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standardizzazione. La cristallizzazione del panorama formale e decorativo, con schemi
piuttosto stereotipati, non impedisce tuttavia l’evoluzione tipologica;
• influenza esercitata da parte del sistema di circolazione culturale in cui si producono
forme conosciute e accettate dalla comunità stessa 73 : esistenza di varie tipologie locali;
• ricostruire i quadri dei repertori decorativi delle varie tipologie locali che presentano
anche sintassi decorative peculiari, nonostante la standardizzazione dei motivi stilistici;
• bisogno di poter accedere alla visione di reperti spesso dimenticati nei depositi della
Soprintendenza.
8. METODOLOGIA DI RICERCA
Adotteremo un metodo indiziario, di carandiniana ispirazione (l’archeologia come scienza
indiziaria), che si avvarrà di una tipologia eterogenea di fonti per raggiungere gli obiettivi della
nostra ricerca. Conformandosi all’essenza stessa dell’archeologia, ci baseremo sulla sinergia fra
fonti: archivistiche, materiali, iconografiche ed orali secondarie, optando per un approccio
multidisciplinare alla ricerca.
Procederemo allo studio dei materiali editi, ma soprattutto dei reperti inediti, particolarmente
significativi nel raggiungimento dei risultati che vorremmo ottenere con la realizzazione del
progetto.
Il vasellame edito proviene dai contesti di Palazzo Ammannati di Pienza, delle Verrucole (San
Romano di Garfagnana, Lu) 74 , Massa (Pt) 75 , di Piazza Duomo di Siena; il materiale inedito da quelli
di: Firenze, Pisa, Pescia, Pietrasanta, Montalfonso di Garfagnana (Lu) e Lucca. Ci baseremo inoltre
sulla revisione dei manufatti ceramici dei contesti dell’area senese-grossetana.
PIENZA
Il materiale emerso nella Fortezza Medicea di Grosseto presenta forti affinità con il vasellame slip
ware da fuoco rinvenuto in un pozzo di butto (con funzione mista di pozzo nero e di raccolta di
immondizie domestiche) di Palazzo Ammannati di Pienza (Si): pignatti e tegami dipinti ad ingobbio
sotto vetrina provenienti da uno scarico databile fra il 1670 ed il 1710. Questa breve diacronia è
fornita da alcuni boccali in maiolica bianca (con lo stemma inquartato Medici-Balzana di Siena)
datati dal 1660 al 1709. Dopo questa classe (60,8%), la slip ware risulta la classe maggiormente
rappresentata (21%). Nei pignatti 76 , più numerosi dei tegami, si ravvisano forti analogie dal punto di
vista decorativo e morfologico con quelli “grossetani”. Alcune sintassi decorative più complesse, a
73
AA.VV 1982, p. 27.
74
Materiali del tardo ‘700-inizio ‘800 da scarichi d’uso della fortezza delle Verrucole: Ciampoltrini, Notini, Guidi
2002, pp. 236-250.
75
Milanese, Baldassarri 2004.
76
Milanese 1994a, p. 195; p. 197, fig. 7-8; p. 198, fig. 9.
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