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Modelli Differenziali Lineari semplici - Cm-physmath.net

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Revisione<br />

nov. 2012<br />

<strong>Modelli</strong> <strong>Differenziali</strong> <strong>Lineari</strong><br />

<strong>semplici</strong><br />

Claudio Magno<br />

www.cm-<strong>physmath</strong>.<strong>net</strong><br />

CM_Portable MATH Notebook Series


Joseph Louis Lagrange Lagrange (1736 (1736-1813)<br />

<strong>Modelli</strong> <strong>Differenziali</strong> <strong>Lineari</strong> <strong>semplici</strong> – 1


<strong>Modelli</strong> <strong>Differenziali</strong> <strong>Lineari</strong> <strong>semplici</strong> – 2<br />

Il modello evoluzionistico di Malthus (T. R., 1766-1834)<br />

Si consideri una popolazione isolata di individui identici, i cui unici fattori di evoluzione sono<br />

fertilità e mortalità. In tal senso, siano<br />

• N ( t ) una funzione derivabile che rappresenta il numero di individui viventi al tempo t ,<br />

• ν il numero di nuovi individui nati per individuo vivente e per unità di tempo,<br />

• µ il numero di nuovi individui morti per individuo vivente e per unità di tempo.<br />

Allora, in un intervallo di tempo variabile τ , il numero di nuovi nati e il numero di nuovi morti<br />

sono, rispettivamente, ν τ N ( t)<br />

e µτ N ( t)<br />

, così che, rispetto a un certo tempo t di riferimento, la<br />

variazione del numero di individui nell’intervallo di tempo τ adiacente, nel passato immediato o<br />

nel futuro immediato, è<br />

∆N ( t) ≡ N ( t + τ ) − N ( t) = ( ν − µ ) τN<br />

( t)<br />

. (1)<br />

Dividendo i membri dell’Eq. (1) per τ e prendendo il limite per τ → 0 , si ha<br />

N ( t + τ ) − N ( t) dN ( t)<br />

lim = = ( ν − µ ) N ( t)<br />

, i.e., in notazione<br />

τ → 0 τ<br />

dt<br />

Nɺ ( t) = ( ν − µ ) N ( t)<br />

. (2)<br />

L’equazione differenziale (2), del 1.o ordine e in forma normale, è del tipo sia a variabili<br />

separabili sia lineare omogenea.<br />

La costante λ : = ν − µ definisce il potenziale biologico della popolazione. L’Eq. (2), riscritta<br />

come derivata logaritmica di N ( t ) ,<br />

Nɺ ( t)<br />

= λ ,<br />

N ( t)<br />

esprime il tasso relativo costante ( ≡ λ ) di variazione (aumento o diminuzione) temporale della<br />

popolazione.<br />

Se si conosce il numero N 0 ≡ N ( 0 ) di individui viventi al tempo iniziale t = 0 , il numero di<br />

individui viventi al tempo t > 0 è data dalla soluzione particolare dell’Eq. (2)<br />

t<br />

N ( t) N e λ<br />

= 0 . (3)<br />

Per t → + ∞ , la popolazione evolverà aumentando esponenzialmente senza limite o diminuendo<br />

verso la sua estinzione asintotica secondo che sia λ ≷ 0 .<br />


<strong>Modelli</strong> <strong>Differenziali</strong> <strong>Lineari</strong> <strong>semplici</strong> – 3<br />

Il modello evoluzionistico di Verhulst (P. F., 1804-1849)<br />

Il modello evoluzionistico di Malthus si dimostra, chiaramente, troppo <strong>semplici</strong>stico e irrealistico<br />

nella maggioranza dei casi. Infatti, all’aumento di una popolazione corrisponde, quanto meno, una<br />

diminuzione della disponibilità (finita!) di risorse. Questo, a sua volta, innesca un processo di<br />

decrescita temporale del numero N ( t ) degli individui.<br />

Verhulst propose, al posto di quella espressa dall’Eq. (2), la legge di evoluzione differenziale<br />

N ( t)<br />

N ′<br />

⎛ ⎞<br />

( t) = λN<br />

( t)<br />

⎜1 − ⎟ , (4)<br />

⎝ κ ⎠<br />

+<br />

con { λ, κ} ⊂ RRRR parametri empirici di evoluzione.<br />

L’equazione differenziale (4) è del tipo di Bernoulli in forma normale. Riscritta nella forma più<br />

convenzionale<br />

λ 2<br />

N ′ ( t) − λN<br />

( t) = − N ( t)<br />

, (5)<br />

κ<br />

una sua soluzione particolare è N ( t) ≡ 0 . Per N ( t) ≠ 0 , si ponga<br />

1/( 1 − 2)<br />

N ( t) : = ( z( t)) ≡ 1 / z( t)<br />

.<br />

−1<br />

2<br />

Da questo, si calcola N ′ = d ( z )/ dt = −z<br />

′ / z .<br />

2 2<br />

Pertanto, l’Eq. (5) assume la forma −z′ / z − λ / z = λ /( κz<br />

) , i.e., z′ + λz = λ / κ , quella di una<br />

equazione differenziale lineare non-omogenea del 1.o ordine, il cui integrale generale è dato da<br />

( λ κ )<br />

−λt<br />

− dt dt ce<br />

z ( t; c) e ∫ λ λ<br />

c ( / ) e ∫<br />

+ 1<br />

= + ∫ dt = … = .<br />

κ<br />

Segue che l’integrale generale dell’equazione differenziale originaria si scrive<br />

κ κe<br />

N ( t; c)<br />

= ≡<br />

ce + 1 c + e<br />

λt<br />

−λt<br />

λt<br />

. (6)<br />

Dalla famiglia di soluzioni particolari (6), si può, ora, determinare quella soluzione corrispondente<br />

alla condizione iniziale N ( 0 ; c) ≡<br />

λt λt<br />

κ e /( c + e ) = N 0 ( > 0 ). Essa è tale che<br />

t = 0<br />

c = κ / N 0 − 1. (7)<br />

Introducendo il valore (7) di c nell’Eq. (6), si ottiene l’unica soluzione del problema specifico,<br />

