Leggi - I Cistercensi
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no animati allo stesso modo dallo spirito di Dio. Molti si adagiavano in<br />
una vita facile, favorita dall'abbondanza dei beni. Altri deploravano le<br />
alterazioni che si facevano alla Regola.<br />
Il periodo che va dal 1090 alla fondazione di Citeaux resta purtroppo<br />
oscuro. I dati della Vita Roberti non sono molto sicuri e i<br />
cronisti che parlano di Citeaux non sono sempre oggettivi. Possono dìstinguersi<br />
due episodi o, se si preferisce, due crisi:<br />
1.0 - Roberto, che presiedeva con saggezza a questa organizzazione<br />
sempre più complicata provò a raddrizzare la disciplina claustrale. Le<br />
sue osservazioni furono accolte male, ed egli come aveva fatto già in precedenza,<br />
imitando S. Benedetto allorché abbandonò i monaci di Vicovaro,<br />
non insisté oltre e si ritirò a Aux presso un gruppetto di eremiti<br />
che lo elessero subito abate. Ciò avvenne verso il 1090. Ma i monaci di<br />
Molesme si pentirono e, facendo ricorso alla S. Sede, riottennero il loro<br />
abate. La vita regolare riprese. Nel 1095 Roberto fece un lungo viaggio<br />
nelle Fiandre, dove ottenne ancora donazioni. Il 17 giugno, tra le acclamazioni<br />
dei baroni e del popolo il conte di Saint-Pol insediò i monaci<br />
di Molesme nel priorato di Lucheux e consegnò a Roberto le decime di<br />
Lucheux e di Sercuin e il villaggio di Neuvillette.<br />
2.0 - Nel frattempo a Molesme non regnava la pace. Alcuni monaci<br />
ardimentosi, soprattutto il priore Alberico, trovavano insufficiente la disciplina<br />
ristabilita a Molesme. Se ne rendeva conto anche Roberto. Si<br />
può dar credito a Guglielmo di Malmesbury, contrario a Roberto,<br />
quando scrive che due religiosi, la cui scienza quadrava con la loro<br />
virtù, furono scelti perché studiassero lo spirito dell'autore della<br />
Regola e l'esponessero agli altri, e che l'abate Roberto fece ricorso a<br />
ogni mezzo per ottenere l'adesione di tutta la comunità (Gesta Regum<br />
Angl. Lib. IV P.L. 179, 1288). Ulderigo Vitale immagina perfino il<br />
discorso di Roberto e le obiezioni dei monaci. C'erano stati già dei<br />
tentativi di secessione, e in questa occasione la maggioranza si rifiutò<br />
di cambiar costume. Secondo la Vita Roberti, Alberico (forse non<br />
ancora priore: si conoscono di questo periodo solo i priori Adamo<br />
e Raoul), Stefano ed altri due s'erano ritirati nella solitudine di<br />
Vinicus (forse Aigny, sulla Costa d'Oro). Nello stesso tempo (prima<br />
del 1094), riferisce un'antica cronaca di Savoia, «due austeri<br />
monaci, col permesso del loro abate, partirono dall'abbazia di Molesme<br />
per andarsene eremiti in luogo più solitario, al fine di starsene<br />
fuori del mondo». Si stabilirono a Aulps nel Chiablese. Nel 1097,<br />
prima del 12 marzo, S. Roberto eresse la cella di Aulps ad abbazia.<br />
La carta su cui figura come priore Alberico riferisce che i fratelli di<br />
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