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Affonda o galleggia - Liceo Varchi

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Allo stesso livello!<br />

<strong>Affonda</strong> o <strong>galleggia</strong>?<br />

Cominciamo con questa osservazione: se mettiamo un liquido in un recipiente<br />

formato da più tubi comunicanti vediamo che il liquido si dispone in tutti i tubi allo<br />

stesso livello indipendentemente dalla forma e dalla sezione dei tubi.<br />

Sulla superficie “libera” del liquido agisce la pressione atmosferica mentre sul fondo<br />

dei tre tubi agisce la somma della pressione atmosferica e della pressione della<br />

colonna di liquido sovrastante: poiché l’equilibrio di ha quando le colonne di liquido<br />

sono di uguale altezza risulta evidente che la pressione esercitata da un liquido<br />

dipende solo dall’altezza della colonna di liquido sovrastante e non dalla quantità di<br />

liquido (la pressione è definita come forza/superficie e in questo caso la forza è la<br />

forza peso della colonna liquida sovrastante).


L’acqua che non cade<br />

Riempiamo un bicchiere fino all’orlo con dell’acqua e appoggiamo sopra il bicchiere<br />

un cartoncino plasticato (per far sì che non assorba l’acqua). Tenendo premuto il<br />

cartoncino, con l’altra mano capovolgi il bicchiere. Ora lascia la mano che preme il<br />

cartoncino?<br />

Cosa osservi?<br />

Si dovrebbe osservare che l’acqua non va giù.<br />

La ragione è semplice: la pressione esercitata dal basso verso l’alto sul cartoncino è<br />

pari a quella atmosferica, mentre la pressione esercitata dall’alto verso il basso sul<br />

cartoncino è dovuta solo alla colonna di acqua del bicchiere ed è minore.<br />

Perché una colonna di acqua eserciti una pressione uguale a quella atmosferica<br />

dovrebbe essere alta circa 10 metri!


Misuriamo la pressione in un liquido<br />

Per capire meglio i fenomeni osservati misuriamo il valore della pressione in un<br />

liquido a diverse profondità utilizzando uno strumento chiamato “manometro” e<br />

costituito da un tubo ad U graduato contenente un liquido (che è stato colorato in<br />

rosso per vederlo meglio) che da una parte è collegato con un tubo di gomma ad un<br />

cilindro aperto che servirà da sonda.<br />

Quando il cilindro è a contatto con l’aria su entrambi i rami del tubo ad U agisce solo<br />

la pressione atmosferica e il livello del liquido del manometro è lo stesso nei due<br />

rami.<br />

Se però immergiamo il cilindro nel liquido vediamo che si crea un dislivello del<br />

liquido nei due rami del manometro: questo dislivello ci indica la misura della<br />

pressione esercitata dal liquido alla profondità a cui si trova il cilindro-sonda.<br />

Inoltre notiamo che a profondità maggiori si hanno pressioni maggiori, indicate dal<br />

livello del liquido che sale in uno dei due rami del tubo a U.


Cambiando liquido osserveremo pressioni diverse perché la pressione dipende dalla<br />

profondità ma anche dalla densità del liquido considerato: più precisamente la<br />

pressione risulta<br />

p = ρ ⋅ g ⋅ h<br />

dove ρ indica la densità del liquido, g l’accelerazione di gravità e h la profondità.<br />

(questa relazione è nota come legge di Stevino).


Per rendersi conto che la pressione in un liquido aumenta all’aumentare della colonna<br />

di liquido sovrastante possiamo fare anche questo esperimento: prendiamo una<br />

bottiglia di plastica, facciamo dei piccoli fori ad altezze diverse sulla stessa verticale<br />

e poi copriamoli con del nastro adesivo. Riempiamo la bottiglia di acqua colorata (per<br />

vederla meglio) e poi togliamo il nastro adesivo dai forellini…..<br />

L’acqua zampilla in modo diverso dai vari fori: dai fori più in basso, che sono<br />

sovrastati da una colonna più alta di liquido, il liquido fuoriesce con maggior spinta<br />

perché c’è pressione maggiore ed infatti c’è una “gittata” maggiore.<br />

Naturalmente con il passar del tempo gli zampilli diminuiranno gradualmente tutti la<br />

propria gittata…<br />

Inoltre è interessante notare che da fori allo stesso “livello” escono zampilli con la<br />

stessa gittata perché alla stessa profondità c’è la stessa pressione che agisce in tutte le<br />

direzioni nello stesso modo (principio di Pascal).


