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Leggi - I Cistercensi

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Lefèvre fu incuriosito dal fatto che nel ms. Caro C. 175 della<br />

Biblioteca Centrale di Zurigo la bolla finisce col testo seguente:<br />

«Ego Kalixtus katholicae ecclesiae episcopus confirmavi ut pitantiae<br />

non administrentur in refectorio apud Cistercium tempore generalis<br />

capituli. Finit Karta caritatis. Amen» (174).<br />

Lefèvre si domandava se le parole «ut pitantiae... capituli »<br />

potessero essere considerate come aggiunte dal papa stesso nel momento<br />

della firma o no, cioè poneva la questione dell'autenticità<br />

di questa « sottoscrizione lunga ». Per questo scopo ha descritto ampiamente<br />

i tredici manoscritti anteriori al secolo XVI contenenti la<br />

bolla per vedere le loro derivazioni e per arrivare a delle conclusioni<br />

che la sottoscrizione gli permetta di risolvere (175 ).<br />

L'esame mostra che dei tredici manoscritti soltanto nove riportano<br />

la firma: tre di essi l'hanno in forma breve, dunque senza le<br />

parole « ut pitantiae... capituli» (176), quattro in forma lunga (177)<br />

e due altri mano seritti hanno un testo ancora più lungo ( 178).<br />

Lefèvre si è chiesto spesso se poteva essere probabile che il<br />

papa, nella sua firma, avesse aggiunto questa decisione sulle pietanze.<br />

Ora propende per l'ipotesi ( 179). della autenticità della firma lunga (180)<br />

e crede che le regole della cancelleria di Callisto II non facciano difficoltà<br />

(181).<br />

(174) Vedi l'edizione nel]. B. VANDAMME,Documenta pro Cisterciensis Ordinis<br />

bistoriae ac [uris studio, Westmalle 1959, 21. Il testo è notato già nel TURK1, 18.<br />

(175) Questo esame occupa ben 24 pagine: LEFÈvRE16, 113-135.<br />

(176) Sono i manoscritti Metz 1247, Donaueschingen 413 e Tarragona 88.<br />

(177) Sono i manoscritti Heiligenkreuz 131, Lilienfeld 108, Zwettl 141 e Zurigo<br />

Biblioteca Centrale Caro C. 175. (Notiamo che Lefèvre in questo articolo invece di<br />

Caro C. 175 scrive quasi sempre erroneamente C. 275 (pp. 120, 130, 131, 132, invece<br />

nelle p. 134 e 142 sta «C. 175»).<br />

(178) Si tratta di due manoscritti inglesi: Londra, Brit, Mus. Addit 18148 e<br />

Manchester, Rylands Libr. lat. 319.<br />

(179) Sottolineamo che questa volta lo stesso Lefèvre parla di una ipotesi: «Je me<br />

rallie quant à mci, à eette hypothèse qui permet d'expliquer d'une manière plausible la<br />

composition du texte »: LEFÈvRE 16, 139.<br />

(180) Ibid., 140: «Il n'est plus possible d'affirmer que la présenee d'une souscription<br />

longue à la bulle de Calixte II soit due à la fantaisie d'un copiste, ni à une interpolation<br />

du XIII· siècle, dont on ne voit pas le motif ou l'intérèt à cette époque-là, La souscription<br />

longue adone bien été donnée, en 1119, par Calixte II à la demande des capitulants,<br />

désireux de voir approuver solennellement un statut d'actualité sur la pitanee des abbés.<br />

(181) LEFÈVRE16, 135 s. I due esempi invocati nella nota 1 della p. 136 però non<br />

sono affatto ad rem!<br />

- 194-<br />

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