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Dispense depurazione - Dipartimento di Ingegneria delle Acque e di ...

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In linea generale, nella scelta fra questi due processi <strong>di</strong> stabilizzazione<br />

biologica dei fanghi, si può affermare che:<br />

• la <strong>di</strong>gestione anaerobica è da preferirsi sempre per il trattamento <strong>di</strong><br />

fanghi primari e dei fanghi misti provenienti da impianti a me<strong>di</strong>o e alto<br />

carico, mentre la <strong>di</strong>gestione aerobica è più adatta per il trattamento <strong>di</strong><br />

fanghi <strong>di</strong> supero prodotti da impianti a basso carico;<br />

• la <strong>di</strong>gestione aerobica è più adatta per impianti <strong>di</strong> piccola potenzialità,<br />

sprovvisti <strong>di</strong> fase <strong>di</strong> se<strong>di</strong>mentazione primaria, nei limiti <strong>di</strong> potenzialità<br />

fino a 20000÷30000 abitanti, in cui i minori costi d’installazione e<br />

l’esercizio più semplificato, giustificano i maggiori costi dovuti ai<br />

maggiori consumi <strong>di</strong> energia;<br />

• la <strong>di</strong>gestione anaerobica è più adatta per impianti <strong>di</strong> elevata potenzialità,<br />

per i quali installazioni più costose e <strong>di</strong> più delicato esercizio, sono<br />

giustificate dai risparmi ed eventualmente anche dai recuperi energetici;<br />

• la <strong>di</strong>gestione anaerobica è sconsigliabile laddove si verificano notevoli<br />

variazioni nella quantità e qualità del fango da trattare.<br />

Il più evidente svantaggio dei processi <strong>di</strong> stabilizzazione aerobica è costituito<br />

senz’altro dai notevoli consumi <strong>di</strong> energia richiesta dal processo: si tratta <strong>di</strong> una<br />

debolezza che, in tempi <strong>di</strong> carenza <strong>di</strong> energia può <strong>di</strong>mostrarsi piuttosto pesante, e<br />

che sta portando ad una rivalutazione dei <strong>di</strong>gestori anaerobici anche sui piccoli<br />

impianti.<br />

6.4.2.4. La stabilizzazione chimica<br />

Mentre con i processi biologici, la stabilizzazione del fango è ottenuta con<br />

una degradazione biologica <strong>delle</strong> sostanze organiche, con i reattivi chimici, la<br />

stabilizzazione può essere raggiunta o creando un ambiente con con<strong>di</strong>zioni tali da<br />

rendere impossibile la vita e lo sviluppo dei microrganismi, oppure con reazioni<br />

ossidanti, che degradano chimicamente le sostanze organiche.<br />

6.4.2.5. Stabilizzazione con calce<br />

Aggiungendo al fango elevata quantità <strong>di</strong> calce (viva o idrata) fino a portarlo<br />

a valori del pH molto alti, è praticamente inibita la vita dei batteri e dei<br />

microrganismi in genere, e anche dei parassiti particolarmente resistenti; pertanto,<br />

nel fango vengono a cessare le fermentazioni biologiche, esso non presenta odori<br />

molesti, è facilmente <strong>di</strong>sidratabile su letti <strong>di</strong> essiccamento, in altre parole il fango<br />

risulta stabilizzato.<br />

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