Copia di AL COR DI DICEMBRE - Comune di Trichiana

MORTI OGNI GIORNO. C’ERANO ANCHE ANIMALI CHE
CI AIUTAVANO, COME CAVALLI E MULI CHE
TRASPORTAVANO IL CARBONE. AVEVO PAURA, ANCHE
PERCHE’ NON SAPEVO COME AVREMO POTUTO
TORNARE A CASA VISTO CHE NON C’ERANO SOLDI.
IO E I MIEI CI TENEVAMO IN CONTATTO
SCRIVENDOCI, MA NON ERA FACILE, ANZI COSTAVA
MOLTA FATICA, VISTO CHE MIA MADRE E MIO PADRE
NON SAPEVANO NE’ LEGGERE NE’ SCRIVERE. LE
LETTERE GLIELE LEGGEVANO I VICINI.
LA NOTTE DORMIVAMO NELLE CASE NUOVE. NON ERA
MOLTO SALUTARE PERCHE’ CI SI DOVEVA SVEGLIARE
PIU’ VOLTE PER AGGIUSTARE GLI SPIFFERI O TAPPARE
QUALCHE BUCO DOVE ENTRAVA L’ACQUA. COL TEMPO
SI E’ RIUSCITI A DORMIRE MEGLIO, PER FORTUNA
VISTO CHE IL GIORNO DOPO DOVEVAMO ANDARE A
LAVORARE.
IL GOVERNO DICEVA CHE GLI ITALIANI ERANO
BRAVI, ESSENDOCI MOLTI MORTI PASSAVANO PER
CATTIVI GLI ALTRI.
LAGGIU’ ANDAVO A CACCIA LA DOMENICA INSIEME A
UNO DI CASTION. PRENDEVAMO LEPRI MOLTO BELLE,
E SI APPROFITTAVA DELL’OCCASIONE PER
FESTEGGIARE TUTTI INSIEME. SI MANGIAVA CARNE
AI FERRI, L’ASADO E SI BEVEVA VINO. ABBIAMO
FONDATO ANCHE UN CLUB DI BELLUNESI.
MI RICORDO POI DI UNA GRANDE MACELLERIA,
GIGANTESCA, PIU’ DI 1000 METRI, CHE FORNIVA
CARNE PER TUTTA LA POPOLAZIONE. SI CHIAMAVA
“MATADERO”. OGNI GIORNO PASSAVANO TRENI E
CAMPION CHE CARICAVANO LA CARNE E LA
PORTAVANO NELLE GRANDI CITTA’ DOVE VENIVA
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