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Numero 7 - Settembre 2011 - Scarica l'edizione in ... - Saturno Notizie

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Via Carlo Dragoni, 40<br />

52037 Sansepolcro (AR)<br />

Tel e fax 0575 749810<br />

Sansepolcro, <strong>in</strong>tervista con<br />

l’assessore Chiara Andre<strong>in</strong>i ......... pag. 4<br />

Sansepolcro, Danilo Bianchi e<br />

il dopo-referendum sulle acque . pag. 5<br />

Anghiari, maggioranza<br />

e opposizione divise<br />

sull’addizionale Irpef ....................... pag. 6<br />

Anghiari, i 35 anni di attività<br />

del gruppo donatori di sangue<br />

“Fratres” ........................................... pag. 7<br />

Pieve Santo Stefano, bando<br />

per il servizio civile regionale ...... pag. 8<br />

Pieve Santo Stefano e<br />

l’8 settembre, storia di<br />

una devozione paesana .................. pag. 8<br />

Monterchi e la sua<br />

Confraternita di Misericordia ..... pag. 9<br />

Caprese Michelangelo, la Co2<br />

risorsa anche per il Comune? ..... pag. 10<br />

Badia Tedalda, l’assessore<br />

Alberto Santucci lascia il sociale . pag. 11<br />

Sest<strong>in</strong>o, f<strong>in</strong>e settembre<br />

con la mostra nazionale<br />

della Chian<strong>in</strong>a ................................. pag. 12<br />

Bagno di Romagna, la scoperta<br />

del turismo sociale <strong>in</strong> un’estate ok pag. 13<br />

Verghereto, perché il Tevere<br />

nasce <strong>in</strong> Romagna ........................... pag. 14<br />

Città di Castello e i tifernati<br />

illustri: Silvano Ramaccioni .......... pag. 15<br />

Città di Castello, turismo<br />

<strong>in</strong> crescita sotto la sp<strong>in</strong>ta<br />

degli stranieri ................................. pag. 16<br />

La videosorveglianza<br />

e l’ord<strong>in</strong>e pubblico a San Giust<strong>in</strong>o pag. 17<br />

Le eccellenze del territorio ... pag. 18<br />

Aziende <strong>in</strong> vetr<strong>in</strong>a:<br />

la O.M.A.C. snc di Sansepolcro pag. 19<br />

Rubrica: “A 360 gradi con …”<br />

Silvia Zeta e Maurizio Ceci ......... pag. 20<br />

Economia:<br />

l’andamento <strong>2011</strong> per la Banca<br />

di Anghiari e Stia .............................. pag. 22<br />

Piante Giovani:<br />

tra disoccupazione e<br />

<strong>in</strong>attività volontaria ......................... pag. 23<br />

Erbe e salute: rimedi freschi<br />

e naturali per gambe leggere ...... pag. 24<br />

Satira politica: la vignetta ......... pag. 25<br />

Inchiesta: il degrado di Porta<br />

Fiorent<strong>in</strong>a a Sansepolcro ............... pag. 26<br />

ANNO 5 - NUMERO 7 - SETTEMBRE <strong>2011</strong><br />

Periodico edito da <strong>Saturno</strong> Comunicazione sas - Via Carlo Dragoni, 40 - 52037 Sansepolcro (AR) Tel. e Fax 0575 749810<br />

www. saturnocomunicazione.it - e-mail: <strong>in</strong>fo@saturnocomunicazione.it - P. Iva 02024710515 - iscrizione al Roc. n.19361<br />

direttore editoriale Davide Gambacci direttore responsabile Claudio Roselli<br />

<strong>in</strong> redazione Silvia Bragagni, Francesco Crociani, Lucia Fabbri, Michele Foni, Davide Gambacci, Claudio Roselli, Maria Gloria Roselli, Ruben J. Fox<br />

con la consulenza di: Dott. ssa Monia Mont<strong>in</strong>i, Dott. Alessandro Polcri e Dott. Antonio Com<strong>in</strong>azzi<br />

impag<strong>in</strong>azione e grafica Lorenzo Locchi stampa Grafiche Borgo srl - Sansepolcro<br />

3<br />

Sommario<br />

www.saturnocomunicazione.it<br />

<strong>in</strong>fo@saturnocomunicazione.it<br />

“Buttiamola <strong>in</strong> satira!”,<br />

il libro edito da <strong>Saturno</strong><br />

Comunicazione ............................... pag. 29<br />

Questione di gusto:<br />

enoteca “Tirar Tardi”,<br />

osteria “Il Giard<strong>in</strong>o di Piero”<br />

e pizzeria e merenderia<br />

“Il Giard<strong>in</strong>o senza Piero” ............. pag. 30<br />

Questione di gusto:<br />

Castello di Sorci .............................. pag. 31<br />

Pollice verde;<br />

l’azienda Bruschetti Francesco .... pag. 32<br />

L’ Esperto:<br />

la manovra f<strong>in</strong>anziaria estiva ........... pag. 33<br />

Salute e benessere:<br />

la porno-dipendenza .................... pag. 34<br />

Inchiesta: il 2012 dell’ospedale<br />

di Sansepolcro ................................. pag. 35<br />

Eventi <strong>in</strong> Valtiber<strong>in</strong>a:<br />

la XXXIX Sagra della Polenta<br />

a Monterchi ...................................... pag. 36<br />

Costi della politica: gli stipendi<br />

e i privilegi dei parlamentari italiani pag. 37<br />

Medic<strong>in</strong>a: la distribuzione<br />

giornaliera ideale dei pasti e<br />

degli alimenti .................................... pag. 38


4<br />

Valtiber<strong>in</strong>a Toscana<br />

SANSEPOLCRO<br />

Volti nuovi e giovani nella squadra di giunta <strong>in</strong>sediatasi a Sansepolcro<br />

dopo l’elezione a s<strong>in</strong>daco di Daniela Frullani. A occuparsi di<br />

questioni strategiche per il futuro della città è senza dubbio la<br />

dottoressa Chiara Andre<strong>in</strong>i, titolare delle deleghe concernenti<br />

turismo, commercio, market<strong>in</strong>g territoriale e comunicazione, che<br />

ricalca a distanza di 20 anni le orme del padre, il professor Luigi,<br />

assessore a Bilancio e F<strong>in</strong>anze dal 1990 al 1995 nella giunta di Luig<strong>in</strong>o<br />

Sarti. Oggi tocca a lei, con la freschezza e l’entusiasmo tipici<br />

di chi affronta un’esperienza che richiede molta responsabilità.<br />

Che cosa ha trovato che non funzionava negli <strong>in</strong>granaggi<br />

della macch<strong>in</strong>a comunale non appena è divenuta operativa<br />

nelle sue deleghe?<br />

“La cosa che più mi ha colpito è l’essermi<br />

trovata davanti ad ambiti specifici che non<br />

erano molto organizzati, vedi <strong>in</strong> particolare<br />

il turismo. Una materia che soffre tuttora<br />

nella sua impostazione di quella disorganicità<br />

causata dal fatto di essere un settore di<br />

spettanza della Comunità Montana, che<br />

però si <strong>in</strong>serisce <strong>in</strong> una problematica più<br />

ampia. Prendiamo ad esempio l’ufficio turistico<br />

comprensoriale: è di competenza della<br />

Comunità Montana ma anche del Comune<br />

di Sansepolcro, per cui il mio primo impatto<br />

è stato più difficoltoso. Il turismo è poi<br />

trasversale nelle sue prerogative per altri<br />

settori: la cultura, l’enogastronomia e il<br />

commercio. E’ <strong>in</strong>somma una materia più<br />

complessa, tale da richiedere una visione e una strategia unitarie,<br />

che co<strong>in</strong>volgono nella loro def<strong>in</strong>izione più soggetti: il Comune, la<br />

Comunità Montana e la Prov<strong>in</strong>cia. La promozione di Sansepolcro<br />

avviene anche a livello comprensoriale, qu<strong>in</strong>di è <strong>in</strong> questo contesto<br />

che bisogna impostare il lavoro. Peraltro, non ci sono più le<br />

aziende di promozione turistica, qu<strong>in</strong>di ci troviamo a dover affrontare<br />

una riforma che può trasformarsi anche <strong>in</strong> una <strong>in</strong>teressante<br />

opportunità, ma bisogna capire bene <strong>in</strong> che modo muoversi,<br />

perché l’<strong>in</strong>terlocutore di riferimento non esiste più: c’è ora un<br />

organismo regionale composto dai rappresentanti delle Prov<strong>in</strong>ce,<br />

dai referenti della Camera di Commercio e dall’assessore Crist<strong>in</strong>a<br />

Scaletti. Questo significa che dovremo farci sentire di più nelle<br />

stanze fiorent<strong>in</strong>e, per non correre il rischio di marg<strong>in</strong>alizzazione,<br />

tanto più che siamo legati al marchio Toscana, il che se da un lato<br />

è certamente un vantaggio, dall’altro alimenta una competizione<br />

<strong>in</strong>terna molto forte a tutti i livelli. Ma è anche vero che Piero della<br />

Francesca ce l’abbiamo <strong>in</strong> primis noi e su questo grande artista<br />

bisogna <strong>in</strong>sistere”.<br />

Commercio e turismo, due settori che per funzionare<br />

hanno bisogno di stare <strong>in</strong> simbiosi?<br />

“Sicuramente, perché il centro storico di Sansepolcro si dist<strong>in</strong>gue<br />

non solo per la sua bellezza ma anche per la ricchezza e la qualità<br />

dei suoi negozi e del suo artigianato. Da sempre, la particolare<br />

offerta commerciale di Sansepolcro è motivo di attrazione anche<br />

per gli abitanti del comprensorio. I gestori di ristoranti e bar e<br />

tutti gli esercenti <strong>in</strong> generale si stanno ultimamente impegnando<br />

sempre di più per dare della città un’immag<strong>in</strong>e davvero eccellen-<br />

a cura di Claudio Roselli<br />

Commercio e turismo,<br />

serve una strategia unitaria<br />

te. Per far funzionare al meglio commercio e turismo, ci vuole<br />

una serie di <strong>in</strong>iziative da calendarizzare <strong>in</strong> modo razionale, attraverso<br />

una programmazione globale che sappia colmare anche i<br />

periodi tendenzialmente più morti. Fortunatamente, idee e spirito<br />

di <strong>in</strong>iziativa non mancano all’<strong>in</strong>terno delle stesse associazioni”.<br />

Come <strong>in</strong>tende ponderare i pesi fra le esigenze del centro<br />

storico e quelle della grande distribuzione che ruota<br />

attorno alla città?<br />

“Non è un compito facile, anche perché ci ritroviamo a ereditare<br />

decisioni prese da precedenti amm<strong>in</strong>istrazioni e non è pensabile<br />

mettere dei paletti di vic<strong>in</strong>anza. La libera concorrenza è oltretutto<br />

un pilastro dell’Unione Europea e se <strong>in</strong><br />

determ<strong>in</strong>ate zone è prevista la possibilità di<br />

realizzare <strong>in</strong>sediamenti commerciali, non possiamo<br />

negare alcuna autorizzazione, per cui<br />

l’unica strada possibile è quella di fissare le<br />

regole <strong>in</strong> sede di piano regolatore o strutturale<br />

che sia. E’ importante, comunque sia, salvaguardare<br />

l’artigianato locale e le botteghe del<br />

centro storico e delle periferie”.<br />

E per placare le proteste relative al<br />

divieto di somm<strong>in</strong>istrazione degli alcolici<br />

dopo una determ<strong>in</strong>ata ora?<br />

“Si è tentato di rivedere gli orari pensando che<br />

la situazione migliorasse, quando <strong>in</strong> realtà è<br />

CHIARA ANDREINI assessore cambiato poco o nulla: le lamentele della<br />

del Comune di Sansepolcro popolazione per schiamazzi, atti di vandalismo<br />

e comportamenti poco civili cont<strong>in</strong>uano ad<br />

arrivare ugualmente, ne’ è giusto far pagare le conseguenze ai<br />

gestori degli esercizi. Abbiamo tentato di potenziare il servizio di<br />

controllo con i turni notturni estivi della polizia municipale e<br />

operando <strong>in</strong> s<strong>in</strong>ergia con le forze dell’ord<strong>in</strong>e, ma il problema di<br />

fondo da combattere è legato alle modalità di consumo di alcolici<br />

e droga. Sul problema dell’ord<strong>in</strong>e pubblico, noi come amm<strong>in</strong>istrazione<br />

ci sentiamo particolarmente <strong>in</strong>vestiti, perché ci sono da<br />

tutelare molti <strong>in</strong>teressi: quelli degli abitanti del centro storico, dei<br />

commercianti e dei turisti. Stiamo cercando di lavorare <strong>in</strong>sieme<br />

alle realtà che stanno a contatto giornaliero con i ragazzi per<br />

attivare un percorso educativo che aiuti i giovani a comprendere<br />

l’importanza di divertirsi <strong>in</strong> maniera sana e responsabile”.<br />

Oltre che di commercio, turismo e market<strong>in</strong>g territoriale,<br />

Lei si occupa di comunicazione. Anche sotto questo<br />

profilo, ritiene che il Comune di Sansepolcro debba compiere<br />

un salto di qualità piuttosto sostanzioso?<br />

“Credo proprio di sì. Dobbiamo <strong>in</strong>dividuare la maniera più efficace<br />

per tenere <strong>in</strong>formati i cittad<strong>in</strong>i su quanto e cosa l’amm<strong>in</strong>istrazione<br />

sta facendo per loro. Spesso tutto questo non viene percepito<br />

dall’esterno, perché magari passano dei messaggi non completi<br />

o la lettura di essi avviene <strong>in</strong> modo distorto. Stiamo lavorando<br />

proprio <strong>in</strong> questo periodo per potenziare i meccanismi della<br />

comunicazione: il cittad<strong>in</strong>o deve essere partecipe della vita<br />

amm<strong>in</strong>istrativa e ha il diritto di essere <strong>in</strong>formato. Sotto questo<br />

profilo, vogliamo <strong>in</strong>contrare più spesso anche i residenti di frazioni<br />

e zone di periferia che godono di considerazione soltanto nel<br />

periodo della campagna elettorale”.


a cura di Claudio Roselli<br />

SANSEPOLCRO<br />

La battaglia <strong>in</strong> favore della ripubblicizzazione dell’acqua non<br />

si è certo esaurita con i referendum di giugno. Anzi, pare<br />

proprio che com<strong>in</strong>cerà adesso e sarà senza dubbio strenua<br />

da parte di una cittad<strong>in</strong>anza che ha già detto chiaramente<br />

come la pensa <strong>in</strong> proposito. L’<strong>in</strong>tenzione è di non mollare, a<br />

costo di mettere <strong>in</strong> atto forme di “disobbedienza civile”. Lo<br />

storico trionfo plebiscitario (oltre il 90% abbondante degli<br />

italiani ha espresso questa chiara volontà) è rimasto tale<br />

solo sulla carta, perchè non ha ancora avuto un seguito<br />

all’atto pratico. Della serie: gli italiani hanno <strong>in</strong>dicato una<br />

direzione, ma si cont<strong>in</strong>ua ad andare avanti nell’altra. Danilo<br />

Bianchi, ex s<strong>in</strong>daco di Anghiari e ora consigliere comunale di<br />

m<strong>in</strong>oranza a Sansepolcro, è uno dei palad<strong>in</strong>i a livello nazionale<br />

del movimento che vuole impedire alle aziende private<br />

di trarre profitto dalla gestione del servizio idrico <strong>in</strong>tegrato.<br />

Sotto questo profilo, l’<strong>in</strong>tensità della sua azione non è certo<br />

dim<strong>in</strong>uita: “Anche se sono tornato a fare il professionista<br />

tributarista e il docente scolastico, che dal corrente mese di<br />

settembre <strong>in</strong>segna diritto ed economia all’istituto tecnico<br />

commerciale di Sansepolcro – premette Bianchi - cont<strong>in</strong>uo<br />

a fare, come si suol dire, politica attiva!”.<br />

Vicenda acque: cosa è cambiato dopo il referendum<br />

del 12 e 13 giugno scorsi?<br />

“Tantissimo! La stragrande maggioranza degli italiani ha<br />

deciso da quale parte stare: spetta ora ai nostri s<strong>in</strong>daci e<br />

all’assemblea dell’Ato il compito di prendere atto di un risultato<br />

delle urne che è stato schiacciante e qu<strong>in</strong>di regolarsi di<br />

conseguenza, anche se ho notato – e mi limito a Sansepolcro<br />

– che abbiamo un s<strong>in</strong>daco sotto questo profilo debole, timoroso<br />

e obbediente agli ord<strong>in</strong>i del suo partito. Sarebbe <strong>in</strong>tanto<br />

opportuno togliere la remunerazione del capitale <strong>in</strong>vestito,<br />

voce f<strong>in</strong>ora pagata dai cittad<strong>in</strong>i: e questo è solo uno dei<br />

“magici” effetti dell’esito referendario. In secondo luogo,<br />

deve essere operata un’azione nei confronti di Nuove Acque<br />

spa che vada verso la sospensione adesso e la def<strong>in</strong>itiva<br />

risoluzione poi di una convenzione per l’affidamento del<br />

servizio che produce vantaggi solo per i francesi della Suez<br />

Lyonnaise des Eaux, i quali realizzano profitti sulla pelle della<br />

gente, se soltanto si pensa che percepiscono oltre un milione<br />

di euro all’anno sotto la voce “consulenze tecniche”,<br />

pagate dai soldi dell’utenza. Credo che si tratti di un’autentica<br />

vergogna. Come sarebbe opportuno, per una questione<br />

anche di dignità e decoro, che presidente e consiglio di<br />

amm<strong>in</strong>istrazione dell’Aato n. 4 si dimettessero <strong>in</strong> massa: si<br />

sono visti resp<strong>in</strong>gere da Tar e Consiglio di Stato le procedu-<br />

5<br />

Valtiber<strong>in</strong>a Toscana<br />

Acqua: la volontà popolare<br />

sopra ogni altra ragione<br />

re che avevano portato<br />

agli aumenti tariffari nel<br />

2009, a dimostrazione<br />

ulteriore della loro palese<br />

<strong>in</strong>competenza”.<br />

A suo parere, è possibile<br />

tagliare i servizi<br />

affidati a Nuove<br />

Acque prima della<br />

regolare scadenza<br />

della convenzione?<br />

“La volontà manifestata<br />

<strong>in</strong> giugno da 27 milioni di<br />

italiani è il grande punto<br />

di forza che abbiamo e<br />

credo che davanti all’evidenza<br />

dei fatti sia impossibile<br />

nascondersi. Il<br />

problema è costituito<br />

DANILO BIANCHI consigliere<br />

di m<strong>in</strong>oranza del Comune<br />

di Sansepolcro e uno fra<br />

i più attivi animatori<br />

a livello nazionale del<br />

movimento <strong>in</strong> favore<br />

“dell’acqua pubblica”<br />

dalla posizione di un Partito Democratico che si è rivelato<br />

opportunista e strumentale nei confronti del referendum:<br />

ha cavalcato dapprima la protesta popolare ed è salito sul<br />

carro <strong>in</strong> campagna elettorale, per poi dimostrarsi <strong>in</strong>capace<br />

di chiudere con Nuove Acque. D’altronde, è stata una struttura<br />

da esso creata a suo tempo e mi rendo conto che elim<strong>in</strong>arla<br />

sia imbarazzante … Per non parlare di un altro<br />

risvolto di non secondario rilievo: la cessione delle quote<br />

azionarie di Iride ad Acea per 6 milioni di euro, avvenuta nel<br />

2009, senza alcuna gara e qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong> palese violazione delle<br />

norme”.<br />

Secondo il suo parere, come si porranno i Comuni di<br />

Sansepolcro e di Anghiari, che Lei conosce bene, nei<br />

confronti di Nuove Acque?<br />

“Credo che non esista dist<strong>in</strong>zione fra Sansepolcro, Anghiari<br />

e altri Comuni: qui – lo ripeto – c’è la volontà popolare<br />

dell’Italia <strong>in</strong>tera. Una volontà <strong>in</strong>eccepibile, per cui gli obiettivi<br />

da raggiungere sono due: riduzione delle tariffe dell’acqua<br />

e ripubblicizzazione del servizio. Questi sono i punti<br />

fermi della nuova situazione che si è configurata all’<strong>in</strong>domani<br />

del 12 e 13 giugno. E siccome la battaglia sembra proprio<br />

dest<strong>in</strong>ata a cont<strong>in</strong>uare come tale, qualora le cose non cambiassero<br />

si potrebbe ricorrere a forme di disobbedienza<br />

civile, ossia non pagare le bollette dell’acqua. Spero pertanto<br />

nella prevalenza del senso civico e qu<strong>in</strong>di che si arrivi al<br />

traguardo prefissato senza alcun atto forzoso”.<br />

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6<br />

Valtiber<strong>in</strong>a Toscana<br />

ANGHIARI<br />

Addizionale Irpef:<br />

scelta obbligata per il s<strong>in</strong>daco,<br />

scellerata per la m<strong>in</strong>oranza<br />

Per Anghiari è senza dubbio una novità.<br />

Non era mai f<strong>in</strong>ora accaduto, <strong>in</strong>fatti, che<br />

i cittad<strong>in</strong>i anghiaresi fossero costretti a<br />

pagare l’addizionale Irpef. È stato stabilito<br />

nella “famosa” seduta utile del 30<br />

giugno scorso, quella che fu oggetto di<br />

contestazione da parte della m<strong>in</strong>oranza<br />

di “Risveglio e Progresso per Anghiari”<br />

a causa del non rispetto delle 72 ore fra<br />

il momento dell’avvenuta comunicazione<br />

ai consiglieri della convocazione del<br />

consiglio comunale e l’<strong>in</strong>izio dello svolgimento<br />

dello stesso. L’aliquota fissata è<br />

pari allo 0.2 per mille e per il s<strong>in</strong>daco<br />

Riccardo La Ferla si tratta di un passaggio<br />

praticamente obbligato, anche se<br />

l’opposizione ovviamente non la pensa<br />

così. “Siamo stati costretti a <strong>in</strong>trodurre<br />

l’addizionale come del resto tutti i<br />

Comuni italiani, alla luce delle manovre<br />

dettate dal decreto sul federalismo<br />

municipale, il quale prevedeva proprio<br />

nel suo articolato che, a discapito delle<br />

somme non più trasferite ai Comuni, si<br />

dava la possibilità alle amm<strong>in</strong>istrazioni<br />

municipali di recuperare soldi con l’addizionale<br />

Irpef e il contestuale raddoppio<br />

dell’addizionale dell’energia elettrica<br />

comunale, che noi non abbiamo però<br />

applicato poichè abbiamo ritenuto che<br />

fosse una mossa <strong>in</strong>giusta”. Un qualcosa<br />

di <strong>in</strong>evitabile, qu<strong>in</strong>di? “Certamente sì,<br />

perché è la legge stessa che lo prevede:<br />

chi non aveva l’addizionale Irpef l’ha<br />

<strong>in</strong>trodotta e chi l’aveva ha potuto<br />

aumentarla. Noi ci siamo limitati al m<strong>in</strong>imo,<br />

con un parametro di riferimento<br />

costituito dai 13000 euro annuali: paga<br />

ovviamente chi è al di sopra di questo<br />

tetto”. Come si spiega allora l’atteggiamento<br />

dell’opposizione? “Il bello è che<br />

<strong>in</strong> effetti non si riesce a trovare una<br />

spiegazione. È difficile trovare <strong>in</strong> un consiglio<br />

comunale un gruppo che vota<br />

contro i provvedimenti che sta prendendo<br />

un governo nazionale appartenente<br />

al suo stesso schieramento politico.<br />

Si tratta di una manovra obbligatoria<br />

e di passaggi di bilancio obbligatori,<br />

perchè il governo non ha sollevato dalla<br />

pressione fiscale i cittad<strong>in</strong>i, però impone<br />

ai Comuni di andare a ricercare quelle<br />

somme che lo Stato non trasferisce più.<br />

Noi, per <strong>in</strong>viare un segnale<br />

molto chiaro, abbiamo anche<br />

ridotto le <strong>in</strong>dennità di s<strong>in</strong>daco<br />

e assessori e - cosa ancora<br />

più strana – i consiglieri di<br />

opposizione hanno votato<br />

contro questa riduzione,<br />

mentre noi ci siamo dichiarati favorevoli<br />

per una questione di giustizia. Le stesse<br />

giustificazioni addotte non mi sono<br />

sembrate plausibili. Ricordo che abbiamo<br />

ridotto le <strong>in</strong>dennità di un ulteriore<br />

5%, che si somma alla precedente decurtazione<br />

del 2%. Non so quante giunte<br />

comunali siano arrivate a una riduzione<br />

del 7%, ma di sicuro questa quota è<br />

molto più di ciò che si viene a recuperare<br />

con l’addizionale Irpef: chi ha un<br />

reddito di 20000 euro, verserà 40 euro<br />

come addizionale”. E allora, spazio alle<br />

ragioni della m<strong>in</strong>oranza: “Quella di<br />

aumentare l’Irpef e mettere così le mani<br />

nelle tasche dei cittad<strong>in</strong>i anghiaresi, per<br />

poter cont<strong>in</strong>uare a lasciare <strong>in</strong>tatti sprechi<br />

e spese folli degli Assessorati, è stata<br />

una scellerata scelta politica dell’amm<strong>in</strong>istrazione<br />

anghiarese. A esprimersi<br />

sono i due membri di “Risveglio e Progresso”<br />

che fanno parte della commissione<br />

bilancio, ossia Sandro D<strong>in</strong>i e<br />

Alessandro Polcri, i quali aggiungono:<br />

“Ogni volta che qualcuno osa criticare o<br />

anche solo avanzare perplessità su scelte<br />

della giunta, il s<strong>in</strong>daco e il suo vice,<br />

Sandro Attala, si aggrappano alle loro<br />

“poltrone ben retribuite”, si auto-assegnano<br />

patenti di superiorità morale e<br />

accusano chi li critica di avere un atteggiamento<br />

da m<strong>in</strong>oranza sterile e non<br />

propositiva. Solo per aver proposto -<br />

per poi sentirci rispondere di no - una<br />

riduzione dell’<strong>in</strong>dennità di carica della<br />

metà, come del resto altri Comuni a noi<br />

vic<strong>in</strong>i hanno messo <strong>in</strong> pratica già da<br />

tempo. A questo punto – affermano<br />

D<strong>in</strong>i e Polcri - ci chiediamo se siamo noi<br />

a fare un’opposizione sterile e non propositiva,<br />

o è la maggioranza ad essere <strong>in</strong><br />

difficoltà, non avendo il coraggio di fare<br />

determ<strong>in</strong>ate scelte. La verità - proseguono<br />

i due consiglieri - è che mettere<br />

le mani nelle tasche dei cittad<strong>in</strong>i è la<br />

strada più facile e immediata, quella che<br />

a cura di Claudio Roselli<br />

consente di non tagliare neanche un<br />

euro di sprechi e centri di spesa consolidati<br />

degli Assessorati; con l’aggravante<br />

che, alle prossime elezioni, i cittad<strong>in</strong>i<br />

magari neanche se lo ricorderanno di<br />

aver pagato a La Ferla 120000 euro l’anno<br />

di tasse comunali <strong>in</strong> più! La giustificazione<br />

che il federalismo ha previsto<br />

meno trasferimenti è valida, ma sul<br />

conto dei Comuni meno virtuosi – prosegue<br />

Sandro D<strong>in</strong>i - mentre altri hanno<br />

avuto più soldi perché li hanno saputi<br />

spendere meglio”. E l’avversario di La<br />

Ferla alle elezioni di maggio non si<br />

ferma: “Mossa <strong>in</strong>evitabile? Direi che era<br />

assolutamente evitabile, anche perchè<br />

non si è tenuto conto del fatto che<br />

quest’anno ci sono 3-4 pensionamenti di<br />

dipendenti, qu<strong>in</strong>di ciò comporterà<br />

ugualmente notevoli risparmi. La riduzione<br />

degli <strong>in</strong>troiti è pari a circa 60000<br />

euro, a fronte di imposte per 120000: si<br />

è andati oltre il m<strong>in</strong>imo <strong>in</strong>dispensabile<br />

nelle richieste, nè si è provveduto a<br />

tagliare spese <strong>in</strong>utili”. E sulle <strong>in</strong>dennità di<br />

s<strong>in</strong>daco e assessori? “Anche quella è una<br />

bella storiella: una riduzione del 5% o<br />

del 7% che sia è ridicola, considerando<br />

che il s<strong>in</strong>daco svolge attività a tempo<br />

parziale e non pieno. I s<strong>in</strong>daci di Castiglion<br />

Fiorent<strong>in</strong>o e Civitella <strong>in</strong> Val di<br />

Chiana si sono dimezzati lo stipendio e<br />

siccome La Ferla ha deciso di cont<strong>in</strong>uare<br />

la sua professione di avvocato, la riduzione<br />

avrebbe dovuto essere più sostanziosa.<br />

La gente vuole una riduzione dei<br />

costi della politica, ma non del 5% e<br />

basta. Questa è la classica “caramella<br />

dolce” per far <strong>in</strong>goiare la “pillola amara”<br />

dell’addizionale Irpef. Tutti i cittad<strong>in</strong>i<br />

presto si troveranno ad aver meno soldi<br />

e alla f<strong>in</strong>e se ne accorgeranno. Altra<br />

cosa che stupisce è che il fatto che si sia<br />

parlato di Anghiari come di un’oasi felice,<br />

quando <strong>in</strong>vece si trova <strong>in</strong> alto mare<br />

più di altri Comuni”.


