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Dispense depurazione - Dipartimento di Ingegneria delle Acque e di ...

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Fig. 3.24 Scherma a blocchi <strong>di</strong> un impianto a filtro percolatore <strong>di</strong> tipo “classico”<br />

Il processo biologico che si sviluppa nel letto percolatore viene<br />

comunemente ritenuto <strong>di</strong> natura aerobica; la membrana biologica, in presenza <strong>di</strong><br />

sufficiente ossigeno dell’aria, ossida i composti organici biodegradabili presenti nel<br />

liquame con formazione <strong>di</strong> prodotti quali anidride carbonica, acqua, nitrati e<br />

solfati. In realtà il fenomeno è più complesso: inizialmente l’azione dominante è <strong>di</strong><br />

natura aerobica ma, con lo sviluppo progressivo <strong>di</strong> microrganismi che vanno a<br />

formare la pellicola biologica, questa si ispessisce creando uno strato anaerobico a<br />

contatto con la superficie del materiale <strong>di</strong> supporto ove ha luogo un’attività<br />

anaerobica che si realizza contemporaneamente a quella aerobica presente invece<br />

sullo strato più esterno della pellicola stessa.<br />

Con i filtri percolatori si possono ottenere ren<strong>di</strong>menti depurativi piuttosto<br />

buoni e, rispetto ai fanghi attivi, presentano il vantaggio che i consumi <strong>di</strong> energia<br />

sono molto più ridotti in quanto l’aerazione avviene per effetto <strong>di</strong> tiraggio<br />

naturale.<br />

Altro vantaggio dei filtri percolatori consiste nel fatto che, essendo i<br />

microrganismi che provvedono alla <strong>depurazione</strong>, saldamente ancorati al materiale<br />

<strong>di</strong> supporto, sono evitati quei pericoli <strong>di</strong> <strong>di</strong>lavamento dei microrganismi in<br />

conseguenza <strong>di</strong> eccessivi carichi idraulici che sono invece assai temibili negli<br />

impianti a fanghi attivi.<br />

Da evidenziare poi ulteriormente:<br />

• una maggiore capacità dei filtri percolatori <strong>di</strong> riprendersi rapidamente<br />

da punte improvvise <strong>di</strong> carico organico;<br />

• la scarsa formazione <strong>di</strong> schiume;<br />

• il funzionamento molto più tranquillo della fase <strong>di</strong> se<strong>di</strong>mentazione<br />

finale,dato il carico superficiale <strong>di</strong> soli<strong>di</strong> sospesi assai più ridotto;<br />

• la produzione <strong>di</strong> un fango <strong>di</strong> supero comunque più facilmente<br />

se<strong>di</strong>mentabile ed ispessibile;<br />

• l’assenza o comunque la ridotta presenza <strong>di</strong> apparecchiature<br />

elettromeccaniche.<br />

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