Dispense depurazione - Dipartimento di Ingegneria delle Acque e di ...
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7. L’AFFINAMENTO DELL’EFFLUENTE DEGLI IMPIANTI DI<br />
DEPURAZIONE DOPO IL TRATTAMENTO SECONDARIO<br />
Sono definiti trattamenti avanzati <strong>delle</strong> acque reflue tutti quei trattamenti<br />
aggiuntivi necessari per la rimozione degli inquinanti in forma sospesa, colloidale o<br />
<strong>di</strong>sciolta ancora presenti nel refluo a valle dei trattamenti secondari. La natura degli<br />
inquinanti in forma <strong>di</strong>sciolta può spaziare da specie ioniche inorganiche<br />
relativamente semplici come calcio, potassio, solfati, nitrati e fosfati, a un numero<br />
sempre crescente <strong>di</strong> composti organici <strong>di</strong> sintesi estremamente complessi.<br />
Nei processi <strong>di</strong> filtrazione, la rimozione del materiale articolato presente in<br />
un liquido avviene facendo passare quest’ultimo attraverso un letto filtrante<br />
costituito da materiale granulare o compressibile. Allo stato attuale i processi <strong>di</strong><br />
filtrazione in volume vengono effettuati per realizzare un ulteriore abbattimento<br />
dei soli<strong>di</strong> sospesi dagli affluenti da trattamenti <strong>di</strong> tipo biologico o chimico al fine <strong>di</strong><br />
ridurre la concentrazione <strong>di</strong> soli<strong>di</strong> sospesi allo scarico.<br />
7.1. Filtri lenti e filtri rapi<strong>di</strong><br />
Il primo esempio <strong>di</strong> filtrazione in volume sviluppato per il trattamento <strong>di</strong> un<br />
refluo è storicamente rappresentato dal filtro lento a sabbia. Nella filtrazione lenta<br />
l’acqua viene prima lasciata se<strong>di</strong>mentare, per eliminare le sostanze in sospensione <strong>di</strong><br />
maggiori <strong>di</strong>mensioni (sgrossatura) e poi condotta e <strong>di</strong>stribuita su strati filtranti,<br />
formati <strong>di</strong> sabbia sottile con 60-100 cm <strong>di</strong> spessore, poggiata su un sottofondo<br />
drenante costituito da ghiaietto e pietrisco, in cui è collocato un sistema <strong>di</strong> tubi<br />
drenanti. L’efficienza depurativa <strong>di</strong> questi filtri è dovuta ad una sostanza gelatinosa<br />
ricchissima <strong>di</strong> microrganismi che si forma nello strato superiore della sabbia.<br />
Questa membrana biologica ha il potere <strong>di</strong> trattenere le particelle in sospensione<br />
nell’acqua ed una gran parte del suo contenuto microbico. Perchè la membrana si<br />
formi occorre un certo periodo <strong>di</strong> tempo, durante il quale la filtrazione è<br />
imperfetta, per cui occorre deviare le acque filtrate per parecchi giorni e<br />
abbandonarle o ripomparle nell’effluente dell’impianto. Man mano che la<br />
membrana si ispessisce, <strong>di</strong>minuisce la velocità <strong>di</strong> filtrazione quin<strong>di</strong> occorre<br />
interrompere il funzionamento del filtro, asportare lo strato superiore <strong>di</strong> sabbia per<br />
una decina <strong>di</strong> cm <strong>di</strong> spessore, lavare la sabbia asportata, rimetterla in posto e<br />
riavviare il filtro.<br />
Per ovviare a questi inconvenienti si è passati alla creazione del filtro rapido a<br />
sabbia. I filtri rapi<strong>di</strong> si caratterizzano rispetto ai filtri lenti per le velocità <strong>di</strong><br />
filtrazione più elevate che consentono <strong>di</strong> ridurre notevolmente le superfici<br />
occorrenti: infatti, la velocità <strong>di</strong> passaggio dell’acqua nei filtri lenti è dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />
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