dei suoi boschi e possedimenti vicini all'abbazia<br />

(la carta comprende una seconda parte redatta due anni più<br />

tardi sotto l'abate Alberico, che concerne i venti scudi dovuti al visconte<br />

per la vendita fatta al duca).<br />

L'ultimo documento in cui figura Roberto a Citeaux data dalla<br />

festa del Natale 1098. Quel giorno, alla presenza di una moltitudine<br />

di signori, il duca Odone fece dono al monastero di una vigna di sua<br />

proprietà a Meursault. Qualcuno ha affermato che il duca quel giorno<br />

avesse la sua corte a Citeaux, ma nessun documento ne fa cenno. E<br />

d'altro canto non sembra neppur verosimile che una moltiudine di quel<br />

genere potesse riunirsi in pieno inverno nel « deserto» di Citeaux.<br />

Ritorno di Roberto a Molesme.<br />

Nel frattempo i monaci di Molesme non avevano accettato con<br />

tanta disinvoltura la partenza dell'abate e di una parte considerevole<br />

della comunità. Ed ora si vedevano anche fatti oggetto di scherno da<br />

parte dei baroni e del vicinato per non aver saputo custodire il loro<br />

abate. Le famiglie feodali che avevano fatto all'abbazia tante donazioni<br />

ed avevano contribuito alla fondazione dei suoi priorati ora si domandavano<br />

se dopo la partenza di colui che ne era l'anima, l'istituto di Molesme<br />

non si sarebbe sfasciato. Le donazioni cessarono immediatamen-<br />

. te, e un conte, Guglielmo di Vevers, diede perfino fuoco a una dipendenza<br />

dell'abbazia. Forse il gesto non era stato premeditato, ma il<br />

nuovo abate ne rimase spaventato e, forse presentendo un'imminente<br />

rovina, pensò che l'unico rimedio alla situazione sarebbe stato far tornare<br />

Roberto. V'era una sola via per raggiungere lo scopo: rivolgersi<br />

direttamente alla S. Sede. E questo, appunto, i monaci fecero voluntate<br />

domini Gaufredi. A Citeaux si seppe subito che i religiosi di Molcsme<br />

s'erano rivolti personalmente al Sommo Pontefice e che questi, commosso<br />

dalla loro insistenza, aveva incaricato il Legato di interessarsi a<br />

far tornare Roberto nella sua abbazia.<br />

Il Legato Ugo da Die allora convocò un sinodo a Port-d'Anselle<br />

(località sulla Saona, non lontano da Pont-de-Velle, nell'Ain, oggi scomparsa),<br />

in cui convennero i vescovi di Autun, di Chalon, di Màcon, di<br />

Belley e gli abati di Tournus, di Digione e di Ainay, il cameriere del<br />

- 266-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!