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foglietto n. 7_2013 - Parrocchia San Nicolò Vescovo

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Domenica 17 febbraio 7.30 Def. Vincenzina Caddeo<br />

I Quaresima<br />

9.00 In S. Maria: Ringraziamento<br />

10,00 Def. Silvia Porcu<br />

11,30 Pro Populo<br />

I Settimana del Salterio 18,00 Def. Daniele e Virgilio Scanu<br />

Lunedì 18 febbraio 7.30 Def. Angelo Atzeni<br />

8,30 Deff. Elvino e Pietrina<br />

17,00 Def. Guido Massa 1° Anniversario<br />

Martedì 19 febbraio 7.30 Deff. Aldo e Giovanni<br />

Mercoledì 20 febbraio 7.30 Def. Paola<br />

8,30 Def. Maria Francesca Pilloni<br />

17,00 Def. Maria Lucia Frau Trigesimo<br />

8,30 Def. Mario Manca<br />

17,00 Deff. Gina e Salvatore Urru<br />

Giovedì 21 febbraio 7,30 Def. Antonio Pittau<br />

8,30 <strong>San</strong>ta Messa<br />

17,00 def. Giorgio Sassu Trigesimo<br />

Venerdì 22 febbraio 7.30 Def. Pietro Chessa<br />

8,30 Deff. Emilio e Iolanda<br />

Astinenza 16,00 Def. Rosalba Maccioni<br />

Sabato 23 febbraio 7,30 Deff. Cesare e Rosaria<br />

Domenica 24 febbraio 7.30 S.Messa<br />

II Quaresima<br />

16,00 Redenzione: def. Fernando Raccis<br />

18,00 Def. Pierino Dessì 1° Anniversario<br />

9.00 In S. Maria: S.Messa<br />

10,00 Pro Populo<br />

11,30 Deff. Fam. Porcu<br />

II Settimana del Salterio 18,00 Deff. Fam. Serpi


Via Gramsci, 1 – 09036 GUSPINI VS – 070/970052<br />

- email: parrocchiasannicolo@tin.it - www.parrocchiasannicolo.net<br />

Numero 7 dal 17 al 24 febbraio <strong>2013</strong><br />

PAPA BENEDETTO XVI<br />

Scrivo il giorno dopo le dimissioni di Benedetto XVI. Ieri ho appreso la notizia<br />

dalla radio mentre andavo per le comunità. Ho continuato senza turbamento<br />

il mio normale “lavoro” protetto proprio dagli impegni. Arrivato a casa<br />

ho cominciato a gettarmi sulle notizie: i vari canali televisivi, internet, facebook,<br />

le radio… poi non ne ho potuto più e ho spento tutto.<br />

Mi sono chiuso in silenzio, a meditare e a pregare.<br />

La vita ecclesiastica della chiesa in questi ultimi decenni, ma in modo particolare<br />

nel periodo del Pontificato di Benedetto XVI spesso ci ha lasciato sconcerti<br />

sia a livello nazionale che a livello internazionale.<br />

È facile farne enumerazione: (lo scandalo pedofilia, il revisionismo, le inchieste<br />

sullo Ior, il caso Vatileaks, l’apparente non governance) ma tutto questo<br />

sono solo cose umane che emergono, pietre di scandalo, sassolini facili da<br />

togliere.<br />

Il vero problema è quello della fede: il tornare a credere, testimoniare, essere<br />

seguaci di Nostro Signore Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, morto e risorto,<br />

che è in mezzo a noi e ritornerà alla fine dei tempi.<br />

Il vero problema è la radicalità della fede, la sua sfida, il suo metterci in crisi.<br />

