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Partecipando - Gennaio 2012 - Parrocchia San Sebastiano Martire ...

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partecipando gennaio <strong>2012</strong>:<strong>Partecipando</strong> <strong>2012</strong> 15/02/<strong>2012</strong> 20:33 Pagina 10<br />

10<br />

Donna Elena Sedda<br />

Aristocratica ussanese, fu dedita<br />

alla gestione e all’incremento del<br />

proprio patrimonio. Appassionata<br />

di musica si dilettava a suonare<br />

il pianoforte.<br />

di Terenzio Puddu<br />

Elena Rita Sedda nacque a Ussana il 14 novembre 1867 da<br />

Sisinnio e Raffaela Carta. Il padre, il più ricco proprietario terriero<br />

del paese, volle che fosse istruita in un importante collegio<br />

di Cagliari frequentato dalle figlie della borghesia e della<br />

nobiltà cittadina. Durante i suoi studi imparò a suonare il pianoforte,<br />

passione che coltivò per<br />

tutta la vita.<br />

Nel 1880 Sisinnio Sedda, sindaco di<br />

Ussana per lungo mandato, aveva<br />

ottenuto dal re l’importante nomina<br />

a cavaliere della Corona d’Italia suggellando<br />

così un prestigio indiscusso<br />

di cui la famiglia già godeva non solo<br />

a livello locale. L’ascesa sociale dei<br />

Sedda si consolidò con le nozze di<br />

Elena andata in sposa ad un esponente<br />

della piccola nobiltà: don<br />

Vincenzo Guiso, avvocato nativo del<br />

vicino centro di Monastir. Le nozze<br />

furono celebrate a Ussana il 24 settembre<br />

del 1885; con l’unione<br />

coniugale Elena entrò di diritto a far<br />

parte della nobiltà con il titolo di<br />

“donna”.<br />

La famiglia Guiso, originaria di<br />

Orosei, trasferitasi a Monastir nella<br />

seconda metà del Settecento, ottenne<br />

dal re il privilegio di nobiltà nel<br />

Personaggi illustri<br />

1768.<br />

Cavalier Sedda in occasione delle nozze della sua prima figlia<br />

ampliò la già grande casa padronale di Ussana, dove i novelli<br />

sposi stabilirono la propria residenza, ma a causa degli impegni<br />

professionali di don Vincenzo la famiglia divideva il tempo<br />

tra la città e il paese. A Cagliari nacquero i due figli: donna<br />

Zaira (1887) e don Giuseppe (1888).<br />

Con la morte del padre cav. Sisinnio Sedda, avvenuta nel<br />

1914, Elena si trovò erede di una notevole fortuna composta<br />

da oltre 206 ettari di terreni seminativi, pascoli e orti, dislocati<br />

tra i territori di Ussana, Donori e Monastir, oltre a diverse<br />

case, il frantoio delle olive, numerosi animali da lavoro e da<br />

pascolo.<br />

Con dedizione e tempra d’imprenditrice, amministrò la propria<br />

azienda agricola e, per un certo periodo, anche quella del<br />

fratello Giovanni che fu interdetto a causa della sua infermità<br />

mentale, finendo i suoi giorni ricoverato nel manicomio di<br />

Cagliari.<br />

Nel 1918 la primogenita donna Zaira si sposò con Efisio<br />

Contini, agiato perito agrario di Sorgono che per lavoro dimorava<br />

a Ussana, dove era stato chiamato a dirigere ed innovare,<br />

con le prime macchine agricole<br />

meccaniche, l’azienda del marchese<br />

Amat di <strong>San</strong> Filippo; dalle loro nozze<br />

nacquero tre figli.<br />

Il figlio don Peppino Guiso conseguì<br />

la laurea in ingegneria trovando<br />

impiego come dirigente nel Genio<br />

Civile; si trasferì nel nord-est Italia,<br />

dove si sposò ed ebbe una figlia:<br />

Elena.<br />

I rapporti sentimentali tra donna<br />

Elena e don Vincenzo si logorarono<br />

nel tempo tanto che fu inevitabile<br />

una drastica separazione; decisione<br />

certamente non facile per quei tempi<br />

soprattutto per la reputazione di<br />

entrambe le famiglie.<br />

Elena Sedda sopravvisse qualche<br />

mese al figlio Peppino, deceduto a<br />

Bolzano nel 1936. Settantenne morì<br />

a Cagliari il 28 marzo del 1937 e il suo<br />

corpo fu tumulato nel cimitero di<br />

Bonaria.

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