Attività n°1: la spinta di Archimede<br />

Cosa accade ad un corpo immerso in un liquido?<br />

Perché in un dato liquido alcuni corpi <strong>galleggia</strong>no e altri affondano?<br />

Facciamo questo esperimento.<br />

Misuriamo con un dinamometro il peso di un oggetto (un cilindro pieno + cilindro<br />

uguale ma vuoto) in aria.<br />

.


Immergendo il cilindro pieno nell’acqua vediamo che il dinamometro indica un peso<br />

minore!<br />

La differenza tra il peso in aria e il peso in acqua è chiamata<br />

spinta idrostatica<br />

o spinta di Archimede (dal nome dello studioso greco che per primo la studiò)<br />

e corrisponde proprio al peso di un volume di acqua uguale al volume del corpo<br />

immerso perché se riempiamo di acqua il cilindro vuoto otteniamo di nuovo il peso<br />

iniziale!<br />

Quindi la spinta di Archimede S A dipende dalla densità del liquido in cui il corpo è<br />

immerso e dal volume immerso: possiamo infatti scrivere che risulta<br />

S = δ ⋅ g ⋅V<br />

A<br />

L<br />

Prova a ripetere l’esperimento utilizzando un corpo di forma irregolare: in questo<br />

caso puoi determinare il suo volume immergendolo in un recipiente graduato pieno<br />

d’acqua e osservando di quanto di innalza il livello dell’acqua (questo metodo si<br />

chiama misura del volume per spostamento di liquido)….<br />

imm


Attività n°2:<strong>galleggia</strong> o affonda?<br />

Metti alcool, olio e acqua in tre recipienti distinti e immergi un pezzo di candela in<br />

acqua, uno in olio e uno in alcool.<br />

Cosa osservi?<br />

La candela in acqua <strong>galleggia</strong> bene, emergendo quasi per metà, in olio <strong>galleggia</strong><br />

restando quasi completamente immersa, nell'alcool affonda!<br />

Spiegazione<br />

Il <strong>galleggia</strong>mento di un oggetto dipende dal fatto che il liquido in cui è immerso<br />

esercita su di esso la spinta di Archimede cioè una spinta verso l'alto, che contrasta la<br />

forza di gravità.<br />

A parità di oggetto (la candela), questa spinta è tanto maggiore quanto maggiore è la<br />

densità del liquido. L'alcool è meno denso dell'olio, che a sua volta è meno denso<br />

dell'acqua. Ecco perché la candela <strong>galleggia</strong> bene nell'acqua, un po' meno nell'olio,<br />

affonda in alcool.


Attività n°3: costruzione di un densimetro<br />

Prendiamo una provetta sul cui fondo sono posti dei pallini di piombo (perché assuma<br />

una posizione verticale quando viene immersa in un liquido) e inseriamoci una<br />

striscia di carta millimetrata per poter leggere con precisione di quanto risulterà<br />

immersa nel liquido.<br />

Immergiamo prima la provetta nell’acqua e prendiamo nota dell’altezza h A che risulta<br />

immersa quando la provetta è all’equilibrio (cioè sta <strong>galleggia</strong>ndo): sappiamo che il<br />

peso P della provetta è uguale alla spinta di Archimede e quindi sappiamo che<br />

P = δ ⋅ g ⋅ S ⋅ h<br />

dove con S abbiamo indicato la sezione della provetta.<br />

A<br />

Immergiamo poi la provetta in un altro liquido, per esempio alcool, e annotiamo la<br />

nuova altezza h immersa: anche in questo caso, indicando con δ L la densità del<br />

liquido, dovrà essere<br />

P = δ L ⋅ g ⋅ S ⋅ h<br />

e quindi, confrontando le due relazioni, avremo<br />

cioè<br />

δ ⋅ = δ ⋅ h<br />

A hA L<br />

hA δ L = δ A ⋅<br />

Abbiamo quindi costruito un densimetro cioè uno strumento che ci permette di<br />

misurare la densità di un liquido partendo dalla conoscenza della densità dell’acqua<br />

3<br />

A 1g / cm = δ e dalla misura di h A e h .<br />

Prova per esempio a ricavare la densità dell’alcool e dell’acqua con del sale disciolto.<br />

h<br />

A

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