a cura di Claudio Roselli<br />

ANGHIARI<br />

Un nome che per Anghiari costituisce oramai una garanzia,<br />

grazie a 35 anni di <strong>in</strong>tensa e proficua attività. Il gruppo donatori<br />

di sangue “Fratres” è <strong>in</strong> vita dal 18 marzo 1976, su <strong>in</strong>iziativa<br />

dell’allora magistrato della locale Confraternita di Misericordia,<br />

il cui governatore promosse una <strong>in</strong>tensa opera di sensibilizzazione,<br />

all’<strong>in</strong>segna del motto “Una stilla del mio sangue per un<br />

palpito del tuo cuore”. Racconta il presidente Pietro Ganganelli:<br />

“Non molti furono, <strong>in</strong> verità, quelli che risposero prontamente<br />

all’importante <strong>in</strong>vito; diciannove i primi donatori e sette i soci<br />

collaboratori. Le novità, si sa, pur belle e significative, ci mettono<br />

del tempo per essere comprese e apprezzate. Nei corso dei<br />

suoi trentac<strong>in</strong>que anni di vita, si è<br />

consolidato sia <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di iscritti<br />

che di donazioni, grazie all’impegno<br />

dei propri organi di governo e all’encomiabile<br />

risposta da parte di tutto il<br />

paese alle svariate <strong>in</strong>iziative di sensibilizzazione,<br />

alcune delle quali sono<br />

ormai entrate stabilmente nel calendario<br />

annuale delle manifestazioni<br />

pubbliche anghiaresi. E’ così che da<br />

una media di 100-150 donazioni<br />

degli ultimi anni ’80 si è passati nella<br />

decade successiva a quella di 350-<br />

400, per arrivare gradualmente al<br />

valore di 500-550 dell’<strong>in</strong>izio del<br />

nuovo millennio e a sfiorare nel<br />

2005 l’impensabile soglia delle 600. Tale traguardo è comunque<br />

non solo raggiunto ma anche ampiamente superato quattro anni<br />

dopo, quando viene conseguita la cifra di 666 donazioni. Ma è<br />

alla f<strong>in</strong>e dell’anno passato che si assiste a un vero e proprio<br />

boom: contro ogni più rosea aspettativa, l’associazione migliora<br />

ulteriormente i già ottimi risultati, piantando la propria bandiera<br />

<strong>in</strong> cima alla storica vetta delle 700 donazioni”.<br />

Quanti sono gli affiliati al vostro gruppo?<br />

“In questo momento, gli iscritti all’associazione sono complessivamente<br />

oltre 750, di cui 430 donatori attivi, 235 soci sostenitori<br />

e 70 soci benemeriti, comprendenti - questi ultimi - tutti<br />

coloro che hanno raggiunto ragguardevoli numeri di donazioni<br />

ma che ora non possono più cont<strong>in</strong>uare <strong>in</strong> questo impegno, a<br />

causa di problemi fisici o per raggiunti limiti di età”.<br />

Come si posiziona, a livello di contributi fattivi, il vostro<br />

gruppo nell’ambito dell’<strong>in</strong>tera vallata?<br />

“Oltre alla nostra, <strong>in</strong> Valtiber<strong>in</strong>a Toscana vi sono altre sei<br />

importanti associazioni, che quotidianamente si impegnano nel<br />

diffondere e consolidare tra la gente la cultura della solidarietà<br />

attraverso la donazione del sangue e che fanno riferimento al<br />

Centro Trasfusionale dell’ospedale di Sansepolcro. In term<strong>in</strong>i di<br />

donazioni annuali, il gruppo “Fratres” di Anghiari occupa stabilmente<br />

il secondo posto, alle spalle dell’Avis di Sansepolcro”.<br />

In Valtiber<strong>in</strong>a Toscana il fabbisogno di sangue è superiore<br />

o <strong>in</strong>feriore alla disponibilità effettiva?<br />

“Fortunatamente per tutti, la nostra vallata può considerarsi <strong>in</strong><br />

questo campo un’isola felice. Le donazioni di sangue o di plasma,<br />

<strong>in</strong>fatti, non solo riescono a soddisfare le esigenze locali ma<br />

7<br />

Valtiber<strong>in</strong>a Toscana<br />

Donate Fratres!<br />

vengono anche <strong>in</strong> parte utilizzate a livello regionale per far<br />

fronte agli alti fabbisogni dei grandi centri ospedalieri toscani<br />

quali Firenze, Pisa e Siena. Il rapporto tra unità donate e abitanti<br />

è di 105 ogni 1000 abitanti, contro quella nazionale di 40-45.<br />

E’ <strong>in</strong> atto il ricambio generazionale all’<strong>in</strong>terno del<br />

vostro gruppo?<br />

“Aff<strong>in</strong>ché un’ associazione possa mantenersi nel tempo sempre<br />

più viva ed efficiente, è sicuramente <strong>in</strong>dispensabile l’arrivo<br />

periodico di nuovi iscritti. Anche su questo fronte, il gruppo<br />

“Fratres” di Anghiari può ritenersi soddisfatto. Tanti sono i<br />

giovani, <strong>in</strong>fatti, che ogni anno entrano a far parte della nostra<br />

famiglia, raccogliendo il testimone di<br />

quanti – purtroppo - sono costretti a<br />

lasciare per raggiunti limiti di età o per<br />

problemi di salute e assicurandoci così<br />

un adeguato ricambio generazionale.<br />

Per tale scopo, particolarmente curati<br />

sono sempre stati i rapporti dell’associazione<br />

non solo con il mondo della<br />

scuola ma anche con quello dello sport<br />

locale”.<br />

La Valtiber<strong>in</strong>a è una zona ad alta<br />

densità di donatori. Esiste una<br />

struttura ospedaliera adeguata<br />

oppure andrebbe potenziata?<br />

“Senza <strong>in</strong>vadere campi di altre competenze<br />

e rimanendo <strong>in</strong> quello specifico<br />

del sistema trasfusionale locale, mi sento di affermare che l’attuale<br />

dotazione di personale e di mezzi risulta per lo più all’altezza<br />

dei bisogni e debbo riconoscere l’impegno di tutti nell’aver<br />

superato positivamente i momenti critici di un recente<br />

passato, che hanno visto ridimensionato il nostro centro. L’unica<br />

vera esigenza, già segnalata da tutte le associazioni “Fratres”<br />

della Valtiber<strong>in</strong>a alla direzione ospedaliera, anche tramite l’<strong>in</strong>teressamento<br />

della propria presidenza prov<strong>in</strong>ciale, rimane quella<br />

dei locali, la cui superficie risulta <strong>in</strong>sufficiente. Non è ancora<br />

presente, <strong>in</strong>fatti, una vera sala di attesa e di ristoro per i donatori,<br />

i servizi igienici sono sottodimensionati rispetto all’utenza<br />

e si avverte da tempo la necessità di usufruire di altri spazi per<br />

le terapie”.<br />

In caso di emergenze, quali sono i problemi più delicati<br />

che potrebbero porsi?<br />

“L’accennato ridimensionamento del Centro Trasfusionale di<br />

zona, con conseguente perdita della propria autonomia gestionale<br />

e del controllo diretto del sangue che, una volta donato,<br />

viene immediatamente trasferito nei laboratori prov<strong>in</strong>ciali unitamente<br />

a quello proveniente dalle altre vallate per i successivi<br />

trattamenti, non ha mai comportato f<strong>in</strong> qui emergenze particolari<br />

<strong>in</strong> fatto di disponibilità. Un’adeguata scorta di esso, <strong>in</strong>fatti,<br />

viene costantemente assicurata a tutti i presidi ospedalieri,<br />

pronta per far fronte a qualsiasi esigenza sanitaria. L’efficienza<br />

dell’<strong>in</strong>tero sistema trasfusionale prov<strong>in</strong>ciale e la provata professionalità<br />

dei suoi responsabili sono sicuramente <strong>in</strong> grado, poi, di<br />

preservarci da una qualsiasi <strong>in</strong>disponibilità futura di questa risorsa<br />

vitale”.


8<br />

Valtiber<strong>in</strong>a Toscana a cura di Silvia Bragagni<br />

Si chiama “AzionePartecipazione” il progetto di educazione<br />

e promozione culturale del territorio che la Pro Loco di<br />

Pieve Santo Stefano farà partire dai primi giorni di ottobre grazie<br />

anche all’impiego di due giovani del posto selezionati attraverso<br />

il bando per il servizio civile regionale. Un’opportunità<br />

importante per i due volontari prescelti, che presteranno<br />

servizio per un <strong>in</strong>tero anno, ma anche per tutto il paese: i<br />

compiti dei ragazzi riguarderanno la collaborazione nella<br />

gestione e apertura del Centro Giovani, l’aiuto nella programmazione<br />

di attività di doposcuola e la partecipazione alla realizzazione<br />

degli <strong>in</strong>terventi educativi, dietro attenta coord<strong>in</strong>azione<br />

degli operatori del Centro. Quattro, <strong>in</strong>fatti, gli obiettivi<br />

specifici che verranno portati avanti con il progetto: 1) “AzioneInterrogAzione”.<br />

Verranno organizzate attività di doposcuola<br />

dest<strong>in</strong>ate pr<strong>in</strong>cipalmente al sostegno negli studi rivolti a<br />

bamb<strong>in</strong>i e ragazzi <strong>in</strong> situazioni di svantaggio e barriere l<strong>in</strong>guistiche<br />

oltre, a percorsi di prevenzione delle difficoltà di apprendimento<br />

di lettura e scrittura, tenuti da un operatore specializzato.<br />

2) Azione “RicreAzione”. Verranno organizzate<br />

attività ludiche e creative dest<strong>in</strong>ate a bamb<strong>in</strong>i e adolescenti per<br />

favorire la socializzazione e la partecipazione e per stimolare<br />

la fantasia; corsi artistici per bamb<strong>in</strong>i organizzati con il supporto<br />

di esperti del settore e C<strong>in</strong>eforum per adolescenti. 3)<br />

“AzioneNavigazione”. Verrà potenziato il servizio di Inter-<br />

PIEVE SANTO STEFANO<br />

Opportunità attraverso il servizio civile regionale<br />

ll 7 e l’8 settembre, Pieve Santo Stefano diventa il palcoscenico della più<br />

importante festa religiosa paesana, che celebra la Madonna dei Lumi<br />

con processioni e giochi di luce, ma soprattutto con quella devozione<br />

Tel. 0575 791109 - www.michelangelogioielli.com<br />

net Po<strong>in</strong>t del Centro Giovani per garantire ampia fruibilità<br />

anche a chi non dispone di computer e di accesso <strong>in</strong>ternet<br />

nella propria abitazione; un’esigenza, questa, sentita <strong>in</strong> particolar<br />

modo dagli immigrati e dai loro figli, che f<strong>in</strong>o ad oggi sono<br />

stati i maggiori utilizzatori di questo servizio. La presenza del<br />

personale d’appoggio consente agli utenti meno esperti di<br />

acquisire quelle competenze di base e quelle precauzioni<br />

necessarie per una buona e consapevole “navigazione” <strong>in</strong> rete.<br />

Verranno organizzati corsi di “Alfabetizzazione Informatica”,<br />

volti anche all’elim<strong>in</strong>azione del digital divide e corsi di <strong>in</strong>formatica<br />

base per anziani. Un ultimo aspetto, non di secondaria<br />

importanza, è la completa gratuità del servizio. 4) “Azione<br />

Generazione”. Verranno organizzati eventi volti a favorire lo<br />

scambio <strong>in</strong>tergenerazionale e a valorizzare la comunità locale<br />

e il territorio: attività volte alla riscoperta delle locali tradizioni<br />

popolari e delle ricchezze culturali, artistiche e ambientali.<br />

Verranno organizzati <strong>in</strong>contri che prevedono la partecipazione<br />

di piccoli gruppi - formati da bamb<strong>in</strong>i e anziani - con l’<strong>in</strong>tento<br />

di promuovere l’<strong>in</strong>contro e favorire il dialogo e lo scambio<br />

<strong>in</strong>tergenerazionale. Per raggiungere l’obiettivo la Pro Loco di<br />

Pieve Santo Stefano si avvarrà della memoria storica conservata<br />

dalla Fondazione Archivio Diaristico Nazionale (oltre 6000<br />

diari, memorie, epistolari) e della collaborazione del Centro di<br />

Documentazione Storica della Civiltà Contad<strong>in</strong>a D. D<strong>in</strong>i.<br />

8 settembre,<br />

la devozione di Pieve<br />

che trasforma per un mese tutti i pievani <strong>in</strong> elettricisti, falegnami e disegnatori per trasformare le vie, le piazze e i ponti <strong>in</strong> uno spettacolo<br />

sfavillante di luci e colori che ogni volta richiama tanta gente da tutta la Valtiber<strong>in</strong>a. Per ripercorrere la storia delle lum<strong>in</strong>arie<br />

realizzate dai rioni negli ultimi quarant’anni, dal 18 al 21 agosto nella sala della Filarmonica Brazz<strong>in</strong>i è stata allestita una mostra, organizzata<br />

dal Gruppo Storico “Palio dei Lumi” e <strong>in</strong>titolata “L’8 di luci”, che ha attirato tanti cittad<strong>in</strong>i curiosi di rivivere momenti passati<br />

di una passione che co<strong>in</strong>volge tutte le fasce d’età e sopravvive grazie all’impegno di tutti. Ma perché la Festa della Madonna dei Lumi<br />

è così sentita a Pieve? Perché l’8 di settembre è un giorno “sacro” per i pievani? Interviene a supporto Andrea Franceschetti, pievano<br />

doc e appassionato di storia locale. L’anno di riferimento, non certo un anno di grazia, è il 1631: Pieve, che anche nel prosieguo della<br />

sua storia ha avuto a che fare con terremoti, bombardamenti e alluvioni, venne duramente colpita dalla peste e la Madonna dei Lumi<br />

si rese protagonista dell’ennesimo miracolo, salvando il paese da questa terribile epidemia. Il giorno scelto per il r<strong>in</strong>graziamento e la<br />

conferma della grande devozione del paese è appunto l’8 settembre, poiché è quello della Natività della Beata Verg<strong>in</strong>e Maria. La chiesa<br />

della Madonna dei Lumi, costruita nel 1590 <strong>in</strong> stile tardo r<strong>in</strong>ascimentale, è stata l’omaggio verso questa Madonna di cui esisteva una<br />

edicola sacra all’<strong>in</strong>gresso del paese e alla quale i pievani avevano attribuito diversi miracoli, <strong>in</strong> particolare guarigioni. E siccome si narra<br />

che sarebbero stati visti degli angeli con <strong>in</strong> mano torce accese dirigersi verso l’effigie della Madonna dei Lumi, ogni anno – la sera del<br />

7 settembre, alla vigilia della festa – si ripete il rito con la processione che parte dal Tempietto del Colledestro e arriva alla chiesa.<br />

Così per sommi capi. Da cima a fondo, al calar della notte, il paese si riveste di lumi, le case <strong>in</strong>corniciate da candele, i rioni storici<br />

(Ponte Vecchio, Ponte Nuovo, Rialto e Centro Paese) immersi <strong>in</strong> racconti di luce sempre più belli. Le giornate di festa sono precedute<br />

dalla rievocazione storica dell’Assedio dei Lanzichenecchi del 1527 e dal sorteggio per gli abb<strong>in</strong>amenti delle due semif<strong>in</strong>ali della<br />

XXXIV edizione del “Palio dei Lumi”, un torneo molto simile al<br />

calcio storico fiorent<strong>in</strong>o che si svolge <strong>in</strong><strong>in</strong>terrottamente dal 1978<br />

e che viene disputato dalle squadre dei 4 rioni, con f<strong>in</strong>ale l’8 settembre.<br />

Un corteggio storico (che si ripete lo stesso giorno)<br />

composto di centoventi figuranti tra araldi, sbandieratori, tambur<strong>in</strong>i,<br />

cavalieri e dame, tutti vestiti <strong>in</strong> magnifici costumi r<strong>in</strong>ascimentali,<br />

per attraversare il corso e giungere <strong>in</strong> Piazza della Collegiata.<br />

Una suggestiva sfilata con i S<strong>in</strong>daci dei quattordici Comunelli<br />

rurali <strong>in</strong> cui era diviso il Vicariato e i Priori dei quattro Rioni: fra<br />

tutti spicca il Vicario, messer Antonio Castellani, valorosissimo<br />

difensore di Pieve e anima della resistenza al nemico.


a cura di Davide Gambacci<br />

MONTERCHI<br />

Quando una o più associazioni diventano vere e proprie istituzioni<br />

per un paese, specie se poi l’<strong>in</strong>tero Comune non arriva a contare<br />

nemmeno 2000 abitanti. Se la Pro Loco svolge una funzione<br />

ben precisa da una quarant<strong>in</strong>a di anni, a Monterchi la Confraternita<br />

di Misericordia – che di anni ne ha più di 150 – è protagonista<br />

di un’autentica missione che rispecchia una fra le più secolari e<br />

sentite tradizioni della Toscana. Ne parliamo con il governatore<br />

locale, Marco Lacrim<strong>in</strong>i.<br />

A Monterchi la Confraternita di Misericordia è l’associazione<br />

più antica del paese?<br />

“Sì, fu istituita dopo la metà del 1800 con regio decreto e aveva la<br />

funzione di gestire l’ospedale situato nel Comune di Monterchi,<br />

oltre a svolgere la gestione dei servizi funebri e di sostentamento<br />

alle persone più bisognose. La Misericordia di Monterchi resta<br />

ancora oggi proprietaria dello stabile dell’ex ospedale, che è stato<br />

ristrutturato circa 4 anni fa”.<br />

Quale peso assume la Misericordia a Monterchi?<br />

“La Misericordia si è dist<strong>in</strong>ta da sempre per la generosità e la<br />

disponibilità con cui i suoi iscritti hanno sempre realizzato i vari<br />

<strong>in</strong>terventi nei confronti dei più bisognosi, svolgendo le proprie<br />

attività con dedizione e premura per il prossimo”.<br />

La Misericordia è la realtà associativa con più iscritti a<br />

Monterchi?<br />

“Sì, la Confraternita di Misericordia è la realtà con più iscritti del<br />

paese: nel 2010, lo stato del corpo di compagnia vedeva tesserate<br />

550 persone che, su un totale di circa 1800 abitanti, significano<br />

quasi un terzo della popolazione. I confratelli attivi erano 97, le<br />

consorelle attive 67. Più numerosa è la fascia dei confratelli aggregati<br />

con 242 persone, mentre le consorelle aggregate sono 149”.<br />

Quanti sono i confratelli iscritti e quanti sono i volontari<br />

realmente operativi?<br />

“Contiamo esattamente 100 volontari attivi, suddivisi <strong>in</strong> 65 fratelli<br />

e 35 sorelle. Per attivi si <strong>in</strong>tende che, <strong>in</strong> caso di necessità, sono<br />

sempre reperibili a qualunque ora della giornata per il trasporto<br />

di malati o aiuto di persone - soprattutto anziane - <strong>in</strong> difficoltà”.<br />

Quali sono le attività che svolge la Misericordia ?<br />

“Le attività che la Confraternita svolge sono diverse: dai servizi di<br />

spostamento sanitario, i quali consistono pr<strong>in</strong>cipalmente nel trasporto<br />

di dializzati, <strong>in</strong> visite mediche e <strong>in</strong> trattamenti presso i<br />

centri ospedalieri di Arezzo e di Sansepolcro; servizi di presenza<br />

al telefono per garantire la reperibilità durante le ore notturne<br />

nelle fasce orarie 20.00-07.00 nei giorni feriali, prefestivi e festivi;<br />

il servizio diurno feriale dalle 7.00 alle 20.00 è garantito dalla presenza<br />

di altri confratelli; i servizi di brigata sono quelli svolti da<br />

confratelli e consorelle che partecipano a funerali e/o manifestazioni<br />

religiose <strong>in</strong>dossando la veste storica “cappa”; il prestito di<br />

Valtiber<strong>in</strong>a Toscana<br />

La Misericordia,<br />

vera istituzione paesana<br />

presidi sanitari quali carrozzelle,<br />

stampelle, deambulatori; il<br />

trasporto di emoderivati quale<br />

trasporto sangue; la partecipazione<br />

a manifestazioni locali o<br />

di vallata. I servizi effettuati nel<br />

2010 sono stati 625, con i quattro<br />

mezzi <strong>in</strong> possesso alla Confraternita.<br />

Il Fiat Ducato adibito<br />

ad ambulanza ha svolto tre ser-<br />

vizi, percorrendo 42 chilometri; il Fiat Scudo Scudo, anch’esso trasformato<br />

<strong>in</strong> ambulanza, ne ha svolti 113 percorrendo 8049 chilometri. Il<br />

mezzo che ha effettuato il maggior numero di servizi è stata la Fiat<br />

Punto con 337 spostamenti, percorrendo un totale di 9387 chilometri.<br />

Da non dimenticare è sicuramente il Fiat Doblò, mezzo che<br />

ha percorso ben 25401 chilometri anche se ha effettuato “solo” 172<br />

servizi. Stilando la relazione a f<strong>in</strong>e anno si è arrivati a percorrere un<br />

totale di 42879 chilometri, che non sono certo pochi. Passiamo ora<br />

ai servizi di guardia al telefono, che sono stati 55 <strong>in</strong> totale. Per quelli<br />

di brigata, <strong>in</strong>vece, due di istituto <strong>in</strong> occasione dei Sepolcri e del<br />

Gesù Morto, mentre per i confratelli e le consorelle scomparse<br />

sono stati ben 16. La Misericordia di Monterchi, come già detto,<br />

offre anche il servizio di prestito di presidi sanitari vari come carrozzelle<br />

o stampelle, che nel 2010 sono stati 24”.<br />

Quante sono le occasioni nel corso dell’anno che vedono<br />

riuniti tutti i confratelli?<br />

“Le occasioni sono molte, come l’assemblea generale e la festa della<br />

Misericordia che tutti gli anni si consuma l’ultima domenica del mese<br />

di agosto presso la chiesetta di San Lorenzo. Inoltre, il Venerdì Santo<br />

della Pasqua siamo presenti durante la tradizionale processione”.<br />

Quali sono i problemi pr<strong>in</strong>cipali che deve fronteggiare<br />

una realtà di questo tipo?<br />

“Il problema pr<strong>in</strong>cipale è che la popolazione di Monterchi sta<br />

sempre di più <strong>in</strong>vecchiando e la Misericordia non riesce a soddisfare<br />

le esigenze di tutti gli abitanti. Non è sempre facile reperire<br />

i volontari, specialmente nei momenti di necessità”.<br />

Ci sono delle <strong>in</strong>iziative particolari nelle quali <strong>in</strong>tendete<br />

co<strong>in</strong>volgere l’<strong>in</strong>tero paese?<br />

“Confrontarsi per capire quali sono i veri valori della vita spesso<br />

dimenticati o messi da parte, a scapito dei vizi e delle tentazioni<br />

che governano il mondo che ci circonda. Non vogliamo imporci<br />

come guida spirituale, ma affiancare la cittad<strong>in</strong>anza nel ricercare -<br />

sempre <strong>in</strong>sieme - i pr<strong>in</strong>cipi card<strong>in</strong>e di vita. La capacità di s<strong>in</strong>tesi<br />

culturale è andata perduta: oggi giorno, tutti sembrano ascoltare<br />

e seguire la modernità senza avere la forza di impostare un dialogo<br />

tra le sue tradizioni e il mondo che lo circonda”.<br />

9


10<br />

Valtiber<strong>in</strong>a Toscana<br />

A Caprese Michelangelo, nella piccola frazione di San Cassiano,<br />

ha sede lo stabilimento per l’estrazione dell’anidride carbonica.<br />

Una sostanza formata da un atomo di carbonio legato a due<br />

atomi di ossigeno e ritenuta uno dei pr<strong>in</strong>cipali gas serra presenti<br />

nell’atmosfera. Facciamo un passo addietro. Come si è scoperto<br />

che nel territorio di Caprese era presente questa sostanza? Più<br />

di trent’anni fa, esattamente nel 1980 alla società di estrazione<br />

petrolifera Agip - all’epoca ancora di proprietà Eni - venne concesso<br />

un permesso per la ricerca di idrocarburi proprio nella<br />

zona di San Cassiano, poiché la conformazione geologica pareva<br />

nascondere almeno il metano, se non addirittura il petrolio. Due<br />

anni dopo <strong>in</strong>iziano i lavori di perforazione<br />

del terreno e appena ventiquattro<br />

mesi dopo si è arrivati alla profondità<br />

di circa 5000 metri, ma con<br />

esito negativo. Di petrolio, o perlomeno<br />

di metano, neppure una traccia<br />

esce; solamente una rilevante quantità<br />

di anidride carbonica - circa 10<br />

milioni di metri cubi - quella usata per<br />

rendere frizzante l’acqua o per produrre<br />

il “famoso” ghiaccio secco.<br />

L’azienda Agip, però, non è <strong>in</strong>teressata<br />

affatto a questa sostanza e decide<br />

di chiudere il foro eseguito e di mettere <strong>in</strong> completa sicurezza<br />

l’area. Per una vent<strong>in</strong>a di anni, nessuno si è <strong>in</strong>teressato a questo<br />

materiale, quasi da dimenticarsi che è presente a San Cassiano <strong>in</strong><br />

quantità enormi. A questo punto arriva la ditta Consorgas srl, un<br />

distaccamento della mult<strong>in</strong>azionale Air Liquid; chiede il permesso<br />

alla Regione Toscana per riaprire i fori eseguiti anni addietro,<br />

spendendo circa 2 miliardi del vecchio conio. Inoltre, la Consorgas<br />

propone al Comune di Caprese Michelangelo la costruzione<br />

di uno stabilimento chimico all’<strong>in</strong>terno di questa area. Lo sfruttamento<br />

del giacimento è di concessione governativa e una volta<br />

che è stata pagata quella tassa non occorre sborsare ulteriore<br />

denaro. In precedenza - per motivi pressoché logistici - la Consorgas<br />

aveva proposto al vic<strong>in</strong>o Comune di Pieve Santo Stefano<br />

l’ospitalità per la fabbricazione di uno stabilimento, ma da parte<br />

dell’amm<strong>in</strong>istrazione comunale era arrivato un netto rifiuto. “Lo<br />

stabilimento per l’estrazione dell’anidride carbonica è term<strong>in</strong>ato<br />

- spiega il s<strong>in</strong>daco di Caprese, Filippo Betti - anche se al momento<br />

attuale l’estrazione sfiora il 50%. Dal corrente mese di settembre<br />

riprenderà l’attività e gradualmente l’impianto andrà a pieno<br />

regime. Si attenderà il pieno completamento della struttura<br />

anche esteriormente e poi, assieme alla ditta Consorgas, si procederà<br />

con l’<strong>in</strong>augurazione ufficiale. E’ stato anche assunto un<br />

a cura di Davide Gambacci<br />

Estrazione Co2, la m<strong>in</strong>oranza chiede<br />

un ritorno maggiore per il Comune<br />

Via Roma, 51 - Caprese Michelangelo (AR)<br />

Tel. 0575 793921 - 793941<br />

L’impianto estrattivo di CO 2 di San Cassiano<br />

CAPRESE MICHELANGELO<br />

ragazzo residente a Caprese Michelangelo come tecnico - cont<strong>in</strong>ua<br />

- anche se al momento attuale è stato affiancato da una<br />

persona più esperta di Sansepolcro. La struttura di San Cassiano<br />

è poi stata appaltata a una ditta esterna per il controllo diurno e<br />

notturno. Il Comune di Caprese riceve dalla ditta proprietaria -<br />

spiega il primo cittad<strong>in</strong>o - 1,5 euro per ogni tonnellata di anidride<br />

carbonica estratta che significano circa 90-100mila euro annui.<br />

Ovviamente, <strong>in</strong> questi casi vale la teoria che più estrai e più guadagni.<br />

La Consorgas ha <strong>in</strong> gestione l’impianto di San Cassiano per<br />

circa 25 anni - prosegue Betti - anche se le concessioni arrivano<br />

da organi sovraccomunali come Regione e Prov<strong>in</strong>cia. Per esempio,<br />

la Regione Toscana ha concesso<br />

l’autorizzazione all’estrazione di questa<br />

sostanza. Il Comune di Caprese<br />

Michelangelo - sottol<strong>in</strong>ea Betti - ha<br />

ricevuto un contributo pari a 110mila<br />

euro da parte della Regione per l’<strong>in</strong>stallazione<br />

di un impianto fotovoltaico<br />

<strong>in</strong> un edificio comunale. I lavori<br />

sono già stati appaltati e a breve <strong>in</strong>izieranno.<br />

Il Comune riceve un <strong>in</strong>troito<br />

poiché l’energia <strong>in</strong> esubero viene<br />

venduta - conclude il s<strong>in</strong>daco - ed è<br />

nostra <strong>in</strong>tenzione pagare con il denaro<br />

<strong>in</strong> entrata la tassa sulla nettezza urbana (Tarsu) agli abitanti<br />

della zona limitrofa al punto di estrazione dell’anidride carbonica”.<br />

I toni si sono placati anche da parte dell’opposizione capresana:<br />

“In un primo momento abbiamo avuto una certa perplessità<br />

- spiega il capogruppo di m<strong>in</strong>oranza, Qu<strong>in</strong>to Romol<strong>in</strong>i - poiché<br />

questa zona è abbastanza sismica e non sapevamo cosa sarebbe<br />

successo sotto il suolo con una pressione del genere, dato che il<br />

giacimento arriva sotto l’<strong>in</strong>vaso di Montedoglio. I geologi - cont<strong>in</strong>ua<br />

