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foglietto n. 38 - Parrocchia San Nicolò Vescovo

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Domenica 16 settembre 7.30 Def. Antonio Casu<br />

9.00 In S. Maria: <strong>San</strong>ta Messa<br />

10,00 Pro Populo<br />

11,30 Sposi: Roberto Lasi e Alessandra Cocco<br />

IV Settimana del Salterio 19,00 Def. Rosina Concas<br />

Lunedì 17 settembre 7.30 <strong>San</strong>ta Messa<br />

<strong>San</strong>ta Mariaquas 8,30 Deff. Silvio, Angelina e Franco<br />

Non c’è la messa di sera<br />

Martedì 18 settembre 7,30 Def. Angela Atzeni<br />

8,30 Deff. Peppino e Silvia Lecca<br />

18,00 Deff. Caterina Usai e P.Maria Rosa<br />

Mercoledì 19 settembre 7.30 Def. Bruno Scanu<br />

8,30 Messa di Ringraziamento<br />

Non c’è messa<br />

Giovedì 20 settembre 7,30 Deff. Giuseppe Garau e Lina<br />

Non c’è messa<br />

Venerdì 21 settembre 7,30 Deff. Caterina <strong>San</strong>na e Raimondo<br />

san Matteo, apostolo<br />

18,00 Def. Teresa Ariu 1° Anniversario<br />

Sabato 22 settembre 7,30 Def. Claudio Nonnis<br />

17,00 Sposi: Cristian Carrus e Giuseppina Calidonna<br />

19,00 Def. Orsola Murgia 1° Anniversario<br />

Domenica 23 settembre 7.30 Def. Gilla Cruccas<br />

S.Pio da Pietrelcina<br />

9.00 In S. Maria: anime<br />

10,00 Pro Populo<br />

11,30 <strong>San</strong>ta Messa<br />

18,00 S.Pio da Pietrelcina (piazza cimitero)<br />

I Settimana del Salterio 19,00 Deff. Lucia Serra e Giuseppe


Via Gramsci, 1 – 09036 GUSPINI VS – 070/970052<br />

- email: parrocchiasannicolo@tin.it - www.parrocchiasannicolo.net<br />

Numero <strong>38</strong> dal 16 al 23 settembre 2012<br />

RIPENSIAMOCI COME PARROCCHIA<br />

Alcuni fatti e relativi commenti in questi ultimi giorni mi portano a riflettere<br />

sulla Chiesa (Comunità Cristiana, parrocchie, opere) nel nostro territorio<br />

come anche nell’opinione pubblica.<br />

Alcuni sono portati a dire di non badare a queste cose o a queste dicerie,<br />

d’altra parte fatti e dicerie mostrano una realtà per lo meno preoccupante. Mi<br />

sembra che manca nel nostro territorio il tessuto cristiano delle comunità ecclesiali,<br />

c’è una cultura che ha messo da parte la Chiesa e la fede, magari conservando<br />

una religiosità (processioni, Messe, rosari, feste dei santi, devozione<br />

alla Madonna) che dovrebbe essere cornice alla fede: siamo dinanzi ad una<br />

cornice senza quadro. Manca il tessuto cristiano delle comunità ecclesiali (altri<br />

dicono manca il respiro).<br />

Se da una parte c’è un anticlericalismo preconcetto, fazioso, superficiale,<br />

ostentato e usato come arma per indebolire la stima dell’opinione pubblica<br />

sulla chiesa, dall’altra parte c’è un modo di essere cristiano che in realtà è<br />

senza fede (si battezza per tradizione, si fa la prima comunione e la cresima<br />

come tappe sociali, non ci si sposa più, non si hanno figli, si convive, non si<br />

rispetta la domenica, non si va a Messa, non si ha nessun rapporto con la<br />

Chiesa, si conserva solo una vaga appartenenza sociale), oppure c’è un operare<br />

della pastorale che si butta sull’organizzazione, sulla struttura, non ci si<br />

apre al mondo, al dialogo, non sa discernere cioè non sa veramente ascoltare,<br />

capire, decidere da credenti, non sa entrare in dialogo con il mondo. Si è<br />

schiacciati sul presente e sull’immediato, sul materiale e sul pragmatico: si è<br />

