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La natura del difetto<br />
motorio nella PCI<br />
Adriano Ferrari
PARALISI CEREBRALE INFANTILE<br />
• aspetti motori<br />
• aspetti percettivi<br />
• aspetti intenzionali
• Primo livello motorio o dei moduli (mezzi)<br />
• Secondo livello motorio o delle prassie (modi)<br />
• Terzo livello motorio o delle <strong>azioni</strong> (scopi)
• Primo livello motorio (moduli) = grammatica<br />
• Secondo livello motorio (prassie) = sintassi<br />
• Terzo livello motorio (<strong>azioni</strong>) = semantica
Primo livello motorio (moduli)<br />
1. Repertorio dei moduli (lettere dell’alfabeto)<br />
2. Vincoli combinatori (lettera h, lettera q)<br />
3. Interazione competitiva (maiuscole-minuscole)<br />
4. Posture e gesti (vocali e consonanti)<br />
5. Schemi patologici (lettere di un altro alfabeto)<br />
6. Utilizzo funzionale del repertorio motorio<br />
residuo<br />
7. Accesso interno ed accesso esterno al<br />
repertorio motorio residuo
1. Repertorio dei moduli motori
moduli (lettere dell’alfabeto)<br />
singoli elementi motori preformati di cui si<br />
compone l’alfabeto della motricità
1. Analisi del repertorio dei moduli motori<br />
• Aspetto quantitativo (entità della produzione<br />
motoria)<br />
es. forme spastiche/ forme discinetiche<br />
• Aspetto qualitativo (variabilità e forma del<br />
movimento)<br />
es. movimenti prognosticamente negativi/positivi<br />
(libertà di scelta)
• Riflesso<br />
• Indotto<br />
NEGATIVO<br />
• Generalizzato<br />
(globale, diffuso)<br />
• Stereotipo<br />
MOVIMENTO PROGNOSTICAMENTE<br />
• Ripetitivo ed<br />
immutabile<br />
• Poco adattabile<br />
•Volontario<br />
•Spontaneo<br />
POSITIVO<br />
•Isolato (segmentario)<br />
•Specializzato<br />
•Differenziato (modificabile<br />
con l’esperienza)<br />
•Adattabile<br />
progressivamente
2. Vincoli combinatori dei moduli motori<br />
• Rigidità dei vincoli combinatori nella PCI vs<br />
libertà di scelta e ridondanza
Libertà di scelta<br />
Misura della possibilità di associare tra loro<br />
moduli diversi, ovvero grado di indipendenza da<br />
schemi primitivi e patologici, da riflessi, da<br />
re<strong>azioni</strong>, da automatismi motori primari, ecc.
Ridondanza<br />
Ricchezza di soluzioni alternative in grado di<br />
risolvere uno stesso compito motorio a parità di<br />
risultato raggiunto
3. Interazione competitiva<br />
Meccanismo con cui un modulo motorio riesce a<br />
svolgere il suo ruolo organizzatore nel movimento<br />
funzionale<br />
(Milani Comparetti)
In alcune forme di PCI è possibile riconoscere una<br />
diarchia (lotta fra due tiranni) nell’interazione<br />
competitiva tra due moduli motori organizzatori<br />
dell’attività considerata<br />
• Reaching-avoiding<br />
• Grasping-releasing<br />
• Reazione di sostegno-reazione di fuga<br />
• Riflesso tonico asimmetrico del collo dx/sn<br />
• Schema estensorio-flessorio<br />
• Reazione propulsiva-reazione di startle
4. Posture e gesti<br />
Pattern motorio (configurazione spazio-temporale<br />
del movimento)<br />
• Combin<strong>azioni</strong>= associazione spaziale di moduli<br />
motori<br />
• Sequenze= associazione temporale di moduli<br />
motori
• Combin<strong>azioni</strong>: hanno a che vedere con le POSTURE<br />
• Sequenze: hanno a che vedere con i GESTI
• Nelle sindromi spastiche la POSTURA domina<br />
sul GESTO<br />
• Nelle sindromi discinetiche il GESTO domina<br />
sulla POSTURA<br />
(PCI ancora definita come turba della postura e<br />
del movimento)
5. Schemi patologici rappresentano il vero<br />
elemento connotativo della PCI
6. Utilizzo funzionale del repertorio motorio<br />
residuo<br />
Quale e quanta parte del repertorio conservato<br />
risulta accessibile “dall’interno” e può essere<br />
impiegato per scopi funzionali<br />
Quando il repertorio motorio posseduto ed<br />