- ci hanno rassicurato che la zona è <strong>in</strong> piena sicurezza e<br />

qu<strong>in</strong>di abbiamo tirato un sospiro di sollievo. La struttura costruita<br />

a San Cassiano ha un impatto ambientale m<strong>in</strong>imo ed è stato<br />

eseguito un buon lavoro. Abbiamo <strong>in</strong>caricato una ditta specifica<br />

di effettuare le analisi dell’acqua del torrente che sfiora il giacimento:<br />

attualmente non risulta <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ata, ma abbiamo già <strong>in</strong><br />

programma di monitorare la zona <strong>in</strong> futuro. Durante un consiglio<br />

comunale - spiega Romol<strong>in</strong>i - noi come opposizione abbiamo<br />

votato contro poiché crediamo che la cifra di 1,5 euro per tonnellata<br />

sia abbastanza irrisoria. Almeno il doppio chiediamo, dato<br />

che comunque un coefficiente di rischio nel nostro territorio c’è<br />

- conclude Romol<strong>in</strong>i - così da produrre un ritorno nelle casse<br />

comunali di almeno 200mila euro ed evitare che i soldi f<strong>in</strong>iscano<br />

sempre nelle mani dei privati”.<br />

Via Il Cerro, 120 - Caprese Michelangelo (AR)<br />

Tel. 0575 793923


a cura di Francesco Crociani<br />

L’ASSESSORE ALBERTO SANTUCCI<br />

LASCIA IL SOCIALE<br />

BADIA TEDALDA<br />

“Rassegno le mie dimissioni!”. Così spiega Alberto Santucci,<br />

vices<strong>in</strong>daco di Badia Tedalda e assessore a Sociale, Sanità e<br />

Politiche Giovanili della Comunità Montana Valtiber<strong>in</strong>a Toscana.<br />

“Un <strong>in</strong>carico difficile – prosegue - creato con tante difficoltà<br />

dieci anni fa dall’assessore Paola Barfucci, che per prima capi<br />

l’importanza di questo servizio associato di grande responsabilità;<br />

un servizio che ho portato avanti per due anni esatti con<br />

onestà, serietà, rispetto, equilibrio e competenza e che lascio volontariamente prima<br />

della scadenza naturale. Non mi dimetto ancora, <strong>in</strong>vece, dalla carica di consigliere<br />

della Comunità Montana solo e soltanto per soddisfare la specifica richiesta manifestatami<br />

dal s<strong>in</strong>daco di Badia Tedalda, Fabrizio Giovann<strong>in</strong>i.<br />

Le motivazioni sono costituite dal netto e <strong>in</strong>conciliabile<br />

contrasto di vedute e di op<strong>in</strong>ioni tra me e il<br />

gruppo di maggioranza all’<strong>in</strong>terno della Comunità<br />

Montana – spiega Santucci - circa tempi, modi, strumenti<br />

scelti e sistemi adottati per la trasformazione<br />

della stessa Comunità Montana <strong>in</strong> Unione di Comuni.<br />

Sono orgoglioso: <strong>in</strong>dist<strong>in</strong>tamente, r<strong>in</strong>grazio le tante<br />

persone (rappresentanti di enti, istituzioni, s<strong>in</strong>dacati,<br />

associazionismo, società civile ecc.) che <strong>in</strong> questo<br />

ALBERTO SANTUCCI<br />

Sansepolcro (AR) - Via Senese Aret<strong>in</strong>a, 98 - Tel. 0575 742836 - Fax 0575 733988<br />

web: www.picc<strong>in</strong>i.com - e-mail: <strong>in</strong>fo@picc<strong>in</strong>i.com<br />

11<br />

Valtiber<strong>in</strong>a Toscana<br />

Gruppo Bon<strong>in</strong>segni<br />

biennio hanno collaborato con me per migliorare le<br />

prestazioni socio-assistenziali e socio-sanitarie tanto<br />

nella Valtiber<strong>in</strong>a Toscana coll<strong>in</strong>are quanto <strong>in</strong> quella<br />

più squisitamente montana e disagiata. Consiglio al futuro presidente - cont<strong>in</strong>ua Santucci<br />

- e alla nuova giunta esecutiva di fare tutto il possibile per realizzare i seguenti<br />

c<strong>in</strong>que punti: 1) non dividere la Valtiber<strong>in</strong>a Toscana con un’Unione di Comuni che<br />

non li comprenda più tutti e sette; 2) non r<strong>in</strong>egoziare le rappresentanze paritarie dei<br />

Comuni nell’ente comprensoriale; 3) non accettare la proposta della giunta istituzionale<br />

perché chiunque v<strong>in</strong>ca debba poter governare e mettere la propria faccia, anche<br />

perché rappresenterebbe un doppione rispetto alla conferenza dei s<strong>in</strong>daci; 4) lavorare<br />

per realizzare l’<strong>in</strong>tegrazione socio-sanitaria, ma elaborando un modello alternativo<br />

a quello “fuorilegge” della società della salute; 5) co<strong>in</strong>volgere nella redazione del<br />

nuovo statuto dell’Unione dei Comuni Montani Valtiber<strong>in</strong>i Toscani tutti e 21 i consiglieri<br />

della Comunità Montana e non solo i sette s<strong>in</strong>daci o loro delegati, anche perché<br />

<strong>in</strong> questa fase ogni s<strong>in</strong>golo contributo può essere veramente molto importante. Da<br />

sempre credo <strong>in</strong> quello che faccio. Ed essendo un uomo libero, non sono disponibile<br />

a fare cose <strong>in</strong> cui non credo, pertanto lascio! Non sono un politico di professione,<br />

come qualcuno mi ha etichettato, ne’ tantomeno un falso! Tutti gli assessori di Badia<br />

Tedalda, eletti prima di me, che hanno rappresentato il sociale, sono riusciti a portare<br />

servizi assistenziali nei Comuni più disagiati dove la maggior parte della popolazione<br />

è anziana, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita, considerando che <strong>in</strong><br />

precedenza non era presente nemmeno l’assistente sociale. Con queste dimissioni <strong>in</strong><br />

Comunità Montana, nulla deve far pensare - conclude l’ex assessore al Sociale, Alberto<br />

Santucci - che io non abbia amm<strong>in</strong>istrato con serietà e passione; spero che il mio<br />

successore metta al primo posto l’<strong>in</strong>teresse di tutti i cittad<strong>in</strong>i”.<br />

SANSEPOLCRO - CITTA’ di CASTELLO - AREZZO<br />

Piazza<br />

Don Fiorenzo<br />

In occasione della festa annuale culm<strong>in</strong>ata<br />

con il ritorno alla disputa del<br />

Palio dei Castelli a Badia Tedalda,<br />

l’amm<strong>in</strong>istrazione comunale ha proceduto<br />

con l’<strong>in</strong>titolazione della piazza<br />

millenaria di Badia Alta alla memoria<br />

di Don Fiorenzo Moretto, che per<br />

oltre sessant’anni è stato amato parroco<br />

del paese. All’evento hanno<br />

preso parte il s<strong>in</strong>daco Fabrizio Giovann<strong>in</strong>i<br />

e l’assessore prov<strong>in</strong>ciale<br />

Carla Borghesi, mentre benedizione<br />

e taglio del nastro sono stati affidati<br />

a Padre Giovanni Spadola. “La scelta<br />

del Comune – ha detto il primo cittad<strong>in</strong>o<br />

– è l’omaggio al parroco rappresentante<br />

di tutti, alla persona che<br />

ha saputo creare un vero rapporto<br />

sociale tra chiesa spirituale e i suoi<br />

parrocchiani”.<br />

Da oltre 30 anni qualità e convenienza<br />

nel nel gas gas da da riscaldamento<br />

riscaldamento


12<br />

Valtiber<strong>in</strong>a Toscana<br />

“Delle medievali fiere appenn<strong>in</strong>iche – al<br />

Sasso di Simone, al Passo di San Cristoforo,<br />

al Ranco e per San Michele, il 28 e il<br />

29 settembre – solo quest’ultima è<br />

sopravvissuta; anzi è stata radicalmente<br />

trasformata per rispondere alle esigenze<br />

moderne del mercato zootecnico”. Così<br />

Giancarlo Renzi, consigliere <strong>in</strong> Comunità<br />

Montana Valtiber<strong>in</strong>a Toscana e nel<br />

Comune di Sest<strong>in</strong>o, spiega le tappe che<br />

hanno portato a far nascere la mostra<br />

dedicata al bestiame <strong>in</strong> località Ranco,<br />

che quest’anno è arrivata alla XVIII edizione.<br />

“Ranco - cont<strong>in</strong>ua Renzi - era l’<strong>in</strong>crocio<br />

di più it<strong>in</strong>erari stradali e l’<strong>in</strong>crocio<br />

anche di due fiumi: il Marecchia e il Presale.<br />

Pertanto, offriva una larga spianata<br />

per ospitare un affollato appuntamento,<br />

costituita dall’alveo dei fiumi e dalle zone<br />

di esondazione. Il luogo dello svolgimento<br />

della fiera aveva ancora la caratteristica<br />

dell’appartenenza territoriale a due<br />

Comuni: Sest<strong>in</strong>o e Badia Tedalda. Due<br />

“vocaboli” antichi che <strong>in</strong>dicano la località<br />

ne danno le prime fondamentali <strong>in</strong>formazioni:<br />

“Mercato Ranco” (1396) e anche<br />

“Torre del Ranco”, “Ranco Mercatale”).<br />

Ranco è parola di derivazione longobarda,<br />

data alle terre “rancate”, cioè diboscate<br />

e messe a coltivazione. Orig<strong>in</strong>e,<br />

tutto sommato, avvalorata anche dal<br />

fatto che la “fiera” vi si celebrava il 28 e il<br />

29 settembre, giornata <strong>in</strong> cui il calendario<br />

liturgico ricorda San Michele Arcangelo e<br />

ancora esiste un piccolo oratorio sotto<br />

questa <strong>in</strong>vocazione: santo caro ai Longobardi<br />

ma <strong>in</strong>vocato dalle popolazioni transumanti,<br />

che - nella zona - <strong>in</strong> gran parte<br />

partivano per svernare <strong>in</strong> altre località<br />

proprio il 29 settembre. In questo “mercatale”<br />

del Ranco confluivano<br />

bestiami (bov<strong>in</strong>i, su<strong>in</strong>i,<br />

pecore ecc.) e numerose<br />

merci, con alta affluenza di<br />

pubblico, essendo all’orig<strong>in</strong>e<br />

“zona franca” e qu<strong>in</strong>di con<br />

ampie libertà di partecipazione<br />

e gestione. Intorno al<br />

1970, i Comuni di Badia<br />

Tedalda e di Sest<strong>in</strong>o, la Prov<strong>in</strong>cia<br />

di Arezzo con l’assessore<br />

Vasco Acciai e l’Associazione<br />

Prov<strong>in</strong>ciale Allevatori<br />

di Arezzo, diretta dal dottor Maurizio<br />

Kovacevich, ritengono di rilanciare<br />

soprattutto il mercato bov<strong>in</strong>o, <strong>in</strong>dirizzato<br />

verso una razza di straord<strong>in</strong>arie qualità: la<br />

Chian<strong>in</strong>a. La data “storica” di celebrazione<br />

della “fiera” rimane <strong>in</strong>variata, ma la<br />

località di realizzazione viene spostata,<br />

per motivi di opportunità e perché ormai<br />

pochissimo frequentata, nei campi lungo<br />

la strada che, dopo Ponte Presale, porta<br />

verso il Mul<strong>in</strong>ello; fu costituito un consorzio<br />

<strong>in</strong>tercomunale per la gestione e<br />

una struttura con box <strong>in</strong> legno per ospitare<br />

i capi <strong>in</strong> mostra. Era il rilancio di una<br />

“fiera” ma soprattutto una nuova attenzione<br />

al mondo rurale e a un moderno<br />

<strong>in</strong>dirizzo zootecnico del quale, <strong>in</strong> concreto,<br />

i protagonisti furono gli allevatori<br />

stessi. La strada di una fortunata modernizzazione<br />

è armai aperta: la “fiera” di<br />

merci e bestiame si trasforma <strong>in</strong> mostra<br />

prov<strong>in</strong>ciale della razza Chian<strong>in</strong>a e f<strong>in</strong>almente<br />

(siamo nel 1994) <strong>in</strong> “Mostra<br />

Nazionale degli allevamenti chian<strong>in</strong>i alle-<br />

a cura di Francesco Crociani<br />

SESTINO<br />

Dalla “fiera del Ranco”<br />

alla Mostra nazionale della Chian<strong>in</strong>a<br />

Un momento delle passate edizioni<br />

vati allo stato semibrado e iscritti al libro<br />

genealogico”. Ciò richiede anche una<br />

struttura ricettiva adeguata: nel 2001 si<br />

costituisce l’apposito “Consorzio Alpe<br />

della Luna” tra Comuni della Valtiber<strong>in</strong>a,<br />

Comunità Montana e Prov<strong>in</strong>cia di Arezzo,<br />

il quale rileva le strutture già appartenenti<br />

alla Cooperativa Pratomagno e<br />

procede poi con una riorganizzazione<br />

degli spazi”. L’appuntamento, <strong>in</strong>fatti, giunge<br />

a comprendere tre giornate fisse - 27,<br />

28 e 29 settembre - e il progetto orig<strong>in</strong>ario<br />

non era solo “mostra” ma anche<br />

“servizi”, momento di <strong>in</strong>contro e di<br />

aggiornamento sulle problematiche della<br />

zootecnia e della salute animale, sui progetti<br />

di sviluppo e sulle esigenze del mercato.<br />

Insomma, anche un momento di<br />

formazione e <strong>in</strong>formazione, soprattutto<br />

<strong>in</strong> difesa della sfida lanciata <strong>in</strong> favore della<br />

Chian<strong>in</strong>a e del mondo appenn<strong>in</strong>ico nuovo.<br />

“Il complesso - conclude il ricercatore<br />

storico locale Giancarlo Renzi – è stato<br />

<strong>in</strong>titolato a Silvio Datti (<strong>in</strong> passato anche<br />

La chian<strong>in</strong>a, protagonista<br />

della manifestazione<br />

s<strong>in</strong>daco di Badia Tedalda) e la mostra si è<br />

arricchita poi di un centro per il miglioramento<br />

genetico della razza chian<strong>in</strong>a, l<strong>in</strong>ea<br />

femm<strong>in</strong>a. L’antica “Fiera del Ranco”<br />

ormai è un ricordo che dovrebbe dare<br />

fierezza e coraggio agli allevatori di oggi,<br />

veri imprenditori, che a Ponte Presale<br />

giocano un ruolo di rilevanza nazionale”.


a cura di Claudio Roselli<br />

BAGNO DI ROMAGNA<br />

Turismo sociale, un nuovo segmento<br />

Bagno di Romagna significa terme. E terme significa turismo.<br />

Se dunque quest’ultimo comparto ha la freccia rivolta verso<br />

l’alto, anche l’economia del posto sorride. E di motivi per<br />

sorridere <strong>in</strong> questo <strong>2011</strong> la realtà di Bagno ne ha diversi:<br />

consapevole della sua forza di luogo termale <strong>in</strong> cima alla<br />

graduatoria regionale per ciò che riguarda la qualità dei servizi<br />

forniti (non è poco, <strong>in</strong> un contesto come quello dell’Emilia<br />

Romagna), il Comune capoluogo dell’Alto Savio può<br />

guardare con fiducia motivata a quella che può essere benissimo<br />

considerata una ventata di ripresa. “Siamo <strong>in</strong> attesa dei<br />

dati oggettivi che lo certifich<strong>in</strong>o nelle voci degli arrivi e delle<br />

presenze – esordisce la professoressa Liviana Zanetti, vices<strong>in</strong>daco<br />

bagnese, assessore al ramo e (lo ricordiamo) presidente<br />

dell’azienda di promozione turistica regionale dell’Emilia<br />

Romagna – ma l’osservazione macroscopica a Bagno di<br />

Romagna dalla metà di luglio <strong>in</strong> poi, anche attraverso i flussi<br />

registrati nei 3 stabilimenti termali, ci porta a concludere<br />

che nel mese e mezzo centrale della stagione le presenze<br />

siano state massicce e importanti”.<br />

La distribuzione dei turisti si è concentrata <strong>in</strong> alcune<br />

strutture oppure è stata uniforme?<br />

“Sia gli stabilimenti termali che gli alberghi hanno lavorato <strong>in</strong><br />

misura consistente – puntualizza l’assessore Zanetti - ma<br />

sono andati bene anche gli agriturismo e quest’anno un<br />

<strong>in</strong>cremento sensibile lo ha fatto registrare il fenomeno<br />

dell’escursionismo. Coloro che, a causa sempre delle ristrettezze<br />

dell’attuale situazione economica, si sono potuti permettere<br />

solo una o più giornate sporadiche, hanno scelto la<br />

zona di Bagno di Romagna e del monte Fumaiolo per le loro<br />

lunghe passeggiate escursionistiche e per apprezzare l’enogastronomia<br />

locale. E questo significa che anche i nostri<br />

ristoranti stilano un bilancio positivo”.<br />

Aggiungiamo un altro segmento turistico tipicamente<br />

zonale: i tanti laghi <strong>in</strong> altura e la pratica della<br />

pesca sportiva.<br />

“Non vi è dubbio che per gli appassionati di questa attività<br />

le strutture naturali non manch<strong>in</strong>o. A proposito di attività<br />

sportive, non dimentichiamo la mounta<strong>in</strong> bike: i ciclisti di<br />

questa specialità costituiscono un buon “esercito” e i sentieri<br />

che mettiamo a loro disposizione sono attrezzati e<br />

custoditi”.<br />

Novità specifiche legate al turismo di Bagno di<br />

Romagna?<br />

“Direi che un aspetto merita di essere sottol<strong>in</strong>eato e si tratta<br />

di una conferma rispetto al 2010, anno della vera novità:<br />

una sezione proveniente dalle Marche del “Filo d’Oro”, associazione<br />

che porta <strong>in</strong> vacanza i portatori di handicap, ha<br />

deciso con piacere di tornare a soggiornare qui a Bagno.<br />

Come si può notare, abbiamo aperto una porta importante<br />

anche al turismo sociale. I graditi ospiti hanno alloggiato <strong>in</strong><br />

alberghi già attrezzati sotto questo profilo (parlo qu<strong>in</strong>di di<br />

abbattimento delle barriere architettoniche) e a conv<strong>in</strong>cere<br />

gli operatori su un ritorno qui da noi è stata anche la comodità<br />

logistica dei servizi primari, concentrati fisicamente <strong>in</strong><br />

un fazzoletto abbastanza ristretto. E’ chiaro che quando sai<br />

di avere a due passi l’ufficio<br />

postale, la farmacia e la chiesa,<br />

questo diventa un vantaggio<br />

importante. Inoltre, queste<br />

persone disabili hanno potuto<br />

dilettarsi nello svolgere attività<br />

sportive e ricreative che<br />

sono allo studio, vedi le passeggiate<br />

lungo i laghi, il tiro<br />

con l’arco e la ippoterapia. Per<br />

noi è un segmento specifico di<br />

turismo <strong>in</strong> più sul quale vale la<br />

pena di lavorare. A compendio<br />

di tutto quanto f<strong>in</strong>ora abbiamo<br />

13<br />

Alto Savio<br />

La professoressa<br />

LIVIANA ZANETTI<br />

vices<strong>in</strong>daco di Bagno<br />

di Romagna,<br />

detto, c’è un particolare che non richiamiamo mai ma che<br />

riveste il suo peso fondamentale, specie <strong>in</strong> periodi di caldo<br />

particolarmente <strong>in</strong>tenso e opprimente come quello che<br />

abbiamo vissuto <strong>in</strong> luglio e nella seconda qu<strong>in</strong>dic<strong>in</strong>a di agosto:<br />

Bagno di Romagna è collocata all’<strong>in</strong>terno del Parco<br />

Nazionale delle Foreste Casent<strong>in</strong>esi e fra i prodotti gradevoli<br />

che può offrire c’è anche il suo clima, fatto di aria pulita e<br />

più fresca”.<br />

Quante sono state le <strong>in</strong>iziative che hanno reso <strong>in</strong>teressante<br />

e vivace la permanenza dei turisti a Bagno<br />

di Romagna e San Piero?<br />

“Diverse, tanto nel numero quanto soprattutto nel genere<br />

variegato delle manifestazioni. Siamo andati dai concerti al<br />

ballo liscio, dalle <strong>in</strong>iziative culturali alle mostre d’arte, con<br />

l’appuntamento fisso del mercat<strong>in</strong>o del martedì. Un’offerta<br />

tale da soddisfare un po’ tutti i gusti e tutte le generazioni”.<br />

Assieme dunque a tanti elementi positivi, un unico<br />

grande avversario di stagione che sembra f<strong>in</strong>almente<br />

(questo l’auspicio di tutti) essersi fatto da parte.<br />

Non è così?<br />

“In effetti, non avremmo previsto di dover fare i conti con il<br />

terremoto, che dal 24 maggio f<strong>in</strong>o a metà luglio è stata una<br />

costante pressochè quotidiana. Una lunga sequenza di scosse<br />

e scossette, anche se quelle un tant<strong>in</strong>o più forti sono state<br />

onestamente molto poche, però con il passare del tempo la<br />

popolazione del posto è rimasta logorata da un fenomeno<br />

che sembrava non dover più cessare e <strong>in</strong> questo frangente ci<br />

hanno dato una mano quei turisti che, decidendo comunque<br />

di rimanere, hanno contribuito se non altro a tranquillizzarci.<br />

Poi lo sciame sismico si è spostato <strong>in</strong> direzione di Santa<br />

Sofia ed è cessato. Speriamo adesso per un bel po’ di non<br />

avere più fastidi di questo tipo”.<br />

Che cosa ha fatto <strong>in</strong> più quest’anno Bagno di Romagna<br />

per migliorare la propria organizzazione <strong>in</strong> fatto<br />

di turismo?<br />

“Lo scorso 15 agosto abbiamo arricchito il nostro pacchetto,<br />

apponendo un altro significativo tassello con l’entrata <strong>in</strong><br />

funzione del servizio wi-fi. Per tutti i turisti è gratuito, purchè<br />

si registr<strong>in</strong>o presso lo Iat; imprenditori, giovani e chiunque<br />

ne abbia bisogno può così collegarsi su <strong>in</strong>ternet, scaricare<br />

la posta e chiamare con skype”.


14<br />

Alto Savio a cura di Davide Gambacci<br />

Le “vene” romagnole del Tevere:<br />

opera di Mussol<strong>in</strong>i<br />

VERGHERETO<br />

Nello splendido scenario delle Balze -<br />

paese all’<strong>in</strong>terno del Comune di Verghereto,<br />

che giace sull’Appenn<strong>in</strong>o Romagnolo a<br />

1096 metri sul livello del mare - nasce il<br />

fiume Tevere. Siamo esattamente nella<br />

vetta del Monte Fumaiolo a più di 1400<br />

metri sul livello del mare, la più elevata<br />

dell’Appenn<strong>in</strong>o Cesenate, una vera è propria<br />

“terrazza” con vista sul Montefeltro,<br />

sull’Alto Savio e su una parte della Valtiber<strong>in</strong>a<br />

Toscana, nonché sulla Repubblica di<br />

San Mar<strong>in</strong>o e, <strong>in</strong> caso di condizioni meteorologiche<br />

buone, pure sul Mare Adriatico.<br />

Le sorgenti del Fiume Tevere scaturiscono<br />

a proprio quattro passi dalla cima del<br />

Fumaiolo. Un ambiente <strong>in</strong>contam<strong>in</strong>ato e<br />

suggestivo con piccoli scorci quasi <strong>in</strong>triganti<br />

e avventurieri. Una folta vegetazione di<br />

colore verde ricopre il piccolo viottolo di<br />

ciottoli che conduce alla sorgente e che<br />

ogni giorno viene percorso da dec<strong>in</strong>e di<br />

persone, turisti e non. Sul monte Savio,<br />

oltre all’omonimo fiume, nasce “Il fiume<br />

sacro ai dest<strong>in</strong>i di Roma”, ovvero il Tevere.<br />

Questa frase, formata da sette parole, è<br />

stata impressa <strong>in</strong> una targa di marmo da<br />

Benito Mussol<strong>in</strong>i su una stele sormontata<br />

da un’aquila, sulla quale compaiono pure<br />

tre teste di lupo: e che il Tevere non<br />

potesse essere altro che romagnolo (come<br />

lui) fu sancito d’ufficio con lo spostamento<br />

che il duce effettuò dei conf<strong>in</strong>i regionali,<br />

distaccando il sito dalla storica appartenenza<br />

alle terre del Granducato di Toscana e<br />

al legame con Firenze. Mussol<strong>in</strong>i scrisse:<br />

“Qui nasce il fiume sacro ai dest<strong>in</strong>i di<br />

Roma” sul cippo lapideo che adorna il terrazzamento<br />

ove sgorga l’acqua del Tevere<br />

sul Monte Fumaiolo. Ma è veramente quella<br />

la sorgente del Tevere? L’osservatore<br />

attento che si reca <strong>in</strong> loco nota due confluenze<br />

fra diverse “vene”, un po’ più a<br />

valle. Tre vene, dunque, si uniscono e<br />

danno luogo ai primi tratti del fiume. Ma a<br />

quali quote nascono, qu<strong>in</strong>di? Di certo, ove<br />

adesso è il famoso “sito” realizzato da<br />

Mussol<strong>in</strong>i non nasce il fiume. La bocca da<br />

cui sgorga l’acqua è al term<strong>in</strong>e di un tratto<br />

<strong>in</strong>tubato. Non si può capire da dove si<br />

orig<strong>in</strong>i quell’acqua, anche per raffronto<br />

con le foto di oltre 75 anni fa. Infatti, l’<strong>in</strong>augurazione<br />

è avvenuta nel 1934; i faggi<br />

erano assai più giovani e <strong>in</strong> maggior numero<br />

(il piazzale è artificiale). Risalendo le<br />

altre due vene, sembra che queste nascano<br />

non di poco più <strong>in</strong> alto. Così come<br />

quella “storica” - se di una sola <strong>in</strong>tubata si<br />

tratta - alimenta anche l’acquedotto comunale.<br />

Il fiume Tevere, f<strong>in</strong> dalla sua nascita, è<br />

stato l’anima di Roma e il fatto che la città<br />

gli debba la propria stessa esistenza è<br />

descritto già nella prima scena della leggenda<br />

di fondazione, con Romolo e Remo<br />

nella cesta che, arenati sotto il ficus rum<strong>in</strong>alis,<br />

succhiano il colare zuccher<strong>in</strong>o dei frutti<br />

<strong>in</strong> attesa di una vera poppata. Tutti gli<br />

<strong>in</strong>sediamenti preromani il cui convergere<br />

diede luogo alla Roma storica “vedevano”<br />

il Tevere, ma dall’alto e non da vic<strong>in</strong>o, per<br />

evidenti ragioni di difesa e perché è sempre<br />

stato un fiume soggetto a piene<br />

improvvise. Il punto <strong>in</strong> cui la pianura alluvionale<br />

era più sicuramente guadabile era<br />

l’Isola Tiber<strong>in</strong>a, accanto alla quale si localizzò<br />

<strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e il punto di scambio tra le<br />

popolazioni etrusche che dom<strong>in</strong>avano la<br />

riva destra e i villaggi del Latium Vetus sulla<br />

riva s<strong>in</strong>istra. Inoltre, secondo un’antica<br />

leggenda romana, il toponimo Tevere deriverebbe<br />

da Tiber<strong>in</strong>o, un discendente di<br />

Enea morto annegato nelle sue acque. Il<br />

Tevere è sempre stato considerato un<br />

corso d’acqua storico, un fiume-museo. Il<br />

Tevere, grande fiume dell’Italia centrale e<br />

pen<strong>in</strong>sulare, è tributario del mar Tirreno<br />

con 405 chilometri di corso ed è il terzo<br />

fiume d’Italia per lunghezza dopo il Po (652<br />

chilometri) e l’Adige (410). Solca l’estrema<br />

sezione nord orientale della Toscana prima<br />

di entrare <strong>in</strong> Umbria a valle di Sansepolcro<br />

e di Anghiari. E’ ancora un corso d’acqua di<br />

modesta entità quando attraversa Città di<br />

La sorgente del TEVERE<br />

Castello e la valle Tiber<strong>in</strong>a, poi riceve il<br />

primo notevole affluente, il Chiascio (82<br />

chilometri) da s<strong>in</strong>istra. Oltre Todi riceve<br />

da destra il Paglia (67 chilometri). Immediatamente<br />

a valle di Orte, già <strong>in</strong> territorio<br />

laziale, riceve da s<strong>in</strong>istra il maggiore affluente,<br />

il Nera (116 chilometri), assai ricco di<br />

acqua. Il Nera raccoglie le acque del Vel<strong>in</strong>o,<br />

del Turano e del Salto. Ora la valle<br />

diviene molto ampia e il letto del fiume<br />

raggiunge f<strong>in</strong>o a 200 metri di larghezza. A<br />

monte di Roma vi si getta l’ultimo notevole<br />

affluente, l’Aniene (116 chilometri). Il<br />

Monte Fumaiolo <strong>in</strong>oltre, ospita una piccola<br />

stazione sciistica ed è attraversato da <strong>in</strong>numerevoli<br />

percorsi che danno modo di<br />

praticare anche sci di fondo, trekk<strong>in</strong>g,<br />

mounta<strong>in</strong> bike e arrampicate. Nei d<strong>in</strong>torni<br />

delle Balze si trovano suggestivi eremi religiosi,<br />

come quello di Sant’Alberico. All’<strong>in</strong>gresso<br />

del centro paese, c’è la piccola<br />

chiesa di Santa Maria Assunta, che custodisce<br />

anche due terrecotte <strong>in</strong>vetriate di <strong>in</strong>izio<br />