λt<br />

κN<br />

0e<br />

N ( t)<br />

≡<br />

. (8)<br />

λt<br />

κ + N ( e − )<br />

0 1<br />

È interessante analizzare, per κ assegnata, l’andamento di graf N al variare di t nei tre casi<br />

possibili N 0 κ : si trova che risulta sempre ( ) lim N t = κ .<br />

t → +∞<br />

La costante κ è la cosiddetta capacità dell’ambiente (irrealisticamente dotato di risorse infinite).<br />

Le soluzioni particolari N ( t ) = 0 e N ( t) = κ sono le cosiddette soluzioni di equilibrio: la prima<br />

è quella banale, l’altra è detta asintoticamente stabile o di equilibrio asintotico.<br />

Il Modello di Malthus discusso in precedenza corrisponde a una condizione di capacità illimitata<br />

dell’ambiente nella soluzione (8) del Modello di Verhulst, i.e., a quando κ → + ∞ .<br />

■■■


1. Il caricamento di un condensatore<br />

Il circuito in serie R -C<br />

<strong>Modelli</strong> <strong>Differenziali</strong> <strong>Lineari</strong> <strong>semplici</strong> – 4<br />

Quando il generatore di tensione costante ( ∴ V ) viene chiuso sul circuito (t = 0 ), il condensatore<br />

( ∴ C ) è ancora scarico e, quindi, la d.d.p. tra le sue armature è nulla mentre la d.d.p. attraverso il<br />

resistore ( ∴ R ) ha il valore massimo V , quello del generatore, e conduce una corrente di intensità<br />

istantanea massima,<br />

V dq ( t)<br />

I ≡ i ( 0) = = ≡ qɺ<br />

( 0)<br />

,<br />

R dt t = 0<br />

essendo q ≡ q ( t)<br />

la quantità di carica elettrica presente nel condensatore all’istante t .<br />

All’istante t , le differenze di potenziale attraverso, rispettivamente, il resistore e il condensatore<br />

valgono V ( t) = i ( t) R e V ( t) = q ( t)/ C . Quindi, ∀ t ≥ 0 , si ha<br />

R<br />

i.e., in modo equivalente, la corrente<br />

C<br />

V ≡ V ( t) + V ( t) = i ( t) R + q ( t)/ C , (1)<br />

R C<br />

dq ( t) V q ( t)<br />

i ( t)<br />

≡ = − . (2)<br />

dt R RC<br />

Rispetto alla carica elettrica, l’Eq. (2) è un’equazione differenziale del 1.o ordine sia lineare nonomogenea<br />

che a variabili separabili. Sfruttando la prima rappresentazione,<br />

se ne scrive immediatamente l’integrale generale,<br />

1 V<br />

qɺ + q = , (3)<br />

RC R<br />

⎛ ⎞<br />

⎝ ∫<br />

⎠<br />

1 1<br />

∫ dt − dt<br />

RC ∫ RC<br />

−t<br />

/) RC )<br />

q ( t ; k) = ⎜k + ( V / R) e dt ⎟e<br />

= ke + VC<br />

, (4)<br />

dove VC ≡ Q è la carica massima (finale) nel condensatore, corrispondente a i ( t) ≡ 0 .<br />

t → +∞<br />

La soluzione fisica – unica! – del processo di caricamento si determina dall’Eq. (4) imponendo la<br />

condizione iniziale 0 ≡ q ( 0 ; k) = k + VC , i.e., k = − VC . Allora, l’integrale generale (4)<br />

restituisce la soluzione particolare richiesta,<br />

−t /( RC ) −t<br />

/( RC )<br />

q ( t) = Q ( 1 − e ) ≡ VC ( 1 − e ) , (5)<br />

che rappresenta un aumento di carica nel condensatore.<br />

A sua volta, l’andamento della corrente di caricamento deve risultare decrescente nel tempo.<br />

Infatti, derivando l’Eq. (5), si ottiene<br />

dq ( t) V<br />

i ( t) e Ie<br />

dt R<br />

−t /( RC ) −t<br />

/( RC )<br />

≡ = = . (6)<br />

La costante temporale τ ≡ RC è detta tempo di rilassamento del circuito R -C<br />

, i.e., quello<br />

necessario per ridurre il valore della corrente a 1 /e di quello iniziale. Il tempo t / ≡ τ ln2<br />

è quello<br />

di dimezzamento della corrente ovvero quello necessario per caricare il condensatore fino a metà<br />

della carica disponibile nel circuito, Q / 2 .<br />

1 2<br />


2. La scarica di un condensatore<br />

<strong>Modelli</strong> <strong>Differenziali</strong> <strong>Lineari</strong> <strong>semplici</strong> – 5<br />

Al tempo t = 0 , una carica totale Q 0 ≡ q ( t ) è contenuta nel condensatore. Non è necessario<br />

t = 0<br />

assumere che sia Q0 ≡ Q , la carica di saturazione definita al Punto 1 precedente.<br />

All’apertura del circuito (t = 0 ), il generatore di tensione viene escluso e il condensatore<br />

incomincia scaricare attraverso il resistore.<br />

Quindi, per t ≥ 0 , l’Eq. (1) diventa<br />

q ( t)<br />

0 = VR ( t) + VC ( t) = i ( t) R + , da cui,<br />

C<br />

q ( t)<br />

i( t)<br />

= − , i.e.,<br />

RC<br />

1<br />

qɺ + q = 0 ,<br />

RC<br />

(7)<br />

un’equazione differenziale lineare omogenea (trasformabile in una a variabili separabili) il cui<br />

integrale generale è dato da<br />

q ( t; k) ke −<br />

t /( RC )<br />

= . (8)<br />

La soluzione fisica, corrispondente alla condizione iniziale Q0 ≡ q ( 0 ; k) = k , è<br />

q ( t) = Q e ≡ V ( ) Ce<br />

−t / RC −t<br />

/( RC )<br />

0 C 0 . (9)<br />

Derivando l’Eq. (9), si determina l’andamento temporale della corrente di scarica,<br />

Q V ( 0)<br />

q t i t e e<br />

RC R<br />

0 −t /( RC ) C −t<br />

/( RC )<br />

ɺ ( ) ≡ ( ) = − ≡<br />

. (10)<br />

Il segno − davanti a /<br />

Q RC<br />

0 rende conto del verso della corrente di scarica, opposto a quello<br />

relativo al processo di caricamento.<br />


Il circuito elettrico in serie R -L<br />

1. L’aumento di conduzione attraverso un induttore<br />

<strong>Modelli</strong> <strong>Differenziali</strong> <strong>Lineari</strong> <strong>semplici</strong> – 6<br />

