Scarica la Dichiarazione Ambientale 2008 (PDF, 4.33 MB) - E.On
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- Sversamento di sostanze inquinanti nei corpi idrici<br />
Come già accennato, il Nucleo ha messo in atto<br />
un’azione di monitoraggio e accorgimenti impiantistici<br />
per prevenire ogni contaminazione delle acque restituite<br />
con partico<strong>la</strong>re attenzione a eventuali ri<strong>la</strong>sci incidentali<br />
di olio idraulico e lubrificante (Programma <strong>Ambientale</strong><br />
2006-<strong>2008</strong> - Comparto Acqua). In partico<strong>la</strong>re, tutte<br />
le grandi centrali di produzione dispongono di vasche<br />
di aggottamento per <strong>la</strong> raccolta dei drenaggi naturali<br />
e delle acque di raffreddamento del macchinario che<br />
successivamente vengono convogliate nei corpi ricettori.<br />
Opportuni impianti di svuotamento (pompe a pescaggio<br />
control<strong>la</strong>to) impediscono che le eventuali tracce di olio<br />
lubrificante o idraulico che dovessero confluire nelle<br />
vasche possano essere riversate nel corpo ricettore<br />
di valle.<br />
- La gestione dei serbatoi durante gli eventi di piena<br />
Un <strong>la</strong>go naturale costituisce, in un bacino idrografico,<br />
l’elemento fondamentale nel processo di <strong>la</strong>minazione<br />
delle piene facendo da bacino di raccolta nei periodi<br />
di piena e da bacino di ricarica nei periodi di magra.<br />
Questo permette a tutti i corpi idrici di avere portate<br />
abbastanza rego<strong>la</strong>ri in tutti i periodi dell’anno.<br />
Uno sbarramento artificiale può causare uno<br />
strozzamento al deflusso naturale delle acque a<br />
valle e una modificazione nel regime delle portate.<br />
Una buona gestione idroelettrica permette di rego<strong>la</strong>re<br />
opportunamente le portate. L’esercizio degli invasi,<br />
durante gli eventi di piena, assicura che le portate<br />
<strong>la</strong>sciate defluire a valle degli sbarramenti siano sempre<br />
inferiori o al massimo uguali a quelle in arrivo ai serbatoi<br />
stessi. Per <strong>la</strong> gestione delle piene si applicano specifiche<br />
procedure che tengono conto delle prescrizioni<br />
concordate con l’Autorità Idraulica e di Protezione Civile.<br />
Nel caso di eventi meteorici importanti, oltre al controllo<br />
a distanza di impianti e pertinenze idrauliche effettuato<br />
dal Posto di Teleconduzione di Terni, il Nucleo provvede<br />
ad attuare un presidio rinforzato delle dighe con<br />
personale tecnico specializzato; in ogni caso il personale<br />
di vigi<strong>la</strong>nza sempre presente in diga è professionalmente<br />
qualificato e abilitato ad applicare le procedure<br />
appositamente previste per gli eventi di piena. Nel corso<br />
del <strong>2008</strong> tutto quanto sopra accennato ha trovato<br />
compiuta applicazione in occasione del<strong>la</strong> importante<br />
piena del dicembre <strong>2008</strong>, evento partico<strong>la</strong>rmente<br />
importante per <strong>la</strong> città di Roma, dove <strong>la</strong> portata è stata<br />
rego<strong>la</strong>ta anche grazie al<strong>la</strong> gestione del ri<strong>la</strong>scio dalle<br />
dighe di Corbara e Alviano.<br />
- Stabilità delle sponde<br />
Prima e durante <strong>la</strong> progettazione di un’opera idraulica<br />
viene effettuato uno studio geologico per accertare le<br />
condizioni di stabilità dei terreni su cui poggiano le<br />
opere e dei pendii che insistono su di esse, in modo tale<br />
da evitare preventivamente qualsiasi problema di<br />
instabilità. Per quanto riguarda gli invasi, in linea<br />
generale l’oscil<strong>la</strong>zione del livello idrico non comporta<br />
fenomeni di instabilità delle sponde se non in partico<strong>la</strong>ri<br />
situazioni dipendenti dal<strong>la</strong> geologia del territorio. In<br />
taluni casi, nel<strong>la</strong> zona di fluttuazione del livello del <strong>la</strong>go<br />
soggetta a periodici cicli idraulici si possono determinare<br />
situazioni più o meno pericolose a seconda del tipo di<br />
materiale affiorante.<br />
Il Nucleo, coadiuvato da tecnici dell’area ingegneria del<strong>la</strong><br />
società, esegue periodicamente controlli su tutte le opere<br />
idrauliche per verificare <strong>la</strong> stabilità delle aree, delle<br />
sponde e dei pendii circostanti.<br />
Attualmente non si evidenziano problematiche di<br />
erosione o instabilità nei serbatoi e bacini del Nucleo<br />
fatta eccezione per il <strong>la</strong>go di Corbara che, anche nel<br />
corso del <strong>2008</strong>, è stato interessato da interventi di<br />
consolidamento in alcuni tratti di sponda.<br />
Figura 7 – Diga Corbara<br />
Emissioni in atmosfera<br />
Per il Nucleo di Terni il problema riguarda esclusivamente<br />
<strong>la</strong> combustione di modeste quantità di gasolio per<br />
l’alimentazione dei gruppi elettrogeni di soccorso e di<br />
alcuni impianti di riscaldamento civile. I ri<strong>la</strong>sci in<br />
atmosfera non sono pertanto ritenuti significativi.<br />
Per il <strong>2008</strong> non si hanno partico<strong>la</strong>ri aspetti da segna<strong>la</strong>re.<br />
Come detto in precedenza, le centrali idroelettriche<br />
rivestono un ruolo di primaria importanza anche dal<br />
punto di vista ambientale; l’energia idroelettrica è infatti<br />
considerata di tipo rinnovabile, cioè non dipendente da<br />
combustibili le cui riserve sono limitate.<br />
Inoltre, non comportando emissioni gassose dirette,<br />
questo tipo di energia permette di limitare l’impatto<br />
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