Numero 7 - Settembre 2011 - Scarica l'edizione in ... - Saturno Notizie
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Via Carlo Dragoni, 40<br />
52037 Sansepolcro (AR)<br />
Tel e fax 0575 749810<br />
Sansepolcro, <strong>in</strong>tervista con<br />
l’assessore Chiara Andre<strong>in</strong>i ......... pag. 4<br />
Sansepolcro, Danilo Bianchi e<br />
il dopo-referendum sulle acque . pag. 5<br />
Anghiari, maggioranza<br />
e opposizione divise<br />
sull’addizionale Irpef ....................... pag. 6<br />
Anghiari, i 35 anni di attività<br />
del gruppo donatori di sangue<br />
“Fratres” ........................................... pag. 7<br />
Pieve Santo Stefano, bando<br />
per il servizio civile regionale ...... pag. 8<br />
Pieve Santo Stefano e<br />
l’8 settembre, storia di<br />
una devozione paesana .................. pag. 8<br />
Monterchi e la sua<br />
Confraternita di Misericordia ..... pag. 9<br />
Caprese Michelangelo, la Co2<br />
risorsa anche per il Comune? ..... pag. 10<br />
Badia Tedalda, l’assessore<br />
Alberto Santucci lascia il sociale . pag. 11<br />
Sest<strong>in</strong>o, f<strong>in</strong>e settembre<br />
con la mostra nazionale<br />
della Chian<strong>in</strong>a ................................. pag. 12<br />
Bagno di Romagna, la scoperta<br />
del turismo sociale <strong>in</strong> un’estate ok pag. 13<br />
Verghereto, perché il Tevere<br />
nasce <strong>in</strong> Romagna ........................... pag. 14<br />
Città di Castello e i tifernati<br />
illustri: Silvano Ramaccioni .......... pag. 15<br />
Città di Castello, turismo<br />
<strong>in</strong> crescita sotto la sp<strong>in</strong>ta<br />
degli stranieri ................................. pag. 16<br />
La videosorveglianza<br />
e l’ord<strong>in</strong>e pubblico a San Giust<strong>in</strong>o pag. 17<br />
Le eccellenze del territorio ... pag. 18<br />
Aziende <strong>in</strong> vetr<strong>in</strong>a:<br />
la O.M.A.C. snc di Sansepolcro pag. 19<br />
Rubrica: “A 360 gradi con …”<br />
Silvia Zeta e Maurizio Ceci ......... pag. 20<br />
Economia:<br />
l’andamento <strong>2011</strong> per la Banca<br />
di Anghiari e Stia .............................. pag. 22<br />
Piante Giovani:<br />
tra disoccupazione e<br />
<strong>in</strong>attività volontaria ......................... pag. 23<br />
Erbe e salute: rimedi freschi<br />
e naturali per gambe leggere ...... pag. 24<br />
Satira politica: la vignetta ......... pag. 25<br />
Inchiesta: il degrado di Porta<br />
Fiorent<strong>in</strong>a a Sansepolcro ............... pag. 26<br />
ANNO 5 - NUMERO 7 - SETTEMBRE <strong>2011</strong><br />
Periodico edito da <strong>Saturno</strong> Comunicazione sas - Via Carlo Dragoni, 40 - 52037 Sansepolcro (AR) Tel. e Fax 0575 749810<br />
www. saturnocomunicazione.it - e-mail: <strong>in</strong>fo@saturnocomunicazione.it - P. Iva 02024710515 - iscrizione al Roc. n.19361<br />
direttore editoriale Davide Gambacci direttore responsabile Claudio Roselli<br />
<strong>in</strong> redazione Silvia Bragagni, Francesco Crociani, Lucia Fabbri, Michele Foni, Davide Gambacci, Claudio Roselli, Maria Gloria Roselli, Ruben J. Fox<br />
con la consulenza di: Dott. ssa Monia Mont<strong>in</strong>i, Dott. Alessandro Polcri e Dott. Antonio Com<strong>in</strong>azzi<br />
impag<strong>in</strong>azione e grafica Lorenzo Locchi stampa Grafiche Borgo srl - Sansepolcro<br />
3<br />
Sommario<br />
www.saturnocomunicazione.it<br />
<strong>in</strong>fo@saturnocomunicazione.it<br />
“Buttiamola <strong>in</strong> satira!”,<br />
il libro edito da <strong>Saturno</strong><br />
Comunicazione ............................... pag. 29<br />
Questione di gusto:<br />
enoteca “Tirar Tardi”,<br />
osteria “Il Giard<strong>in</strong>o di Piero”<br />
e pizzeria e merenderia<br />
“Il Giard<strong>in</strong>o senza Piero” ............. pag. 30<br />
Questione di gusto:<br />
Castello di Sorci .............................. pag. 31<br />
Pollice verde;<br />
l’azienda Bruschetti Francesco .... pag. 32<br />
L’ Esperto:<br />
la manovra f<strong>in</strong>anziaria estiva ........... pag. 33<br />
Salute e benessere:<br />
la porno-dipendenza .................... pag. 34<br />
Inchiesta: il 2012 dell’ospedale<br />
di Sansepolcro ................................. pag. 35<br />
Eventi <strong>in</strong> Valtiber<strong>in</strong>a:<br />
la XXXIX Sagra della Polenta<br />
a Monterchi ...................................... pag. 36<br />
Costi della politica: gli stipendi<br />
e i privilegi dei parlamentari italiani pag. 37<br />
Medic<strong>in</strong>a: la distribuzione<br />
giornaliera ideale dei pasti e<br />
degli alimenti .................................... pag. 38
4<br />
Valtiber<strong>in</strong>a Toscana<br />
SANSEPOLCRO<br />
Volti nuovi e giovani nella squadra di giunta <strong>in</strong>sediatasi a Sansepolcro<br />
dopo l’elezione a s<strong>in</strong>daco di Daniela Frullani. A occuparsi di<br />
questioni strategiche per il futuro della città è senza dubbio la<br />
dottoressa Chiara Andre<strong>in</strong>i, titolare delle deleghe concernenti<br />
turismo, commercio, market<strong>in</strong>g territoriale e comunicazione, che<br />
ricalca a distanza di 20 anni le orme del padre, il professor Luigi,<br />
assessore a Bilancio e F<strong>in</strong>anze dal 1990 al 1995 nella giunta di Luig<strong>in</strong>o<br />
Sarti. Oggi tocca a lei, con la freschezza e l’entusiasmo tipici<br />
di chi affronta un’esperienza che richiede molta responsabilità.<br />
Che cosa ha trovato che non funzionava negli <strong>in</strong>granaggi<br />
della macch<strong>in</strong>a comunale non appena è divenuta operativa<br />
nelle sue deleghe?<br />
“La cosa che più mi ha colpito è l’essermi<br />
trovata davanti ad ambiti specifici che non<br />
erano molto organizzati, vedi <strong>in</strong> particolare<br />
il turismo. Una materia che soffre tuttora<br />
nella sua impostazione di quella disorganicità<br />
causata dal fatto di essere un settore di<br />
spettanza della Comunità Montana, che<br />
però si <strong>in</strong>serisce <strong>in</strong> una problematica più<br />
ampia. Prendiamo ad esempio l’ufficio turistico<br />
comprensoriale: è di competenza della<br />
Comunità Montana ma anche del Comune<br />
di Sansepolcro, per cui il mio primo impatto<br />
è stato più difficoltoso. Il turismo è poi<br />
trasversale nelle sue prerogative per altri<br />
settori: la cultura, l’enogastronomia e il<br />
commercio. E’ <strong>in</strong>somma una materia più<br />
complessa, tale da richiedere una visione e una strategia unitarie,<br />
che co<strong>in</strong>volgono nella loro def<strong>in</strong>izione più soggetti: il Comune, la<br />
Comunità Montana e la Prov<strong>in</strong>cia. La promozione di Sansepolcro<br />
avviene anche a livello comprensoriale, qu<strong>in</strong>di è <strong>in</strong> questo contesto<br />
che bisogna impostare il lavoro. Peraltro, non ci sono più le<br />
aziende di promozione turistica, qu<strong>in</strong>di ci troviamo a dover affrontare<br />
una riforma che può trasformarsi anche <strong>in</strong> una <strong>in</strong>teressante<br />
opportunità, ma bisogna capire bene <strong>in</strong> che modo muoversi,<br />
perché l’<strong>in</strong>terlocutore di riferimento non esiste più: c’è ora un<br />
organismo regionale composto dai rappresentanti delle Prov<strong>in</strong>ce,<br />
dai referenti della Camera di Commercio e dall’assessore Crist<strong>in</strong>a<br />
Scaletti. Questo significa che dovremo farci sentire di più nelle<br />
stanze fiorent<strong>in</strong>e, per non correre il rischio di marg<strong>in</strong>alizzazione,<br />
tanto più che siamo legati al marchio Toscana, il che se da un lato<br />
è certamente un vantaggio, dall’altro alimenta una competizione<br />
<strong>in</strong>terna molto forte a tutti i livelli. Ma è anche vero che Piero della<br />
Francesca ce l’abbiamo <strong>in</strong> primis noi e su questo grande artista<br />
bisogna <strong>in</strong>sistere”.<br />
Commercio e turismo, due settori che per funzionare<br />
hanno bisogno di stare <strong>in</strong> simbiosi?<br />
“Sicuramente, perché il centro storico di Sansepolcro si dist<strong>in</strong>gue<br />
non solo per la sua bellezza ma anche per la ricchezza e la qualità<br />
dei suoi negozi e del suo artigianato. Da sempre, la particolare<br />
offerta commerciale di Sansepolcro è motivo di attrazione anche<br />
per gli abitanti del comprensorio. I gestori di ristoranti e bar e<br />
tutti gli esercenti <strong>in</strong> generale si stanno ultimamente impegnando<br />
sempre di più per dare della città un’immag<strong>in</strong>e davvero eccellen-<br />
a cura di Claudio Roselli<br />
Commercio e turismo,<br />
serve una strategia unitaria<br />
te. Per far funzionare al meglio commercio e turismo, ci vuole<br />
una serie di <strong>in</strong>iziative da calendarizzare <strong>in</strong> modo razionale, attraverso<br />
una programmazione globale che sappia colmare anche i<br />
periodi tendenzialmente più morti. Fortunatamente, idee e spirito<br />
di <strong>in</strong>iziativa non mancano all’<strong>in</strong>terno delle stesse associazioni”.<br />
Come <strong>in</strong>tende ponderare i pesi fra le esigenze del centro<br />
storico e quelle della grande distribuzione che ruota<br />
attorno alla città?<br />
“Non è un compito facile, anche perché ci ritroviamo a ereditare<br />
decisioni prese da precedenti amm<strong>in</strong>istrazioni e non è pensabile<br />
mettere dei paletti di vic<strong>in</strong>anza. La libera concorrenza è oltretutto<br />
un pilastro dell’Unione Europea e se <strong>in</strong><br />
determ<strong>in</strong>ate zone è prevista la possibilità di<br />
realizzare <strong>in</strong>sediamenti commerciali, non possiamo<br />
negare alcuna autorizzazione, per cui<br />
l’unica strada possibile è quella di fissare le<br />
regole <strong>in</strong> sede di piano regolatore o strutturale<br />
che sia. E’ importante, comunque sia, salvaguardare<br />
l’artigianato locale e le botteghe del<br />
centro storico e delle periferie”.<br />
E per placare le proteste relative al<br />
divieto di somm<strong>in</strong>istrazione degli alcolici<br />
dopo una determ<strong>in</strong>ata ora?<br />
“Si è tentato di rivedere gli orari pensando che<br />
la situazione migliorasse, quando <strong>in</strong> realtà è<br />
CHIARA ANDREINI assessore cambiato poco o nulla: le lamentele della<br />
del Comune di Sansepolcro popolazione per schiamazzi, atti di vandalismo<br />
e comportamenti poco civili cont<strong>in</strong>uano ad<br />
arrivare ugualmente, ne’ è giusto far pagare le conseguenze ai<br />
gestori degli esercizi. Abbiamo tentato di potenziare il servizio di<br />
controllo con i turni notturni estivi della polizia municipale e<br />
operando <strong>in</strong> s<strong>in</strong>ergia con le forze dell’ord<strong>in</strong>e, ma il problema di<br />
fondo da combattere è legato alle modalità di consumo di alcolici<br />
e droga. Sul problema dell’ord<strong>in</strong>e pubblico, noi come amm<strong>in</strong>istrazione<br />
ci sentiamo particolarmente <strong>in</strong>vestiti, perché ci sono da<br />
tutelare molti <strong>in</strong>teressi: quelli degli abitanti del centro storico, dei<br />
commercianti e dei turisti. Stiamo cercando di lavorare <strong>in</strong>sieme<br />
alle realtà che stanno a contatto giornaliero con i ragazzi per<br />
attivare un percorso educativo che aiuti i giovani a comprendere<br />
l’importanza di divertirsi <strong>in</strong> maniera sana e responsabile”.<br />
Oltre che di commercio, turismo e market<strong>in</strong>g territoriale,<br />
Lei si occupa di comunicazione. Anche sotto questo<br />
profilo, ritiene che il Comune di Sansepolcro debba compiere<br />
un salto di qualità piuttosto sostanzioso?<br />
“Credo proprio di sì. Dobbiamo <strong>in</strong>dividuare la maniera più efficace<br />
per tenere <strong>in</strong>formati i cittad<strong>in</strong>i su quanto e cosa l’amm<strong>in</strong>istrazione<br />
sta facendo per loro. Spesso tutto questo non viene percepito<br />
dall’esterno, perché magari passano dei messaggi non completi<br />
o la lettura di essi avviene <strong>in</strong> modo distorto. Stiamo lavorando<br />
proprio <strong>in</strong> questo periodo per potenziare i meccanismi della<br />
comunicazione: il cittad<strong>in</strong>o deve essere partecipe della vita<br />
amm<strong>in</strong>istrativa e ha il diritto di essere <strong>in</strong>formato. Sotto questo<br />
profilo, vogliamo <strong>in</strong>contrare più spesso anche i residenti di frazioni<br />
e zone di periferia che godono di considerazione soltanto nel<br />
periodo della campagna elettorale”.
a cura di Claudio Roselli<br />
SANSEPOLCRO<br />
La battaglia <strong>in</strong> favore della ripubblicizzazione dell’acqua non<br />
si è certo esaurita con i referendum di giugno. Anzi, pare<br />
proprio che com<strong>in</strong>cerà adesso e sarà senza dubbio strenua<br />
da parte di una cittad<strong>in</strong>anza che ha già detto chiaramente<br />
come la pensa <strong>in</strong> proposito. L’<strong>in</strong>tenzione è di non mollare, a<br />
costo di mettere <strong>in</strong> atto forme di “disobbedienza civile”. Lo<br />
storico trionfo plebiscitario (oltre il 90% abbondante degli<br />
italiani ha espresso questa chiara volontà) è rimasto tale<br />
solo sulla carta, perchè non ha ancora avuto un seguito<br />
all’atto pratico. Della serie: gli italiani hanno <strong>in</strong>dicato una<br />
direzione, ma si cont<strong>in</strong>ua ad andare avanti nell’altra. Danilo<br />
Bianchi, ex s<strong>in</strong>daco di Anghiari e ora consigliere comunale di<br />
m<strong>in</strong>oranza a Sansepolcro, è uno dei palad<strong>in</strong>i a livello nazionale<br />
del movimento che vuole impedire alle aziende private<br />
di trarre profitto dalla gestione del servizio idrico <strong>in</strong>tegrato.<br />
Sotto questo profilo, l’<strong>in</strong>tensità della sua azione non è certo<br />
dim<strong>in</strong>uita: “Anche se sono tornato a fare il professionista<br />
tributarista e il docente scolastico, che dal corrente mese di<br />
settembre <strong>in</strong>segna diritto ed economia all’istituto tecnico<br />
commerciale di Sansepolcro – premette Bianchi - cont<strong>in</strong>uo<br />
a fare, come si suol dire, politica attiva!”.<br />
Vicenda acque: cosa è cambiato dopo il referendum<br />
del 12 e 13 giugno scorsi?<br />
“Tantissimo! La stragrande maggioranza degli italiani ha<br />
deciso da quale parte stare: spetta ora ai nostri s<strong>in</strong>daci e<br />
all’assemblea dell’Ato il compito di prendere atto di un risultato<br />
delle urne che è stato schiacciante e qu<strong>in</strong>di regolarsi di<br />
conseguenza, anche se ho notato – e mi limito a Sansepolcro<br />
– che abbiamo un s<strong>in</strong>daco sotto questo profilo debole, timoroso<br />
e obbediente agli ord<strong>in</strong>i del suo partito. Sarebbe <strong>in</strong>tanto<br />
opportuno togliere la remunerazione del capitale <strong>in</strong>vestito,<br />
voce f<strong>in</strong>ora pagata dai cittad<strong>in</strong>i: e questo è solo uno dei<br />
“magici” effetti dell’esito referendario. In secondo luogo,<br />
deve essere operata un’azione nei confronti di Nuove Acque<br />
spa che vada verso la sospensione adesso e la def<strong>in</strong>itiva<br />
risoluzione poi di una convenzione per l’affidamento del<br />
servizio che produce vantaggi solo per i francesi della Suez<br />
Lyonnaise des Eaux, i quali realizzano profitti sulla pelle della<br />
gente, se soltanto si pensa che percepiscono oltre un milione<br />
di euro all’anno sotto la voce “consulenze tecniche”,<br />
pagate dai soldi dell’utenza. Credo che si tratti di un’autentica<br />
vergogna. Come sarebbe opportuno, per una questione<br />
anche di dignità e decoro, che presidente e consiglio di<br />
amm<strong>in</strong>istrazione dell’Aato n. 4 si dimettessero <strong>in</strong> massa: si<br />
sono visti resp<strong>in</strong>gere da Tar e Consiglio di Stato le procedu-<br />
5<br />
Valtiber<strong>in</strong>a Toscana<br />
Acqua: la volontà popolare<br />
sopra ogni altra ragione<br />
re che avevano portato<br />
agli aumenti tariffari nel<br />
2009, a dimostrazione<br />
ulteriore della loro palese<br />
<strong>in</strong>competenza”.<br />
A suo parere, è possibile<br />
tagliare i servizi<br />
affidati a Nuove<br />
Acque prima della<br />
regolare scadenza<br />
della convenzione?<br />
“La volontà manifestata<br />
<strong>in</strong> giugno da 27 milioni di<br />
italiani è il grande punto<br />
di forza che abbiamo e<br />
credo che davanti all’evidenza<br />
dei fatti sia impossibile<br />
nascondersi. Il<br />
problema è costituito<br />
DANILO BIANCHI consigliere<br />
di m<strong>in</strong>oranza del Comune<br />
di Sansepolcro e uno fra<br />
i più attivi animatori<br />
a livello nazionale del<br />
movimento <strong>in</strong> favore<br />
“dell’acqua pubblica”<br />
dalla posizione di un Partito Democratico che si è rivelato<br />
opportunista e strumentale nei confronti del referendum:<br />
ha cavalcato dapprima la protesta popolare ed è salito sul<br />
carro <strong>in</strong> campagna elettorale, per poi dimostrarsi <strong>in</strong>capace<br />
di chiudere con Nuove Acque. D’altronde, è stata una struttura<br />
da esso creata a suo tempo e mi rendo conto che elim<strong>in</strong>arla<br />
sia imbarazzante … Per non parlare di un altro<br />
risvolto di non secondario rilievo: la cessione delle quote<br />
azionarie di Iride ad Acea per 6 milioni di euro, avvenuta nel<br />
2009, senza alcuna gara e qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong> palese violazione delle<br />
norme”.<br />
Secondo il suo parere, come si porranno i Comuni di<br />
Sansepolcro e di Anghiari, che Lei conosce bene, nei<br />
confronti di Nuove Acque?<br />
“Credo che non esista dist<strong>in</strong>zione fra Sansepolcro, Anghiari<br />
e altri Comuni: qui – lo ripeto – c’è la volontà popolare<br />
dell’Italia <strong>in</strong>tera. Una volontà <strong>in</strong>eccepibile, per cui gli obiettivi<br />
da raggiungere sono due: riduzione delle tariffe dell’acqua<br />
e ripubblicizzazione del servizio. Questi sono i punti<br />
fermi della nuova situazione che si è configurata all’<strong>in</strong>domani<br />
del 12 e 13 giugno. E siccome la battaglia sembra proprio<br />
dest<strong>in</strong>ata a cont<strong>in</strong>uare come tale, qualora le cose non cambiassero<br />
si potrebbe ricorrere a forme di disobbedienza<br />
civile, ossia non pagare le bollette dell’acqua. Spero pertanto<br />
nella prevalenza del senso civico e qu<strong>in</strong>di che si arrivi al<br />
traguardo prefissato senza alcun atto forzoso”.<br />
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6<br />
Valtiber<strong>in</strong>a Toscana<br />
ANGHIARI<br />
Addizionale Irpef:<br />
scelta obbligata per il s<strong>in</strong>daco,<br />
scellerata per la m<strong>in</strong>oranza<br />
Per Anghiari è senza dubbio una novità.<br />
Non era mai f<strong>in</strong>ora accaduto, <strong>in</strong>fatti, che<br />
i cittad<strong>in</strong>i anghiaresi fossero costretti a<br />
pagare l’addizionale Irpef. È stato stabilito<br />
nella “famosa” seduta utile del 30<br />
giugno scorso, quella che fu oggetto di<br />
contestazione da parte della m<strong>in</strong>oranza<br />
di “Risveglio e Progresso per Anghiari”<br />
a causa del non rispetto delle 72 ore fra<br />
il momento dell’avvenuta comunicazione<br />
ai consiglieri della convocazione del<br />
consiglio comunale e l’<strong>in</strong>izio dello svolgimento<br />
dello stesso. L’aliquota fissata è<br />
pari allo 0.2 per mille e per il s<strong>in</strong>daco<br />
Riccardo La Ferla si tratta di un passaggio<br />
praticamente obbligato, anche se<br />
l’opposizione ovviamente non la pensa<br />
così. “Siamo stati costretti a <strong>in</strong>trodurre<br />
l’addizionale come del resto tutti i<br />
Comuni italiani, alla luce delle manovre<br />
dettate dal decreto sul federalismo<br />
municipale, il quale prevedeva proprio<br />
nel suo articolato che, a discapito delle<br />
somme non più trasferite ai Comuni, si<br />
dava la possibilità alle amm<strong>in</strong>istrazioni<br />
municipali di recuperare soldi con l’addizionale<br />
Irpef e il contestuale raddoppio<br />
dell’addizionale dell’energia elettrica<br />
comunale, che noi non abbiamo però<br />
applicato poichè abbiamo ritenuto che<br />
fosse una mossa <strong>in</strong>giusta”. Un qualcosa<br />
di <strong>in</strong>evitabile, qu<strong>in</strong>di? “Certamente sì,<br />
perché è la legge stessa che lo prevede:<br />
chi non aveva l’addizionale Irpef l’ha<br />
<strong>in</strong>trodotta e chi l’aveva ha potuto<br />
aumentarla. Noi ci siamo limitati al m<strong>in</strong>imo,<br />
con un parametro di riferimento<br />
costituito dai 13000 euro annuali: paga<br />
ovviamente chi è al di sopra di questo<br />
tetto”. Come si spiega allora l’atteggiamento<br />
dell’opposizione? “Il bello è che<br />
<strong>in</strong> effetti non si riesce a trovare una<br />
spiegazione. È difficile trovare <strong>in</strong> un consiglio<br />
comunale un gruppo che vota<br />
contro i provvedimenti che sta prendendo<br />
un governo nazionale appartenente<br />
al suo stesso schieramento politico.<br />
Si tratta di una manovra obbligatoria<br />
e di passaggi di bilancio obbligatori,<br />
perchè il governo non ha sollevato dalla<br />
pressione fiscale i cittad<strong>in</strong>i, però impone<br />
ai Comuni di andare a ricercare quelle<br />
somme che lo Stato non trasferisce più.<br />
Noi, per <strong>in</strong>viare un segnale<br />
molto chiaro, abbiamo anche<br />
ridotto le <strong>in</strong>dennità di s<strong>in</strong>daco<br />
e assessori e - cosa ancora<br />
più strana – i consiglieri di<br />
opposizione hanno votato<br />
contro questa riduzione,<br />
mentre noi ci siamo dichiarati favorevoli<br />
per una questione di giustizia. Le stesse<br />
giustificazioni addotte non mi sono<br />
sembrate plausibili. Ricordo che abbiamo<br />
ridotto le <strong>in</strong>dennità di un ulteriore<br />
5%, che si somma alla precedente decurtazione<br />
del 2%. Non so quante giunte<br />
comunali siano arrivate a una riduzione<br />
del 7%, ma di sicuro questa quota è<br />
molto più di ciò che si viene a recuperare<br />
con l’addizionale Irpef: chi ha un<br />
reddito di 20000 euro, verserà 40 euro<br />
come addizionale”. E allora, spazio alle<br />
ragioni della m<strong>in</strong>oranza: “Quella di<br />
aumentare l’Irpef e mettere così le mani<br />
nelle tasche dei cittad<strong>in</strong>i anghiaresi, per<br />
poter cont<strong>in</strong>uare a lasciare <strong>in</strong>tatti sprechi<br />
e spese folli degli Assessorati, è stata<br />
una scellerata scelta politica dell’amm<strong>in</strong>istrazione<br />
anghiarese. A esprimersi<br />
sono i due membri di “Risveglio e Progresso”<br />
che fanno parte della commissione<br />
bilancio, ossia Sandro D<strong>in</strong>i e<br />
Alessandro Polcri, i quali aggiungono:<br />
“Ogni volta che qualcuno osa criticare o<br />
anche solo avanzare perplessità su scelte<br />
della giunta, il s<strong>in</strong>daco e il suo vice,<br />
Sandro Attala, si aggrappano alle loro<br />
“poltrone ben retribuite”, si auto-assegnano<br />
patenti di superiorità morale e<br />
accusano chi li critica di avere un atteggiamento<br />
da m<strong>in</strong>oranza sterile e non<br />
propositiva. Solo per aver proposto -<br />
per poi sentirci rispondere di no - una<br />
riduzione dell’<strong>in</strong>dennità di carica della<br />
metà, come del resto altri Comuni a noi<br />
vic<strong>in</strong>i hanno messo <strong>in</strong> pratica già da<br />
tempo. A questo punto – affermano<br />
D<strong>in</strong>i e Polcri - ci chiediamo se siamo noi<br />
a fare un’opposizione sterile e non propositiva,<br />
o è la maggioranza ad essere <strong>in</strong><br />
difficoltà, non avendo il coraggio di fare<br />
determ<strong>in</strong>ate scelte. La verità - proseguono<br />
i due consiglieri - è che mettere<br />
le mani nelle tasche dei cittad<strong>in</strong>i è la<br />
strada più facile e immediata, quella che<br />
a cura di Claudio Roselli<br />
consente di non tagliare neanche un<br />
euro di sprechi e centri di spesa consolidati<br />
degli Assessorati; con l’aggravante<br />
che, alle prossime elezioni, i cittad<strong>in</strong>i<br />
magari neanche se lo ricorderanno di<br />
aver pagato a La Ferla 120000 euro l’anno<br />
di tasse comunali <strong>in</strong> più! La giustificazione<br />
che il federalismo ha previsto<br />
meno trasferimenti è valida, ma sul<br />
conto dei Comuni meno virtuosi – prosegue<br />
Sandro D<strong>in</strong>i - mentre altri hanno<br />
avuto più soldi perché li hanno saputi<br />
spendere meglio”. E l’avversario di La<br />
Ferla alle elezioni di maggio non si<br />
ferma: “Mossa <strong>in</strong>evitabile? Direi che era<br />
assolutamente evitabile, anche perchè<br />
non si è tenuto conto del fatto che<br />
quest’anno ci sono 3-4 pensionamenti di<br />
dipendenti, qu<strong>in</strong>di ciò comporterà<br />
ugualmente notevoli risparmi. La riduzione<br />
degli <strong>in</strong>troiti è pari a circa 60000<br />
euro, a fronte di imposte per 120000: si<br />
è andati oltre il m<strong>in</strong>imo <strong>in</strong>dispensabile<br />
nelle richieste, nè si è provveduto a<br />
tagliare spese <strong>in</strong>utili”. E sulle <strong>in</strong>dennità di<br />
s<strong>in</strong>daco e assessori? “Anche quella è una<br />
bella storiella: una riduzione del 5% o<br />
del 7% che sia è ridicola, considerando<br />
che il s<strong>in</strong>daco svolge attività a tempo<br />
parziale e non pieno. I s<strong>in</strong>daci di Castiglion<br />
Fiorent<strong>in</strong>o e Civitella <strong>in</strong> Val di<br />
Chiana si sono dimezzati lo stipendio e<br />
siccome La Ferla ha deciso di cont<strong>in</strong>uare<br />
la sua professione di avvocato, la riduzione<br />
avrebbe dovuto essere più sostanziosa.<br />
La gente vuole una riduzione dei<br />
costi della politica, ma non del 5% e<br />
basta. Questa è la classica “caramella<br />
dolce” per far <strong>in</strong>goiare la “pillola amara”<br />
dell’addizionale Irpef. Tutti i cittad<strong>in</strong>i<br />
presto si troveranno ad aver meno soldi<br />
e alla f<strong>in</strong>e se ne accorgeranno. Altra<br />
cosa che stupisce è che il fatto che si sia<br />
parlato di Anghiari come di un’oasi felice,<br />
quando <strong>in</strong>vece si trova <strong>in</strong> alto mare<br />
più di altri Comuni”.