Quando il generatore di tensione costante ( ∴ V ) viene chiuso sul circuito (t = 0 ), l’intensità della<br />

corrente non sale istantaneamente al suo valore finale ma, a causa della f.e.m. auto-indotta, cresce<br />

a un tasso che dipende dall’auto induttanza L e dalla resistenza R del circuito. Le differenze di<br />

potenziale attraverso l’induttore e attraverso il resistore sono, rispettivamente, V ( t) = Ldi ( t)/ dt<br />

e V ( t) = i ( t) R , da cui, per sovrapposizione, risulta V = V ( t) + V ( t) = Ldi ( t)/ dt + Ri ( t)<br />

.<br />

R<br />

Quindi, il tasso di aumento della corrente è<br />

L R<br />

di ( t) V R<br />

= − i ( t)<br />

. (11)<br />

dt L L<br />

Alla chiusura del circuito, è ancora i ( 0) ≡ 0 così che la corrente incomincia a crescere al tasso<br />

i′ ( t) = V / L : quanto maggiore è l’auto-induttanza L del circuito tanto meno rapido risulta<br />

t = 0<br />

l’aumento iniziale della corrente.<br />

Mentre la corrente cresce, anche il termine Ri ( t)/ L cresce e, quindi, il tasso di crescita della<br />

corrente diminuisce progressivamente. Quando la corrente raggiunge il suo valore stazionario<br />

finale I , il suo tasso di aumento è 0 , i.e., l’Eq. (11) si riduce alla forma 0 = V / L − RI / L , che dà<br />

I = V / R , corrispondente alla conduzione puramente resistiva.<br />

di R<br />

del 1.o ordine. Sfruttando, e.g., la prima rappresentazione, − = dt , e integrandone<br />

i −V<br />

/ R L<br />

completamente i membri, si trova<br />

⎛V ⎞ R<br />

−ln ⎜ − i ( t) ⎟ = t + k . (12)<br />

⎝ R ⎠ L<br />

La soluzione del problema fisico di aumento conduttivo in regime lineare R -L<br />

corrisponde<br />

all’introduzione della condizione iniziale i ( t ) t = ≡ 0 nell’Eq. (12). Si ottiene k = − ln ( V / R)<br />

0<br />

che, sostituito nell’Eq. (12), dà<br />

⎛ Ri ( t) ⎞ R<br />

ln⎜1<br />

− ⎟ = − t . (13)<br />

⎝ V ⎠ L<br />

Quindi, esponenziando i membri dell’Eq. (13), si determina la corrente,<br />

il cui tasso di crescita vale<br />

V −( R/ L) t −(<br />

R / L) t<br />

i ( t) = ( 1 − e ) ≡ I ( 1 − e ) , (14)<br />

R<br />

di ( t) V −( R / L) t IR −(<br />

R / L) t<br />

= e ≡ e . (15)<br />

dt L L<br />

Il modello matematico differenziale lineare descrive le previsioni fisiche in modo accettabile: le<br />

Eq. (14) e (15) danno, rispettivamente, i ( 0) = 0 e iɺ ( 0)<br />

= V / L mentre, per t → + ∞ , risulta che<br />

i( t) → V / R ≡ I e iɺ ( t) → 0 .<br />

La costante τ : = L/ R si definisce costante temporale o di decadimento del circuito R -L<br />

. Essa<br />

corrisponde al tempo necessario affinché, dalla chiusura del circuito, la corrente aumenti in<br />

intensità da 0 fino a ( 1 − 1/ e)<br />

≈ 63 % del suo valore finale I .<br />

L


<strong>Modelli</strong> <strong>Differenziali</strong> <strong>Lineari</strong> <strong>semplici</strong> – 7<br />

Invece, il tempo t1/ 2 richiesto affinché la corrente raggiunga metà del suo valore finale si ottiene<br />

ponendo<br />

( R / L) t<br />

e −<br />

= 1/ 2 . Si ottiene t 1/ 2 = τ ln2,<br />

come per il circuito R -C<br />

.<br />

Osservazione<br />

−(<br />

R/ L) t<br />

L’Eq. (14) può essere scritta nella forma dq ( t) = I ( 1 −e<br />

) dt e, quindi, integrata rispetto al<br />

tempo tra 0 e t , assumendo che q ( 0 ) = q 0 :<br />

t<br />

−( R / L) u ⎛ L −(<br />

R / L) t ⎞ V<br />

q ( t) = q 0 + I ∫ ( 1 − e ) du = q 0 + I ⎜t + e ⎟ ~ It ≡ t . (16)<br />

0 ⎝ R ⎠ R<br />

L’andamento asintotico (t → + ∞ ) della quantità di carica che fluisce nel circuito R -L<br />

porta alla<br />

conclusione ovvia che essa, in assenza di un condensatore, non può essere accumulata fino a un<br />

valore di saturazione ma aumenta (linearmente) senza limite.<br />

■<br />

2. La diminuzione di conduzione attraverso un induttore<br />

Se il generatore di tensione (costante) viene aperto bruscamente (V ≡ 0) sul circuito R -L<br />

in<br />

regime di conduzione stazionaria, l’Eq. (11) indica che la corrente diminuisce al tasso<br />

di ( t) R<br />

= − i ( t)<br />

. (17)<br />

dt L<br />

L’integrale generale dell’Eq. Differenziale (17), sia a variabili separabili che lineare omogenea<br />

del 1.o ordine, è immediato,<br />

i ( t; k) ke −<br />

( R / L) t<br />

= . (18)<br />

La soluzione (particolare) fisica è ottenuta imponendo la condizione iniziale i ( 0 ; k) ≡ I , che<br />

specifica il valore k ≡ I per la costante di integrazione. Ne risulta la corrente<br />

infinitesima per t → + ∞ .<br />

i ( t) I e −<br />

( R / L) t<br />

= , (19)<br />


<strong>Modelli</strong> <strong>Differenziali</strong> <strong>Lineari</strong> <strong>semplici</strong> – 8<br />

