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Fig. 3 19 – Quadro distributivo dei rinvenimenti (punti) e dei centri di produzione in Italia (triangoli).
Un’aura di mistero avvolge ancora l’esplosione in Italia di questa “moda paneuropea” 20 nella
seconda metà del XVI secolo, relativamente al rapporto tra l’inizio delle produzioni di slip ware
nella penisola e le altre manifatture europee. Inoltre, alla letteratura specialistica continuano a
rimanere assolutamente oscure le dinamiche economico-sociali che hanno determinato la nascita di
tale prodotto nel nostro paese. Appena sorta, questa classe si impone nel panorama produttivo
italiano con una forte differenziazione all’interno dei vari centri a livello nazionale, regionale e subregionale.
Lo scarso interesse bibliografico per prodotti privi di pregi artistici non ha permesso
ancora una precisa configurazione della diffusione nazionale della slip ware. Tuttavia, sebbene in
assenza di quadri crono-tipologici organici, possiamo individuare due distinte tradizioni produttive:
l’una, specializzata nella realizzazione di manufatti da mensa o comunque non da cottura, con
repertori decorativi e morfologici simili ai prodotti d’oltralpe (oscurata dalla concorrenza delle
smaltate e delle ingobbiate coeve, molto diffuse fra XVI e XVIII secolo); l’altra, nella manifattura
di vasellame da fuoco, scarsamente attestata in Europa, di gran lunga più capillare ed estesa, in
19 Verrocchio, Troaino 2002, p. 40.
20 Ibidem, p. 38.
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