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• l’attestazione di un’evoluzione tipologica dei manufatti di slip ware nel corso del tempo che
ha consentito l’elaborazione di una crono-tipologia;
• la consequenziale configurazione della slip ware come potenziale indicatore cronologico e
“fossile-guida” nell’interpretazione di un contesto abitativo;
• la presenza di vere e proprie batterie di vasellame da cottura, rilevata dall’attestazione di
variazioni dimensionali standardizzate all’interno delle tre forme funzionali, prodotte a
Pescia, del coperchio, del tegame e del pignatto;
• il rapporto tra forme vascolari e funzioni ha rivelato: elementi di storia economica poiché la
cottura “a riverbero” del pignatto indica un contesto privo di fonti di calore diverse da fuoco
a legna o carbonelle; la polifunzionalità dei tegami, utilizzati anche per la mensa.
Gli esiti dell’indagine-campione svolta sul centro manifatturiero di Pescia nonché la significativa
attestazione di fabbriche e rinvenimenti di vasellame slip ware in Toscana hanno stimolato il
progetto che qui presentiamo. Infatti, i ritrovamenti di reperti di invetriata dipinta ad ingobbio sotto
vetrina e dei relativi scarti di fornace nel territorio regionale, uniti alla documentazione delle fonti
scritte e di quelle iconografiche, suffragano l’importanza e la forte diffusione della nostra classe nel
contesto toscano. Lo stadio ancora embrionale delle conoscenze inerenti alla produzione e alla
circolazione della slip ware in Toscana e soprattutto l’assenza di quadri crono-tipologici regionali e
subregionali hanno suggerito la necessità di una ricerca organica dedicata ad una classe molto
diffusa nella nostra regione.
Uno dei punti nodali del nostro lavoro consiste nella messa a fuoco dell’inizio e della fine delle
produzioni toscane e degli aspetti tipologico-distributivi della classe. Il progetto si basa sullo studio
privilegiato dei reperti di invetriata dipinta ad ingobbio sotto vetrina provenienti da scavi
stratigrafici, corredati di una dettagliata documentazione dei livelli d’età moderna, realizzati a:
Firenze, Pisa, Pienza, Montalfonso (Castelnuovo Garfagnana, Lu), Pescia, Massa (Pt) e nell’area
senese-grossetana, ma anche dai rinvenimenti fortuiti, che possono fornirci preziose informazioni
sui centri manifatturieri e sulla dinamica della circolazione dei prodotti e delle maestranze di slip
ware (Pietrasanta, Camaiore, Lucca, area senese-grossetana).
2. LO STATO DEGLI STUDI ITALIANI SULLA SLIP WARE
Questa classe ceramica, o per meglio dire sotto-classe (se la si interpreta come sotto-gruppo della
ceramica invetriata), è contraddistinta da una penuria di bibliografia specifica, dovuta in gran parte
allo scarso interesse suscitato negli anni passati dalla ceramica postmedievale di uso comune in
Italia. Spesso le produzioni di età moderna, compresi i prodotti da mensa, sono restituite (quando
addirittura non recuperate) da ritrovamenti casuali e non vengono successivamente studiate. Si
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