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Anno LV LV - N. 24 - 31 dicembre dicembre 2008 - - Rivista quindicinale quindicinale - kn 14,00 14,00 - - EUR 1,89 1,89 - Spedizione Spedizione in abbonamento postale a a tariff a intera - Tassa pagata ISSN-0475-6401 

ISSN-0475-6401 

Panorama 

2009, un anno 

tutto in salita? 

www.edit.hr/panorama

Una passione tradotta in arte 

R etrospettiva (nelle immagini di 

Ivor Hreljanović), mostra vendita, 

foto ricordo, rassegna stampa 

e, autentica chicca, un ricco catalogo. 

Il gruppo di ceramisti della “Romolo 

Venucci”, attivo in seno alla società 

artistico-culturale “Fratellanza” 

della CI di Fiume, ha festeggiato 

il suo ventennale, attorniato da un 

foltissimo e caloroso pubblico, testimonianza 

del grande apprezzamento 

di cui gode. La sezione era stata 

avviata dall’infaticabile ed eclettica 

prof.ssa Erna Toncinich, tuttora guida 

artistica di questa schiera di appassionati 

dell’arte della ceramica, 

passati molto rapidamente dall’iniziale 

soggezione a una notevole dimestichezza 

nel trattamento dell’argilla, 

con una manifesta crescita sul 

piano dell’espressione artistica. In 

questo arco di tempo sono state oltre 

150 le mostre allestite in sede ma 

anche in Istria, Slovenia e Italia, e 

una serie di premi individuali, ottenuti, 

tra l’altro, a Istria Nobilissima. 

Indice, questo, di serietà, dedizione 

e compattezza del gruppo, ma pure 

di una predisposizione ad assimilare 

bene nozioni e pratica impartite dalla 

prof.ssa Toncinich. 

2 Panorama

di Mario Simonovich 

Al primo profi larsi, sul mercato 

mondiale, di quelle burrasche 

che mostravano di accanirsi 

di preferenza sul settore azionario, 

Ivan Šuker, ultimo ministro a cui 

la Croazia indipendente ha affi dato 

le sue fi nanze, aveva detto e ripetuto, 

con la pacatezza che cura di diffondere 

ad ogni apparizione pubblica, che 

le ripercussioni nel paese sarebbero 

state minime. Poco o nulla importava 

che le maggiori istituzioni fi nanziarie, 

quelle che da tempo hanno rastrellato 

la maggior parte dei risparmi 

della cittadinanza, fossero segmenti 

minori di case madri esposte in primo 

piano su un mercato mondiale a dir 

poco ballerino. Altrettanto secondaria 

e dunque priva d’effetti era da considerarsi 

l’impressionate esposizione 

del paese in conseguenza del debito 

estero (di quello interno ancora pochi 

si azzardano a parlare). Non doveva 

preoccupare poi il pauroso disavanzo 

della bilancia commerciale. Il veleggiare 

dei prezzi del petrolio fra riferimenti 

fi nora inconcepibili, con il 

gasolio più caro della benzina era un 

fatto accidentale o giù di lì. Insomma 

se non eravamo in una botte di ferro 

certamente non stavamo male, per 

cui ce la saremmo cavata, si faceva 

capire, con danni molto contenuti. 

Come dire, niente teste rotte, insomma, 

al massimo qualche escoriazione 

da curare con bende e disinfettanti e 

tornare a lavorare “senza preoccuparci 

troppo delle paghe” aveva signifi - 

cativamente aggiunto Sanader. 

Oggi, alla prova dei fatti, le soporifi 

che assicurazioni si stanno rivelando 

un’illusione. Il ministro, forse 

schiavo di un passato in cui l’esposizione 

del paese ai turbini esterni 

era fi ltrata attraverso una mediazione 

statale occulta ma non meno potente, 

ha mostrato di non comprendere 

che, ridotta all’osso, una sola è la legge 

che domina sul mercato spazzato 

dalla globalizzazione: quella del più 

forte. In altri termini, le grosse multinazionali 

si liberano con relativa facilità 

dei costi delle perdite, incanalan- 

In primo piano 

L’inasprimento del quadro economico appare scontato 

2009, un anno tutto in salita? 

doli, come in un sistema circolatorio, 

verso sbocchi periferici più deboli e 

molto meno capaci di reagire per respingerli 

al mittente. Punti periferici 

vanno considerati in primo luogo 

gli stati meno abbienti (a cui la Croazia, 

nell’ambito europeo, è scesa da 

tempo attestandosi a pieno titolo) e, 

al loro interno, gli strati sociali a loro 

volta posti in fondo alla graduatoria: 

disoccupati, pensionati, lavoratori a 

reddito fi sso, specie se occupati nei 

settori meno produttivi. 

In altri termini, lo scotto di una recesione 

facente in larga parte capo a 

“virus” importati, e rafforzata dalle 

paurose debolezze di un assetto interno 

di giorno in giorno più insanabile, 

graverà non su chi ha realizzato maggiori 

guadagni ma sulla maggioranza 

dei lavoratori, obbligati a dare a Cesare 

tutto quello che pretende ancor 

prima di portarsi a casa la paga guadagnata 

in un mese di lavoro in conto 

terzi. Un “dare” in cui rientra anche, 

ad esempio, la stangata sull’assicurazione 

sanitaria aggiuntiva a carico 

degli assicurati, spalmata con lucifedrina 

accuratezza non sulle categorie 

più ricche bensì su quelle che in 

quanto a fonti di prelievo sono le più 

numerose, ossia implicitamente garanti 

della regolarità degli introiti. 

Non meno preoccupante un altro 

segnale: l’aumento dei mutui. Allo 

scadere di dicembre la Zagrebačka 

Banka (sì, quella che ha pagato il bel 

telone del teatro Zajc) ha annunciato 

una sonora maggiorazione dell’1,7 

p.c.mentre in occidente il costo dei 

mutui scende. La decisione è precipitosamente 

rientrata, ma si può star 

certi che presto questa come le altre 

banche torneranno alla carica. 

Terzo e (per ora) ultimo segnale 

d’allarme: lo stato dei cantieri con il 

pericolo di parecchie migliaia di sdisoccupati. 

In conclusione, con buona pace di 

Šuker e di chi la pensa come lui, non 

riesce diffi cile rispondere alla domanda 

se questo sarà per noi un anno tutto 

in salita: sarà una salita d’asprezza 

tale da lasciare segni indelebili sul 

processo di ripresa del paese. ● 

Costume 

e scostume 

Chi bada 

alle badanti? 

Il primo pullman parte alla 

sera da Ragusa, un altro da Spalato, 

due da Zara. Dopo la sosta 

a Fiume, di primo mattino 

vanno verso il confi ne sloveno 

e poi l’Italia. Non sono però più 

solo quattro. Da Fiume partono 

altri sei, tre locali e tre arrivati 

da Zagabria, Vinkovci e Vukovar. 

Una volta in Slovenia, sulle 

stesse strade, se ne aggiungeranno 

non meno di tre provenienti 

dalla bassa Istria. Un 

rapido calcolo: posto che la capienza 

di ogni mezzo è di circa 

50 posti, trasportano all’incirca 

seicento viaggiatori che hanno 

tutti quanti due caratteristiche 

comuni: sono donne e vanno a 

lavorare in Italia, per la maggior 

parte come badanti. Ad esse si 

aggiungeranno quelle più vicine 

al confi ne che si servono di 

linee locali e altre, magari più 

lontane, che si fanno portare dai 

mariti o fi gli con auto propria. 

Lavorano 24 ore al giorno per 

due settimane, molto spesso tutte 

sole con gli anziani che hanno 

in cura, per 800-1000 euro, 

attente alle sempre più agguerrite 

ucraine e bulgare, più giovani 

e forti, pronte ad accontentarsi 

di 400-500, a patto di disporre 

di un po’ di tempo libero, 

usualmente impiegato per trovare 

un marito. 

Chi pensa a queste donne, costrette 

a lavorare spesso senza 

alcun diritto e, talvolta, a prezzo 

di non poche umiliazioni? D’altra 

parte è però non meno giusto 

chiedersi: chi le ha costrette 

a questo passo? E infi ne, mettiamo 

che domani tornino tutte indietro: 

come sopravviveranno? 

Panorama 3

Panorama 

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PANORAMA 

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4 Panorama 

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euro; retrocopertina interna 150.00 euro; 

pagine interne 120,00 euro. 

PANORAMA esce con il concorso 

finanziario della Repubblica di Croazia 

e della Repubblica di Slovenia e viene 

parzialmente distribuita in convenzione 

con il sostegno del Governo italiano 

nell’ambito della collaborazione tra 

Unione Italiana (Fiume-Capodistria) e 

l’Università Popolare (Trieste) 

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edit@edit.hr 

Consiglio di amministrazione: Tatjana 

Petrazzi (presidente), Ezio Giuricin 

(vicepresidente), Luigi Barbalich, Carmen 

Benzan, Doris Ottaviani, Donald 

Schiozzi, Fabio Sfi ligoi 

Panorama testi 

N. 24 - 31 dicembre 2008 

Sommario 

IN PRIMO PIANO 

L’inasprimento del quadro economico 

appare scontato 

2009, ANNO TUTTO IN SALITA?... 3 

di Mario Simonovich 

ATTUALITÀ 

I vertici dell’Unione Italiana sono preoccupati 

per il contenzioso in atto tra la 

Croazia e la Slovenia 

NETTO RIFIUTO DELLA PREMINEN- 

ZA ALLA CONFLITTUALITÀ ........... 6 

Furio Radin: “all’interno della CNI serpeggia 

un senso di abbandono” 

DOPPIO VOTO, IL PROBLEMA 

È SOLO POLITICO .......................... 8 

Il ministro Franco Frattini in arrivo 

a gennaio in visita alla CNI 

TESTIMONIARE 

L’AFFETTO DELL’ITALIA ........... 10 

di Diana Pirjavec Rameša 

Solo “Scoglio Olivi” di Pola verrà 

privatizzato a prezzo di mercato 

CROAZIA, CANTIERI 

COL FIATO SOSPESO ................... 11 

di Bruno Bontempo 

Dal 12 gennaio in Croazia un numero 

di identifi cazione per ogni cittadino 

FRA POCHI GIORNI 

CODICE FISCALE PER TUTTI .....12 

di Ardea Velikonja 

ETNIA 

Andrea Debeljuh reduce dall’Incontro 

dei giovani italiani nel mondo 

MUTARE IL RAPPORTO 

VERSO IL PAESE ........................... 13 


SOCIETÀ 

”Vagabondi curiosi” sul Carso ed Istria 

in particolare (4-fi ne) 