l’utilizzo funzionale risultano molto distanti tra<br />
loro, il potenziamento del repertorio motorio<br />
attraverso la fisioterapia finisce per aggravare<br />
la paralisi
7. Accesso interno e accesso esterno al repertorio<br />
motorio<br />
La possibilità di accedere dall’esterno<br />
(fisioterapia) al repertorio dei movimenti<br />
posseduti dal paziente non implica che il<br />
movimento sia altrettanto facilmente<br />
accessibile dall’interno al paziente stesso<br />
Accesso interno come confine della rieducazione<br />
motoria<br />
Consegna degli strumenti alla famiglia: va<br />
rapportata all’accesso interno
• Primo livello motorio o dei moduli (mezzi)<br />
• Secondo livello motorio o delle prassie (modi)<br />
• Terzo livello motorio o delle <strong>azioni</strong> (scopi)
Secondo livello motorio (prassie)<br />
1. Insieme di movimenti coordinati in<br />
funzione di un determinato scopo<br />
2. Formule
Secondo livello motorio (prassie)<br />
Disprassia = disturbo del movimento volontario<br />
che non può essere attribuito ad una paralisi,<br />
ad un disturbo sensitivo, ad un disturbo<br />
cerebellare o ad un deficit intellettivo<br />
Aprassia ideativa (il soggetto non sa cosa fare)<br />
Aprassia ideomotoria (il soggetto non sa come<br />
fare)<br />
(Sabbadini et al. 1995)
Aprassia come disturbo nascosto nella PCI<br />
(Sabbadini et al. 1995)<br />
Occorre separare nella PCI i problemi del<br />
repertorio (primo livello) da quelli del suo<br />
utilizzo funzionale (secondo livello)<br />
Rinuncia ad utilizzare moduli motori come<br />
strategia di sviluppo in alcuni soggetti con<br />
PCI (congelamento della postura,<br />
semplificazione del gesto)
Il bambino aprassico ha una ridotta capacità di<br />
di “rappresentarsi” l’oggetto su cui agire,<br />
l’intera azione e le sequenze che la<br />
compongono; ha difficoltà ad ordinare in serie<br />
ed a coordinare i relativi movimenti elementari<br />
in vista di uno scopo (programmazione), ad<br />
avviare i relativi programmi, a prevedere (in<br />
senso anticipatorio) un certo risultato, a<br />
controllare ciascuna sequenza e l’intera<br />
attività nel corso dell’azione (feed-back), a<br />
verificare il risultato ottenuto come<br />
corrispondente a quello previsto ed atteso<br />
(Sabbadini et al. 1995)
Nella disprassia la fisioterapia deve<br />
suggerire i modelli operativi da seguire<br />
piuttosto che evocare i moduli motori<br />
assenti<br />
Il bambino impara a fare determinate cose in<br />
maniera povera e stereotipa, cioè con<br />
scarse alternative (mancanza di<br />
ridondanza) e con ridotta capacità di<br />
rappresentarsi l’intera azione; questo può<br />
ostacolare il passaggio dall’apprendimento<br />
alla acquisizione
Il movimento (postura e gesto) deriva<br />
dall’assemblamento di moduli motori<br />
elementari secondo una logica (prassia =<br />
pianificazione)<br />
La prassia è l’insieme di istruzioni necessarie per<br />
passare dal progetto al prodotto<br />
L’esperienza seleziona i movimenti più adatti allo<br />
scopo e le strategie più efficaci al risultato e<br />
riduce gradualmente la variabilità esecutiva<br />
(passaggio dall’attività all’abilità)
Formula<br />
L’insieme delle regole e dei principi seguiti nella<br />
organizzazione di una determinata<br />
prestazione motoria
•Primo livello motorio o dei moduli (mezzi)<br />
•Secondo livello motorio o delle prassie (modi)<br />
•Terzo livello motorio o delle <strong>azioni</strong> (scopi)
Terzo livello motorio (<strong>azioni</strong>)<br />
1. Movimenti organizzati cognitivamente per uno<br />
scopo<br />
2. Sinergie e strategie<br />
3. Competenza: attività, abilità, passione<br />
4. Contestualità<br />
5. Consonanza
Terzo livello motorio o delle <strong>azioni</strong> (scopi)<br />
Azione come movimento organizzato<br />
cognitivamente per conseguire uno scopo<br />
Nella PCI è presente prima di tutto un<br />
