Teoria della selezione del portafoglio e modelli di equilibrio del ...
Teoria della selezione del portafoglio e modelli di equilibrio del ...
Teoria della selezione del portafoglio e modelli di equilibrio del ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
7<br />
MODELLI SEMPLIFICATI DI SELEZIONE DEL PORTAFOGLIO<br />
MODELLI A PIU’ INDICI<br />
I mo<strong>del</strong>li unifattoriali valutabili con quanto esposto nel capitolo 6 si basano sull'ipotesi che<br />
i ren<strong>di</strong>menti dei titoli considerati siano funzione <strong>del</strong> ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> un unico in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> base,<br />
che in genere è un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> mercato. Tale ipotesi è assai forte ovvero è da tempo chiaro<br />
che i ren<strong>di</strong>menti dei titoli non possono essere mossi da un solo “basic underlying factor”,<br />
ma risentono <strong>di</strong> molti fattori, spesso <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile rilevazione <strong>di</strong>retta.<br />
Considerando il mo<strong>del</strong>lo unifattoriale come caso particolare, si può generalizzare questa<br />
ipotesi introducendo più variabili esplicative <strong>del</strong>l'andamento dei ren<strong>di</strong>menti dei titoli, più<br />
in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> riferimento. Si parla in questo caso <strong>di</strong> mo<strong>del</strong>li multifattoriali.<br />
7.1. Mo<strong>del</strong>li a più in<strong>di</strong>ci<br />
Lo scopo <strong>di</strong> questi mo<strong>del</strong>li è <strong>di</strong> spiegare meglio dei mo<strong>del</strong>li unifattoriali la variabilità dei<br />
ren<strong>di</strong>menti pur mantenendo basso il numero <strong>di</strong> informazioni necessarie all'analisi, numero<br />
che deve essere inferiore a quello <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo generale <strong>di</strong> Markowitz56 e, possibilmente, <strong>di</strong><br />
or<strong>di</strong>ne n.<br />
In questi mo<strong>del</strong>li il ren<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> titolo i-esimo si esprime come combinazione lineare <strong>del</strong><br />
valore degli in<strong>di</strong>ci scelti:<br />
* * * * * * *<br />
Ri = α i + β i1I1+ β i2I2 + ....... + β iKIK+ ui<br />
dove:<br />
∗ ∗<br />
, βij parametri;<br />
αi ui variabile erratica costante (<strong>di</strong>fferenza tra valore <strong>del</strong> ren<strong>di</strong>mento e ren<strong>di</strong>mento<br />
2<br />
previsto) con E(ui)=0 e V(ui)=σ . Questo valore rappresenta la misura <strong>del</strong> rischio<br />
ui<br />
associato all'i-esimo titolo che non <strong>di</strong>pende dalla relazione <strong>del</strong> titolo stesso con gli in<strong>di</strong>ci;<br />
∗<br />
I j variabili esplicative, j=1, 2, ..., k.<br />
Nell'analisi multivariata non si può prescindere dal considerare la possibilità <strong>di</strong><br />
correlazione tra le variabili, gli in<strong>di</strong>ci. Operativamente ciò <strong>di</strong>sturba57 sia la stima dei<br />
parametri sia la loro gestione e si rende necessario ortogonalizzare (rendere in<strong>di</strong>pendenti)<br />
le variabili <strong>del</strong> sistema.<br />
Se, ad esempio, si considera un mo<strong>del</strong>lo bifattoriale (si usano due soli in<strong>di</strong>ci) si può<br />
esprimere il ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> un titolo come:<br />
* * * * *<br />
R = α + β I + β I + u<br />
*<br />
dove gli in<strong>di</strong>ci I1 e I2<br />
dall'effetto <strong>del</strong>l'altra.<br />
i i i1 1 i2 2 i<br />
* sono linearmente <strong>di</strong>pendenti; bisogna quin<strong>di</strong> depurare una variabile<br />
Posto I1 I1<br />
utilizzando la tecnica <strong><strong>del</strong>la</strong> regressione si ottiene<br />
*<br />
I = γ + γ I + <strong>di</strong> * = (dove la mancanza <strong>del</strong>l'asterisco in<strong>di</strong>ca d'ora in poi la variabile ortogonale) e<br />
2 0 1 1<br />
*<br />
Si chiama I2 un nuovo in<strong>di</strong>ce ottenuto depurando I2 dall'effetto <strong>di</strong> I1 ossia<br />
( γ γ )<br />
*<br />
I2 = I2− 0 + 1I1 = <strong>di</strong> 56 ELTON E., GRUBER M.J., 1984, op. cit.<br />
57 Si considerino le problematiche circa la correttezza, l'efficienza, la consistenza <strong>del</strong>le stime nella statistica<br />
inferente e nell'econometria.<br />
80