LA BIODIVERSITÀ, UN PATRIMO- 

NIO MISCONOSCIUTO .................16 

di Marino Vocci 

ARTE 

Negli spazi espositivi zagabresi artisti 

molto diversi “uniti” in una serie 

di mostre molto pregevoli 

REMBRANDT: I FOGLI GRAFICI 

SPECCHIO DEI GENERI 

TRATTATI......................................... 18 

di Erna Toncinich 

CINEMA E DINTORNI 

Dopo sei anni, Edoardo Winspeare 

coglie un altro successo con “Galantuomini” 

LE RAGIONI DEL CUORE O LE 

RAGIONI DELLA GIUSTIZIA? ... 20 

di Gianfranco Sodomaco 

MUSICA 

Per il mondo della lirica il 2008 è stato 

l’anno degli anniversari della morte 

di due grandi compositori italiani 

DONIZETTI, PRECURSORE DI VER- 

DI, ROSSINI, IL TEDESCHINO...... 22 

a cura di Bruno Bontempo 

ITALIANI NEL MONDO 

La proposta di riformare la Fiumana 

calcio induce a una serie di rifl essioni 

SIAMO VINCOLI 

O SPARPAGLIATI? ........................ 40 


MADE IN ITALY 

Oltre 150 milioni di bottiglie 

di spumante sono andate all’estero 

2009: UN CIN CIN 

TUTTO ITALIANO......................... 42 

a cura di Ardea Velikonja 

REPORTAGE 

Cesenatico, nata come borgo di 

pescatori e oggi grosso centro turistico 

IL MARE IN OGNI 

ALITO DI VENTO .......................... 28 


SCUOLE 

I temi elaborati alle gare di italiano 

HA ANCORA SENSO LEGGERE 

E SCRIVERE LIBRI? ..................... 34 

SPORT 

Echi e rifl essioni in riva al Quarnero 

in margine agli Europei in vasca corta 

NUOTO 2008 

UN FIUME IN PIENA .................... 38 

I forti legami con il mondo della 

fi nanza mostrano già i loro effetti 

LA SCURE DELLA CRISI 

SU F1, CALCIO, OLIMPIADI ....... 42 


MULTIMEDIA 

I NOTEBOOK GIUSTI PER NOI E 

PER LE NOSTRE TASCHE ........... 44 

a cura di Igor Kramarsich 

RUBRICHE .................................... 46 

a cura di Nerea Bulva 

IL SOMMARIO 2008 .................... 48 

IL CANTO DEL DISINCANTO 

MA IN ITALIANO SI DICE FIUME... .. 57 

di Silvio Forza 

PASSATEMPI ................................ 58

Grande successo del “Concerto di 

Natale” con i prestigiosi Solisti 

veneti (nella foto), svoltosi l’antivigilia 

di Natale nella Sala dei Cristalli 

dell’albergo abbaziano “Kvarner”, 

presente un foltissimo pubblico composto 

soprattutto da connazionali, alcuni 

dei quali arrivati anche da varie 

Comunità degli Italiani dell’Istria. 

L’evento, organizzato nell’ambito 

della serie di manifestazioni “Notti 

di note italiane”, volute e promosse 

dal console generale d’Italia a Fiume, 

Fulvio Rustico, è stato allestito 

Agenda 

«Notti di note italiane», concerti promossi dal console Fulvio Rustico 

Solisti Veneti, grande successo ad Abbazia 

La delusione per la mancata assegnazione 

di un premio al Dramma Italiano 

è stata pazialmente mitigata da quello 

individuale andato all’attrice della nostra 

Compagnia di prosa, Elena Brumini 

(nella foto). Parliamo dei riconoscimenti 

annuali per la stagione 2007/2008 del Teatro 

Nazionale Ivan de Zajc di Fiume, tra 

i quali lo “Zlata Nikolić” per la migliore 

interpretazione femminile, realizzata 

nel musical “Nunsense” di Dan Goggin, 

andato appunto alla giovane attrice del 

DI, che ha partecipato in qualità di ospite 

a questa produzione, indossando con 

con il sostegno di UI-UPT, in collaborazione 

con il “Festival Opatija”, 

il Comites Fiume, la SAIPEM e la 

Casa editrice EDIT. Per il console 

Rustico è stata pure l’occasione per 

formulare gli auguri di Natale e buon 

anno al pubblico, che ha potuto apprezzare 

la bellezza melodica e il virtuosismo 

strumentale del notissimo 

complesso, formidabile interprete 

dei brani di Gruber, Corelli, Vivaldi, 

Marcello, Tartini, Paganini-Rossini, 

interpretati magistralmente dai Solisti 

veneti diretti dal maestro Claudio 

bravura i panni della suora ribelle Mary 

Robert Anne. La versatile Elena Brumini 

ha dato prova di grandi potenzialità e 

particolare predisposizione nell’interpretare 

ruoli musicali: recita, canta e balla 

con grinta, scioltezza, mimica brillante, 

ottime capacità canore. Il premio per il 

miglior interprete maschile, intitolato al 

grande attore del Dramma Italiano, Raniero 

Brumini, è stato assegnato invece 

ad Alen Liverić per il ruolo di Petruccio 

ne “La bisbetica domata” di Shakespeare, 

produzione del Dramma Croato dello 

Zajc. ● 

Ennio Machin (nella foto), noto personaggio 

del nostro mondo minoritario, 

già attivista e dirigente in seno 

alla CI di Fiume, poi direttore della nostra 

Casa editrice, ricorda e racconta le 

sue Rimembranze fiumane nell’omonimo 

volume pubblicato per i tipi 

dell’EDIT, uscito e presentato alla Comunità 

degli Italiani di Fiume qualche 

giorno prima di Natale. Si tratta del 

quindicesimo titolo della collana Altre 

lettere italiane, riservata agli autori 

italiani dell’Istria e del Quarnero, che 

Scimone. Lo storico complesso ha 

espresso tutto il suo affi atamento ma 

anche il virtuosismo dei solisti, la ricca 

sonorità, il confl uire del pensiero 

musicale. ● 

Migliore interpretazione femminile del Teatro fi umano nel musical «Nunsense» 

A Elena Brumini il Premio Nikolić per il 2008 

Il libro di Machin è stato presentato alla Comunità degli Italiani di Fiume 

«Rimembranze fi umane» per i tipi dell’EDIT 

prima di Machin ha sfornato testi di alcuni 

tra i più importanti letterati della 

CNI, quali Schiavato, Mestrovich, Lidia 

Delton, Vesselizza, Dallemulle Ausenak, 

Ramous, Acquavita, Milani. Il 

libro di Machin è stato illustrato dal 

direttore dell’EDIT, Silvio Forza, la 

presidente della locale CI, Agnese Superina, 

ha intervistato l’Autore, mentre 

gli attori del Dramma Italiano Elvia 

e Bruno Nacinovich hanno letto alcuni 

passi dell’opera e intonato dei brani 

musicali. ● 



Attualità 

I vertici dell’Unione Italiana sono preoccupati per il contenzioso in atto tra 

Netto rifi uto della preminenza alla c 


Il 2009 si apre all’insegna di una 

crisi nei rapporti tra Croazia e 

Slovenia e a trovarsi nel bel mezzo 

vi è la Comunità nazionale italiana 

che, anche questa volta, sta cercando 

di essere portatrice di dialogo 

e di confronto democratico. Lo sforzo 

diplomatico e politico è considerevole, 

ma per ora, come spesso succede 

in politica, i risultati sono una grande 

incognita. 

Il blocco sloveno al percorso di 

avvicinamento della Croazia alla 

Comunità europea è senza ombra 

di dubbio il problema numero uno, 

quello con cui entriamo nell’anno 

nuovo, ma purtroppo non l’unico. 

La crisi economica, dicono, e a ragione, 

colpirà soprattutto i più deboli, 

e le minoranze pagheranno l’alto 

scotto del taglio dei fi nanziamenti, 

problema questo che accomuna 

gli italiani dell’Istria e di Fiume alla 

minoranza slovena in Italia e un po’ 

a tutte le minoranze d’Europa a cui, 

a seguito della crisi fi nanziaria, ver- 

ranno tolti in parte e, speriamo per 

poco, fi nanziamenti pubblici, indispensabili 

per mantenere in vita lingua, 

cultura, identità. 

Questi sono indubbiamente tempi 

duri, in cui progettare la vita economica, 

le iniziative politiche, mantenere 

una certa continuità dell’attività 

istituzionale potrebbe rivelarsi 

una grande impresa. Oggi non ce 

ne rendiamo conto, ma tra qualche 

settimana, o qualche mese, dovremo 

verifi care non solo il nostro “savoir 

faire”, la nostra capacità di sussistenza, 

ma soprattutto la capacità 

di sviluppare solidarietà tra le varie 

micro realtà che compongono la nostra 

Comunità. 

In questi giorni l’euforia natalizia 

è stata sostituita dal pragmatismo dei 

vertici dell’Unione Italiana i quali 

hanno cercato di dare un proprio 

contributo alla soluzione del contenzioso 

tra Croazia e Slovenia. Dalla 

conferenza stampa tenuta a Capodistria 

nei giorni del ponte di Natale 

è stato lanciato un appello affi nché 

i due paesi risolvano pacifi camente 

La CNI ha inviato da Capodistria una richiesta chiara e precisa ai governi 

coinvolti nel contenzioso chiedendo che il problema dei confi ni 

venga affrontato a livello di rapporti bilaterali 

e in tempi brevi il contenzioso sui 

confi ni. All’incontro stampa hanno 

aderito l’onorevole Roberto Battelli, 

deputato italiano al Parlamento sloveno, 

Maurizio Tremul, presidente 

della Giunta esecutiva dell’UI, Furio 

Radin, deputato della CNI al Sabor 

e presidente di Unione italiana. 

Furio Radin ha rilevato come “la 

Comunità italiana e l’Unione non 

potevano rimanere assenti in questa 

polemica che, purtroppo, sta crescendo 

in questi giorni e che riguarda 

il processo di adesione della Croazia 

all’Unione europea. Abbiamo 

deciso di non entrare nel merito del 

contenzioso sui confi ni. Chiediamo, 

però, agli Stati di Croazia e Slovenia 

di dare alla Regione Istria e ai 

comuni contermini di Capodistria, 

Isola e Pirano un ruolo attivo nella 

risoluzione del problema confi nario, 

importante per la popolazione istriana, 

soprattutto nella prospettiva di 

un’Europa unita e senza confi ni, che 

permetterà alle persone di circolare 

liberamente, come per secoli hanno 

fatto. Le nostre genti conoscono 

bene l’evolversi del problema confi 

nario nella storia recente. Hanno 

sempre guardato all’entrata di Slovenia 

e Croazia nell’UE con simpatia, 

poiché sanno che ciò garantisce 

l’apertura delle frontiere. L’acuirsi 

dei contrasti peserebbe sulla vita 

delle genti istriane”- ha ammonito 

Radin. 

In sede di incontro stampa i vertici 

UI hanno ricordato che la Comunità 

Nazionale Italiana in Istria, 

Fiume, Quarnero e Dalmazia ha salutato 

con speranza, agli inizi degli 

anni ‘90, la conquista dell’indipendenza 

di Croazia e della Slovenia. 