Abbiamo costruito correnti teologiche, dogmi, scuole, gerarchie, strutture<br />

politiche, corpi diplomatici, banche, opere, partiti; ci siamo immischiati, amalgamati<br />

con il mondo pur sapendo che siamo nel mondo, ma non del mondo.<br />

Così nella chiesa è entrato il mondo: carriere, danaro, intrighi, gelosie, falsità<br />

per non parlare di altre cose ugualmente vergognose.<br />

Chi crede certo è sconcertato, ma Dio è fedele, Dio non tradisce, è l’uomo<br />

che tradisce. Ma un po’ di coscienza ci vuole pure!<br />

Non credo a tutti questi misteri in Vaticano, ma che se ne fa una chiesa spirituale<br />

di un segretario dei stato, di banche, di transazioni, etc.?<br />

Papa Benedetto XVI, un vero credente, se lo deve essere chiesto tante volte<br />

e forse ha incominciato a cambiare, a tentare di cambiare. Non so se gli hanno<br />

detto o fatto credere di essere un povero untorello. Certo è che tutta la sua<br />

azione di rinnovamento (e lui non è certo un progressista ma un po’ di pulizia<br />

voleva pur farla) non è andata in porto, anzi l’hanno circondato facendolo apparire<br />

quello che non è.


Poi è arrivato il peso degli anni, l’indebolimento fisico, l’acuirsi di certe malattie<br />

e ne ha tirato le conseguenze con quel breve discorso, ad un tempo di<br />

una umanità trasparente e di una fede limpida, in cui ha dato le dimissioni.<br />

Lui, uomo di fede, si ritira a pregare nell’ultimo periodo della vita; ci dice,<br />

con quel gesto, quello che non è riuscito a far ascoltare nei suoi quasi otto anni<br />

di papato: la fede, quella vera, è rapporto con Dio, è preghiera non rapporto<br />

con le cose.<br />

Credo che il Papa Benedetto XVI ci ha dato ancora una volta un grande insegnamento:<br />

prima di tutto cercare Dio, il quaerere Deum dei Padri della<br />

Chiesa. Per questo bisogna convertirsi, la Chiesa deve convertirsi, prima di tutto<br />

gli uomini di chiesa, gli ecclesiastici (Papa, Vescovi, Preti, religiosi); ma si<br />

deve convertire, deve cambiare la struttura della chiesa, deve cambiare la degenerazione<br />

creata nei secoli: sovrastrutture, incrostazioni, cornici, e poi luridume,<br />

fango, sporcizia, danaro, effimero, cose che non si devono nemmeno<br />

nominare tra di noi. Questa Chiesa <strong>San</strong>ta che amiamo più di noi stessi, questa<br />

Chiesa fondata da Gesù perché sia nostra madre deve santificarsi continuamente<br />

purificarsi, convertire: deve essere bella come una sposa: la Chiesa è nostra<br />

Sposa e Madre.<br />

Don Angelo<br />

IL CAMMINO QUARESIMALE<br />

Abbiamo celebrato la liturgia delle ceneri, la Chiesa era strapiena, si vedeva<br />

quasi la convocazione del profeta Gioele: sacerdoti, fanciulli, giovani, uomini<br />

e donne nella maturità, anziani. Alto è risuonato l’invito evangelico alla<br />

conversione, al credere al Vangelo, a mettere la opere quaresimali: preghiera,<br />

elemosina, digiuno. Oggi siamo alla prima domenica di Quaresima, quella delle<br />

tentazioni di Gesù. Le letture mettono al centro la Parola: Mosè parla al popolo:<br />

è la professione di fede dell’Ebreo, una narrazione, un confessare la presenza<br />

di Dio nella vita dei singoli e delle nazioni, una presenza liberante: “ci<br />

fece uscire dall’Egitto…” Nella seconda lettura, la lettera di <strong>San</strong> Paolo ai Romani<br />

al capitolo dieci: “Vicino a te la Parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore”.<br />