Il circuito elettrico (oscillante) in serie L -C<br />

Un circuito L -C<br />

ideale è costituito da un induttore perfettamente conduttivo ( RL ≡ 0) e da un<br />

condensatore carico connessi in serie. Un circuito L-C sia inizialmente aperto e una carica (in<br />

eccesso) Q ≡ VC , 0 C , con VC , 0 ≡ VC ( t)<br />

, sia presente nel condensatore.<br />

t = 0<br />

All’istante t = 0 di chiusura del circuito, il condensatore incomincia scaricare attraverso<br />

l’induttore finché, persa tutta la carica accumulata, le differenze di potenziale sia tra le sue<br />

armature che tra i terminali dell’induttore diventano nulle.<br />

Nel frattempo, la corrente di scarica che ha attraversato l’induttore ha generato un campo variabile<br />

di induzione mag<strong>net</strong>ica ΒΒ ΒΒ = ΒΒ<br />

ΒΒ<br />

( t)<br />

, concatenato con l’induttore. ΒΒΒΒ si attenua progressivamente<br />

(nel tempo) a causa dell’insorgenza di una f.e.m. nell’induttore polarizzata nello stesso senso della<br />

corrente (Legge di Faraday-Neumann-Lenz-Maxwell).<br />

Si ricordi che si definisce f.e.m. il lavoro per-unità-di-carica-positiva necessario per spostare<br />

cariche elettriche positive. La corrente che queste costituiscono è orientata in senso opposto a<br />

quello della f.e.m. generatrice. Pertanto, se si induce in un circuito una f.e.m. ulteriore polarizzata<br />

nello stesso senso di una corrente pre-esistente, questa viene contrastata dalla corrente prodotta<br />

dalla f.e.m. indotta. L’attenuazione conseguente della corrente nel circuito L -C<br />

annulla il campo<br />

ΒΒΒΒ mentre si completa il ricaricamento del condensatore con una polarità opposta a quella iniziale.<br />

A questo punto, il processo si inverte e, in assenza (ideale) di perdite di energia, le cariche (dello<br />

stesso segno) fluiscono avanti e indietro indefinitamente da un’armatura all’altra del condensatore,<br />

generando il fenomeno delle oscillazioni elettriche (stazionarie).<br />

L’analogia con le oscillazioni meccaniche di una molla lineare ideale (‘di Hooke’) è evidente.<br />

A ogni istante, la differenza di potenziale tra le armature del condensatore, V ( t) = q ( t)/ C , deve<br />

uguagliare quella tra i terminali dell’induttore, V ( t) = Ldi ( t)/ dt . Inoltre, poiché, ∀ t , il valore<br />

della corrente attraverso l’induttore è uguale all’opposto della variazione temporale della carica<br />

presente nel condensatore, si ha che i( t) = −d q ( t)/ dt ≡ qɺ<br />

.<br />

Combinando queste relazioni nell’equazione di conservazione dell’energia per tale sistema isolato<br />

(i.e., la 2.a legge di Kirchhoff per la maglia L -C<br />

in serie), si scrive, vs. q ( t ) nel condensatore,<br />

L<br />

1<br />

qɺɺ + q = 0 . (20)<br />

LC<br />

L’Eq. (20) è del 2.o ordine, lineare a coefficienti costanti e omogenea. La sua forma e, quindi, il<br />

procedimento per la sua soluzione, sono gli stessi che per il modello dell’oscillatore armonico<br />

libero. L’integrale generale e la sua derivata 1.a sono, rispettivamente,<br />

q( t; k1, k 2) = k1 cos<br />

t<br />

LC<br />

+ k 2 sin<br />

t<br />

,<br />

LC<br />

(21)<br />

qɺ ( t; k 1, k 2)<br />

= −<br />

k 1<br />

LC<br />

sin<br />

t<br />

LC<br />

+<br />

k 2<br />

LC<br />

cos<br />

t<br />

LC<br />

, (22)<br />

definendo, con ω : = 1 / LC , la frequenza ciclica naturale delle oscillazioni elettriche.<br />

Le condizioni iniziali per la determinazione della soluzione particolare rappresentativa del<br />

problema fisico definiscono il problema di Cauchy<br />

⎧⎪ q ( 0;<br />

k1, k 2) = Q ≡ VC , 0C<br />

⎨<br />

.<br />

⎪⎩ qɺ ( 0; k 1, k 2) ≡ i ( 0; k 1, k 2)<br />

= 0<br />

C


<strong>Modelli</strong> <strong>Differenziali</strong> <strong>Lineari</strong> <strong>semplici</strong> – 9<br />

Mediante le Eq. (21) e (22), si trovano i valori k 1 = VC , 0 C e k 2 = 0 che, sostituiti nelle stesse,<br />

danno il comportamento temporale della carica elettrica e quello della corrente,<br />

entrambi puramente periodici.<br />

q ( t) = VC , 0 C cos<br />

t<br />

,<br />

LC<br />

(23)<br />

qɺ ( t) ≡ i ( t) = −VC , 0 C / L sin<br />

t<br />

,<br />

LC<br />

(24)<br />


Il circuito elettrico in serie R -L -C<br />

<strong>Modelli</strong> <strong>Differenziali</strong> <strong>Lineari</strong> <strong>semplici</strong> – 10<br />

Il modello del circuito L -C<br />

in serie mostra un’idealizzazione evidente, l’assenza di resistenza.<br />

Questa è presente sia negli avvolgimenti dell’induttore che nei collegamenti del circuito. L’effetto<br />

della resistenza è quello di dissipare energia elettromag<strong>net</strong>ica termicamente; in tal modo, la<br />

resistenza di un circuito elettrico ha un ruolo analogo a quello dell’attrito in un sistema meccanico.<br />

Si supponga che un induttore di auto-induttanza L e un resistore di resistenza R siano connessi in<br />

serie con un condensatore carico, di capacità C ≡ Q/ VC ( 0 ) ≡ Q/ VC<br />

, 0 . Inizialmente, il sistema è<br />

aperto e isolato.<br />

All’istante della chiusura del circuito (t = 0 ), il condensatore incomincia a scaricare ma, a causa<br />

2<br />

delle perdite-Joule ( ∝ Ri ( t)<br />

) nel resistore, l’energia dell’induttore, quando il condensatore è<br />

completamente scarico, è minore dell’energia originaria del condensatore. A sua volta, l’energia<br />

dell’induttore diminuisce, come conseguenza della diminuzione del campo di induzione mag<strong>net</strong>ica<br />