“Nonostante la dolorosa divisione 

dell’Istria e della CNI in due Stati 

autonomi, l’Unione Italiana sostenne 

con fi ducia il processo di emancipazione 

internazionale della Croazia 

e della Slovenia. Con coerenza 

e convinzione ha sempre chiesto 

la quanto più rapida e compiuta integrazione 

delle due Repubbliche 

nell’Unione Europea, in quella Casa 

Comune in cui si sarebbe ricompo-

la Croazia e la Slovenia 

nfl ittualità 

sta l’unità della CNI, sul territorio 

d’insediamento storico e con la Nazione 

Madre” si rileva nel comunicato 

fi rmato congiuntamente da Tremul, 

Radin e Battelli. 

”I valori e gli ideali sui quali si 

fonda l’Unione Europea debbono 

essere pienamente condivisi e debbono 

ispirare i comportamenti della 

Croazia e della Slovenia. È l’Europa 

unita e solidale, della cooperazione 

e dell’integrazione, della libertà 

delle idee e del pensiero, della libera 

circolazione delle persone e dei 

beni, della democrazia e della pluralità, 

il luogo dove affrontare e risolvere, 

con gli strumenti del dialogo 

e della ragione, i confl itti e le questioni 

aperte tra gli Stati. Con consapevolezza 

e responsabilità i Governi 

debbono operare per l’affermazione 

della pace e della stabilità tra 

i popoli, debbono favorire lo sviluppo 

economico e il progresso sociale 

e culturale dei suoi cittadini, devono 

rispettare i diritti umani e attuare 

quelli minoritari”, ribadiscono i vertici 

UI. “Purtroppo, il nodo confi nario 

sloveno-croato e altre questioni 

rimaste ancora aperte pesano sempre 

di più nei rapporti bilaterali tra i due 

Paesi e vanno affrontate e risolte bilateralmente. 

Ed è per questo motivo 

che l’UI ha deciso di scendere in 

campo dimostrando che la minoranza 

più che divedere e diversi tra due 

Stati, può svolgere quell’importante 

ruolo di mediazione proponendo soluzioni 

concrete con spirito aperto e 

propositivo. 

Con l’adesione della Repubblica 

di Slovenia all’area Schengen e l’assunzione 

della Presidenza di turno 

dell’Unione Europea, si è brillantemente 

concluso un ciclo virtuoso che 

ha portato il Paese, in pochi anni, ad 

assumere un ruolo da protagonista 

nella costruzione della nuova Europa. 

A questo processo la Slovenia 

può continuare a dare il suo prezioso 

contributo favorendo e sostenendo il 

processo integrativo europeo della 

Croazia, Paese con il quale ha condiviso 

per decenni una lunga storia di 

convivenza nel quadro dell’unità dei 

Attualità 

Un Natale all’insegna di intense iniziative diplomatiche. I vertici di Unione 

Italiana hanno tenuto una conferenza stampa a Capodistria proponendo 

un ruolo attivo per la Regione Istriana e i comuni di Capodistria, 

Isola e Pirano nella soluzione del contenzioso confi nario che divide Croazia 

e Slovenia. Nella foto, da sinistra l’on. Roberto Battelli, Maurizio 

Tremul e l’on. Furio Radin 

Popoli slavi del Sud Europa. L’autorevolezza 

sul piano internazionale 

che la Slovenia si è guadagnata va 

messa a frutto moltiplicando gli sforzi 

al fi ne di risolvere positivamente 

i nodi insoluti con la Croazia senza 

per questo bloccarne in alcun modo 

il processo di inclusione nell’Unione 

Europea”, si legge nell’appello 

dell’UI. 

Alla conferenza stampa è stato 

rilevato inoltre che “La Repubblica 

di Croazia sta compiendo signifi cativi 

passi nell’ambito del processo 

integrativo euro-atlantico. Un processo 

che deve ulteriormente accelerare, 

proseguendo spedita nell’adeguamento 

del suo ordinamento 

all’acquis communautaire e nella 

soluzione dei nodi aperti con la vicina 

Slovenia che vanno affrontati con 

spirito aperto e propositivo. L’accoglimento 

della Croazia a pieno titolo 

nell’Unione Europea, l’adozione 

dell’Euro e la sua adesione all’area 

Schengen costituiscono la risposta 

più effi cace, completa e risolutiva 

alla soluzione dei problemi ancora 

irrisolti con la Slovenia”. 

L’Unione Italiana ha chiesto a 

chiare lettere ai Governi, alle forze 

politiche e alla società civile dei 

due Paesi di compiere ulteriori sforzi 

nell’identifi cazione di quelle soluzioni 

che consentiranno di superare 

costruttivamente, e con reciproca 

soddisfazione, le problematiche che 

appesantiscono i rapporti bilaterali. 

Al Governo della Repubblica di 

Slovenia, poi, è stato chiesto di non 

arrestare il processo integrativo europeo 

della Croazia, mentre a quello 

della Repubblica di Croazia di 

rinnovare l’impegno per l’adeguamento 

del Paese agli standard europei 

come pure di ritrovare la fi ducia 

reciproca e di rinnovare il comune 

fervore nella prosecuzione della costruzione 

dell’Europa unita del Terzo 

Millennio. Richieste molto precise 

sono state inoltrate pure ai Presidenti 

delle due Repubbliche, Danilo 

Türk e Stjepan Mesić, come quella 

di esercitare tutta la loro moral suasion, 

per favorire questi sforzi. 

Il deputato al Parlamento sloveno 

e vicepresidente di Unione italiana, 

Roberto Battelli, ha posto in rilievo 

l’iniziativa promossa dall’UI ricordando 

che questa vuole essere un 

contributo al rifi uto della confl ittualità. 

“Le nostre terre sono state per 

un lungo periodo al centro di contenziosi 

sui confi ni dopo il primo ed 

il secondo confl itto mondiale, nonché 

durante la Guerra fredda. Riteniamo 

che i governanti debbano essere 

consci che gli armamentari del 

ventesimo secolo non devono essere 

usati nuovamente per affrontare altri 

confl itti alle frontiere. Solitamente 

quando questo accade vi è una mobilitazione 

negativa nell’opinione 

pubblica che è nettamente contraria 

a quelli che sono i valori fondamentali 

dell’Unione europea, che nasce 

proprio per evitare confl ittualità del 

genere. Si rischiano tensioni in tutta 

la regione sudorientale europea, già 

considerata tra le più instabili. La 



Attualità 

CNI rileva queste minacce e chiede 

all’opinione pubblica, alle persone 

di buon senso e alla stampa d’impedire 

che si sviluppi dalle nostre parti 

la concezione del vicino come di un 

nemico da annientare” - ha rilevato 

il deputato. 

Maurizio Tremul ha aggiunto ancora 

come “con l’entrata degli Stati 

nell’Unione europea e nell’area 

di Schengen, il valore simbolico dei 

confi ni viene relativizzato” e che “la 

defi nizione delle linee di demarcazione 

amministrative è meno diffi - 

coltosa”. Il presidente della Giunta 

esecutiva di Unione italiana ha rimarcato 

il senso di disagio che si sta 

creando tra la gente ed ha aggiunto: 

“Vanno lanciati segnali positivi, 

che favoriscano la soluzione del 

contenzioso. Vi sono molte più cose 

che uniscono Slovenia e Croazia di 

quante non le dividano. Condividono 

interessi, storia, valori culturali 

e civili che vanno posti in risalto”. 

Ed è per questo che l’UI ha invitato 

i Governi dei due Paesi a non permettere 

che le pur rilevanti questioni 

insolute, avvelenino i rapporti tra 

le popolazioni e minino in qualsiasi 

modo i rapporti di buon vicinato e di 

convivenza che su queste terre rappresentano 

una preziosa conquista e 

un valore irrinunciabile. 

Un ultimo appello è stato rivolto 

alla Nazione Madre, chiedendole 

di sostenere con convinzione il 

processo integrativo della Croazia, 

favorendo il dialogo e la soluzione 

condivisa e pacifi ca delle problematiche 

aperte tra la Croazia e la Slovenia. 

“All’opinione pubblica chiediamo 

di partecipare propositivamente 

al consolidamento di un clima di 

pace e cooperazione, d’integrazione 

e amicizia, di convivenza e libertà, 

di democrazia e pluralismo, per la 

costruzione dell’unità europea. Agli 

Stati di Croazia e Slovenia chiediamo 

di dare alla Regione Istria e ai 

comuni contermini di Capodistria, 

Isola e Pirano un ruolo attivo nella 

risoluzione del problema confi nario, 

importante per la popolazione istriana 

soprattutto nella prospettiva di 

un’Europa unita senza confi ni, che 

permetterà alle nostre genti di circolare 

liberamente, come per secoli 

hanno fatto” - hanno sottolineato i 

vertici della Comunità nazionale italiana. 

● 

Furio Radin: «all’interno della CNI serpeggia un 

Doppio voto, il problema 

Con il presidente di Unione Italiana, 

Furio Radin, abbiamo 

cercato di fare il punto su alcuni argomenti 

che hanno segnato politicamente 

la vita della nostra Comunità 

nel 2008 e che continueranno a 

farlo nei mesi che verranno. 

Il 2008 è stato molto intenso 

per Lei, sia come presidente 

dell’UI che come deputato al Sabor. 

Che cosa vorrebbe ricordare 

di questo anno che se ne va e che 

cosa vorrebbe dimenticare? 

”Di quest’anno vorrei ricordare 

cose ovvie, anche per rimarcare il 

fatto che, se ci sono, ciò non signifi 

ca che non siano stupende. L’inaugurazione 

della nuova sede della comunità 

di Buie, ad esempio, con tanti 

connazionali di tutta l’ex zona B, 

le rassegne dei cori e delle fi lodrammatiche, 

il Festival della canzone 

per l’infanzia, le manifestazioni 

scolastiche, gli anniversari delle nostre 

Comunità, la rassegna su Alida 

Valli e il cinema a lei dedicato e tantissime 

altre manifestazioni che denotano 

la nostra presenza e la nostra 

forza molto di più della politica. Voglio 

ringraziare la nostra gente perché 

trova sempre nuove risorse per 

continuare a vivere la propria identità 

italiana. 

Il calo dei fi nanziamenti da Roma 

per il 2008 è l’evento negativo di 

quest’anno, che, al di là del signifi - 

cato materiale, ne ha pure uno emotivo, 

molto più profondo, avendo la 

nostra gente una sensibilità particolare 

per l’atteggiamento dell’Italia 

nei nostri confronti. Quella che 

temo di più è la sensazione di abbandono 

che sento serpeggiare tra i connazionali 

in Istria, Fiume, Quarnero 

e Dalmazia, i rimasti, senza i quali 

in queste terre l’italiano sarebbe 

scomparso. In questo contesto è gratifi 

cante la maturità dimostrata dalla 

FVG e dal governatore Tondo, che 

hanno trovato la forza di aumentare 

gli stanziamenti per la nostra comunità, 

in una situazione globalmente 

diffi cile”. 