a cura di Claudio Roselli<br />
ANGHIARI<br />
Un nome che per Anghiari costituisce oramai una garanzia,<br />
grazie a 35 anni di <strong>in</strong>tensa e proficua attività. Il gruppo donatori<br />
di sangue “Fratres” è <strong>in</strong> vita dal 18 marzo 1976, su <strong>in</strong>iziativa<br />
dell’allora magistrato della locale Confraternita di Misericordia,<br />
il cui governatore promosse una <strong>in</strong>tensa opera di sensibilizzazione,<br />
all’<strong>in</strong>segna del motto “Una stilla del mio sangue per un<br />
palpito del tuo cuore”. Racconta il presidente Pietro Ganganelli:<br />
“Non molti furono, <strong>in</strong> verità, quelli che risposero prontamente<br />
all’importante <strong>in</strong>vito; diciannove i primi donatori e sette i soci<br />
collaboratori. Le novità, si sa, pur belle e significative, ci mettono<br />
del tempo per essere comprese e apprezzate. Nei corso dei<br />
suoi trentac<strong>in</strong>que anni di vita, si è<br />
consolidato sia <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di iscritti<br />
che di donazioni, grazie all’impegno<br />
dei propri organi di governo e all’encomiabile<br />
risposta da parte di tutto il<br />
paese alle svariate <strong>in</strong>iziative di sensibilizzazione,<br />
alcune delle quali sono<br />
ormai entrate stabilmente nel calendario<br />
annuale delle manifestazioni<br />
pubbliche anghiaresi. E’ così che da<br />
una media di 100-150 donazioni<br />
degli ultimi anni ’80 si è passati nella<br />
decade successiva a quella di 350-<br />
400, per arrivare gradualmente al<br />
valore di 500-550 dell’<strong>in</strong>izio del<br />
nuovo millennio e a sfiorare nel<br />
2005 l’impensabile soglia delle 600. Tale traguardo è comunque<br />
non solo raggiunto ma anche ampiamente superato quattro anni<br />
dopo, quando viene conseguita la cifra di 666 donazioni. Ma è<br />
alla f<strong>in</strong>e dell’anno passato che si assiste a un vero e proprio<br />
boom: contro ogni più rosea aspettativa, l’associazione migliora<br />
ulteriormente i già ottimi risultati, piantando la propria bandiera<br />
<strong>in</strong> cima alla storica vetta delle 700 donazioni”.<br />
Quanti sono gli affiliati al vostro gruppo?<br />
“In questo momento, gli iscritti all’associazione sono complessivamente<br />
oltre 750, di cui 430 donatori attivi, 235 soci sostenitori<br />
e 70 soci benemeriti, comprendenti - questi ultimi - tutti<br />
coloro che hanno raggiunto ragguardevoli numeri di donazioni<br />
ma che ora non possono più cont<strong>in</strong>uare <strong>in</strong> questo impegno, a<br />
causa di problemi fisici o per raggiunti limiti di età”.<br />
Come si posiziona, a livello di contributi fattivi, il vostro<br />
gruppo nell’ambito dell’<strong>in</strong>tera vallata?<br />
“Oltre alla nostra, <strong>in</strong> Valtiber<strong>in</strong>a Toscana vi sono altre sei<br />
importanti associazioni, che quotidianamente si impegnano nel<br />
diffondere e consolidare tra la gente la cultura della solidarietà<br />
attraverso la donazione del sangue e che fanno riferimento al<br />
Centro Trasfusionale dell’ospedale di Sansepolcro. In term<strong>in</strong>i di<br />
donazioni annuali, il gruppo “Fratres” di Anghiari occupa stabilmente<br />
il secondo posto, alle spalle dell’Avis di Sansepolcro”.<br />
In Valtiber<strong>in</strong>a Toscana il fabbisogno di sangue è superiore<br />
o <strong>in</strong>feriore alla disponibilità effettiva?<br />
“Fortunatamente per tutti, la nostra vallata può considerarsi <strong>in</strong><br />
questo campo un’isola felice. Le donazioni di sangue o di plasma,<br />
<strong>in</strong>fatti, non solo riescono a soddisfare le esigenze locali ma<br />
7<br />
Valtiber<strong>in</strong>a Toscana<br />
Donate Fratres!<br />
vengono anche <strong>in</strong> parte utilizzate a livello regionale per far<br />
fronte agli alti fabbisogni dei grandi centri ospedalieri toscani<br />
quali Firenze, Pisa e Siena. Il rapporto tra unità donate e abitanti<br />
è di 105 ogni 1000 abitanti, contro quella nazionale di 40-45.<br />
E’ <strong>in</strong> atto il ricambio generazionale all’<strong>in</strong>terno del<br />
vostro gruppo?<br />
“Aff<strong>in</strong>ché un’ associazione possa mantenersi nel tempo sempre<br />
più viva ed efficiente, è sicuramente <strong>in</strong>dispensabile l’arrivo<br />
periodico di nuovi iscritti. Anche su questo fronte, il gruppo<br />
“Fratres” di Anghiari può ritenersi soddisfatto. Tanti sono i<br />
giovani, <strong>in</strong>fatti, che ogni anno entrano a far parte della nostra<br />
famiglia, raccogliendo il testimone di<br />
quanti – purtroppo - sono costretti a<br />
lasciare per raggiunti limiti di età o per<br />
problemi di salute e assicurandoci così<br />
un adeguato ricambio generazionale.<br />
Per tale scopo, particolarmente curati<br />
sono sempre stati i rapporti dell’associazione<br />
non solo con il mondo della<br />
scuola ma anche con quello dello sport<br />
locale”.<br />
La Valtiber<strong>in</strong>a è una zona ad alta<br />
densità di donatori. Esiste una<br />
struttura ospedaliera adeguata<br />
oppure andrebbe potenziata?<br />
“Senza <strong>in</strong>vadere campi di altre competenze<br />
e rimanendo <strong>in</strong> quello specifico<br />
del sistema trasfusionale locale, mi sento di affermare che l’attuale<br />
dotazione di personale e di mezzi risulta per lo più all’altezza<br />
dei bisogni e debbo riconoscere l’impegno di tutti nell’aver<br />
superato positivamente i momenti critici di un recente<br />
passato, che hanno visto ridimensionato il nostro centro. L’unica<br />
vera esigenza, già segnalata da tutte le associazioni “Fratres”<br />
della Valtiber<strong>in</strong>a alla direzione ospedaliera, anche tramite l’<strong>in</strong>teressamento<br />
della propria presidenza prov<strong>in</strong>ciale, rimane quella<br />
dei locali, la cui superficie risulta <strong>in</strong>sufficiente. Non è ancora<br />
presente, <strong>in</strong>fatti, una vera sala di attesa e di ristoro per i donatori,<br />
i servizi igienici sono sottodimensionati rispetto all’utenza<br />
e si avverte da tempo la necessità di usufruire di altri spazi per<br />
le terapie”.<br />
In caso di emergenze, quali sono i problemi più delicati<br />
che potrebbero porsi?<br />
“L’accennato ridimensionamento del Centro Trasfusionale di<br />
zona, con conseguente perdita della propria autonomia gestionale<br />
e del controllo diretto del sangue che, una volta donato,<br />
viene immediatamente trasferito nei laboratori prov<strong>in</strong>ciali unitamente<br />
a quello proveniente dalle altre vallate per i successivi<br />
trattamenti, non ha mai comportato f<strong>in</strong> qui emergenze particolari<br />
<strong>in</strong> fatto di disponibilità. Un’adeguata scorta di esso, <strong>in</strong>fatti,<br />
viene costantemente assicurata a tutti i presidi ospedalieri,<br />
pronta per far fronte a qualsiasi esigenza sanitaria. L’efficienza<br />
dell’<strong>in</strong>tero sistema trasfusionale prov<strong>in</strong>ciale e la provata professionalità<br />
dei suoi responsabili sono sicuramente <strong>in</strong> grado, poi, di<br />
preservarci da una qualsiasi <strong>in</strong>disponibilità futura di questa risorsa<br />
vitale”.
8<br />
Valtiber<strong>in</strong>a Toscana a cura di Silvia Bragagni<br />
Si chiama “AzionePartecipazione” il progetto di educazione<br />
e promozione culturale del territorio che la Pro Loco di<br />
Pieve Santo Stefano farà partire dai primi giorni di ottobre grazie<br />
anche all’impiego di due giovani del posto selezionati attraverso<br />
il bando per il servizio civile regionale. Un’opportunità<br />
importante per i due volontari prescelti, che presteranno<br />
servizio per un <strong>in</strong>tero anno, ma anche per tutto il paese: i<br />
compiti dei ragazzi riguarderanno la collaborazione nella<br />
gestione e apertura del Centro Giovani, l’aiuto nella programmazione<br />
di attività di doposcuola e la partecipazione alla realizzazione<br />
degli <strong>in</strong>terventi educativi, dietro attenta coord<strong>in</strong>azione<br />
degli operatori del Centro. Quattro, <strong>in</strong>fatti, gli obiettivi<br />
specifici che verranno portati avanti con il progetto: 1) “AzioneInterrogAzione”.<br />
Verranno organizzate attività di doposcuola<br />
dest<strong>in</strong>ate pr<strong>in</strong>cipalmente al sostegno negli studi rivolti a<br />
bamb<strong>in</strong>i e ragazzi <strong>in</strong> situazioni di svantaggio e barriere l<strong>in</strong>guistiche<br />
oltre, a percorsi di prevenzione delle difficoltà di apprendimento<br />
di lettura e scrittura, tenuti da un operatore specializzato.<br />
2) Azione “RicreAzione”. Verranno organizzate<br />
attività ludiche e creative dest<strong>in</strong>ate a bamb<strong>in</strong>i e adolescenti per<br />
favorire la socializzazione e la partecipazione e per stimolare<br />
la fantasia; corsi artistici per bamb<strong>in</strong>i organizzati con il supporto<br />
di esperti del settore e C<strong>in</strong>eforum per adolescenti. 3)<br />
“AzioneNavigazione”. Verrà potenziato il servizio di Inter-<br />
PIEVE SANTO STEFANO<br />
Opportunità attraverso il servizio civile regionale<br />
ll 7 e l’8 settembre, Pieve Santo Stefano diventa il palcoscenico della più<br />
importante festa religiosa paesana, che celebra la Madonna dei Lumi<br />
con processioni e giochi di luce, ma soprattutto con quella devozione<br />
Tel. 0575 791109 - www.michelangelogioielli.com<br />
net Po<strong>in</strong>t del Centro Giovani per garantire ampia fruibilità<br />
anche a chi non dispone di computer e di accesso <strong>in</strong>ternet<br />
nella propria abitazione; un’esigenza, questa, sentita <strong>in</strong> particolar<br />
modo dagli immigrati e dai loro figli, che f<strong>in</strong>o ad oggi sono<br />
stati i maggiori utilizzatori di questo servizio. La presenza del<br />
personale d’appoggio consente agli utenti meno esperti di<br />
acquisire quelle competenze di base e quelle precauzioni<br />
necessarie per una buona e consapevole “navigazione” <strong>in</strong> rete.<br />
Verranno organizzati corsi di “Alfabetizzazione Informatica”,<br />
volti anche all’elim<strong>in</strong>azione del digital divide e corsi di <strong>in</strong>formatica<br />
base per anziani. Un ultimo aspetto, non di secondaria<br />
importanza, è la completa gratuità del servizio. 4) “Azione<br />
Generazione”. Verranno organizzati eventi volti a favorire lo<br />
scambio <strong>in</strong>tergenerazionale e a valorizzare la comunità locale<br />
e il territorio: attività volte alla riscoperta delle locali tradizioni<br />
popolari e delle ricchezze culturali, artistiche e ambientali.<br />
Verranno organizzati <strong>in</strong>contri che prevedono la partecipazione<br />
di piccoli gruppi - formati da bamb<strong>in</strong>i e anziani - con l’<strong>in</strong>tento<br />
di promuovere l’<strong>in</strong>contro e favorire il dialogo e lo scambio<br />
<strong>in</strong>tergenerazionale. Per raggiungere l’obiettivo la Pro Loco di<br />
Pieve Santo Stefano si avvarrà della memoria storica conservata<br />
dalla Fondazione Archivio Diaristico Nazionale (oltre 6000<br />
diari, memorie, epistolari) e della collaborazione del Centro di<br />
Documentazione Storica della Civiltà Contad<strong>in</strong>a D. D<strong>in</strong>i.<br />
8 settembre,<br />
la devozione di Pieve<br />
che trasforma per un mese tutti i pievani <strong>in</strong> elettricisti, falegnami e disegnatori per trasformare le vie, le piazze e i ponti <strong>in</strong> uno spettacolo<br />
sfavillante di luci e colori che ogni volta richiama tanta gente da tutta la Valtiber<strong>in</strong>a. Per ripercorrere la storia delle lum<strong>in</strong>arie<br />
realizzate dai rioni negli ultimi quarant’anni, dal 18 al 21 agosto nella sala della Filarmonica Brazz<strong>in</strong>i è stata allestita una mostra, organizzata<br />
dal Gruppo Storico “Palio dei Lumi” e <strong>in</strong>titolata “L’8 di luci”, che ha attirato tanti cittad<strong>in</strong>i curiosi di rivivere momenti passati<br />
di una passione che co<strong>in</strong>volge tutte le fasce d’età e sopravvive grazie all’impegno di tutti. Ma perché la Festa della Madonna dei Lumi<br />
è così sentita a Pieve? Perché l’8 di settembre è un giorno “sacro” per i pievani? Interviene a supporto Andrea Franceschetti, pievano<br />
doc e appassionato di storia locale. L’anno di riferimento, non certo un anno di grazia, è il 1631: Pieve, che anche nel prosieguo della<br />
sua storia ha avuto a che fare con terremoti, bombardamenti e alluvioni, venne duramente colpita dalla peste e la Madonna dei Lumi<br />
si rese protagonista dell’ennesimo miracolo, salvando il paese da questa terribile epidemia. Il giorno scelto per il r<strong>in</strong>graziamento e la<br />
conferma della grande devozione del paese è appunto l’8 settembre, poiché è quello della Natività della Beata Verg<strong>in</strong>e Maria. La chiesa<br />
della Madonna dei Lumi, costruita nel 1590 <strong>in</strong> stile tardo r<strong>in</strong>ascimentale, è stata l’omaggio verso questa Madonna di cui esisteva una<br />
edicola sacra all’<strong>in</strong>gresso del paese e alla quale i pievani avevano attribuito diversi miracoli, <strong>in</strong> particolare guarigioni. E siccome si narra<br />
che sarebbero stati visti degli angeli con <strong>in</strong> mano torce accese dirigersi verso l’effigie della Madonna dei Lumi, ogni anno – la sera del<br />
7 settembre, alla vigilia della festa – si ripete il rito con la processione che parte dal Tempietto del Colledestro e arriva alla chiesa.<br />
Così per sommi capi. Da cima a fondo, al calar della notte, il paese si riveste di lumi, le case <strong>in</strong>corniciate da candele, i rioni storici<br />
(Ponte Vecchio, Ponte Nuovo, Rialto e Centro Paese) immersi <strong>in</strong> racconti di luce sempre più belli. Le giornate di festa sono precedute<br />
dalla rievocazione storica dell’Assedio dei Lanzichenecchi del 1527 e dal sorteggio per gli abb<strong>in</strong>amenti delle due semif<strong>in</strong>ali della<br />
XXXIV edizione del “Palio dei Lumi”, un torneo molto simile al<br />
calcio storico fiorent<strong>in</strong>o che si svolge <strong>in</strong><strong>in</strong>terrottamente dal 1978<br />
e che viene disputato dalle squadre dei 4 rioni, con f<strong>in</strong>ale l’8 settembre.<br />
Un corteggio storico (che si ripete lo stesso giorno)<br />
composto di centoventi figuranti tra araldi, sbandieratori, tambur<strong>in</strong>i,<br />
cavalieri e dame, tutti vestiti <strong>in</strong> magnifici costumi r<strong>in</strong>ascimentali,<br />
per attraversare il corso e giungere <strong>in</strong> Piazza della Collegiata.<br />
Una suggestiva sfilata con i S<strong>in</strong>daci dei quattordici Comunelli<br />
rurali <strong>in</strong> cui era diviso il Vicariato e i Priori dei quattro Rioni: fra<br />
tutti spicca il Vicario, messer Antonio Castellani, valorosissimo<br />
difensore di Pieve e anima della resistenza al nemico.
a cura di Davide Gambacci<br />
MONTERCHI<br />
Quando una o più associazioni diventano vere e proprie istituzioni<br />
per un paese, specie se poi l’<strong>in</strong>tero Comune non arriva a contare<br />
nemmeno 2000 abitanti. Se la Pro Loco svolge una funzione<br />
ben precisa da una quarant<strong>in</strong>a di anni, a Monterchi la Confraternita<br />
di Misericordia – che di anni ne ha più di 150 – è protagonista<br />
di un’autentica missione che rispecchia una fra le più secolari e<br />
sentite tradizioni della Toscana. Ne parliamo con il governatore<br />
locale, Marco Lacrim<strong>in</strong>i.<br />
A Monterchi la Confraternita di Misericordia è l’associazione<br />
più antica del paese?<br />
“Sì, fu istituita dopo la metà del 1800 con regio decreto e aveva la<br />
funzione di gestire l’ospedale situato nel Comune di Monterchi,<br />
oltre a svolgere la gestione dei servizi funebri e di sostentamento<br />
alle persone più bisognose. La Misericordia di Monterchi resta<br />
ancora oggi proprietaria dello stabile dell’ex ospedale, che è stato<br />
ristrutturato circa 4 anni fa”.<br />
Quale peso assume la Misericordia a Monterchi?<br />
“La Misericordia si è dist<strong>in</strong>ta da sempre per la generosità e la<br />
disponibilità con cui i suoi iscritti hanno sempre realizzato i vari<br />
<strong>in</strong>terventi nei confronti dei più bisognosi, svolgendo le proprie<br />
attività con dedizione e premura per il prossimo”.<br />
La Misericordia è la realtà associativa con più iscritti a<br />
Monterchi?<br />
“Sì, la Confraternita di Misericordia è la realtà con più iscritti del<br />
paese: nel 2010, lo stato del corpo di compagnia vedeva tesserate<br />
550 persone che, su un totale di circa 1800 abitanti, significano<br />
quasi un terzo della popolazione. I confratelli attivi erano 97, le<br />
consorelle attive 67. Più numerosa è la fascia dei confratelli aggregati<br />
con 242 persone, mentre le consorelle aggregate sono 149”.<br />
Quanti sono i confratelli iscritti e quanti sono i volontari<br />
realmente operativi?<br />
“Contiamo esattamente 100 volontari attivi, suddivisi <strong>in</strong> 65 fratelli<br />
e 35 sorelle. Per attivi si <strong>in</strong>tende che, <strong>in</strong> caso di necessità, sono<br />
sempre reperibili a qualunque ora della giornata per il trasporto<br />
di malati o aiuto di persone - soprattutto anziane - <strong>in</strong> difficoltà”.<br />
Quali sono le attività che svolge la Misericordia ?<br />
“Le attività che la Confraternita svolge sono diverse: dai servizi di<br />
spostamento sanitario, i quali consistono pr<strong>in</strong>cipalmente nel trasporto<br />
di dializzati, <strong>in</strong> visite mediche e <strong>in</strong> trattamenti presso i<br />
centri ospedalieri di Arezzo e di Sansepolcro; servizi di presenza<br />
al telefono per garantire la reperibilità durante le ore notturne<br />
nelle fasce orarie 20.00-07.00 nei giorni feriali, prefestivi e festivi;<br />
il servizio diurno feriale dalle 7.00 alle 20.00 è garantito dalla presenza<br />
di altri confratelli; i servizi di brigata sono quelli svolti da<br />
confratelli e consorelle che partecipano a funerali e/o manifestazioni<br />
religiose <strong>in</strong>dossando la veste storica “cappa”; il prestito di<br />
Valtiber<strong>in</strong>a Toscana<br />
La Misericordia,<br />
vera istituzione paesana<br />
presidi sanitari quali carrozzelle,<br />
stampelle, deambulatori; il<br />
trasporto di emoderivati quale<br />
trasporto sangue; la partecipazione<br />
a manifestazioni locali o<br />
di vallata. I servizi effettuati nel<br />
2010 sono stati 625, con i quattro<br />
mezzi <strong>in</strong> possesso alla Confraternita.<br />
Il Fiat Ducato adibito<br />
ad ambulanza ha svolto tre ser-<br />
vizi, percorrendo 42 chilometri; il Fiat Scudo Scudo, anch’esso trasformato<br />
<strong>in</strong> ambulanza, ne ha svolti 113 percorrendo 8049 chilometri. Il<br />
mezzo che ha effettuato il maggior numero di servizi è stata la Fiat<br />
Punto con 337 spostamenti, percorrendo un totale di 9387 chilometri.<br />
Da non dimenticare è sicuramente il Fiat Doblò, mezzo che<br />
ha percorso ben 25401 chilometri anche se ha effettuato “solo” 172<br />
servizi. Stilando la relazione a f<strong>in</strong>e anno si è arrivati a percorrere un<br />
totale di 42879 chilometri, che non sono certo pochi. Passiamo ora<br />
ai servizi di guardia al telefono, che sono stati 55 <strong>in</strong> totale. Per quelli<br />
di brigata, <strong>in</strong>vece, due di istituto <strong>in</strong> occasione dei Sepolcri e del<br />
Gesù Morto, mentre per i confratelli e le consorelle scomparse<br />
sono stati ben 16. La Misericordia di Monterchi, come già detto,<br />
offre anche il servizio di prestito di presidi sanitari vari come carrozzelle<br />
o stampelle, che nel 2010 sono stati 24”.<br />
Quante sono le occasioni nel corso dell’anno che vedono<br />
riuniti tutti i confratelli?<br />
“Le occasioni sono molte, come l’assemblea generale e la festa della<br />
Misericordia che tutti gli anni si consuma l’ultima domenica del mese<br />
di agosto presso la chiesetta di San Lorenzo. Inoltre, il Venerdì Santo<br />
della Pasqua siamo presenti durante la tradizionale processione”.<br />
Quali sono i problemi pr<strong>in</strong>cipali che deve fronteggiare<br />
una realtà di questo tipo?<br />
“Il problema pr<strong>in</strong>cipale è che la popolazione di Monterchi sta<br />
sempre di più <strong>in</strong>vecchiando e la Misericordia non riesce a soddisfare<br />
le esigenze di tutti gli abitanti. Non è sempre facile reperire<br />
i volontari, specialmente nei momenti di necessità”.<br />
Ci sono delle <strong>in</strong>iziative particolari nelle quali <strong>in</strong>tendete<br />
co<strong>in</strong>volgere l’<strong>in</strong>tero paese?<br />
“Confrontarsi per capire quali sono i veri valori della vita spesso<br />
dimenticati o messi da parte, a scapito dei vizi e delle tentazioni<br />
che governano il mondo che ci circonda. Non vogliamo imporci<br />
come guida spirituale, ma affiancare la cittad<strong>in</strong>anza nel ricercare -<br />
sempre <strong>in</strong>sieme - i pr<strong>in</strong>cipi card<strong>in</strong>e di vita. La capacità di s<strong>in</strong>tesi<br />
culturale è andata perduta: oggi giorno, tutti sembrano ascoltare<br />
e seguire la modernità senza avere la forza di impostare un dialogo<br />
tra le sue tradizioni e il mondo che lo circonda”.<br />
9
10<br />
Valtiber<strong>in</strong>a Toscana<br />
A Caprese Michelangelo, nella piccola frazione di San Cassiano,<br />
ha sede lo stabilimento per l’estrazione dell’anidride carbonica.<br />
Una sostanza formata da un atomo di carbonio legato a due<br />
atomi di ossigeno e ritenuta uno dei pr<strong>in</strong>cipali gas serra presenti<br />
nell’atmosfera. Facciamo un passo addietro. Come si è scoperto<br />
che nel territorio di Caprese era presente questa sostanza? Più<br />
di trent’anni fa, esattamente nel 1980 alla società di estrazione<br />
petrolifera Agip - all’epoca ancora di proprietà Eni - venne concesso<br />
un permesso per la ricerca di idrocarburi proprio nella<br />
zona di San Cassiano, poiché la conformazione geologica pareva<br />
nascondere almeno il metano, se non addirittura il petrolio. Due<br />
anni dopo <strong>in</strong>iziano i lavori di perforazione<br />
del terreno e appena ventiquattro<br />
mesi dopo si è arrivati alla profondità<br />
di circa 5000 metri, ma con<br />
esito negativo. Di petrolio, o perlomeno<br />
di metano, neppure una traccia<br />
esce; solamente una rilevante quantità<br />
di anidride carbonica - circa 10<br />
milioni di metri cubi - quella usata per<br />
rendere frizzante l’acqua o per produrre<br />
il “famoso” ghiaccio secco.<br />
L’azienda Agip, però, non è <strong>in</strong>teressata<br />
affatto a questa sostanza e decide<br />
di chiudere il foro eseguito e di mettere <strong>in</strong> completa sicurezza<br />
l’area. Per una vent<strong>in</strong>a di anni, nessuno si è <strong>in</strong>teressato a questo<br />
materiale, quasi da dimenticarsi che è presente a San Cassiano <strong>in</strong><br />
quantità enormi. A questo punto arriva la ditta Consorgas srl, un<br />
distaccamento della mult<strong>in</strong>azionale Air Liquid; chiede il permesso<br />
alla Regione Toscana per riaprire i fori eseguiti anni addietro,<br />
spendendo circa 2 miliardi del vecchio conio. Inoltre, la Consorgas<br />
propone al Comune di Caprese Michelangelo la costruzione<br />
di uno stabilimento chimico all’<strong>in</strong>terno di questa area. Lo sfruttamento<br />
del giacimento è di concessione governativa e una volta<br />
che è stata pagata quella tassa non occorre sborsare ulteriore<br />
denaro. In precedenza - per motivi pressoché logistici - la Consorgas<br />
aveva proposto al vic<strong>in</strong>o Comune di Pieve Santo Stefano<br />
l’ospitalità per la fabbricazione di uno stabilimento, ma da parte<br />
dell’amm<strong>in</strong>istrazione comunale era arrivato un netto rifiuto. “Lo<br />
stabilimento per l’estrazione dell’anidride carbonica è term<strong>in</strong>ato<br />
- spiega il s<strong>in</strong>daco di Caprese, Filippo Betti - anche se al momento<br />
attuale l’estrazione sfiora il 50%. Dal corrente mese di settembre<br />
riprenderà l’attività e gradualmente l’impianto andrà a pieno<br />
regime. Si attenderà il pieno completamento della struttura<br />
anche esteriormente e poi, assieme alla ditta Consorgas, si procederà<br />
con l’<strong>in</strong>augurazione ufficiale. E’ stato anche assunto un<br />
a cura di Davide Gambacci<br />
Estrazione Co2, la m<strong>in</strong>oranza chiede<br />
un ritorno maggiore per il Comune<br />
Via Roma, 51 - Caprese Michelangelo (AR)<br />
Tel. 0575 793921 - 793941<br />
L’impianto estrattivo di CO 2 di San Cassiano<br />
CAPRESE MICHELANGELO<br />
ragazzo residente a Caprese Michelangelo come tecnico - cont<strong>in</strong>ua<br />
- anche se al momento attuale è stato affiancato da una<br />
persona più esperta di Sansepolcro. La struttura di San Cassiano<br />
è poi stata appaltata a una ditta esterna per il controllo diurno e<br />
notturno. Il Comune di Caprese riceve dalla ditta proprietaria -<br />
spiega il primo cittad<strong>in</strong>o - 1,5 euro per ogni tonnellata di anidride<br />
carbonica estratta che significano circa 90-100mila euro annui.<br />
Ovviamente, <strong>in</strong> questi casi vale la teoria che più estrai e più guadagni.<br />
La Consorgas ha <strong>in</strong> gestione l’impianto di San Cassiano per<br />
circa 25 anni - prosegue Betti - anche se le concessioni arrivano<br />
da organi sovraccomunali come Regione e Prov<strong>in</strong>cia. Per esempio,<br />
la Regione Toscana ha concesso<br />
l’autorizzazione all’estrazione di questa<br />
sostanza. Il Comune di Caprese<br />
Michelangelo - sottol<strong>in</strong>ea Betti - ha<br />
ricevuto un contributo pari a 110mila<br />
euro da parte della Regione per l’<strong>in</strong>stallazione<br />
di un impianto fotovoltaico<br />
<strong>in</strong> un edificio comunale. I lavori<br />
sono già stati appaltati e a breve <strong>in</strong>izieranno.<br />
Il Comune riceve un <strong>in</strong>troito<br />
poiché l’energia <strong>in</strong> esubero viene<br />
venduta - conclude il s<strong>in</strong>daco - ed è<br />
nostra <strong>in</strong>tenzione pagare con il denaro<br />
<strong>in</strong> entrata la tassa sulla nettezza urbana (Tarsu) agli abitanti<br />
della zona limitrofa al punto di estrazione dell’anidride carbonica”.<br />
I toni si sono placati anche da parte dell’opposizione capresana:<br />
“In un primo momento abbiamo avuto una certa perplessità<br />
- spiega il capogruppo di m<strong>in</strong>oranza, Qu<strong>in</strong>to Romol<strong>in</strong>i - poiché<br />
questa zona è abbastanza sismica e non sapevamo cosa sarebbe<br />
successo sotto il suolo con una pressione del genere, dato che il<br />
giacimento arriva sotto l’<strong>in</strong>vaso di Montedoglio. I geologi - cont<strong>in</strong>ua<br />