ΒΒΒΒ ( t)<br />

associato alla corrente decrescente, e così via.<br />

Se la resistenza R è relativamente piccola, il circuito (i.e., i suoi parametri circuitali variabili, la<br />

corrente e la carica) oscilla con andamento temporale armonico sotto-smorzato.<br />

Per valori di R crescenti, le oscillazioni si attenuano fino a svanire nel limite dello smorzamento<br />

critico.<br />

Per valori di R ancora più elevati, il circuito entra in regime di sovra-smorzamento, con la<br />

corrente quasi istantaneamente evanescente.<br />

La descrizione quantitativa dello stato di chiusura del circuito R -L -C<br />

con il condensatore<br />

inizialmente carico si esprime, attraverso la 2.a legge di Kirchhoff, ∀ t ≥ 0 , come<br />

di ( t) q ( t)<br />

0 = VR ( t) + V L ( t) + VC ( t) ≡ i ( t) R + L + . (23)<br />

dt C<br />

Rispetto alla carica accumulata nel condensatore, l’Eq. (23) diventa<br />

R 1<br />

qɺɺ + qɺ + q = 0 , (24)<br />

L LC<br />

che, per R ≡ 0, si riduce all’Eq. differenziale (20). Le soluzioni dell’equazione caratteristica<br />

associata all’Eq. differenziale (24) (del 2.o ordine, lineare, omogenea e a coefficienti costanti),<br />

2<br />

λ = − R/( 2L) ± ( R/( 2L)) − 1/( LC ) ≡ − R/( 2L) ± ∆ / 4 , (25)<br />

includono i vari contributi temporali al tempo di rilassamento circuitale. Il discriminante (ridotto)<br />

2 2 2<br />

∆ = ( R/ L) − 4/( LC ) ≡ ( R − 4 L/ C )/ L ,<br />

indica chiaramente che la forma dell’integrale generale dell’Eq. (24), q ( t; k1, k1<br />

) , dipende dal<br />

confronto tra il valore di R e quello di 2 L/ C .<br />

Precisamente,<br />

1. se ∆ < 0 , i.e., se R < 2 L/ C , risulta<br />

della quale, si calcola la derivata 1.a<br />

q t k k e k 4 t k 4 t , (26)<br />

− ( R / 2L)<br />

t<br />

( ; 1, 2) = ( 1 cos − ∆ / + 2 sin − ∆ / )


ɺ<br />

(<br />

( )<br />

− ( R/( 2L))<br />

t<br />

q ( t; k 1, k 2) e k 1R/( 2L) k 2 ∆ / 4 cos ∆ / 4 t<br />

= − + − − −<br />

<br />

<strong>Modelli</strong> <strong>Differenziali</strong> <strong>Lineari</strong> <strong>semplici</strong> – 11<br />

( k 1 ∆ / 4 k 2R/(<br />

2L) ) sin ∆ / 4 t )<br />

− − + −<br />

<br />

. (27)<br />

Come per il circuito L -C<br />

, anche le soluzioni (particolari) fisiche appropriate per il circuito<br />

R -L -C<br />

si ricavano dalla soluzione del problema di Cauchy<br />

⎧⎪ q ( 0;<br />

k 1, k 2) = Q ≡ VC , 0C<br />

⎨<br />

.<br />

⎪⎩ qɺ ( 0; k 1, k 2) ≡ i ( 0; k 1, k 2)<br />

= 0<br />

Con le Eq. (26) e (27), si trovano i valori k1 = VC , 0 C e k 2 =<br />

VC , 0RC<br />

2<br />

4L/<br />

C − R<br />

, i quali, sostituiti nelle<br />

stesse equazioni, forniscono la dipendenza temporale fisica della carica elettrica e della corrente,<br />

(<br />

− ( R / 2L) t<br />

2<br />

q( t) = VC , 0Ce cos 1/ LC − ( R/ 2L)<br />

t +<br />

<br />

+<br />

<br />

R<br />

L/ C − R<br />

2<br />

4<br />

2<br />

sin 1/ LC − ( R/ 2 L) t , (28)<br />

2V<br />

q t i t e LC R L t<br />

4L/<br />

C − R<br />

C , 0 − ( R / 2L) t<br />

2<br />

ɺ ( ) ≡ ( ) = − sin 1/ − ( / 2 ) . (29)<br />

2<br />

Si noti come, per R ≡ 0, le Eq. (28) e (29) si riducano, prevedibilmente, alle Eq. (23) e (24) per il<br />

circuito L -C<br />

.<br />

L’analisi svolta quando R < 2 L/ C , implicando soluzioni di andamento periodico, modulato da<br />

un’attenuazione esponenziale, corrisponde al regime di sovra-smorzamento;<br />

2. se ∆ = 0 , i.e., se R = 2 L/ C ,<br />

l’equazione caratteristica associata all’Eq. differenziale (24) ha la radice doppia λ = − R/( 2 L)<br />

.<br />

Pertanto, l’integrale generale e la sua derivata 1.a si scrivono<br />

Dal problema di Cauchy<br />

q t k k e k k t<br />

− ( R/( 2L))<br />

t<br />

( ; 1, 2) = ( 1 + 2 ) , (30)<br />

− R L t ⎛ R ⎛ R ⎞ ⎞<br />

ɺ ⎜ 1 ⎟ . (31)<br />

⎝ 2L ⎝ 2L<br />

⎠ ⎠<br />

( /( 2 ))<br />

q ( t; k1, k 2) = −e k 1 − ⎜ − t ⎟k<br />

2<br />

⎧⎪ q ( 0;<br />

k 1, k 2) = Q ≡ VC , 0C<br />

⎨<br />

,<br />

⎪⎩ qɺ ( 0; k 1, k 2) ≡ i ( 0; k 1, k 2)<br />

= 0<br />

si determinano i valori k 1 = VC , 0 C e k 2 = VC , 0RC /( 2 L)<br />

, appropriati per la soluzione del<br />

problema fisico. Introducendo tali valori nelle equazioni (30) e (31), si selezionano le<br />

rappresentazioni temporali della carica nel condensatore e della corrente di scarica,<br />

− ⎛ R ⎞<br />

⎜ ⎟ , (32)<br />

⎝ 2L<br />

⎠<br />

( R /( 2L))<br />

t<br />

q( t) = VC , 0C<br />

e 1 + t<br />

)


<strong>Modelli</strong> <strong>Differenziali</strong> <strong>Lineari</strong> <strong>semplici</strong> – 12<br />

