Leggi - I Cistercensi
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sordini e soprusi. Dopo il Concilio di Trento, per lo sforzo unanime dei religiosi di buona volontà e per l'insistenza dei Pontefici che miravano alla riforma della Chiesa, si sensibilizzò lo spirito di solidarietà fra i monasteri che stavano rischiando l'isolamento e, di conseguenza, la fine. In questa felice prospettiva di unione nacquero le congregazioni monastiche. Dopo lunghe e laboriose trattative Gregorio. XV ratificò nel 1623 la creazione della Congregazione Romana, di cui facevano parte Casamari, Casanova, Fossanova e altri monasteri del Lazio e dell'Abruzzo. Ebbero inizio così le relazioni fra Casamari e Casanova che durarono un secolo e mezzo circa. Durante questo tempo si intrecciarono scambi materiali e aiuti spirituali con generosa carità da ambo le parti. Casanova decadde e finì solo quando, per cause non ancora ben precisate, l'abbazia rimase isolata sia da Casamari che dalla congregazione calabro-lucana, alla quale era stata in seguito unita. Dopo un assenza così lunga i Cistercensi tornano oggi tra voi, non in veste di semplici e compiaciuti turisti, ma con scopi e intenzioni ben definite. Vi facciamo notare intanto che i Cistercensi sono duri a morire. «Comme les chènes les moines sont éternels », diceva Lacordaire: «I monaci sono eterni come le querce ». La fiamma ac- - cesa da Roberto a Citeaux non è ancora spenta, e il messaggio di Bernardo ci sembra più valido che mai: «Abbandono, umiltà, povertà volontaria, obbedienza, ma anche gioia e pace nello Spirito Santo ». Questa gioia e questa pace vorremmo comunicare a voi, cari Civitellesi, e ristabilire i vecchi legami di amicizia. La solidarietà che unì Casamari e Casanova per superare, con il reciproco aiuto, disagi e incertezze, deve rinascere ancora. Oggi più che mai noi Cistercensi abbiamo la certezza di poter dire «qualcosa di nuovo e di antico» al mondo: e nella nostra meravigliosa esperienza monastica ci sembra di essere insostituibili. La ricerca più profonda di ogni essere umano, è una avventura che talvolta ci esalta e talvolta ci lascia sgomenti, ma rende straordinariamente divina la nostra esistenza. Vi confessiamo tuttavia che non siamo dei purosangue dell'ascetica cristiana: abbiamo cercato di inserirei nella società che ci circonda, prestando la nostra opera civilizzatrice e pacifica tra gente di ogni condizione e razza, con tutta semplicità ma con la massima determinazione. Venite a Casamari e vi renderete conto che i Cistercensi non sono pezzi da museo, ma è gente più viva che mai. Potrete ammirare una splendida abbazia che è uno dei capolavori dell'arte medioevale meglio conservati in Italia. Potrete rivivere forse, per alcune ore, nel- - 244-
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