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Dispense depurazione - Dipartimento di Ingegneria delle Acque e di ...

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Non mancano, tuttavia, alcuni lati negativi, specie per i filtri a basso carico,<br />

quali la possibilità <strong>di</strong> intasamento del mezzo filtrante, la produzione <strong>di</strong> sgradevoli<br />

odori, la necessità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> terreno assai più estese che per gli impianti<br />

a fanghi attivi. Inoltre la <strong>depurazione</strong> risulta meno spinta nei perio<strong>di</strong> invernali,<br />

dato che la superficie libera della membrana biologica a contatto <strong>di</strong>retto<br />

dell’atmosfera è molto ampia e risente <strong>di</strong>rettamente <strong>delle</strong> variazioni <strong>di</strong> temperatura<br />

esterna.<br />

Da evidenziare anche il fatto che i filtri percolatori, seppure siano più<br />

resistenti degli impianti a fanghi attivi, una volta danneggiati richiedono tempi<br />

particolarmente lunghi per la ricostruzione della membrana biologica.<br />

I ren<strong>di</strong>menti depurativi raggiunti con un impianto a filtri <strong>di</strong> percolazione<br />

non riescono a raggiungere quelli dei fanghi attivi relativamente alla rimozione del<br />

BOD: ciò è dovuto essenzialmente al fatto che il tempo <strong>di</strong> contatto tra le sostanze<br />

organiche presenti nei liquami e gli organismi della membrana biologica è più basso<br />

<strong>di</strong> quello in genere realizzabile con gli impianti a fanghi attivi normali, per cui una<br />

parte del BOD solubile riesce a sfuggire.<br />

3.3. Trattamenti chimici<br />

La Fig. 3.25 illustra lo schema a blocchi <strong>di</strong> un trattamento chimico <strong>delle</strong><br />

acque <strong>di</strong> rifiuto.<br />

Fig. 3.25 Schema a blocchi <strong>di</strong> trattamento chimico<br />

Il liquame grezzo, dopo gli usuali trattamenti preliminari (grigliatura,<br />

<strong>di</strong>ssabbiamento, eventuale <strong>di</strong>soleatura), viene mescolato in uno o più reagenti<br />

chimici (miscelazione rapida): le particelle colloidali (organiche ed inorganiche), in<br />

sospensione stabile per effetto <strong>di</strong> repulsione reciproca determinata dalle cariche<br />

elettriche <strong>di</strong> stesso segno (in genere negativo) che possiedono, vengono<br />

destabilizzate dai reagenti chimici aggiunti con conseguente coagulazione che si<br />

verifica con elevatissima velocità all'atto stesso del contatto con i reagenti chimici<br />

(fase <strong>di</strong> coagulazione con miscelazione rapida (Fig. 3.26): si manifesta in un<br />

avvicinamento reciproco <strong>delle</strong> particelle colloidali, potendo, una volta annullata o<br />

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