autoreferenziali, individualisti, soggettivi. Si è assimilata la cultura del mondo<br />

che cambia, ma in senso negativo.<br />

Credo che sarebbe necessario ricominciare con l’ascolto di tutti nei confronti<br />

della Parola di Dio per costruire autentici itinerari di conversione a Cristo,<br />

di contrizione del cuore (come negli Atti degli Apostoli), di libera adesione<br />

e condivisione personale. Bisognerebbe camminare non tanto verso una<br />

nuova organizzazione (Pastorale integrata, Unità Pastorali, etc.) quanto sulla<br />

proposta e sulla testimonianza libera e gioiosa dei valori cristiani. Forse è necessario<br />

scoprire un nuovo rapporto con Dio, scoprire la struttura fondamentale<br />

della rivelazione, i suoi codici comunicativi e i messaggi universali.<br />

Oggi c’è stanchezza di pastorale: in diocesi stiamo andando verso la pro-


grammazione dell’anno della Fede e dell’Eucarestia. La settimana che si apre<br />

vede una grande celebrazione a <strong>San</strong>ta Maria delle Acque, patrona della Diocesi,<br />

una due giorni per i preti, una due giorni per i laici e poi quattro incontri<br />

per forania, convegni diocesani, nove incontri nelle parrocchie… con quale<br />

respiro affrontiamo questa fatica pastorale, questa organizzazione, questo fare?<br />

Certo, quest’anno lo dobbiamo guardare come tempo favorevole che<br />

permette il passaggio della grazia e accoglierla.<br />

Dobbiamo tener conto anche del fatto che il discorso della fede non aggancia<br />

la vita della gente e le idee portanti della vita cristiana, non sono accolte,<br />

ne capite. In tutta questa problematica, ci chiediamo, qual è la funzione<br />

della parrocchia?<br />

L’imperativo di una nuova evangelizzazione ha bisogno della parrocchia<br />

come realtà che permetta di avere reti relazionali per la comunicazione del<br />

Vangelo, per suscitare un contesto di ascolto e di adesione alla fede. Tutto<br />

questo se la parrocchia è capace di superare la gestione burocratica, amministrativa,<br />

ma anche superare una religiosità superficiale, esteriore, intimistica,<br />

emozionale.<br />

È su queste relazioni che è la nostra sfida. Per questo puntiamo al rinnovo<br />

dei gruppi, alla creazione dei gruppi familiari parrocchiali, ai gruppi di<br />

fanciulli, ragazzi, adolescenti e di giovani. Per questo puntiamo ad una parrocchia<br />

dove i laici sono corresponsabili nella evangelizzazione e vivono la<br />

vocazione della ministerialità. Il cambiamento in parrocchia sta nascendo da<br />

un discernimento comunitario che non si gioca a forza e dialettica di minoranza<br />

e di maggioranza ma di ascolto della Parola e dello Spirito. Tutto deve<br />

essere a misura della Missione: gruppi, liturgia, ministerialità.<br />

Le calunnie, le dicerie, l’anticlericalismo, l’astio e quant’altro abbiamo visto,<br />

sentito, letto e subito in questi giorni non ci hanno affatto piegato – noi<br />

siamo forti della nostra buona testimonianza anche se essa produce in chi non<br />

crede gelosia, invidia e calunnia e quindi (umanamente) in noi sofferenza –<br />

ma ci spingono a non dare niente di scontato, a prendere atto della realtà che<br />

ci circonda. Ci porta a ripensarci come Chiesa e come <strong>Parrocchia</strong> nel nostro<br />

territorio.<br />

Don Angelo Pittau<br />

LA SANTA CROCE<br />

Il 14 settembre abbiamo celebrato l’Esaltazione della Croce, in sardo diciamo<br />

“<strong>San</strong>ta Crusci”, senza l’esaltazione (è meglio così) e il 15 la Madonna Addolorata,<br />

ci ricorda che siamo chiamati ad essere con Maria “Justa crucem”.<br />

Oggi 24° domenica del tempo ordinario, Gesù nel Vangelo di Marco ci ricorda:<br />

