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Leggi - I Cistercensi

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compassione lanciò un appello alla carità dei suoi vassalIi. Da quel<br />

momento tutto cambiò. I signori, soprattutto il duca di Borgogna e<br />

il conte di Troyes, moltiplicarono donazioni di terre ed elemosine, tanto<br />

che già nel 1084 iniziarono le fondazioni. L'autore del Cartulaire,<br />

M. Laurent, ha creduto poter distinguere nella storia di Molesme tra<br />

i tempi eroici dei primi anni in cui Roberto e i suoi monaci osservavano<br />

la Regola di S. Benedetto alla lettera, come più tardi i <strong>Cistercensi</strong>,<br />

e un secondo periodo in cui Roberto avrebbe ceduto alla corrente<br />

irresistibile degli usi contemporanei. Ma il P. Othon Ducourneau, nelle<br />

sue Origines cistercienses, ha dimostrato che « soltanto molto tempo<br />

dopo la fondazione i più zelanti dei monaci di Molesme pensarono di<br />

osservare la Regola in tutto il suo rigore ». Questa tesi, alla quale in<br />

seguito ha aderito anche M. Laurent (Annales de Bourgogne, t. VI<br />

1934, p. 229), è più conforme ai dati forniti dal Cartolario. Non vi si fa<br />

accenno alla Regola di S. Benedetto, agli inizi. Le donazioni sono, sì,<br />

terre, ma anche chiese, entrate di parrocchie, decime, villaggi, servi, ecc.,<br />

tutte cose che i <strong>Cistercensi</strong> rigetteranno. A Molesme si trovano anche<br />

ragazzi, prebendati in abito secolare e « religiosi» che vivono in case<br />

particolari. L'abbazia non godeva dell'esenzione e dipendeva dal vescovo<br />

di Langres, mentre l'organizzazione interna era nettamente cluniacense<br />

(cfr. Laurent, op. cit., paragrafi dedicati all'abate e ai dignitari). La<br />

stessa cosa era dell'organizzazione generale di tutta la congregazione<br />

di Molesme, che nel 1098 contava circa trentacinque priorati (e giunse<br />

fino al numero di sessantacinque), prescindendo dalle grangie, dalle<br />

piccole Cellae e dai priora ti di monache. Questo rapido aumento dei<br />

possedimenti di Molesme in pochi anni fece passare l'abbazia dalla più<br />

rigorosa povertà all'abbondanza e all'opulenza; il che tornò senza dubbio<br />

a detrimento della vita monastica. L'abbazia si trovò impigliata<br />

nella società feudale e immischiata negli affari del secolo. I documenti<br />

di Molesme hanno conservato il ricordo di grandi convegni feodali<br />

tenuti nell'abbazia sin dal 1084. «Queste ripetute riunioni della nobiltà<br />

feodale a Molesme mostrano con sufficiente chiarezza quale fu il<br />

lustro del monastero governato da S. Roberto; rivelano la notorietà e<br />

la reputazione di Molesme, meglio di qualsiasi altra cosa ». (M. Laurent,<br />

op. cit., I, 143).<br />

Divergenze in seno alla comunità.<br />

Dietro questa esteriorità di splendore si nascondeva tuttavia qualche<br />

difetto. Il principale era la mancanza di unione in seno alla comunità.<br />

Le vocazioni affluivano numerose, ma non tutti i monaci era-<br />

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