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I dati sinora emersi dall’individuazione dei centri produttori, mediante scarti di fornace e fonti
archivistiche, e dal consistente numero di rinvenimenti nonché dall’analisi del materiale ceramico di
taluni contesti concorrono a delineare un ricco panorama distributivo della slip ware in Toscana.
Il quadro che si viene configurando presenta lacune simili alle altre realtà regionali, a causa della
mancanza di crono-tipologie fondate su basi stratigrafiche. Sono tuttora da scandagliare le
dinamiche economico-sociali della genesi delle fabbriche di invetriata dipinta ad ingobbio sotto
vetrina ed i rapporti di reciproca influenza con le altre produzioni italiane. La documentazione
scritta, al riguardo, è assente, o meglio non ancora reperita, e raramente di perfetto incrocio con le
fonti archeologiche. Le testimonianze materiali, soprattutto scarti di fornace, permettono di
ricostruire, di fronte al silenzio di quelle scritte, il milieu economico di questa regione a struttura
produttiva di tipo artigianale.
E’ importante osservare che un buon contributo al censimento delle fabbriche di ceramica
settecentesche è stato fornito dalla Bilancia Commerciale del 1762 e dall’Inchiesta Valutazione
dello stato delle Arti e Manifatture del 1765-1768, espressione della politica economico-sociale e
normativa di Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena di Toscana, contrariamente al generale vuoto
documentale, dovuto “all’assenza di progetti sistematici di raccolta delle fonti archivistiche sulle
produzioni regionali” 32 . La Bilancia costituisce una preziosa documentazione sulla circolazione dei
manufatti e delle materie prime all’interno del Granducato e sull’interscambio con l’estero 33 .
L’Inchiesta della Valutazione, avviata nel 1765 da Pompeo Neri, delinea un quadro produttivo
toscano relativo agli ultimi trenta-quaranta anni 34 , a partire dal primo trentennio del XVIII secolo.
5.1 TOSCANA SETTENTRIONALE
La parte settentrionale della regione sembra inserirsi nella tradizione produttiva di slip ware
padana 35 , in particolare emiliano-romagnola, ampiamente diffusa nel ‘500, dalla quale trae
presumibilmente l’input della manifattura di tale classe.
I centri produttori di slip ware finora individuati in questa zona sono: Pescia (Pt) 36 , Capraia 37 (Fi),
Vico di Bagnone 38 (Ms), Pisa 39 e Montelupo Fiorentino 40 (Fi). Fra i rinvenimenti di slip ware,
32 Milanese 1994, p. 81.
33 Berti F. 1998, p. 54.
34 Berti F. 1998, p. 32.
35 Ibidem, p. 97.
36 Milanese, Quirós Castillo 1994.
37 Milanese 1994, p. 85.
38 Biagini 1994, pp. 188-189.
39 Alberti, Stiaffini 1995, fig. 3, 1-2.
40 Berti F. 1998, pp. 224-226; p. 416, figg. 410-412; pp. 445-447.
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