“se qualcuno vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso e mi segua”, infatti<br />

il Figlio dell’uomo deve soffrire molto… venire ucciso… e risorgere.<br />

Questi tre giorni sono i giorni del dolore, quello di Gesù, quello di Maria, il<br />

nostro dolore di discepoli. Mi chiedo quale è il senso di queste tre liturgie, ma


anche il senso di questa liturgia cosmica che è il dolore. <strong>San</strong> Paolo dice che la<br />

creazione geme, ha dolore! Ecco perché parlo della liturgia cosmica del dolore.<br />

E come non ricordare la beatitudine “Beati quelli che piangono, beati quelli<br />

che soffrono” tutti gli uomini piangono, nasciamo piangendo e moriamo<br />

piangendo.<br />

Che senso ha il nostro dolore, il nostro pianto? Guardo a Gesù in Croce, a<br />

Maria ai piedi della croce del Figlio: è venuto sulla terra a soffrire, a condividere<br />

la nostra condizione, Lui, Il Figlio di Dio, Lui è l’uomo dei dolori. Questa<br />

è la risposta di Dio: il Cristo che deve soffrire molto, venire ucciso, Lui è il<br />

Dio in cui dobbiamo credere... ma il mistero del suo dolore e il nostro resta.<br />

Gesù è venuto a condividere il nostro dolore, il senso del nostro dolore è la<br />

condivisione. Anche tra noi uomini, il dolore ci accomuna.<br />

Non so mai rispondere al dolore dei genitori che seppelliscono un figlio, al<br />

dolore di una vita spezzata, di una malattia che attanaglia, di un incidente, di<br />

un licenziamento, di un handicap, di un’ingiustizia… a tutto c’è un senso, ma<br />

mio Dio quale? Perché proprio a me, a loro? Dio tace, c’è silenzio infinito.<br />

Maria guarda la croce e tace. Essere ai piedi della croce da’ un senso al dolore,<br />

il dolore chiede di essere condiviso. Dinanzi ai tanti casi di dolore, di<br />

sofferenza una risposta, un senso è la condivisione. Ma la condivisione non ti<br />

dice perché avviene, condividi e taci, se rispondi sei stolto, come gli amici di<br />

Giobbe. Non si sa cosa dire, si fa silenzio, so che un senso c’è, anche se non so<br />

quale senso sia. Ma Dio sa che senso abbia e in Dio crediamo, in Dio credo e<br />

mi fido. La risposta è la fiducia in Dio.<br />

Nel libro di Isaia, che la tradizione riferisce al Cristo, oggi leggiamo: “Io sono<br />

venuto e non ho opposto resistenza ai miei flagellatori. Il Signore Dio mi assiste.”<br />

Sembra l’unica soluzione, quella che da pace, Gesù ha la forza di dire “chi<br />

vuol venire dietro di me prenda la sua croce e mi segua”. La soluzione è avere fiducia<br />

in Dio, è seguire Gesù, è prendere la propria croce.<br />

Tutto questo sembra facile dirlo ma è difficile; difficile è metterlo in pratica.<br />

Dovremmo tentare di dirlo e metterlo in pratica come Maria Madre Addolorata<br />

ai piedi della croce.<br />

Domenica 16 18,00 50° della <strong>Parrocchia</strong> B.V. delle Grazie (Borgo Sa Zeppara)<br />

FESTA DI SANTA MARIAQUAS (patrona principale della diocesi)<br />

Lunedì 17<br />

18,00<br />

18,30<br />

Processione<br />

S.Messa presieduta dal <strong>Vescovo</strong> e concelebrata dai sacerdoti<br />

Martedì 18 19,00 Incontro genitori dei Cresimandi (sala biblioteca)<br />

Mercoledì 19 e Giovedì 20 - Incontro del Clero Diocesano ad Arborea (Stella del Mare)<br />

Venerdì 21 e Sabato 22 - 17,30 - Incontro dei laici a <strong>San</strong> Gavino<br />

Domenica 23<br />

18,00<br />

Incontro dei gruppi famiglie a <strong>San</strong> Pancrazio<br />

Festa di S. Pio da Pietrelcina S. Messa (piazza fronte Cimitero)

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