‘500, una delle quali rappresenta l’apparizione<br />

della Madonna a due pastorelle,<br />

avvenuta il 17 luglio 1494 e ancora festeggiata<br />

ogni anno. Questa zona è da sempre<br />

caratterizzata da una grande ospitalità e<br />

dalla presenza di persone dal carattere un<br />

po’ romagnolo e un po’ toscano; <strong>in</strong> antichità<br />

era una zona di valico usata sia dagli<br />

etruschi che dagli umbri. Un territorio da<br />

visitare qu<strong>in</strong>di sotto vari aspetti: da quello<br />

storico-culturale a quello sportivo, senza<br />

dimenticare quello naturalistico.


a cura di Claudio Roselli<br />

15<br />

Altotevere Umbro<br />

Silvano Ramaccioni, il tifernate che ha rifatto grande il Milan<br />

Silvano Ramaccioni, 72 anni, nativo e orig<strong>in</strong>ario di Città di Castello, ricopre da tre<br />

anni il ruolo di dirigente addetto agli arbitri nelle gare <strong>in</strong>terne italiane del Milan, ma<br />

ha un lungo passato di direttore sportivo prima e di team manager poi. A Città di<br />

Castello anche la sua formazione professionale: segretario della società biancorossa<br />

f<strong>in</strong>o al 1973, poi il ruolo di direttore sportivo al Cesena, matricola <strong>in</strong> assoluto<br />

della Serie A e la prima grande parentesi di Perugia, con la storica promozione nel<br />

massimo campionato conquistata nella stagione 1974/’75 e il secondo posto con<br />

imbattibilità nell’annata 1978/’79. Dal 1982, Ramaccioni è al Milan, con il quale<br />

vive da protagonista l’avvento di Silvio Berlusconi e tutti i trionfi rossoneri da diesse<br />

f<strong>in</strong>o al 1989 e da team manager (il primo <strong>in</strong> Italia) f<strong>in</strong>o al 2008: <strong>in</strong> totale, 8 scudetti,<br />

5 Coppe dei Campioni e poi Coppe Intercont<strong>in</strong>entali, una Coppa Italia e le<br />

Supercoppe Italiane ed Europea, più un altro record di imbattibilità nel trionfale<br />

campionato 1991/’92 con Fabio Capello allenatore. Per Silvano Ramaccioni anche<br />

un premio alla carriera (nella foto con il presidente della Prov<strong>in</strong>cia di Perugia,<br />

Marco V<strong>in</strong>icio Guasticchi), ricevuto a Perugia il 29 giugno 2010.<br />

Come è cambiato il mondo del calcio <strong>in</strong> 50 anni di carrie Perugia che conquistò la storica prima promozione <strong>in</strong> Serie AA.<br />

ra trascorsa a fare il direttore sportivo e il team manager? Era il Perugia di Vann<strong>in</strong>i, Scarpa, Sollier, Novell<strong>in</strong>o, Curi, Nappi e<br />

“Bella domanda! – esclama subito Silvano Ramaccioni – Direi Frosio. Ma sempre con i “grifoni” è impossibile dimenticare la<br />

comunque, se proprio volessi s<strong>in</strong>tetizzare al massimo il concetto, stagione 1978/’79, quando ci classificammo secondi dietro al<br />

che il passo fondamentale compiuto da calciatori e dirigenti è Milan stabilendo il record dell’imbattibilità per un campionato a<br />

stato quello di allontanarsi progressivamente dai momenti di 16 squadre. Record poi uguagliato e battuto con il Milan, che<br />

autarchia nei quali si viveva allora. Non si poteva parlare di stra- conservò lo zero sulla colonna delle sconfitte nel campionato<br />

nieri, ne’ di comunitari e di extracomunitari. Non so se sia stato 1991/’92 e che mise <strong>in</strong>sieme una striscia di 57 partite utili conse-<br />

un caso (ma credo che simili trionfi non nascano per caso!) il fatto cutive. Con la società rossonera, ho v<strong>in</strong>to <strong>in</strong> totale 8 scudetti e<br />

che da quel tipo di calcio sia sbocciata l’Italia che nel 1982 ha disputato altrettante f<strong>in</strong>ali di Coppa dei Campioni, 5 delle quali ci<br />

v<strong>in</strong>to i mondiali di Spagna. Era il calcio di Artemio Franchi, un hanno visto trionfare. Non mi dilungo con Intercont<strong>in</strong>entale,<br />

personaggio che ha reso grande l’Italia e che a sua volta è stato Supercoppe e altro”.<br />

grande <strong>in</strong> Europa. I calciatori guadagnavano molto di meno: f<strong>in</strong>o Le più belle “scoperte” calcistiche di Silvano Ramaccioni?<br />

a quando non è entrata <strong>in</strong> vigore la legge n. 91 del 1981, erano di “Walter Alfredo Novell<strong>in</strong>o e Salvatore Bagni, ai tempi del Peru-<br />

fatto “merce” di proprietà di una società; “merce” da poter tragia. Poi al Milan il mio ruolo è andato sempre più trasformandosi<br />

sferire a piacimento. Poi però, con la legge sopra ricordata, è dall’aspetto squisitamente tecnico a quello logistico. In quest’ulti-<br />

stato <strong>in</strong>trodotto il meccanismo della firma contestuale nel conmo periodo, il diesse Ariedo Braida ha lavorato bene <strong>in</strong> Sudametratto,<br />

che per allora costituiva una sorta di rivoluzione o quasi. rica, portando i vari Kakà, Pato e Thiago Silva”.<br />

Nel prosieguo, il calcio è gradualmente cresciuto. Senza dubbio, Quante volte riusciva a <strong>in</strong>crociare Silvio Berlusconi nei<br />

la svolta epocale è stata l’avvento degli sponsor. Io ero ancora a primi periodi al Milan?<br />

Perugia e la squadra umbra è stata fra le prime <strong>in</strong> assoluto a <strong>in</strong>se- “Accadeva una volta alla settimana e ogni volta c’era molta cordiarire<br />

il piccolo logo sulle maglie. Ultima tappa: la figura del proculità. Dal 1994 <strong>in</strong> poi, con l’<strong>in</strong>gresso <strong>in</strong> politica, le sue “abitud<strong>in</strong>i” siano<br />

ratore, a ulteriore tutela del calciatore”.<br />

cambiate. Lo devo a lui se sono diventato “team manager”, ruolo<br />

Nella scelta di un giocatore da acquistare, quali fattori tene- che nel calcio sono stato il primo io a occupare <strong>in</strong> Italia”.<br />

va nella dovuta considerazione, oltre alle doti tecniche? Una parte del suo cuore è rimasta a Città di Castello e<br />

“Le <strong>in</strong>dicazioni sul suo comportamento e sul suo grado di matu- <strong>in</strong> Alta Valle del Tevere, dove anche qui il calcio ha subirità<br />

erano fondamentali. Il lavoro di Arrigo Sacchi al Milan fu to cambiamenti che erano impensabili.<br />

anche di approfondimento dei risvolti caratteriali e della filosofia “E’ normale che Città di Castello sia sempre nel mio cuore, anche<br />

di vita del s<strong>in</strong>golo atleta; attraverso questi passaggi è <strong>in</strong>iziato il perché mio fratello vive sempre lì. Nel vedere un Gubbio <strong>in</strong> Serie<br />

processo di “assemblaggio” del gruppo v<strong>in</strong>cente poi ereditato da B, non so se il Castello e il Borgo debbano recitare il “mea culpa”,<br />

Fabio Capello e dagli altri tecnici. Non dimentichiamo poi la com- dal momento che a loro tempo hanno primeggiato nel centro<br />

ponente delle motivazioni: se un calciatore si affeziona subito alla Italia. In quanto alla presenza <strong>in</strong> Serie D di Arezzo, Trest<strong>in</strong>a e<br />

nuova dest<strong>in</strong>azione ed è attratto dall’ambiente, capisci subito che Pierantonio, dico che l’Alta Valle del Tevere ha registrato un<br />

da lui potrai tirar fuori ciò che vuoi”.<br />

proliferare di squadre tale da creare nuclei di microcalcio, il che<br />

Quanti sono i giorni o le stagioni della carriera di Silvano ha alimentato lo spirito di campanile. A questi livelli, nel calcio<br />

Ramaccioni dirigente che meritano di essere ricordati? gravitano più giovani e da parte dei dirigenti regna una maggiore<br />

“Davvero tanti! Pensiamo al campionato di Serie B v<strong>in</strong>to dal oculatezza. Ricordo i grandi derby di vallata <strong>in</strong> Serie D e dico che<br />

Perugia nell’annata 1974/’75: l’organico era stato r<strong>in</strong>novato per oggi <strong>in</strong> questa categoria non vi sono più giocatori del calibro di<br />

ben 16 unità, così come l’allenatore, Ilario Castagner. Ebbene, Mioni, Pittaccio e Catalani da una parte e di Gatticchi e Crist<strong>in</strong>i<br />

quel Perugia che l’anno prima si salvò <strong>in</strong> extremis si trasformò nel dall’altra. Professionisti veri, che però sono stati meno fortunati”.


16<br />

Altotevere Umbro a cura di Davide Gambacci<br />

Turismo: freccia <strong>in</strong> alto<br />

grazie <strong>in</strong> primis agli stranieri<br />

Movimento turistico <strong>in</strong> decisa crescita a<br />

Città di Castello e <strong>in</strong> Altotevere Umbro.<br />

I dati ufficiali elaborati dal Servizio Turistico<br />

Associato dell’Alta Valle del Tevere<br />

si riferiscono per ora al primo semestre<br />

del <strong>2011</strong>, ma dicono che vi è stato<br />

un <strong>in</strong>cremento rispetto al corrispondente<br />

periodo del 2010, con una impennata<br />

dei visitatori stranieri. Gli arrivi di turisti<br />

nelle strutture ricettive del territorio<br />

comunale di Città di Castello sono<br />

aumentati dell’8.33%,passando da 20261<br />

a 21948 unità e le presenze del 5.88%<br />

per cento (da 58495 a 61935 pernottamenti).<br />

Su scala regionale, nello stesso<br />

periodo, gli arrivi sono cresciuti del<br />

6.37% cento e le presenze del 5.96% per<br />

cento, per cui l’ambito del Tifernate si<br />

colloca – seppure leggermente ma <strong>in</strong><br />

maniera pur sempre significativa – al di<br />

sopra delle medie registrate dall’Umbria.<br />

Determ<strong>in</strong>ante il contributo dei<br />

turisti stranieri, attirati dalla riscoperta<br />

delle bellezze paesaggistiche, artistiche,<br />

culturali e storiche offerte da Città di<br />

Castello. Nel primo semestre del <strong>2011</strong>,<br />

gli arrivi sono aumentati rispetto al 2010<br />

del 26.98% (da 2520 a 3200 unità) e le<br />

presenze sono salite del 28.84% (da<br />

8866 a 11423 pernottamenti), con l’<strong>in</strong>cremento<br />

più vistoso che si è registrato<br />

nel settore alberghiero, nel quale gli<br />

arrivi sono cresciuti del 40.08% (da<br />

1674 a 2345 unità) e le presenze del<br />

33.38% (da 3697 a 4931 pernottamenti).<br />

Di segno positivo anche i riscontri<br />

riguardanti i turisti italiani, con un<br />

aumento del 5.68% negli arrivi (da 17741<br />

a 18748 unità) e dell’1.78% per cento<br />

nelle presenze (da 49629 a 50512 pernottamenti).<br />

Se da Città di Castello ci<br />

allarghiamo all’<strong>in</strong>tero Altotevere<br />

Umbro, notiamo che tutte le variazioni<br />

percentuali dei dati totali sono positive<br />

e pers<strong>in</strong>o superiori a quelle della regio-<br />

RISTORANTE<br />

PIZZERIA<br />

CUCINA SICILIANA<br />

SPECIALITÀ PESCE<br />

ne. E’ <strong>in</strong> fondo ciò che conta,<br />

anche se occorre fare dei dist<strong>in</strong>guo,<br />

perché a fronte di una consistente<br />

crescita di arrivi e presenze<br />

negli esercizi alberghieri<br />

(vale tanto per gli italiani quanto per gli<br />

stranieri) funge da piccolo contrappeso<br />

il -4.14% sulla voce “arrivi” per gli italiani<br />

nelle strutture extralberghiere, ossia<br />

agriturismo, “country house”, “bed &<br />

breakfast”, case e appartamenti per<br />

vacanze o a uso turistico. E questo dato<br />

non è assolutamente controbilanciato<br />

dagli arrivi degli stranieri, per cui la<br />

media di categoria rimane <strong>in</strong>feriore del<br />

3.02%, nonostante sul fronte “presenze”<br />

la differenza sia positiva ma pur<br />

sempre <strong>in</strong>feriore alle medie regionali.<br />

Sono allora i dati degli alberghi a far<br />

salire <strong>in</strong> alto la freccia, con le presenze<br />

degli stranieri che sfiorano addirittura il<br />

50% <strong>in</strong> più (49.67%). Risultato: gli arrivi<br />

complessivi sono aumentati del 12.88%<br />

e le presenze del 12.01%. Eccoci allora<br />

ai totali relativi alle variazioni percentuali,<br />

<strong>in</strong>serendo fra parentesi quelle rilevate<br />

su base regionale: arrivi di italiani +4.93%<br />

(+4.04%), presenze di italiani +6.02%<br />

(+4.52%), arrivi di stranieri +18.27%<br />

(+13.37%) e presenze di stranieri<br />

+19.24% (+9.41%). I due totali: arrivi<br />

35457, pari a +7.21% rispetto al primo<br />

semestre 2010 (+6.37% la variazione <strong>in</strong><br />

Umbria); presenze 115476, pari a<br />

+9.45% (+5.96% la variazione <strong>in</strong> Umbria).<br />

Il comprensorio altotiber<strong>in</strong>o, <strong>in</strong> una ipotetica<br />

classifica che tiene conto delle<br />

variazioni percentuali, si colloca dietro il<br />

Tuderte (che registra il salto percentuale<br />

più consistente sia sugli arrivi che<br />

sulle presenze, vedi quasi il 20%), l’Amer<strong>in</strong>o<br />

(15%) e il Folignate (oltre l’11%).<br />

Un quarto posto sostanziale, se si pensa<br />

che l’Eugub<strong>in</strong>o è davanti con gli arrivi ma<br />

nettamente dietro con le presenze e<br />

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San Giust<strong>in</strong>o (Pg)<br />

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che il Trasimeno è davanti sulla seconda<br />

voce, mentre è l’unico ambito a evidenziare<br />

il segno negativo percentuale sulla<br />

variazione degli arrivi. “Sono dati importanti,<br />

che ci soddisfano, ma sui quali è<br />

opportuno non cullarsi – ha commentato<br />

l’assessore al Turismo del Comune di<br />

Città di Castello, Riccardo Carletti –<br />

per cui si pone l’esigenza di <strong>in</strong>dividuare,<br />

mettere a sistema e potenziare tutti gli<br />

strumenti necessari a implementare e<br />

migliorare la nostra offerta turistica,<br />

nella conv<strong>in</strong>zione che questo settore<br />

possa diventare un volano fondamentale<br />

per la nostra economia”. L’assessore ha<br />

evidenziato come l’amm<strong>in</strong>istrazione<br />

abbia <strong>in</strong>tenzione di lavorare per valorizzare<br />

il turismo religioso, culturale (con<br />

l’attenzione rivolta soprattutto alle collezioni<br />

Burri e al progetto del Centro di<br />

Arte Contemporanea), enogastronomico,<br />

termale e congressuale. Auspicabile,<br />

anche il potenziamento dei collegamenti<br />

aerei da Sant’Egidio, al quale si guarda<br />

con particolare attenzione. E <strong>in</strong>tanto,<br />

c’è stato un nuovo segnale di “<strong>in</strong>tegrazione”<br />

turistica con il versante toscano<br />

della vallata: dopo il biglietto cumulativo<br />

per il museo diocesano di Città di<br />

Castello e quello civico di Sansepolcro,<br />

ecco il “gemellaggio” fra la Mostra<br />

Nazionale del Cavallo di Città di Castello<br />

e il Palio della Balestra di Sansepolcro,<br />

accomunati da una unica campagna promozionale.<br />

Il biglietto d’<strong>in</strong>gresso alla<br />

rassegna tifernate ha prodotto uno<br />

sconto sul prezzo di acquisto del biglietto<br />

per assistere alla secolare sfida dei<br />

biturgensi con Gubbio <strong>in</strong> piazza Torre di<br />

Berta e viceversa.


a cura di Davide Gambacci<br />

Ord<strong>in</strong>e pubblico<br />

a San Giust<strong>in</strong>o:<br />

non solo videosorveglianza<br />

Tempo di videosorveglianza anche per il Comune di San Giust<strong>in</strong>o.<br />

Sono già funzionanti le telecamere che l’amm<strong>in</strong>istrazione<br />

ha posizionato nel capoluogo e nelle due dist<strong>in</strong>te frazioni di<br />

Selci e di Lama, anche se da tempo formano entrambe un unico<br />

paese. Gli occhi puntati del “grande fratello” sono <strong>in</strong> totale 5,<br />

anche se fondamentalmente i luoghi sono tre: piazza del Municipio<br />

a San Giust<strong>in</strong>o, dove sono state posizionate una “dome”<br />

sopra il palazzo comunale che ruota <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uazione sulla<br />

piazza stessa, più due fisse, con una che “guarda” <strong>in</strong> direzione<br />

di Sansepolcro e l’altra verso Città di Castello; il centro di Selci,<br />

con una seconda “dome” che <strong>in</strong>quadra viale Francesco Nardi,<br />

piazza Vittorio Veneto e via Sant’Andrea; piazza Ferrer a Lama,<br />

con orientamento verso il viale della<br />

Stazione. La videosorveglianza offre lo<br />

spunto per trattare più <strong>in</strong> generale<br />

l’argomento della sicurezza e dell’ord<strong>in</strong>e<br />

pubblico <strong>in</strong> un Comune che negli<br />

ultimi tempi è cresciuto nella popolazione<br />

f<strong>in</strong>o a sfiorare attualmente i<br />

12000 abitanti. E la differenza con<br />

Sansepolcro (che è a quota 16300)<br />

non è più netta come qualche lustro<br />

addietro. Rispetto a Città di Castello<br />

e alla stessa Sansepolcro, i centri che<br />

cont<strong>in</strong>uano a costituire i pr<strong>in</strong>cipali poli<br />

di attrazione per i giovani, i problemi<br />

di San Giust<strong>in</strong>o sono senza dubbio m<strong>in</strong>ori o quantomeno assai<br />

più limitati. “Con l’<strong>in</strong>stallazione delle telecamere abbiamo ottenuto<br />

importanti risultati <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di prevenzione – commenta<br />

il s<strong>in</strong>daco Fabio Buschi – poiché le apparecchiature che riprendono<br />

<strong>in</strong> alta def<strong>in</strong>izione fungono da efficace deterrente. Anche<br />

sul fronte degli schiamazzi e dei rumori, specie di notte, la<br />

guardia deve essere “montata” solo <strong>in</strong> occasione di feste e<br />

manifestazioni, per cui si tratta di un fenomeno circostanziato.<br />

Gli episodi di vandalismo come spesso si registrano a Sansepolcro<br />

qui sono di fatto <strong>in</strong>esistenti, proprio perché di notte non vi<br />

è assolutamente movimento, salvo episodi alquanto sporadici”.<br />

E sul fronte extracomunitari e droga? “Sul primo, la convivenza<br />

<strong>in</strong>staurata è oramai pacifica, per cui possiamo dire di aver raggiunto<br />

un punto di equilibrio; sul secondo aspetto, è <strong>in</strong>utile<br />

nasconderlo: gli stupefacenti girano, il consumo c’è e co<strong>in</strong>volge<br />

anche i nostri ragazzi. E’ chiaro allora che dovremo prestare<br />

maggiore attenzione sotto questo profilo; per il resto, la situazione<br />

generale può essere considerata sotto controllo”. Pierlu-<br />

17<br />

Altotevere Umbro<br />

igi Leonardi, consigliere dell’opposizione di centrodestra, non<br />

è critico nei confronti della videosorveglianza, anche se … “Pur<br />

essendo un passo <strong>in</strong> avanti compiuto, resta nella sostanza un<br />

palliativo, perché chi è animato da propositi poco legali potrebbe<br />

ben presto adattarsi al nuovo contesto. Della serie: le telecamere<br />

sono montate da una parte? E allora agisco dall’altra. E’<br />

anche vero, comunque, che negli ultimi tempi i controlli da<br />

parte dei carab<strong>in</strong>ieri stanno aumentando: servirebbero dei<br />

progetti mirati di polizia municipale, per quanto mi rendo<br />

conto che di questi tempi i soldi non siano molti”. Ma quale<br />

voce è da considerare più preoccupante? “Sicuramente quella<br />

dei furti nelle abitazioni, anche se rispetto all’estate 2010 la<br />

situazione è nettamente migliorata. In casi del genere, si ha la<br />

percezione di una scarsa presenza dell’ord<strong>in</strong>e pubblico e <strong>in</strong>oltre<br />

si creano nei s<strong>in</strong>goli delle psicosi che non si scrollano subito<br />

di dosso. I casi di vandalismo sono quasi <strong>in</strong>esistenti e i rapporti<br />

con gli extracomunitari sono normali (serpeggia ancora,<br />

tuttavia, una certa forma di ostilità nei loro confronti che<br />

chiama <strong>in</strong> causa spesso più il<br />

nostro n che il loro atteggiamento),<br />

mentre m sta diventando sempre<br />

più p serio il problema degli stupefacenti,<br />

f che è generalizzato e non<br />

<strong>in</strong>veste i soltanto San Giust<strong>in</strong>o e i<br />

suoi s centri. Non solo: il traffico di<br />

coca<strong>in</strong>a c e sp<strong>in</strong>elli è frequente<br />

anche a fra i ragazzi sotto i 18 anni<br />

e avviene pers<strong>in</strong>o nei pubblici<br />

esercizi. e Purtroppo, il controllo è<br />

più p difficile di quanto si possa<br />

immag<strong>in</strong>are”. i<br />

Tirata <strong>in</strong> ballo dal<br />

consigliere c<br />

Leonardi, seppure <strong>in</strong><br />

term<strong>in</strong>i molto tranquilli, la polizia municipale coglie l’opportunità<br />

per spiegare i progetti realizzati e da realizzare. “Oltre<br />

all’entrata <strong>in</strong> funzione delle telecamere della videosorveglianza<br />

– ricorda Antonello Guadagni, comandante <strong>in</strong>caricato dei vigili<br />

urbani di San Giust<strong>in</strong>o – abbiamo un altro progetto attuato che<br />

ha ricevuto l’ok della Regione dell’Umbria: quello della polizia<br />

di prossimità, consistente nel dislocamento delle pattuglie sul<br />

territorio, con particolare concentrazione nei cosiddetti<br />

“obiettivi sensibili”, vedi uffici postali e banche quando è il<br />

periodo della riscossione delle pensioni e qu<strong>in</strong>di gli anziani<br />

diventano il bersaglio preferito. C’è anche un progetto tipicamente<br />

estivo, <strong>in</strong> collaborazione con il Comune di Citerna, che<br />

riguarda i servizi notturni della polizia municipale ed è specifico<br />

per il f<strong>in</strong>e settimana: copertura f<strong>in</strong>o all’1.30 di notte con la<br />

pattuglia composta da 3 persone, al f<strong>in</strong>e di garantire una maggiore<br />

sicurezza agli operatori <strong>in</strong> divisa, nonostante traffico e<br />

consumo di droga siano una sorta di “mal comune” che non<br />

risparmia nemmeno San Giust<strong>in</strong>o”.


18<br />

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O.M.A.C.<br />

dove la parola crisi non esiste<br />

Laddove la crisi non riesce ad arrivare!<br />

Potrebbe essere questo il titolo che merita<br />

la O.M.A.C. snc di Sansepolcro, azienda<br />

specializzata <strong>in</strong> strutture edilizie e f<strong>in</strong>iture<br />

<strong>in</strong> acciaio, <strong>in</strong>ox e lamiera e <strong>in</strong> macch<strong>in</strong>ari <strong>in</strong><br />

ferro. In momenti di difficoltà come quelli<br />

attuali, sperando che f<strong>in</strong>almente il vento<br />

possa com<strong>in</strong>ciare a cambiare direzione, c’è<br />

chi <strong>in</strong>via segnali concreti di fiducia e ottimismo<br />

all’economia locale. Se dunque la<br />

O.M.A.C. ha cont<strong>in</strong>uato regolarmente la<br />

propria attività, è perché la serietà e la<br />

professionalità nel lavoro sono requisiti più<br />

forti di qualsiasi altra ragione. Ed è sempre<br />

con piacere che sulle pag<strong>in</strong>e del nostro<br />

periodico riportiamo esempi di imprenditoria<br />

attiva e d<strong>in</strong>amica, che nasce e cresce<br />

sul posto, compiendo quel percorso evolutivo<br />

classico che è figlio anche della determ<strong>in</strong>azione<br />

con la quale si<br />

affrontano tutte le avventure<br />

più belle. Parlare della<br />

O.M.A.C. significa raccontare<br />

una storia che ribadisce a<br />

tutti con quale spirito e dedizione<br />

ci si deve impegnare <strong>in</strong><br />

quegli obiettivi <strong>in</strong> cui si crede.<br />

E’ la storia di un’azienda<br />

venuta alla luce nell’aprile del<br />

1990, quando due giovani<br />

amici e colleghi di lavoro che<br />

hanno maturato un bel bagaglio<br />

di esperienza all’<strong>in</strong>terno di un’altra<br />

ditta del settore operante a Sansepolcro,<br />

l’offic<strong>in</strong>a Calestr<strong>in</strong>i, decidono di mettersi<br />

<strong>in</strong> proprio. Adriano Agost<strong>in</strong>elli, oggi conosciuto<br />

per essere anche il presidente di<br />

Cna Valtiber<strong>in</strong>a, ha ancora 24 anni; il socio<br />

Danilo Chiar<strong>in</strong>i, anghiarese di orig<strong>in</strong>e ma<br />

oramai biturgense, ne ha 30. In entrambi<br />

c’è l’entusiasmo, ma anche la consapevolezza<br />

di <strong>in</strong>traprendere una nuova strada,<br />

sapendo che adesso dovranno camm<strong>in</strong>are<br />

con le loro gambe. Avere il mestiere <strong>in</strong><br />

mano – come si dice da queste parti – è<br />

una bella cosa, ma per fare l’imprenditore<br />

non basta: occorrono anche <strong>in</strong>gegno, fantasia<br />

e creatività da mettere ovviamente a<br />

frutto. E allora? “L’avvio della nostra attività<br />

– ricordano Agost<strong>in</strong>elli e Chiar<strong>in</strong>i – è<br />

stato contraddist<strong>in</strong>to dalla produzione di<br />

ponti per il caricamento degli essiccatoi del<br />

tabacco “kentucky”, il prodotto per eccellenza<br />

dell’agricoltura locale. L’esigenza di<br />

garantire una maggiore sicurezza e di evita-<br />

19<br />

Aziende <strong>in</strong> vetr<strong>in</strong>a<br />

re <strong>in</strong>utili sforzi ai coltivatori ha suggerito<br />

l’ideazione di questi impianti automatizzati,<br />

che portano la nostra firma. Ebbene, dal<br />

’90 <strong>in</strong> poi ne abbiamo fatti più di 100 e oggi<br />

siamo tornati a lavorare sui ponti per la<br />

loro messa a norma e per migliorarli<br />

rispetto al passato. Abbiamo lavorato per<br />

la Valtiber<strong>in</strong>a, per la vic<strong>in</strong>a prov<strong>in</strong>cia di<br />

Perugia e per il Beneventano, altra zona <strong>in</strong><br />

cui si produce il “kentucky”. Nei due anni<br />

<strong>in</strong>iziali eravamo soli, poi sono arrivati i<br />

primi operai. Adesso siamo <strong>in</strong> 8 e per un<br />

settore<br />

come il<br />

nostro si<br />

tratta di un<br />

buon numero.<br />

Sempre<br />

sul versante<br />

tabacco, t abbiamo<br />

m realizzato<br />

2 anni fa un<br />

braccio b per la<br />

sua s raccolta<br />

sul campo”. Ma O.M.A.C. non è soltanto<br />

questo. “L’azienda opera su tre settori: 1)<br />

agricolo. Con quello siamo nati e andiamo<br />

avanti, anche se <strong>in</strong> misura ridotta, vista la<br />

crisi del tabacco; 2) carpenteria leggera e<br />

pesante (rec<strong>in</strong>zioni e cancelli per abitazioni<br />

civili) su disegno del cliente o su progettazione<br />

<strong>in</strong>terna; 3) arredamenti <strong>in</strong>terni, dalle<br />

r<strong>in</strong>ghiere <strong>in</strong> acciaio <strong>in</strong>ox alle porte e agli<br />

<strong>in</strong>fissi con profili speciali tipo acciaio <strong>in</strong>ox e<br />

corten”. Le vostre credenziali migliori? “La<br />

garanzia che forniamo al cliente – dicono<br />

entrambi – e poi la voglia di novità: è l’aspetto<br />

sul quale vale la pena di scommette-<br />

re. Serietà, qualità e idee sono i nostri<br />

card<strong>in</strong>i. Tante scale di villette e appartamenti<br />

sono state disegnate, progettate e<br />

costruite da noi”. Esiste una nutrita concorrenza<br />

nel vostro comparto? “Senza<br />

dubbio sì a livello di qualità, anche se poi<br />

numericamente non siamo <strong>in</strong> molti nella<br />

zona: dipende dai settori. E comunque,<br />

siamo <strong>in</strong> rapporti di amicizia e correttezza<br />

reciproci. Ognuno è sicuro delle proprie<br />

capacità e allora il lavoro c’è per tutti”.<br />

Due motivi per guardare con lungimiranza<br />

al futuro? “Il gruppo di giovani che abbiamo<br />

<strong>in</strong> offic<strong>in</strong>a: ragazzi precisi e corretti, la cui<br />

età oscilla dai 25 ai 45 anni. D’altronde,<br />

nell’artigianato le mani “magiche” le<br />

abbiamo solo<br />

nnoi<br />

italiani. Alla<br />

sstessa<br />

maniera,<br />

ppoi,<br />

il pacchetto<br />

cclienti<br />

acquisito<br />

ccon<br />

il tempo: è<br />

iil<br />

patrimonio<br />

ppiù<br />

importante<br />

cche<br />

abbiamo e<br />

llo<br />

capisci nel<br />

mmomento<br />

<strong>in</strong> cui<br />

lla<br />

stessa perso-<br />

nna<br />

si presenta<br />

pper<br />

la seconda<br />

vvolta;<br />

vuol dire<br />

che la prima lo ha lasciato soddisfatto. E’<br />

una sorta di fidelizzazione, la nostra, dal<br />

momento che spesso siamo impegnati e<br />

dobbiamo dire a chi ci commissiona il<br />

lavoro di dover pazientare per qualche<br />

giorno, ma nessun problema: ci rispondono<br />

che sono disposti anche ad aspettare,<br />

pur di farsi servire da noi”. La crisi <strong>in</strong>somma<br />

non vi ha nemmeno sfiorato? “Come<br />

azienda no. Abbiamo sempre lavorato a<br />

pieno ritmo, anche se i marg<strong>in</strong>i di 5-6 anni<br />

fa non ci sono più. Diverso è l’approccio<br />

con il mercato, ma – lo ripetiamo – il<br />

lavoro non è mai mancato!”. Obiettivi a<br />

breve? “Abbiamo bisogno di maggiori<br />

spazi: il capannone si sta rivelando piccolo<br />

(e non da ora) e qu<strong>in</strong>di dobbiamo aumentare<br />

la nostra superficie. Anche questo<br />

vorrà dire qualcosa!”.