- ci hanno rassicurato che la zona è <strong>in</strong> piena sicurezza e<br />
qu<strong>in</strong>di abbiamo tirato un sospiro di sollievo. La struttura costruita<br />
a San Cassiano ha un impatto ambientale m<strong>in</strong>imo ed è stato<br />
eseguito un buon lavoro. Abbiamo <strong>in</strong>caricato una ditta specifica<br />
di effettuare le analisi dell’acqua del torrente che sfiora il giacimento:<br />
attualmente non risulta <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ata, ma abbiamo già <strong>in</strong><br />
programma di monitorare la zona <strong>in</strong> futuro. Durante un consiglio<br />
comunale - spiega Romol<strong>in</strong>i - noi come opposizione abbiamo<br />
votato contro poiché crediamo che la cifra di 1,5 euro per tonnellata<br />
sia abbastanza irrisoria. Almeno il doppio chiediamo, dato<br />
che comunque un coefficiente di rischio nel nostro territorio c’è<br />
- conclude Romol<strong>in</strong>i - così da produrre un ritorno nelle casse<br />
comunali di almeno 200mila euro ed evitare che i soldi f<strong>in</strong>iscano<br />
sempre nelle mani dei privati”.<br />
Via Il Cerro, 120 - Caprese Michelangelo (AR)<br />
Tel. 0575 793923
a cura di Francesco Crociani<br />
L’ASSESSORE ALBERTO SANTUCCI<br />
LASCIA IL SOCIALE<br />
BADIA TEDALDA<br />
“Rassegno le mie dimissioni!”. Così spiega Alberto Santucci,<br />
vices<strong>in</strong>daco di Badia Tedalda e assessore a Sociale, Sanità e<br />
Politiche Giovanili della Comunità Montana Valtiber<strong>in</strong>a Toscana.<br />
“Un <strong>in</strong>carico difficile – prosegue - creato con tante difficoltà<br />
dieci anni fa dall’assessore Paola Barfucci, che per prima capi<br />
l’importanza di questo servizio associato di grande responsabilità;<br />
un servizio che ho portato avanti per due anni esatti con<br />
onestà, serietà, rispetto, equilibrio e competenza e che lascio volontariamente prima<br />
della scadenza naturale. Non mi dimetto ancora, <strong>in</strong>vece, dalla carica di consigliere<br />
della Comunità Montana solo e soltanto per soddisfare la specifica richiesta manifestatami<br />
dal s<strong>in</strong>daco di Badia Tedalda, Fabrizio Giovann<strong>in</strong>i.<br />
Le motivazioni sono costituite dal netto e <strong>in</strong>conciliabile<br />
contrasto di vedute e di op<strong>in</strong>ioni tra me e il<br />
gruppo di maggioranza all’<strong>in</strong>terno della Comunità<br />
Montana – spiega Santucci - circa tempi, modi, strumenti<br />
scelti e sistemi adottati per la trasformazione<br />
della stessa Comunità Montana <strong>in</strong> Unione di Comuni.<br />
Sono orgoglioso: <strong>in</strong>dist<strong>in</strong>tamente, r<strong>in</strong>grazio le tante<br />
persone (rappresentanti di enti, istituzioni, s<strong>in</strong>dacati,<br />
associazionismo, società civile ecc.) che <strong>in</strong> questo<br />
ALBERTO SANTUCCI<br />
Sansepolcro (AR) - Via Senese Aret<strong>in</strong>a, 98 - Tel. 0575 742836 - Fax 0575 733988<br />
web: www.picc<strong>in</strong>i.com - e-mail: <strong>in</strong>fo@picc<strong>in</strong>i.com<br />
11<br />
Valtiber<strong>in</strong>a Toscana<br />
Gruppo Bon<strong>in</strong>segni<br />
biennio hanno collaborato con me per migliorare le<br />
prestazioni socio-assistenziali e socio-sanitarie tanto<br />
nella Valtiber<strong>in</strong>a Toscana coll<strong>in</strong>are quanto <strong>in</strong> quella<br />
più squisitamente montana e disagiata. Consiglio al futuro presidente - cont<strong>in</strong>ua Santucci<br />
- e alla nuova giunta esecutiva di fare tutto il possibile per realizzare i seguenti<br />
c<strong>in</strong>que punti: 1) non dividere la Valtiber<strong>in</strong>a Toscana con un’Unione di Comuni che<br />
non li comprenda più tutti e sette; 2) non r<strong>in</strong>egoziare le rappresentanze paritarie dei<br />
Comuni nell’ente comprensoriale; 3) non accettare la proposta della giunta istituzionale<br />
perché chiunque v<strong>in</strong>ca debba poter governare e mettere la propria faccia, anche<br />
perché rappresenterebbe un doppione rispetto alla conferenza dei s<strong>in</strong>daci; 4) lavorare<br />
per realizzare l’<strong>in</strong>tegrazione socio-sanitaria, ma elaborando un modello alternativo<br />
a quello “fuorilegge” della società della salute; 5) co<strong>in</strong>volgere nella redazione del<br />
nuovo statuto dell’Unione dei Comuni Montani Valtiber<strong>in</strong>i Toscani tutti e 21 i consiglieri<br />
della Comunità Montana e non solo i sette s<strong>in</strong>daci o loro delegati, anche perché<br />
<strong>in</strong> questa fase ogni s<strong>in</strong>golo contributo può essere veramente molto importante. Da<br />
sempre credo <strong>in</strong> quello che faccio. Ed essendo un uomo libero, non sono disponibile<br />
a fare cose <strong>in</strong> cui non credo, pertanto lascio! Non sono un politico di professione,<br />
come qualcuno mi ha etichettato, ne’ tantomeno un falso! Tutti gli assessori di Badia<br />
Tedalda, eletti prima di me, che hanno rappresentato il sociale, sono riusciti a portare<br />
servizi assistenziali nei Comuni più disagiati dove la maggior parte della popolazione<br />
è anziana, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita, considerando che <strong>in</strong><br />
precedenza non era presente nemmeno l’assistente sociale. Con queste dimissioni <strong>in</strong><br />
Comunità Montana, nulla deve far pensare - conclude l’ex assessore al Sociale, Alberto<br />
Santucci - che io non abbia amm<strong>in</strong>istrato con serietà e passione; spero che il mio<br />
successore metta al primo posto l’<strong>in</strong>teresse di tutti i cittad<strong>in</strong>i”.<br />
SANSEPOLCRO - CITTA’ di CASTELLO - AREZZO<br />
Piazza<br />
Don Fiorenzo<br />
In occasione della festa annuale culm<strong>in</strong>ata<br />
con il ritorno alla disputa del<br />
Palio dei Castelli a Badia Tedalda,<br />
l’amm<strong>in</strong>istrazione comunale ha proceduto<br />
con l’<strong>in</strong>titolazione della piazza<br />
millenaria di Badia Alta alla memoria<br />
di Don Fiorenzo Moretto, che per<br />
oltre sessant’anni è stato amato parroco<br />
del paese. All’evento hanno<br />
preso parte il s<strong>in</strong>daco Fabrizio Giovann<strong>in</strong>i<br />
e l’assessore prov<strong>in</strong>ciale<br />
Carla Borghesi, mentre benedizione<br />
e taglio del nastro sono stati affidati<br />
a Padre Giovanni Spadola. “La scelta<br />
del Comune – ha detto il primo cittad<strong>in</strong>o<br />
– è l’omaggio al parroco rappresentante<br />
di tutti, alla persona che<br />
ha saputo creare un vero rapporto<br />
sociale tra chiesa spirituale e i suoi<br />
parrocchiani”.<br />
Da oltre 30 anni qualità e convenienza<br />
nel nel gas gas da da riscaldamento<br />
riscaldamento
12<br />
Valtiber<strong>in</strong>a Toscana<br />
“Delle medievali fiere appenn<strong>in</strong>iche – al<br />
Sasso di Simone, al Passo di San Cristoforo,<br />
al Ranco e per San Michele, il 28 e il<br />
29 settembre – solo quest’ultima è<br />
sopravvissuta; anzi è stata radicalmente<br />
trasformata per rispondere alle esigenze<br />
moderne del mercato zootecnico”. Così<br />
Giancarlo Renzi, consigliere <strong>in</strong> Comunità<br />
Montana Valtiber<strong>in</strong>a Toscana e nel<br />
Comune di Sest<strong>in</strong>o, spiega le tappe che<br />
hanno portato a far nascere la mostra<br />
dedicata al bestiame <strong>in</strong> località Ranco,<br />
che quest’anno è arrivata alla XVIII edizione.<br />
“Ranco - cont<strong>in</strong>ua Renzi - era l’<strong>in</strong>crocio<br />
di più it<strong>in</strong>erari stradali e l’<strong>in</strong>crocio<br />
anche di due fiumi: il Marecchia e il Presale.<br />
Pertanto, offriva una larga spianata<br />
per ospitare un affollato appuntamento,<br />
costituita dall’alveo dei fiumi e dalle zone<br />
di esondazione. Il luogo dello svolgimento<br />
della fiera aveva ancora la caratteristica<br />
dell’appartenenza territoriale a due<br />
Comuni: Sest<strong>in</strong>o e Badia Tedalda. Due<br />
“vocaboli” antichi che <strong>in</strong>dicano la località<br />
ne danno le prime fondamentali <strong>in</strong>formazioni:<br />
“Mercato Ranco” (1396) e anche<br />
“Torre del Ranco”, “Ranco Mercatale”).<br />
Ranco è parola di derivazione longobarda,<br />
data alle terre “rancate”, cioè diboscate<br />
e messe a coltivazione. Orig<strong>in</strong>e,<br />
tutto sommato, avvalorata anche dal<br />
fatto che la “fiera” vi si celebrava il 28 e il<br />
29 settembre, giornata <strong>in</strong> cui il calendario<br />
liturgico ricorda San Michele Arcangelo e<br />
ancora esiste un piccolo oratorio sotto<br />
questa <strong>in</strong>vocazione: santo caro ai Longobardi<br />
ma <strong>in</strong>vocato dalle popolazioni transumanti,<br />
che - nella zona - <strong>in</strong> gran parte<br />
partivano per svernare <strong>in</strong> altre località<br />
proprio il 29 settembre. In questo “mercatale”<br />
del Ranco confluivano<br />
bestiami (bov<strong>in</strong>i, su<strong>in</strong>i,<br />
pecore ecc.) e numerose<br />
merci, con alta affluenza di<br />
pubblico, essendo all’orig<strong>in</strong>e<br />
“zona franca” e qu<strong>in</strong>di con<br />
ampie libertà di partecipazione<br />
e gestione. Intorno al<br />
1970, i Comuni di Badia<br />
Tedalda e di Sest<strong>in</strong>o, la Prov<strong>in</strong>cia<br />
di Arezzo con l’assessore<br />
Vasco Acciai e l’Associazione<br />
Prov<strong>in</strong>ciale Allevatori<br />
di Arezzo, diretta dal dottor Maurizio<br />
Kovacevich, ritengono di rilanciare<br />
soprattutto il mercato bov<strong>in</strong>o, <strong>in</strong>dirizzato<br />
verso una razza di straord<strong>in</strong>arie qualità: la<br />
Chian<strong>in</strong>a. La data “storica” di celebrazione<br />
della “fiera” rimane <strong>in</strong>variata, ma la<br />
località di realizzazione viene spostata,<br />
per motivi di opportunità e perché ormai<br />
pochissimo frequentata, nei campi lungo<br />
la strada che, dopo Ponte Presale, porta<br />
verso il Mul<strong>in</strong>ello; fu costituito un consorzio<br />
<strong>in</strong>tercomunale per la gestione e<br />
una struttura con box <strong>in</strong> legno per ospitare<br />
i capi <strong>in</strong> mostra. Era il rilancio di una<br />
“fiera” ma soprattutto una nuova attenzione<br />
al mondo rurale e a un moderno<br />
<strong>in</strong>dirizzo zootecnico del quale, <strong>in</strong> concreto,<br />
i protagonisti furono gli allevatori<br />
stessi. La strada di una fortunata modernizzazione<br />
è armai aperta: la “fiera” di<br />
merci e bestiame si trasforma <strong>in</strong> mostra<br />
prov<strong>in</strong>ciale della razza Chian<strong>in</strong>a e f<strong>in</strong>almente<br />
(siamo nel 1994) <strong>in</strong> “Mostra<br />
Nazionale degli allevamenti chian<strong>in</strong>i alle-<br />
a cura di Francesco Crociani<br />
SESTINO<br />
Dalla “fiera del Ranco”<br />
alla Mostra nazionale della Chian<strong>in</strong>a<br />
Un momento delle passate edizioni<br />
vati allo stato semibrado e iscritti al libro<br />
genealogico”. Ciò richiede anche una<br />
struttura ricettiva adeguata: nel 2001 si<br />
costituisce l’apposito “Consorzio Alpe<br />
della Luna” tra Comuni della Valtiber<strong>in</strong>a,<br />
Comunità Montana e Prov<strong>in</strong>cia di Arezzo,<br />
il quale rileva le strutture già appartenenti<br />
alla Cooperativa Pratomagno e<br />
procede poi con una riorganizzazione<br />
degli spazi”. L’appuntamento, <strong>in</strong>fatti, giunge<br />
a comprendere tre giornate fisse - 27,<br />
28 e 29 settembre - e il progetto orig<strong>in</strong>ario<br />
non era solo “mostra” ma anche<br />
“servizi”, momento di <strong>in</strong>contro e di<br />
aggiornamento sulle problematiche della<br />
zootecnia e della salute animale, sui progetti<br />
di sviluppo e sulle esigenze del mercato.<br />
Insomma, anche un momento di<br />
formazione e <strong>in</strong>formazione, soprattutto<br />
<strong>in</strong> difesa della sfida lanciata <strong>in</strong> favore della<br />
Chian<strong>in</strong>a e del mondo appenn<strong>in</strong>ico nuovo.<br />
“Il complesso - conclude il ricercatore<br />
storico locale Giancarlo Renzi – è stato<br />
<strong>in</strong>titolato a Silvio Datti (<strong>in</strong> passato anche<br />
La chian<strong>in</strong>a, protagonista<br />
della manifestazione<br />
s<strong>in</strong>daco di Badia Tedalda) e la mostra si è<br />
arricchita poi di un centro per il miglioramento<br />
genetico della razza chian<strong>in</strong>a, l<strong>in</strong>ea<br />
femm<strong>in</strong>a. L’antica “Fiera del Ranco”<br />
ormai è un ricordo che dovrebbe dare<br />
fierezza e coraggio agli allevatori di oggi,<br />
veri imprenditori, che a Ponte Presale<br />
giocano un ruolo di rilevanza nazionale”.
a cura di Claudio Roselli<br />
BAGNO DI ROMAGNA<br />
Turismo sociale, un nuovo segmento<br />
Bagno di Romagna significa terme. E terme significa turismo.<br />
Se dunque quest’ultimo comparto ha la freccia rivolta verso<br />
l’alto, anche l’economia del posto sorride. E di motivi per<br />
sorridere <strong>in</strong> questo <strong>2011</strong> la realtà di Bagno ne ha diversi:<br />
consapevole della sua forza di luogo termale <strong>in</strong> cima alla<br />
graduatoria regionale per ciò che riguarda la qualità dei servizi<br />
forniti (non è poco, <strong>in</strong> un contesto come quello dell’Emilia<br />
Romagna), il Comune capoluogo dell’Alto Savio può<br />
guardare con fiducia motivata a quella che può essere benissimo<br />
considerata una ventata di ripresa. “Siamo <strong>in</strong> attesa dei<br />
dati oggettivi che lo certifich<strong>in</strong>o nelle voci degli arrivi e delle<br />
presenze – esordisce la professoressa Liviana Zanetti, vices<strong>in</strong>daco<br />
bagnese, assessore al ramo e (lo ricordiamo) presidente<br />
dell’azienda di promozione turistica regionale dell’Emilia<br />
Romagna – ma l’osservazione macroscopica a Bagno di<br />
Romagna dalla metà di luglio <strong>in</strong> poi, anche attraverso i flussi<br />
registrati nei 3 stabilimenti termali, ci porta a concludere<br />
che nel mese e mezzo centrale della stagione le presenze<br />
siano state massicce e importanti”.<br />
La distribuzione dei turisti si è concentrata <strong>in</strong> alcune<br />
strutture oppure è stata uniforme?<br />
“Sia gli stabilimenti termali che gli alberghi hanno lavorato <strong>in</strong><br />
misura consistente – puntualizza l’assessore Zanetti - ma<br />
sono andati bene anche gli agriturismo e quest’anno un<br />
<strong>in</strong>cremento sensibile lo ha fatto registrare il fenomeno<br />
dell’escursionismo. Coloro che, a causa sempre delle ristrettezze<br />
dell’attuale situazione economica, si sono potuti permettere<br />
solo una o più giornate sporadiche, hanno scelto la<br />
zona di Bagno di Romagna e del monte Fumaiolo per le loro<br />
lunghe passeggiate escursionistiche e per apprezzare l’enogastronomia<br />
locale. E questo significa che anche i nostri<br />
ristoranti stilano un bilancio positivo”.<br />
Aggiungiamo un altro segmento turistico tipicamente<br />
zonale: i tanti laghi <strong>in</strong> altura e la pratica della<br />
pesca sportiva.<br />
“Non vi è dubbio che per gli appassionati di questa attività<br />
le strutture naturali non manch<strong>in</strong>o. A proposito di attività<br />
sportive, non dimentichiamo la mounta<strong>in</strong> bike: i ciclisti di<br />
questa specialità costituiscono un buon “esercito” e i sentieri<br />
che mettiamo a loro disposizione sono attrezzati e<br />
custoditi”.<br />
Novità specifiche legate al turismo di Bagno di<br />
Romagna?<br />
“Direi che un aspetto merita di essere sottol<strong>in</strong>eato e si tratta<br />
di una conferma rispetto al 2010, anno della vera novità:<br />
una sezione proveniente dalle Marche del “Filo d’Oro”, associazione<br />
che porta <strong>in</strong> vacanza i portatori di handicap, ha<br />
deciso con piacere di tornare a soggiornare qui a Bagno.<br />
Come si può notare, abbiamo aperto una porta importante<br />
anche al turismo sociale. I graditi ospiti hanno alloggiato <strong>in</strong><br />
alberghi già attrezzati sotto questo profilo (parlo qu<strong>in</strong>di di<br />
abbattimento delle barriere architettoniche) e a conv<strong>in</strong>cere<br />
gli operatori su un ritorno qui da noi è stata anche la comodità<br />
logistica dei servizi primari, concentrati fisicamente <strong>in</strong><br />
un fazzoletto abbastanza ristretto. E’ chiaro che quando sai<br />
di avere a due passi l’ufficio<br />
postale, la farmacia e la chiesa,<br />
questo diventa un vantaggio<br />
importante. Inoltre, queste<br />
persone disabili hanno potuto<br />
dilettarsi nello svolgere attività<br />
sportive e ricreative che<br />
sono allo studio, vedi le passeggiate<br />
lungo i laghi, il tiro<br />
con l’arco e la ippoterapia. Per<br />
noi è un segmento specifico di<br />
turismo <strong>in</strong> più sul quale vale la<br />
pena di lavorare. A compendio<br />
di tutto quanto f<strong>in</strong>ora abbiamo<br />
13<br />
Alto Savio<br />
La professoressa<br />
LIVIANA ZANETTI<br />
vices<strong>in</strong>daco di Bagno<br />
di Romagna,<br />
detto, c’è un particolare che non richiamiamo mai ma che<br />
riveste il suo peso fondamentale, specie <strong>in</strong> periodi di caldo<br />
particolarmente <strong>in</strong>tenso e opprimente come quello che<br />
abbiamo vissuto <strong>in</strong> luglio e nella seconda qu<strong>in</strong>dic<strong>in</strong>a di agosto:<br />
Bagno di Romagna è collocata all’<strong>in</strong>terno del Parco<br />
Nazionale delle Foreste Casent<strong>in</strong>esi e fra i prodotti gradevoli<br />
che può offrire c’è anche il suo clima, fatto di aria pulita e<br />
più fresca”.<br />
Quante sono state le <strong>in</strong>iziative che hanno reso <strong>in</strong>teressante<br />
e vivace la permanenza dei turisti a Bagno<br />
di Romagna e San Piero?<br />
“Diverse, tanto nel numero quanto soprattutto nel genere<br />
variegato delle manifestazioni. Siamo andati dai concerti al<br />
ballo liscio, dalle <strong>in</strong>iziative culturali alle mostre d’arte, con<br />
l’appuntamento fisso del mercat<strong>in</strong>o del martedì. Un’offerta<br />
tale da soddisfare un po’ tutti i gusti e tutte le generazioni”.<br />
Assieme dunque a tanti elementi positivi, un unico<br />
grande avversario di stagione che sembra f<strong>in</strong>almente<br />
(questo l’auspicio di tutti) essersi fatto da parte.<br />
Non è così?<br />
“In effetti, non avremmo previsto di dover fare i conti con il<br />
terremoto, che dal 24 maggio f<strong>in</strong>o a metà luglio è stata una<br />
costante pressochè quotidiana. Una lunga sequenza di scosse<br />
e scossette, anche se quelle un tant<strong>in</strong>o più forti sono state<br />
onestamente molto poche, però con il passare del tempo la<br />
popolazione del posto è rimasta logorata da un fenomeno<br />
che sembrava non dover più cessare e <strong>in</strong> questo frangente ci<br />
hanno dato una mano quei turisti che, decidendo comunque<br />
di rimanere, hanno contribuito se non altro a tranquillizzarci.<br />
Poi lo sciame sismico si è spostato <strong>in</strong> direzione di Santa<br />
Sofia ed è cessato. Speriamo adesso per un bel po’ di non<br />
avere più fastidi di questo tipo”.<br />
Che cosa ha fatto <strong>in</strong> più quest’anno Bagno di Romagna<br />
per migliorare la propria organizzazione <strong>in</strong> fatto<br />
di turismo?<br />
“Lo scorso 15 agosto abbiamo arricchito il nostro pacchetto,<br />
apponendo un altro significativo tassello con l’entrata <strong>in</strong><br />
funzione del servizio wi-fi. Per tutti i turisti è gratuito, purchè<br />
si registr<strong>in</strong>o presso lo Iat; imprenditori, giovani e chiunque<br />
ne abbia bisogno può così collegarsi su <strong>in</strong>ternet, scaricare<br />
la posta e chiamare con skype”.
14<br />
Alto Savio a cura di Davide Gambacci<br />
Le “vene” romagnole del Tevere:<br />
opera di Mussol<strong>in</strong>i<br />
VERGHERETO<br />
Nello splendido scenario delle Balze -<br />
paese all’<strong>in</strong>terno del Comune di Verghereto,<br />
che giace sull’Appenn<strong>in</strong>o Romagnolo a<br />
1096 metri sul livello del mare - nasce il<br />
fiume Tevere. Siamo esattamente nella<br />
vetta del Monte Fumaiolo a più di 1400<br />
metri sul livello del mare, la più elevata<br />
dell’Appenn<strong>in</strong>o Cesenate, una vera è propria<br />
“terrazza” con vista sul Montefeltro,<br />
sull’Alto Savio e su una parte della Valtiber<strong>in</strong>a<br />
Toscana, nonché sulla Repubblica di<br />
San Mar<strong>in</strong>o e, <strong>in</strong> caso di condizioni meteorologiche<br />
buone, pure sul Mare Adriatico.<br />
Le sorgenti del Fiume Tevere scaturiscono<br />
a proprio quattro passi dalla cima del<br />
Fumaiolo. Un ambiente <strong>in</strong>contam<strong>in</strong>ato e<br />
suggestivo con piccoli scorci quasi <strong>in</strong>triganti<br />
e avventurieri. Una folta vegetazione di<br />
colore verde ricopre il piccolo viottolo di<br />
ciottoli che conduce alla sorgente e che<br />
ogni giorno viene percorso da dec<strong>in</strong>e di<br />
persone, turisti e non. Sul monte Savio,<br />
oltre all’omonimo fiume, nasce “Il fiume<br />
sacro ai dest<strong>in</strong>i di Roma”, ovvero il Tevere.<br />
Questa frase, formata da sette parole, è<br />
stata impressa <strong>in</strong> una targa di marmo da<br />
Benito Mussol<strong>in</strong>i su una stele sormontata<br />
da un’aquila, sulla quale compaiono pure<br />
tre teste di lupo: e che il Tevere non<br />
potesse essere altro che romagnolo (come<br />
lui) fu sancito d’ufficio con lo spostamento<br />
che il duce effettuò dei conf<strong>in</strong>i regionali,<br />
distaccando il sito dalla storica appartenenza<br />
alle terre del Granducato di Toscana e<br />
al legame con Firenze. Mussol<strong>in</strong>i scrisse:<br />
“Qui nasce il fiume sacro ai dest<strong>in</strong>i di<br />
Roma” sul cippo lapideo che adorna il terrazzamento<br />
ove sgorga l’acqua del Tevere<br />
sul Monte Fumaiolo. Ma è veramente quella<br />
la sorgente del Tevere? L’osservatore<br />
attento che si reca <strong>in</strong> loco nota due confluenze<br />
fra diverse “vene”, un po’ più a<br />
valle. Tre vene, dunque, si uniscono e<br />
danno luogo ai primi tratti del fiume. Ma a<br />
quali quote nascono, qu<strong>in</strong>di? Di certo, ove<br />
adesso è il famoso “sito” realizzato da<br />
Mussol<strong>in</strong>i non nasce il fiume. La bocca da<br />
cui sgorga l’acqua è al term<strong>in</strong>e di un tratto<br />
<strong>in</strong>tubato. Non si può capire da dove si<br />
orig<strong>in</strong>i quell’acqua, anche per raffronto<br />
con le foto di oltre 75 anni fa. Infatti, l’<strong>in</strong>augurazione<br />
è avvenuta nel 1934; i faggi<br />
erano assai più giovani e <strong>in</strong> maggior numero<br />
(il piazzale è artificiale). Risalendo le<br />
altre due vene, sembra che queste nascano<br />
non di poco più <strong>in</strong> alto. Così come<br />
quella “storica” - se di una sola <strong>in</strong>tubata si<br />
tratta - alimenta anche l’acquedotto comunale.<br />
Il fiume Tevere, f<strong>in</strong> dalla sua nascita, è<br />
stato l’anima di Roma e il fatto che la città<br />
gli debba la propria stessa esistenza è<br />
descritto già nella prima scena della leggenda<br />
di fondazione, con Romolo e Remo<br />
nella cesta che, arenati sotto il ficus rum<strong>in</strong>alis,<br />
succhiano il colare zuccher<strong>in</strong>o dei frutti<br />
<strong>in</strong> attesa di una vera poppata. Tutti gli<br />
<strong>in</strong>sediamenti preromani il cui convergere<br />
diede luogo alla Roma storica “vedevano”<br />
il Tevere, ma dall’alto e non da vic<strong>in</strong>o, per<br />
evidenti ragioni di difesa e perché è sempre<br />
stato un fiume soggetto a piene<br />
improvvise. Il punto <strong>in</strong> cui la pianura alluvionale<br />
era più sicuramente guadabile era<br />
l’Isola Tiber<strong>in</strong>a, accanto alla quale si localizzò<br />
<strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e il punto di scambio tra le<br />
popolazioni etrusche che dom<strong>in</strong>avano la<br />
riva destra e i villaggi del Latium Vetus sulla<br />
riva s<strong>in</strong>istra. Inoltre, secondo un’antica<br />
leggenda romana, il toponimo Tevere deriverebbe<br />
da Tiber<strong>in</strong>o, un discendente di<br />
Enea morto annegato nelle sue acque. Il<br />
Tevere è sempre stato considerato un<br />
corso d’acqua storico, un fiume-museo. Il<br />
Tevere, grande fiume dell’Italia centrale e<br />
pen<strong>in</strong>sulare, è tributario del mar Tirreno<br />
con 405 chilometri di corso ed è il terzo<br />
fiume d’Italia per lunghezza dopo il Po (652<br />
chilometri) e l’Adige (410). Solca l’estrema<br />
sezione nord orientale della Toscana prima<br />
di entrare <strong>in</strong> Umbria a valle di Sansepolcro<br />
e di Anghiari. E’ ancora un corso d’acqua di<br />
modesta entità quando attraversa Città di<br />
La sorgente del TEVERE<br />
Castello e la valle Tiber<strong>in</strong>a, poi riceve il<br />
primo notevole affluente, il Chiascio (82<br />
chilometri) da s<strong>in</strong>istra. Oltre Todi riceve<br />
da destra il Paglia (67 chilometri). Immediatamente<br />
a valle di Orte, già <strong>in</strong> territorio<br />
laziale, riceve da s<strong>in</strong>istra il maggiore affluente,<br />
il Nera (116 chilometri), assai ricco di<br />
acqua. Il Nera raccoglie le acque del Vel<strong>in</strong>o,<br />
del Turano e del Salto. Ora la valle<br />
diviene molto ampia e il letto del fiume<br />
raggiunge f<strong>in</strong>o a 200 metri di larghezza. A<br />
monte di Roma vi si getta l’ultimo notevole<br />
affluente, l’Aniene (116 chilometri). Il<br />
Monte Fumaiolo <strong>in</strong>oltre, ospita una piccola<br />
stazione sciistica ed è attraversato da <strong>in</strong>numerevoli<br />
percorsi che danno modo di<br />
praticare anche sci di fondo, trekk<strong>in</strong>g,<br />
mounta<strong>in</strong> bike e arrampicate. Nei d<strong>in</strong>torni<br />
delle Balze si trovano suggestivi eremi religiosi,<br />
come quello di Sant’Alberico. All’<strong>in</strong>gresso<br />
del centro paese, c’è la piccola<br />
chiesa di Santa Maria Assunta, che custodisce<br />
anche due terrecotte <strong>in</strong>vetriate di <strong>in</strong>izio<br />
‘500, una delle quali rappresenta l’apparizione<br />
della Madonna a due pastorelle,<br />
avvenuta il 17 luglio 1494 e ancora festeggiata<br />
ogni anno. Questa zona è da sempre<br />
caratterizzata da una grande ospitalità e<br />
dalla presenza di persone dal carattere un<br />
po’ romagnolo e un po’ toscano; <strong>in</strong> antichità<br />
era una zona di valico usata sia dagli<br />
etruschi che dagli umbri. Un territorio da<br />
visitare qu<strong>in</strong>di sotto vari aspetti: da quello<br />
storico-culturale a quello sportivo, senza<br />
dimenticare quello naturalistico.
