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pag.5 Omelia del Prevosto nella festa della città di Chiari pag. 16 ...

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22<br />

Di essere coniugi<br />

si può smettere,<br />

<strong>di</strong> essere genitori mai<br />

Il caso <strong>del</strong> bambino <strong>di</strong><br />

Padova, trascinato via da<br />

scuola dagli agenti <strong>di</strong> Polizia,<br />

tristissimo come tutti<br />

quelli in cui sono coinvolti<br />

i bambini, è servito<br />

a riaccendere i riflettori<br />

sui problemi che nascono<br />

dalla gestione <strong>di</strong> una<br />

“famiglia sfaldata” a causa<br />

<strong>del</strong>la separazione dei<br />

coniugi e sulla conflittualità<br />

esasperante che lacera<br />

i rapporti.<br />

Nel caso <strong>di</strong> cronaca a<br />

cui mi riferisco tutti hanno<br />

puntato gli occhi sulla<br />

scena macabra <strong>del</strong> trascinamento<br />

<strong>del</strong> bambino, e<br />

non si è parlato <strong>di</strong> altro<br />

per giorni, ma io mi sono<br />

chiesta anche perché si<br />

è arrivati a tanto, com’è<br />

iniziata questa infelice<br />

storia.<br />

Se un giu<strong>di</strong>ce è arrivato<br />

ad emettere un provve<strong>di</strong>mento<br />

<strong>del</strong> genere, ossia<br />

l’allontanamento <strong>del</strong> figlio<br />

dalla madre, che ha<br />

perso la patria potestà,<br />

affinché venisse collocato<br />

presso una casa famiglia,<br />

la situazione doveva es-<br />

sere molto grave e complicata<br />

fin dal principio.<br />

Analizzando i fatti accaduti,<br />

si è parlato <strong>di</strong> una<br />

sindrome chiamata “Pas”<br />

(che pare non essere riconosciuta<br />

dalla scienza,<br />

ma spesso citata nei<br />

Tribunali) che, per farla<br />

semplice, sarebbe una<br />

patologia che scaturirebbe<br />

nel caso <strong>di</strong> separazione<br />

non pacifica dei coniugi,<br />

in cui si verifichi<br />

l’esclusione <strong>di</strong> un genitore,<br />

ad opera <strong>del</strong>l’altro,<br />

dalla cerchia affettiva <strong>del</strong><br />

bambino, fino ad arrivare<br />

nei casi più gravi al<br />

completo annullamento<br />

<strong>del</strong>l’esistenza <strong>del</strong> genitore<br />

stesso.<br />

In poche parole il genitore<br />

opera una manipolazione<br />

<strong>del</strong> figlio, scre<strong>di</strong>tando<br />

<strong>di</strong> continuo il coniuge<br />

incriminato, il più <strong>del</strong>le<br />

volte a scopi puramente<br />

strumentali, dovuti alla<br />

separazione stessa.<br />

E così il comportamento<br />

ven<strong>di</strong>cativo che mira a<br />

colpire l’ex partner, con<br />

sottile e sleale violenza<br />

psicologica, si ripercuote<br />

invece sui figli.<br />

Nella mia esperienza<br />

professionale ho purtroppo<br />

visto <strong>di</strong> tutto in materia<br />

<strong>di</strong> separazione fra i<br />

coniugi.<br />

Se non ci sono figli è tutto<br />

molto più semplice:<br />

si litiga, se si litiga, solo<br />

per la casa e le questioni<br />

<strong>di</strong>ciamo “patrimoniali”;<br />

nel caso invece dall’unione<br />

siano nati dei figli è<br />

tutt’altra storia.<br />

È evidente che i figli non<br />

possono e non debbono<br />

essere strumentalizzati,<br />

né usati come arma <strong>di</strong> ricatto<br />

né scudo da nessuno<br />

dei due genitori.<br />

Ma invece assai spesso<br />

questo accade.<br />

Ci sono genitori che si<br />

<strong>di</strong>menticano completamente<br />

<strong>di</strong> avere dei figli<br />

e lasciano sulle spalle<br />

<strong>del</strong>l’ex coniuge ogni peso<br />

sia economico sia affettivo.<br />

Ci sono situazioni in cui<br />

il contrasto è tale che il<br />

bambino è conteso fra<br />

due fuochi, fra l’amore<br />

<strong>di</strong> uno e quello <strong>del</strong>l’altro,<br />

sentendo <strong>di</strong> dover scegliere<br />

necessariamente<br />

da che parte schierarsi.<br />

E tutto questo è profondamente<br />

ingiusto.<br />

Ma d’altro canto è anche<br />

illegittimo che i <strong>di</strong>ritti dei<br />

genitori siano cancellati.<br />

Per chi ha figli, il pensiero<br />

che possano eliminare<br />

completamente la<br />

propria figura deve essere<br />

insostenibile… È evidente<br />

che la rottura <strong>del</strong><br />

rapporto su cui la famiglia<br />

stessa è stata fondata<br />

deve essere gestito con<br />

grande intelligenza.<br />

Non <strong>di</strong>mentichiamo che<br />

i figli non sono altro che<br />

il frutto <strong>del</strong>l’amore <strong>di</strong> due<br />

persone, <strong>di</strong> due com<strong>pag</strong>ni<br />

che hanno deciso <strong>di</strong><br />

legare per sempre le loro<br />

esistenze, <strong>di</strong> impegnarsi<br />

per la vita, ben oltre la<br />

possibile fine <strong>del</strong> proprio<br />

rapporto…<br />

Una storia d’amore, un<br />

matrimonio (almeno dal<br />

lato civilistico), una convivenza,<br />

possono anche<br />

finire, si può smettere <strong>di</strong><br />

essere coniugi o com<strong>pag</strong>ni,<br />

ma <strong>di</strong> essere genitori<br />

quello mai…<br />

Genitore lo si è per sempre.<br />

Questo è quello che<br />

troppo spesso chi è coinvolto<br />

in una separazione<br />

<strong>di</strong>fficile si <strong>di</strong>mentica… <br />

“Ogni tanto mi sospendo foglie al vento vengo da te<br />

Sei celeste melo<strong>di</strong>a, tutto cambierai, per un attimo<br />

Amor che nulla hai dato al mondo<br />

Quando l’estate arriverà<br />

Sarà il dolore <strong>di</strong> un crescendo<br />

Sarà come riaverti dentro<br />

Ogni tanto penso a te<br />

Sposti tutti i miei confini<br />

Amor che bello darti al mondo<br />

Amor che bello darsi al mondo<br />

Quando quest’alba esploderà<br />

Vivrò nel fuoco <strong>di</strong> una stella<br />

per lasciare con te la terra”.<br />

(“Ogni tanto” <strong>di</strong> G. Nannini)

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