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Leggi - I Cistercensi

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Regno Cristiano etiopico fu raso al suolo. Gli invasori distrussero le<br />

chiese, fecero schiavi i cristiani, crollò la dinastia reggente sostituita in<br />

seguito da quella degli Zaguè.<br />

III. La restaurazione dell'Impero con il contributo dei monaci.<br />

La lunga crisi che afflisse l'Etiopia cominciò a mutarsi in meglio<br />

verso la fine del secolo XIII. Per circa 115 anni, fino al 127 O, il regno<br />

fu nelle mani della dinastia degli Zaguè, ritenuta usurpatrice. Tuttavia vi<br />

furono sovrani di incontrastata rettitudine, tra cui emerse il santo costruttore<br />

delle chiese monolitiche: Lalibelà.<br />

Gli Zaguè erano di origine camitica, di religione ebraica con successiva<br />

propaganda religiosa cristiana. La loro tradizione monarchica<br />

era fondata sulla legge fratriarcale, per cui l'eredità passava dall'uno<br />

all'altro dei fratelli, per risalire infine ai figli del fratello maggiore.<br />

Con i sovrani di questa dinastia, il centro di gravità dello Stato<br />

si spostò nel mezzogiorno, nel Lastà, l'attuale regione del Wollò con<br />

capitale Rohà che poi prese il nome di Lalibelà. Il 1270 segnò la soppressione<br />

degli Zaguè e il ripristino della dinastia precedente. L'autore<br />

della soppressione degli Zaguè fu Jecunnò-Amlak. Egli si reputava discendente<br />

di Salomone e della Regina di Saba, e perciò continuatore dei<br />

sovrani spodestati dagli Zaguè.<br />

Il monachesimo giocò un ruolo di primo piano in questa restaurazione.<br />

L'ascesa dei Salomonidi fu opera e merito di un pio abate:<br />

Jesus Moà, superiore del monastero dell'Isoletta di S. Stefano di<br />

Haik e capo dell'intero monachesimo etiopico. Il sovrano seppe valersi<br />

dei successi dell'abate, al quale assegnò in compenso il terzo dei redditi<br />

delle terre che circondavano il lago.<br />

Una tradizione abbastanza accreditata afferma che il medesimo<br />

sovrano Jecunnò-Amlak stipulasse patti con l'Abate Teclé-Haimanot,<br />

discepolo di Jesus Moà, e cedesse un terzo dello Stato al monachesimo.<br />

Ciò è tramandato nel libro «Beele-Neghest» (= Ricchezza dei Re)<br />

redatto nel secolo XVI.<br />

IV. Crescente Fioritura Monastica<br />

Durante questo periodo l'Etiopia si popolò di monaci. I monasteri<br />

furono arricchiti di immensi possedimenti terrieri e di considerevoli<br />

privilegi. Per merito dei monaci, la Chiesa e lo Stato strinsero un vincolo<br />

di amicizia molto intenso. I monaci moltiplicarono l'attività missionaria<br />

specialmente nelle regioni meridionali e promossero lo studio<br />

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