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Dispense depurazione - Dipartimento di Ingegneria delle Acque e di ...

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vasche dette “a letto <strong>di</strong> fango” conformate in modo che tutto il flusso del liquido sia<br />

costretto ad attraversare uno strato <strong>di</strong> fango che rimane in sospensione nella vasca<br />

fino ad un’altezza in cui la velocità ascensionale del liquido sostiene le particelle <strong>di</strong><br />

fango in equilibrio con il proprio peso. Il liquame rimane a contatto per un certo<br />

tempo con il letto <strong>di</strong> fango, che cosi ha modo <strong>di</strong> esercitare una vera e propria<br />

azione <strong>di</strong> “filtrazione” del liquame: infatti, il fango, nel letto è costituito da<br />

particelle da tempo agglomeratesi in fiocchi sufficientemente grossi e tali da<br />

intrappolare le particelle più minute presenti nel liquame che, <strong>di</strong> per se, sarebbero<br />

trascinate fino allo sfioro della vasca dal moto liquido ascensionale.<br />

Fig. 3.16 Vasca <strong>di</strong> se<strong>di</strong>mentazione a “letto <strong>di</strong> fango”<br />

Per potenzialità <strong>di</strong> impianto che richiedono capacità superiori a 600 ÷ 1.000<br />

m 3 , le vasche a flusso ascensionale <strong>di</strong>ventano troppo profonde, per cui, per evitare<br />

scavi troppo costosi, o si <strong>di</strong>spongono le vasche sopraelevate rispetto al terreno<br />

oppure si ricorre a vasche a flusso longitu<strong>di</strong>nale o a flusso ra<strong>di</strong>ale, meno profonde.<br />

Ormai per impianti <strong>di</strong> una certa potenzialità si utilizzano quasi sempre<br />

vasche <strong>di</strong> se<strong>di</strong>mentazione meccanizzate dotate <strong>di</strong> fondo con limitata pendenza e <strong>di</strong><br />

particolari <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> raschiamento meccanico del fondo che, spostandosi molto<br />

lentamente, spingono il fango se<strong>di</strong>mentato verso le tramoggia <strong>di</strong> raccolta.<br />

L’azionamento del raschiatore avviene, o tramite un albero centrale, o<br />

attraverso un ponte a struttura metallica incernieratosi un supporto <strong>di</strong> sostegno al<br />

centro della vasca e azionato perifericamente da un carrello <strong>di</strong> traino <strong>di</strong>sposto<br />

all’estremità del ponte stesso con motore e riduttore tramite ruote gommate che<br />

insistono lungo il bordo <strong>di</strong> muratura <strong>delle</strong> vasca.<br />

In un confronto tra le vasche <strong>di</strong> fig. 3.17 e quella <strong>di</strong> fig. 3.18 si osservi la<br />

<strong>di</strong>sposizione della canaletta periferica <strong>di</strong> raccolta: nella fig. 3.17 (canaletta interna)<br />

in corrispondenza della parte perimetrale si formano <strong>delle</strong> zone morte <strong>di</strong> deflusso<br />

del liquame, in cui la vasca <strong>di</strong> raccolta è praticamente inutilizzata; più razionale è la<br />

<strong>di</strong>sposizione della fig. 3.18 (canaletta esterna) in cui sono molto più ridotte le zone<br />

della vasca non efficacemente impegnate.<br />

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