Nel cuore… ci coinvolge nell’intimo, nell’affetto, nella relazione.<br />

Nella bocca: le labbra per la professione della fede, per l’annuncio, per la<br />

testimonianza di adesione profonda.<br />

Anche il Vangelo esalta la Parola di Dio: Gesù respinge la tentazione, il<br />

male facendosi forte sempre e solo della Parola di Dio “sta scritto”.<br />

Questa domenica inoltre ci mette dinanzi il problema del male, del peccato.<br />

Oggi parlare di peccato è sempre più difficile. Manca il senso etico, il senso<br />

del bene e del male, del significato delle azioni che si mettono in atto. Non ci si<br />

mette più in bocca nemmeno la frase banale “che male c’è?” “Domina il per<br />

me”. In questi giorni l’insulsaggine, l’ignoranza, la maleducazione dominano<br />

nelle interviste televisive o nei siti internet e in facebook. Tutti pur di apparire<br />

vomitano ignoranza e superficialità – basta pensare alle interviste alla radio e


alla televisione che ci è toccato ascoltare prima che reagissimo spegnendo, così<br />

senza pensare, con ignoranza, con individualismo, con mancanza di ogni valore,<br />

senso etico, morale si mettono in atto azioni di uno squallore, di un male<br />

incalcolabile.<br />

Il peccato inabita in questa società, nella chiesa stessa: la nostra cultura, la<br />

nostra civiltà ha perso il senso, il pensiero del male, come ha perso il senso del<br />

bene, del bello. Questa perdita ci ha tolto il senso dell’umanità, della persona,<br />

dei ruoli, dei valori, delle relazioni stesse (cos’è questa corsa ad apparire sempre<br />

giovani? Cosa è questo annientamento della differenza dei sessi? Cosa<br />

l’annientamento della differenziazione dei ruoli in famiglia…?)<br />

Tutto questo ci fa sperduti, senza orizzonti, esaspera l’individualismo<br />

senza punti di riferimento.<br />

Così senza saper distinguere più il bene e il male ci si avvita in un gomitolo<br />

inestricabile di sensi di colpa che rende triste e invivibile la vita.<br />

Molti fuggono i sensi di colpa sentendosi vittime di un male oscuro, altri<br />

si costruiscono un’innocenza magari cercando capri espiatori (la violenza domestica<br />

è in crescita).<br />

E ci sono quelli che fuggono il tutto costruendosi un’innocenza rifiutando<br />

e cacciando il male dal pensiero stesso.<br />

Tutto questo non è cristiano, né veramente umano.<br />

Gesù uomo è tentato, vince il male respingendolo con l’arma della fede,<br />

con la certezza della Parola.<br />

Per il cristiano la via è la penitenza, l’assoluzione, il perdono: penitenza,<br />

assoluzione e perdono scaturiscono dalla Parola del Vecchio e Nuovo Testamento,<br />

dall’Alleanza con Dio.<br />

Ed ecco il significato della Quaresima, ecco perché ho goduto per la Chiesa<br />

piena: mercoledì delle Ceneri. Ma anche tutta la Quaresima con l’invito al<br />

digiuno, all’austerità, al deserto, ci prepara a immergerci nell’acqua che purifica<br />

e nel sangue che rigenera per riemergere a vita nuova; riemergere alla vita<br />

di Dio, la vita spirituale dell’uomo nuovo fino a poter dire “non sono più io<br />

che vivo ma Cristo in me”.<br />

16,00 Incontro accompagnatori e accompagnatrici del cammino di<br />

Lunedì 18 fede<br />

18,00 Incontro équipe fidanzati<br />

Martedì 19<br />

Incontro Salesiani Cooperatori con il salesiano (l’incontro è<br />

16,30<br />

aperto a tutti)<br />

Mercoledì 20 15,30<br />

17,30<br />

Incontro dei chierichetti<br />

Lectio divina “Mio Padre era un arameo errante (Dt 26,4-10)<br />

Venerdì 22 17,00 Stazione Quaresimale da S. <strong>Nicolò</strong> a <strong>San</strong> Pio X (Fede)

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