La realizzazione del doppio 

voto è una battaglia che Lei da 

anni conduce con grande tenacia. 

I risultati però non ci sono ancora, 

o comunque sono solo parziali. 

È così diffi cile realizzare di fatto 

quello che alla CNI è garantito 

da Leggi, accordi internazionali ? 

Dove sta l’inghippo? 

”Il problema è di natura politica, 

non giuridica, essendo la Costituzione 

a riguardo molto chiara. L’opposizione, 

in Parlamento, è favorevole 

all’introduzione del voto politico accanto 

a quello etnico, e non solo la 

DDI e i popolari, ma da quest’anno 

anche i socialdemocratici che abbandonano 

una politica autolesionista 

durata per anni. I veri oppositori sono 

l’HDZ e il Partito dei contadini, i primi 

principalmente perché andrebbero 

a perdere alcuni posti in un Parlamento 

in cui mantengono una maggioranza 

di per sé risicata, i secondi 

perché rappresentano la formazione 

politica più tradizionalista in un contesto 

politico di per sé conservatore. 

Il gruppo parlamentare delle minoranze 

nazionali, e noi in particolare, 

danno molta importanza al problema 

del doppio voto, che contiamo di risolvere 

entro la fi ne del 2009 con una 

modifi ca alla legge elettorale. Il presupposto 

è la compattezza, almeno di 

una parte consistente del gruppo dei 

deputati delle minoranze”. 

Recentemente al Parlamento 

croato il gruppo dei parlamentari 

di minoranza ha negato l’appoggio 

al governo per la Legge sui terreni 

agricoli creando in aula non 

poche diffi coltà a chi doveva far 

passare la proposta. Si può parlare 

di crisi dell’accordo di coalizione 

che c’è tra minoranze e partito 

al potere (Hdz)? 

”La coalizione con il governo è 

palesemente a rischio. La legge sui 

terreni agricoli, e quella surreale sui 

terreni da golf, hanno rappresentato 

la cartina di tornasole di un ‘patto’ 

che risulta essere sempre meno 

forte. L’HDZ è ricorsa ai voti di un

senso di abbandono» 

è solo politico 

partito, come quello di Glavaš, con 

il quale noi non vogliamo avere alcun 

rapporto, e di due deputati del 

nostro gruppo parlamentare, quello 

ungherese e quello rom, che di fatto 

del nostro gruppo non hanno mai 

fatto parte. In termini più generali, il 

problema vero è a chi dare la fi ducia, 

non a chi negarla. Dato che la crisi 

di identità politica riguarda tutti i 

grandi partiti, e, come si dice da noi, 

‘non si sa di che morte morire’. Contiamo 

che le cose cambino nel corso 

del prossimo anno, e che la battaglia 

per le elezioni amministrative chiarisca 

meglio le posizioni dei partiti, 

per ora piuttosto confuse”. 

La Slovenia blocca da tempo i negoziati 

di adesione all’UE che la Croazia 

porta avanti tra mille diffi coltà. 

Vivendo la CNI in ben due paesi domiciliari, 

Croazia e Slovenia, questa 

si è venuta a trovare, suo malgrado, 

nel bel mezzo, anche fi sicamente, di 

questo problema. Se le cose dovessero 

andar male e Bruxelles decidesse 

di non aprire i capitoli in programma 

e se si dovesse verifi care un ulteriore 

rinvio e ritardo dell’adesione della 

Croazia nell’UE, questo potrebbe 

creare un po’ di astio all’interno 

di un corpo minoritario che solo per 

metà si trova in Europa? 

”La CNI ha espresso posizioni 

molto chiare riguardo l’entrata della 

Croazia nell’UE e gli ostacoli posti 

dalla Slovenia. Noi siamo contrari 

ai blocchi di adesione provocati da 

problemi che dovrebbero essere risolti 

con negoziati bilaterali. A Capodistria 

abbiamo lanciato appelli ai 

governi, alle forze politiche, all’opinione 

pubblica e ai due Presidenti, 

chiedendo anche un ruolo maggiore 

nel contenzioso per la Regione Istria 

e per i comuni sloveni a ridosso del 

confi ne. Credo che sia in corso un 

braccio di ferro, e che la crisi verrà 

risolta in tempi non lunghissimi, 

ma anche se così non fosse, le posizioni 

della nostra Comunità nazionale 

sono chiare, identiche da una e 

dall’altra parte del confi ne, e la pro- 

spettiva di una spaccatura non esiste. 

Roberto Battelli, il nostro parlamentare 

a Lubiana, è stato estremamente 

chiaro ma gli stessi Franco e Aurelio 

Juri, due deputati sloveni di nazionalità 

italiana che non operano all’interno 

della nostra organizzazione, 

hanno appoggiato queste stesse posizioni 

anche prima del nostro appello, 

rendendoci ancora più uniti”. 

Il riacquisto della cittadinanza 

italiana, grazie ad una legge specifi 

ca, ci ha resi tutti molto felici. 

Purtroppo, dopo un entusiasmo 

iniziale generalizzato, ora ci sono 

dei problemi legati soprattutto alla 

grande lentezza con cui vengono 

evase le pratiche a Roma. Tantissimi 

connazionali si dicono preoccupati. 

È un problema questo che si 

può risolvere? 

Attualità 

Furio Radin 

”Su questo problema sono stati 

scritti fi umi di parole, rendendo 

complicato un concetto che, di per 

sé, dovrebbe essere semplice. Io 

posso dire soltanto che è vero, invece 

di accelerare e semplifi care le 

pratiche, come ci avevano promesso, 

il processo è stato rallentato. Il 

Consolato generale di Fiume, che 

poi è quello più direttamente coinvolto, 

fa tutto il possibile per rendere 

le procedure più fl uide, ma il 

Ministero dell’Interno a Roma non 

risponde nei modi a suo tempo concordati. 

Dovremo capirne le ragioni 

con urgenza dato che la nostra gente 

è giustamente preoccupata, e continua 

oggi a subire i torti dei padri 

e dei nonni ai quali la cittadinanza 

era stata tolta d’uffi cio, non soltanto 

dalle autorità jugoslave”. ● 



Attualità 

Il ministro Franco Frattini in arrivo a gennaio in visita alla CNI 

Testimoniare l’affetto dell’Italia 

Grande attesa per la visita del ministro degli esteri 

italiano Franco Frattini a Zagabria annunciato 

per il 12 gennaio occasione in cui incontrerà 

il premier croato Ivo Sanader e il suo omologo Gordan 

Jandroković. 

Lo stesso giorno Frattini farà scalo all’aeroporto di 

Pola e presso la sede della locale Comunità degli Italiani 

incontrerà i vertici UI con in testa il presidente 

Furio Radin. 

A dar conferma di questa importante missione diplomatica 

è stato lo stesso ministro Frattini. Tra gli argomenti 

in agenda anche le diffi coltà che la Croazia sta 

affrontando a seguito del blocco delle trattative poste 

dalla Slovenia al suo ingresso nell’UE. 

Il ministro degli esteri ha confermato: “Il presidente 

Berlusconi ed io abbiamo incontrato il primo ministro 

sloveno Borut Pahor a Bruxelles, ci ha detto che 

la Slovenia intende seguire una politica costruttiva nei 

confronti della Croazia”. Alla domanda posta dal quotidiano 

di Trieste “Il Piccolo” sul rischio che l’ingresso 

della Croazia nell’UE slitti, Frattini ha risposto: “Non 

credo debba esserci. Anche noi abbiamo avuto problemi 

bilaterali con la Slovenia e la Croazia: li abbiamo 

affrontati e poi abbiamo dato via libera. La stessa 

cosa deve avvenire tra Slovenia e Croazia, e il nostro 

impegno, come Italia, sarà quello di facilitare l’accordo”. 

Per quanto riguarda i tempi Frattini ha ipotizzato 

la chisura dei capitoli negoziali entro il 2009 e poi l’accoglimento 

della Croazia nell’UE a pieno titolo entro 

il 2010. 

E per quanto riguarda il suo incontro con la Comunità 

italiana il ministro italiano degli esteri ha rilevato: 

Stando ai dati diffusi dall’Ente Statistico Nazionale, 

riferiti dall’uffi cio Ice di Zagabria, lo scorso novembre 

in Croazia il tasso d’infl azione ha registrato un 

calo rispetto allo stesso periodo del 2007, attestandosi 

al 4,7 p.c. Il tasso d’infl azione continua a segnare un 

rallentamento dopo il record dell’8,4 p.c. registrato lo 

scorso luglio. Rispetto a ottobre i prezzi dei beni e servizi 

lo scorso novembre hanno registrato un calo dello 

0,1 p.c. Al rallentamento del tasso d’infl azione a novembre 

ha contribuito la scesa dei prezzi del carburante 

(-4 p.c.), dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche 

(-0,4 p.c.), mentre nello stesso periodo i prezzi 

dell’abbigliamento e delle calzature hanno subito un 

aumento del 3,2 p.c. I prezzi dell’abitazione, dell’acqua 

e dell’energia sono saliti dello 0,8 p.c. Nei primi 

undici mesi dell’anno in corso il tasso d’infl azione è 

stato pari al 6,3 p.c. Grandi problemi potrebbero deri- 

Il ministro italiano degli esteri Franco Frattini 

è atteso a gennaio in Croazia 

“È una visita che ha un signifi cato importante per l’Italia 

e per la Comunità italiana rappresentata anche nel 

Parlamento croato. Ci vado perché sono personalmente 

convinto che sia giusto testimoniare la vicinanza e l’affetto 

dell’Italia”.● D.P.R. 

Croazia, continua il calo del tasso d’infl azione 

Aumenta l’indebitamento dei cittadini 

vare invece dall’indebitamento dei cittadini croati. Nei 

primi dieci mesi del 2008, infatti, in Croazia l’indebitamento 

tramite prestiti personali è aumentato di quasi 

6 miliardi di kune (circa 0,83 miliardi di euro) sfi orando 

i 61,13 miliardi di kune (circa 8,49 miliardi di euro). 

