Leggi - I Cistercensi
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Le missioni d'Ajrica<br />
Il P. Raffaele Scaccia ribadisce l'obbligo, la necessità, la responsabilità<br />
personale e collettiva di tutti i <strong>Cistercensi</strong> a vivere l'ansia missionaria<br />
della Chiesa; suggerisce nuove forme di apostolato missiona- .<br />
rio, anche a scapito di eventuali limitazioni della propria attività in<br />
patria. Conclude esponendo minutamente l'origine, lo sviluppo e l'attuale<br />
consistenza dell'opera monastico-missionaria di Etiopia. Quest'opera,<br />
ormai affidata per intero ai « <strong>Cistercensi</strong> Etiopici », fu istituita dal<br />
sacerdote etiopico Abbà Hailé Mariam Ghebre Amlak (1895-1934).<br />
che indossò l'abito cistercense nell'Abbazia di Casamari col nome di<br />
Don Felice Maria il 7 dicembre 1930. L'esempio di Don Felice fu seguito<br />
man mano da altri giovani e da altri sacerdoti etiopici. Ora la<br />
missione etiopica consta di tre monasteri che contribuiscono al movimento<br />
ecumenico tra i fratelli separati della Chiesa Ortodossa Etiopica.<br />
P. Raffaele Scaccia termina il suo intervento con un accenno al processo<br />
di beatificazione di Don Felice Maria Ghebre Amlak, pioniere cistercense<br />
in terra d'Africa (relazione pubblicata su questa rivista n. 2-3,<br />
1969).<br />
Le missioni del V iet-nam<br />
A questo punto, un intervento commuove i 73 padri capitolari:<br />
si leva a parlare il venerando Stefano Tran-ngoc-Hoàng, Abate di Chauson<br />
(Viet-nam del Sud), con una proposta «realistica anzi materialistica<br />
», come egli stesso afferma: seduta stante, ognuno offra e sottoscriva<br />
una data somma in favore delle opere missionarie di... Jequitibà<br />
del Brasile!<br />
Particolare interesse suscita l'intervento del P. Giovanni Vuongdinh-Lam<br />
dell'Abbazia di Phuoc-ly (Viet-nam del Sud), che prospetta<br />
l'utilità e, d'altra parte, la complessità di un incontro col mondo monastico<br />
buddista che ha un influsso vastissimo e spesso determinante<br />
nel suo paese e in altre regioni dell'Asia. Si riserva di parlare più difìusamente<br />
su questo argomento nel secondo periodo del Capitolo Gene<br />
rale Speciale, dopo il Congresso del Monachesimo Asiatico, indetto a<br />
Bangkok per il dicembre 1968.<br />
In attesa di riprendere la discussione sulle Missioni nel secondo<br />
periodo del Capitolo Generale Speciale, viene intanto votata ed approvata<br />
la seguente proposta: «I Monasteri che sono in terra di missione,<br />
secondo le intenzioni del Concilio pongano particolare impegno nell'adattare<br />
la propria vita liturgica alle tradizioni e all'indole delle varie<br />
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