20<br />

l’Inter l’Intervista vista<br />

“A 360 gradi con …”<br />

Silvia Zeta<br />

e Maurizio Ceci<br />

Un’<strong>in</strong>tesa perfetta a livello sia sentimentale che professionale.<br />

Un’<strong>in</strong>tesa che ha prodotto <strong>in</strong> poco tempo la crescita<br />

esponenziale di un’azienda di Sansepolcro, nata come Tibermeccanica<br />

oltre 40 anni fa e oggi Tiber Pack, che attraverso<br />

la scelta strategica dell’alta automazione nel packag<strong>in</strong>g si è<br />

proiettata su una dimensione mondiale, divenendo uno dei<br />

fiori all’occhiello di un’economia di Sansepolcro e dell’<strong>in</strong>tera<br />

Alta Valle del Tevere che anche nei momenti di crisi è capace<br />

di <strong>in</strong>viare segnali di efficienza, di fiducia e qu<strong>in</strong>di di ottimismo,<br />

componente essenziale per poter guardare al futuro.<br />

La stessa Associazione degli Industriali della Prov<strong>in</strong>cia di<br />

Arezzo l’ha di recente segnalata come uno dei modelli di<br />

imprenditoria da prendere come esempio. “Siamo due persone<br />

che però condividono la vita dentro e fuori l’azienda<br />

con una s<strong>in</strong>tonia tale da essere di fatto una sola”, precisa con<br />

il sorriso stampato sulle labbra Maurizio Ceci, la persona che<br />

con il suo bagaglio di esperienze è stata l’artefice dieci anni<br />

fa della grande svolta. E’ lui il responsabile della parte operativa<br />

nonché il vicepresidente della Tiber Pack, mentre la<br />

presidente è Silvia Zeta, che ha raccolto il testimone del<br />

padre Stenio, fondatore della Tibermeccanica, azienda<br />

“satellite” della Buitoni dei tempi d’oro, nella quale si garantivano<br />

riparazioni meccaniche di tornitura e fresatura, ma<br />

anche la realizzazione di macch<strong>in</strong>ari di precisione. “Io sarò<br />

pure l’operativo e il creativo della situazione – afferma Maurizio<br />

Ceci – ma l’anima di tutto è Silvia (che sorride compiaciuta<br />

n.d.a.), se non altro perché lei è vissuta e cresciuta <strong>in</strong><br />

azienda e anche oggi ha le sue belle responsabilità sul versante<br />

amm<strong>in</strong>istrativo e <strong>in</strong>formatico”. E’ un’atmosfera familiare e<br />

accogliente quella che l’ospite percepisce f<strong>in</strong> da quando<br />

varca il cancello dell’edificio (il term<strong>in</strong>e capannone è riduttivo)<br />

posizionato nel cuore della zona <strong>in</strong>dustriale di Santafiora.<br />

Qual è il grande segreto del successo di Tiber Pack?<br />

“E’ ovvio che le capacità professionali siano una componente<br />

essenziale – rispondono Silvia e Maurizio – però il valore<br />

aggiunto è dato dalla grande serenità che regna nel nostro<br />

ambiente. Se dal 2005 a oggi abbiamo quasi triplicato il nostro<br />

personale, raggiungendo le circa 40 unità e se siamo arrivati<br />

a fatturare 8 milioni di euro da un milione e 200000, lo si<br />

deve al contributo della eccezionale squadra che siamo riusciti<br />

a mettere <strong>in</strong> piedi. Ogni s<strong>in</strong>golo addetto, ciascuno per il<br />

settore di appartenenza, è un attore protagonista nella realizzazione<br />

del brevetto da noi ideato e la sua fattiva partecipazione<br />

al risultato f<strong>in</strong>ale è motivo di particolare gratifica. Il<br />

co<strong>in</strong>volgimento è qu<strong>in</strong>di totale e alimenta le motivazioni. E’<br />

bello per un imprenditore vedere che nella sua azienda – e<br />

qui alla Tiber Pack esiste di fatto un processo <strong>in</strong>terno di filiera,<br />

anche se non mancano le collaborazioni esterne – i dipendenti<br />

si recano a lavorare con il sorriso sulle labbra. L’armonia<br />

è il grande patrimonio di cui ci vantiamo: niente parolac-<br />

a cura di Claudio Roselli<br />

Una diplomata ragioniera e un perito meccanico al timone<br />

della Tiber Pack di Sansepolcro, azienda che si trova<br />

nella zona <strong>in</strong>dustriale di Santafiora. Lei è Silvia Zeta, figlia<br />

di Stenio, fondatore nel 1968 della Tibermeccanica,<br />

azienda di fiducia della Buitoni; lui è Maurizio Ceci, proveniente<br />

dall’ufficio tecnico e dai reparti produttivi dello<br />

stabilimento Buitoni. La Tibermeccanica, nata come offic<strong>in</strong>a<br />

di riparazioni meccaniche, <strong>in</strong>izia nel 1977 a costruire<br />

le prime macch<strong>in</strong>e automatiche e importanti aziende del<br />

settore alimentare affidano ad essa revisioni, modifiche e<br />

personalizzazioni su macch<strong>in</strong>ari esistenti. E’ il primo<br />

passo sul versante della ricerca e dell’<strong>in</strong>novazione: il camm<strong>in</strong>o<br />

prosegue a <strong>in</strong>izio millennio con l’avvento di Maurizio<br />

Ceci e il ricambio generazionale che porta Silvia Zeta alla<br />

presidenza e alla responsabilità della parte amm<strong>in</strong>istrativa<br />

e <strong>in</strong>formatica; Maurizio si occupa di quella operativa e<br />

dalla loro stretta collaborazione <strong>in</strong>izia l’escalation che ha<br />

fatto di Tiber Pack un’azienda di livello mondiale nel<br />

campo dell’alta automazione applicata al packag<strong>in</strong>g,<br />

forte di circa 40 dipendenti e di un fatturato che nell’ultimo<br />

lustro ha realizzato una vera e propria impennata. I<br />

settori <strong>in</strong> cui Tiber Pack è leader sono il “Food”, il “Friut<br />

& Vegetables”, il “General Industries” e il “Tissue”.<br />

ce, massima collaborazione e se c’è qualche problema si<br />

risolve subito con la massima tranquillità. E’ il metodo migliore<br />

per fare <strong>in</strong> modo che ognuno die sempre il meglio di se’<br />

stesso, cosa che avviene puntualmente. Oltre alla struttura<br />

tecnica e amm<strong>in</strong>istrativa, non dimentichiamo poi quella commerciale,<br />

dalla quale non si può presc<strong>in</strong>dere”.<br />

Che cosa è avvenuto nel 2001?<br />

“Che la Tibermeccanica era arrivata al classico momento <strong>in</strong><br />

cui avrebbe dovuto decidere quale strada imboccare. In<br />

altre parole, si poneva una riflessione sulle sue prospettive e<br />

su quale sarebbe stato il suo futuro. In quel frangente sono<br />

arrivato io – è Maurizio che parla – portando le conoscenze<br />

acquisite all’<strong>in</strong>terno della Buitoni e siccome il terreno di<br />

questa azienda era molto fertile, perché l’esperienza maturata<br />

era notevole, ho ritenuto che il passaggio chiave fosse<br />

uno: trasformare le macch<strong>in</strong>e artigianali che si producevano<br />

<strong>in</strong> prototipi <strong>in</strong>dustriali. Per fare questo, però, occorreva<br />

<strong>in</strong>vestire e qu<strong>in</strong>di, come è nel percorso di ogni impresa,<br />

anche rischiare per ottenere risultati. L’anno 2005 – ricorda<br />

poi Silvia – è stato poi quello del ricambio generazionale <strong>in</strong><br />

azienda: io ho assunto la presidenza e abbiamo com<strong>in</strong>ciato a<br />

sviluppare progetti <strong>in</strong> Italia e all’estero. L’anno 2006, <strong>in</strong>vece,<br />

è stato quello del decollo: da allora, è stato un cont<strong>in</strong>uo<br />

crescendo”.<br />

Ciò significa che per voi la parola “crisi” non è esistita?<br />

“La realtà è che proprio nei periodi di crisi devi trovare il<br />

coraggio di <strong>in</strong>vestire e qu<strong>in</strong>di di rischiare – precisa Silvia -<br />

perché così facendo ti ritrovi <strong>in</strong> “pole position” quando la<br />

situazione torna di nuovo <strong>in</strong> discesa. E allora – prosegue<br />

Maurizio – abbiamo applicato le nostre conoscenze per<br />

risolvere le esigenze di un magazz<strong>in</strong>o di produzione di fragole<br />

della Sociedad Cooperativa Andaluza Santa Maria de La


Ràbida, importante realtà agricola spagnola con la realizzazione<br />

di una l<strong>in</strong>ea completa dal campo al camion, comprendente<br />

tre macch<strong>in</strong>e: una decest<strong>in</strong>atrice, una coperchiatrice e<br />

una cest<strong>in</strong>atrice su plateau. La frutta dai campi arriva spesso<br />

nei magazz<strong>in</strong>i <strong>in</strong> cest<strong>in</strong>i: la decest<strong>in</strong>atrice estrare i cest<strong>in</strong>i e li<br />

riord<strong>in</strong>a <strong>in</strong> una unica fila, orientati e cadenzati, con recupero<br />

delle ceste vuote. La coperchiatrice funziona di cont<strong>in</strong>uo e<br />

la cest<strong>in</strong>atrice serve per l’<strong>in</strong>serimento automatico di cest<strong>in</strong>i<br />

(con coperchio o ret<strong>in</strong>ati) <strong>in</strong> plateaux di cartone e ceste di<br />

plastica o legno. F<strong>in</strong> qui, tutto bene. Il problema era divenuto<br />

quello di v<strong>in</strong>cere l’<strong>in</strong>iziale scetticismo degli spagnoli. E<br />

allora, ecco la grande decisione: abbiamo creato le macch<strong>in</strong>e<br />

prototipo a nostre spese e, sempre a nostre spese, ci siamo<br />

portati appresso il personale<br />

<strong>in</strong> occasione di una campagna<br />

di raccolta che per noi era la<br />

prova generale, costata qualcosa<br />

come cent<strong>in</strong>aia di migliaia<br />

di euro. Ebbene, li abbiamo<br />

così conv<strong>in</strong>ti che di l<strong>in</strong>ee ne<br />

hanno acquistate 20. Abbiamo<br />

poi re<strong>in</strong>vestito gli utili su<br />

idee <strong>in</strong>novative per il mercato<br />

– riprende Silvia – e da<br />

allora la Tiber Pack ha ampliato<br />

la propria attività f<strong>in</strong>o a<br />

sviluppare anche i settori non<br />

alimentari. Nello specifico, le<br />

nostre soluzioni automatizzate<br />

si applicano nel “Food”<br />

(cibo), nel “Fruit & Vegeta-<br />

bles” (frutta e verdura), nel<br />

cosiddetto “General Industries”<br />

(flaconi, bottiglie,<br />

barattoli di detersivi, cosmetica<br />

ecc.) e nel “Tissue”, ovvero fazzoletti, tovaglie e rotoli<br />

di carta, più prodotti igienizzanti. Abbiamo poi ripreso da un<br />

paio di anni gli stabilimenti di pasta e riso: siamo entrati nel<br />

nuovo pastificio Ghigi a Morciano di Romagna, dove provvediamo<br />

per <strong>in</strong>tero all’<strong>in</strong>cartonamento e nel pastificio Ferrara<br />

di Napoli per la fornitura di macch<strong>in</strong>e. Abbiamo conquistato<br />

partecipazioni grazie all’<strong>in</strong>novazione che contraddist<strong>in</strong>gue le<br />

nostre macch<strong>in</strong>e, soprattutto nelle confezioni a doppio<br />

fondo quadro su imballi espositori”.<br />

Due mosse chiave alla base della vostra ascesa?<br />

“L’aver creato macch<strong>in</strong>e che svolgono il proprio lavoro<br />

curando la qualità del prodotto e il non aver ceduto ai prezzi<br />

della concorrenza – dichiara Silvia – oltre a poter contare<br />

su un gruppo di validissime persone <strong>in</strong>serite <strong>in</strong> un contesto<br />

aziendale che vede fisicamente riunite <strong>in</strong> un unico luogo le<br />

fasi di progettazione, produzione e assemblaggio dei pezzi,<br />

più la parte dei software <strong>in</strong> collaborazione con Tiber Automation,<br />

che è ubicata all’<strong>in</strong>terno di Tiber Pack”.<br />

La soddisfazione più bella?<br />

“Poiché noi svolgiamo un’attività che non ammette errori e<br />

il nostro rapporto va avanti anche nella fase post-vendita,<br />

girando nelle varie sedi, credo che non esista gratifica migliore<br />

quando i clienti, attraverso e-mail o telefonate, si complimentano<br />

con noi per la professionalità e la cortesia dei<br />

nostri dipendenti. Vuol dire che la bontà del nostro lavoro<br />

21<br />

l’Inter l’Intervista vista<br />

nasce alla base. Possiamo contare su una grande freschezza<br />

giovanile: la maggioranza degli occupati è compresa nella fascia<br />

20-30 anni, assieme a pochi ma preziosi ed esperti “attempati”<br />

che stanno avviandosi verso la pensione”.<br />

Anche se la parola “crisi” non vi riguarda, quale<br />

potrebbe essere la ricetta per uscirne <strong>in</strong> ambito<br />

locale?<br />

“Un maggiore spirito di <strong>in</strong>traprendenza da parte dei giovani<br />

– risponde decisa Silvia - e soprattutto più adattabilità ed<br />

elasticità mentale. La crisi ha <strong>in</strong>segnato tante cose: <strong>in</strong>tanto,<br />

che non tutti possiamo pretendere di stare davanti al computer,<br />

fermo restando che qui da noi occorre anche una determ<strong>in</strong>ata<br />

preparazione. Di occasioni gratificanti dal punto di<br />

vista professionale ve ne sono<br />

tante, purchè si cambi modo<br />

di pensare, mentre a livello di<br />

mentalità lavorativa la nostra<br />

zona non ha particolari problemi:<br />

se c’è <strong>in</strong>somma da<br />

darsi da fare per raggiungere<br />

un obiettivo, non esistono<br />

orari”.<br />

Un risvolto curioso e s<strong>in</strong>golare<br />

della vostra attività?<br />

“Svolgiamo assieme anche<br />

un’opera promozionale per<br />

Sansepolcro. Il cuore del<br />

packag<strong>in</strong>g è Bologna – premette<br />

Maurizio – città nella<br />

quale si arriva facilmente con<br />

ogni mezzo, a com<strong>in</strong>ciare<br />

dall’aereo. Poi però per rag-<br />

SILVIA ZETA e MAURIZIO CECI<br />

giungere Sansepolcro occorrono<br />

altre due ore di auto e<br />

qu<strong>in</strong>di per <strong>in</strong>vogliare i potenziali<br />

clienti a raggiungere la Valtiber<strong>in</strong>a ho preparato su dvd<br />

un video di appena un m<strong>in</strong>uto; una s<strong>in</strong>tesi della città, delle sue<br />

bellezze, di Piero della Francesca, del territorio <strong>in</strong> cui si trova<br />

e della sua eccezionale gastronomia. Metodo efficace: gli<br />

ospiti ricevono un trattamento di prim’ord<strong>in</strong>e, acquistano le<br />

macch<strong>in</strong>e e poi, con la “scusa” del collaudo, tornano qui<br />

anche per rifarsi il palato!”.<br />

I rapporti con l’amm<strong>in</strong>istrazione comunale?<br />

“Ci piacerebbe <strong>in</strong>contrare il nuovo s<strong>in</strong>daco e gli amm<strong>in</strong>istratori<br />

da poco <strong>in</strong>sediati, sia per <strong>in</strong>vitarli a effettuare un giro<br />

all’<strong>in</strong>terno della nostra realtà che anche per consegnare loro<br />

una copia del dvd. In fondo, per motivi di lavoro, favoriamo<br />

una sorta di turismo imprenditoriale”.<br />

Il ricambio generazionale è garantito?<br />

“Sì. I nostri rispettivi figli sono già <strong>in</strong> offic<strong>in</strong>a e crediamo che<br />

da lì debbano partire perché soltanto comprendendo le d<strong>in</strong>amiche<br />

della produzione, ossia facendo esperienza “sul campo”,<br />

possano poi avere un’idea più chiara sul funzionamento dell’azienda”.<br />

Si dice sempre che il successo più bello sarà il prossimo.<br />

E allora, quale altro brevetto sta per uscire dalla<br />

Tiber Pack?<br />

“Ne abbiamo uno che stiamo sviluppando <strong>in</strong> vista del 2012.<br />

Non anticipo nulla, ne’ parlo con spirito partigiano – conclude<br />

Maurizio – ma dico che sarà tutto da vedere!”.


22<br />

Economia<br />

Non è il caso di usare<br />

term<strong>in</strong>i marcatamente<br />

giornalistici del tipo:<br />

attesa per i dati del 30 settembre, saranno decisivi per capire<br />

se il <strong>2011</strong> si chiuderà <strong>in</strong> positivo. E’ chiaro però che il bilancio<br />

dei tre quarti di anno com<strong>in</strong>ci ad assumere un valore decisivo<br />

molto <strong>in</strong>dicativo sul risultato f<strong>in</strong>ale di un anno di gestione<br />

anche per la Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo. La<br />

tendenza registrata fa ben sperare: “La semestrale, qu<strong>in</strong>di il<br />

dato del 30 giugno – dichiara Paolo Sest<strong>in</strong>i, presidente dell’istituto<br />

di credito – evidenzia un utile netto di oltre 270.000<br />

euro, considerando i 2 milioni di euro che abbiamo accantonato.<br />

Ci sono pertanto buoni motivi per ritenere che il segno<br />

negativo nell’utile 2010 sia sempre più dest<strong>in</strong>ato a fare capitolo<br />

a parte nella storia del nostro prestigioso istituto di credito.<br />

L’importante è allora cercare di rimettere davanti al numero<br />

il segno +, <strong>in</strong> un periodo che cont<strong>in</strong>ua a rivelarsi difficile: sembrava<br />

che qualcosa fosse ripartito, ma i primi giorni di agosto<br />

– con la discesa dei mercati – ci hanno fatto capire che ancora<br />

viviamo <strong>in</strong> regime di sostanziale fragilità. L’unico riscontro<br />

oggettivo e solido è pertanto quello dei fatti concreti e dei<br />

numeri. Ad essi ci atteniamo: sotto questo profilo, è lecito<br />

pronunciare la parola “miglioramento”, perché il raffronto con<br />

La collaborazione con<br />

la Fondazione Archivio<br />

Diaristico Nazionale<br />

Sostegno al territorio<br />

e gestione aziendale della Banca:<br />

la ricetta v<strong>in</strong>cente del <strong>2011</strong><br />

i dati del corrispondente periodo del 2010 evidenzia una crescita<br />

e peraltro anche abbastanza consistente. Accogliamo<br />

allora con un r<strong>in</strong>novato ottimismo quanto è stato f<strong>in</strong>ora realizzato,<br />

perché ciò non è il magico effetto di operazioni speculative,<br />

ma del sostegno che la Banca di Anghiari e Stia cont<strong>in</strong>ua<br />

a garantire all’economia reale; l’economia fatta di capitale,<br />

lavoro, prodotto e valore aggiunto, quella che nel momento<br />

della crisi ha consumato il proprio riscatto”. Se dunque la<br />

banca vuol tener fede ai pr<strong>in</strong>cipi del proprio statuto senza<br />

correre i rischi del 2010, cosa deve fare? “Semplicemente –<br />

puntualizza il presidente Sest<strong>in</strong>i – deve stare particolarmente<br />

attenta ai suoi meccanismi di gestione aziendale, senza dimenticare<br />

di stare accanto e supportare un territorio di riferimento<br />

fatto di famiglie, imprese, enti e associazioni. Mai dimenticarsi<br />

della funzione vera di cui il credito cooperativo è <strong>in</strong>vestito.<br />

Sotto questo profilo – prosegue Sest<strong>in</strong>i - il risvolto più<br />

importante di questi primi sei mesi del <strong>2011</strong> è proprio la<br />

constatazione del fatto che siamo riusciti a tornare <strong>in</strong> area<br />

positiva senza essere stati costretti a uscire dai nostri canoni:<br />

non abbiamo <strong>in</strong>somma sbattuto la porta <strong>in</strong> faccia a nessuno <strong>in</strong><br />

nome dell’equilibrio del nostro istituto. Il “sistema territorio”<br />

cont<strong>in</strong>ua perciò a funzionare senza forzature di alcun genere,<br />

conclude il presidente della Banca di Anghiari e Stia.<br />

Un’ora e mezza di rappresentazione <strong>in</strong> una “location”<br />

particolare alla presenza di oltre 200 persone.<br />

Ha senza dubbio ottenuto il successo auspicato, nel<br />

parco di Villa Gennaioli ad Anghiari, lo spettacolo<br />

“Il paese dei diari”, tratto dall’omonimo libro di<br />

Mario Perrotta; una sorta di omaggio dell’autore<br />

all’Archivio di Pieve Santo Stefano, che raccoglie le<br />

tante piccole storie d’Italia e al suo ideatore, il giornalista<br />

Saverio Tut<strong>in</strong>o, che lo stesso Perrotta e la<br />

moglie Paola Roscioli (<strong>in</strong>terpreti <strong>in</strong> coppia anche sul<br />

PAOLA ROSCIOLI e MARIO PERROTTA<br />

palcoscenico) hanno avuto il piacere di conoscere e<br />

dal quale hanno appreso moltissimo sulla sua vita e<br />

sull’<strong>in</strong>iziativa dei diari, nata oltre 25 anni fa. Dopo Arezzo e il Biografilm Festival di Bologna, la versione teatrale de “Il<br />

paese dei diari” è approdata <strong>in</strong> una realtà di prov<strong>in</strong>cia, vic<strong>in</strong>issima a Pieve Santo Stefano, grazie alla Banca di Anghiari e<br />

Stia Credito Cooperativo, che ha avviato il rapporto di collaborazione con la Fondazione Archivio Diaristico Nazionale.<br />

L’Archivio testimone della memoria,la Banca garante anche della tradizione culturale del territorio, specie quando siamo<br />

davanti a una entità di assoluto livello nazionale: <strong>in</strong> questi term<strong>in</strong>i si spiegano il connubio nato negli ultimi tempi e il significato<br />

dell’evento di mercoledì 13 luglio scorso, che ha fatto seguito alla visita all’Archivio del 25 giugno. Nel ribadire<br />

come anche <strong>in</strong> questo caso la specifica funzione di sostegno al territorio sia stata esercitata <strong>in</strong> maniera tangibile, il presidente<br />

della Banca di Anghiari e Stia, Paolo Sest<strong>in</strong>i, ha sottol<strong>in</strong>eato come gli spazi di Villa Gennaioli riservati anche a<br />

queste manifestazioni siano <strong>in</strong> grado di diventare un punto di riferimento <strong>in</strong> più per Anghiari e la vallata, da una posizione<br />

oltretutto <strong>in</strong>cantevole, che guarda <strong>in</strong> faccia la parte più antica e suggestiva del paese.


a cura di Lucia Fabbri<br />

L’enorme difficoltà che i giovani italiani si trovano a dover affrontare,<br />

nel momento <strong>in</strong> cui decidono di <strong>in</strong>terfacciarsi con il mondo<br />

del lavoro, rappresenta un fenomeno oramai talmente grave da<br />

essere considerato scontato. Il fatto che attualmente più di un<br />

milione di giovani italiani sia privo di occupazione (e per questo<br />

impossibilitato a costruirsi una vita stabile con progetti duraturi)<br />

<strong>in</strong>dica quanto ampia e spropositata sia la portata del fenomeno. La<br />

questione va ben oltre la mancanza del posto di lavoro. A risentire<br />

della condizione non è solo il giovane <strong>in</strong> quanto persona impossibilitata<br />

a seguire un percorso di vita che <strong>in</strong> tempi passati era<br />

garantito, bensì l’<strong>in</strong>tera società e nazione,<br />

<strong>in</strong>tesa come paese dilaniato da una struttura<br />

e da un sistema che sembra non lasciare<br />

scampo a un <strong>in</strong>evitabile decl<strong>in</strong>o. Campeggia<br />

<strong>in</strong>fatti nella prima pag<strong>in</strong>a del sito Internet<br />

dell’agenzia Ansa la notizia che 1,1 milioni<br />

di giovani si trovano al momento senza<br />

lavoro e che con questa percentuale l’Italia<br />

detiene il record negativo <strong>in</strong> Europa. Il<br />

nostro Paese è colpito qu<strong>in</strong>di da un tasso di<br />

disoccupazione pari al 29,6%, ovvero un<br />

giovane su 3 è senza lavoro, rispetto al 21%<br />

della media europea. E questo dato è purtroppo<br />

dest<strong>in</strong>ato a salire. Sono <strong>in</strong>fatti<br />

926000 i giovani che tra il 2008 ed il <strong>2011</strong>,<br />

ovvero gli anni della grande crisi, hanno visto svanire nel nulla la<br />

propria occupazione. La crisi del mercato del lavoro rappresenta<br />

<strong>in</strong>oltre il punto di partenza per mille altre problematiche e malesseri<br />

che <strong>in</strong>vestono la fascia più debole della società, ovvero i giovani.<br />