a cura di Claudio Roselli<br />
15<br />
Altotevere Umbro<br />
Silvano Ramaccioni, il tifernate che ha rifatto grande il Milan<br />
Silvano Ramaccioni, 72 anni, nativo e orig<strong>in</strong>ario di Città di Castello, ricopre da tre<br />
anni il ruolo di dirigente addetto agli arbitri nelle gare <strong>in</strong>terne italiane del Milan, ma<br />
ha un lungo passato di direttore sportivo prima e di team manager poi. A Città di<br />
Castello anche la sua formazione professionale: segretario della società biancorossa<br />
f<strong>in</strong>o al 1973, poi il ruolo di direttore sportivo al Cesena, matricola <strong>in</strong> assoluto<br />
della Serie A e la prima grande parentesi di Perugia, con la storica promozione nel<br />
massimo campionato conquistata nella stagione 1974/’75 e il secondo posto con<br />
imbattibilità nell’annata 1978/’79. Dal 1982, Ramaccioni è al Milan, con il quale<br />
vive da protagonista l’avvento di Silvio Berlusconi e tutti i trionfi rossoneri da diesse<br />
f<strong>in</strong>o al 1989 e da team manager (il primo <strong>in</strong> Italia) f<strong>in</strong>o al 2008: <strong>in</strong> totale, 8 scudetti,<br />
5 Coppe dei Campioni e poi Coppe Intercont<strong>in</strong>entali, una Coppa Italia e le<br />
Supercoppe Italiane ed Europea, più un altro record di imbattibilità nel trionfale<br />
campionato 1991/’92 con Fabio Capello allenatore. Per Silvano Ramaccioni anche<br />
un premio alla carriera (nella foto con il presidente della Prov<strong>in</strong>cia di Perugia,<br />
Marco V<strong>in</strong>icio Guasticchi), ricevuto a Perugia il 29 giugno 2010.<br />
Come è cambiato il mondo del calcio <strong>in</strong> 50 anni di carrie Perugia che conquistò la storica prima promozione <strong>in</strong> Serie AA.<br />
ra trascorsa a fare il direttore sportivo e il team manager? Era il Perugia di Vann<strong>in</strong>i, Scarpa, Sollier, Novell<strong>in</strong>o, Curi, Nappi e<br />
“Bella domanda! – esclama subito Silvano Ramaccioni – Direi Frosio. Ma sempre con i “grifoni” è impossibile dimenticare la<br />
comunque, se proprio volessi s<strong>in</strong>tetizzare al massimo il concetto, stagione 1978/’79, quando ci classificammo secondi dietro al<br />
che il passo fondamentale compiuto da calciatori e dirigenti è Milan stabilendo il record dell’imbattibilità per un campionato a<br />
stato quello di allontanarsi progressivamente dai momenti di 16 squadre. Record poi uguagliato e battuto con il Milan, che<br />
autarchia nei quali si viveva allora. Non si poteva parlare di stra- conservò lo zero sulla colonna delle sconfitte nel campionato<br />
nieri, ne’ di comunitari e di extracomunitari. Non so se sia stato 1991/’92 e che mise <strong>in</strong>sieme una striscia di 57 partite utili conse-<br />
un caso (ma credo che simili trionfi non nascano per caso!) il fatto cutive. Con la società rossonera, ho v<strong>in</strong>to <strong>in</strong> totale 8 scudetti e<br />
che da quel tipo di calcio sia sbocciata l’Italia che nel 1982 ha disputato altrettante f<strong>in</strong>ali di Coppa dei Campioni, 5 delle quali ci<br />
v<strong>in</strong>to i mondiali di Spagna. Era il calcio di Artemio Franchi, un hanno visto trionfare. Non mi dilungo con Intercont<strong>in</strong>entale,<br />
personaggio che ha reso grande l’Italia e che a sua volta è stato Supercoppe e altro”.<br />
grande <strong>in</strong> Europa. I calciatori guadagnavano molto di meno: f<strong>in</strong>o Le più belle “scoperte” calcistiche di Silvano Ramaccioni?<br />
a quando non è entrata <strong>in</strong> vigore la legge n. 91 del 1981, erano di “Walter Alfredo Novell<strong>in</strong>o e Salvatore Bagni, ai tempi del Peru-<br />
fatto “merce” di proprietà di una società; “merce” da poter tragia. Poi al Milan il mio ruolo è andato sempre più trasformandosi<br />
sferire a piacimento. Poi però, con la legge sopra ricordata, è dall’aspetto squisitamente tecnico a quello logistico. In quest’ulti-<br />
stato <strong>in</strong>trodotto il meccanismo della firma contestuale nel conmo periodo, il diesse Ariedo Braida ha lavorato bene <strong>in</strong> Sudametratto,<br />
che per allora costituiva una sorta di rivoluzione o quasi. rica, portando i vari Kakà, Pato e Thiago Silva”.<br />
Nel prosieguo, il calcio è gradualmente cresciuto. Senza dubbio, Quante volte riusciva a <strong>in</strong>crociare Silvio Berlusconi nei<br />
la svolta epocale è stata l’avvento degli sponsor. Io ero ancora a primi periodi al Milan?<br />
Perugia e la squadra umbra è stata fra le prime <strong>in</strong> assoluto a <strong>in</strong>se- “Accadeva una volta alla settimana e ogni volta c’era molta cordiarire<br />
il piccolo logo sulle maglie. Ultima tappa: la figura del proculità. Dal 1994 <strong>in</strong> poi, con l’<strong>in</strong>gresso <strong>in</strong> politica, le sue “abitud<strong>in</strong>i” siano<br />
ratore, a ulteriore tutela del calciatore”.<br />
cambiate. Lo devo a lui se sono diventato “team manager”, ruolo<br />
Nella scelta di un giocatore da acquistare, quali fattori tene- che nel calcio sono stato il primo io a occupare <strong>in</strong> Italia”.<br />
va nella dovuta considerazione, oltre alle doti tecniche? Una parte del suo cuore è rimasta a Città di Castello e<br />
“Le <strong>in</strong>dicazioni sul suo comportamento e sul suo grado di matu- <strong>in</strong> Alta Valle del Tevere, dove anche qui il calcio ha subirità<br />
erano fondamentali. Il lavoro di Arrigo Sacchi al Milan fu to cambiamenti che erano impensabili.<br />
anche di approfondimento dei risvolti caratteriali e della filosofia “E’ normale che Città di Castello sia sempre nel mio cuore, anche<br />
di vita del s<strong>in</strong>golo atleta; attraverso questi passaggi è <strong>in</strong>iziato il perché mio fratello vive sempre lì. Nel vedere un Gubbio <strong>in</strong> Serie<br />
processo di “assemblaggio” del gruppo v<strong>in</strong>cente poi ereditato da B, non so se il Castello e il Borgo debbano recitare il “mea culpa”,<br />
Fabio Capello e dagli altri tecnici. Non dimentichiamo poi la com- dal momento che a loro tempo hanno primeggiato nel centro<br />
ponente delle motivazioni: se un calciatore si affeziona subito alla Italia. In quanto alla presenza <strong>in</strong> Serie D di Arezzo, Trest<strong>in</strong>a e<br />
nuova dest<strong>in</strong>azione ed è attratto dall’ambiente, capisci subito che Pierantonio, dico che l’Alta Valle del Tevere ha registrato un<br />
da lui potrai tirar fuori ciò che vuoi”.<br />
proliferare di squadre tale da creare nuclei di microcalcio, il che<br />
Quanti sono i giorni o le stagioni della carriera di Silvano ha alimentato lo spirito di campanile. A questi livelli, nel calcio<br />
Ramaccioni dirigente che meritano di essere ricordati? gravitano più giovani e da parte dei dirigenti regna una maggiore<br />
“Davvero tanti! Pensiamo al campionato di Serie B v<strong>in</strong>to dal oculatezza. Ricordo i grandi derby di vallata <strong>in</strong> Serie D e dico che<br />
Perugia nell’annata 1974/’75: l’organico era stato r<strong>in</strong>novato per oggi <strong>in</strong> questa categoria non vi sono più giocatori del calibro di<br />
ben 16 unità, così come l’allenatore, Ilario Castagner. Ebbene, Mioni, Pittaccio e Catalani da una parte e di Gatticchi e Crist<strong>in</strong>i<br />
quel Perugia che l’anno prima si salvò <strong>in</strong> extremis si trasformò nel dall’altra. Professionisti veri, che però sono stati meno fortunati”.
16<br />
Altotevere Umbro a cura di Davide Gambacci<br />
Turismo: freccia <strong>in</strong> alto<br />
grazie <strong>in</strong> primis agli stranieri<br />
Movimento turistico <strong>in</strong> decisa crescita a<br />
Città di Castello e <strong>in</strong> Altotevere Umbro.<br />
I dati ufficiali elaborati dal Servizio Turistico<br />
Associato dell’Alta Valle del Tevere<br />
si riferiscono per ora al primo semestre<br />
del <strong>2011</strong>, ma dicono che vi è stato<br />
un <strong>in</strong>cremento rispetto al corrispondente<br />
periodo del 2010, con una impennata<br />
dei visitatori stranieri. Gli arrivi di turisti<br />
nelle strutture ricettive del territorio<br />
comunale di Città di Castello sono<br />
aumentati dell’8.33%,passando da 20261<br />
a 21948 unità e le presenze del 5.88%<br />
per cento (da 58495 a 61935 pernottamenti).<br />
Su scala regionale, nello stesso<br />
periodo, gli arrivi sono cresciuti del<br />
6.37% cento e le presenze del 5.96% per<br />
cento, per cui l’ambito del Tifernate si<br />
colloca – seppure leggermente ma <strong>in</strong><br />
maniera pur sempre significativa – al di<br />
sopra delle medie registrate dall’Umbria.<br />
Determ<strong>in</strong>ante il contributo dei<br />
turisti stranieri, attirati dalla riscoperta<br />
delle bellezze paesaggistiche, artistiche,<br />
culturali e storiche offerte da Città di<br />
Castello. Nel primo semestre del <strong>2011</strong>,<br />
gli arrivi sono aumentati rispetto al 2010<br />
del 26.98% (da 2520 a 3200 unità) e le<br />
presenze sono salite del 28.84% (da<br />
8866 a 11423 pernottamenti), con l’<strong>in</strong>cremento<br />
più vistoso che si è registrato<br />
nel settore alberghiero, nel quale gli<br />
arrivi sono cresciuti del 40.08% (da<br />
1674 a 2345 unità) e le presenze del<br />
33.38% (da 3697 a 4931 pernottamenti).<br />
Di segno positivo anche i riscontri<br />
riguardanti i turisti italiani, con un<br />
aumento del 5.68% negli arrivi (da 17741<br />
a 18748 unità) e dell’1.78% per cento<br />
nelle presenze (da 49629 a 50512 pernottamenti).<br />
Se da Città di Castello ci<br />
allarghiamo all’<strong>in</strong>tero Altotevere<br />
Umbro, notiamo che tutte le variazioni<br />
percentuali dei dati totali sono positive<br />
e pers<strong>in</strong>o superiori a quelle della regio-<br />
RISTORANTE<br />
PIZZERIA<br />
CUCINA SICILIANA<br />
SPECIALITÀ PESCE<br />
ne. E’ <strong>in</strong> fondo ciò che conta,<br />
anche se occorre fare dei dist<strong>in</strong>guo,<br />
perché a fronte di una consistente<br />
crescita di arrivi e presenze<br />
negli esercizi alberghieri<br />
(vale tanto per gli italiani quanto per gli<br />
stranieri) funge da piccolo contrappeso<br />
il -4.14% sulla voce “arrivi” per gli italiani<br />
nelle strutture extralberghiere, ossia<br />
agriturismo, “country house”, “bed &<br />
breakfast”, case e appartamenti per<br />
vacanze o a uso turistico. E questo dato<br />
non è assolutamente controbilanciato<br />
dagli arrivi degli stranieri, per cui la<br />
media di categoria rimane <strong>in</strong>feriore del<br />
3.02%, nonostante sul fronte “presenze”<br />
la differenza sia positiva ma pur<br />
sempre <strong>in</strong>feriore alle medie regionali.<br />
Sono allora i dati degli alberghi a far<br />
salire <strong>in</strong> alto la freccia, con le presenze<br />
degli stranieri che sfiorano addirittura il<br />
50% <strong>in</strong> più (49.67%). Risultato: gli arrivi<br />
complessivi sono aumentati del 12.88%<br />
e le presenze del 12.01%. Eccoci allora<br />
ai totali relativi alle variazioni percentuali,<br />
<strong>in</strong>serendo fra parentesi quelle rilevate<br />
su base regionale: arrivi di italiani +4.93%<br />
(+4.04%), presenze di italiani +6.02%<br />
(+4.52%), arrivi di stranieri +18.27%<br />
(+13.37%) e presenze di stranieri<br />
+19.24% (+9.41%). I due totali: arrivi<br />
35457, pari a +7.21% rispetto al primo<br />
semestre 2010 (+6.37% la variazione <strong>in</strong><br />
Umbria); presenze 115476, pari a<br />
+9.45% (+5.96% la variazione <strong>in</strong> Umbria).<br />
Il comprensorio altotiber<strong>in</strong>o, <strong>in</strong> una ipotetica<br />
classifica che tiene conto delle<br />
variazioni percentuali, si colloca dietro il<br />
Tuderte (che registra il salto percentuale<br />
più consistente sia sugli arrivi che<br />
sulle presenze, vedi quasi il 20%), l’Amer<strong>in</strong>o<br />
(15%) e il Folignate (oltre l’11%).<br />
Un quarto posto sostanziale, se si pensa<br />
che l’Eugub<strong>in</strong>o è davanti con gli arrivi ma<br />
nettamente dietro con le presenze e<br />
Largo Crociani 6<br />
San Giust<strong>in</strong>o (Pg)<br />
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che il Trasimeno è davanti sulla seconda<br />
voce, mentre è l’unico ambito a evidenziare<br />
il segno negativo percentuale sulla<br />
variazione degli arrivi. “Sono dati importanti,<br />
che ci soddisfano, ma sui quali è<br />
opportuno non cullarsi – ha commentato<br />
l’assessore al Turismo del Comune di<br />
Città di Castello, Riccardo Carletti –<br />
per cui si pone l’esigenza di <strong>in</strong>dividuare,<br />
mettere a sistema e potenziare tutti gli<br />
strumenti necessari a implementare e<br />
migliorare la nostra offerta turistica,<br />
nella conv<strong>in</strong>zione che questo settore<br />
possa diventare un volano fondamentale<br />
per la nostra economia”. L’assessore ha<br />
evidenziato come l’amm<strong>in</strong>istrazione<br />
abbia <strong>in</strong>tenzione di lavorare per valorizzare<br />
il turismo religioso, culturale (con<br />
l’attenzione rivolta soprattutto alle collezioni<br />
Burri e al progetto del Centro di<br />
Arte Contemporanea), enogastronomico,<br />
termale e congressuale. Auspicabile,<br />
anche il potenziamento dei collegamenti<br />
aerei da Sant’Egidio, al quale si guarda<br />
con particolare attenzione. E <strong>in</strong>tanto,<br />
c’è stato un nuovo segnale di “<strong>in</strong>tegrazione”<br />
turistica con il versante toscano<br />
della vallata: dopo il biglietto cumulativo<br />
per il museo diocesano di Città di<br />
Castello e quello civico di Sansepolcro,<br />
ecco il “gemellaggio” fra la Mostra<br />
Nazionale del Cavallo di Città di Castello<br />
e il Palio della Balestra di Sansepolcro,<br />
accomunati da una unica campagna promozionale.<br />
Il biglietto d’<strong>in</strong>gresso alla<br />
rassegna tifernate ha prodotto uno<br />
sconto sul prezzo di acquisto del biglietto<br />
per assistere alla secolare sfida dei<br />
biturgensi con Gubbio <strong>in</strong> piazza Torre di<br />
Berta e viceversa.
a cura di Davide Gambacci<br />
Ord<strong>in</strong>e pubblico<br />
a San Giust<strong>in</strong>o:<br />
non solo videosorveglianza<br />
Tempo di videosorveglianza anche per il Comune di San Giust<strong>in</strong>o.<br />
Sono già funzionanti le telecamere che l’amm<strong>in</strong>istrazione<br />
ha posizionato nel capoluogo e nelle due dist<strong>in</strong>te frazioni di<br />
Selci e di Lama, anche se da tempo formano entrambe un unico<br />
paese. Gli occhi puntati del “grande fratello” sono <strong>in</strong> totale 5,<br />
anche se fondamentalmente i luoghi sono tre: piazza del Municipio<br />
a San Giust<strong>in</strong>o, dove sono state posizionate una “dome”<br />
sopra il palazzo comunale che ruota <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uazione sulla<br />
piazza stessa, più due fisse, con una che “guarda” <strong>in</strong> direzione<br />
di Sansepolcro e l’altra verso Città di Castello; il centro di Selci,<br />
con una seconda “dome” che <strong>in</strong>quadra viale Francesco Nardi,<br />
piazza Vittorio Veneto e via Sant’Andrea; piazza Ferrer a Lama,<br />
con orientamento verso il viale della<br />
Stazione. La videosorveglianza offre lo<br />
spunto per trattare più <strong>in</strong> generale<br />
l’argomento della sicurezza e dell’ord<strong>in</strong>e<br />
pubblico <strong>in</strong> un Comune che negli<br />
ultimi tempi è cresciuto nella popolazione<br />
f<strong>in</strong>o a sfiorare attualmente i<br />
12000 abitanti. E la differenza con<br />
Sansepolcro (che è a quota 16300)<br />
non è più netta come qualche lustro<br />
addietro. Rispetto a Città di Castello<br />
e alla stessa Sansepolcro, i centri che<br />
cont<strong>in</strong>uano a costituire i pr<strong>in</strong>cipali poli<br />
di attrazione per i giovani, i problemi<br />
di San Giust<strong>in</strong>o sono senza dubbio m<strong>in</strong>ori o quantomeno assai<br />
più limitati. “Con l’<strong>in</strong>stallazione delle telecamere abbiamo ottenuto<br />
importanti risultati <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di prevenzione – commenta<br />
il s<strong>in</strong>daco Fabio Buschi – poiché le apparecchiature che riprendono<br />
<strong>in</strong> alta def<strong>in</strong>izione fungono da efficace deterrente. Anche<br />
sul fronte degli schiamazzi e dei rumori, specie di notte, la<br />
guardia deve essere “montata” solo <strong>in</strong> occasione di feste e<br />
manifestazioni, per cui si tratta di un fenomeno circostanziato.<br />
Gli episodi di vandalismo come spesso si registrano a Sansepolcro<br />
qui sono di fatto <strong>in</strong>esistenti, proprio perché di notte non vi<br />
è assolutamente movimento, salvo episodi alquanto sporadici”.<br />
E sul fronte extracomunitari e droga? “Sul primo, la convivenza<br />
<strong>in</strong>staurata è oramai pacifica, per cui possiamo dire di aver raggiunto<br />
un punto di equilibrio; sul secondo aspetto, è <strong>in</strong>utile<br />
nasconderlo: gli stupefacenti girano, il consumo c’è e co<strong>in</strong>volge<br />
anche i nostri ragazzi. E’ chiaro allora che dovremo prestare<br />
maggiore attenzione sotto questo profilo; per il resto, la situazione<br />
generale può essere considerata sotto controllo”. Pierlu-<br />
17<br />
Altotevere Umbro<br />
igi Leonardi, consigliere dell’opposizione di centrodestra, non<br />
è critico nei confronti della videosorveglianza, anche se … “Pur<br />
essendo un passo <strong>in</strong> avanti compiuto, resta nella sostanza un<br />
palliativo, perché chi è animato da propositi poco legali potrebbe<br />
ben presto adattarsi al nuovo contesto. Della serie: le telecamere<br />
sono montate da una parte? E allora agisco dall’altra. E’<br />
anche vero, comunque, che negli ultimi tempi i controlli da<br />
parte dei carab<strong>in</strong>ieri stanno aumentando: servirebbero dei<br />
progetti mirati di polizia municipale, per quanto mi rendo<br />
conto che di questi tempi i soldi non siano molti”. Ma quale<br />
voce è da considerare più preoccupante? “Sicuramente quella<br />
dei furti nelle abitazioni, anche se rispetto all’estate 2010 la<br />
situazione è nettamente migliorata. In casi del genere, si ha la<br />
percezione di una scarsa presenza dell’ord<strong>in</strong>e pubblico e <strong>in</strong>oltre<br />
si creano nei s<strong>in</strong>goli delle psicosi che non si scrollano subito<br />
di dosso. I casi di vandalismo sono quasi <strong>in</strong>esistenti e i rapporti<br />
con gli extracomunitari sono normali (serpeggia ancora,<br />
tuttavia, una certa forma di ostilità nei loro confronti che<br />
chiama <strong>in</strong> causa spesso più il<br />
nostro n che il loro atteggiamento),<br />
mentre m sta diventando sempre<br />
più p serio il problema degli stupefacenti,<br />
f che è generalizzato e non<br />
<strong>in</strong>veste i soltanto San Giust<strong>in</strong>o e i<br />
suoi s centri. Non solo: il traffico di<br />
coca<strong>in</strong>a c e sp<strong>in</strong>elli è frequente<br />
anche a fra i ragazzi sotto i 18 anni<br />
e avviene pers<strong>in</strong>o nei pubblici<br />
esercizi. e Purtroppo, il controllo è<br />
più p difficile di quanto si possa<br />
immag<strong>in</strong>are”. i<br />
Tirata <strong>in</strong> ballo dal<br />
consigliere c<br />
Leonardi, seppure <strong>in</strong><br />
term<strong>in</strong>i molto tranquilli, la polizia municipale coglie l’opportunità<br />
per spiegare i progetti realizzati e da realizzare. “Oltre<br />
all’entrata <strong>in</strong> funzione delle telecamere della videosorveglianza<br />
– ricorda Antonello Guadagni, comandante <strong>in</strong>caricato dei vigili<br />
urbani di San Giust<strong>in</strong>o – abbiamo un altro progetto attuato che<br />
ha ricevuto l’ok della Regione dell’Umbria: quello della polizia<br />
di prossimità, consistente nel dislocamento delle pattuglie sul<br />
territorio, con particolare concentrazione nei cosiddetti<br />
“obiettivi sensibili”, vedi uffici postali e banche quando è il<br />
periodo della riscossione delle pensioni e qu<strong>in</strong>di gli anziani<br />
diventano il bersaglio preferito. C’è anche un progetto tipicamente<br />
estivo, <strong>in</strong> collaborazione con il Comune di Citerna, che<br />
riguarda i servizi notturni della polizia municipale ed è specifico<br />
per il f<strong>in</strong>e settimana: copertura f<strong>in</strong>o all’1.30 di notte con la<br />
pattuglia composta da 3 persone, al f<strong>in</strong>e di garantire una maggiore<br />
sicurezza agli operatori <strong>in</strong> divisa, nonostante traffico e<br />
consumo di droga siano una sorta di “mal comune” che non<br />
risparmia nemmeno San Giust<strong>in</strong>o”.
18<br />
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O.M.A.C.<br />
dove la parola crisi non esiste<br />
Laddove la crisi non riesce ad arrivare!<br />
Potrebbe essere questo il titolo che merita<br />
la O.M.A.C. snc di Sansepolcro, azienda<br />
specializzata <strong>in</strong> strutture edilizie e f<strong>in</strong>iture<br />
<strong>in</strong> acciaio, <strong>in</strong>ox e lamiera e <strong>in</strong> macch<strong>in</strong>ari <strong>in</strong><br />
ferro. In momenti di difficoltà come quelli<br />
attuali, sperando che f<strong>in</strong>almente il vento<br />
possa com<strong>in</strong>ciare a cambiare direzione, c’è<br />
chi <strong>in</strong>via segnali concreti di fiducia e ottimismo<br />
all’economia locale. Se dunque la<br />
O.M.A.C. ha cont<strong>in</strong>uato regolarmente la<br />
propria attività, è perché la serietà e la<br />
professionalità nel lavoro sono requisiti più<br />
forti di qualsiasi altra ragione. Ed è sempre<br />
con piacere che sulle pag<strong>in</strong>e del nostro<br />
periodico riportiamo esempi di imprenditoria<br />
attiva e d<strong>in</strong>amica, che nasce e cresce<br />
sul posto, compiendo quel percorso evolutivo<br />
classico che è figlio anche della determ<strong>in</strong>azione<br />
con la quale si<br />
affrontano tutte le avventure<br />
più belle. Parlare della<br />
O.M.A.C. significa raccontare<br />
una storia che ribadisce a<br />
tutti con quale spirito e dedizione<br />
ci si deve impegnare <strong>in</strong><br />
quegli obiettivi <strong>in</strong> cui si crede.<br />
E’ la storia di un’azienda<br />
venuta alla luce nell’aprile del<br />
1990, quando due giovani<br />
amici e colleghi di lavoro che<br />
hanno maturato un bel bagaglio<br />
di esperienza all’<strong>in</strong>terno di un’altra<br />
ditta del settore operante a Sansepolcro,<br />
l’offic<strong>in</strong>a Calestr<strong>in</strong>i, decidono di mettersi<br />
<strong>in</strong> proprio. Adriano Agost<strong>in</strong>elli, oggi conosciuto<br />
per essere anche il presidente di<br />
Cna Valtiber<strong>in</strong>a, ha ancora 24 anni; il socio<br />
Danilo Chiar<strong>in</strong>i, anghiarese di orig<strong>in</strong>e ma<br />
oramai biturgense, ne ha 30. In entrambi<br />
c’è l’entusiasmo, ma anche la consapevolezza<br />
di <strong>in</strong>traprendere una nuova strada,<br />
sapendo che adesso dovranno camm<strong>in</strong>are<br />
con le loro gambe. Avere il mestiere <strong>in</strong><br />
mano – come si dice da queste parti – è<br />
una bella cosa, ma per fare l’imprenditore<br />
non basta: occorrono anche <strong>in</strong>gegno, fantasia<br />
e creatività da mettere ovviamente a<br />
frutto. E allora? “L’avvio della nostra attività<br />
– ricordano Agost<strong>in</strong>elli e Chiar<strong>in</strong>i – è<br />
stato contraddist<strong>in</strong>to dalla produzione di<br />
ponti per il caricamento degli essiccatoi del<br />
tabacco “kentucky”, il prodotto per eccellenza<br />
dell’agricoltura locale. L’esigenza di<br />
garantire una maggiore sicurezza e di evita-<br />
19<br />
Aziende <strong>in</strong> vetr<strong>in</strong>a<br />
re <strong>in</strong>utili sforzi ai coltivatori ha suggerito<br />
l’ideazione di questi impianti automatizzati,<br />
che portano la nostra firma. Ebbene, dal<br />
’90 <strong>in</strong> poi ne abbiamo fatti più di 100 e oggi<br />
siamo tornati a lavorare sui ponti per la<br />
loro messa a norma e per migliorarli<br />
rispetto al passato. Abbiamo lavorato per<br />
la Valtiber<strong>in</strong>a, per la vic<strong>in</strong>a prov<strong>in</strong>cia di<br />
Perugia e per il Beneventano, altra zona <strong>in</strong><br />
cui si produce il “kentucky”. Nei due anni<br />
<strong>in</strong>iziali eravamo soli, poi sono arrivati i<br />
primi operai. Adesso siamo <strong>in</strong> 8 e per un<br />
settore<br />
come il<br />
nostro si<br />
tratta di un<br />
buon numero.<br />
Sempre<br />
sul versante<br />
tabacco, t abbiamo<br />
m realizzato<br />
2 anni fa un<br />
braccio b per la<br />
sua s raccolta<br />
sul campo”. Ma O.M.A.C. non è soltanto<br />
questo. “L’azienda opera su tre settori: 1)<br />
agricolo. Con quello siamo nati e andiamo<br />
avanti, anche se <strong>in</strong> misura ridotta, vista la<br />
crisi del tabacco; 2) carpenteria leggera e<br />
pesante (rec<strong>in</strong>zioni e cancelli per abitazioni<br />
civili) su disegno del cliente o su progettazione<br />
<strong>in</strong>terna; 3) arredamenti <strong>in</strong>terni, dalle<br />
r<strong>in</strong>ghiere <strong>in</strong> acciaio <strong>in</strong>ox alle porte e agli<br />
<strong>in</strong>fissi con profili speciali tipo acciaio <strong>in</strong>ox e<br />
corten”. Le vostre credenziali migliori? “La<br />
garanzia che forniamo al cliente – dicono<br />
entrambi – e poi la voglia di novità: è l’aspetto<br />
sul quale vale la pena di scommette-<br />
re. Serietà, qualità e idee sono i nostri<br />
card<strong>in</strong>i. Tante scale di villette e appartamenti<br />
sono state disegnate, progettate e<br />
costruite da noi”. Esiste una nutrita concorrenza<br />
nel vostro comparto? “Senza<br />
dubbio sì a livello di qualità, anche se poi<br />
numericamente non siamo <strong>in</strong> molti nella<br />
zona: dipende dai settori. E comunque,<br />
siamo <strong>in</strong> rapporti di amicizia e correttezza<br />
reciproci. Ognuno è sicuro delle proprie<br />
capacità e allora il lavoro c’è per tutti”.<br />
Due motivi per guardare con lungimiranza<br />
al futuro? “Il gruppo di giovani che abbiamo<br />
<strong>in</strong> offic<strong>in</strong>a: ragazzi precisi e corretti, la cui<br />
età oscilla dai 25 ai 45 anni. D’altronde,<br />
nell’artigianato le mani “magiche” le<br />
abbiamo solo<br />
nnoi<br />
italiani. Alla<br />
sstessa<br />
maniera,<br />
ppoi,<br />
il pacchetto<br />
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acquisito<br />
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si presenta<br />
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la seconda<br />
vvolta;<br />
vuol dire<br />
che la prima lo ha lasciato soddisfatto. E’<br />
una sorta di fidelizzazione, la nostra, dal<br />
momento che spesso siamo impegnati e<br />
dobbiamo dire a chi ci commissiona il<br />
lavoro di dover pazientare per qualche<br />
giorno, ma nessun problema: ci rispondono<br />
che sono disposti anche ad aspettare,<br />
pur di farsi servire da noi”. La crisi <strong>in</strong>somma<br />
non vi ha nemmeno sfiorato? “Come<br />
azienda no. Abbiamo sempre lavorato a<br />
pieno ritmo, anche se i marg<strong>in</strong>i di 5-6 anni<br />
fa non ci sono più. Diverso è l’approccio<br />
con il mercato, ma – lo ripetiamo – il<br />
lavoro non è mai mancato!”. Obiettivi a<br />
breve? “Abbiamo bisogno di maggiori<br />
spazi: il capannone si sta rivelando piccolo<br />
(e non da ora) e qu<strong>in</strong>di dobbiamo aumentare<br />
la nostra superficie. Anche questo<br />
vorrà dire qualcosa!”.