Lo riferisce l’uffi cio Ice di Zagabria. I prestiti concessi 

tramite carte di credito, con un tasso d’interesse che si 

aggira mediamente attorno al 15 p.c., hanno superato i 

5,56 miliardi di kune (circa 0,77 miliardi di euro), con 

un aumento di oltre 97,22 milioni di euro. I prestiti ipotecari 

sono ammontati a 3 miliardi di kune (circa 0,41 

miliardi di euro), mentre i prestiti personali in contanti 

sono aumentati di 5 miliardi di kune (circa 0,69 miliardi 

di euro) raggiungendo i 52,57 miliardi di kune (circa 

7,3 miliardi di euro). Negli ultimi due anni in Croazia la 

crescita dei prestiti personali ha registrato un andamento 

più veloce rispetto ai mutui per la casa. ●

Attualità 

Solo lo «Scoglio Olivi» di Pola verrà privatizzato a prezzo di mercato 

Croazia, cantieri col fi ato sospeso 

Nel 2009 la Croazia si appresta 

a privatizzare, praticamente 

a prezzo zero, l’intero settore 

della cantieristica navale, in passato 

spina dorsale dell’industria del Paese 

e oggi generatore di debiti, perdite 

e palla al piede al percorso di adesione 

all’Ue. Alla fi ne di dicembre è stata 

presentata alla Commissione europea 

la documentazione per i bandi di 

gara e, se la risposta di Bruxelles sarà 

positiva, il 15 gennaio verranno annunciate 

le vendite. Il vicepremier Damir 

Polančec ha riferito che il modello 

proposto dalla Croazia comporta la 

vendita della quota dello Stato nei cinque 

maggiori cantieri (in primis quelli 

di Fiume e Spalato) per una kuna, 

pari a 15 centesimi di euro. Ai nuovi 

proprietari spetterà parte dell’enorme 

debito del settore e il rischio di mancanza 

di future commesse, già da un 

anno diradate se non inesistenti. Non 

saranno però obbligati a continuare 

l’attività di produzione delle navi, né 

confermare l’intera forza lavoro (circa 

11.000 unità), i due punti maggiormente 

osteggiati dai Sindacati, per ora 

senza successo. L’alternativa a questa 

svendita (nell’epoca della Jugoslavia 

il settore era l’orgoglio della Croazia, 

terzo produttore di navi al mondo) 

sarebbe una dolorosa e costosa 

ristrutturazione, con migliaia di licenziamenti, 

oppure la totale chiusu- 

La manifstazione di protesta organizzata 

a Fiume dai Sindacati 

L’”Adria Ace”, nona commessa del cantiere polese per la compagnia di 

navigazione israeliana Ray Car Carriers, è il quinto varo del 2008. Adibita 

al trasporto di 4.900 automobili, l’unità scesa in mare a metà dicembre 

scorso ha una portata complessiva di 12.200 tonnellate, è lunga 176, 

larga 31,1 ed alta tra i 14,5 ed i 30 metri 

ra. Finora la cantieristica era sopravvissuta 

grazie a ingenti sussidi statali, 

ma le normative europee sono chiare 

e non permettono grandi incentivi 

pubblici al settore considerato poco 

competitivo per la troppo forte concorrenza 

dei Paesi asiatici, che ormai 

detengono l’85 per cento del mercato 

globale, mentre la quota della Croazia 

è arrivata all’1,5 per cento. D’altra 

parte, la messa in vendita del settore 

e la fi ne dei sovvenzionamenti 

statali sono condizioni chiave poste 

da Bruxelles per avviare i negoziati 

compresi dal capitolo Competività 

di mercato del diritto comunitario. 

La Commissione europea ha anche 

fi ssato le quote di produzione massima 

annua a 393 mila tonnellate lorde, 

il 25 per cento in meno di quanto 

in passato erano capaci di produrre i 

cantieri navali croati, e quasi la metà 

di quello che in teoria potrebbero costruire. 

Questo signifi ca, spiegano gli 

analisti, che alcuni stabilimenti dovranno 

sicuramente chiudere o cercare 

nuove attività. 

Nel 2007 sono state costruite 

200 navi per un valore di 700 milioni 

di dollari, generando però perdite 

di 500 milioni perché le aziende, 

nei contratti stipulati anni fa, non si 

erano protette dalla caduta del dollaro 

e dalla forte crescita del prezzo 

dell’acciaio. 

”Ormai dobbiamo smetterla di sognare 

- suggerisce in un commento 

il giornale di economia ‘Poslovni 

dnevnik’ - perché nessun Paese europeo 

è scampato a dolorose riforme 

e chiusure e sarebbe meglio anche 

per la Croazia pensare a come 

avere un solo cantiere con guadagni, 

piuttosto che cinque con enormi debiti 

e con una tecnologia ormai superata”. 

E sembra questa l’intenzione 

del governo dato che solo un cantiere, 

lo “Scoglio Olivi” di Pola, sarà 

privatizzato a un prezzo di mercato. 

Lo stabilimento, che è il più moderno 

e reddittizio della cantieristica croata, 

ha commesse per i prossimi tre anni e 

nelle scorse settimane ha consegnato 

un car carrier avviando così la costruzione 

di una nuova nave. ● 



Attualità 

Dal 12 gennaio in Croazia un numero di identifi cazione per ogni cittadino 

Fra pochi giorni codice fi scale per tutti 


Si chiama numero di identifi cazione personale (o più 

semplicemente codice fi scale), ha 11cifre ed entrerà 

in vigore in Croazia al posto dell’attuale (JMBG) che 

di cifre ne ha tredici, di cui le prime sette indicano la data 

di nascita. Carte d’identità, passaporti e patenti, va peraltro 

detto, non dovranno venire sostituiti, ovvero saranno validi 

fi no alla scadenza: I cittadini comunque dal 12 gennaio 

riceveranno a domicilio una lettera con ricevuta di ritorno 

con i dati del codice fi scale personale, che potrà essere richiesto 

anche semplicemente mandando un SMS al numero 

61642 oppure al numero verde di telefono 08001811. 

Il codice fiscale avrà dieci numeri scelti a caso e uno di 

controllo. Un tanto è dovuto alle norme europee che prevedono 

un massimo di 12 cifre per un numero di identificazione. 

In realtà l’attuale codice personale che c’è ancora 

nei vecchi documenti è un residuo del passato che tocca 

la privacy di ogni cittadino dato che contiene la data di 

nascita, il sesso e la nazionalità. Con l’avvento del nuovo 

codice fiscale che popolarmente si chiamerà OIB (osobni 

identifikacijski broj / numero di identificazione personale 

) si favorirà l’equiparazione dei cittadini. Finora spesso 

e volentieri si chiedeva il codice personale, nonostante 

contenesse dati riservati. Secondo le norme europee , l’informatizzazione 

dell’apparato statale permetterà di controllare 

con il nuovo codice lo stato materiale del cittadino, 

il pagamento delle imposte, dell’assicurazione sanitaria 

e pensionistica, le proprietà di mobili e immobili 

nonché di azioni nei vari fondi, il reddito mensile: in pratica 

un primario supporto nel contenimento della corruzione 

e del lavoro nero. 

Primo a farne uso sarà l’Ufficio per le imposte che formerà 

un Registro centrale con tutti i dati. Seguiranno il 

Ministero agli Interni, i registri dei tribunali commerciali 

nonché l’Istituto statale di statistica. Seguiranno altri soggetti, 

ultimo verrà il catasto. Costo: circa 100 milioni di 

kune, a detta del ministro alle finanze Ivan Šuker. 

I PRO DELL’OIB 

- adeguamento all’UE e gli standard internazionali 

- numero unico per la tassazione, l’ottenimento dei diritti 

sociali e pensionistici nonché per lo scambio internazionale 

dei dati 

- introduzione e applicazione di sistemi e reti informatiche 

nella direzione statale, nonché lo scambio automatico 

dei dati tra varie istituzioni 

- miglior controllo della proprietà di ogni singolo cittadino 

e delle persone giuridiche nonché delle entrate ed 

uscite di denaro 

- aiuto nella lotta alla corruzione 

I CONTRO DEL JMBG 

- non è in armonia con le norme dell’UE perché ha 

troppi numeri e contiene troppi elementi personali (data 

di nascita, sesso e nazionalità) 

- segreto per legge, viene usato ovunque 

- non tutte le istituzioni lo richiedono e quindi il cittadino 

non è trattato in maniera equa nei vari registri statali 

- non è usabile nello scambio di dati a livello internazionale. 

COME VERRÀ USATO 

OSPEDALI - Con il nuovo codice fiscale all’atto della 

presentazione da parte del cittadino allo sportello, l’addetto 

potrà conoscere solo le informazioni che riguardano 

il settore, ovvero il nome e cognome dell’assicurato, il 

numero della tessera. Volendo sapere qualcosa di più sul 

cittadino il medico dovrà richiedere il permesso al Registro 

centrale dell’Ufficio imposte, ma i dati li potrà avere 

quindi solo se la legge lo permetterà. Quindi un semplice 

impiegato che ha accesso al computer dell’ospedale non 

potrà conoscere per suo tramite dati riservati. Lo stesso 

vale per tutti gli uffici che in futuro vi accederanno. 

MINISTERO DEGLI INTERNI - La polizia, entrata 

in rete con il numero di codice della persone potrà avere 

i dati che aveva finora: nome e cognome, indirizzo, documenti 

di cui dispone con gli estremi del rilascio, i dati 

dell’automobile, se la persona ne è in possesso, e della fedina 

penale. Anche qui per saperne di più si dovrà rivolgere 

al Registro centrale presso la Direzione delle imposte, e 

accederà ai dati solo dietro specifica autorizzazione. 

SCUOLE - Il ministero all’istruzione deciderà autonomamente 

sui criteri per l’assegnazione dei libri gratis 

ai ragazzi. Il codice fiscale qui verrà usato solo per avere 

l’evidenza dello stato materiale dell’interessato. 

BANCHE - Non appena verrà digitato il numero di 

codice fiscale, alle Banche si apriranno automaticamente 

tutti i conti bancari dell’interessato, come del resto finora 

con il codice personale, sia si tratti di persone fisiche 

che di ditte. Gli addetti negli uffici bancari potranno vedere 

solo ciò che è relativo ai conti correnti, alle entrate e 

usciti nei conti e la regolarità con cui vengono pagate le 

varie rate dei crediti. Per avere altri dati e informazioni 

sul cliente, anch’essi, come gli altri soggetti sopra citati, 

dovranno richiederli al Registro centrale della Direzione 

delle imposte, che li rilascierà solo riceveranno solo previa 

autorizzazione.●

Etnia 

Andrea Debeljuh reduce dall’Incontro dei giovani italiani nel mondo 

Mutare il rapporto verso il Paese 


Andrea Debeljuh e Ana Bileta 

hanno rappresentato i ragazzi 

della Comunità nazionale 

italiana all’Incontro dei giovani italiani 

nel mondo ospitato a Roma agli 

inizi di dicembre. Con Andrea abbiamo 

fatto il punto sull’importante appuntamento 

che ha abbinato momenti 

“operativi” ad altri, emotivi, di gioia 

ed entusiasmo per un appuntamento a 

cui sono convenuti giovani che risiedono 

in tanti paesi d’Europa, America 

Latina, Australia, Canada ed in 

Europa. Insieme hanno fatto il punto 

su temi che non è esagerato defi nire 

storici, quali il rapporto tra l’identità 

e la lingua italiana, la multiculturalità, 

il loro ruolo nel mondo dell’informazione, 

la loro posizione nel mondo 

del lavoro… 

Che cosa vi accomuna e quali 

sono le differenze che esistono tra 

voi, ragazzi CNI, e i coetanei italiani 

che vivono all’estero in genere? 