Ecco che qu<strong>in</strong>di il record negativo riportato dall’Ansa merita<br />

veramente un’analisi profonda, non tanto per scovare delle soluzioni<br />

che purtroppo nell’immediato futuro difficilmente sembrano<br />

esistere, bensì per scavare e ragionare sulla questione e per comprendere<br />

il perché l’attività lavorativa sia di così vitale importanza<br />

soprattutto per coloro che rappresentano la società del futuro.<br />

Partendo dal fatto che il lavoro è un diritto sancito dalla Costituzione<br />

(articolo 4), si può già comprendere quanto quest’ultimo sia<br />

un valore fondamentale nonché un diritto e dovere universalmente<br />

riconosciuto come fondamento di vita. Al di là di discorsi teorici<br />

e fonti legislative, la quotidianità <strong>in</strong>segna quanto possedere un<br />

lavoro conduca una persona a responsabilizzarsi nei confronti di<br />

se’ stesso e della società, oltrechè a crescere e riversare il proprio<br />

impegno e aspettative <strong>in</strong> qualcosa di costruttivo, più o meno appagante,<br />

ma pur sempre positivo. La quantità spropositata di giovani<br />

che attualmente non possiede o ha perso un impiego rappresenta<br />

qu<strong>in</strong>di una grave piaga per la società e il conseguente disagio f<strong>in</strong>isce<br />

per sfociare <strong>in</strong> vere e proprie problematiche sociali, dettate<br />

dalla delusione e amarezza nel vedersi chiudere ogni porta <strong>in</strong><br />

faccia, percorrendo strade alternative spesso illegali. Ed è così che<br />

molti giovani <strong>in</strong>cappano nella del<strong>in</strong>quenza e crim<strong>in</strong>alità o, alternativamente,<br />

sfogano il loro malessere gettandosi nell’alcolismo e<br />

nella droga. A questo si devono aggiungere coloro che fortunatamente<br />

non cadono nel tranello di lavori illegali o vizi letali, ma che<br />

tuttavia soffrono di un profondo malessere e di depressione nel<br />

non veder realizzate le proprie aspettative. La soglia di giovani<br />

depressi a causa della disoccupazione è <strong>in</strong>fatti elevatissima e va<br />

ben oltre quanto si possa immag<strong>in</strong>are. Parallelamente a questo<br />

23<br />

Pianeta Giovani<br />

GIOVANI ITALIANI: TRA DISOCCUPAZIONE E INATTIVITÀ VOLONTARIA<br />

discorso, è tuttavia da sottol<strong>in</strong>eare un altro fattore diametralmente<br />

opposto portato alla luce da un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e del Censis, che vede<br />

nei giovani italiani il record di “<strong>in</strong>attività volontaria”. Secondo<br />

l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e <strong>in</strong>fatti, l’11,2% dei ragazzi tra i 15 ed i 24 anni “non sono<br />

<strong>in</strong>teressati a lavorare o studiare”. Il dato italiano, anche <strong>in</strong> questo<br />

caso, è superiore alla media europea, così come anche il nostro<br />

sistema formativo risulta essere “ritardato” rispetto a quello degli<br />

altri paesi dell’Unione Europea. E’ bene qu<strong>in</strong>di portare alla luce<br />

anche il rovescio della medaglia, che vede i giovani scoraggiati ed<br />

impigriti <strong>in</strong> questa situazione di stallo generalizzata, caratterizzata<br />

da una profonda sfiducia nel futuro. Sebbene<br />

tra le cause pr<strong>in</strong>cipali la crisi, da sola,<br />

non sia l’unica responsabile dello stato di<br />

apatia generalizzata. Infatti, <strong>in</strong> un Paese<br />

simile all’Italia per situazione sociale ed<br />

economica, ovvero la Spagna, dove la<br />

disoccupazione giovanile nel 2010 era<br />

arrivata al 41,6%, il tasso di coloro che<br />

hanno smesso di cercare lavoro e non<br />

studiano è dello 0,5%, contro l’11,2%<br />

dell’Italia, dove la disoccupazione è <strong>in</strong>vece<br />

al 29,6%. Alle difficoltà economiche attuali<br />

vanno qu<strong>in</strong>di a sommarsi anche la funzione<br />

di ammortizzatore sociale che le famiglie<br />

sono oramai abituate a svolgere,<br />

oltrechè le scarse probabilità di successo professionale legate<br />

all’istruzione superiore e universitaria nel nostro Paese. In aggiunta<br />

a tutto ciò, l’Italia ha evidenziato negli ultimi anni anche una<br />

flessione nel numero dei laureati, (solo il 20,7% dei ragazzi tra i 25<br />

e 34 anni ha completato gli studi, contro una media europea del<br />

33%), motivata dalla difficoltà per i giovani <strong>in</strong> possesso di una laurea<br />

ad accedere al mondo del lavoro nel nostro Paese e dalla<br />

tendenza tutta italiana ad impiegare i laureati <strong>in</strong> lavori sottoqualificati<br />

o <strong>in</strong>coerenti con il titolo di studi <strong>in</strong> possesso. Questo fenomeno<br />

è <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>ua crescita e provoca immobilità sociale, abbassando<br />

progressivamente il numero dei laureati e rendendo sempre<br />

più difficoltoso l’<strong>in</strong>serimento <strong>in</strong> una società vecchia e con<br />

poco ricambio generazionale anche sul mondo del lavoro. Concludendo,<br />

se da una parte vi sono giovani che con tutte le loro forze<br />

cercano di <strong>in</strong>serirsi <strong>in</strong> un tessuto sociale così <strong>in</strong>tricato e desider<strong>in</strong>o<br />

più di ogni altra cosa un lavoro come fonte di guadagno e<br />

realizzazione personale, dall’altra vi sono giovani impigriti, che<br />

hanno deciso di non addentrarsi affatto <strong>in</strong> tali responsabilità, <strong>in</strong><br />

quanto fonte di stress. E allora, meglio vivere da nullafacenti con<br />

la famiglia alle spalle. In una situazione del genere, la questione<br />

pr<strong>in</strong>cipale rimane quali possano essere i metodi e le azioni da<br />

<strong>in</strong>traprendere per sbloccare questa situazione di stallo. Attualmente,<br />

l’unica cosa che rimane da fare ai giovani è quella di non<br />

crogiolarsi nel pessimismo standosene con le mani <strong>in</strong> mano, bensì<br />

combattere con forza ed impegnarsi sia dal punto di vista dell’apprendimento<br />

scolastico, sia <strong>in</strong>traprendendo lavori che magari<br />

sono ritenuti umili o al di fuori delle proprie aspettative. E’ fondamentale<br />

qu<strong>in</strong>di scrollarsi di dosso questo alone di pigrizia che<br />

forse le statistiche, forse la realtà della grave situazione attuale<br />

hanno attribuito ai giovani, attendendo fiduciosi il tempo <strong>in</strong> cui<br />

anche le nuove generazioni avranno le stesse opportunità e prospettive<br />

delle precedenti.


24<br />

Erbe e salute a cura della dottoressa Monia Mont<strong>in</strong>i<br />

Rimedi freschi e naturali<br />

per gambe leggere<br />

Le ferie estive sono già alle spalle, il cambio di stagione è vic<strong>in</strong>o e si riprende la normale rout<strong>in</strong>e quotidiana.<br />

La bella stagione si è fatta sentire <strong>in</strong> luglio (ma questo non ha fatto certo notizia) e poi il caldo opprimente<br />

ci ha riservato un colpo di coda nella seconda qu<strong>in</strong>dic<strong>in</strong>a di agosto, alla faccia di chi sostiene che il Ferragosto<br />

costituisce l’ideale capol<strong>in</strong>ea di stagione. E’ fondamentale, dunque, tornare al lavoro <strong>in</strong> eccellenti condizioni<br />

psico-fisiche: la pesantezza di gambe non risponde di certo a questa esigenza; anzi, è proprio l’esatto<br />

contrario. E allora, per ricom<strong>in</strong>ciare con il piede giusto – è proprio il caso di dire così – vediamo quali sono<br />

i rimedi naturali consigliati da Biokyma.<br />

E’ tempo di rientrare al lavoro e i<br />

disagi causati dalla calura estiva possono<br />

amplificare le difficoltà di riadattamento<br />

alla vita lavorativa; specialmente<br />

coloro che soffrono di gonfiori<br />

alle gambe, possono notare dei peggioramenti<br />

tornando alla vita sedentaria<br />

e non trovando più refrigerio<br />

come era avvenuto <strong>in</strong> ferie. Esistono<br />

diverse piante che ci possono essere<br />

utili <strong>in</strong> questo caso. Tuttavia, è utile<br />

fare una premessa sul “come” si formano<br />

i gonfiori: molto spesso la circolazione<br />

periferica risulta compromessa,<br />

specie nelle donne; i capillari (cioè<br />

le vene term<strong>in</strong>ali, le più piccole e<br />

distanti dal cuore) perdono tonicità a<br />

causa del caldo, degli ormoni (sia<br />

IL MIRTILLO<br />

endogeni che <strong>in</strong>trodotti dall’esterno,<br />

come la pillola) e del poco movimento<br />

che i lavori odierni spesso impongono<br />

e delle cattive abitud<strong>in</strong>i (fumo, alcool<br />

ecc.). Perdendo tonicità, si dilatano e<br />

questo favorisce la fuoriuscita di piccole<br />

quantità di fluidi che vanno ad<br />

accumularsi negli <strong>in</strong>terstizi del derma,<br />

creando fastidiosi gonfiori e sensazione<br />

di pesantezza, specie agli arti <strong>in</strong>feriori.<br />

In natura esistono però delle<br />

sostanze naturali chiamate bioflavonoidi<br />

che, se assunte con l’alimentazione<br />

e l’<strong>in</strong>tegrazione, riescono a<br />

riprist<strong>in</strong>are la normale permeabilità a<br />

livello delle pareti dei capillari <strong>in</strong><br />

maniera del tutto fisiologica, riducendo<br />

sensibilmente i fastidi. Particolarmente<br />

ricchi di bioflavonoidi (<strong>in</strong> particolare<br />

antocianosidi, una sottoclasse<br />

ancor più specifica per favorire il<br />

microcircolo) risultano i mirtilli neri,<br />

che possono essere consumati sia<br />

come frutto sia sotto forma di capsule<br />

o tisane; la vite rossa, ottima anche<br />

<strong>in</strong> s<strong>in</strong>ergia con la soia o con la cimicifuga<br />

<strong>in</strong> caso di vampate tipiche della<br />

menopausa; la centella asiatica, efficace<br />

sia come <strong>in</strong>tegratore che nelle<br />

creme specifiche e il g<strong>in</strong>kgo biloba,<br />

che oltre a riattivare fisiologicamente<br />

il microcircolo ha anche una buona<br />

azione adattogena ed energizzante.<br />

Nello specifico, a chi soffre di gonfiori<br />

si consiglia di assumere prima un buon<br />

drenante come l’equiseto o la betulla,<br />

<strong>in</strong> modo da aiutare la riduzione dei<br />

fluidi già “sfuggiti” nei tessuti e poi una<br />

fonte di bioflavonoidi al f<strong>in</strong>e di restituire<br />

tono ai capillari, riducendo fisiologicamente<br />

ulteriori fuoriuscite. L’assunzione<br />

<strong>in</strong> forma di capsule risulta la<br />

più pratica e consente di assumere i<br />

pr<strong>in</strong>cipi attivi <strong>in</strong> forma concentrata;<br />

tuttavia, se si vuole rendere ancora<br />

più efficace e piacevole l’<strong>in</strong>tegrazione,<br />

vi si può abb<strong>in</strong>are una buona tisana<br />

alla frutta, magari fredda e addizionata<br />

di succo di limone, che apporta<br />

L’EQUISETO<br />

vitam<strong>in</strong>a C: ve ne sono diversi gusti<br />

senza caffe<strong>in</strong>a, il che le rende piacevoli<br />

e benefiche per tutta la famiglia.<br />

Un’ottima alternativa a bevande gassate<br />

e caloriche, che tra l’altro tendono<br />

a peggiorare il microcircolo e il gonfiore.<br />

Se si è costretti a stare molto <strong>in</strong><br />

piedi (o <strong>in</strong> giornate particolarmente<br />

calde e impegnative), si possono tenere<br />

a portata di mano creme specifiche<br />

che contengono mirtillo, centella o<br />

vite rossa abb<strong>in</strong>ate ad estratti di<br />

menta o eucalipto (<strong>in</strong> genere oli<br />

essenziali nei prodotti migl iori), che<br />

creano sulla pelle un effetto criogenico:<br />

questo<br />

<strong>in</strong>duce i<br />

capillari a<br />

contrarsi e<br />

ovviamente<br />

dà anche una<br />

grande sensazione<br />

di<br />

sollievo e di<br />

freschezza.


a cura di Ruben J. Fox<br />

25<br />

la Vignetta<br />

E’ la fase del passaggio da Comunità Montana a Unione dei Comuni per le sette municipalità della<br />

Valtiber<strong>in</strong>a Toscana e il timore di tutti è che cambi la denom<strong>in</strong>azione ufficiale del nuovo organismo<br />

comprensoriale, ma non la sostanza delle cose. In altre parole, c’è chi ha il sentore che rimanga una<br />

struttura più politica che amm<strong>in</strong>istrativa, con le solite poltrone disponibili da cacciare e spartire. La<br />

metafora delle mucche di razza chian<strong>in</strong>a esalta una fra le grandi eccellenze del territorio, che ha<br />

impreziosito negli anni l’immag<strong>in</strong>e anche della stessa Comunità Montana.


26<br />

l’Inchiesta<br />

Porta Fiorent<strong>in</strong>a, la nobile decaduta della città!<br />

Più volte, nel parlare della zona di Porta Fiorent<strong>in</strong>a a Sansepolcro, abbiamo adoperato il term<strong>in</strong>e di “salotto buono” della città, perché<br />

tale era e tale dovrebbe tornare a essere. Oggi, purtroppo, Porta Fiorent<strong>in</strong>a è divenuta una sorta di tasto dolente: per una serie di<br />

particolari che stavano e stanno ridimensionando l’immag<strong>in</strong>e elegante di questo rione cittad<strong>in</strong>o. Porta Fiorent<strong>in</strong>a è <strong>in</strong>vecchiata, nonostante<br />

i tentativi sporadici di r<strong>in</strong>novare il suo “look”. I lavori di rifacimento del marciapiede hanno costituito la classica goccia che ha<br />

fatto traboccare il vaso: chi si aspettava un miglioramento è rimasto deluso. La situazione è pers<strong>in</strong>o peggiorata. E se la nuova amm<strong>in</strong>istrazione<br />

comunale ha <strong>in</strong>caricato la ditta esecutrice dei lavori di rimettere mano alla cosa, vuol dire che evidentemente qualche errore<br />

c’è stato, nella progettazione, nella direzione e nella realizzazione dei lavori, a dimostrazione del sapore “elettorale” <strong>in</strong>sito nell’<strong>in</strong>tervento.<br />

L’<strong>in</strong>chiesta che questo numero del nostro periodico ha voluto dedicare a Porta Fiorent<strong>in</strong>a, non è altro che la sommatoria delle<br />

lamentele, delle critiche e delle osservazioni dei cittad<strong>in</strong>i, dettate dall’affetto verso Sansepolcro e non certo da voglia di protagonismo<br />

o di strumentalizzazione. Vogliamo soltanto che Porta Fiorent<strong>in</strong>a rispolveri la sua bellezza; vogliamo che la città offra una bella impressione<br />

a chi la visita. Sul recupero funzionale ed estetico di Porta Fiorent<strong>in</strong>a si può impostare un discorso nuovo anche sul versante del<br />

commercio e del turismo, purchè si scelga la strada di una programmazione chiara, organica e globale (non per <strong>in</strong>terventi estemporanei),<br />

magari attraverso forme di partecipazione che diano la possibilità al cittad<strong>in</strong>o di dire la sua per arrivare a una soluzione il più<br />

possibile condivisa. In fondo, i fatti hanno dimostrato che a Sansepolcro la questione è forte e molto sentita.<br />

MANTO DI COPERTURA DEI MARCIAPIEDI – A detta di<br />

alcuni tecnici consultati, risulterebbe posizionato senza le dovute pendenze,<br />

senza livellamento dello strato sottostante e con scarsa aderenza. Ciò ha<br />

creato una serie di avvallamenti messi a nudo dalle piogge estive, con l’acqua<br />

che ha cont<strong>in</strong>uato a ristagnare e creare pozze più o meno grandi anche a<br />

distanza di ore dal cessare della precipitazione. A quel punto, sono <strong>in</strong>iziate<br />

le operazioni di “rattoppo”, le quali hanno avuto nella sostanza l’effetto solo<br />

di far peggiorare ulteriormente la situazione.<br />

MANTO ERBOSO DI AIOLE E GIARDINI – Una fra le note più<br />

dolenti <strong>in</strong> assoluto, anche perché è uno dei “particolari” che emergono immediatamente<br />

nel dare il colpo d’occhio all’<strong>in</strong>tera zona. Gli spazi verdi sono il corredo<br />

numero uno di Porta Fiorent<strong>in</strong>a, ma al momento si deve parlare di spazi più<br />

“marroni” che verdi: il colore dom<strong>in</strong>ante è <strong>in</strong>fatti quello delle foglie riarse e della<br />

terra “spelacchiata”. Crediamo che non sia il caso di andare oltre: proviamo solo<br />

a immag<strong>in</strong>are quale altra visione sarebbe stata capace di fornire un colore verde<br />

tipico della bella stagione. Il problema è qu<strong>in</strong>di di manutenzione dell’<strong>in</strong>tera area.<br />

CORDOLI ATTORNO ALLE PIANTE DEL VIALE – L’idea <strong>in</strong> se’<br />

stessa avrebbe potuto essere anche valida, ma è stata sviluppata <strong>in</strong> una maniera<br />

francamente poco brillante: non si è tenuto conto del livellamento stradale e le<br />

sagome risultano irregolari, ossia pseudo-circolari se non semi-ellittiche, con il<br />

risultato visivo di rivelarsi anche antiestetiche. Peraltro, il materiale si è macchiato<br />

nel giro di pochi giorni e la piccola area attorno alla pianta corre il rischio di<br />

trasformarsi <strong>in</strong> pattumiera che raccoglie foglie secche, mozziconi di sigarette e<br />

rifiuti, senza che la spazzatrice possa <strong>in</strong>tervenire. Si pulisce <strong>in</strong>somma a …mano.<br />

Non erano consigliabili cordoli di forma rettangolare?<br />

PANNELLI PER AFFISSIONI – Anche <strong>in</strong> questo caso, risulta difficile capire<br />

il motivo per il quale siano stati spostati dalla collocazione orig<strong>in</strong>aria, ovvero<br />

dal ciglio di viale Amando Diaz. Erano <strong>in</strong> parallelo con la strada e qu<strong>in</strong>di posizionati<br />

fra una pianta e l’altra, adesso sono stati trasferiti all’<strong>in</strong>terno delle grandi<br />

aiole. Questione di pochissimi metri, ma notevole nella sostanza; possiamo<br />

comprendere che l’essere costretti a leggere dal lato opposto della strada, se<br />

non dalla strada stessa, i manifesti <strong>in</strong>collati sulla facciata che guarda il viale non<br />

fosse francamente il massimo, ma allora c’era proprio bisogno di costr<strong>in</strong>gere chi<br />

li attacca e chi deve leggerli da vic<strong>in</strong>o per motivi di scarsa vista a pestare le aiole?


LE BARRIERE DI PROTEZIONE IN FERRO – Sono state posizionate<br />

<strong>in</strong> prossimità degli angoli e nei punti che possono essere a maggiore<br />

rischio per la sicurezza, data la vic<strong>in</strong>anza con le strade. Per molti, questa<br />

<strong>in</strong>stallazione non era necessaria: le osservazioni riguardano nel merito la<br />

scelta dell’<strong>in</strong>ferriata, con motivi a forma di “X” che si ripetono canonicamente.<br />

Si tratta cioè di un componente di arredo. Fermo restando che i<br />

gusti potranno essere anche una questione soggettiva, è pure vero che la<br />

maggioranza dei biturgensi non vi ha <strong>in</strong>dividuato elementi di armonia e s<strong>in</strong>tonia<br />

con il contesto generale della zona.<br />

LA FONTANA CON LA CONCHIGLIA – E’ a suo modo uno dei<br />

simboli di Porta Fiorent<strong>in</strong>a, il cui “mistero” è legato alla presenza o meno dell’acqua.<br />

Nel senso che <strong>in</strong> pochi – e tanti anni fa – sono riusciti a vedere l’acqua <strong>in</strong><br />

azione; per il resto, della fontana è rimasta sempre la struttura. Quando il tratto<br />

di marciapiede circostante era occupato per l’<strong>in</strong>tera circonferenza dai tavoli del<br />

bar che tuttora esiste, ma che non registrava l’eccezionale movimento degli anni<br />

’70 e ’80, tutti si puntava l’<strong>in</strong>dice contro lo stato di <strong>in</strong>curia <strong>in</strong> cui veniva lasciata<br />

la fontana. Ora che però è circondata da verde e piant<strong>in</strong>e la situazione non pare<br />

cambiata di molto: la conchiglia è semi-nascosta da rami e foglie e qualcuno ne<br />

approfitta per trasformare lo spazio della fontana <strong>in</strong> pattumiera.<br />

LE PALLE DECORATIVE – Sono state uno fra i primi <strong>in</strong>terventi<br />

effettuati dalla precedente amm<strong>in</strong>istrazione comunale e molto “chiacchierate”,<br />

non tanto per il s<strong>in</strong>golare elemento che è stato preferito, quanto<br />

perché – anche ammesso che la soluzione delle palle fosse ritenuta la<br />

migliore – è stato collocato un arredo sopra un fondo <strong>in</strong> asfalto pieno di<br />

avvallamenti e qu<strong>in</strong>di il risultato stesso del tentativo era penalizzato già <strong>in</strong><br />

partenza. Le palle disegnano il perimetro sul solo versante di Porta Fiorent<strong>in</strong>a<br />

attaccato alle mura, ma il punto chiave è la ragione della loro<br />

presenza: messe lì solo tanto per cambiare qualcosa e senza armonia con<br />

il contesto r<strong>in</strong>ascimentale di Sansepolcro?<br />

27<br />

l’Inchiesta<br />

LE FIORIERE DEI PRIVATI – E’ proprio il caso di dire, relativamente<br />

alle grandi aiole, che piove sul bagnato. Se dunque chi di competenza non<br />

riesce a mettervi mano, anche i privati contribuiscono <strong>in</strong>volontariamente ad<br />

aggravare una situazione già di per se’ non bella. Vedere fioriere ed enormi<br />

vasi sopra le aiole è come aggiungere un ulteriore “pugno <strong>in</strong> faccia” a un<br />

qualcosa di già segnato e impresentabile. Vasi e fioriere hanno il magico<br />

potere di abbellire qualunque angolo, <strong>in</strong>terno come esterno, ma <strong>in</strong> questo<br />

caso sortiscono l’effetto contrario. Tanto più che – come si può notare – gli<br />

stessi fiori sono per metà colorati e per l’altra metà oramai secchi. Senza<br />

che nessuno se ne occupi.<br />

IL PORTABICICLETTE – Posizionato all’<strong>in</strong>gresso della parallela di via<br />

Armando Diaz sul lato di destra uscendo dal vecchio arco, il parcheggio<br />

riservato alle biciclette si ritrova adiacente allo scal<strong>in</strong>o del marciapiede e<br />

davanti a un pezzo di strada che da sempre è utilizzato per lasciare i veicoli<br />

<strong>in</strong> sosta. E questo avviene anche ora: specie nei periodi e nelle ore di punta,<br />

chi deve sistemare la propria bicicletta per andare <strong>in</strong> centro o per svolgere<br />

commissioni varie si ritrova impossibilitato a <strong>in</strong>serire la ruota per la presenza<br />

di auto oppure di moto e scooter che di fatto negano l’accesso. Se tutto<br />

va bene, la bici f<strong>in</strong>isce parcheggiata <strong>in</strong> diagonale, ma <strong>in</strong> questo caso il richiamo<br />

è <strong>in</strong>dirizzato ad automobilisti e centauri.


28<br />

l’Inchiesta<br />

I NUOVI LAMPIONI – Nuovi sì, ma solo nella parte term<strong>in</strong>ale,<br />

quella dalla quale viene irradiata la luce. Nel pacchetto dei criticati<br />

lavori di rifacimento dei marciapiedi eseguiti <strong>in</strong> primavera, erano compresi<br />

anch’essi. E’ bene <strong>in</strong> primis ricordare che i supporti dell’impianto<br />

– cioè i pali della luce, per meglio dirla <strong>in</strong> gergo – sono rimasti gli<br />

stessi e che qu<strong>in</strong>di si è operato <strong>in</strong> esclusiva sui faretti. Come per le<br />

barriere protettive <strong>in</strong> ferro, anche sul conto dei faretti che illum<strong>in</strong>ano<br />

i lati di viale Armando Diaz l’osservazione mossa dai cittad<strong>in</strong>i è identica:<br />

non c’è congruenza stilistica con il contesto architettonico di<br />

riferimento.<br />

ABITAZIONE CADENTE E … – Pericolante! Quasi <strong>in</strong> fondo a viale<br />

Armando Diaz, sul lato di destra per chi la percorre <strong>in</strong> uscita dalla città e<br />

dopo i due palazzi, ci si imbatte <strong>in</strong> una vecchia abitazione con muri <strong>in</strong> pietra<br />

e mattoni, alta due piani, il cui tetto è crollato da tempo. Non è certo uno<br />

spettacolo esaltante la sua visione, con le transenne <strong>in</strong>stallate che <strong>in</strong>dicano<br />

una chiara situazione di rischio. Crediamo che una seria e programmata<br />

risistemazione di Porta Fiorent<strong>in</strong>a non debba assolutamente presc<strong>in</strong>dere<br />

dall’abbattimento di questa casa, per una questione sia di impatto visivo<br />

che di sicurezza. Se poi vi sono controversie <strong>in</strong> atto che tengono bloccato<br />

il tutto, che si risolvano nel più breve tempo possibile.<br />

CARTELLONI DAVANTI ALLE MURA – Ne abbiamo contati f<strong>in</strong>o a 10<br />

fra i mega-pannelli che annunciano le manifestazioni e i totem vari, molti dei quali<br />

posizionati a solo scopo pubblicitario e per giunta con il rischio che una ventata li<br />

rovesci a terra. Accanto all’arco di Porta Fiorent<strong>in</strong>a – sostengono i biturgensi – non<br />

è certo la collocazione ideale: sembra oltretutto che da tempo questa abitud<strong>in</strong>e stia<br />

diventando fissa e non più temporanea. Non solo: a quanto risulta, c’era un preciso<br />

regolamento che vietava tassativamente l’apposizione di cartelli e <strong>in</strong> effetti f<strong>in</strong>o<br />

a poco tempo fa il rispetto era totale. Che cosa è successo, allora? E’ stato modificato<br />

il regolamento oppure anche questo particolare com<strong>in</strong>cia a passare <strong>in</strong>osservato?<br />

Fra le lamentele per il mancato decoro della città c’è anche questa.<br />

PANCHINE FORMATO “LAPIDI” – Come le palle, sono state<br />

oggetto di critica e pers<strong>in</strong>o di scherno. Più di uno, <strong>in</strong>fatti, nell’osservare la<br />

forma fredda e spartana, le aveva def<strong>in</strong>ite oggetti più da …cimitero che da<br />

“salotto” cittad<strong>in</strong>o. E come le palle, sono oggetti di arredo ubicati nella<br />

parte adiacente alle mura urbiche, <strong>in</strong> prossimità dell’arco. Per dirla con term<strong>in</strong>i<br />

già adoperati <strong>in</strong> precedenza, anche le panch<strong>in</strong>e non sembrano appropriate<br />

alle caratteristiche del luogo e – se vogliamo – a quelle della città più<br />

<strong>in</strong> generale. Non saranno molte – questo è vero – ma il punto è un altro:<br />

anch’esse sono state sistemate per cambiare il “look” senza criteri di organicità<br />

e armonia. Come sempre, questa è la “vox populi”.<br />

PIAZZA DELLA REPUBBLICA – Per il posto <strong>in</strong> cui si trova, <strong>in</strong> fondo<br />

a viale Armando Diaz ma nella curva che <strong>in</strong>troduce verso il centro, dovrebbe<br />

essere addirittura questo spazio il primo elegante biglietto da visita<br />

offerto dalla città. C’era una volta un bar sul terrazzo della casa che versa<br />

pure essa <strong>in</strong> stato di fatiscenza; sotto di essa, i parcheggi laterali adiacenti<br />

alla vecchia statale Tiber<strong>in</strong>a e quelli al centro, ricavati nell’aiola spartitraffico.<br />

Alcuni hanno i box piccoli, specie per auto di maggiori dimensioni e <strong>in</strong>oltre<br />

sembra andare di moda la sosta selvaggia, anche fuori <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azione. Piazza<br />

della Repubblica, ovvero un “luogo nel luogo” che deve essere assolutamente<br />

recuperato.