20<br />
l’Inter l’Intervista vista<br />
“A 360 gradi con …”<br />
Silvia Zeta<br />
e Maurizio Ceci<br />
Un’<strong>in</strong>tesa perfetta a livello sia sentimentale che professionale.<br />
Un’<strong>in</strong>tesa che ha prodotto <strong>in</strong> poco tempo la crescita<br />
esponenziale di un’azienda di Sansepolcro, nata come Tibermeccanica<br />
oltre 40 anni fa e oggi Tiber Pack, che attraverso<br />
la scelta strategica dell’alta automazione nel packag<strong>in</strong>g si è<br />
proiettata su una dimensione mondiale, divenendo uno dei<br />
fiori all’occhiello di un’economia di Sansepolcro e dell’<strong>in</strong>tera<br />
Alta Valle del Tevere che anche nei momenti di crisi è capace<br />
di <strong>in</strong>viare segnali di efficienza, di fiducia e qu<strong>in</strong>di di ottimismo,<br />
componente essenziale per poter guardare al futuro.<br />
La stessa Associazione degli Industriali della Prov<strong>in</strong>cia di<br />
Arezzo l’ha di recente segnalata come uno dei modelli di<br />
imprenditoria da prendere come esempio. “Siamo due persone<br />
che però condividono la vita dentro e fuori l’azienda<br />
con una s<strong>in</strong>tonia tale da essere di fatto una sola”, precisa con<br />
il sorriso stampato sulle labbra Maurizio Ceci, la persona che<br />
con il suo bagaglio di esperienze è stata l’artefice dieci anni<br />
fa della grande svolta. E’ lui il responsabile della parte operativa<br />
nonché il vicepresidente della Tiber Pack, mentre la<br />
presidente è Silvia Zeta, che ha raccolto il testimone del<br />
padre Stenio, fondatore della Tibermeccanica, azienda<br />
“satellite” della Buitoni dei tempi d’oro, nella quale si garantivano<br />
riparazioni meccaniche di tornitura e fresatura, ma<br />
anche la realizzazione di macch<strong>in</strong>ari di precisione. “Io sarò<br />
pure l’operativo e il creativo della situazione – afferma Maurizio<br />
Ceci – ma l’anima di tutto è Silvia (che sorride compiaciuta<br />
n.d.a.), se non altro perché lei è vissuta e cresciuta <strong>in</strong><br />
azienda e anche oggi ha le sue belle responsabilità sul versante<br />
amm<strong>in</strong>istrativo e <strong>in</strong>formatico”. E’ un’atmosfera familiare e<br />
accogliente quella che l’ospite percepisce f<strong>in</strong> da quando<br />
varca il cancello dell’edificio (il term<strong>in</strong>e capannone è riduttivo)<br />
posizionato nel cuore della zona <strong>in</strong>dustriale di Santafiora.<br />
Qual è il grande segreto del successo di Tiber Pack?<br />
“E’ ovvio che le capacità professionali siano una componente<br />
essenziale – rispondono Silvia e Maurizio – però il valore<br />
aggiunto è dato dalla grande serenità che regna nel nostro<br />
ambiente. Se dal 2005 a oggi abbiamo quasi triplicato il nostro<br />
personale, raggiungendo le circa 40 unità e se siamo arrivati<br />
a fatturare 8 milioni di euro da un milione e 200000, lo si<br />
deve al contributo della eccezionale squadra che siamo riusciti<br />
a mettere <strong>in</strong> piedi. Ogni s<strong>in</strong>golo addetto, ciascuno per il<br />
settore di appartenenza, è un attore protagonista nella realizzazione<br />
del brevetto da noi ideato e la sua fattiva partecipazione<br />
al risultato f<strong>in</strong>ale è motivo di particolare gratifica. Il<br />
co<strong>in</strong>volgimento è qu<strong>in</strong>di totale e alimenta le motivazioni. E’<br />
bello per un imprenditore vedere che nella sua azienda – e<br />
qui alla Tiber Pack esiste di fatto un processo <strong>in</strong>terno di filiera,<br />
anche se non mancano le collaborazioni esterne – i dipendenti<br />
si recano a lavorare con il sorriso sulle labbra. L’armonia<br />
è il grande patrimonio di cui ci vantiamo: niente parolac-<br />
a cura di Claudio Roselli<br />
Una diplomata ragioniera e un perito meccanico al timone<br />
della Tiber Pack di Sansepolcro, azienda che si trova<br />
nella zona <strong>in</strong>dustriale di Santafiora. Lei è Silvia Zeta, figlia<br />
di Stenio, fondatore nel 1968 della Tibermeccanica,<br />
azienda di fiducia della Buitoni; lui è Maurizio Ceci, proveniente<br />
dall’ufficio tecnico e dai reparti produttivi dello<br />
stabilimento Buitoni. La Tibermeccanica, nata come offic<strong>in</strong>a<br />
di riparazioni meccaniche, <strong>in</strong>izia nel 1977 a costruire<br />
le prime macch<strong>in</strong>e automatiche e importanti aziende del<br />
settore alimentare affidano ad essa revisioni, modifiche e<br />
personalizzazioni su macch<strong>in</strong>ari esistenti. E’ il primo<br />
passo sul versante della ricerca e dell’<strong>in</strong>novazione: il camm<strong>in</strong>o<br />
prosegue a <strong>in</strong>izio millennio con l’avvento di Maurizio<br />
Ceci e il ricambio generazionale che porta Silvia Zeta alla<br />
presidenza e alla responsabilità della parte amm<strong>in</strong>istrativa<br />
e <strong>in</strong>formatica; Maurizio si occupa di quella operativa e<br />
dalla loro stretta collaborazione <strong>in</strong>izia l’escalation che ha<br />
fatto di Tiber Pack un’azienda di livello mondiale nel<br />
campo dell’alta automazione applicata al packag<strong>in</strong>g,<br />
forte di circa 40 dipendenti e di un fatturato che nell’ultimo<br />
lustro ha realizzato una vera e propria impennata. I<br />
settori <strong>in</strong> cui Tiber Pack è leader sono il “Food”, il “Friut<br />
& Vegetables”, il “General Industries” e il “Tissue”.<br />
ce, massima collaborazione e se c’è qualche problema si<br />
risolve subito con la massima tranquillità. E’ il metodo migliore<br />
per fare <strong>in</strong> modo che ognuno die sempre il meglio di se’<br />
stesso, cosa che avviene puntualmente. Oltre alla struttura<br />
tecnica e amm<strong>in</strong>istrativa, non dimentichiamo poi quella commerciale,<br />
dalla quale non si può presc<strong>in</strong>dere”.<br />
Che cosa è avvenuto nel 2001?<br />
“Che la Tibermeccanica era arrivata al classico momento <strong>in</strong><br />
cui avrebbe dovuto decidere quale strada imboccare. In<br />
altre parole, si poneva una riflessione sulle sue prospettive e<br />
su quale sarebbe stato il suo futuro. In quel frangente sono<br />
arrivato io – è Maurizio che parla – portando le conoscenze<br />
acquisite all’<strong>in</strong>terno della Buitoni e siccome il terreno di<br />
questa azienda era molto fertile, perché l’esperienza maturata<br />
era notevole, ho ritenuto che il passaggio chiave fosse<br />
uno: trasformare le macch<strong>in</strong>e artigianali che si producevano<br />
<strong>in</strong> prototipi <strong>in</strong>dustriali. Per fare questo, però, occorreva<br />
<strong>in</strong>vestire e qu<strong>in</strong>di, come è nel percorso di ogni impresa,<br />
anche rischiare per ottenere risultati. L’anno 2005 – ricorda<br />
poi Silvia – è stato poi quello del ricambio generazionale <strong>in</strong><br />
azienda: io ho assunto la presidenza e abbiamo com<strong>in</strong>ciato a<br />
sviluppare progetti <strong>in</strong> Italia e all’estero. L’anno 2006, <strong>in</strong>vece,<br />
è stato quello del decollo: da allora, è stato un cont<strong>in</strong>uo<br />
crescendo”.<br />
Ciò significa che per voi la parola “crisi” non è esistita?<br />
“La realtà è che proprio nei periodi di crisi devi trovare il<br />
coraggio di <strong>in</strong>vestire e qu<strong>in</strong>di di rischiare – precisa Silvia -<br />
perché così facendo ti ritrovi <strong>in</strong> “pole position” quando la<br />
situazione torna di nuovo <strong>in</strong> discesa. E allora – prosegue<br />
Maurizio – abbiamo applicato le nostre conoscenze per<br />
risolvere le esigenze di un magazz<strong>in</strong>o di produzione di fragole<br />
della Sociedad Cooperativa Andaluza Santa Maria de La
Ràbida, importante realtà agricola spagnola con la realizzazione<br />
di una l<strong>in</strong>ea completa dal campo al camion, comprendente<br />
tre macch<strong>in</strong>e: una decest<strong>in</strong>atrice, una coperchiatrice e<br />
una cest<strong>in</strong>atrice su plateau. La frutta dai campi arriva spesso<br />
nei magazz<strong>in</strong>i <strong>in</strong> cest<strong>in</strong>i: la decest<strong>in</strong>atrice estrare i cest<strong>in</strong>i e li<br />
riord<strong>in</strong>a <strong>in</strong> una unica fila, orientati e cadenzati, con recupero<br />
delle ceste vuote. La coperchiatrice funziona di cont<strong>in</strong>uo e<br />
la cest<strong>in</strong>atrice serve per l’<strong>in</strong>serimento automatico di cest<strong>in</strong>i<br />
(con coperchio o ret<strong>in</strong>ati) <strong>in</strong> plateaux di cartone e ceste di<br />
plastica o legno. F<strong>in</strong> qui, tutto bene. Il problema era divenuto<br />
quello di v<strong>in</strong>cere l’<strong>in</strong>iziale scetticismo degli spagnoli. E<br />
allora, ecco la grande decisione: abbiamo creato le macch<strong>in</strong>e<br />
prototipo a nostre spese e, sempre a nostre spese, ci siamo<br />
portati appresso il personale<br />
<strong>in</strong> occasione di una campagna<br />
di raccolta che per noi era la<br />
prova generale, costata qualcosa<br />
come cent<strong>in</strong>aia di migliaia<br />
di euro. Ebbene, li abbiamo<br />
così conv<strong>in</strong>ti che di l<strong>in</strong>ee ne<br />
hanno acquistate 20. Abbiamo<br />
poi re<strong>in</strong>vestito gli utili su<br />
idee <strong>in</strong>novative per il mercato<br />
– riprende Silvia – e da<br />
allora la Tiber Pack ha ampliato<br />
la propria attività f<strong>in</strong>o a<br />
sviluppare anche i settori non<br />
alimentari. Nello specifico, le<br />
nostre soluzioni automatizzate<br />
si applicano nel “Food”<br />
(cibo), nel “Fruit & Vegeta-<br />
bles” (frutta e verdura), nel<br />
cosiddetto “General Industries”<br />
(flaconi, bottiglie,<br />
barattoli di detersivi, cosmetica<br />
ecc.) e nel “Tissue”, ovvero fazzoletti, tovaglie e rotoli<br />
di carta, più prodotti igienizzanti. Abbiamo poi ripreso da un<br />
paio di anni gli stabilimenti di pasta e riso: siamo entrati nel<br />
nuovo pastificio Ghigi a Morciano di Romagna, dove provvediamo<br />
per <strong>in</strong>tero all’<strong>in</strong>cartonamento e nel pastificio Ferrara<br />
di Napoli per la fornitura di macch<strong>in</strong>e. Abbiamo conquistato<br />
partecipazioni grazie all’<strong>in</strong>novazione che contraddist<strong>in</strong>gue le<br />
nostre macch<strong>in</strong>e, soprattutto nelle confezioni a doppio<br />
fondo quadro su imballi espositori”.<br />
Due mosse chiave alla base della vostra ascesa?<br />
“L’aver creato macch<strong>in</strong>e che svolgono il proprio lavoro<br />
curando la qualità del prodotto e il non aver ceduto ai prezzi<br />
della concorrenza – dichiara Silvia – oltre a poter contare<br />
su un gruppo di validissime persone <strong>in</strong>serite <strong>in</strong> un contesto<br />
aziendale che vede fisicamente riunite <strong>in</strong> un unico luogo le<br />
fasi di progettazione, produzione e assemblaggio dei pezzi,<br />
più la parte dei software <strong>in</strong> collaborazione con Tiber Automation,<br />
che è ubicata all’<strong>in</strong>terno di Tiber Pack”.<br />
La soddisfazione più bella?<br />
“Poiché noi svolgiamo un’attività che non ammette errori e<br />
il nostro rapporto va avanti anche nella fase post-vendita,<br />
girando nelle varie sedi, credo che non esista gratifica migliore<br />
quando i clienti, attraverso e-mail o telefonate, si complimentano<br />
con noi per la professionalità e la cortesia dei<br />
nostri dipendenti. Vuol dire che la bontà del nostro lavoro<br />
21<br />
l’Inter l’Intervista vista<br />
nasce alla base. Possiamo contare su una grande freschezza<br />
giovanile: la maggioranza degli occupati è compresa nella fascia<br />
20-30 anni, assieme a pochi ma preziosi ed esperti “attempati”<br />
che stanno avviandosi verso la pensione”.<br />
Anche se la parola “crisi” non vi riguarda, quale<br />
potrebbe essere la ricetta per uscirne <strong>in</strong> ambito<br />
locale?<br />
“Un maggiore spirito di <strong>in</strong>traprendenza da parte dei giovani<br />
– risponde decisa Silvia - e soprattutto più adattabilità ed<br />
elasticità mentale. La crisi ha <strong>in</strong>segnato tante cose: <strong>in</strong>tanto,<br />
che non tutti possiamo pretendere di stare davanti al computer,<br />
fermo restando che qui da noi occorre anche una determ<strong>in</strong>ata<br />
preparazione. Di occasioni gratificanti dal punto di<br />
vista professionale ve ne sono<br />
tante, purchè si cambi modo<br />
di pensare, mentre a livello di<br />
mentalità lavorativa la nostra<br />
zona non ha particolari problemi:<br />
se c’è <strong>in</strong>somma da<br />
darsi da fare per raggiungere<br />
un obiettivo, non esistono<br />
orari”.<br />
Un risvolto curioso e s<strong>in</strong>golare<br />
della vostra attività?<br />
“Svolgiamo assieme anche<br />
un’opera promozionale per<br />
Sansepolcro. Il cuore del<br />
packag<strong>in</strong>g è Bologna – premette<br />
Maurizio – città nella<br />
quale si arriva facilmente con<br />
ogni mezzo, a com<strong>in</strong>ciare<br />
dall’aereo. Poi però per rag-<br />
SILVIA ZETA e MAURIZIO CECI<br />
giungere Sansepolcro occorrono<br />
altre due ore di auto e<br />
qu<strong>in</strong>di per <strong>in</strong>vogliare i potenziali<br />
clienti a raggiungere la Valtiber<strong>in</strong>a ho preparato su dvd<br />
un video di appena un m<strong>in</strong>uto; una s<strong>in</strong>tesi della città, delle sue<br />
bellezze, di Piero della Francesca, del territorio <strong>in</strong> cui si trova<br />
e della sua eccezionale gastronomia. Metodo efficace: gli<br />
ospiti ricevono un trattamento di prim’ord<strong>in</strong>e, acquistano le<br />
macch<strong>in</strong>e e poi, con la “scusa” del collaudo, tornano qui<br />
anche per rifarsi il palato!”.<br />
I rapporti con l’amm<strong>in</strong>istrazione comunale?<br />
“Ci piacerebbe <strong>in</strong>contrare il nuovo s<strong>in</strong>daco e gli amm<strong>in</strong>istratori<br />
da poco <strong>in</strong>sediati, sia per <strong>in</strong>vitarli a effettuare un giro<br />
all’<strong>in</strong>terno della nostra realtà che anche per consegnare loro<br />
una copia del dvd. In fondo, per motivi di lavoro, favoriamo<br />
una sorta di turismo imprenditoriale”.<br />
Il ricambio generazionale è garantito?<br />
“Sì. I nostri rispettivi figli sono già <strong>in</strong> offic<strong>in</strong>a e crediamo che<br />
da lì debbano partire perché soltanto comprendendo le d<strong>in</strong>amiche<br />
della produzione, ossia facendo esperienza “sul campo”,<br />
possano poi avere un’idea più chiara sul funzionamento dell’azienda”.<br />
Si dice sempre che il successo più bello sarà il prossimo.<br />
E allora, quale altro brevetto sta per uscire dalla<br />
Tiber Pack?<br />
“Ne abbiamo uno che stiamo sviluppando <strong>in</strong> vista del 2012.<br />
Non anticipo nulla, ne’ parlo con spirito partigiano – conclude<br />
Maurizio – ma dico che sarà tutto da vedere!”.
22<br />
Economia<br />
Non è il caso di usare<br />
term<strong>in</strong>i marcatamente<br />
giornalistici del tipo:<br />
attesa per i dati del 30 settembre, saranno decisivi per capire<br />
se il <strong>2011</strong> si chiuderà <strong>in</strong> positivo. E’ chiaro però che il bilancio<br />
dei tre quarti di anno com<strong>in</strong>ci ad assumere un valore decisivo<br />
molto <strong>in</strong>dicativo sul risultato f<strong>in</strong>ale di un anno di gestione<br />
anche per la Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo. La<br />
tendenza registrata fa ben sperare: “La semestrale, qu<strong>in</strong>di il<br />
dato del 30 giugno – dichiara Paolo Sest<strong>in</strong>i, presidente dell’istituto<br />
di credito – evidenzia un utile netto di oltre 270.000<br />
euro, considerando i 2 milioni di euro che abbiamo accantonato.<br />
Ci sono pertanto buoni motivi per ritenere che il segno<br />
negativo nell’utile 2010 sia sempre più dest<strong>in</strong>ato a fare capitolo<br />
a parte nella storia del nostro prestigioso istituto di credito.<br />
L’importante è allora cercare di rimettere davanti al numero<br />
il segno +, <strong>in</strong> un periodo che cont<strong>in</strong>ua a rivelarsi difficile: sembrava<br />
che qualcosa fosse ripartito, ma i primi giorni di agosto<br />
– con la discesa dei mercati – ci hanno fatto capire che ancora<br />
viviamo <strong>in</strong> regime di sostanziale fragilità. L’unico riscontro<br />
oggettivo e solido è pertanto quello dei fatti concreti e dei<br />
numeri. Ad essi ci atteniamo: sotto questo profilo, è lecito<br />
pronunciare la parola “miglioramento”, perché il raffronto con<br />
La collaborazione con<br />
la Fondazione Archivio<br />
Diaristico Nazionale<br />
Sostegno al territorio<br />
e gestione aziendale della Banca:<br />
la ricetta v<strong>in</strong>cente del <strong>2011</strong><br />
i dati del corrispondente periodo del 2010 evidenzia una crescita<br />
e peraltro anche abbastanza consistente. Accogliamo<br />
allora con un r<strong>in</strong>novato ottimismo quanto è stato f<strong>in</strong>ora realizzato,<br />
perché ciò non è il magico effetto di operazioni speculative,<br />
ma del sostegno che la Banca di Anghiari e Stia cont<strong>in</strong>ua<br />
a garantire all’economia reale; l’economia fatta di capitale,<br />
lavoro, prodotto e valore aggiunto, quella che nel momento<br />
della crisi ha consumato il proprio riscatto”. Se dunque la<br />
banca vuol tener fede ai pr<strong>in</strong>cipi del proprio statuto senza<br />
correre i rischi del 2010, cosa deve fare? “Semplicemente –<br />
puntualizza il presidente Sest<strong>in</strong>i – deve stare particolarmente<br />
attenta ai suoi meccanismi di gestione aziendale, senza dimenticare<br />
di stare accanto e supportare un territorio di riferimento<br />
fatto di famiglie, imprese, enti e associazioni. Mai dimenticarsi<br />
della funzione vera di cui il credito cooperativo è <strong>in</strong>vestito.<br />
Sotto questo profilo – prosegue Sest<strong>in</strong>i - il risvolto più<br />
importante di questi primi sei mesi del <strong>2011</strong> è proprio la<br />
constatazione del fatto che siamo riusciti a tornare <strong>in</strong> area<br />
positiva senza essere stati costretti a uscire dai nostri canoni:<br />
non abbiamo <strong>in</strong>somma sbattuto la porta <strong>in</strong> faccia a nessuno <strong>in</strong><br />
nome dell’equilibrio del nostro istituto. Il “sistema territorio”<br />
cont<strong>in</strong>ua perciò a funzionare senza forzature di alcun genere,<br />
conclude il presidente della Banca di Anghiari e Stia.<br />
Un’ora e mezza di rappresentazione <strong>in</strong> una “location”<br />
particolare alla presenza di oltre 200 persone.<br />
Ha senza dubbio ottenuto il successo auspicato, nel<br />
parco di Villa Gennaioli ad Anghiari, lo spettacolo<br />
“Il paese dei diari”, tratto dall’omonimo libro di<br />
Mario Perrotta; una sorta di omaggio dell’autore<br />
all’Archivio di Pieve Santo Stefano, che raccoglie le<br />
tante piccole storie d’Italia e al suo ideatore, il giornalista<br />
Saverio Tut<strong>in</strong>o, che lo stesso Perrotta e la<br />
moglie Paola Roscioli (<strong>in</strong>terpreti <strong>in</strong> coppia anche sul<br />
PAOLA ROSCIOLI e MARIO PERROTTA<br />
palcoscenico) hanno avuto il piacere di conoscere e<br />
dal quale hanno appreso moltissimo sulla sua vita e<br />
sull’<strong>in</strong>iziativa dei diari, nata oltre 25 anni fa. Dopo Arezzo e il Biografilm Festival di Bologna, la versione teatrale de “Il<br />
paese dei diari” è approdata <strong>in</strong> una realtà di prov<strong>in</strong>cia, vic<strong>in</strong>issima a Pieve Santo Stefano, grazie alla Banca di Anghiari e<br />
Stia Credito Cooperativo, che ha avviato il rapporto di collaborazione con la Fondazione Archivio Diaristico Nazionale.<br />
L’Archivio testimone della memoria,la Banca garante anche della tradizione culturale del territorio, specie quando siamo<br />
davanti a una entità di assoluto livello nazionale: <strong>in</strong> questi term<strong>in</strong>i si spiegano il connubio nato negli ultimi tempi e il significato<br />
dell’evento di mercoledì 13 luglio scorso, che ha fatto seguito alla visita all’Archivio del 25 giugno. Nel ribadire<br />
come anche <strong>in</strong> questo caso la specifica funzione di sostegno al territorio sia stata esercitata <strong>in</strong> maniera tangibile, il presidente<br />
della Banca di Anghiari e Stia, Paolo Sest<strong>in</strong>i, ha sottol<strong>in</strong>eato come gli spazi di Villa Gennaioli riservati anche a<br />
queste manifestazioni siano <strong>in</strong> grado di diventare un punto di riferimento <strong>in</strong> più per Anghiari e la vallata, da una posizione<br />
oltretutto <strong>in</strong>cantevole, che guarda <strong>in</strong> faccia la parte più antica e suggestiva del paese.
