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Leggi - I Cistercensi

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La pergamena, sottoscritta dall'Abate, dal parroco, dai monaci,<br />

dal sindaco e dalle altre autorità presenti, viene quindi firmata da<br />

centinaia di cittadini che vogliono cosi perpetuare il loro nome su<br />

questo singolare documento. Fra i tanti episodi ci piace ricordare il<br />

più umile, quello di una anziana donna del popolo, Maria Domenica<br />

Sablone, che si fa largo tra la ressa, si accosta al tavolo dove è spiegata<br />

la pergamena e dice: «Nella mia vita ho fatto tante croci perché<br />

non so né leggere né scrivere ma questa volta accanto alla croce<br />

voglio che ci sia anche il mio nome», e pregò una compiacente signora<br />

che le era accanto di scrivere il suo nome.<br />

I fedeli non nascondono nel loro immobile silenzio il profondo<br />

senso di commozione che li pervade: alcuni forse non capiscono bene,<br />

ma tutti avvertono che si tratta di un raro privilegio loro concesso.<br />

Come segno di particolare amicizia, l'abate di Casamari ha donato alla<br />

Chiesa parrocchiale due preziose casule e altri arredi sacri. Il parroco<br />

ha ringraziato a nome dei civitellesi per tanta generosità ed ha promesso<br />

l'impegno da parte di tutti a voler continuare ed accrescere lo<br />

spirito di amicizia e di solidarietà coi cistercensi.<br />

Nel pomeriggio arriva puntualissimo il Vescovo di Penne-Pescara,<br />

Mons. Jannucci, accolto sul sagrato della Chiesa dall'abate, dal parroco,<br />

dal sindaco e dai monaci. Si va quindi nel palazzo del comune, dove<br />

nell'aula dell'Assemblea, il Sindaco prof. Vincenzo Del Colle, con parole<br />

brevi ed incisive esprime la gratitudine della cittadinanza ai monaci<br />

bianconeri e offre loro un pannello di legno intarsiato con gli stemmi di<br />

Civitella, di Vestea e di Villa Celiera, opera espressamente eseguita da<br />

un artista locale: Sablone Pierino. Segue quindi la perfetta rievocazione<br />

storica dell'abbazia di Casanova, letta dal Vicesindaco prof. Galileo Cirone,<br />

informatissimo e preciso. Anche il Vescovo di Penne-Pescara<br />

ricorda le abbazie di Casanova, di Arabona, di S. Maria di Tagliacozzo,<br />

che fiorirono in Abruzzo come centri di vita spirituale e fari di civiltà;<br />

auspica il ritorno dei cistercensi nella sua cara terra di Abruzzo ed augura<br />

ai giovani padri presenti di essere i futuri superiori delle risorte<br />

abbazie.<br />

Don Benedetto legge quindi il discorso ufficiale dei cistercensi, che<br />

ci piace riportare per intero:<br />

« La presenza di noi monaci dell'abbazia di Casamari qui a Civitella<br />

ha suscitato la curiosità di molte persone sull'origine e sull'attività dei<br />

cistercensi. La vostra cara terra d'Abruzzo, cosi ricca un tempo di floride<br />

abbazie, non è più abitata dai monaci bianchi.<br />

Molti monasteri fiorirono in questa nobile regione, testimoni di<br />

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