”Ci accomuna ad esempio il bisogno 

di vederci riconosciuti i titoli di 

studio. Per andare a lavorare è importante 

che i nostri titoli di studio siano 

riconosciuti in tempo utile. Abbiamo 

riscontrato che nell’UE, in Svizzera 

e anche da noi, in Croazia il riconoscimento 

non è automatico. In Croazia 

peraltro il problema ha un aspetto 

prettamente burocratico, sicché il più 

delle volte tutto si risolve per il meglio. 

Io ho nostrifi cato recentemente 

il diploma di dottorato e ho dovuto 

presentare la traduzione di tutti i documenti 

in lingua croata e ho spedito 

il tutto all’agenzia che mi ha risposto 

in tempi piuttosto veloci. 

Nell’area del Nord Africa il problema 

è pure rappresentato dall’equipollenza 

dei titoli, e la soluzione è diffi 

cile. Poi abbiamo scoperto una realtà 

molto interessante: quella degli italofoni 

che vivono in Germania. Qui i 

giovani di terza, quarta generazione, 

i cui nonni e bisnonni sono arrivati 

in Germania - e mi riferisco in primo 

luogo a fi gli di operai - che non hanno 

un livello di istruzione alto, si ritrovano 

con un problema molto grosso: 

quello di non avere la padronanza 

né del tedesco né tanto meno dell’italiano. 

A casa usano prevalentemente 

il dialetto della loro terra d’origine e 

riscontrano diffi coltà anche a livello 

scolastico, visto che per il problema 

lingua si integrano con diffi coltà e si 

ritrovano marginalizzati nel sistema 

scolastico tedesco. Paradossalmente 

si è riscontrata la necessità di fi nanziare 

dei corsi di tedesco per aiutarli 

ad includersi meglio nel mondo del 

lavoro e dare loro pari dignità rispetto 

ai loro coetanei. Da noi in Croazia 

questo sarebbe impensabile, qui 

esiste semmai il problema del mantenimento 

della lingua italiana... Durante 

i lavori abbiamo costatato che 

ciò che manca è il contatto tra gli imprenditori 

italiani e gli immigrati italiani 

che vivono nello stesso paese. 

Parlo di un problema riscontrato a livello 

mondiale, che nel nostro specifi 

co si vuole risolvere con la neo costituita 

AINI (l’Associazione degli 

imprenditori della CNI). C’è la mancanza 

di conoscenza tra i giovani che 

sono immigrati e vivono all’estero e 

gli imprenditori che vengono nei loro 

paesi. Il problema è dovuto alla mancata 

conoscenza delle risorse del territorio 

entro cui l’imprenditore italiano 

va ad operare.” 

Forse si tratta semplicemente 

di un calcolo di convenienza... ma- 

Andrea Debeljuh ha rappresentato 

la CNI all’incontro dei Giovani 

italiani nel mondo 

gari la mano d’opera locale costa 

meno.... 

”Dipende da caso a caso. Noi abbiamo 

proposto una soluzione ‘economica’ 

che riguarda la creazione di 

una data base online delle professionalità 

e delle necessità degli imprenditori 

italiani nel mondo, magari attraverso 

le Camere di commercio o 

istituzioni simili. Non è una cosa né 

cara né richiede un grande lavoro. 

Il supporto potrebbe essere assicurato 

dalle istituzioni come lo sono i 

Consolati, le Ambasciate, le Camere 

di commercio e dell’Ice, ma i tagli 

alla Finanziaria ridurranno purtroppo 

molte attività e ci sono dei consolati 

che verranno chiusi.” 

La contiguità territoriale: 

un fattore da valorizzare 

Raccolti in questa Conferenza e 

provenienti da tutto il mondo avete 

avuto la consapevolezza di rappresentare, 

di fatto, una grande risorsa 

per l’Italia? I vostri interlocutori, 

rappresentanti del Governo della 

Farnesina, degli enti che seguono 

la vita degli italiani all’estero vi 

hanno riconosciuto questo ruolo? 

Vi siete sentiti capiti e supportati 



Etnia 

nelle richieste che, anche in questa 

occasione, avete presentato? 

”Noi siamo convinti di essere una 

risorsa, e lo sono soprattutto i giovani 

emigrati dall’Italia. Noi italiani 

che viviamo in Istria, in Croazia e 

in Slovenia, lo siamo poiché in posizione 

molto vicina, anche fi sicamente, 

all’Italia, comperiamo italiano, 

andiamo in Italia. Ma ancor di più lo 

sono gli italiani che vivono in genere 

all’estero. Rappresentano una grande 

risorsa per l’Italia, non solo perché 

sono ambasciatori italiani nel paese 

dove risiedono, ma anche grandi acquirenti 

del Made in Italy, ritornano 

in Italia in vacanza, ci portano i propri 

amici. 

Per quanto riguarda le istituzioni, 

a livello dichiarativo ci hanno riconosciuto 

la nostra importanza per l’Italia. 

Il Sottosegretario Mantica lo ha 

ripetuto e ribadito, ma poi nella realtà 

le cose sono anche diverse. Io sono 

pragmatico e dico che da una parte 

siamo una risorsa, ma da dall’altra 

siamo un capitolo di spesa. Sono stati 

tagliati tantissimi fondi, anche per 

questa conferenza, che tutti hanno 

detto essere importante. E se a livello 

dichiarativo anche Fini, presidente 

della Camera, ha fatto un bel discorso 

all’apertura dei lavori della conferenza, 

io mi auguro che non si tratti 

di retorica, ma dell’espressione di 

un cambiamento di orientamento del 

Governo verso gli italiani all’estero, 

soprattutto per tutti quegli italiani che 

si sono dimostrati volenterosi di mantenere 

viva la lingua e i contatti con la 

Nazione Madre e con le sue istituzioni. 

Ma a prescindere dalla strumentalizzazione 

che i mass media hanno 

fatto di questa conferenza, dalla poca 

presenza delle testate giornalistiche 

che hanno seguito i lavori, io posso 

dire di essere soddisfatto. I media importanti, 

quali la Rai o Mediaset hanno 

seguito poco l’evento, a parte una 

diretta di Rai International, rete che è 

rivolta agli italiani all’estero...” 

Perché è successo tutto ciò? 

”Questa conferenza è stata voluta 

dal governo precedente ed è stata 

mantenuta da quello attuale con tutti 

i meriti che ciò comporta e con un 

grande lavoro a monte. Durante i lavori 

sono state mosse parecchie critiche 

alla realtà italiana da parte dei 

partecipanti. C’erano molti emigrati 

di prima generazione, gente che è 

partita cinque o dieci anni fa, giovani, 

prevalentemente laureati, che se 

ne sono andati in Germania, Svizzera, 

Inghilterra, Olanda dove ci sono 

dei sistemi di reclutamento nel mondo 

del lavoro, sia pubblico che privato, 

come pure nel mondo della ricerca, 

che si basano sulla meritocrazia. 

Cosa che non sempre avviene in Italia. 

Chi ha organizzato la conferenza, 

presumo, sapesse che ci sarebbero 

state grosse critiche sull’attuale stato 

delle cose. Poi c’è stato l’articolo di 

Feltri che ci ha defi niti dei papponi... 

a parte il fatto che ciò era offensivo, 

il problema è che tutto ciò ha deviato 

il dibattito su contenuti e su argomenti 

marginali. E invece noi, in sede 

di Commissione, abbiamo lavorato a 

Roma intensamente e seriamente. 

La Commissione di cui facevo 

parte quella sul ‘Mondo del lavoro’ 

ha mosso delle critiche alla precarietà 

del lavoro, ma è una problematica generale. 

Inoltre in Italia c’è il problema 

della burocrazia che è ineffi ciente 

come pure le diffi coltà di accesso al 

credito per i giovani. Più che contenti 

di poter tornare, gli emigrati di prima 

generazione non hanno oggi in Italia 

la possibilità di fare quello che stanno 

facendo chi in Olanda, chi in Inghilterra... 

Molti dei delegati presenti 

sono risultati perciò un po’ scomodi 

ai fi ni dei media ed è per questo che i 

media non li hanno seguiti. 

Da questo incontro siamo comunque 

usciti tutti molto entusiasti, soddisfatti 

di avere avuto questa opportunità 

e, vada come vada, è stato un 

grande successo per tutti i partecipanti. 

Anche se ci sono stati dei momenti 

in cui abbiamo avuto l’impressione 

che mancassero gli interlocutori, anche 

se nel programma c’erano importanti 

incontri con i rappresentanti delle 

istituzioni.” 

L’Italia non è solo 

il Paese della mafi a 

Che cosa signifi ca essere giovani 

italiani e vivere all’estero e che cosa 

signifi ca essere italiani e vivere oggi 

in Istria e a Fiume? 

”È un grande senso di orgoglio, 

perché vedere l’eccellenza italiana in 

tutte le sue manifestazioni intellettuali, 

l’imprenditoria, la moda e la promozione 

del marchio Made in Italy, 

fa piacere come rilevato da tutti i ragazzi. 

L’altro lato delle medaglia è che 

bisogna molto spesso difendere l’Italia: 

ci sente male nel dover rispondere 

ad accuse derivanti da informazioni, 

diffuse su scala mondiale, secondo 

cui, in quanto a fatturato, la mafi a è 

una delle più grandi imprese al mondo, 

anziché spiegare agli amici il problema 

dei rifi uti di Napoli. Insomma, 

da una parte c’è questo grande orgoglio 

di essere italiani, dall’altra il disagio 

di rappresentare un Paese che 

vive determinati problemi. D’altro 

canto essere italiani e vivere in Istria 

e a Fiume, essere nati e cresciuti in 

un ambiente di lingua e cultura italiana, 

ma contemporaneamente anche di 

lingua e cultura croata, non è sempre 

facile. Chi ha la consapevolezza della 

propria posizione e sente l’appartenenza 

a questa comunità, è costretto 

a lottare in continuazione, in primo 

luogo contro l’assimilazione, talvolta 

volontaria talvolta no. Se di questo 

problema non ci sarà completa consapevolezza, 

temo che ci troveremo di 

fronte ad un grande rischio: la perdita 

dell’identità.” 

Come salvare l’elemento identitario 

in questa generazione che 

comunica a livello globale, vive “in 

rete”, dialoga attraverso Facebook... 

Possiede degli strumenti che le 

generazioni di prima non possedevano? 

”Questi sono strumenti che si 

possono usare in entrambi i sensi. 

