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Dispense depurazione - Dipartimento di Ingegneria delle Acque e di ...

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Con il trattamento chimico si ottiene una sostanziale rimozione anche dei<br />

composti del fosforo meno significativo è invece l'abbattimento dei composti<br />

dell’azoto.<br />

Ottima è la rimozione <strong>di</strong> oli e grassi, migliore ancora che negli impianti<br />

biologici: in effetti, i reagenti coagulanti riescono anche a “rompere” le emulsioni<br />

oleose, consentendo quin<strong>di</strong> la separazione <strong>di</strong> oli e grassi per gravità, e il loro<br />

allontanamento tramite apposite spatole superficiali. Ren<strong>di</strong>menti normali del 70%,<br />

ma talora anche si possono senz'altro ipotizzare. Per giunta, anche con acque in<br />

origine molto <strong>di</strong> oli e grassi, si possono limitare i pretrattamenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>soleatura,<br />

deferendo questa funzione appunto al trattamento chimico <strong>di</strong> flocculazionese<strong>di</strong>mentazione.<br />

4. RIMOZIONE DI AZOTO E FOSFORO<br />

La limitata attitu<strong>di</strong>ne dei trattamenti primari e secondari a rimuovere in<br />

modo sostanziale azoto e fosforo, ha determinato la necessità, in quei casi<br />

particolari in cui si richieda una consistente riduzione <strong>di</strong> questi elementi negli<br />

effluenti finali, <strong>di</strong> ricorrere a trattamenti specifici.<br />

Nel contempo, la frequente presenza nei liquami civili, <strong>di</strong> scarichi industriali,<br />

talora con concentrazioni <strong>di</strong> specifici inquinanti talmente elevate da renderli non<br />

accettabili nei trattamenti biologici, e d'altro canto la necessità che talora si<br />

manifesta <strong>di</strong> ottenere effluenti finali <strong>di</strong> elevatissima qualità, specialmente quando è<br />

previsto un riutilizzo <strong>delle</strong> acque <strong>di</strong> rifiuto depurate (soprattutto a scopo<br />

industriale), ha determinato l'ideazione e il ricorso a trattamenti particolarmente<br />

spinti.<br />

4.1. Azoto<br />

4.1.1. Nitrificazione<br />

La nitrificazione è un trattamento biologico aerobico a biomassa sospesa o<br />

adesa in cui opportune specie batteriche realizzano l’ossidazione dell’azoto<br />

ammoniacale (NH4 + -N) ad azoto nitroso (NO2 -N) prima e nitrico (NO3 -N) poi.<br />

Lo scopo è <strong>di</strong> ottenere un effluente povero <strong>di</strong> azoto ammoniacale in modo da<br />

incrementare l’efficienza dei trattamenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>sinfezione con cloro (che tende a<br />

combinarsi con l’azoto ammoniacale a dare cloroammine) e da preservare i corsi<br />

d’acqua da fenomeni <strong>di</strong> deossigenazione (per ossidazione dell’azoto ammoniacale a<br />

nitriti e nitrati) e <strong>di</strong> tossicità nei confronti della fauna ittica (in caso <strong>di</strong> presenza <strong>di</strong><br />

ammoniaca libera).<br />

La nitrificazione biologica è un processo svolto da batteri autotrofi<br />

chemiosintetici aerobi, batteri cioè che, <strong>di</strong>versamente da quelli che operano la<br />

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