2<br />

VC , 0CR − ( R /( 2L))<br />

t<br />

qɺ ( t) ≡ i ( t) = − te . (33)<br />

2<br />

4L<br />

Le equazioni-modello (32) e (33) corrispondono al regime di smorzamento critico, i.e., al limite tra<br />

la sparizione e l’insorgenza di comportamenti periodici. La negatività della corrente rende conto<br />

del processo di scarica del condensatore, i.e., del collasso energetico del sistema accumulatore;<br />

3. se ∆ > 0 , i.e., se R > 2 L/ C ,<br />

l’equazione caratteristica associata all’Eq. differenziale (24) possiede due radici negative e<br />

distinte. In tale circostanza, l’integrale generale è<br />

q ( t; k , k ) = k e + k e<br />

( − R /( 2L) + ∆ / 2) t ( −R /( 2L) − ∆ / 2)<br />

t<br />

1 2 1 2<br />

( −R /( 2L) − ∆ / 2)<br />

t − ∆t −α t −βt<br />

≡ e ( k + k e ) ≡ e ( k + k e )<br />

1 2 1 2 , (34)<br />

avendo definito, per comodità,<br />

di calcolare più rapidamente<br />

α : = R/( 2L) − β / 2 ∧ β : = ∆ . Tali abbreviazioni consentono<br />

−αt − βt<br />

qɺ ( t; k , k ) = − e ( αk + ( α + β ) k e ) , (35)<br />

1 2 1 2<br />

osservando che α + β ≡ R/( 2L) + β / 2 .<br />

Come per i casi precedenti, le soluzioni fisiche rappresentative della carica e della corrente<br />

discendono dalla soluzione del problema di Cauchy appropriato, i.e.,<br />

⎧⎪ q ( 0;<br />

k1, k 2) = Q ≡ VC , 0C = k 1 + k 2<br />

⎨<br />

⎪⎩ qɺ ( 0; k , k ) ≡ i ( 0; k , k ) = 0 = αk + ( α + β ) k<br />

1 2 1 2 1 2<br />

La soluzione del sistema (36) è costituita dalla coppia di valori<br />

VC , C ⎛ R ⎞ VC , C ⎛ R ⎞<br />

0 0<br />

k 1 = ⎜1 + ⎟ ∧ k 2 = ⎜1 −<br />

⎟ .<br />

2 ⎜ 2<br />

R − L/ C ⎟ ⎜ 2<br />

R − L/ C ⎟<br />

⎝ 4 2<br />

⎠ ⎝ 4 ⎠<br />

. (36)<br />

Quindi, mediante le Eq. (34) e (35) e le varie sostituzioni eseguite, il comportamento temporale<br />

della carica e quello della corrente sono rappresentabili come<br />

R − VC , 0C −<br />

q ( t) = e<br />

2<br />

⎛ 2<br />

R − 4L / C<br />

t ⎜ −<br />

2L<br />

⎜1 + e<br />

⎜<br />

⎝<br />

2<br />

⎛ R − 4L<br />

/ C ⎞<br />

−<br />

t ⎞<br />

2<br />

R − 4L<br />

/ C<br />

t<br />

L<br />

R⎜ − e ⎟ ⎟<br />

L +<br />

⎝1 ⎠<br />

⎟ ,<br />

2<br />

R − 4L/<br />

C ⎟<br />

⎠<br />

(37)<br />

qɺ ( t) ≡ i ( t) = −<br />

R − VC<br />

, 0<br />

−<br />

e<br />

2<br />

R − 4L/<br />

C<br />

2<br />

R − 4L / C<br />

t ⎛ −<br />

2L<br />

⎜<br />

⎝1 − e<br />

2<br />

R − 4L<br />

/ C<br />

t ⎞<br />

L ⎟<br />

⎠ . (38)<br />

Anche nell’Eq. (38), la negatività della corrente rende conto del processo di scarica del<br />

condensatore, i.e., del collasso energetico del sistema accumulatore. Tale collasso, però, non è<br />

contrastato dalla presenza di termini lineari temporali (cfr/c le Eq. (32) e (33)) ma è ovunque<br />

esponenziale, caratterizzando, in tal modo, il cosiddetto regime di sotto-smorzamento.<br />

■■■


<strong>Modelli</strong> <strong>Differenziali</strong> <strong>Lineari</strong> <strong>semplici</strong> – 13<br />

La legge del Decadimento Radioattivo<br />

Si osserva sperimentalmente che tutti i processi di decadimento radioattivo seguono una legge<br />

esponenziale. Se N ≡ N(<br />

0 ) è il numero iniziale di nuclei instabili di un singolo nuclide (o specie<br />

0<br />

nucleare) radioattivo, il numero di nuclei originari rimanenti dopo un tempo t è dato da<br />

t<br />

N ( t) N e λ −<br />

= 0 , (1)<br />

dove λ è una costante fenomenologica caratteristica del nuclide, detta costante di disintegrazione<br />

o di decadimento, determinabile sperimentalmente.<br />

Derivando rispetto al tempo i termini nei membri dell’Eq. (1), si ottiene il tasso di decadimento dei<br />

nuclei<br />

dN ( t)<br />

−λt<br />

− ≡ − Nɺ = N 0(<br />

− λe ) ≡ λN<br />

( t)<br />

, (2)<br />

dt<br />

che risulta proporzionale al loro numero prima del decadimento.<br />

L’Eq. (2) può essere utilizzata per calcolare il numero di nuclei di un certo nuclide radioattivo<br />

presenti, e.g., in un reattore nucleare al tempo t . Assumendo che essi siano prodotti a un tasso<br />

costante g ma che decadano (e, quindi, spariscano) secondo l’Eq. (2), il loro aumento <strong>net</strong>to in<br />

funzione del tempo si scrive come<br />

dN ( t)<br />

= g − λN ( t) ≡ − λ ( N ( t) − g/<br />

λ)<br />

. (3)<br />

dt<br />

Separando le variabili nell’Eq. (3) e integrando a partire dal numero iniziale N i dei nuclei<br />