L’agenzia<br />

presenta t<br />

il libro di<br />

Claudio Roselli, Davide Gambacci<br />

e Ruben J. Fox<br />

29<br />

Buttiamol<br />

atira!<br />

<strong>in</strong><br />

s<br />

La vita politico-amm<strong>in</strong>istrativa<br />

della Valtiber<strong>in</strong>a Toscana<br />

raccontata per vignette<br />

SE VUOI ACQUISTARE IL LIBRO<br />

· puoi recarti presso la sede di <strong>Saturno</strong> Comunicazione<br />

<strong>in</strong> via Carlo Dragoni, 40 a Sansepolcro (zona <strong>in</strong>d. le Santa Fiora)<br />

· puoi telefonare al n. 0575 749810<br />

· puoi <strong>in</strong>viare una e-mail all’<strong>in</strong>dirizzo <strong>in</strong>fo@saturnocomunicazione.it


30<br />

Questione di Gusto<br />

Profumi r<strong>in</strong>ascimentali<br />

emanati dal settembre<br />

Sansepolcro si è calata nella magica atmosfera del “suo” settembre,<br />

nel quale – attraverso la parentesi de “Le feste del Palio della<br />

Balestra” – rispolvera capitoli gloriosi della sua storia e torna a<br />

respirare aria di R<strong>in</strong>ascimento. In questo periodo è allora l’enoteca<br />

“Tirar Tardi” di via Sant’Antonio, a due passi da piazza Torre di<br />

Berta – teatro pr<strong>in</strong>cipale delle rievocazioni e degli appuntamenti <strong>in</strong><br />

programma – a recitare il ruolo di protagonista con un’accoglienza<br />

speciale riservata agli amici del Palio e di tutto ciò che ruota L’enoteca TIRAR TARDI<br />

attorno a esso. La novità proposta dalla cuc<strong>in</strong>a del “Tirar Tardi” è<br />

un primo piatto assai attraente: le “tagliatelle dello sbandieratore”, <strong>in</strong> cui la pasta si abb<strong>in</strong>a con salsiccia, radicchio<br />

rosso e scaglie di formaggio di fossa che ricordano per la sua gamma cromatica le bandiere esposte <strong>in</strong> piazza Torre di<br />

Berta durante i giorni delle manifestazioni <strong>in</strong> costume. A chi dunque vuole recarsi presso l’enoteca “Tirar Tardi” e<br />

anche all’osteria “Il Giard<strong>in</strong>o di Piero” - posizionate <strong>in</strong> un contesto centrale attorno al quale si sviluppa il “settembre”<br />

- e dichiara il proprio attaccamento verso Palio e tradizioni locali, la direzione dei due locali riserverà un trattamento<br />

speciale.<br />

Menu settimanale sfizioso all’osteria “Il Giard<strong>in</strong>o di Piero”, con la<br />

griglia che è divenuta la grande protagonista del mese di settembre. In<br />

essa vengono <strong>in</strong>fatti cotti tutti i tipi di carne, a com<strong>in</strong>ciare dalle<br />

succulente bistecche fiorent<strong>in</strong>e che stuzzicano il palato senza dist<strong>in</strong>zione<br />

di stagioni. In parallelo con le carni alla griglia, sempre durante il mese<br />

di settembre lo chef del ristorante lavora <strong>in</strong> s<strong>in</strong>tonia con il magico<br />

clima che si respira a Sansepolcro, proponendo alcuni piatti di chiara<br />

ispirazione r<strong>in</strong>ascimentale: le tagliatelle di agnello alla zeneprella, la<br />

zuppa di ciceri e le cucurbite (o zucch<strong>in</strong>e) <strong>in</strong> padella. E <strong>in</strong> questa estate<br />

che ha <strong>in</strong>tenzione di durare più a lungo, c’è la possibilità per chi lo<br />

vuole di consumare il pasto fra i tavoli de “La limonaia”, ovvero la<br />

pedana esterna appena fuori l’<strong>in</strong>gresso dell’osteria <strong>in</strong> via Giovanni<br />

Buitoni dalla quale è possibile ammirare uno fra gli angoli più belli <strong>in</strong><br />

L’osteria IL GIARDINO DI PIERO<br />

assoluto della città biturgense. “Il Giard<strong>in</strong>o di Piero” ricorda anche<br />

l’<strong>in</strong>iziativa portata avanti da <strong>in</strong>izio anno, ossia la preparazione dei menu<br />

cosiddetti “di lavoro”, più veloci ma con piatti caldi e specialità dello chef Francesco Milano. Chi dunque è impossibilitato per<br />

ragioni di tempo a tornare a casa per il “break” di metà giornata, perché magari non risiede a Sansepolcro, può concedersi<br />

la pausa pranzo <strong>in</strong> questo elegante locale, dove a partire da 6 euro – e nelle varie tipologie – si servono pietanze gustose e<br />

adatte alle esigenze di chi non vuole appesantirsi, del momento che nel pomeriggio dovrà tornare sul posto di lavoro.<br />

E l’estate <strong>2011</strong> prosegue a pieno ritmo anche nella pizzeria “Il Giard<strong>in</strong>o senza Piero”,<br />

<strong>in</strong> attività dai primi di giugno nel vecchio casolare di campagna ristrutturato, al quale si<br />

accede dalla bretella viaria di via Bartolomeo della Gatta percorrendo 200 metri di<br />

strada bianca per poi parcheggiare comodamente l’auto o la bici e godere del verde<br />

che circonda la zona. “Il Giard<strong>in</strong>o senza Piero” è anche merenderia con gustose<br />

focacce, cocktail-bar e luogo <strong>in</strong>dicato per il cosiddetto “after d<strong>in</strong>ner” (dopocena) con<br />

tanto di “k<strong>in</strong>der garden”, spazio riservato ai giochi per bamb<strong>in</strong>i. “Il Giard<strong>in</strong>o senza<br />

Piero” è il luogo ideale per feste di laurea e ricevimenti di qualsiasi genere; determ<strong>in</strong>ante, per il successo immediato della<br />

nuova gestione, il contributo della pizza preparata con il goliardico “metodo Di Fusco”, ovvero impasto a lievitazione<br />

naturale per garantire elevata digeribilità senza privare il palato di gusto e consistenza.<br />

ENOTECA TIRAR TARDI - via S. Antonio 5 - 52037 Sansepolcro (Ar) - 0575 741525 - enotecatirartardi@hotmail.it<br />

IL GIARDINO SENZA PIERO - frazione Giard<strong>in</strong>o 26 - 52037 Sansepolcro (Ar) - 3336805952<br />

COMPASS ROSE PUB - Piazza Dotti 8 - 52037 Sansepolcro (Ar)<br />

OSTERIA IL GIARDINO DI PIERO - Via N. Aggiunti 98/B - Angolo Via G. Buitoni - 52037 Sansepolcro (Ar)<br />

0575/750391 - <strong>in</strong>fo@ilgiard<strong>in</strong>odipiero.it


V<strong>in</strong>i e prodotti tipici locali?<br />

Al Castello di Sorci<br />

c’è ora il negozio<br />

31<br />

Questione di Gusto<br />

Storia, arte, ambiente, gastronomia e adesso anche un negozio<br />

eno-gastronomico-culturale. Aumenta il pacchetto complessivo<br />

offerto dal Castello di Sorci <strong>in</strong> Anghiari con l’allestimento di un<br />

punto vendita dei prodotti tipici ricavato <strong>in</strong> una delle stalle<br />

dell’antico maniero, con il portone del locale che si apre sulla<br />

piazza. Su <strong>in</strong>dicazione degli esperti <strong>in</strong> materia e della stessa<br />

Sopr<strong>in</strong>tendenza, le pareti e il soffitto ad arco sono stati t<strong>in</strong>teggiati <strong>in</strong> calce bianca e senza battiscopa. E’ stata Veronica<br />

Barelli, figlia di Primetto e Gabriella e sorella di Alessandro e<br />

Alberto, a occuparsi dell’arredo del negozio e a creare una<br />

disposizione logistica rispettosa della forma estetica e della<br />

legittima curiosità del visitatore. Insomma, un negozio che fosse<br />

al tempo stesso anche vetr<strong>in</strong>a per le specialità tipicamente locali:<br />

i v<strong>in</strong>i della collezione di Primetto con le etichette che riproducono<br />

le serie di vignette ideate appositamente per il Castello<br />

di Sorci dal grande Giorgio Foratt<strong>in</strong>i, ma anche il v<strong>in</strong>santo, la<br />

grappa e gli amari accompagnati dalla caricatura di quel fantasma<br />

(simbolo e mito del luogo) che ha ispirato anche un altro eccezionale<br />

vignettista, Vauro. Accanto ai v<strong>in</strong>i, ecco gli squisiti salumi<br />

e formaggi della zona: un “trittico” eccezionale per stuzzicare il<br />

palato, non<br />

dimenticando le<br />

confezioni di olio<br />

e miele. Non a<br />

caso, per chi<br />

effettua un giro<br />

all’<strong>in</strong>terno del nuovo negozio c’è la possibilità di degustare questi particolari<br />

sapori della Valtiber<strong>in</strong>a (non potrebbe essere diversamente, laddove<br />

imperano formaggi pecor<strong>in</strong>i, prosciutto, salame e f<strong>in</strong>occhiona, da accompagnare<br />

con v<strong>in</strong>i<br />

LA RICETTA DI GABRIELLA BARTOLINI<br />

TAGLIATELLE AL PROSCIUTTO CRUDO<br />

Ingredienti per 4 persone<br />

400 grammi di tagliatelle – 150 grammi di prosciutto<br />

crudo (una sola fetta) – una cipolla – 50 grammi di burro<br />

– sale e pepe<br />

Procedimento<br />

Tagliare a dad<strong>in</strong>i il prosciutto crudo, cercando di<br />

tenere separate la parte grassa da quella magra.<br />

Tritare la cipolla e farla appassire <strong>in</strong> una casseruola<br />

con il burro e il grasso del prosciutto. Aggiungere poi<br />

il prosciutto magro, farlo rosolare per qualche m<strong>in</strong>uto<br />

e spolverizzare con abbondante pepe appena mac<strong>in</strong>ato.<br />

Scolare le tagliatelle ancora al dente senza farle<br />

asciugare troppo e trasferirle <strong>in</strong> un piatto di portata,<br />

qu<strong>in</strong>di condire con il sugo di prosciutto e burro ben<br />

caldo; un’altra buona manciata di pepe, mescolare<br />

bene e servire.<br />

rossi e bianchi),<br />

ma anche di<br />

conoscere la<br />

storia del luogo<br />

attraverso le<br />

pubblicazioni<br />

scritte che<br />

sono <strong>in</strong> esposizione<br />

accanto ai<br />

prodotti. Torchi,<br />

bigonce e tavole frat<strong>in</strong>e costituiscono i complementi di<br />

arredo per un luogo che si aggiunge agli altri progetti specifici<br />

realizzati all’<strong>in</strong>terno dell’<strong>in</strong>tera struttura ricettiva, come ad<br />

esempio quello del Museo della Tagliatella, che ha sede nella<br />

locanda, perché è qui che giornalmente le addette della cuc<strong>in</strong>a<br />

sono impegnate nella preparazione della pasta fresca, mentre<br />

il Castello è sede della relativa Accademia, costituita nell’ottobre<br />

del 2009. La parentesi estiva si è portata qu<strong>in</strong>di appresso<br />

la nascita del negozio <strong>in</strong> cui acquistare una bella fetta di<br />

genu<strong>in</strong>ità a tavola, mentre la normale attività di ristorazione<br />

va avanti a pieno regime.


32<br />

Pollice verde<br />

I consigli di<br />

F rancesco Bruschetti<br />

PER IL MESE DI SETTEMBRE<br />

Mese nuovo che arriva, consiglio nuovo per chi ha il cosiddetto “pollice<br />

verde”. Siamo nella fase del passaggio stagionale dall’estate all’autunno<br />

e qu<strong>in</strong>di è normale che si pongano esigenze particolari v<strong>in</strong>co-<br />

late dal cambio climatico. Vediamo dunque quali sono i consigli da dare a chi hi vuol l curare e tenere i<strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e di il proprio i giard<strong>in</strong>o. i di<br />

Alla f<strong>in</strong>e dell’estate, con l’abbassarsi della temperatura e l’accorciarsi delle ore di<br />

luce, le piante e i prati riprendono la loro attività vegetativa. Alcuni lavori da<br />

svolgere per preparare il giard<strong>in</strong>o al riposo vegetativo <strong>in</strong>vernale sono la potatura<br />

delle siepi e degli arbusti e degli alberi <strong>in</strong> generale; l’elim<strong>in</strong>azione di tutti i fiori<br />

secchi e appassiti, con relativa potatura dei rami e peduncoli; l’elim<strong>in</strong>azione dei<br />

polloni basoli eventualmente esistenti e la concimazione con prodotti chimici<br />

terrosi a lenta cessione, contenenti i pr<strong>in</strong>cipali elementi nutritivi (azoto, fosforo,<br />

potassio). E’ opportuno cont<strong>in</strong>uare con le normali operazioni di manutenzione e<br />

qu<strong>in</strong>di: estirpare le erbe <strong>in</strong>festanti eventualmente presenti; irrigare <strong>in</strong> base all’andamento<br />

stagionale, dim<strong>in</strong>uendo man mano che le temperature si abbassano per<br />

evitare ristagni idrici; effettuare con regolarità i trattamenti antiparassitari.<br />

L’azienda Bruschetti Francesco ha una consolidata esperienza nel settore “giard<strong>in</strong>i”, nel quale opera da oltre 10 anni. La professionalità<br />

e l’esperienza dei suoi operatori è messa al servizio della clientela per cercare di soddisfare ogni sua esigenza.<br />

L’azienda è <strong>in</strong> grado di associare le aspettative del cliente con le concrete possibilità di realizzazione. Il progetto viene studiato<br />

nei m<strong>in</strong>imi particolari e il prodotto f<strong>in</strong>ale è una fusione di armonia, raff<strong>in</strong>atezza, altissima qualità e durata nel tempo. La fase<br />

progettuale creativa è anticipata da rilievi fotografici e planimetrici. Nulla<br />

viene lasciato al caso, ma ciò che più conta è che si può partecipare attivamente<br />

alla realizzazione del giard<strong>in</strong>o grazie alle simulazioni sulla carta e<br />

su computer: si potrà osservare nel dettaglio il processo di trasformazione,<br />

sì da rendere conto del risultato f<strong>in</strong>ale ancor prima che venga realizzato<br />

e con l’opportunità di scegliere fra più soluzioni. Per poter svolgere<br />

queste mansioni, l’azienda Bruschetti Francesco è fornita di tutte le<br />

attrezzature idonee nel rispetto delle normative vigenti; opera con prestazioni<br />

occasionali, oppure con manutenzioni annuali programmate e<br />

cont<strong>in</strong>uative. Avere uno splendido parco non sarà più un cont<strong>in</strong>uo impegno<br />

ma un piacere da godere <strong>in</strong> libertà, grazie ai programmi di manutenzione<br />

completa preparati dall’azienda, che cureranno ogni aspetto: dalla<br />

potatura alla cura del prato. Proprio per questo vengono predisposti<br />

semplici contratti r<strong>in</strong>novabili ogni anno. L’esperienza della struttura a<br />

disposizione delle aree verdi.<br />

L’azienda Bruschetti Francesco è <strong>in</strong>oltre specializzata nei seguenti servizi:<br />

- PROGETTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

- REALIZZAZIONE E MANUTENZIONE DI PARCHI, GIARDINI ED AREE VERDI PRIVATE E PUBBLICHE.<br />

- PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI IMPIANTI DI IRRIGAZIONE.<br />

- PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI PISCINE ANCHE IN “BIODESING”; LAGHI e LAGHETTI<br />

- PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE.<br />

- INTERVENTI DI POTATURA, ANCHE CON PIATTAFORME AEREE PER PIANTE AD ALTO FUSTO.<br />

- PERIZIE SULLO STATO DI SALUTE DELLE PIANTE E RELATIVI INTERVENTI FITOSANITARI<br />

SU ALBERATURE ANCHE IN ENDOTERAPIA<br />

- SEMINA, DISERBO, ARIEGGIATURA E CAROTATURA DI PRATI ORNAMENTALI E SPORTIVI.<br />

- DIBOSCAMENTI, TRINCIATURA ED IMPIANTI DI RIFORESTAZIONE<br />

Azienda Agricola Bruschetti Francesco - Via Bruno Buozzi 15, Sansepolcro (Ar)<br />

Tel. 388 1818490 - Fax 0575 0162140 e-mail: <strong>in</strong>fo @bruschettifrancesco.it


33<br />

a cura del dottor Alessandro Polcri l’Esperto<br />

La manovra estiva: analisi giuridica<br />

Costi della politica e degli enti, nuove entrate fiscali,<br />

liberalizzazioni e privatizzazioni<br />

L’estate <strong>2011</strong> verrà ricordata, oltre per il caldo torrido di<br />

metà agosto, anche per la manovra di “lacrime e sangue” che<br />

il Governo si è apprestato a varare - <strong>in</strong> fretta e furia - fra luglio<br />

e agosto, al f<strong>in</strong>e di evitare che la cosiddetta “speculazione<br />

f<strong>in</strong>anziaria” colpisse, dopo la Grecia, anche l’Italia. La manovra<br />

è composta da un primo <strong>in</strong>tervento correttivo della f<strong>in</strong>anza<br />

pubblica varato a luglio (D.L. n. 98/<strong>2011</strong>) e da un secondo<br />

<strong>in</strong>tervento - sempre con atto di decretazione d’urgenza - di<br />

metà agosto, reso quest’ultimo necessario dal riacutizzarsi<br />

della crisi dei mercati f<strong>in</strong>anziari sia a livello mondiale che nei<br />

Paesi dell’Euro-zona. Ambedue gli <strong>in</strong>terventi muovono dalla<br />

consapevolezza che la stabilità dei conti pubblici e le politiche<br />

di rigore sono elementi <strong>in</strong>dispensabili e non più procrast<strong>in</strong>abili<br />

per un sana politica di rilancio economico. In questo senso,<br />

la crisi ha avuto almeno il merito di sp<strong>in</strong>gere i vari governi<br />

nazionali a varare veri e propri programmi di risanamento<br />

pubblico. Andando nel dettaglio della normativa, a luglio -<br />

come accennato - si sono poste le condizioni per un riequilibrio<br />

della f<strong>in</strong>anza pubblica nel qu<strong>in</strong>quennio a venire. Con l’obiettivo,<br />

coraggioso, di arrivare al pareggio di bilancio entro il<br />

2016 attraverso una serie di provvedimenti che da un lato<br />

andassero a privilegiare il risparmio sui centri di costo dei vari<br />

dicasteri e dall’altro lato, con la previsione di nuove entrate,<br />

ampliassero il gettito erariale per far fronte alla crisi f<strong>in</strong>anziaria<br />

sul debito pubblico e, parallelamente, anche a quella dei<br />

mercati borsistici. La manovra di agosto, <strong>in</strong>vece, si è posta<br />

sulla scia della prima e ha avuto il merito di anticipare alcuni<br />

temi che la manovra correttiva di luglio aveva spalmato nel<br />

triennio a venire. Per semplificare, potremo dividere l’azione<br />

estiva - cioè i due decreti del governo - su tre filoni di <strong>in</strong>tervento:<br />

il primo, la politica e i costi degli enti. Dove per tali si<br />

<strong>in</strong>tendono da un lato gli “stipendi” e i privilegi che la “casta”<br />

si riconosce a titolo di <strong>in</strong>dennizzo per l’espletamento del mandato<br />

di rappresentanza popolare e dall’altro i costi degli apparati<br />

istituzionali: Parlamento, Regione, Prov<strong>in</strong>cia e Comune,<br />

tanto <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di organizzazione che di funzionamento degli<br />

stessi. Su questo frangente poi, è particolarmente sentita<br />

presso l’op<strong>in</strong>ione pubblica anche la questione della soppressione<br />

delle Prov<strong>in</strong>ce, come è altrettanto popolare la questione<br />

sulla previsione dell’accorpamento obbligatorio dei Comuni<br />

sotto i 1000 abitanti. Se la manovra proseguisse il suo iter<br />

senza <strong>in</strong>toppi - per fare un esempio - la Regione Toscana si<br />

troverebbe ad avere 3 Prov<strong>in</strong>ce di meno, rispetto alle 10<br />

odierne: Massa Carrara, Pistoia e Prato. Sul versante dell’accorpamento<br />

dei Comuni, <strong>in</strong>vece, l’azione di razionalizzazione<br />

cadrebbe sull’obbligo da parte del piccolo Comune di <strong>in</strong>traprendere<br />

forme di associazioni di municipalità con altri<br />

Comuni conterm<strong>in</strong>i attraverso la creazione di nuove entità<br />

territoriali, la cosiddetta “fusione di Comuni”. Il secondo filone<br />

di <strong>in</strong>tervento governativo si concentra, diversamente, sul<br />

lato delle entrate fiscali tanto <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di nuove o maggiori<br />

entrate quanto di maggiori risparmi sulle spese <strong>in</strong> conto fisca-<br />

le. Fra le prime ipotesi rientrano l’adozione del ticket sulla<br />

sanità di 10 euro su visite e analisi e il contributo di solidarietà<br />

del 5% sui redditi sopra i 90000 euro e del 10% sopra i<br />

150000 euro. Anche se da anticipazioni di stampa, sembra che<br />

il contributo di solidarietà, pur se rimarrà tale come misura <strong>in</strong><br />

se’, varierà <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di prelievo, magari aumentando la fascia<br />

di esenzione del reddito imponibile da “tassare”. Fra le seconde,<br />

rientra la previsione di tagli l<strong>in</strong>eari da estendere a tutte le<br />

agevolazioni fiscali da un 5% f<strong>in</strong>o a un 20% nel 2014. Tra le<br />

voci da tagliare troviamo gli assegni familiari, le spese sanitarie<br />

e di istruzione, i redditi da lavoro dipendente, gli asili nido, i<br />

sussidi e le agevolazioni per gli studenti universitari, le ristrutturazioni<br />

edilizie, il terzo settore, le accise e il credito d’imposta.<br />

Una mannaia che si prevede porterà nelle casse dello<br />

Stato risparmi per 4 miliardi nel 2013 e 20 miliardi di euro nel<br />

2014. Ma allo stesso tempo potrebbe avere anche effetti<br />

recessivi, dovuti dalla m<strong>in</strong>or capacità delle famiglie nella loro<br />

propensione al consumo. Il terzo e ultimo filone di <strong>in</strong>tervento<br />

si riferisce a meccanismi di privatizzazione degli “asset” mobiliari<br />

e immobiliari pubblici e di liberalizzazioni nel campo dei<br />

servizi e delle attività economiche. Per quanto riguarda le<br />

privatizzazioni, oltre a essere misure utili nel breve term<strong>in</strong>e<br />

per dare ossigeno alle casse dello Stato, avranno nel lungo<br />

periodo - queste sì - effetti anche strutturali “pro” mercato,<br />

nel senso di una maggiore competitività sui beni e suoi servizi<br />

prodotti e, allo stesso tempo, libereranno <strong>in</strong>genti risorse da<br />

dest<strong>in</strong>are al risanamento del debito pubblico. In uno studio<br />

condotto dall’Istituto Bruni Leoni, risalente a poco tempo fa,<br />

si stimano ricavi derivanti dalla vendita di immobili di proprietà<br />

pubblica e di “asset” mobiliari su partecipazioni statali e di<br />

enti <strong>in</strong>termedi per un valore che si aggira attorno ai 200<br />

miliardi di euro, di cui circa la metà proveniente dalle società<br />

del Tesoro e la restante parte dalle cessioni immobiliari. Sul<br />

lato delle liberalizzazioni, il governo si appresta ad affrontare,<br />

assieme alle rappresentanze delle varie categorie delle professioni<br />

e degli esercenti, una riforma organica di sistema atta a<br />

ridef<strong>in</strong>ire <strong>in</strong> senso liberale l’attività, gli orari e le licenze di bar,<br />

ristoranti, taxi, edicole ecc.. Novità anche sul fronte delle<br />

corporazioni, con l’all<strong>in</strong>eamento della normativa agli standard<br />

europei attraverso l’<strong>in</strong>troduzione del pr<strong>in</strong>cipio normativo<br />

“che è permesso tutto ciò che non è espressamente vietato<br />

dalla legge”. Un accenno, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, a chiusura della analisi testé<br />

riportata, merita anche la “nuova forma di contrattazione<br />

collettiva di prossimità”, <strong>in</strong>trodotta anch’essa dal governo -<br />

nel decreto ferragostano – con la possibilità che i contratti<br />

aziendali possano derogare non solo dalla discipl<strong>in</strong>a del contratto<br />

nazionale ma, entro certi limiti, anche dalla legge stessa.<br />

E questo, grazie ad un accordo firmato dal governo assieme<br />

alle maggiori sigle s<strong>in</strong>dacali nazionali - lo scorso 28 giugno -<br />

che andrà a riformare la materia dei contratti da lavoro dipendente<br />

nel senso di un’auspicata maggiore flessibilità dei rapporti<br />

fra lavoratore e impresa.


34<br />

Salute e Benessere<br />

Porno-dipendenza, fenomeno patologico<br />

La porno-dipendenza è una vera malattia. L’uso e l’abuso, f<strong>in</strong>o alla vera e<br />

propria dipendenza, del porno è una d<strong>in</strong>amica psico-sociale recente e strettamente<br />

collegata ai nuovi mezzi di comunicazione, <strong>in</strong> particolare <strong>in</strong>ternet,<br />

sempre più veloci, illimitati e alla portata economica e spazio-temporale. La<br />

rete, con la sua possibilità distributiva veloce - ovunque e <strong>in</strong> qualsiasi momento<br />

- ha contribuito all’aumento della porno-dipendenza fornendogli <strong>in</strong> specifico<br />

caratteri di discontrollo e di compulsione. Sul web, l’offerta di pornografia<br />

è sconf<strong>in</strong>ata e molto spesso ha pure costi molto bassi; <strong>in</strong>oltre, è accessibile<br />

a ogni orario di qualsiasi giorno e a tutti quanti, visto che non vi sono<br />

particolari password o restrizioni per accedervi. L’abuso e la conseguente<br />

dipendenza dal porno, il quale può dunque divenire una droga, si manifestano<br />

con una serie di comportamenti simili a una vera e propria dipendenza da<br />

sostanza, comprese assuefazione, ast<strong>in</strong>enza, s<strong>in</strong>tomi e problematiche psichici, relazionali, fisici, familiari, lavorativi, sociali e via<br />

di seguito. Dunque, un problema con implicazioni psicologiche ma anche sociali, affettive, familiari, emotive, sempre più pericoloso<br />

e che riguarda sempre più persone. La porno-dipendenza non va confusa con la dipendenza dall’attività sessuale e non<br />

rappresenta una sorta di risposta psicopatologica a problemi sessuali oppure alla carenza di partner o ancora alla carenza di<br />

attività sessuale: può caratterizzare <strong>in</strong>fatti sia chi è s<strong>in</strong>gle, sia chi è <strong>in</strong> coppia, senza <strong>in</strong>oltre dist<strong>in</strong>zione di età, sesso, status economico<br />

e sociale. La modalità di visione di materiale pornografico assume nel tempo caratteristiche compulsive e di discontrollo.<br />

La persona non riesce più a controllare e a rendersi conto del tempo trascorso<br />

e che trascorre nella consultazione di immag<strong>in</strong>i e filmati pornografici e tende sempre<br />

più a ripetere le azioni di visione e - se c’è - di masturbazione, <strong>in</strong> modo appunto compulsivo.<br />

Prima, durante e dopo i pensieri sono spesso fissi a tutto ciò che riguarda il<br />

mondo del porno e su come e quando visionare materiale pornografico. Tali pensieri<br />

e comportamenti ripetitivi, legati gli uni agli altri, fanno assomigliare per certi versi la<br />

porno-dipendenza al disturbo ossessivo-compulsivo. Vi è allora una sorta di annullamento,<br />

o comunque di patologico sconvolgimento, a livello degli spazi e dei tempi,<br />

delle primarie necessità psicologiche e fisiche come dormire, mangiare, bere e dei vari<br />

contesti vitali, come quelli lavorativo, sociale, familiare e affettivo-relazionale. Dunque,<br />

la porno-dipendenza <strong>in</strong>fluenza <strong>in</strong> modo fortemente negativo tutti i molteplici aspetti<br />

della vita della persona; oltretutto, a ciò si devono aggiungere problematiche psichiche<br />

personali come il progressivo calo dell’autostima e della fiducia <strong>in</strong> se’ stessi, la sempre<br />

maggiore ansia, la discesa verso il basso dell’umore, l’aumento del senso di colpa e di<br />

vergogna, così come di tensione e rabbia e la profusione di forte stress. Anche la parte fisiologica dell’<strong>in</strong>dividuo può risentirne<br />

negativamente con manifestazioni quali il calo del desiderio sessuale verso il proprio partner, impotenza e/o problemi di eiaculazione.<br />

La dipendenza dal porno può <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e scompensare e modificare, anche di molto, i ritmi sonno-veglia e la fase del<br />

sonno, apportando <strong>in</strong> tal modo sonno disturbato, possibili <strong>in</strong>cubi e/o sogni, con contenuti legati alla dipendenza e alla modalità<br />

virtuale di usufruire di immag<strong>in</strong>i, filmati e rapporti con altre persone. Nello sviluppo della porno-dipendenza, possono partecipare<br />

molteplici fattori: blocchi e tensioni a livello familiare; bassa autostima e <strong>in</strong>tensa <strong>in</strong>soddisfazione generale; scarsa<br />

affettività ricevuta <strong>in</strong> età <strong>in</strong>fantile e/o soprusi psico-fisici subiti; ansia e stress personali, lavorativi e/o familiari. Non esiste però<br />

un profilo psico-emotivo del possibile porno-dipendente e i fattori sopra citati non sono qu<strong>in</strong>di unici e assolutamente determ<strong>in</strong>anti.<br />