disordine concettuale dell’organizzazione<br />
cognitiva, emotiva e relazionale cioè un<br />
problema di azione e solo secondariamente un<br />
disturbo della pianificazione (prassia) e<br />
dell’esecuzione del movimento (prestazione<br />
motoria)
Azione<br />
Marey: “…troviamo all’inizio l’atto della volontà,<br />
atto fisico, poi la trasmissione di questa<br />
volontà, atto nervoso, poi la contrazione<br />
muscolare, atto muscolare, ed infine il<br />
movimento dell’organo, atto meccanico” …
Azione<br />
Anokhin … “la risposta motoria è il prodotto di<br />
una sintesi che prende in considerazione gli<br />
aspetti motori, cognitivi, emozionali del<br />
problema” …
Azione<br />
Piaget … “l’azione rappresenta una<br />
trasformazione della realtà poiché è attraverso<br />
essa che l’organismo umano interagisce con<br />
l’ambiente esterno modificandolo. L’azione<br />
consente anche una trasformazione interna,<br />
poiché l’individuo, riflettendo sulla propria<br />
azione, modifica le proprie strutture cognitive”
Azione<br />
Bruner… “l’azione è un modo di farsi una<br />
rappresentazione, una codifica del reale. La<br />
prima rappresentazione è esecutiva e si basa<br />
sull’azione reale, successivamente essa si<br />
modifica per essere sostituita da una<br />
rappresentazione iconica, cioè dalla forma<br />
oggettivizzata di un’immagine, fino a giungere<br />
alla rappresentazione simbolica” …
Azione<br />
Bain… “pensare è trattenersi dall’agire” …
Azione<br />
Vecchie idee: il controllo posturale ed il<br />
controllo sui movimenti singoli erano visti come i<br />
mattoni per costruire l’azione<br />
Nuove idee: l’azione è l’elemento formativo, il<br />
controllo della postura e dei movimenti singoli<br />
sono il risultati<br />
Conclusione: l’analisi deve essere fatta<br />
sull’azione<br />
Crenna 1998
Azione<br />
Ogni azione è caratterizzata dalla presenza<br />
di uno scopo<br />
Gli stessi movimenti possono essere eseguiti<br />
con fini diversi<br />
Non il movimento bensì l’azione è l’elemento<br />
fondamentale che sta alla base del sistema<br />
motorio (Umiltà)
Azione e motivazione<br />
Azione: movimento organizzato cognitivamente<br />
per conseguire uno scopo<br />
Motivazione = consapevolezza di un bisogno o di<br />
un desiderio realizzabile e determinazione a<br />
trovare una soluzione operativa in grado di<br />
soddisfarlo
Prerequisito fondamentale alla terapia è la volontà<br />
di cambiare vs paralisi intenzionale (rifiuto esterno<br />
e rinuncia interna)
La memoria permette di predire le<br />
conseguenze di un’azione futura evocando<br />
quelle di un’azione passata<br />
(Berthoz)
Anticipazione<br />
Esplorazione nel futuro delle conseguenze<br />
probabili dell’azione che vogliamo compiere
La corteccia viene utilizzata all’inizio<br />
dell’apprendimento e diventa progressivamente<br />
più silenziosa poiché l’attività legata alla<br />
ripetizione viene trasferita alle strutture<br />
sottocorticali ed al cervelletto<br />
Automatizzazione degli schemi motori in<br />
seguito all’esercizio ed alla ripetizione di una<br />
prestazione<br />
(Simion e Valenza 1992)
Coordinazione è il processo che consente di<br />
padroneggiare i gradi di libertà ridondanti<br />
dell’organo in movimento, convertendolo in<br />
un sistema controllabile… rappresenta la<br />
stessa organizzazione del controllo<br />
dell’apparato motorio<br />
(Bernstein)
Sinergie motorie<br />
Repertorio di movimenti e re<strong>azioni</strong> posturali<br />
che coinvolgono gruppi di muscoli e di<br />
segmenti corporei che lavorano insieme alla<br />
costruzione di una data prestazione,<br />
coordinati in modo che un unico comando<br />
attivi la sequenza complessiva<br />
(Bernstein)
Per migliorare il controllo del movimento il<br />
cervello si serve di sinergie motorie:<br />
• sinergie geneticamente determinate<br />
• sinergie apprese<br />
Le sinergie si organizzano in strategie