radioattivi già presenti al tempo t ≡ 0 , si ha<br />

⌠<br />

⎮<br />

⌡<br />

N ( t )<br />

N i<br />

dν<br />

= − λ<br />

ν − g/<br />

λ<br />

t<br />

∫ 0<br />

dt ,<br />

i.e.,<br />

⎛ N ( t) − g/<br />

λ ⎞<br />

ln⎜<br />

= − λt<br />

N i − g/<br />

λ ⎟ .<br />

⎝ ⎠<br />

Quindi, il numero totale N ( t ) dei nuclei radioattivi, sia già presenti al tempo t ≡ 0 che prodotti<br />

in quell’istante, e persistenti dopo un tempo t > 0 è dato da<br />

g −λ t −t<br />

N ( t) = ( 1 − e ) + N ie<br />

. (4)<br />

λ<br />

È evidente che il numero stabile di nuclei radioattivi prodotti in queste condizioni è ottenuto dopo<br />

un tempo estremamente lungo (t → + ∞ ) ed è, comunque, N ( + ∞ ) ~ g / λ , i N ∀ , indipendente<br />

dall’essere N ( t ) crescente o decrescente.<br />

Per ogni nuclide radioattivo, c’è un tempo medio T , noto come tempo di dimezzamento (half-life),<br />

al termine del quale, il numero dei nuclei radioattivi originari è ridotto alla metà del suo valore<br />

iniziale. In altri termini, dall’Eq. (1), si ha<br />

Segue che<br />

N ( T ) 1 −λT<br />

= = e . (5)<br />

N 2<br />

0<br />

T<br />

ln2<br />

= . (6)<br />

λ<br />

Inoltre, dopo un intervallo temporale pari a n tempi di dimezzamento (t = nT ), l’Eq. (1) fornisce


la frazione di nuclei originari rimanenti,<br />

N ( nT ) nT<br />

e<br />

N<br />

0<br />

−λ<br />

( )<br />

≡ =<br />

<strong>Modelli</strong> <strong>Differenziali</strong> <strong>Lineari</strong> <strong>semplici</strong> – 14<br />

1<br />

. (7)<br />

n<br />

2<br />

È anche possibile determinare la vita media (mean life), o aspettazione media di vita, τ , dei nuclei<br />

di una stessa specie radioattiva. La vita media è data dalla somma dei tempi di esistenza di tutti i<br />

nuclei divisa per il loro numero iniziale N 0 . Matematicamente, la si può ricavare come segue:<br />

il numero di nuclei che decadono in un intervallo di tempo compreso tra t e t + dt è dN = λNdt<br />

così che, dall’Eq. fondamentale (1), si scrive<br />

= λ 0 .<br />

−λt<br />

dN N e dt<br />

Poiché il decadimento radioattivo è un processo statistico, ogni singolo nucleo può avere una<br />

durata di vita da 0 a + ∞ unità temporali. Allora , la vita media è data da<br />

1 +∞<br />

−λt<br />

1<br />

τ = N λte<br />

dt =<br />

N ∫ 0<br />

, (8)<br />

0<br />

λ<br />

0<br />

il reciproco della costante di disintegrazione. Segue che il tempo di dimezzamento e la vita media<br />

sono proporzionali, avendosi, dalle Eq. (8) e (6),<br />

____________________<br />

T = τ ln2<br />

. (9)<br />

Il decadimento radioattivo a cascata<br />

Nelle famiglie radioattive naturali, un nuclide-genitore (parent) decade in un nuclide-figlia<br />

(daughter) che, a sua volta, come nuovo genitore, decade in una sua propria figlia e così via, fino<br />

alla generazione di una figlia stabile. Il processo può essere illustrato trattando il caso di un<br />

nuclide radioattivo, denotato dal pedice 1 , che decade in un nuclide-figlia radioattivo, di pedice 2 ;<br />

quest’ultimo, a sua volta, decade in un prodotto stabile finale, di pedice 3 . I numeri di nuclei delle<br />

tre specie e le costanti di disintegrazione delle prime due sono indicati da N 1 ( t)<br />

, N 2 ( t)<br />

, N 3 ( t)<br />

e<br />

da λ 1 , λ 2 , rispettivamente ( λ ≡<br />

3<br />

0 ).<br />

Il modello matematico del processo è costituito dal sistema di tre equazioni differenziali lineari del<br />

1.o ordine<br />

⎧ Nɺ 1( t) = − λ1N<br />

1(<br />

t),<br />

⎪<br />

⎨ Nɺ 2( t) = λ1N 1( t) − λ2N<br />

2(<br />

t),<br />

. (10)<br />

⎪<br />

⎪⎩ Nɺ 3( t) = λ2N<br />

2(<br />

t).<br />

Queste equazioni descrivono gli eventi seguenti: i nuclei-genitore di tipo 1 decadono secondo la<br />

legge fondamentale (2); si formano nuclei-figlia di tipo 2 , al tasso λ1N 1 a causa del decadimento<br />

dei nuclei-genitore 1 , e si disintegrano al tasso λ2N 2 ; si formano nuclei-figlia di tipo 3 , al tasso<br />

λ2N 2 a causa del decadimento dei nuclei-genitore 2 .<br />

Al tempo t generico, il numero di nuclei di tipo 1 è dato da<br />

N ( t) N e λ<br />

=<br />

t<br />

,<br />

−<br />

1 1 0 , (11)


dove , N 1 0 indica in numero di tali nuclei al tempo t = 0 .<br />

<strong>Modelli</strong> <strong>Differenziali</strong> <strong>Lineari</strong> <strong>semplici</strong> – 15<br />

Introducendo l’espressione di N 1 ( t)<br />

in quella di Nɺ 2(<br />

t)<br />

nel sistema (10) e riordinando i termini, si<br />

scrive l’equazione differenziale lineare non-omogenea del 1.o ordine<br />

la cui soluzione generale è<br />

− t<br />

ɺ 1<br />

2 + λ2 2 = λ1<br />

1, 0 , (12)<br />

N N N e λ<br />

λ<br />

N t N e C e<br />

1<br />

−λ 1t −λ<br />

2t<br />

2( ) = 1, 0 + 2<br />

λ2 − λ1<br />

, (13)<br />

dove, l’assegnazione fisicamente significativa del valore della costante arbitraria di integrazione<br />

C 2 , i.e., corrispondente al problema di Cauchy appropriato, può essere eseguita come segue:<br />

al tempo t = 0 , il numero di nuclei di tipo 2 ha il valore costante 2 2, 0<br />

2 2 0 1 0<br />

2 1<br />

N ( 0 ) ≡ N . Allora, dall’Eq.<br />

λ1<br />

(13), si determina immediatamente che C = N , − N , . Se si inserisce questo valore per<br />

