Teoria della selezione del portafoglio e modelli di equilibrio del ...
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LA SCELTA PREFERITA<br />
8.1 Introduzione<br />
Credo che se si chiedesse a un decisore qualsiasi “Avendo due possibilità, l’investimento A<br />
con ren<strong>di</strong>mento certo 8 milioni e l’investimento B con ren<strong>di</strong>mento certo 12 milioni, quale<br />
sceglieresti a parità <strong>di</strong> capitale da investire e <strong>di</strong> orizzonte temporale?” , la risposta, coerente,<br />
deve essere “scelgo B, perchè è l’alternativa che garantisce il maggior ren<strong>di</strong>mento e quin<strong>di</strong> il<br />
maggior capitale finale (capitale iniziale + ren<strong>di</strong>mento)”. Il rischio è nullo in entrambi i casi,<br />
quin<strong>di</strong> si parla <strong>di</strong> decisioni in ambito certo. Il decisore che utilizza il comune buon senso<br />
commenta che 12 milioni “è meglio” <strong>di</strong> 8 milioni e poggiando sull’adagio che più è meglio <strong>di</strong><br />
meno non va a scomodare l’utilità derivante da tali possibilità: applica <strong>di</strong>rettamente l’utilità<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> moneta. Ma se dovessimo chiedere allo stesso decisore “Avendo due possibilità, a parità<br />
<strong>di</strong> capitale investito e <strong>di</strong> orizzonte temporale: l’investimento A con ren<strong>di</strong>mento certo 6 milioni<br />
e l’investimento B con ren<strong>di</strong>mento 0 milioni con probabilità 0.5 e 20 milioni con probabilità<br />
0.5, quale seglieresti?”, credo che il decisore in questione avrà:<br />
- prima, qualche momento <strong>di</strong> riflessione;<br />
- poi, l’accenno <strong>di</strong> una risposta che:<br />
- nel caso più frequente è “non saprei” o “dovrei vedere” o “le alternative non sono a<br />
pari con<strong>di</strong>zioni, quin<strong>di</strong> non confrontabili” (una dà un ren<strong>di</strong>mento certo, l’altra aleatorio);<br />
- talvolta è “scelgo B perchè i 6 milioni <strong>di</strong> A sono inferiori ai 10 milioni (= 0×0.5 +<br />
20×0.5) <strong>di</strong> B” e costui potrebbe passare per persona istruita, competente ed in grado <strong>di</strong><br />
gestire il rischio avendo evidenziato che il valore atteso <strong>di</strong> B è maggiore <strong>del</strong> valore certo <strong>di</strong> A.<br />
Taluno potrebbe forse spingersi a classificare tale decisore come propenso al rischio;<br />
- tal’altra “scelgo A, perchè mi garantisce 6 milioni certi, non accettando 0 milioni con<br />
probabilità 0.5, anche se ho la possibilità <strong>di</strong> 20 milioni con probabilità 0.5”, e costui<br />
passerebbe per persona avversa al rischio.<br />
In questo capitolo si stu<strong>di</strong>eranno questi problemi. L’approcio alle scelte in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />
incertezza sarà attuato utilizzando la metodologia <strong>del</strong>l’utilità attesa che sarà poi applicata alle<br />
scelte <strong>di</strong> <strong>portafoglio</strong> per la in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong> <strong>portafoglio</strong> ottimo (la scelta migliore).<br />
8.2 La teoria <strong>del</strong>l’utilità attesa<br />
Definiti con<br />
Xa={xa,1,...,xa,n}; Xb={xb,1,...,xb,n} ; ......<br />
gli insiemi <strong>del</strong>le possibili realizzazioni <strong>di</strong> variabili casuali rappresentanti, nell’or<strong>di</strong>ne, gli esiti<br />
degli eventi finanziari a,b,..., al fine <strong>di</strong> ottenere un or<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> preferenza nell’insieme X è<br />
necessario introdurre una funzione <strong>di</strong> valutazione<br />
y=g(Xj), j=a,b,... , con y∈ℜ ; g:X→ℜ.<br />
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