Si possono usare per cancellare 

come pure per costruire o mantenere 

un’identità. Abbiamo l’esempio di 

un giovane ragazzo svizzero di origini 

altoatesine che si dichiara tale e 

che ha una forte identità regionale il 

quale ha usato uno strumento simile 

a Facebook, costruito ‘ad hoc’, per 

raggruppare l’eccellenza altoatesina 

nel mondo, sito che ha migliaia di 

utenti, laureati, di alta specializzazione 

che tra loro comunicano e curano 

questa identità.” 

Riportare i giovani 

entro le Comunità 

Ma secondo te questa è un’identità 

virtuale o è reale? 

”In ogni caso un’identità reale 

che utilizza degli strumenti virtuali 

per mantenersi. Le comunicazioni 

sono vere. Bisogna distinguere 

tra le due realtà che convivono nello 

‘Cyberspace’. Una è una realtà virtuale 

dove una persona si crea degli

Etnia 

Seicento giovani a Roma all’incontro giustamente defi nito storico 

Un intenso confronto su identità e cultura 

Nei giorni dall’8 al 12 dicembre si è tenuta a Roma 

la prima Conferenza dei giovani italiani all’estero. 

Un evento defi nito concordemente “storico” dal 

capo dello Stato, Giorgio Napolitano, dal ministro degli 

Esteri, Franco Frattini e dall’ex ministro degli Italiani 

nel Mondo, Mirko Tremaglia. 

Più di 400 giovani residenti oltre confi ne, la maggior 

parte di seconda, terza e quarta generazione, hanno 

incontrato i propri coetanei ed affrontato tematiche 

di grande attualità. 

L’evento si è svolto nella sede della Fao per tutta la 

settimana, mentre mercoledì, 10 dicembre, ragazzi e ragazze 

fra i 18 e i 35 anni si sono recati a Montecitorio e 

hanno “occupato” i seggi della Camera, sedendosi sulle 

poltrone dei deputati. Nell’occasione, parole d’incoraggiamento 

e compiacimento sono state loro rivolte dal 

presidente della Repubblica, dai presidenti della Camera 

e Senato, oltre che del ministro Frattini. Mirko Tremaglia, 

seduto sugli scranni del governo, è stato oggetto 

di due standing ovation: visibilmente commosso ha 

ringraziato con un ideale abbraccio a tutti i presenti. 

All’incontro sono stati affrontati temi importanti 

quali l’identità e la rappresentanza, la lingua e la cultura, 

l’informazione e la comunicazione, l’incremento 

del made in Italy e i rapporti di reciprocità con i Paesi 

di residenza... 

Tante le personalità politiche intervenute: il ministro 

per le Politiche Giovanili, Giorgia Meloni; il ministro 

per i Beni Culturali, Sandro Bondi, e naturalmente 

Alfredo Mantica, sottosegretario agli Esteri con delega 

agli italiani nel mondo, presente durante tutta la Conferenza 

a condurre i lavori. 

Positivi i commenti della maggior parte dei giovani 

partecipanti, mentre ci sono state alcune critiche 

per quanto riguarda l’organizzazione. Comunque, due 

terzi dei giovani - secondo un sondaggio della “Dante 

Alighieri”, illustrato dal prof. Piepoli - sono soddisfatti 

della conferenza, dei lavori, ma anche e soprattutto 

dell’opportunità di essersi potuti riunire per conoscersi, 

confrontarsi, dibattere e partecipare tutti insieme a 

quello che è stato un evento storico. 

alter ego, crea delle situazioni false, 

delle opportunità inventate, dall’altra 

parte, come è il caso di Facebook, 

la comunicazione è reale, c’è una 

foto, le storie sono reali, salvo il fatto 

che non si tratta di carta stampata, 

ma si legge tutto sul monitor. Questa 

seconda componente va mantenuta. 

Per mantere l’identità italiana 

tra i nostri giovani ci vorrebbe una 

maggior autonomia, maggior ascolto 

da parte delle istituzioni. Noi, 

del Forum, siamo stati riconosciuti 

dall’Unione Italiana, ci sono stati 

concessi dei fi nanziamenti, abbiamo 

potuto contare sull’appoggio, non 

dico di no... però noi non riusciamo, 

ed è anche un problema nostro, 

a funzionare con le loro regole. 

Per mantenere l’identità italiana 

dei nostri ragazzi bisogna riportarli 

nelle Comunità, proponendo loro 

delle attività ‘giovani’. Bisogna offrire 

contenuti e attività che magari ri- 

Debeljuh assieme al sottosegretario Mantica 

Ai 600 e passa giovani (400 provenienti dall’estero, 

più di 200 in rappresentanza di associazioni regionali o 

patronati) ha parlato anche Gianni Alemanno, Sindaco 

di Roma, che ha ricordato l’importanza di essere italiano 

all’estero: “Il nostro futuro si giocherà anche sulla 

capacità di tenere viva la lingua e la cultura italiana. 

L’italianità è memoria e modernità. Noi guardiamo ai 

giovani che possono fare rete per tenere vive le radici 

delle nostre comunità all’estero attraverso l’uso delle 

nuove tecnologie’’. Grazie alla vostra presenza, Roma 

diventa capitale degli italiani all’estero”. L’evento si ripeterà 

certamente, come ha auspicato il ministro per le 

Politiche Giovanili, Giorgia Meloni, e lo ha promesso 

il sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica: “Ringraziamo 

il governo per non aver voluto cancellare questa 

importante occasione, nonostante un clima di tagli e 

di ristrettezze economiche: sbaglia chi pensa che questa 

conferenza sia stata una spesa inutile. È stata invece 

un importante investimento, nel futuro del Paese e del 

Sistema Italia che all’estero esiste, c’è, lavora e si dà 

da fare, facendo conoscere nel mondo il made in Italy, 

l’eccellenza dei prodotti italiani, diffondendo la nostra 

lingua e la nostra cultura oltre confi ne, difendendo il tricolore 

in ogni occasione”. ● 

trovano anche nell’ambito della maggioranza, 

che però qui realizzano in 

italiano. È molto improbabile che accettino 

di occuparsi subito di attività 

altamente culturali, di attività legate 

al mantenimento di lingua e cultura. 

Qui a Buie in Comunità abbiamo 

pensato di trasformare la CI in un 

luogo d’incontro dove si parla italiano 

e dove si fanno attività che riescono 

a coinvolgere i giovani e li aiutano 

a ‘creare la propria rete’”. ● 



Società 

Rifl essioni d’autunno lungo i percorsi dei «vagabondi curiosi» sul Carso 

La biodiversità, un patrimonio mis 

testo e foto di Marino Vocci 

La notte a Baredine che ci vede 

ospiti beati e coccolati di Silva 

e Silvano Pregara, persone 

squisite che interpretano e credono 

nel valore antico del piacere 

dell’ospitalità, trascorre in un soffi o. 

L’accogliente Villa Plac, che sovrasta 

le colline tra Baredine e Crasiza, 

è infatti un esempio concreto di 

come si dovrebbero recuperare gli 

antichi immobili da destinare a moderne 

e ospitali strutture turistiche. 

Al mattino seguente dopo la colazione 

con profumati e gustosi (buzolai, 

si parte. Prima di Stanzia Toi vediamo 

in lontananza i due campanili 

di Buie, che ci accompagneranno 

poi, rassicurandoci, nell’ultima parte 

del nostro viaggio. Siamo in mezzo 

a uno straordinario paesaggio che 

ci permette di appoggiare dolcemente 

gli occhi, oltre le colline, sul mare 

da Parenzo a Salvore. All’entrata del 

paese vero e proprio di Baredine facciamo 

una breve sosta per una visita 

al frantoio “Agro Millo” dell’amico 

Valter Smilovich, in piena attività 

per la molitura stagionale delle olive, 

e una breve degustazione dell’olio 

appena prodotto. Riprendiamo poi il 

cammino e strada facendo ci accor- 

giamo che dopo la totale immersione 

in un paesaggio, da Stridone a Grisignana, 

in prevalenza naturale, ora 

protagonista è l’uomo e il suo rapporto 

greve e affettuoso con la terra. 

Qui il territorio svela le sue recenti 

trasformazioni, ma porta anche i segni 

delle trasformazioni più antiche: 

iniziate nei tempi in cui l’uomo da 

nomade, avendo colto la bellezza e 

la bontà della terra istriana, ha scelto 

di fermarsi e di diventare stanziale. 

Un microcosmo rurale che racconta 

una storia millenaria costellata di innamoramenti, 

di abbandoni, di tradimenti, 

di fughe e di approdi. 

Una terra che è un prezioso compendio 

dell’universo, che interpreta 

e rappresenta la bellezza e la delicatezza 

delle diversità. Diversità 

che sono un vero tesoro per la nostra 

Istria, ancora oggi. Perché l’Istria 

è un territorio con un’accentuata 

biodiversità/varietà e con una forte 

naturalità, e si propone come uno 

splendido ambito, fatto di paesaggi 

naturali e culturali. Un territorio che 

dobbiamo assolutamente difendere e 

conservare; anche perché la qualità 

del paesaggio signifi ca qualità delle 

produzioni (olio, vino, carni, prosciutti..) 

e quindi qualità dei prodotti 

che una volta trasformati e cucina- 

ti con amore e conoscenza, ci regalano 

piatti ineguagliabili. Piatti a… 

chilometro zero e cioè preparati con 

prodotti del territorio e spesso attenti 

e rispettosi della genuinità, stagionalità 

e della salubrità. 

Dopo Baredine e la “zona d’acqua” 

di Scarline e aver attraversato 

i paesi di Grobice, Verteneglio, Turini, 

Fiorini, il nostro viaggio si conclude 

sul mare di Daila. Una giornata 

trascorsa insieme a un “vecchio” 

e saggio istriano, Marko; dal 

quale abbiamo avuto il piacere di 

ascoltare molte piccole grandi storie 

dell’Istria e della sua gente. Ci ha ricordato 

per esempio come ogni piccola 

località, non solo dove c’erano 

una o due case, ma fi nanche un campo, 

un bosco, un prato dove pascolavano 

le armente, aveva un loro specifi 

co nome. Rusuine, Novagniva, 

Sottozer, Similitia… quasi a ricordare 

la memoria antica dei luoghi e soprattutto 

segnare il legame e l’affetto 

profondo dell’uomo, per la sua terra. 

I nomi servivano anche ad indicare 

con precisione alle donne o ai fi gli 

più piccoli e non ancora pronti per il 

duro lavoro del contadino, dove portare 

la merenda e il pranzo da consumare 

seduti sulle cavidagne, nelle 

lunghe giornate di faticoso lavoro 

nei campi. 

A Fiorini invece il caro amico 

Bozic ha ricordato i lunghi viaggi 

della transumanza di un tempo, 

molti partivano proprio dal suo paese 

originario, lo stesso dal quale siamo 

partiti anche noi, quello di Slum. 