Vi sono <strong>in</strong>fatti altre concause come la caratteristica e la capacità attrattiva e di piacevolezza che contraddist<strong>in</strong>gue la<br />

fruizione della pornografia (proprio come l’uso e l’abuso di alcol o di nicot<strong>in</strong>a). Essa, per alcuni, è fortemente rilevante e di<br />

gran lunga superiore rispetto ad altre attività e/o emozioni. Tale capacità attrattiva va a braccetto con la disponibilità di materiale<br />

pornografico quasi <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ita, immediata ed economica. Allora la causalità è multifattoriale (cause <strong>in</strong>terne ed esterne) e anche<br />

se non vi sono particolari stati di disagio <strong>in</strong>teriore, la persona cont<strong>in</strong>ua la visione di pornografia seguendo le forti emozioni e<br />

attivazioni psico-fisiologiche che ne derivano, purtroppo senza più riuscire, <strong>in</strong> breve tempo, a farne a meno.<br />

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Quale futuro per l’ospedale di Sansepolcro?<br />

E’ la domanda chiave che si<br />

pone a ogni <strong>in</strong>izio “stagione”, ovvero<br />

alla ripartenza dal periodo delle ferie<br />

estive. Tanto più che proprio nel <strong>2011</strong><br />

scade il piano sanitario regionale, per<br />

cui chi ha a cuore le sorti della sanità <strong>in</strong><br />

Valtiber<strong>in</strong>a Toscana (come del resto da<br />

tutte le parti) capisce subito che sia il<br />

caso di muoversi a livello soprattutto<br />

politico. Il comitato per la difesa dell’ospedale<br />

di Sansepolcro, <strong>in</strong> vita dal 1997,<br />

non è assolutamente morto; magari si<br />

farà sentire di meno – questo sì –<br />

rispetto a periodi precedenti e anche<br />

più “caldi” sotto il profilo delle battaglie<br />

sanitarie, però è ancora attivo e si è<br />

riunito anche prima della parentesi<br />

vacanziera. Adesso ha <strong>in</strong>tenzione<br />

di tornare a prendere<br />

posizione su alcuni argomenti<br />

relativi all’ospedale di zona e<br />

concernenti <strong>in</strong> particolare la<br />

situazione della sezione di chirurgia,<br />

nella quale si opera <strong>in</strong><br />

assenza della rianimazione.<br />

“Non vorremmo che ciò<br />

costituisse l’anticamera della<br />

cosiddetta “chirurgia programmata”<br />

– dichiara il portavoce<br />

del comitato, Gian Piero<br />

Giuliani – perché al momento<br />

non si è <strong>in</strong> grado di fronteggiare<br />

le situazioni di emergenza,<br />

per cui occorre recarsi nelle<br />

sedi più vic<strong>in</strong>e: Città di Castello,<br />

Arezzo oppure Bibbiena.<br />

Purtroppo, la rianimazione a Sansepolcro<br />

è chiusa dall’<strong>in</strong>izio del precedente<br />

mandato amm<strong>in</strong>istrativo del s<strong>in</strong>daco<br />

Franco Polcri. Avevano garantito mari e<br />

monti – precisa Giuliani – poi però la<br />

direzione della Usl n. 8 ritenne di non<br />

dover andare avanti per non sorbirsi il<br />

costo di 2-3 anestesisti <strong>in</strong> terapia <strong>in</strong>tensiva.<br />

E’ stata garantita l’alta <strong>in</strong>tensità di<br />

cure (Hdu) aggregata a Medic<strong>in</strong>a e Cardiologia,<br />

ma ancora dobbiamo francamente<br />

capire <strong>in</strong> che modo funziona.<br />

Con un punto <strong>in</strong>terrogativo: quando il<br />

responsabile della chirurgia andrà <strong>in</strong><br />

pensione (e oramai la data sembra vic<strong>in</strong>a),<br />

vi sarà un nuovo primario?”. Ma<br />

Giuliani elenca anche altre questioni:<br />

“Due radiologi hanno chiesto il trasferimento<br />

per motivi di famiglia ed è stato<br />

loro accordato. Possiamo stare tranquilli<br />

che verranno sostituiti e che qu<strong>in</strong>di<br />

anche i tempi per effettuare una tac<br />

cont<strong>in</strong>ueranno a essere abbastanza<br />

veloci? Stesso discorso per un medico<br />

del “day hospital”, che ha ottenuto il<br />

trasferimento e anche per la dottoressa<br />

Cosetta Gasparri, che <strong>in</strong>vece saluta per<br />

l’avvenuto collocamento <strong>in</strong> pensione.<br />

Tutte queste figure verranno rimpiazzate?”.<br />

Una sorta di domanda <strong>in</strong>diretta<br />

che Giuliani “gira” alla direzione della<br />

Usl n. 8, ma anche al responsabile del<br />

presidio ospedaliero di Sansepolcro, il<br />

dottor Nilo Ventur<strong>in</strong>i, al quale il comitato<br />

riconosce comunque <strong>in</strong>dubbi meriti<br />

per come ha saputo battersi <strong>in</strong> favore<br />

dell’ospedale biturgense e del livello dei<br />

suoi servizi. “Intanto – parla proprio il<br />

dottor Ventur<strong>in</strong>i – la rianimazione non<br />

c’è più stata da quando ha chiuso la<br />

terapia <strong>in</strong>tensiva. E’ piuttosto <strong>in</strong> atto la<br />

riorganizzazione della sub-<strong>in</strong>tensiva o<br />

Hdu, con sistema di monitoraggio del<br />

paziente, che non sarà più gestita fra<br />

Medic<strong>in</strong>a e Cardiologia ma diverrà di<br />

fatto autonoma mediante la creazione<br />

di un dipartimento cardiovascolare con<br />

due medici di cardiologia, per la cui<br />

assunzione è stato <strong>in</strong>detto un apposito<br />

concorso. I due nuovi professionisti, più<br />

una terza unità, porteranno l’organico<br />

della sub-<strong>in</strong>tensiva a 6 persone. Per<br />

quanto riguarda l’avvicendamento dei<br />

medici che hanno chiesto il trasferimento,<br />

non sussiste alcun problema: i posti<br />

a disposizione debbono avere un titola-<br />

35<br />

l’Inchiesta<br />

Presto il dipartimento cardiovascolare autonomo<br />

L’ospedale di zona di Sansepolcro<br />

re. Se questo manca, è ovvio che debba<br />

essere avvicendato”. Il dottor Ventur<strong>in</strong>i<br />

tiene poi a precisare che i lavori di<br />

miglioramento e potenziamento della<br />

struttura ospedaliera stanno andando<br />

avanti e che il rispetto del protocollo<br />

d’<strong>in</strong>tesa a suo tempo stipulato è totale:<br />

“Il mese di settembre porta <strong>in</strong> dote l’<strong>in</strong>izio<br />

dell’attività della dialisi nella nuova<br />

struttura, che apre all’utenza e qu<strong>in</strong>di la<br />

sua <strong>in</strong>augurazione ufficiale è imm<strong>in</strong>ente.<br />

Successivamente, sarà lo stesso dottor<br />

Enrico Desideri, direttore generale<br />

della Usl n. 8 prov<strong>in</strong>ciale, a presentare il<br />

progetto (già esecutivo) di riorganizzazione<br />

logistica dell’area chirurgica, con il<br />

via ai lavori previsto per la prossima<br />

primavera. Possiamo pertanto dichiarare<br />

che, dopo il rifacimento<br />

del blocco operatorio e delle<br />

varianti alla dialisi, il 2012<br />

vedrà la realizzazione di tutta<br />

l’area chirurgica con 25 posti<br />

letto dislocati <strong>in</strong> camere da 2<br />

dotate di bagno, il “day surgery”,<br />

le sale endoscopiche e<br />

la sala gessi. Per quello che a<br />

Sansepolcro non c’è, esistono<br />

i livelli superiori di Arezzo<br />

e di Siena, ma ciò che è funzionante<br />

deve trasformarsi <strong>in</strong><br />

eccellenza”. E una prima visita<br />

all’ospedale è stata compiuta<br />

anche dal nuovo s<strong>in</strong>daco<br />

Daniela Frullani, assieme<br />

al vice Andrea Laurenzi, che<br />

è peraltrol’assessore al ramo.<br />

“Nulla da eccepire dal punto di vista<br />

logistico – ha detto proprio Laurenzi –<br />

perché i lavori stanno andando avanti e<br />

anche la nuova dialisi merita una valutazione<br />

con “5 stelle”. Dobbiamo approfondire<br />

meglio il capitolo legato all’organico:<br />

la dottoressa Cosetta Gasparri<br />

è andata <strong>in</strong> pensione e presto la potrebbero<br />

seguire anche il dottor Concezio<br />

Tiburzi, responsabile della Chirurgia e il<br />

dottor Cesare Villani, ortopedico molto<br />

apprezzato. Capisco che si tratti di un<br />

momento di ricambio, però è anche<br />

vero che a salutare l’ospedale sono<br />

delle professionalità di primo piano, per<br />

cui dobbiamo preoccuparci di trovare<br />

medici all’altezza. Da parte nostra, vigileremo<br />

con costanza: è la l<strong>in</strong>ea stabilita<br />

assieme al s<strong>in</strong>daco Frullani”.


36<br />

Eventi<br />

Il gusto della polenta con il piacere della solidarietà<br />

Una polenta dal sapore speciale, quella<br />

legata alla XXXIX edizione della oramai<br />

conosciuta sagra che si tiene a Monterchi<br />

e che ogni anno – nel penultimo<br />

week-end di settembre – è dedicata a<br />

questo piatto della storia e della tradizione<br />

locale. La polenta, per Monterchi<br />

(e non solo per il capoluogo della Valcerfone),<br />

ha rappresentato <strong>in</strong>fatti nei secoli<br />

passati la garanzia del sostentamento e<br />

oggi i volontari della Pro Loco – che con<br />

la sagra è appunto nata – e più <strong>in</strong> generale<br />

i monterchiesi l’hanno trasformata<br />

<strong>in</strong> una succosa prelibatezza, abb<strong>in</strong>andola<br />

con quel sugo di carne che li sta rendendo<br />

famosi <strong>in</strong> tutta Italia oppure con<br />

i funghi, le salsicce e i fegatelli. Ma perché<br />

quest’anno la polenta avrà un sapore<br />

“speciale”? Perché ai tre giorni canonici<br />

di svolgimento della manifestazione – venerdì<br />

16, sabato 17 e domenica 18 settembre<br />

– ne è stato aggiunto un quarto<br />

(che poi nell’ord<strong>in</strong>e diventa il primo),<br />

caratterizzato da uno spettacolo comico<br />

e divertente con <strong>in</strong>gresso a offerta, il cui<br />

ricavato andrà <strong>in</strong>teramente <strong>in</strong> beneficenza<br />

alla Fondazione Ospedale Pediatrico<br />

Meyer di Firenze grazie alla presenza<br />

della sezione Valtiber<strong>in</strong>a dell’associazione<br />

Amici del Meyer. L’appuntamento è<br />

per le ore 21.30 di giovedì 15 settembre<br />

nella piazza di Mercatale, sede pr<strong>in</strong>cipale<br />

di svolgimento della Sagra della Polenta,<br />

dove a esibirsi sarà il gruppo aret<strong>in</strong>o<br />

degli Avanzi di Balera, capace ogni volta<br />

di richiamare un eccezionale seguito<br />

di pubblico. “La nostra sezione riesce a<br />

far girare direttamente alla Fondazione<br />

i soldi provenienti dalle <strong>in</strong>iziative organizzate<br />

<strong>in</strong> ambito di vallata – ha spiegato<br />

Davide Cer<strong>in</strong>i, uno dei responsabili locali<br />

assieme a Luigi, Simona e Lara – a dimostrazione<br />

della serietà e trasparenza che<br />

contraddist<strong>in</strong>guono il nostro operato.<br />

Anche <strong>in</strong> questo caso, siamo stati contattati<br />

dal presidente della Pro Loco di<br />

Monterchi, Giuseppe Martell<strong>in</strong>i, al quale<br />

abbiamo detto di devolvere il ricavato<br />

alla Fondazione senza passare da noi,<br />

che proseguiamo nella specifica missione<br />

di far conoscere sempre di più l’ospedale<br />

Meyer, quale presidio sanitario<br />

di assoluta eccellenza a livello nazionale<br />

per la qualità delle cure pediatriche<br />

e l’affetto umano che i suoi operatori<br />

sono capaci di trasmettere”. Prologo<br />

dedicato a spettacolo e solidarietà, prima<br />

del programma classico della festa, il<br />

cui fulcro è ancora la parte bassa di Mercatale,<br />

nella quale lavorano i cuochi ed<br />

è allestito il ristorante presso gli stand.<br />

Ma una sorta di “succursale” è presente<br />

anche nel cuore del centro storico di<br />

Monterchi, dove gli amanti dei funghi e<br />

dei funghi fritti con la polenta hanno il<br />

loro “quartier generale”. Spazi musicali<br />

e momenti danzanti alla sera, più mercat<strong>in</strong>i<br />

dell’artigianato e del collezionismo<br />

a completare le scalette quotidiane sul<br />

versante basso e su quello alto del paese.<br />

Magari con un auspicio da parte della<br />

Pro Loco e dell’amm<strong>in</strong>istrazione comunale<br />

che collabora con essa: negli ultimi<br />

anni, la Sagra della Polenta è stata sempre<br />

accompagnata da pioggia e rovesci<br />

temporaleschi anche forti, che però non<br />

hanno mai scoraggiato la voglia dei paesani<br />

e della gente del vic<strong>in</strong>ato di recarsi<br />

a Monterchi per assaggiare un piatto di<br />

polenta fumante. Passi per il clima più<br />

frizzante, che si concilia benissimo con<br />

questa pietanza, ma l’acqua com<strong>in</strong>cia a<br />

diventare una persecuzione che i solerti<br />

monterchiesi, dai più giovani ai più attempati<br />

- pronti a lavorare senza tregua<br />

e a “rumare” sui paioli per servire<br />

poi una squisitezza <strong>in</strong>confondibile – non<br />

meritano assolutamente.


a cura di Davide Gambacci<br />

In questo articolo <strong>in</strong>tendiamo affrontare i costi dei nostri parlamentari<br />

<strong>in</strong> momenti nei quali la politica chiama ai sacrifici il popolo<br />

italiano. Stipendio, diaria, rimborsi spese: resoconto delle<br />

varie forme di compenso che percepiscono i nostri deputati e<br />

senatori, secondo quanto riportato dai siti della Camera dei Deputati<br />

e del Senato. Non citiamo i nomi di parlamentari o partiti.<br />

Lo facciamo perché - “votazioni autoreferenziali” alla mano -<br />

quando si tratta di badare al conto <strong>in</strong> banca personale, che siano<br />

di s<strong>in</strong>istra, destra o centro, sono tutti uguali e “senza nome”,<br />

se non quello generalista di “parlamentare”. E’ doveroso specificare<br />

che i dati riassunti non sono <strong>in</strong>ventati. Sono pubblici e<br />

visionabili sui siti ufficiali della Camera dei Deputati e del Senato.<br />

I parlamentari italiani sono <strong>in</strong> totale 945, di cui 315 senatori e<br />

630 deputati, i quali percepiscono le seguenti <strong>in</strong>dennità: deputati<br />

5486,00 euro e senatori 5613,00 euro netti al mese. Questa<br />

è l’unica forma di remunerazione prevista dalla<br />

nostra Costituzione. Alle s<strong>in</strong>gole cifre bisogna aggiungere<br />

una diaria per rimborso spese per il soggiorno<br />

a Roma di 3503,00 euro mensili, con penale<br />

di 206,58 euro per ogni assenza dalle votazioni,<br />

dove è considerato presente il parlamentare che<br />

partecipa almeno al<br />

30% delle votazioni<br />

effettuate nell’arco<br />

della giornata.<br />

Ma non f<strong>in</strong>isce qui.<br />

Hanno diritto anche<br />

a un rimborso per<br />

le spese <strong>in</strong>erenti al<br />

rapporto tra eletto<br />

ed elettori, che<br />

ammonta a 3690,00<br />

euro per i deputati; i<br />

senatori hanno <strong>in</strong>vece<br />

un “contributo di<br />

supporto” di 4180,00<br />

euro mensili, dei quali 1680,00 versati direttamente al senatore<br />

e 2500,00 versati al gruppo parlamentare di appartenenza.<br />

Cont<strong>in</strong>uando con i vari “balzelli”, troviamo che i nostri parlamentari<br />

usufruiscono di tutti i mezzi di trasporto gratis più ulteriori<br />

1108-1333 euro mensili. I senatori percepiscono 1650,00<br />

euro mensili che comprendono anche le spese telefoniche.<br />

I parlamentari usufruiscono di tessere per la libera circolazione<br />

autostradale, ferroviaria, marittima e aerea per i trasferimenti<br />

sul territorio nazionale; per i trasferimenti dal luogo di residenza<br />

all’aeroporto più vic<strong>in</strong>o - e tra l’aeroporto di Roma-Fiumic<strong>in</strong>o e<br />

Montecitorio - è previsto un rimborso spese trimestrale pari a<br />

3323,70 euro; per il deputato che deve percorrere f<strong>in</strong>o a 100<br />

chilometri per raggiungere l’aeroporto più vic<strong>in</strong>o al luogo di residenza<br />

è di 3995,10 euro se la distanza da percorrere è superiore<br />

a 100 chilometri. Chiudiamo con l’ultima cilieg<strong>in</strong>a: le spese<br />

telefoniche, per le quali hanno diritto ad un rimborso pari a<br />

258,00 euro mensili. I deputati dispongono di una somma annua<br />

di 3098,74 euro per le spese telefoniche. Il totale dello stipendio<br />

per i deputati è qu<strong>in</strong>di di 14269,00 euro netti al mese e per il<br />

37<br />

Politica<br />

Parlamentari italiani: stipendi e privilegi di lusso!<br />

senatore di 15000,00. I contribuenti italiani pagano circa 240 milioni<br />

di euro all’anno per stipendiare i 945 parlamentari al lordo<br />

di imposte, contributi, ecc., agevolazioni sui trasporti escluse.<br />

E non è tutto: il parlamentare ha anche diritto a un assegno di<br />

f<strong>in</strong>e mandato, ossia a una liquidazione. Al term<strong>in</strong>e del mandato,<br />

il parlamentare riceve un assegno che è pari all’80% dell’importo<br />

mensile lordo dell’<strong>in</strong>dennità, per ogni anno di mandato effettivo<br />

(o frazione non <strong>in</strong>feriore ai sei mesi). Parafrasi: se non abbiamo<br />

fatto male i calcoli, la sola <strong>in</strong>dennità lorda è di 11704 euro, cifra<br />

che va moltiplicata per ogni anno di mandato non <strong>in</strong>feriore ai 6<br />

mesi. Se il mandato fosse di c<strong>in</strong>que anni, il nostro parlamentare<br />

si beccherebbe una “liquidazione” di 58520 euro. Il parlamentare,<br />

dopo 5 anni di mandato effettivo, riceve il vitalizio a partire<br />

dal 65° anno di età. Il limite di età dim<strong>in</strong>uisce f<strong>in</strong>o al 60° anno di<br />

età <strong>in</strong> relazione agli anni di mandato parlamentare svolti. L’importo<br />

p dell’assegno varia<br />

da d un m<strong>in</strong>imo del 20%<br />

a un massimo dell’60%<br />

dell’<strong>in</strong>dennità d parlamentare,<br />

t a seconda degli<br />

anni a di mandato. Parafrasi:<br />

fr la pensione di un<br />

parlamentare p<br />

va da un<br />

m<strong>in</strong>imo m di 2304 euro<br />

a un massimo di 6912<br />

euro e al mese; per garantirsela,<br />

ti bastano 5 anni di<br />

mandato. m Al montepremi mancano anche i generosi<br />

stipendi s per gli assistenti dei parlamentari, i cosiddetti<br />

“portaborse”, “<br />

che spesso sono parenti o conoscenti.<br />

Su S questo punto, è da capire se tali spese vengono<br />

detratte d dallo stipendio del parlamentare (motivo per<br />

cui c qualche anno fa ci fu il problema dei “portaborse”<br />

pagati p a nero), oppure se i portaborse vengono re-<br />

munerati m a parte dai contribuenti (se qualcuno avesse<br />

notizie “istituzionali” a riguardo è pregato di scriverle).<br />

Inf<strong>in</strong>e, le precedenti cifre e agevolazioni vengono naturalmente<br />

maggiorate per le più alte cariche statali e per i senatori a vita.<br />

Riassumendo, ai circa 240 milioni annui precedenti vanno aggiunti<br />

i vitalizi dei parlamentari pensionati, le maggiorazioni per<br />

le alte cariche, gli stipendi dei portaborse, le costosissime auto<br />

blu e varie ed eventuali. Dunque, le domande che sorgono spontanee<br />

sono: <strong>in</strong> questo periodo di crisi, cosa ce ne facciamo di<br />

quasi 1000 parlamentari? E non sono un po’ troppi 15000 euro<br />

mensili per il lavoro di “votante”? Non sono <strong>in</strong>vece un po’ poch<strong>in</strong>i<br />

5 anni per avere diritto a una lauta pensione? E <strong>in</strong> Europa? Da<br />

un’<strong>in</strong>chiesta de “l’Espresso”, si ev<strong>in</strong>ce che gli eurodeputati italiani<br />

sono allo stesso tempo i più pagati e i più assenteisti. Al 2009, il<br />

totale dei compensi per il nostro alfiere europeo ammontava a<br />

144000 euro all’anno (privilegi esclusi), nettamente <strong>in</strong> vantaggio<br />

rispetto all’<strong>in</strong>seguitore austriaco (106583 euro), a quello olandese<br />

(86000) e ovviamente all’euro-media che è di circa 60000<br />

euro. Anche qui sorge spontanea una domanda: perché i contribuenti<br />

italiani devono pagare i propri europarlamentari più del<br />

doppio di quanto pagano i contribuenti degli altri Stati?


38<br />

Medic<strong>in</strong>a<br />

La ripartizione<br />

giornaliera<br />

di pasti e alimenti<br />

Esiste una distribuzione ideale dei pasti? O comunque, un sistema<br />

razionale che possa ripartire al meglio le quantità di alimenti da<br />

consumare nei vari momenti della giornata, <strong>in</strong> base alle caratteristiche<br />

fisiologiche e allo stile di vita delle s<strong>in</strong>gole persone? Il tema<br />

della prima colazione e dei pasti successivi è stato oggetto di pubblicazioni<br />

scientifiche, anche se i nutrizionisti sono propensi verso<br />

una destrutturazione dei due pasti pr<strong>in</strong>cipali, con suddivisione <strong>in</strong><br />

tre m<strong>in</strong>i-pasti (colazione, pranzo e cena), corredati da uno spunt<strong>in</strong>o<br />

<strong>in</strong> tarda matt<strong>in</strong>a e da una piccola merenda pomeridiana. Su<br />

questa impostazione, esiste una sorta di “accordo di massima”,<br />

frutto anche dei risultati scientifici che suggeriscono una diversa<br />

ripartizione degli apporti energetici per evitare il sovraccarico<br />

post-prandiale non soltanto digestivo e metabolico ma anche cardiorespiratorio.<br />

La proposta preferenziale consiste <strong>in</strong> uno spostamento<br />

dei carboidrati prevalentemente complessi dalla cena al<br />

matt<strong>in</strong>o, anche se <strong>in</strong> Italia non appare esportabile il modello anglosassone<br />

del “breakfast”, <strong>in</strong>capace di scalzare la diffidenza degli italiani<br />

sulla prima colazione “a forchetta”, anche perché le statistiche<br />

parlano chiaro: al primo posto, nelle preferenze degli adulti, rimangono<br />

cornetto e cappucc<strong>in</strong>o, pur tallonati da cereali, prodotti da<br />

forno e yogurt. E magari, a una certa ora si ricorre a qualche altro<br />

stuzzich<strong>in</strong>o. Al contrario, gli <strong>in</strong>glesi amano riunirsi di primo matt<strong>in</strong>o<br />

come accade da noi a cena, per consumare un piccolo pasto che<br />

funga da efficace “carburante” per affrontare la giornata. I tempi e<br />

i ritmi di vita sono cambiati: per qualcuno, il rientro a casa per la<br />

pausa pranzo diviene di fatto impossibile e qu<strong>in</strong>di il pasto alla vecchia<br />

maniera (pasta, pietanza, pane, contorno e frutta) diventa<br />

ipercalorico per “sedentari obbligati”. Un atteggiamento divenuto<br />

irrazionale, perché non segue i ritmi circadiani e non contrasta l’ipoglicemia<br />

della tarda matt<strong>in</strong>a, favorendo l’abuso di più spunt<strong>in</strong>i dai<br />

contenuti “<strong>in</strong>certi” e di possibile eccesso calorico. Cosa fare, allora?<br />

Il meccanismo di adattamento ai tempi suggerirebbe una prima<br />

colazione a base prevalente di carboidrati disponibili (cereali, fette<br />

biscottate ecc.), pari a circa il 20% del fabbisogno calorico della<br />

giornata e di uno spunt<strong>in</strong>o consumato a metà matt<strong>in</strong>a. Con questa<br />

premessa, il pranzo potrà essere ridimensionato a “monopiatto”,<br />

con il contorno di verdure e un eventuale spunt<strong>in</strong>o pomeridiano<br />

(frutta, gelato, snack a base di cereali) prima della cena, che ognuno<br />

dovrà calibrare <strong>in</strong> base ai suoi effettivi consumi energetici. Il<br />

recupero della prima colazione è un adattamento logico <strong>in</strong> coerenza<br />

con le abitud<strong>in</strong>i europee. I vantaggi metabolici che possono<br />

derivare dalla ripartizione dei pasti e da un’adeguata prima colazio-<br />

dottor Antonio Com<strong>in</strong>azzi, dietista,<br />

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ne sono molti. Studi recenti, più spesso elaborati da pediatri e<br />

psicologi, hanno rivisitato e arricchito le osservazioni sul maggior<br />

impegno e grado di attenzione degli studenti (ma anche degli<br />

addetti a lavori di calcolo o di precisione) nelle ore mattut<strong>in</strong>e. La<br />

capacità di apprendere e la vigilanza sono state documentate con<br />

riflessioni attendibili sui vantaggi di una sostanziosa prima colazione,<br />

rispetto al semidigiuno dello yogurt o del cappucc<strong>in</strong>o. Fisiologi<br />

e cl<strong>in</strong>ici hanno sempre sostenuto la convenienza di suddividere la<br />

razione giornaliera <strong>in</strong> tre pasti e due spunt<strong>in</strong>i, con documentazione<br />

dei vantaggi metabolici di questo schema dietetico, somm<strong>in</strong>istrato<br />

però <strong>in</strong> molteplici assunzioni di cibo. Gli effetti positivi riguardano<br />

sia il rendimento psicofisico (vedi soprattutto attenzione e memoria),<br />

sia l’ottimizzazione glicemica e <strong>in</strong>sul<strong>in</strong>emica con un miglior<br />

controllo dell’appetito, sia l’adeguamento ai ritmi fisiologici delle<br />

<strong>in</strong>crezioni ormonali, sia alcune evidenze <strong>in</strong> tema di prevenzione<br />

dell’obesità, al punto tale che le autorità sanitarie americane hanno<br />

rivolto specifiche raccomandazioni ai pediatri sul ruolo educativo<br />

e preventivo della prima colazione. Non è un caso che almeno 7<br />

obesi su 10 trascur<strong>in</strong>o la prima colazione, preferendo un <strong>in</strong>controllabile<br />

piluccamento, soprattutto pomeridiano e pers<strong>in</strong>o notturno.<br />

Ciononostante, le abitud<strong>in</strong>i degli italiani a proposito della prima<br />

colazione non sono poi molto cambiate; uno studio <strong>in</strong> materia era<br />

stato coord<strong>in</strong>ato nel 1995 dall’Associazione Italiana di Dietetica e<br />

Nutrizione Cl<strong>in</strong>ica (Adi) e il raffronto con lo studio Eurisko datato<br />

2007 non evidenzia particolari novità: <strong>in</strong> base al campione preso<br />

come riferimento, il 17% di soggetti adulti e anziani non fa tuttora<br />

la prima colazione, contro il 14.9% degli adulti e il 7.9% degli ultrasessantenni.<br />

I dati raccolti nell’ultimo decennio confermano <strong>in</strong><br />

sostanza che il numero di coloro che non consumano affatto la<br />

prima colazione o che si limitano a una bevanda acalorica (caffè,<br />

the e orzo) sta dim<strong>in</strong>uendo, ma che resta pur sempre lontano dalla<br />

soglia del 20% delle calorie totali proposta dagli esperti. L’evoluzione<br />

dei consumi alimentari che anche <strong>in</strong> Italia sta marg<strong>in</strong>alizzando il<br />

pranzo deve portare <strong>in</strong> conclusione al recupero della prima colazione<br />

casal<strong>in</strong>ga e di un’adeguata ripartizione dell’<strong>in</strong>troito calorico<br />

giornaliero con l’<strong>in</strong>troduzione di uno spunt<strong>in</strong>o a metà matt<strong>in</strong>a e a<br />

metà pomeriggio, piuttosto che di una serie di snack iperlipidici o<br />

– peggio ancora – che di una cena abbondante e foriera di un<br />

sovraccarico metabolico e cardiocircolatorio irrazionale, che tuttavia<br />

diviene <strong>in</strong>evitabile se dal matt<strong>in</strong>o non si migliora la ripartizione<br />

della razione alimentare giornaliera.<br />

(fonte Adi Magaz<strong>in</strong>e, n. 4 anno 2010)<br />

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