Strategia come selezione di una sinergia<br />
particolarmente opportuna o di una<br />
sequenza di sinergie in grado di costituire<br />
un movimento complesso orientato ad uno<br />
scopo cioè un atto motorio
Rappresent<strong>azioni</strong> corticali motorie cioè<br />
organizzazione somatotopica dei movimenti<br />
per la costruzione delle <strong>azioni</strong><br />
Il repertorio motorio è organizzato in atti e<br />
non in movimenti elementari<br />
(Rizzolatti)
Modelli interni delle proprietà dei segmenti<br />
corporei e dell’effetto della gravità sui<br />
nostri movimenti che permettono di<br />
simulare e predire le conseguenze dei<br />
movimenti<br />
(Berthoz)
L’equivalenza motoria è una proprietà del<br />
cervello che ci permette di compiere la<br />
stessa prestazione utilizzando effettori<br />
differenti<br />
Alla base dell’equivalenza motoria vi è<br />
l’engramma cioè la rappresentazione<br />
centrale dell’atto motorio (Anokin 1968) che<br />
rende la fisionomia dell’atto motorio<br />
resistente alle variabili imposte dal mondo<br />
fisico (Bernstein)
La progettazione dell’azione attinge ad un<br />
vocabolario di movimenti potenziali (sinergie<br />
motorie-Bernstein, idee motorie-Rizzolatti)<br />
Le stesse strutture sono attivate<br />
nell’esecuzione e nella immaginazione del<br />
movimento
Il cervello è un simulatore inventivo in grado<br />
di funzionare anche come un emulatore delle<br />
realtà<br />
(Berthoz)<br />
Questa proprietà può essere sfruttata ai<br />
fini dell’apprendimento:<br />
•Allenamento mentale (motor imagery)<br />
•Rieducazione (interiorizzazione ed<br />
apprendimento dell’esperienza)<br />
•Apprendimento per imitazione (neuroni<br />
mirror e neuroni canonici)
Modello di interpretazione del controllo<br />
motorio<br />
• Programma<br />
d’azione<br />
• Pianificazione<br />
esecutiva<br />
• Realizzazione<br />
• Consenso all’azione<br />
• Anticipazione<br />
percettiva<br />
• Raccolta di<br />
inform<strong>azioni</strong>
Nella PCI gli errori possono riguardare i 3 livelli<br />
motori (moduli, prassie, <strong>azioni</strong>) che costituiscono<br />
le componenti centrali (top-down)<br />
Vi sono le componenti periferiche (bottom-up)<br />
(apparato locomotore) di cui il SNC deve tener<br />
conto nella progettazione dell’azione; alcune di<br />
queste sono la conseguenza degli errori<br />
compiuti dal SNC (deformità secondarie), altre<br />
sono espressione diretta della lesione cerebrale
• Competenza<br />
• Contestualità<br />
• Consonanza
Autorganizzazione della PCI<br />
La logica seguita dal SNC nella costruzione<br />
delle più importanti prest<strong>azioni</strong> motorie<br />
Riconoscimento delle forme cliniche
Nel giudicare una prestazione motoria occorre<br />
distinguere:<br />
•Difetti (generati dalle componenti top-down o<br />
bottom-up)<br />
•Compensi interni (soluzioni che il SNC mette in<br />
atto per contenere le conseguenze degli errori<br />
che non può evitare di commettere)<br />
•Supplenze (meccanismi sostitutivi di una<br />
funzione di per sé non abbastanza efficace)
Nel giudicare una prestazione motoria occorre<br />
distinguere:<br />
• componenti immodificabili<br />
• componenti modificabili:<br />
- direttamente<br />
- indirettamente
Errori caratteristici della PCI valutati a livello<br />
della via finale sull’effettore<br />
1. Paralisi=reclutamento motorio ridotto o<br />
inefficace di unità motorie<br />
2. Spasticità=anomalo reclutamento di unità<br />
motorie, velocità dipendente, in rapporto allo<br />
stiramento del muscolo<br />
3. Cocontrazione=perdita del normale pattern di<br />
inibizione reciproca<br />
4. Retrazione= modificazione della stiffness<br />
passiva del muscolo<br />
5. Stabilità dell’errore
Stabilità dell’errore prerequisito per un<br />
intervento terapeutico mirato<br />
Es. soggetto spastico / soggetto discinetico
GRAZIE