Leggi - I Cistercensi
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A dire il vero, non il mio personale interesse mi spinge alla misericordia.<br />
Fu il contatto con la sventura del prossimo e il dolore di<br />
questo fratello a infondermi compassione nel più profondo del mio essere.<br />
La compassione infatti è un sentimento che non vien dominato<br />
dalla volontà e neppure è soggetto alla ragione: nessuno la può destare<br />
in sé con un atto volontario. Invece è essa, con la sua irresistibile<br />
forza, che si impone alle anime sensibili, affinché compatiscano coloro<br />
che soffrono. In me la compassione ha tale potere, che se anche<br />
fosse peccato l'essere misericordioso, non potrei cessare di esserlo, per<br />
quanti sforzi io facessi. Certo, l'intelletto e la volontà possono frenare<br />
gli effetti di questo sentimento; ma riusciranno forse ad impedirli?<br />
Lungi da me coloro che mi dicono, per consolarmi, che se colui per il<br />
quale io prego non si converte, la mia orazione tornerà ugualmente a<br />
mio profitto. E fino a quando il trasgressore continua nel suo atteggiamento,<br />
non presto orecchio a coloro che, per tranquillizzarmi, mi citano<br />
quel. testo: «La giustizia del giusto ricadrà sopra il giusto»<br />
(Ezech. XVII, 20). No, non voglio essere consolato, finché vedrò<br />
un fratello nella desolazione. E quindi, figlio mio amatissimo, anche<br />
se la tua anima è dominata da tale sentimento, o piuttosto perché<br />
non ne possiedi altri pur sembrando ti che questo infelice, nelle sue<br />
uscite dal monastero e nelle sue rientrate, abbia sorpassato il numero<br />
stabilito dalla Regola, tuttavia, dal momento che egli la vede diversamente,<br />
tu devi ascoltare la sua umile difesa non solo con pazienza, ma<br />
anche di buon grado, nella speranza di trovare un qualche ragionevole<br />
pretesto per salvare un uomo la cui salute è disperata: la quale<br />
(come tu sai per esperienza al pari di me), se con difficoltà potrà ottenerla<br />
nel chiostro, gli riuscirà ben più ardua nel mondo. Riunisci, pertanto,<br />
tutti i tuoi religiosi a capitolo, e accondiscendi a rivedere tutte<br />
le decisioni che hai preso contro di lui, affinché questo tuo atto di<br />
umiltà possa guarire la sua ostinazione, senza ledere la Regola, e con<br />
tale mezzo ti riesca d'ammetterlo ancora una volta in comunità. Ti assicuro:<br />
tornando sulle tue decisioni e permettendo alla misericordia di<br />
trionfate sulla giustizia, non dispiacerai a Dio il quale è giusto, sì, ma<br />
anche misericordioso. Sta bene.<br />
- 210-<br />
(S. Bernardo, Ep. LXX)