a cura di Lucia Fabbri<br />
L’enorme difficoltà che i giovani italiani si trovano a dover affrontare,<br />
nel momento <strong>in</strong> cui decidono di <strong>in</strong>terfacciarsi con il mondo<br />
del lavoro, rappresenta un fenomeno oramai talmente grave da<br />
essere considerato scontato. Il fatto che attualmente più di un<br />
milione di giovani italiani sia privo di occupazione (e per questo<br />
impossibilitato a costruirsi una vita stabile con progetti duraturi)<br />
<strong>in</strong>dica quanto ampia e spropositata sia la portata del fenomeno. La<br />
questione va ben oltre la mancanza del posto di lavoro. A risentire<br />
della condizione non è solo il giovane <strong>in</strong> quanto persona impossibilitata<br />
a seguire un percorso di vita che <strong>in</strong> tempi passati era<br />
garantito, bensì l’<strong>in</strong>tera società e nazione,<br />
<strong>in</strong>tesa come paese dilaniato da una struttura<br />
e da un sistema che sembra non lasciare<br />
scampo a un <strong>in</strong>evitabile decl<strong>in</strong>o. Campeggia<br />
<strong>in</strong>fatti nella prima pag<strong>in</strong>a del sito Internet<br />
dell’agenzia Ansa la notizia che 1,1 milioni<br />
di giovani si trovano al momento senza<br />
lavoro e che con questa percentuale l’Italia<br />
detiene il record negativo <strong>in</strong> Europa. Il<br />
nostro Paese è colpito qu<strong>in</strong>di da un tasso di<br />
disoccupazione pari al 29,6%, ovvero un<br />
giovane su 3 è senza lavoro, rispetto al 21%<br />
della media europea. E questo dato è purtroppo<br />
dest<strong>in</strong>ato a salire. Sono <strong>in</strong>fatti<br />
926000 i giovani che tra il 2008 ed il <strong>2011</strong>,<br />
ovvero gli anni della grande crisi, hanno visto svanire nel nulla la<br />
propria occupazione. La crisi del mercato del lavoro rappresenta<br />
<strong>in</strong>oltre il punto di partenza per mille altre problematiche e malesseri<br />
che <strong>in</strong>vestono la fascia più debole della società, ovvero i giovani.<br />
Ecco che qu<strong>in</strong>di il record negativo riportato dall’Ansa merita<br />
veramente un’analisi profonda, non tanto per scovare delle soluzioni<br />
che purtroppo nell’immediato futuro difficilmente sembrano<br />
esistere, bensì per scavare e ragionare sulla questione e per comprendere<br />
il perché l’attività lavorativa sia di così vitale importanza<br />
soprattutto per coloro che rappresentano la società del futuro.<br />
Partendo dal fatto che il lavoro è un diritto sancito dalla Costituzione<br />
(articolo 4), si può già comprendere quanto quest’ultimo sia<br />
un valore fondamentale nonché un diritto e dovere universalmente<br />
riconosciuto come fondamento di vita. Al di là di discorsi teorici<br />
e fonti legislative, la quotidianità <strong>in</strong>segna quanto possedere un<br />
lavoro conduca una persona a responsabilizzarsi nei confronti di<br />
se’ stesso e della società, oltrechè a crescere e riversare il proprio<br />
impegno e aspettative <strong>in</strong> qualcosa di costruttivo, più o meno appagante,<br />
ma pur sempre positivo. La quantità spropositata di giovani<br />
che attualmente non possiede o ha perso un impiego rappresenta<br />
qu<strong>in</strong>di una grave piaga per la società e il conseguente disagio f<strong>in</strong>isce<br />
per sfociare <strong>in</strong> vere e proprie problematiche sociali, dettate<br />
dalla delusione e amarezza nel vedersi chiudere ogni porta <strong>in</strong><br />
faccia, percorrendo strade alternative spesso illegali. Ed è così che<br />
molti giovani <strong>in</strong>cappano nella del<strong>in</strong>quenza e crim<strong>in</strong>alità o, alternativamente,<br />
sfogano il loro malessere gettandosi nell’alcolismo e<br />
nella droga. A questo si devono aggiungere coloro che fortunatamente<br />
non cadono nel tranello di lavori illegali o vizi letali, ma che<br />
tuttavia soffrono di un profondo malessere e di depressione nel<br />
non veder realizzate le proprie aspettative. La soglia di giovani<br />
depressi a causa della disoccupazione è <strong>in</strong>fatti elevatissima e va<br />
ben oltre quanto si possa immag<strong>in</strong>are. Parallelamente a questo<br />
23<br />
Pianeta Giovani<br />
GIOVANI ITALIANI: TRA DISOCCUPAZIONE E INATTIVITÀ VOLONTARIA<br />
discorso, è tuttavia da sottol<strong>in</strong>eare un altro fattore diametralmente<br />
opposto portato alla luce da un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e del Censis, che vede<br />
nei giovani italiani il record di “<strong>in</strong>attività volontaria”. Secondo<br />
l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e <strong>in</strong>fatti, l’11,2% dei ragazzi tra i 15 ed i 24 anni “non sono<br />
<strong>in</strong>teressati a lavorare o studiare”. Il dato italiano, anche <strong>in</strong> questo<br />
caso, è superiore alla media europea, così come anche il nostro<br />
sistema formativo risulta essere “ritardato” rispetto a quello degli<br />
altri paesi dell’Unione Europea. E’ bene qu<strong>in</strong>di portare alla luce<br />
anche il rovescio della medaglia, che vede i giovani scoraggiati ed<br />
impigriti <strong>in</strong> questa situazione di stallo generalizzata, caratterizzata<br />
da una profonda sfiducia nel futuro. Sebbene<br />
tra le cause pr<strong>in</strong>cipali la crisi, da sola,<br />
non sia l’unica responsabile dello stato di<br />
apatia generalizzata. Infatti, <strong>in</strong> un Paese<br />
simile all’Italia per situazione sociale ed<br />
economica, ovvero la Spagna, dove la<br />
disoccupazione giovanile nel 2010 era<br />
arrivata al 41,6%, il tasso di coloro che<br />
hanno smesso di cercare lavoro e non<br />
studiano è dello 0,5%, contro l’11,2%<br />
dell’Italia, dove la disoccupazione è <strong>in</strong>vece<br />
al 29,6%. Alle difficoltà economiche attuali<br />
vanno qu<strong>in</strong>di a sommarsi anche la funzione<br />
di ammortizzatore sociale che le famiglie<br />
sono oramai abituate a svolgere,<br />
oltrechè le scarse probabilità di successo professionale legate<br />
all’istruzione superiore e universitaria nel nostro Paese. In aggiunta<br />
a tutto ciò, l’Italia ha evidenziato negli ultimi anni anche una<br />
flessione nel numero dei laureati, (solo il 20,7% dei ragazzi tra i 25<br />
e 34 anni ha completato gli studi, contro una media europea del<br />
33%), motivata dalla difficoltà per i giovani <strong>in</strong> possesso di una laurea<br />
ad accedere al mondo del lavoro nel nostro Paese e dalla<br />
tendenza tutta italiana ad impiegare i laureati <strong>in</strong> lavori sottoqualificati<br />
o <strong>in</strong>coerenti con il titolo di studi <strong>in</strong> possesso. Questo fenomeno<br />
è <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>ua crescita e provoca immobilità sociale, abbassando<br />
progressivamente il numero dei laureati e rendendo sempre<br />
più difficoltoso l’<strong>in</strong>serimento <strong>in</strong> una società vecchia e con<br />
poco ricambio generazionale anche sul mondo del lavoro. Concludendo,<br />
se da una parte vi sono giovani che con tutte le loro forze<br />
cercano di <strong>in</strong>serirsi <strong>in</strong> un tessuto sociale così <strong>in</strong>tricato e desider<strong>in</strong>o<br />
più di ogni altra cosa un lavoro come fonte di guadagno e<br />
realizzazione personale, dall’altra vi sono giovani impigriti, che<br />
hanno deciso di non addentrarsi affatto <strong>in</strong> tali responsabilità, <strong>in</strong><br />
quanto fonte di stress. E allora, meglio vivere da nullafacenti con<br />
la famiglia alle spalle. In una situazione del genere, la questione<br />
pr<strong>in</strong>cipale rimane quali possano essere i metodi e le azioni da<br />
<strong>in</strong>traprendere per sbloccare questa situazione di stallo. Attualmente,<br />
l’unica cosa che rimane da fare ai giovani è quella di non<br />
crogiolarsi nel pessimismo standosene con le mani <strong>in</strong> mano, bensì<br />
combattere con forza ed impegnarsi sia dal punto di vista dell’apprendimento<br />
scolastico, sia <strong>in</strong>traprendendo lavori che magari<br />
sono ritenuti umili o al di fuori delle proprie aspettative. E’ fondamentale<br />
qu<strong>in</strong>di scrollarsi di dosso questo alone di pigrizia che<br />
forse le statistiche, forse la realtà della grave situazione attuale<br />
hanno attribuito ai giovani, attendendo fiduciosi il tempo <strong>in</strong> cui<br />
anche le nuove generazioni avranno le stesse opportunità e prospettive<br />
delle precedenti.
24<br />
Erbe e salute a cura della dottoressa Monia Mont<strong>in</strong>i<br />
Rimedi freschi e naturali<br />
per gambe leggere<br />
Le ferie estive sono già alle spalle, il cambio di stagione è vic<strong>in</strong>o e si riprende la normale rout<strong>in</strong>e quotidiana.<br />
La bella stagione si è fatta sentire <strong>in</strong> luglio (ma questo non ha fatto certo notizia) e poi il caldo opprimente<br />
ci ha riservato un colpo di coda nella seconda qu<strong>in</strong>dic<strong>in</strong>a di agosto, alla faccia di chi sostiene che il Ferragosto<br />
costituisce l’ideale capol<strong>in</strong>ea di stagione. E’ fondamentale, dunque, tornare al lavoro <strong>in</strong> eccellenti condizioni<br />
psico-fisiche: la pesantezza di gambe non risponde di certo a questa esigenza; anzi, è proprio l’esatto<br />
contrario. E allora, per ricom<strong>in</strong>ciare con il piede giusto – è proprio il caso di dire così – vediamo quali sono<br />
i rimedi naturali consigliati da Biokyma.<br />
E’ tempo di rientrare al lavoro e i<br />
disagi causati dalla calura estiva possono<br />
amplificare le difficoltà di riadattamento<br />
alla vita lavorativa; specialmente<br />
coloro che soffrono di gonfiori<br />
alle gambe, possono notare dei peggioramenti<br />
tornando alla vita sedentaria<br />
e non trovando più refrigerio<br />
come era avvenuto <strong>in</strong> ferie. Esistono<br />
diverse piante che ci possono essere<br />
utili <strong>in</strong> questo caso. Tuttavia, è utile<br />
fare una premessa sul “come” si formano<br />
i gonfiori: molto spesso la circolazione<br />
periferica risulta compromessa,<br />
specie nelle donne; i capillari (cioè<br />
le vene term<strong>in</strong>ali, le più piccole e<br />
distanti dal cuore) perdono tonicità a<br />
causa del caldo, degli ormoni (sia<br />
IL MIRTILLO<br />
endogeni che <strong>in</strong>trodotti dall’esterno,<br />
come la pillola) e del poco movimento<br />
che i lavori odierni spesso impongono<br />
e delle cattive abitud<strong>in</strong>i (fumo, alcool<br />
ecc.). Perdendo tonicità, si dilatano e<br />
questo favorisce la fuoriuscita di piccole<br />
quantità di fluidi che vanno ad<br />
accumularsi negli <strong>in</strong>terstizi del derma,<br />
creando fastidiosi gonfiori e sensazione<br />
di pesantezza, specie agli arti <strong>in</strong>feriori.<br />
In natura esistono però delle<br />
sostanze naturali chiamate bioflavonoidi<br />
che, se assunte con l’alimentazione<br />
e l’<strong>in</strong>tegrazione, riescono a<br />
riprist<strong>in</strong>are la normale permeabilità a<br />
livello delle pareti dei capillari <strong>in</strong><br />
maniera del tutto fisiologica, riducendo<br />
sensibilmente i fastidi. Particolarmente<br />
ricchi di bioflavonoidi (<strong>in</strong> particolare<br />
antocianosidi, una sottoclasse<br />
ancor più specifica per favorire il<br />
microcircolo) risultano i mirtilli neri,<br />
che possono essere consumati sia<br />
come frutto sia sotto forma di capsule<br />
o tisane; la vite rossa, ottima anche<br />
<strong>in</strong> s<strong>in</strong>ergia con la soia o con la cimicifuga<br />
<strong>in</strong> caso di vampate tipiche della<br />
menopausa; la centella asiatica, efficace<br />
sia come <strong>in</strong>tegratore che nelle<br />
creme specifiche e il g<strong>in</strong>kgo biloba,<br />
che oltre a riattivare fisiologicamente<br />
il microcircolo ha anche una buona<br />
azione adattogena ed energizzante.<br />
Nello specifico, a chi soffre di gonfiori<br />
si consiglia di assumere prima un buon<br />
drenante come l’equiseto o la betulla,<br />
<strong>in</strong> modo da aiutare la riduzione dei<br />
fluidi già “sfuggiti” nei tessuti e poi una<br />
fonte di bioflavonoidi al f<strong>in</strong>e di restituire<br />
tono ai capillari, riducendo fisiologicamente<br />
ulteriori fuoriuscite. L’assunzione<br />
<strong>in</strong> forma di capsule risulta la<br />
più pratica e consente di assumere i<br />
pr<strong>in</strong>cipi attivi <strong>in</strong> forma concentrata;<br />
tuttavia, se si vuole rendere ancora<br />
più efficace e piacevole l’<strong>in</strong>tegrazione,<br />
vi si può abb<strong>in</strong>are una buona tisana<br />
alla frutta, magari fredda e addizionata<br />
di succo di limone, che apporta<br />
L’EQUISETO<br />
vitam<strong>in</strong>a C: ve ne sono diversi gusti<br />
senza caffe<strong>in</strong>a, il che le rende piacevoli<br />
e benefiche per tutta la famiglia.<br />
Un’ottima alternativa a bevande gassate<br />
e caloriche, che tra l’altro tendono<br />
a peggiorare il microcircolo e il gonfiore.<br />
Se si è costretti a stare molto <strong>in</strong><br />
piedi (o <strong>in</strong> giornate particolarmente<br />
calde e impegnative), si possono tenere<br />
a portata di mano creme specifiche<br />
che contengono mirtillo, centella o<br />
vite rossa abb<strong>in</strong>ate ad estratti di<br />
menta o eucalipto (<strong>in</strong> genere oli<br />
essenziali nei prodotti migl iori), che<br />
creano sulla pelle un effetto criogenico:<br />
questo<br />
<strong>in</strong>duce i<br />
capillari a<br />
contrarsi e<br />
ovviamente<br />
dà anche una<br />
grande sensazione<br />
di<br />
sollievo e di<br />
freschezza.
a cura di Ruben J. Fox<br />
25<br />
la Vignetta<br />
E’ la fase del passaggio da Comunità Montana a Unione dei Comuni per le sette municipalità della<br />
Valtiber<strong>in</strong>a Toscana e il timore di tutti è che cambi la denom<strong>in</strong>azione ufficiale del nuovo organismo<br />
comprensoriale, ma non la sostanza delle cose. In altre parole, c’è chi ha il sentore che rimanga una<br />
struttura più politica che amm<strong>in</strong>istrativa, con le solite poltrone disponibili da cacciare e spartire. La<br />
metafora delle mucche di razza chian<strong>in</strong>a esalta una fra le grandi eccellenze del territorio, che ha<br />
impreziosito negli anni l’immag<strong>in</strong>e anche della stessa Comunità Montana.
26<br />
l’Inchiesta<br />
Porta Fiorent<strong>in</strong>a, la nobile decaduta della città!<br />
Più volte, nel parlare della zona di Porta Fiorent<strong>in</strong>a a Sansepolcro, abbiamo adoperato il term<strong>in</strong>e di “salotto buono” della città, perché<br />
tale era e tale dovrebbe tornare a essere. Oggi, purtroppo, Porta Fiorent<strong>in</strong>a è divenuta una sorta di tasto dolente: per una serie di<br />
particolari che stavano e stanno ridimensionando l’immag<strong>in</strong>e elegante di questo rione cittad<strong>in</strong>o. Porta Fiorent<strong>in</strong>a è <strong>in</strong>vecchiata, nonostante<br />
i tentativi sporadici di r<strong>in</strong>novare il suo “look”. I lavori di rifacimento del marciapiede hanno costituito la classica goccia che ha<br />
fatto traboccare il vaso: chi si aspettava un miglioramento è rimasto deluso. La situazione è pers<strong>in</strong>o peggiorata. E se la nuova amm<strong>in</strong>istrazione<br />
comunale ha <strong>in</strong>caricato la ditta esecutrice dei lavori di rimettere mano alla cosa, vuol dire che evidentemente qualche errore<br />
c’è stato, nella progettazione, nella direzione e nella realizzazione dei lavori, a dimostrazione del sapore “elettorale” <strong>in</strong>sito nell’<strong>in</strong>tervento.<br />
L’<strong>in</strong>chiesta che questo numero del nostro periodico ha voluto dedicare a Porta Fiorent<strong>in</strong>a, non è altro che la sommatoria delle<br />
lamentele, delle critiche e delle osservazioni dei cittad<strong>in</strong>i, dettate dall’affetto verso Sansepolcro e non certo da voglia di protagonismo<br />
o di strumentalizzazione. Vogliamo soltanto che Porta Fiorent<strong>in</strong>a rispolveri la sua bellezza; vogliamo che la città offra una bella impressione<br />
a chi la visita. Sul recupero funzionale ed estetico di Porta Fiorent<strong>in</strong>a si può impostare un discorso nuovo anche sul versante del<br />
commercio e del turismo, purchè si scelga la strada di una programmazione chiara, organica e globale (non per <strong>in</strong>terventi estemporanei),<br />
magari attraverso forme di partecipazione che diano la possibilità al cittad<strong>in</strong>o di dire la sua per arrivare a una soluzione il più<br />
possibile condivisa. In fondo, i fatti hanno dimostrato che a Sansepolcro la questione è forte e molto sentita.<br />
MANTO DI COPERTURA DEI MARCIAPIEDI – A detta di<br />
alcuni tecnici consultati, risulterebbe posizionato senza le dovute pendenze,<br />
senza livellamento dello strato sottostante e con scarsa aderenza. Ciò ha<br />
creato una serie di avvallamenti messi a nudo dalle piogge estive, con l’acqua<br />
che ha cont<strong>in</strong>uato a ristagnare e creare pozze più o meno grandi anche a<br />
distanza di ore dal cessare della precipitazione. A quel punto, sono <strong>in</strong>iziate<br />
le operazioni di “rattoppo”, le quali hanno avuto nella sostanza l’effetto solo<br />
di far peggiorare ulteriormente la situazione.<br />
MANTO ERBOSO DI AIOLE E GIARDINI – Una fra le note più<br />
dolenti <strong>in</strong> assoluto, anche perché è uno dei “particolari” che emergono immediatamente<br />
nel dare il colpo d’occhio all’<strong>in</strong>tera zona. Gli spazi verdi sono il corredo<br />
numero uno di Porta Fiorent<strong>in</strong>a, ma al momento si deve parlare di spazi più<br />
“marroni” che verdi: il colore dom<strong>in</strong>ante è <strong>in</strong>fatti quello delle foglie riarse e della<br />
terra “spelacchiata”. Crediamo che non sia il caso di andare oltre: proviamo solo<br />
a immag<strong>in</strong>are quale altra visione sarebbe stata capace di fornire un colore verde<br />
tipico della bella stagione. Il problema è qu<strong>in</strong>di di manutenzione dell’<strong>in</strong>tera area.<br />
CORDOLI ATTORNO ALLE PIANTE DEL VIALE – L’idea <strong>in</strong> se’<br />
stessa avrebbe potuto essere anche valida, ma è stata sviluppata <strong>in</strong> una maniera<br />
francamente poco brillante: non si è tenuto conto del livellamento stradale e le<br />
sagome risultano irregolari, ossia pseudo-circolari se non semi-ellittiche, con il<br />
risultato visivo di rivelarsi anche antiestetiche. Peraltro, il materiale si è macchiato<br />
nel giro di pochi giorni e la piccola area attorno alla pianta corre il rischio di<br />
trasformarsi <strong>in</strong> pattumiera che raccoglie foglie secche, mozziconi di sigarette e<br />
rifiuti, senza che la spazzatrice possa <strong>in</strong>tervenire. Si pulisce <strong>in</strong>somma a …mano.<br />
Non erano consigliabili cordoli di forma rettangolare?<br />
PANNELLI PER AFFISSIONI – Anche <strong>in</strong> questo caso, risulta difficile capire<br />
il motivo per il quale siano stati spostati dalla collocazione orig<strong>in</strong>aria, ovvero<br />
dal ciglio di viale Amando Diaz. Erano <strong>in</strong> parallelo con la strada e qu<strong>in</strong>di posizionati<br />
fra una pianta e l’altra, adesso sono stati trasferiti all’<strong>in</strong>terno delle grandi<br />
aiole. Questione di pochissimi metri, ma notevole nella sostanza; possiamo<br />
comprendere che l’essere costretti a leggere dal lato opposto della strada, se<br />
non dalla strada stessa, i manifesti <strong>in</strong>collati sulla facciata che guarda il viale non<br />
fosse francamente il massimo, ma allora c’era proprio bisogno di costr<strong>in</strong>gere chi<br />
li attacca e chi deve leggerli da vic<strong>in</strong>o per motivi di scarsa vista a pestare le aiole?
LE BARRIERE DI PROTEZIONE IN FERRO – Sono state posizionate<br />
<strong>in</strong> prossimità degli angoli e nei punti che possono essere a maggiore<br />
rischio per la sicurezza, data la vic<strong>in</strong>anza con le strade. Per molti, questa<br />
<strong>in</strong>stallazione non era necessaria: le osservazioni riguardano nel merito la<br />
scelta dell’<strong>in</strong>ferriata, con motivi a forma di “X” che si ripetono canonicamente.<br />
Si tratta cioè di un componente di arredo. Fermo restando che i<br />
gusti potranno essere anche una questione soggettiva, è pure vero che la<br />
maggioranza dei biturgensi non vi ha <strong>in</strong>dividuato elementi di armonia e s<strong>in</strong>tonia<br />
con il contesto generale della zona.<br />
LA FONTANA CON LA CONCHIGLIA – E’ a suo modo uno dei<br />
simboli di Porta Fiorent<strong>in</strong>a, il cui “mistero” è legato alla presenza o meno dell’acqua.<br />
Nel senso che <strong>in</strong> pochi – e tanti anni fa – sono riusciti a vedere l’acqua <strong>in</strong><br />
azione; per il resto, della fontana è rimasta sempre la struttura. Quando il tratto<br />
di marciapiede circostante era occupato per l’<strong>in</strong>tera circonferenza dai tavoli del<br />
bar che tuttora esiste, ma che non registrava l’eccezionale movimento degli anni<br />
’70 e ’80, tutti si puntava l’<strong>in</strong>dice contro lo stato di <strong>in</strong>curia <strong>in</strong> cui veniva lasciata<br />
la fontana. Ora che però è circondata da verde e piant<strong>in</strong>e la situazione non pare<br />
cambiata di molto: la conchiglia è semi-nascosta da rami e foglie e qualcuno ne<br />
approfitta per trasformare lo spazio della fontana <strong>in</strong> pattumiera.<br />
LE PALLE DECORATIVE – Sono state uno fra i primi <strong>in</strong>terventi<br />
effettuati dalla precedente amm<strong>in</strong>istrazione comunale e molto “chiacchierate”,<br />
non tanto per il s<strong>in</strong>golare elemento che è stato preferito, quanto<br />
perché – anche ammesso che la soluzione delle palle fosse ritenuta la<br />
migliore – è stato collocato un arredo sopra un fondo <strong>in</strong> asfalto pieno di<br />
avvallamenti e qu<strong>in</strong>di il risultato stesso del tentativo era penalizzato già <strong>in</strong><br />
partenza. Le palle disegnano il perimetro sul solo versante di Porta Fiorent<strong>in</strong>a<br />
attaccato alle mura, ma il punto chiave è la ragione della loro<br />
presenza: messe lì solo tanto per cambiare qualcosa e senza armonia con<br />
il contesto r<strong>in</strong>ascimentale di Sansepolcro?<br />
27<br />
l’Inchiesta<br />
LE FIORIERE DEI PRIVATI – E’ proprio il caso di dire, relativamente<br />
alle grandi aiole, che piove sul bagnato. Se dunque chi di competenza non<br />
riesce a mettervi mano, anche i privati contribuiscono <strong>in</strong>volontariamente ad<br />
aggravare una situazione già di per se’ non bella. Vedere fioriere ed enormi<br />
vasi sopra le aiole è come aggiungere un ulteriore “pugno <strong>in</strong> faccia” a un<br />
qualcosa di già segnato e impresentabile. Vasi e fioriere hanno il magico<br />
potere di abbellire qualunque angolo, <strong>in</strong>terno come esterno, ma <strong>in</strong> questo<br />
caso sortiscono l’effetto contrario. Tanto più che – come si può notare – gli<br />
stessi fiori sono per metà colorati e per l’altra metà oramai secchi. Senza<br />
che nessuno se ne occupi.<br />
IL PORTABICICLETTE – Posizionato all’<strong>in</strong>gresso della parallela di via<br />
Armando Diaz sul lato di destra uscendo dal vecchio arco, il parcheggio<br />
riservato alle biciclette si ritrova adiacente allo scal<strong>in</strong>o del marciapiede e<br />
davanti a un pezzo di strada che da sempre è utilizzato per lasciare i veicoli<br />
<strong>in</strong> sosta. E questo avviene anche ora: specie nei periodi e nelle ore di punta,<br />
chi deve sistemare la propria bicicletta per andare <strong>in</strong> centro o per svolgere<br />
commissioni varie si ritrova impossibilitato a <strong>in</strong>serire la ruota per la presenza<br />
di auto oppure di moto e scooter che di fatto negano l’accesso. Se tutto<br />
va bene, la bici f<strong>in</strong>isce parcheggiata <strong>in</strong> diagonale, ma <strong>in</strong> questo caso il richiamo<br />
è <strong>in</strong>dirizzato ad automobilisti e centauri.
28<br />
l’Inchiesta<br />
I NUOVI LAMPIONI – Nuovi sì, ma solo nella parte term<strong>in</strong>ale,<br />
quella dalla quale viene irradiata la luce. Nel pacchetto dei criticati<br />
lavori di rifacimento dei marciapiedi eseguiti <strong>in</strong> primavera, erano compresi<br />
anch’essi. E’ bene <strong>in</strong> primis ricordare che i supporti dell’impianto<br />
– cioè i pali della luce, per meglio dirla <strong>in</strong> gergo – sono rimasti gli<br />
stessi e che qu<strong>in</strong>di si è operato <strong>in</strong> esclusiva sui faretti. Come per le<br />
barriere protettive <strong>in</strong> ferro, anche sul conto dei faretti che illum<strong>in</strong>ano<br />
i lati di viale Armando Diaz l’osservazione mossa dai cittad<strong>in</strong>i è identica:<br />
non c’è congruenza stilistica con il contesto architettonico di<br />
riferimento.<br />
ABITAZIONE CADENTE E … – Pericolante! Quasi <strong>in</strong> fondo a viale<br />
Armando Diaz, sul lato di destra per chi la percorre <strong>in</strong> uscita dalla città e<br />
dopo i due palazzi, ci si imbatte <strong>in</strong> una vecchia abitazione con muri <strong>in</strong> pietra<br />
e mattoni, alta due piani, il cui tetto è crollato da tempo. Non è certo uno<br />
spettacolo esaltante la sua visione, con le transenne <strong>in</strong>stallate che <strong>in</strong>dicano<br />
una chiara situazione di rischio. Crediamo che una seria e programmata<br />
risistemazione di Porta Fiorent<strong>in</strong>a non debba assolutamente presc<strong>in</strong>dere<br />
dall’abbattimento di questa casa, per una questione sia di impatto visivo<br />
che di sicurezza. Se poi vi sono controversie <strong>in</strong> atto che tengono bloccato<br />
il tutto, che si risolvano nel più breve tempo possibile.<br />
CARTELLONI DAVANTI ALLE MURA – Ne abbiamo contati f<strong>in</strong>o a 10<br />
fra i mega-pannelli che annunciano le manifestazioni e i totem vari, molti dei quali<br />
posizionati a solo scopo pubblicitario e per giunta con il rischio che una ventata li<br />
rovesci a terra. Accanto all’arco di Porta Fiorent<strong>in</strong>a – sostengono i biturgensi – non<br />
è certo la collocazione ideale: sembra oltretutto che da tempo questa abitud<strong>in</strong>e stia<br />
diventando fissa e non più temporanea. Non solo: a quanto risulta, c’era un preciso<br />
regolamento che vietava tassativamente l’apposizione di cartelli e <strong>in</strong> effetti f<strong>in</strong>o<br />
a poco tempo fa il rispetto era totale. Che cosa è successo, allora? E’ stato modificato<br />
il regolamento oppure anche questo particolare com<strong>in</strong>cia a passare <strong>in</strong>osservato?<br />
Fra le lamentele per il mancato decoro della città c’è anche questa.<br />
PANCHINE FORMATO “LAPIDI” – Come le palle, sono state<br />
oggetto di critica e pers<strong>in</strong>o di scherno. Più di uno, <strong>in</strong>fatti, nell’osservare la<br />
forma fredda e spartana, le aveva def<strong>in</strong>ite oggetti più da …cimitero che da<br />
“salotto” cittad<strong>in</strong>o. E come le palle, sono oggetti di arredo ubicati nella<br />
parte adiacente alle mura urbiche, <strong>in</strong> prossimità dell’arco. Per dirla con term<strong>in</strong>i<br />
già adoperati <strong>in</strong> precedenza, anche le panch<strong>in</strong>e non sembrano appropriate<br />
alle caratteristiche del luogo e – se vogliamo – a quelle della città più<br />
<strong>in</strong> generale. Non saranno molte – questo è vero – ma il punto è un altro:<br />
anch’esse sono state sistemate per cambiare il “look” senza criteri di organicità<br />
e armonia. Come sempre, questa è la “vox populi”.<br />
PIAZZA DELLA REPUBBLICA – Per il posto <strong>in</strong> cui si trova, <strong>in</strong> fondo<br />
a viale Armando Diaz ma nella curva che <strong>in</strong>troduce verso il centro, dovrebbe<br />
essere addirittura questo spazio il primo elegante biglietto da visita<br />
offerto dalla città. C’era una volta un bar sul terrazzo della casa che versa<br />
pure essa <strong>in</strong> stato di fatiscenza; sotto di essa, i parcheggi laterali adiacenti<br />
alla vecchia statale Tiber<strong>in</strong>a e quelli al centro, ricavati nell’aiola spartitraffico.<br />
Alcuni hanno i box piccoli, specie per auto di maggiori dimensioni e <strong>in</strong>oltre<br />
sembra andare di moda la sosta selvaggia, anche fuori <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azione. Piazza<br />
della Repubblica, ovvero un “luogo nel luogo” che deve essere assolutamente<br />
recuperato.