λ − λ<br />

C 2 nell’Eq. (13), si ottiene la soluzione particolare fisicamente significativa,<br />

λ<br />

N t N e e N e<br />

1<br />

−λ 1t −λ 2t −λ<br />

2t<br />

2( ) = 1, 0 ( − ) + 2, 0<br />

λ2 − λ1<br />

. (14)<br />

Ora, se si introduce l’espressione (14) di N 2 ( t)<br />

in quella di dN 3 ( t)/ dt nel sistema (10) e si<br />

riordinano i termini, si determina l’equazione differenziale del 1.o ordine a variabili separate<br />

λ λ<br />

Nɺ t N e e N e . (15)<br />

1 2<br />

−λ 1t −λ 2t −λ<br />

2t<br />

3( ) = 1, 0 ( − ) + λ2<br />

2, 0<br />

λ2 − λ1<br />

Integrando vs. il numero di nuclei di tipo 3 da , N 3 0<br />

trova l’integrale generale<br />

a N ( t)<br />

, con il tempo che evolve da 0 a t , si<br />

N t<br />

⎛ λ<br />

N N<br />

⎞<br />

e<br />

λ<br />

N e C<br />

⎝ ⎠<br />

1 −λ 2t 2<br />

−λ<br />

1t<br />

3( ) = ⎜ 1, 0 − 2, 0 ⎟ − 1, 0 + 3<br />

λ2 − λ1 λ2 − λ1<br />

3<br />

. (16)<br />

Da esso, il problema di Cauchy corrispondente alla soluzione particolare fisicamente significativa<br />

si determina assegnando il valore iniziale N 3( 0 ) ≡ N 3, 0 .<br />

Allora, dall’Eq. (16), si calcola che C 3 = N 3, 0 + N 2, 0 + N 1, 0 e, con questa, la soluzione particolare<br />

fisica cercata<br />

____________________<br />

−λ t ⎛ λ −λ t λ −λ<br />

t ⎞<br />

2 1 2 2<br />

1<br />

N 3( t) = N 3, 0 + N 2, 0( 1 − e ) + N 1, 0 ⎜1 + e − e ⎟ . (17)<br />

⎝ λ2 − λ1 λ2 − λ1<br />

⎠<br />

Il caso generale del sistema di Equazioni di Bateman<br />

Il trattamento svolto qui sopra, Eq. (10), .., (17), è estendibile a una catena di un numero qualsiasi<br />

di prodotti radioattivi. I calcoli sono diretti ma alquanto noiosi e, via-via, più complicati al crescere<br />

della catena radioattiva. L’uso del computer diventa, allora, inevitabile. Il problema riguarda, e.g.,<br />

la formazione, via nucleo composto, di nuclidi intermedi durante i processi di fissione.


<strong>Modelli</strong> <strong>Differenziali</strong> <strong>Lineari</strong> <strong>semplici</strong> – 16<br />

Per una catena radioattiva di n decadimenti, della quale, l’ultimo prodotto è stabile, il sistema<br />

risolvente di n equazioni differenziali lineari del 1.o ordine si scrive<br />

⎧ Nɺ 1( t) = − λ1N<br />

1(<br />

t),<br />

⎪<br />

⎪ Nɺ 2( t) = λ1N 1( t) − λ2N<br />

2(<br />

t),<br />

⎪<br />

⎪ Nɺ 3( t) = λ2N 2( t) − λ3N<br />

3(<br />

t),<br />

⎨<br />

⎪ ⋮<br />

⎪<br />

Nɺ n − ( t) = λn − N n − ( t) − λn<br />

− N n − ( t),<br />

⎪ 1 2 2 1 1<br />

⎪<br />

⎩ Nɺ n ( t) = λn<br />

− 1N n − 1(<br />

t).<br />

Bateman (H., 1882-1946) ha ricavato la forma della soluzione particolare fisica relativa alla catena<br />

radioattiva parziale dei primi n − 1 nuclidi. L’intera catena di n nuclidi è soggetta alla condizione<br />

iniziale per la quale solo il nuclide-capostipite 1 è presente al tempo t = 0 . In altri termini, il<br />

problema di Cauchy-Bateman è specificato dalle n condizioni iniziali<br />

N( 0) ≡ N 1, 0 ( > 0); N 2, 0 ≡ N 2, 0 ≡ … ≡ N n,<br />

0 = 0 .<br />

Per tale problema, il numero di nuclei radioattivi di tipo p ( 2 ≤ p ≤ n − 1 ) presenti all’istante t<br />

si trova essere (la verifica non è difficile)<br />

dove,<br />

κ<br />

κ<br />

κ<br />

κ<br />

−λ t −λ t −λ t −λ<br />

t<br />

(18)<br />

1 2 3<br />

p<br />

N p ( t) = κ 1e + κ 2e + κ 3e + … + κ pe<br />

, (19)<br />

λ λ …λ<br />

1 2 p − 1<br />

1 =<br />

N 1, 0<br />

( λ2 − λ1)( λ3 − λ1) …(<br />

λ p − λ1)<br />

λ λ …λ<br />

1 2 p − 1<br />

2 =<br />

N 1, 0<br />

( λ1 − λ2)( λ3 − λ2 ) …(<br />

λ p − λ2)<br />

λ λ …λ<br />

1 2 p − 1<br />

3 =<br />

N 1, 0<br />

( λ1 − λ3 )( λ2 − λ3 )( λ4 − λ3 ) …(<br />

λ p − λ3<br />

)<br />

⋮ ⋮<br />

p<br />

λ1λ 2…λ p − 1<br />

=<br />

N<br />

( λ − λ )( λ − λ )( λ − λ ) … ( λ − λ )<br />

1 p 2 p 3 p p − 1 p<br />

, (19.1)<br />

, (19.2)<br />

, (19.3)<br />

1, 0<br />

, (19.p)<br />

Si osservi attentamente la forma della scrittura dei pedici nella j - esima (generica) sequenza di<br />

prodotti di differenze,<br />

( λ − λ )( λ − λ ) ... ( λ − λ )( λ − λ ) ... ( λ − λ )( λ − λ )<br />

pertinente alla costante κ j .<br />

1 j 2 j j − 1 j j + 1 j p − 1 j p j ,<br />

■■■

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