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Leggi - I Cistercensi

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genze critiche, filologiche e storiche, che sono invece indispensabili in<br />

tali ricerche» (166). La Pàsztor applica questi criteri agli studi di Lefèvre<br />

e di Van Damme, analizzando i problemi della CC (167) e delle<br />

fonti narrative, e specialmente i documenti contenuti nell'Ex. Parvum<br />

(168). Alla fine l'Autrice insiste molto opportunamente sulla<br />

necessità di inserire le origini cistercensi nel quadro storico del<br />

tempo (169).<br />

L'articolo della Pàsztor è stato recensito da Van Damme (170) che<br />

lo ha salutato con « gioia e grande speranza », mettendo in rilievo il pregio<br />

dell'oggettività e dell'imparzialità (171). Van Damme in genere accetta<br />

le critiche mossegli dalla Pàsztor, ma in parecchi punti cerca di<br />

difendere le sue posizioni senza però corroborarle con nuovi argomenti<br />

(172).<br />

L'articolo della Pàsztor ripete e completa quello che è stato detto<br />

nel nostro articolo pubblicato in tedesco. È fuor di dubbio che non<br />

sarà fatto nessun passo avanti nelle ricerche sulle origini <strong>Cistercensi</strong>,<br />

finché non saranno osservate scrupolosamente le raccomandazioni metodologiche<br />

dell'Autrice.<br />

8. LA BOLLA «AD HOC IN» DI CALLISTO II (1119}<br />

Nel 1964 J. A. Lefèvre ha dedicato un lungo articolo per discutere<br />

se la bolla «Ad hoc in» di Callisto II, che per la prima volta<br />

approvava la costituzione dei <strong>Cistercensi</strong>, avesse una «sottoscrizione<br />

lunga» o no (173). Per diverse ragioni in questo articolo, fino adesso,<br />

non abbiamo recensito il lavoro di Lefèvre, ma prima di concludere la<br />

presente rassegna desideriamo trattarlo.<br />

(166) Ivi, 113.<br />

(167) Ivi, 113-119.<br />

(168) Ivi, 119-126.<br />

(169) Ivi, 126 s. Ci contentiamo di questi brevi cenni, dato che l'articolo della<br />

Pàsztor è scritto in italiano ed è facilmente accessibile nelle Analecta Cisterciensia (Redazione<br />

e amministrazione: Piazza Tempio di Diana, 14 - 00153 Roma) .<br />

.(170) J. B. VAN DAMME, Les origines cisterciennes, Citeaux 18 (1967) 263-265.<br />

(171) Ibid., 263.<br />

(172) Dato che non si tratta di questioni di maggior rilievo, per le particolarità<br />

rimandiamo alla recensione stessa del Van Damme. Ci sia però permesso di domandare<br />

come mai arriva il Van Damme ad affermare che secondo la Pàsztor i fondatori di Citeaux<br />

sarebbero stati due volte a Lione per la prima lettera del legato Ugo: « ... la lettre du<br />

légat Hugues nie implicitement que les fondateurs soient allés deux fois à Lyon pour<br />

avoir une audience ... » iCueaux 18[1967] 263), quando la Pàsztor scrive semplicemente:<br />

« I monaci tornano da Lione à Molesmes ... » (p. 125).<br />

(173) J. A. LEFÈvRE, La bulle « Apostolicae Sedis » pour Cueaux aoait-elle une sous:<br />

cription longue?, Reuue Bénédectine 74( 1964) 111-143. Nel seguito citeremo questo articolo<br />

colla sigla LEFÈvRE 16. Notiamo subito qui che la bolla non comincia colle parole<br />

«Apostolicae Sedis » come farebbe supporre il titolo dell'articolo del Lefèvre, ma bensì<br />

con «Ad hoc in Apostolicae Sedis » ...<br />

- 193-

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