L’agenzia<br />
presenta t<br />
il libro di<br />
Claudio Roselli, Davide Gambacci<br />
e Ruben J. Fox<br />
29<br />
Buttiamol<br />
atira!<br />
<strong>in</strong><br />
s<br />
La vita politico-amm<strong>in</strong>istrativa<br />
della Valtiber<strong>in</strong>a Toscana<br />
raccontata per vignette<br />
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30<br />
Questione di Gusto<br />
Profumi r<strong>in</strong>ascimentali<br />
emanati dal settembre<br />
Sansepolcro si è calata nella magica atmosfera del “suo” settembre,<br />
nel quale – attraverso la parentesi de “Le feste del Palio della<br />
Balestra” – rispolvera capitoli gloriosi della sua storia e torna a<br />
respirare aria di R<strong>in</strong>ascimento. In questo periodo è allora l’enoteca<br />
“Tirar Tardi” di via Sant’Antonio, a due passi da piazza Torre di<br />
Berta – teatro pr<strong>in</strong>cipale delle rievocazioni e degli appuntamenti <strong>in</strong><br />
programma – a recitare il ruolo di protagonista con un’accoglienza<br />
speciale riservata agli amici del Palio e di tutto ciò che ruota L’enoteca TIRAR TARDI<br />
attorno a esso. La novità proposta dalla cuc<strong>in</strong>a del “Tirar Tardi” è<br />
un primo piatto assai attraente: le “tagliatelle dello sbandieratore”, <strong>in</strong> cui la pasta si abb<strong>in</strong>a con salsiccia, radicchio<br />
rosso e scaglie di formaggio di fossa che ricordano per la sua gamma cromatica le bandiere esposte <strong>in</strong> piazza Torre di<br />
Berta durante i giorni delle manifestazioni <strong>in</strong> costume. A chi dunque vuole recarsi presso l’enoteca “Tirar Tardi” e<br />
anche all’osteria “Il Giard<strong>in</strong>o di Piero” - posizionate <strong>in</strong> un contesto centrale attorno al quale si sviluppa il “settembre”<br />
- e dichiara il proprio attaccamento verso Palio e tradizioni locali, la direzione dei due locali riserverà un trattamento<br />
speciale.<br />
Menu settimanale sfizioso all’osteria “Il Giard<strong>in</strong>o di Piero”, con la<br />
griglia che è divenuta la grande protagonista del mese di settembre. In<br />
essa vengono <strong>in</strong>fatti cotti tutti i tipi di carne, a com<strong>in</strong>ciare dalle<br />
succulente bistecche fiorent<strong>in</strong>e che stuzzicano il palato senza dist<strong>in</strong>zione<br />
di stagioni. In parallelo con le carni alla griglia, sempre durante il mese<br />
di settembre lo chef del ristorante lavora <strong>in</strong> s<strong>in</strong>tonia con il magico<br />
clima che si respira a Sansepolcro, proponendo alcuni piatti di chiara<br />
ispirazione r<strong>in</strong>ascimentale: le tagliatelle di agnello alla zeneprella, la<br />
zuppa di ciceri e le cucurbite (o zucch<strong>in</strong>e) <strong>in</strong> padella. E <strong>in</strong> questa estate<br />
che ha <strong>in</strong>tenzione di durare più a lungo, c’è la possibilità per chi lo<br />
vuole di consumare il pasto fra i tavoli de “La limonaia”, ovvero la<br />
pedana esterna appena fuori l’<strong>in</strong>gresso dell’osteria <strong>in</strong> via Giovanni<br />
Buitoni dalla quale è possibile ammirare uno fra gli angoli più belli <strong>in</strong><br />
L’osteria IL GIARDINO DI PIERO<br />
assoluto della città biturgense. “Il Giard<strong>in</strong>o di Piero” ricorda anche<br />
l’<strong>in</strong>iziativa portata avanti da <strong>in</strong>izio anno, ossia la preparazione dei menu<br />
cosiddetti “di lavoro”, più veloci ma con piatti caldi e specialità dello chef Francesco Milano. Chi dunque è impossibilitato per<br />
ragioni di tempo a tornare a casa per il “break” di metà giornata, perché magari non risiede a Sansepolcro, può concedersi<br />
la pausa pranzo <strong>in</strong> questo elegante locale, dove a partire da 6 euro – e nelle varie tipologie – si servono pietanze gustose e<br />
adatte alle esigenze di chi non vuole appesantirsi, del momento che nel pomeriggio dovrà tornare sul posto di lavoro.<br />
E l’estate <strong>2011</strong> prosegue a pieno ritmo anche nella pizzeria “Il Giard<strong>in</strong>o senza Piero”,<br />
<strong>in</strong> attività dai primi di giugno nel vecchio casolare di campagna ristrutturato, al quale si<br />
accede dalla bretella viaria di via Bartolomeo della Gatta percorrendo 200 metri di<br />
strada bianca per poi parcheggiare comodamente l’auto o la bici e godere del verde<br />
che circonda la zona. “Il Giard<strong>in</strong>o senza Piero” è anche merenderia con gustose<br />
focacce, cocktail-bar e luogo <strong>in</strong>dicato per il cosiddetto “after d<strong>in</strong>ner” (dopocena) con<br />
tanto di “k<strong>in</strong>der garden”, spazio riservato ai giochi per bamb<strong>in</strong>i. “Il Giard<strong>in</strong>o senza<br />
Piero” è il luogo ideale per feste di laurea e ricevimenti di qualsiasi genere; determ<strong>in</strong>ante, per il successo immediato della<br />
nuova gestione, il contributo della pizza preparata con il goliardico “metodo Di Fusco”, ovvero impasto a lievitazione<br />
naturale per garantire elevata digeribilità senza privare il palato di gusto e consistenza.<br />
ENOTECA TIRAR TARDI - via S. Antonio 5 - 52037 Sansepolcro (Ar) - 0575 741525 - enotecatirartardi@hotmail.it<br />
IL GIARDINO SENZA PIERO - frazione Giard<strong>in</strong>o 26 - 52037 Sansepolcro (Ar) - 3336805952<br />
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V<strong>in</strong>i e prodotti tipici locali?<br />
Al Castello di Sorci<br />
c’è ora il negozio<br />
31<br />
Questione di Gusto<br />
Storia, arte, ambiente, gastronomia e adesso anche un negozio<br />
eno-gastronomico-culturale. Aumenta il pacchetto complessivo<br />
offerto dal Castello di Sorci <strong>in</strong> Anghiari con l’allestimento di un<br />
punto vendita dei prodotti tipici ricavato <strong>in</strong> una delle stalle<br />
dell’antico maniero, con il portone del locale che si apre sulla<br />
piazza. Su <strong>in</strong>dicazione degli esperti <strong>in</strong> materia e della stessa<br />
Sopr<strong>in</strong>tendenza, le pareti e il soffitto ad arco sono stati t<strong>in</strong>teggiati <strong>in</strong> calce bianca e senza battiscopa. E’ stata Veronica<br />
Barelli, figlia di Primetto e Gabriella e sorella di Alessandro e<br />
Alberto, a occuparsi dell’arredo del negozio e a creare una<br />
disposizione logistica rispettosa della forma estetica e della<br />
legittima curiosità del visitatore. Insomma, un negozio che fosse<br />
al tempo stesso anche vetr<strong>in</strong>a per le specialità tipicamente locali:<br />
i v<strong>in</strong>i della collezione di Primetto con le etichette che riproducono<br />
le serie di vignette ideate appositamente per il Castello<br />
di Sorci dal grande Giorgio Foratt<strong>in</strong>i, ma anche il v<strong>in</strong>santo, la<br />
grappa e gli amari accompagnati dalla caricatura di quel fantasma<br />
(simbolo e mito del luogo) che ha ispirato anche un altro eccezionale<br />
vignettista, Vauro. Accanto ai v<strong>in</strong>i, ecco gli squisiti salumi<br />
e formaggi della zona: un “trittico” eccezionale per stuzzicare il<br />
palato, non<br />
dimenticando le<br />
confezioni di olio<br />
e miele. Non a<br />
caso, per chi<br />
effettua un giro<br />
all’<strong>in</strong>terno del nuovo negozio c’è la possibilità di degustare questi particolari<br />
sapori della Valtiber<strong>in</strong>a (non potrebbe essere diversamente, laddove<br />
imperano formaggi pecor<strong>in</strong>i, prosciutto, salame e f<strong>in</strong>occhiona, da accompagnare<br />
con v<strong>in</strong>i<br />
LA RICETTA DI GABRIELLA BARTOLINI<br />
TAGLIATELLE AL PROSCIUTTO CRUDO<br />
Ingredienti per 4 persone<br />
400 grammi di tagliatelle – 150 grammi di prosciutto<br />
crudo (una sola fetta) – una cipolla – 50 grammi di burro<br />
– sale e pepe<br />
Procedimento<br />
Tagliare a dad<strong>in</strong>i il prosciutto crudo, cercando di<br />
tenere separate la parte grassa da quella magra.<br />
Tritare la cipolla e farla appassire <strong>in</strong> una casseruola<br />
con il burro e il grasso del prosciutto. Aggiungere poi<br />
il prosciutto magro, farlo rosolare per qualche m<strong>in</strong>uto<br />
e spolverizzare con abbondante pepe appena mac<strong>in</strong>ato.<br />
Scolare le tagliatelle ancora al dente senza farle<br />
asciugare troppo e trasferirle <strong>in</strong> un piatto di portata,<br />
qu<strong>in</strong>di condire con il sugo di prosciutto e burro ben<br />
caldo; un’altra buona manciata di pepe, mescolare<br />
bene e servire.<br />
rossi e bianchi),<br />
ma anche di<br />
conoscere la<br />
storia del luogo<br />
attraverso le<br />
pubblicazioni<br />
scritte che<br />
sono <strong>in</strong> esposizione<br />
accanto ai<br />
prodotti. Torchi,<br />
bigonce e tavole frat<strong>in</strong>e costituiscono i complementi di<br />
arredo per un luogo che si aggiunge agli altri progetti specifici<br />
realizzati all’<strong>in</strong>terno dell’<strong>in</strong>tera struttura ricettiva, come ad<br />
esempio quello del Museo della Tagliatella, che ha sede nella<br />
locanda, perché è qui che giornalmente le addette della cuc<strong>in</strong>a<br />
sono impegnate nella preparazione della pasta fresca, mentre<br />
il Castello è sede della relativa Accademia, costituita nell’ottobre<br />
del 2009. La parentesi estiva si è portata qu<strong>in</strong>di appresso<br />
la nascita del negozio <strong>in</strong> cui acquistare una bella fetta di<br />
genu<strong>in</strong>ità a tavola, mentre la normale attività di ristorazione<br />
va avanti a pieno regime.
32<br />
Pollice verde<br />
I consigli di<br />
F rancesco Bruschetti<br />
PER IL MESE DI SETTEMBRE<br />
Mese nuovo che arriva, consiglio nuovo per chi ha il cosiddetto “pollice<br />
verde”. Siamo nella fase del passaggio stagionale dall’estate all’autunno<br />
e qu<strong>in</strong>di è normale che si pongano esigenze particolari v<strong>in</strong>co-<br />
late dal cambio climatico. Vediamo dunque quali sono i consigli da dare a chi hi vuol l curare e tenere i<strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e di il proprio i giard<strong>in</strong>o. i di<br />
Alla f<strong>in</strong>e dell’estate, con l’abbassarsi della temperatura e l’accorciarsi delle ore di<br />
luce, le piante e i prati riprendono la loro attività vegetativa. Alcuni lavori da<br />
svolgere per preparare il giard<strong>in</strong>o al riposo vegetativo <strong>in</strong>vernale sono la potatura<br />
delle siepi e degli arbusti e degli alberi <strong>in</strong> generale; l’elim<strong>in</strong>azione di tutti i fiori<br />
secchi e appassiti, con relativa potatura dei rami e peduncoli; l’elim<strong>in</strong>azione dei<br />
polloni basoli eventualmente esistenti e la concimazione con prodotti chimici<br />
terrosi a lenta cessione, contenenti i pr<strong>in</strong>cipali elementi nutritivi (azoto, fosforo,<br />
potassio). E’ opportuno cont<strong>in</strong>uare con le normali operazioni di manutenzione e<br />
qu<strong>in</strong>di: estirpare le erbe <strong>in</strong>festanti eventualmente presenti; irrigare <strong>in</strong> base all’andamento<br />
stagionale, dim<strong>in</strong>uendo man mano che le temperature si abbassano per<br />
evitare ristagni idrici; effettuare con regolarità i trattamenti antiparassitari.<br />
L’azienda Bruschetti Francesco ha una consolidata esperienza nel settore “giard<strong>in</strong>i”, nel quale opera da oltre 10 anni. La professionalità<br />
e l’esperienza dei suoi operatori è messa al servizio della clientela per cercare di soddisfare ogni sua esigenza.<br />
L’azienda è <strong>in</strong> grado di associare le aspettative del cliente con le concrete possibilità di realizzazione. Il progetto viene studiato<br />
nei m<strong>in</strong>imi particolari e il prodotto f<strong>in</strong>ale è una fusione di armonia, raff<strong>in</strong>atezza, altissima qualità e durata nel tempo. La fase<br />
progettuale creativa è anticipata da rilievi fotografici e planimetrici. Nulla<br />
viene lasciato al caso, ma ciò che più conta è che si può partecipare attivamente<br />
alla realizzazione del giard<strong>in</strong>o grazie alle simulazioni sulla carta e<br />
su computer: si potrà osservare nel dettaglio il processo di trasformazione,<br />
sì da rendere conto del risultato f<strong>in</strong>ale ancor prima che venga realizzato<br />
e con l’opportunità di scegliere fra più soluzioni. Per poter svolgere<br />
queste mansioni, l’azienda Bruschetti Francesco è fornita di tutte le<br />
attrezzature idonee nel rispetto delle normative vigenti; opera con prestazioni<br />
occasionali, oppure con manutenzioni annuali programmate e<br />
cont<strong>in</strong>uative. Avere uno splendido parco non sarà più un cont<strong>in</strong>uo impegno<br />
ma un piacere da godere <strong>in</strong> libertà, grazie ai programmi di manutenzione<br />
completa preparati dall’azienda, che cureranno ogni aspetto: dalla<br />
potatura alla cura del prato. Proprio per questo vengono predisposti<br />
semplici contratti r<strong>in</strong>novabili ogni anno. L’esperienza della struttura a<br />
disposizione delle aree verdi.<br />
L’azienda Bruschetti Francesco è <strong>in</strong>oltre specializzata nei seguenti servizi:<br />
- PROGETTAZIONE FOTOGRAFICA<br />
- REALIZZAZIONE E MANUTENZIONE DI PARCHI, GIARDINI ED AREE VERDI PRIVATE E PUBBLICHE.<br />
- PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI IMPIANTI DI IRRIGAZIONE.<br />
- PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI PISCINE ANCHE IN “BIODESING”; LAGHI e LAGHETTI<br />
- PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE.<br />
- INTERVENTI DI POTATURA, ANCHE CON PIATTAFORME AEREE PER PIANTE AD ALTO FUSTO.<br />
- PERIZIE SULLO STATO DI SALUTE DELLE PIANTE E RELATIVI INTERVENTI FITOSANITARI<br />
SU ALBERATURE ANCHE IN ENDOTERAPIA<br />
- SEMINA, DISERBO, ARIEGGIATURA E CAROTATURA DI PRATI ORNAMENTALI E SPORTIVI.<br />
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Azienda Agricola Bruschetti Francesco - Via Bruno Buozzi 15, Sansepolcro (Ar)<br />
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33<br />
a cura del dottor Alessandro Polcri l’Esperto<br />
La manovra estiva: analisi giuridica<br />
Costi della politica e degli enti, nuove entrate fiscali,<br />
liberalizzazioni e privatizzazioni<br />
L’estate <strong>2011</strong> verrà ricordata, oltre per il caldo torrido di<br />
metà agosto, anche per la manovra di “lacrime e sangue” che<br />
il Governo si è apprestato a varare - <strong>in</strong> fretta e furia - fra luglio<br />
e agosto, al f<strong>in</strong>e di evitare che la cosiddetta “speculazione<br />
f<strong>in</strong>anziaria” colpisse, dopo la Grecia, anche l’Italia. La manovra<br />
è composta da un primo <strong>in</strong>tervento correttivo della f<strong>in</strong>anza<br />
pubblica varato a luglio (D.L. n. 98/<strong>2011</strong>) e da un secondo<br />
<strong>in</strong>tervento - sempre con atto di decretazione d’urgenza - di<br />
metà agosto, reso quest’ultimo necessario dal riacutizzarsi<br />
della crisi dei mercati f<strong>in</strong>anziari sia a livello mondiale che nei<br />
Paesi dell’Euro-zona. Ambedue gli <strong>in</strong>terventi muovono dalla<br />
consapevolezza che la stabilità dei conti pubblici e le politiche<br />
di rigore sono elementi <strong>in</strong>dispensabili e non più procrast<strong>in</strong>abili<br />
per un sana politica di rilancio economico. In questo senso,<br />
la crisi ha avuto almeno il merito di sp<strong>in</strong>gere i vari governi<br />
nazionali a varare veri e propri programmi di risanamento<br />
pubblico. Andando nel dettaglio della normativa, a luglio -<br />
come accennato - si sono poste le condizioni per un riequilibrio<br />
della f<strong>in</strong>anza pubblica nel qu<strong>in</strong>quennio a venire. Con l’obiettivo,<br />
coraggioso, di arrivare al pareggio di bilancio entro il<br />
2016 attraverso una serie di provvedimenti che da un lato<br />
andassero a privilegiare il risparmio sui centri di costo dei vari<br />
dicasteri e dall’altro lato, con la previsione di nuove entrate,<br />
ampliassero il gettito erariale per far fronte alla crisi f<strong>in</strong>anziaria<br />
sul debito pubblico e, parallelamente, anche a quella dei<br />
mercati borsistici. La manovra di agosto, <strong>in</strong>vece, si è posta<br />
sulla scia della prima e ha avuto il merito di anticipare alcuni<br />
temi che la manovra correttiva di luglio aveva spalmato nel<br />
triennio a venire. Per semplificare, potremo dividere l’azione<br />
estiva - cioè i due decreti del governo - su tre filoni di <strong>in</strong>tervento:<br />
il primo, la politica e i costi degli enti. Dove per tali si<br />
<strong>in</strong>tendono da un lato gli “stipendi” e i privilegi che la “casta”<br />
si riconosce a titolo di <strong>in</strong>dennizzo per l’espletamento del mandato<br />
di rappresentanza popolare e dall’altro i costi degli apparati<br />
istituzionali: Parlamento, Regione, Prov<strong>in</strong>cia e Comune,<br />
tanto <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di organizzazione che di funzionamento degli<br />
stessi. Su questo frangente poi, è particolarmente sentita<br />
presso l’op<strong>in</strong>ione pubblica anche la questione della soppressione<br />
delle Prov<strong>in</strong>ce, come è altrettanto popolare la questione<br />
sulla previsione dell’accorpamento obbligatorio dei Comuni<br />
sotto i 1000 abitanti. Se la manovra proseguisse il suo iter<br />
senza <strong>in</strong>toppi - per fare un esempio - la Regione Toscana si<br />
troverebbe ad avere 3 Prov<strong>in</strong>ce di meno, rispetto alle 10<br />
odierne: Massa Carrara, Pistoia e Prato. Sul versante dell’accorpamento<br />
dei Comuni, <strong>in</strong>vece, l’azione di razionalizzazione<br />
cadrebbe sull’obbligo da parte del piccolo Comune di <strong>in</strong>traprendere<br />
forme di associazioni di municipalità con altri<br />
Comuni conterm<strong>in</strong>i attraverso la creazione di nuove entità<br />
territoriali, la cosiddetta “fusione di Comuni”. Il secondo filone<br />
di <strong>in</strong>tervento governativo si concentra, diversamente, sul<br />
lato delle entrate fiscali tanto <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di nuove o maggiori<br />
entrate quanto di maggiori risparmi sulle spese <strong>in</strong> conto fisca-<br />
le. Fra le prime ipotesi rientrano l’adozione del ticket sulla<br />
sanità di 10 euro su visite e analisi e il contributo di solidarietà<br />
del 5% sui redditi sopra i 90000 euro e del 10% sopra i<br />
150000 euro. Anche se da anticipazioni di stampa, sembra che<br />
il contributo di solidarietà, pur se rimarrà tale come misura <strong>in</strong><br />
se’, varierà <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di prelievo, magari aumentando la fascia<br />
di esenzione del reddito imponibile da “tassare”. Fra le seconde,<br />
rientra la previsione di tagli l<strong>in</strong>eari da estendere a tutte le<br />
agevolazioni fiscali da un 5% f<strong>in</strong>o a un 20% nel 2014. Tra le<br />
voci da tagliare troviamo gli assegni familiari, le spese sanitarie<br />
e di istruzione, i redditi da lavoro dipendente, gli asili nido, i<br />
sussidi e le agevolazioni per gli studenti universitari, le ristrutturazioni<br />
edilizie, il terzo settore, le accise e il credito d’imposta.<br />
Una mannaia che si prevede porterà nelle casse dello<br />
Stato risparmi per 4 miliardi nel 2013 e 20 miliardi di euro nel<br />
2014. Ma allo stesso tempo potrebbe avere anche effetti<br />
recessivi, dovuti dalla m<strong>in</strong>or capacità delle famiglie nella loro<br />
propensione al consumo. Il terzo e ultimo filone di <strong>in</strong>tervento<br />
si riferisce a meccanismi di privatizzazione degli “asset” mobiliari<br />
e immobiliari pubblici e di liberalizzazioni nel campo dei<br />
servizi e delle attività economiche. Per quanto riguarda le<br />
privatizzazioni, oltre a essere misure utili nel breve term<strong>in</strong>e<br />
per dare ossigeno alle casse dello Stato, avranno nel lungo<br />
periodo - queste sì - effetti anche strutturali “pro” mercato,<br />
nel senso di una maggiore competitività sui beni e suoi servizi<br />
prodotti e, allo stesso tempo, libereranno <strong>in</strong>genti risorse da<br />
dest<strong>in</strong>are al risanamento del debito pubblico. In uno studio<br />
condotto dall’Istituto Bruni Leoni, risalente a poco tempo fa,<br />
si stimano ricavi derivanti dalla vendita di immobili di proprietà<br />
pubblica e di “asset” mobiliari su partecipazioni statali e di<br />
enti <strong>in</strong>termedi per un valore che si aggira attorno ai 200<br />
miliardi di euro, di cui circa la metà proveniente dalle società<br />
del Tesoro e la restante parte dalle cessioni immobiliari. Sul<br />
lato delle liberalizzazioni, il governo si appresta ad affrontare,<br />
assieme alle rappresentanze delle varie categorie delle professioni<br />
e degli esercenti, una riforma organica di sistema atta a<br />
ridef<strong>in</strong>ire <strong>in</strong> senso liberale l’attività, gli orari e le licenze di bar,<br />
ristoranti, taxi, edicole ecc.. Novità anche sul fronte delle<br />
corporazioni, con l’all<strong>in</strong>eamento della normativa agli standard<br />
europei attraverso l’<strong>in</strong>troduzione del pr<strong>in</strong>cipio normativo<br />
“che è permesso tutto ciò che non è espressamente vietato<br />
dalla legge”. Un accenno, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, a chiusura della analisi testé<br />
riportata, merita anche la “nuova forma di contrattazione<br />
collettiva di prossimità”, <strong>in</strong>trodotta anch’essa dal governo -<br />
nel decreto ferragostano – con la possibilità che i contratti<br />
aziendali possano derogare non solo dalla discipl<strong>in</strong>a del contratto<br />
nazionale ma, entro certi limiti, anche dalla legge stessa.<br />
E questo, grazie ad un accordo firmato dal governo assieme<br />
alle maggiori sigle s<strong>in</strong>dacali nazionali - lo scorso 28 giugno -<br />
che andrà a riformare la materia dei contratti da lavoro dipendente<br />
nel senso di un’auspicata maggiore flessibilità dei rapporti<br />
fra lavoratore e impresa.
