Neurofisiologia del sonno e tecniche di analisi - E-Noos.It
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Figura 2. Identificazione <strong>del</strong>le sequenze CAP e NCAP nell’ambito <strong>di</strong> un istogramma classico<br />
<strong>del</strong> <strong>sonno</strong> (per gentile concessione <strong>di</strong> Terzano, Parrino; 1992).<br />
fasi <strong>di</strong> transizione, attorno ai cambiamenti <strong>di</strong> sta<strong>di</strong>o e può essere indotto<br />
somministrando al soggetto opportuni stimoli capaci <strong>di</strong> superficializzare il<br />
<strong>sonno</strong> e <strong>di</strong> richiedere una risposta omeostatica. La Fase A ha un potere attivante<br />
sui parossismi epilettici, sulle crisi notturne, sui movimenti perio<strong>di</strong>ci e<br />
sulle parasonnie, mentre la Fase B svolge funzioni opposte <strong>di</strong> inibizione 13,14 .<br />
Il CAP rate (quantità percentuale <strong>di</strong> CAP rispetto al <strong>sonno</strong> NREM) è un in<strong>di</strong>catore<br />
<strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong> <strong>sonno</strong> (maggiore è il CAP rate peggiore è la qualità<br />
<strong>del</strong> <strong>sonno</strong>). Dal punto <strong>di</strong> vista fisiologico è possibile che il CAP rivesta<br />
significati <strong>di</strong>versi a seconda <strong>del</strong>l’età considerata 15 : infatti, il CAP rate è elevato<br />
nell’infanzia (nel neonato occupa il 100% <strong>del</strong> <strong>sonno</strong> quieto), <strong>di</strong>minuisce<br />
fino al 40% nell’adolescenza, si riduce al 25-30 % nei giovani adulti, risale<br />
fino al 40% nella mezza età ed aumenta fino al 50-60% negli anziani.<br />
ANALISI SPETTRALE<br />
Un ulteriore criterio per analizzare le registrazioni poligrafiche eseguite<br />
durante il <strong>sonno</strong> è costituito dall’applicazione <strong>del</strong>le <strong>tecniche</strong> computerizzate<br />
<strong>di</strong> <strong>analisi</strong> spettrale <strong>del</strong> segnale EEG. Tale metodo <strong>di</strong> indagine prevede la trasformazione<br />
matematica <strong>del</strong> segnale stesso dal dominio <strong>del</strong> tempo a quello<br />
<strong>del</strong>le frequenze; è così possibile misurare la potenza espressa da una <strong>del</strong>le<br />
bande <strong>di</strong> frequenza che compongono l’EEG in un dato tempo e stabilire<br />
quanto ciascuna <strong>del</strong>le bande pesi in termini percentuali nella composizione<br />
<strong>del</strong> segnale. L’utilizzazione dei sistemi <strong>di</strong> <strong>analisi</strong> spettrale consente anche <strong>di</strong><br />
costruire dei grafici che esprimono l’andamento nel tempo dei valori <strong>di</strong><br />
potenza relativa <strong>del</strong>le varie bande EEG. Soltanto alcune frequenze mostrano<br />
I DISTURBI DEL SONNO<br />
(PARTE I)<br />
NÓOς<br />
1:2004; 7-14<br />
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