34<br />
Salute e Benessere<br />
Porno-dipendenza, fenomeno patologico<br />
La porno-dipendenza è una vera malattia. L’uso e l’abuso, f<strong>in</strong>o alla vera e<br />
propria dipendenza, del porno è una d<strong>in</strong>amica psico-sociale recente e strettamente<br />
collegata ai nuovi mezzi di comunicazione, <strong>in</strong> particolare <strong>in</strong>ternet,<br />
sempre più veloci, illimitati e alla portata economica e spazio-temporale. La<br />
rete, con la sua possibilità distributiva veloce - ovunque e <strong>in</strong> qualsiasi momento<br />
- ha contribuito all’aumento della porno-dipendenza fornendogli <strong>in</strong> specifico<br />
caratteri di discontrollo e di compulsione. Sul web, l’offerta di pornografia<br />
è sconf<strong>in</strong>ata e molto spesso ha pure costi molto bassi; <strong>in</strong>oltre, è accessibile<br />
a ogni orario di qualsiasi giorno e a tutti quanti, visto che non vi sono<br />
particolari password o restrizioni per accedervi. L’abuso e la conseguente<br />
dipendenza dal porno, il quale può dunque divenire una droga, si manifestano<br />
con una serie di comportamenti simili a una vera e propria dipendenza da<br />
sostanza, comprese assuefazione, ast<strong>in</strong>enza, s<strong>in</strong>tomi e problematiche psichici, relazionali, fisici, familiari, lavorativi, sociali e via<br />
di seguito. Dunque, un problema con implicazioni psicologiche ma anche sociali, affettive, familiari, emotive, sempre più pericoloso<br />
e che riguarda sempre più persone. La porno-dipendenza non va confusa con la dipendenza dall’attività sessuale e non<br />
rappresenta una sorta di risposta psicopatologica a problemi sessuali oppure alla carenza di partner o ancora alla carenza di<br />
attività sessuale: può caratterizzare <strong>in</strong>fatti sia chi è s<strong>in</strong>gle, sia chi è <strong>in</strong> coppia, senza <strong>in</strong>oltre dist<strong>in</strong>zione di età, sesso, status economico<br />
e sociale. La modalità di visione di materiale pornografico assume nel tempo caratteristiche compulsive e di discontrollo.<br />
La persona non riesce più a controllare e a rendersi conto del tempo trascorso<br />
e che trascorre nella consultazione di immag<strong>in</strong>i e filmati pornografici e tende sempre<br />
più a ripetere le azioni di visione e - se c’è - di masturbazione, <strong>in</strong> modo appunto compulsivo.<br />
Prima, durante e dopo i pensieri sono spesso fissi a tutto ciò che riguarda il<br />
mondo del porno e su come e quando visionare materiale pornografico. Tali pensieri<br />
e comportamenti ripetitivi, legati gli uni agli altri, fanno assomigliare per certi versi la<br />
porno-dipendenza al disturbo ossessivo-compulsivo. Vi è allora una sorta di annullamento,<br />
o comunque di patologico sconvolgimento, a livello degli spazi e dei tempi,<br />
delle primarie necessità psicologiche e fisiche come dormire, mangiare, bere e dei vari<br />
contesti vitali, come quelli lavorativo, sociale, familiare e affettivo-relazionale. Dunque,<br />
la porno-dipendenza <strong>in</strong>fluenza <strong>in</strong> modo fortemente negativo tutti i molteplici aspetti<br />
della vita della persona; oltretutto, a ciò si devono aggiungere problematiche psichiche<br />
personali come il progressivo calo dell’autostima e della fiducia <strong>in</strong> se’ stessi, la sempre<br />
maggiore ansia, la discesa verso il basso dell’umore, l’aumento del senso di colpa e di<br />
vergogna, così come di tensione e rabbia e la profusione di forte stress. Anche la parte fisiologica dell’<strong>in</strong>dividuo può risentirne<br />
negativamente con manifestazioni quali il calo del desiderio sessuale verso il proprio partner, impotenza e/o problemi di eiaculazione.<br />
La dipendenza dal porno può <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e scompensare e modificare, anche di molto, i ritmi sonno-veglia e la fase del<br />
sonno, apportando <strong>in</strong> tal modo sonno disturbato, possibili <strong>in</strong>cubi e/o sogni, con contenuti legati alla dipendenza e alla modalità<br />
virtuale di usufruire di immag<strong>in</strong>i, filmati e rapporti con altre persone. Nello sviluppo della porno-dipendenza, possono partecipare<br />
molteplici fattori: blocchi e tensioni a livello familiare; bassa autostima e <strong>in</strong>tensa <strong>in</strong>soddisfazione generale; scarsa<br />
affettività ricevuta <strong>in</strong> età <strong>in</strong>fantile e/o soprusi psico-fisici subiti; ansia e stress personali, lavorativi e/o familiari. Non esiste però<br />
un profilo psico-emotivo del possibile porno-dipendente e i fattori sopra citati non sono qu<strong>in</strong>di unici e assolutamente determ<strong>in</strong>anti.<br />
Vi sono <strong>in</strong>fatti altre concause come la caratteristica e la capacità attrattiva e di piacevolezza che contraddist<strong>in</strong>gue la<br />
fruizione della pornografia (proprio come l’uso e l’abuso di alcol o di nicot<strong>in</strong>a). Essa, per alcuni, è fortemente rilevante e di<br />
gran lunga superiore rispetto ad altre attività e/o emozioni. Tale capacità attrattiva va a braccetto con la disponibilità di materiale<br />
pornografico quasi <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ita, immediata ed economica. Allora la causalità è multifattoriale (cause <strong>in</strong>terne ed esterne) e anche<br />
se non vi sono particolari stati di disagio <strong>in</strong>teriore, la persona cont<strong>in</strong>ua la visione di pornografia seguendo le forti emozioni e<br />
attivazioni psico-fisiologiche che ne derivano, purtroppo senza più riuscire, <strong>in</strong> breve tempo, a farne a meno.<br />
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Quale futuro per l’ospedale di Sansepolcro?<br />
E’ la domanda chiave che si<br />
pone a ogni <strong>in</strong>izio “stagione”, ovvero<br />
alla ripartenza dal periodo delle ferie<br />
estive. Tanto più che proprio nel <strong>2011</strong><br />
scade il piano sanitario regionale, per<br />
cui chi ha a cuore le sorti della sanità <strong>in</strong><br />
Valtiber<strong>in</strong>a Toscana (come del resto da<br />
tutte le parti) capisce subito che sia il<br />
caso di muoversi a livello soprattutto<br />
politico. Il comitato per la difesa dell’ospedale<br />
di Sansepolcro, <strong>in</strong> vita dal 1997,<br />
non è assolutamente morto; magari si<br />
farà sentire di meno – questo sì –<br />
rispetto a periodi precedenti e anche<br />
più “caldi” sotto il profilo delle battaglie<br />
sanitarie, però è ancora attivo e si è<br />
riunito anche prima della parentesi<br />
vacanziera. Adesso ha <strong>in</strong>tenzione<br />
di tornare a prendere<br />
posizione su alcuni argomenti<br />
relativi all’ospedale di zona e<br />
concernenti <strong>in</strong> particolare la<br />
situazione della sezione di chirurgia,<br />
nella quale si opera <strong>in</strong><br />
assenza della rianimazione.<br />
“Non vorremmo che ciò<br />
costituisse l’anticamera della<br />
cosiddetta “chirurgia programmata”<br />
– dichiara il portavoce<br />
del comitato, Gian Piero<br />
Giuliani – perché al momento<br />
non si è <strong>in</strong> grado di fronteggiare<br />
le situazioni di emergenza,<br />
per cui occorre recarsi nelle<br />
sedi più vic<strong>in</strong>e: Città di Castello,<br />
Arezzo oppure Bibbiena.<br />
Purtroppo, la rianimazione a Sansepolcro<br />
è chiusa dall’<strong>in</strong>izio del precedente<br />
mandato amm<strong>in</strong>istrativo del s<strong>in</strong>daco<br />
Franco Polcri. Avevano garantito mari e<br />
monti – precisa Giuliani – poi però la<br />
direzione della Usl n. 8 ritenne di non<br />
dover andare avanti per non sorbirsi il<br />
costo di 2-3 anestesisti <strong>in</strong> terapia <strong>in</strong>tensiva.<br />
E’ stata garantita l’alta <strong>in</strong>tensità di<br />
cure (Hdu) aggregata a Medic<strong>in</strong>a e Cardiologia,<br />
ma ancora dobbiamo francamente<br />
capire <strong>in</strong> che modo funziona.<br />
Con un punto <strong>in</strong>terrogativo: quando il<br />
responsabile della chirurgia andrà <strong>in</strong><br />
pensione (e oramai la data sembra vic<strong>in</strong>a),<br />
vi sarà un nuovo primario?”. Ma<br />
Giuliani elenca anche altre questioni:<br />
“Due radiologi hanno chiesto il trasferimento<br />
per motivi di famiglia ed è stato<br />
loro accordato. Possiamo stare tranquilli<br />
che verranno sostituiti e che qu<strong>in</strong>di<br />
anche i tempi per effettuare una tac<br />
cont<strong>in</strong>ueranno a essere abbastanza<br />
veloci? Stesso discorso per un medico<br />
del “day hospital”, che ha ottenuto il<br />
trasferimento e anche per la dottoressa<br />
Cosetta Gasparri, che <strong>in</strong>vece saluta per<br />
l’avvenuto collocamento <strong>in</strong> pensione.<br />
Tutte queste figure verranno rimpiazzate?”.<br />
Una sorta di domanda <strong>in</strong>diretta<br />
che Giuliani “gira” alla direzione della<br />
Usl n. 8, ma anche al responsabile del<br />
presidio ospedaliero di Sansepolcro, il<br />
dottor Nilo Ventur<strong>in</strong>i, al quale il comitato<br />
riconosce comunque <strong>in</strong>dubbi meriti<br />
per come ha saputo battersi <strong>in</strong> favore<br />
dell’ospedale biturgense e del livello dei<br />
suoi servizi. “Intanto – parla proprio il<br />
dottor Ventur<strong>in</strong>i – la rianimazione non<br />
c’è più stata da quando ha chiuso la<br />
terapia <strong>in</strong>tensiva. E’ piuttosto <strong>in</strong> atto la<br />
riorganizzazione della sub-<strong>in</strong>tensiva o<br />
Hdu, con sistema di monitoraggio del<br />
paziente, che non sarà più gestita fra<br />
Medic<strong>in</strong>a e Cardiologia ma diverrà di<br />
fatto autonoma mediante la creazione<br />
di un dipartimento cardiovascolare con<br />
due medici di cardiologia, per la cui<br />
assunzione è stato <strong>in</strong>detto un apposito<br />
concorso. I due nuovi professionisti, più<br />
una terza unità, porteranno l’organico<br />
della sub-<strong>in</strong>tensiva a 6 persone. Per<br />
quanto riguarda l’avvicendamento dei<br />
medici che hanno chiesto il trasferimento,<br />
non sussiste alcun problema: i posti<br />
a disposizione debbono avere un titola-<br />
35<br />
l’Inchiesta<br />
Presto il dipartimento cardiovascolare autonomo<br />
L’ospedale di zona di Sansepolcro<br />
re. Se questo manca, è ovvio che debba<br />
essere avvicendato”. Il dottor Ventur<strong>in</strong>i<br />
tiene poi a precisare che i lavori di<br />
miglioramento e potenziamento della<br />
struttura ospedaliera stanno andando<br />
avanti e che il rispetto del protocollo<br />
d’<strong>in</strong>tesa a suo tempo stipulato è totale:<br />
“Il mese di settembre porta <strong>in</strong> dote l’<strong>in</strong>izio<br />
dell’attività della dialisi nella nuova<br />
struttura, che apre all’utenza e qu<strong>in</strong>di la<br />
sua <strong>in</strong>augurazione ufficiale è imm<strong>in</strong>ente.<br />
Successivamente, sarà lo stesso dottor<br />
Enrico Desideri, direttore generale<br />
della Usl n. 8 prov<strong>in</strong>ciale, a presentare il<br />
progetto (già esecutivo) di riorganizzazione<br />
logistica dell’area chirurgica, con il<br />
via ai lavori previsto per la prossima<br />
primavera. Possiamo pertanto dichiarare<br />
che, dopo il rifacimento<br />
del blocco operatorio e delle<br />
varianti alla dialisi, il 2012<br />
vedrà la realizzazione di tutta<br />
l’area chirurgica con 25 posti<br />
letto dislocati <strong>in</strong> camere da 2<br />
dotate di bagno, il “day surgery”,<br />
le sale endoscopiche e<br />
la sala gessi. Per quello che a<br />
Sansepolcro non c’è, esistono<br />
i livelli superiori di Arezzo<br />
e di Siena, ma ciò che è funzionante<br />
deve trasformarsi <strong>in</strong><br />
eccellenza”. E una prima visita<br />
all’ospedale è stata compiuta<br />
anche dal nuovo s<strong>in</strong>daco<br />
Daniela Frullani, assieme<br />
al vice Andrea Laurenzi, che<br />
è peraltrol’assessore al ramo.<br />
“Nulla da eccepire dal punto di vista<br />
logistico – ha detto proprio Laurenzi –<br />
perché i lavori stanno andando avanti e<br />
anche la nuova dialisi merita una valutazione<br />
con “5 stelle”. Dobbiamo approfondire<br />
meglio il capitolo legato all’organico:<br />
la dottoressa Cosetta Gasparri<br />
è andata <strong>in</strong> pensione e presto la potrebbero<br />
seguire anche il dottor Concezio<br />
Tiburzi, responsabile della Chirurgia e il<br />
dottor Cesare Villani, ortopedico molto<br />
apprezzato. Capisco che si tratti di un<br />
momento di ricambio, però è anche<br />
vero che a salutare l’ospedale sono<br />
delle professionalità di primo piano, per<br />
cui dobbiamo preoccuparci di trovare<br />
medici all’altezza. Da parte nostra, vigileremo<br />
con costanza: è la l<strong>in</strong>ea stabilita<br />
assieme al s<strong>in</strong>daco Frullani”.
36<br />
Eventi<br />
Il gusto della polenta con il piacere della solidarietà<br />
Una polenta dal sapore speciale, quella<br />
legata alla XXXIX edizione della oramai<br />
conosciuta sagra che si tiene a Monterchi<br />
e che ogni anno – nel penultimo<br />
week-end di settembre – è dedicata a<br />
questo piatto della storia e della tradizione<br />
locale. La polenta, per Monterchi<br />
(e non solo per il capoluogo della Valcerfone),<br />
ha rappresentato <strong>in</strong>fatti nei secoli<br />
passati la garanzia del sostentamento e<br />
oggi i volontari della Pro Loco – che con<br />
la sagra è appunto nata – e più <strong>in</strong> generale<br />
i monterchiesi l’hanno trasformata<br />
<strong>in</strong> una succosa prelibatezza, abb<strong>in</strong>andola<br />
con quel sugo di carne che li sta rendendo<br />
famosi <strong>in</strong> tutta Italia oppure con<br />
i funghi, le salsicce e i fegatelli. Ma perché<br />
quest’anno la polenta avrà un sapore<br />
“speciale”? Perché ai tre giorni canonici<br />
di svolgimento della manifestazione – venerdì<br />
16, sabato 17 e domenica 18 settembre<br />
– ne è stato aggiunto un quarto<br />
(che poi nell’ord<strong>in</strong>e diventa il primo),<br />
caratterizzato da uno spettacolo comico<br />
e divertente con <strong>in</strong>gresso a offerta, il cui<br />
ricavato andrà <strong>in</strong>teramente <strong>in</strong> beneficenza<br />
alla Fondazione Ospedale Pediatrico<br />
Meyer di Firenze grazie alla presenza<br />
della sezione Valtiber<strong>in</strong>a dell’associazione<br />
Amici del Meyer. L’appuntamento è<br />
per le ore 21.30 di giovedì 15 settembre<br />
nella piazza di Mercatale, sede pr<strong>in</strong>cipale<br />
di svolgimento della Sagra della Polenta,<br />
dove a esibirsi sarà il gruppo aret<strong>in</strong>o<br />
degli Avanzi di Balera, capace ogni volta<br />
di richiamare un eccezionale seguito<br />
di pubblico. “La nostra sezione riesce a<br />
far girare direttamente alla Fondazione<br />
i soldi provenienti dalle <strong>in</strong>iziative organizzate<br />
<strong>in</strong> ambito di vallata – ha spiegato<br />
Davide Cer<strong>in</strong>i, uno dei responsabili locali<br />
assieme a Luigi, Simona e Lara – a dimostrazione<br />
della serietà e trasparenza che<br />
contraddist<strong>in</strong>guono il nostro operato.<br />
Anche <strong>in</strong> questo caso, siamo stati contattati<br />
dal presidente della Pro Loco di<br />
Monterchi, Giuseppe Martell<strong>in</strong>i, al quale<br />
abbiamo detto di devolvere il ricavato<br />
alla Fondazione senza passare da noi,<br />
che proseguiamo nella specifica missione<br />
di far conoscere sempre di più l’ospedale<br />
Meyer, quale presidio sanitario<br />
di assoluta eccellenza a livello nazionale<br />
per la qualità delle cure pediatriche<br />
e l’affetto umano che i suoi operatori<br />
sono capaci di trasmettere”. Prologo<br />
dedicato a spettacolo e solidarietà, prima<br />
del programma classico della festa, il<br />
cui fulcro è ancora la parte bassa di Mercatale,<br />
nella quale lavorano i cuochi ed<br />
è allestito il ristorante presso gli stand.<br />
Ma una sorta di “succursale” è presente<br />
anche nel cuore del centro storico di<br />
Monterchi, dove gli amanti dei funghi e<br />
dei funghi fritti con la polenta hanno il<br />
loro “quartier generale”. Spazi musicali<br />
e momenti danzanti alla sera, più mercat<strong>in</strong>i<br />
dell’artigianato e del collezionismo<br />
a completare le scalette quotidiane sul<br />
versante basso e su quello alto del paese.<br />
Magari con un auspicio da parte della<br />
Pro Loco e dell’amm<strong>in</strong>istrazione comunale<br />
che collabora con essa: negli ultimi<br />
anni, la Sagra della Polenta è stata sempre<br />
accompagnata da pioggia e rovesci<br />
temporaleschi anche forti, che però non<br />
hanno mai scoraggiato la voglia dei paesani<br />
e della gente del vic<strong>in</strong>ato di recarsi<br />
a Monterchi per assaggiare un piatto di<br />
polenta fumante. Passi per il clima più<br />
frizzante, che si concilia benissimo con<br />
questa pietanza, ma l’acqua com<strong>in</strong>cia a<br />
diventare una persecuzione che i solerti<br />
monterchiesi, dai più giovani ai più attempati<br />
- pronti a lavorare senza tregua<br />
e a “rumare” sui paioli per servire<br />
poi una squisitezza <strong>in</strong>confondibile – non<br />
meritano assolutamente.
a cura di Davide Gambacci<br />
In questo articolo <strong>in</strong>tendiamo affrontare i costi dei nostri parlamentari<br />
<strong>in</strong> momenti nei quali la politica chiama ai sacrifici il popolo<br />
italiano. Stipendio, diaria, rimborsi spese: resoconto delle<br />
varie forme di compenso che percepiscono i nostri deputati e<br />
senatori, secondo quanto riportato dai siti della Camera dei Deputati<br />
e del Senato. Non citiamo i nomi di parlamentari o partiti.<br />
Lo facciamo perché - “votazioni autoreferenziali” alla mano -<br />
quando si tratta di badare al conto <strong>in</strong> banca personale, che siano<br />
di s<strong>in</strong>istra, destra o centro, sono tutti uguali e “senza nome”,<br />
se non quello generalista di “parlamentare”. E’ doveroso specificare<br />
che i dati riassunti non sono <strong>in</strong>ventati. Sono pubblici e<br />
visionabili sui siti ufficiali della Camera dei Deputati e del Senato.<br />
I parlamentari italiani sono <strong>in</strong> totale 945, di cui 315 senatori e<br />
630 deputati, i quali percepiscono le seguenti <strong>in</strong>dennità: deputati<br />
5486,00 euro e senatori 5613,00 euro netti al mese. Questa<br />
è l’unica forma di remunerazione prevista dalla<br />
nostra Costituzione. Alle s<strong>in</strong>gole cifre bisogna aggiungere<br />
una diaria per rimborso spese per il soggiorno<br />
a Roma di 3503,00 euro mensili, con penale<br />
di 206,58 euro per ogni assenza dalle votazioni,<br />
dove è considerato presente il parlamentare che<br />
partecipa almeno al<br />
30% delle votazioni<br />
effettuate nell’arco<br />
della giornata.<br />
Ma non f<strong>in</strong>isce qui.<br />
Hanno diritto anche<br />
a un rimborso per<br />
le spese <strong>in</strong>erenti al<br />
rapporto tra eletto<br />
ed elettori, che<br />
ammonta a 3690,00<br />
euro per i deputati; i<br />
senatori hanno <strong>in</strong>vece<br />
un “contributo di<br />
supporto” di 4180,00<br />
euro mensili, dei quali 1680,00 versati direttamente al senatore<br />
e 2500,00 versati al gruppo parlamentare di appartenenza.<br />
Cont<strong>in</strong>uando con i vari “balzelli”, troviamo che i nostri parlamentari<br />
usufruiscono di tutti i mezzi di trasporto gratis più ulteriori<br />
1108-1333 euro mensili. I senatori percepiscono 1650,00<br />
euro mensili che comprendono anche le spese telefoniche.<br />
I parlamentari usufruiscono di tessere per la libera circolazione<br />
autostradale, ferroviaria, marittima e aerea per i trasferimenti<br />
sul territorio nazionale; per i trasferimenti dal luogo di residenza<br />
all’aeroporto più vic<strong>in</strong>o - e tra l’aeroporto di Roma-Fiumic<strong>in</strong>o e<br />
Montecitorio - è previsto un rimborso spese trimestrale pari a<br />
3323,70 euro; per il deputato che deve percorrere f<strong>in</strong>o a 100<br />
chilometri per raggiungere l’aeroporto più vic<strong>in</strong>o al luogo di residenza<br />
è di 3995,10 euro se la distanza da percorrere è superiore<br />
a 100 chilometri. Chiudiamo con l’ultima cilieg<strong>in</strong>a: le spese<br />
telefoniche, per le quali hanno diritto ad un rimborso pari a<br />
258,00 euro mensili. I deputati dispongono di una somma annua<br />
di 3098,74 euro per le spese telefoniche. Il totale dello stipendio<br />
per i deputati è qu<strong>in</strong>di di 14269,00 euro netti al mese e per il<br />
37<br />
Politica<br />
Parlamentari italiani: stipendi e privilegi di lusso!<br />
senatore di 15000,00. I contribuenti italiani pagano circa 240 milioni<br />
di euro all’anno per stipendiare i 945 parlamentari al lordo<br />
di imposte, contributi, ecc., agevolazioni sui trasporti escluse.<br />
E non è tutto: il parlamentare ha anche diritto a un assegno di<br />
f<strong>in</strong>e mandato, ossia a una liquidazione. Al term<strong>in</strong>e del mandato,<br />
il parlamentare riceve un assegno che è pari all’80% dell’importo<br />
mensile lordo dell’<strong>in</strong>dennità, per ogni anno di mandato effettivo<br />
(o frazione non <strong>in</strong>feriore ai sei mesi). Parafrasi: se non abbiamo<br />
fatto male i calcoli, la sola <strong>in</strong>dennità lorda è di 11704 euro, cifra<br />
che va moltiplicata per ogni anno di mandato non <strong>in</strong>feriore ai 6<br />
mesi. Se il mandato fosse di c<strong>in</strong>que anni, il nostro parlamentare<br />
si beccherebbe una “liquidazione” di 58520 euro. Il parlamentare,<br />
dopo 5 anni di mandato effettivo, riceve il vitalizio a partire<br />
dal 65° anno di età. Il limite di età dim<strong>in</strong>uisce f<strong>in</strong>o al 60° anno di<br />
età <strong>in</strong> relazione agli anni di mandato parlamentare svolti. L’importo<br />
p dell’assegno varia<br />
da d un m<strong>in</strong>imo del 20%<br />
a un massimo dell’60%<br />
dell’<strong>in</strong>dennità d parlamentare,<br />
t a seconda degli<br />
anni a di mandato. Parafrasi:<br />
fr la pensione di un<br />
parlamentare p<br />
va da un<br />
m<strong>in</strong>imo m di 2304 euro<br />
a un massimo di 6912<br />
euro e al mese; per garantirsela,<br />
ti bastano 5 anni di<br />
mandato. m Al montepremi mancano anche i generosi<br />
stipendi s per gli assistenti dei parlamentari, i cosiddetti<br />
“portaborse”, “<br />
che spesso sono parenti o conoscenti.<br />
Su S questo punto, è da capire se tali spese vengono<br />
detratte d dallo stipendio del parlamentare (motivo per<br />
cui c qualche anno fa ci fu il problema dei “portaborse”<br />
pagati p a nero), oppure se i portaborse vengono re-<br />
munerati m a parte dai contribuenti (se qualcuno avesse<br />
notizie “istituzionali” a riguardo è pregato di scriverle).<br />
Inf<strong>in</strong>e, le precedenti cifre e agevolazioni vengono naturalmente<br />
maggiorate per le più alte cariche statali e per i senatori a vita.<br />
Riassumendo, ai circa 240 milioni annui precedenti vanno aggiunti<br />
i vitalizi dei parlamentari pensionati, le maggiorazioni per<br />
le alte cariche, gli stipendi dei portaborse, le costosissime auto<br />
blu e varie ed eventuali. Dunque, le domande che sorgono spontanee<br />
sono: <strong>in</strong> questo periodo di crisi, cosa ce ne facciamo di<br />
quasi 1000 parlamentari? E non sono un po’ troppi 15000 euro<br />
mensili per il lavoro di “votante”? Non sono <strong>in</strong>vece un po’ poch<strong>in</strong>i<br />
5 anni per avere diritto a una lauta pensione? E <strong>in</strong> Europa? Da<br />
un’<strong>in</strong>chiesta de “l’Espresso”, si ev<strong>in</strong>ce che gli eurodeputati italiani<br />
sono allo stesso tempo i più pagati e i più assenteisti. Al 2009, il<br />
totale dei compensi per il nostro alfiere europeo ammontava a<br />
144000 euro all’anno (privilegi esclusi), nettamente <strong>in</strong> vantaggio<br />
rispetto all’<strong>in</strong>seguitore austriaco (106583 euro), a quello olandese<br />
(86000) e ovviamente all’euro-media che è di circa 60000<br />
euro. Anche qui sorge spontanea una domanda: perché i contribuenti<br />
italiani devono pagare i propri europarlamentari più del<br />
doppio di quanto pagano i contribuenti degli altri Stati?
38<br />
Medic<strong>in</strong>a<br />
La ripartizione<br />
giornaliera<br />
di pasti e alimenti<br />
Esiste una distribuzione ideale dei pasti? O comunque, un sistema<br />
razionale che possa ripartire al meglio le quantità di alimenti da<br />
consumare nei vari momenti della giornata, <strong>in</strong> base alle caratteristiche<br />
fisiologiche e allo stile di vita delle s<strong>in</strong>gole persone? Il tema<br />
della prima colazione e dei pasti successivi è stato oggetto di pubblicazioni<br />
scientifiche, anche se i nutrizionisti sono propensi verso<br />
una destrutturazione dei due pasti pr<strong>in</strong>cipali, con suddivisione <strong>in</strong><br />
tre m<strong>in</strong>i-pasti (colazione, pranzo e cena), corredati da uno spunt<strong>in</strong>o<br />
<strong>in</strong> tarda matt<strong>in</strong>a e da una piccola merenda pomeridiana. Su<br />
questa impostazione, esiste una sorta di “accordo di massima”,<br />
frutto anche dei risultati scientifici che suggeriscono una diversa<br />
ripartizione degli apporti energetici per evitare il sovraccarico<br />
post-prandiale non soltanto digestivo e metabolico ma anche cardiorespiratorio.<br />
La proposta preferenziale consiste <strong>in</strong> uno spostamento<br />
dei carboidrati prevalentemente complessi dalla cena al<br />
matt<strong>in</strong>o, anche se <strong>in</strong> Italia non appare esportabile il modello anglosassone<br />
del “breakfast”, <strong>in</strong>capace di scalzare la diffidenza degli italiani<br />
sulla prima colazione “a forchetta”, anche perché le statistiche<br />
parlano chiaro: al primo posto, nelle preferenze degli adulti, rimangono<br />
cornetto e cappucc<strong>in</strong>o, pur tallonati da cereali, prodotti da<br />
forno e yogurt. E magari, a una certa ora si ricorre a qualche altro<br />
stuzzich<strong>in</strong>o. Al contrario, gli <strong>in</strong>glesi amano riunirsi di primo matt<strong>in</strong>o<br />
come accade da noi a cena, per consumare un piccolo pasto che<br />
funga da efficace “carburante” per affrontare la giornata. I tempi e<br />
i ritmi di vita sono cambiati: per qualcuno, il rientro a casa per la<br />
pausa pranzo diviene di fatto impossibile e qu<strong>in</strong>di il pasto alla vecchia<br />
maniera (pasta, pietanza, pane, contorno e frutta) diventa<br />
ipercalorico per “sedentari obbligati”. Un atteggiamento divenuto<br />
irrazionale, perché non segue i ritmi circadiani e non contrasta l’ipoglicemia<br />
della tarda matt<strong>in</strong>a, favorendo l’abuso di più spunt<strong>in</strong>i dai<br />
contenuti “<strong>in</strong>certi” e di possibile eccesso calorico. Cosa fare, allora?<br />
Il meccanismo di adattamento ai tempi suggerirebbe una prima<br />
colazione a base prevalente di carboidrati disponibili (cereali, fette<br />
biscottate ecc.), pari a circa il 20% del fabbisogno calorico della<br />
giornata e di uno spunt<strong>in</strong>o consumato a metà matt<strong>in</strong>a. Con questa<br />
premessa, il pranzo potrà essere ridimensionato a “monopiatto”,<br />
con il contorno di verdure e un eventuale spunt<strong>in</strong>o pomeridiano<br />
(frutta, gelato, snack a base di cereali) prima della cena, che ognuno<br />
dovrà calibrare <strong>in</strong> base ai suoi effettivi consumi energetici. Il<br />
recupero della prima colazione è un adattamento logico <strong>in</strong> coerenza<br />
con le abitud<strong>in</strong>i europee. I vantaggi metabolici che possono<br />
derivare dalla ripartizione dei pasti e da un’adeguata prima colazio-<br />
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ne sono molti. Studi recenti, più spesso elaborati da pediatri e<br />
psicologi, hanno rivisitato e arricchito le osservazioni sul maggior<br />
impegno e grado di attenzione degli studenti (ma anche degli<br />
addetti a lavori di calcolo o di precisione) nelle ore mattut<strong>in</strong>e. La<br />
capacità di apprendere e la vigilanza sono state documentate con<br />
riflessioni attendibili sui vantaggi di una sostanziosa prima colazione,<br />
rispetto al semidigiuno dello yogurt o del cappucc<strong>in</strong>o. Fisiologi<br />
e cl<strong>in</strong>ici hanno sempre sostenuto la convenienza di suddividere la<br />
razione giornaliera <strong>in</strong> tre pasti e due spunt<strong>in</strong>i, con documentazione<br />
dei vantaggi metabolici di questo schema dietetico, somm<strong>in</strong>istrato<br />
però <strong>in</strong> molteplici assunzioni di cibo. Gli effetti positivi riguardano<br />
sia il rendimento psicofisico (vedi soprattutto attenzione e memoria),<br />
sia l’ottimizzazione glicemica e <strong>in</strong>sul<strong>in</strong>emica con un miglior<br />
controllo dell’appetito, sia l’adeguamento ai ritmi fisiologici delle<br />
<strong>in</strong>crezioni ormonali, sia alcune evidenze <strong>in</strong> tema di prevenzione<br />
dell’obesità, al punto tale che le autorità sanitarie americane hanno<br />
rivolto specifiche raccomandazioni ai pediatri sul ruolo educativo<br />
e preventivo della prima colazione. Non è un caso che almeno 7<br />
obesi su 10 trascur<strong>in</strong>o la prima colazione, preferendo un <strong>in</strong>controllabile<br />
piluccamento, soprattutto pomeridiano e pers<strong>in</strong>o notturno.<br />
Ciononostante, le abitud<strong>in</strong>i degli italiani a proposito della prima<br />
colazione non sono poi molto cambiate; uno studio <strong>in</strong> materia era<br />
stato coord<strong>in</strong>ato nel 1995 dall’Associazione Italiana di Dietetica e<br />
Nutrizione Cl<strong>in</strong>ica (Adi) e il raffronto con lo studio Eurisko datato<br />
2007 non evidenzia particolari novità: <strong>in</strong> base al campione preso<br />
come riferimento, il 17% di soggetti adulti e anziani non fa tuttora<br />
la prima colazione, contro il 14.9% degli adulti e il 7.9% degli ultrasessantenni.<br />
I dati raccolti nell’ultimo decennio confermano <strong>in</strong><br />
sostanza che il numero di coloro che non consumano affatto la<br />
prima colazione o che si limitano a una bevanda acalorica (caffè,<br />
the e orzo) sta dim<strong>in</strong>uendo, ma che resta pur sempre lontano dalla<br />
soglia del 20% delle calorie totali proposta dagli esperti. L’evoluzione<br />
dei consumi alimentari che anche <strong>in</strong> Italia sta marg<strong>in</strong>alizzando il<br />
pranzo deve portare <strong>in</strong> conclusione al recupero della prima colazione<br />
casal<strong>in</strong>ga e di un’adeguata ripartizione dell’<strong>in</strong>troito calorico<br />
giornaliero con l’<strong>in</strong>troduzione di uno spunt<strong>in</strong>o a metà matt<strong>in</strong>a e a<br />
metà pomeriggio, piuttosto che di una serie di snack iperlipidici o<br />
– peggio ancora – che di una cena abbondante e foriera di un<br />
sovraccarico metabolico e cardiocircolatorio irrazionale, che tuttavia<br />
diviene <strong>in</strong>evitabile se dal matt<strong>in</strong>o non si migliora la ripartizione<br />
della razione alimentare giornaliera.<br />
(fonte Adi Magaz<strong>in</strong>e, n. 4 anno 2010)<br />
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