Il ricordo soprattutto dell’importanza 

che un tempo aveva la stretta di 

mano: valeva più di un contratto sottoscritto 

oggi davanti ad un notaio. 

Con la stretta di mano veniva sancito 

anche il diritto al pascolo dei greggi 

di pecore nella loro lunga permanenza 

invernale nei prati vicini al mare. 

Erano accordi sulla parola, che i pastori 

prendevano anche con i contadini 

proprietari dei terreni attraversati 

lungo il cammino e prevedevano 

ad esempio il divieto di fermarsi 

nei luoghi dove abitualmente pascolavano 

le mucche, o dove c’erano

ed Istria in particolare 

onosciuto 

coltivazioni. Tali accordi venivano 

poi pagati con il formaggio migliore, 

quello di maggio, che veniva dato ai 

proprietari del terreni dove i greggi 

avrebbe sostato in autunno e in primavera 

nella transumanza dai monti 

al mare e viceversa e con l’agnello 

Pasqualino per i proprietari dei pascoli 

invernali. 

Osservando attentamente i territori 

attraversati durante il cammino dai 

monti al mare, abbiamo potuto capire 

come, a seconda della grandezza dei 

campi, delle superfi ci boscate e anche 

dei pascoli, è stato possibile leggere 

la storia sociale ed economica di 

quella parte di mondo istriano. Così 

nell’alto Buiese, dove tra boschi e 

pascoli la terra da coltivare era poca 

e tanta la miseria, si riscontra l’estrema 

frammentazione della proprie- 

tà agricola. Spesso quindi la povertà 

di un’esistenza vissuta in un mondo 

fatto di piccolissimi vigneti, piccoli 

campi di frumento e formenton, 

e qui e là qualche albero da frutta. 

Invece nelle terre vicine al mare tra 

Marincici, Fiorini e Balbie, e tra Radini 

e Lukoni, case sempre più “importanti” 

costruite tra vigneti e uliveti 

sempre più vasti. Un viaggio che si 

è concluso tra vigneti e uliveti ancora 

più estesi, un tempo di proprietà della 

Chiesa di Daila. 

Prima del porto di Carigador dove 

per secoli veniva caricato con destinazione 

Trieste e Venezia ogni ben di 

dio, olio, vino, verdure, patate, granaglie 

e soprattutto pietre e legname 

(in particolare roveri e cerri e soprattutto 

il prezioso “corbetto” un rovere 

molto apprezzato nelle costruzioni 

navali, perché resistente all’acqua 

e al tempo), due amare sorprese. 

Dopo aver attraversato, da Stridone 

fi no al mare, un territorio accogliente 

e… aperto, per la prima volta ci si 

imbatte in una grande proprietà agricola, 

con migliaia di ulivi, ma anche 

di roverelle, carpini e ornelli, pesantemente 

recintata: sembra quasi il 

preludio alla seconda brutta sorpresa 

Società 

quella della devastante speculazione 

edilizia e “villettizzazione” che si è 

impadronita della costa a ridosso del 

mare, ma purtroppo anche in parte 

dell’Istria rurale dell’interno. 

Superate le case di Zedina il mare 

verso Cittanova ci riservava però 

un’ultima straordinaria emozione. 

Quella di vigneti che hanno già regalato 

malvasie profumate e leggermente 

sapide, e ora si presentano con una 

esplosione di colori giallo, rosso, arancione 

che sembrano quasi tuffarsi nel 

verde/azzurro del mare. Ma una vera 

gioia è stata soprattutto poter ammirare 

lungo tutto il nostro cammino quanto è 

stato fatto in questi ultimi anni da persone 

innamorate dell’Istria e rispettose 

della bellezza dei luoghi in cui sono 

nate e in cui vivono. Ne cito alcune e 

le ringrazio: Orieta e Sandro Toncic, 

Paolo Nesic, Silva e Silvano Pregara, 

Vesna e Giorgio Clai, Romano Radesic, 

Valter Smilovic, Rita e Tullio Fernetic, 

Cristina Voijc Krajcar, Maurizio 

Bozic, Elena Prodan, Rosetta e Marko 

Martincic. È un gran bel segno di speranza 

per il presente e soprattutto per il 

futuro, della nostra Istria; ma ne avremo 

certamente bisogno in questo nostro 

diffi cile mondo nel 2009. 

“Incontriamo popoli e persone 

accendiamo speranze 

per un 2009 

che sia dono di pace e serenità” 

Auguri gente mia. ● 

(4 - fi ne) 


di Erna Toncinich 

Bellissimi doni ai zagabresi - 

e non solo a loro - vengono 

offerti in questo fi ne anno da 

alcuni musei della città. Oltre alla 

grande rassegna sull’Espressionismo 

tedesco (di cui abbiamo scritto 

nel numero precedente), nel capoluogo 

croato si possono vedere incisioni 

di quel colosso dell’arte che 

risponde al nome di Rembrandt; 

c’è poi Milivoj Uzelac, bellissimo 

nome dell’arte croata della prima 

metà del 20.esimo secolo, inoltre 

altri due artisti di rilievo: lo scultore 

Branko Ružić ed il maestro del 

disegno, il montenegrino Dimitrije 

Popović. 

Centotrè originali fogli grafi - 

ci del celeberrimo pittore e incisore 

olandese, Harmensz van Rijn 

Rembrandt, vengono presentati al 

Museo dell’Arte e dell’Artigianato, 

prestiti del “Joanneum” di Graz, 

museo col quale l’istituzione zagabrese 

collabora già da tempo. La 

preziosa raccolta, che conta centodieci 

fogli, è una donazione di un 

collezionista viennese ed è la prima 

volta che esce dall’istituzione 


Arte 

Negli spazi espositivi zagabresi in chiusura dell’anno artisti molto diversi 

Rembrandt: i fogli grafi ci specc 

in cui si conserva. Nei centotrè fogli, 

risalenti al periodo 1628-1665, 

si leggono i vari generi trattati dal 

grande incisore, tante realtà massimamente 

scavate e risolte nella 

sua personale tecnica chiaroscurale 

in cui la luce è distribuita in modo 

da mettere in risalto alcune parti, 

quasi separarle violentemente dalle 

ombre che le circondano. L’ombra 

e la luce: sono questi due elementi i 

veri mezzi con i quali l’artista spiega 

i vari temi. Che sono tanti, tratti 

dall’Antico e dal Nuovo Testamento, 

oltre ai paesaggi, ai ritratti, 

alle scene di genere, ecc. Rembrandt, 

che come altri maestri del 

tempo teneva bottega e aveva vari 

aiuti, provvedeva da solo alla stampa 

delle sue acquetinte usando un 

torchio la cui copia è esposta negli 

spazi che accoglie la mostra in questione 

e desta grande curiosità nei 

visitatori. 

Da Praga a Parigi: 

Uzelac e l’eco 

delle avanguardie 

Il sempre curatissimo parco Zrinjevac 

fa da cornice all’edifi cio ottocentesco 

del Padiglione Artistico 

Branko Ružić ed una delle sue 

sculture 

Le grafi che di Rembrandt 

(Umjetnički paviljon), spazio adibito 

ad ospitare mostre importanti, 

come quella attualmente in atto 

dell’artista croato Milivoj Uzelac, 

importante fi gura dell’arte croata 

della prima metà del secolo scorso. 

Centoventi opere, prestiti di diversi 

musei e collezioni private della 

Croazia (soprattutto) nonché della 

Serbia e della Bosnia, opere anche 

inedite, un repertorio tematico 

vario di questo artista “girovago”, 

nato a Mostar, con studi compiuti 

a Zagabria e a Praga, e per lunghi 

anni e sino alla scomparsa operante 

a Parigi dove gode di apprezzamento 

sia come pittore che illustratore. 

Infl uenzato già durante gli studi 

zagabresi dall’opera di Kraljević, 

successivamente a Praga, la sua creatività 

risente molto delle tendenze 

- cubismo, espressionismo e Secessione 

- che allora, in versioni ed intrecci 

dei più vari, venivano accolte 

e seguite dagli artisti d’avanguardia 

della Praga del tempo, vivace centro 

artistico e culturale. Dalla mostra 

zagabrese emerge la fi gura di un 

artista che ha scelto di operare cogliendo 

stimoli dell’ambiente in cui 

si è trovato, nella capitale francese 

sicuramente non sono mancati gli 

insegnamenti di Picasso e Derain,

«uniti» in una serie di mostre molto pregevoli 

hio dei generi trattati 

lo testimoniano molte delle tele della 

mostra, i nudi specialmente, una 

tematica particolarmente elaborata. 

La bella antologica si conclude l’11 

gennaio prossimo. Un vero peccato 

lasciarsela scappare. 

Popović, esemplare 

maestro del disegno 

Maria Maddalena è il titolo della 

mostra di Dimitrije Popović. L’artista 

montenegrino, noto quale eccellente 

disegnatore, ha svolto questo 

soggetto, l’enigmatica fi gura di 

donna, misteriosa, santa o peccatrice, 

motivo d’interesse già nei suoi 

anni giovanili (nel 1973, alla sua 

prima personale, ha esposto il primo 

disegno sul tema), ed espresso 

successivamente in varie discipline, 

oltre che nel disegno, nel collage, 

nella grafi ca e nella fotografi a, 

fi rmando soluzioni di rara effi cacia, 

eloquenti testimonianze della sua 

inconfondibile poetica. Come nel 

suo libro di recente pubblicazione 

(i)Svi smo mi Magdalena (Tutti noi 

siamo Maddalena)/, l’artista affronta 

il tema restituendo questa fi gura 

del Nuovo Testamento - la donna 

che, secondo il Vangelo di Giovanni, 

presenziò alla crocifi ssione e 

deposizione e per prima vide Gesù 

risorgere dal sepolcro - in maniera 

nuova, in cui si intrecciano sacro e 

profano, erotico e mistico, sensualità 

e purismo. Il sapiente, sicuro e 

minuzioso, capillare ductus lineare 

popoviciano costruisce, ispirato da 

una modella in carne ed ossa, l’attrice 

Dora Lipovčan, le tante versioni 

dell’enigmatica fi gura della 

Madddalena o Maria di Magdala, 

personaggio già ampiamente, ma 

sotto un’altra luce, decritto nel “Codice 

Da Vinci”. I sessantadue lavori 

di Popović sono fruibili sino al 

1.mo febbraio 2009. 

Ružić: prima volta 

in mostra sculture 

e dipinti dello studio 

Di Branko Ružić, pittore e scultore, 

nativo di Slavonski Brod, docente 

nella stessa Accademia in cui 

ha studiato scultura con i noti Lozica 

e Kršinić e pittura con Tartaglia, 

sono esposte presso la Gipsoteca 

opere sinora sconosciute al pubblico. 

Si tratta di sculture e dipinti che 

l’artista teneva nel suo studio ed ora, 

a dieci anni dalla scomparsa, vengono 

dati in visione. In creta, bronzo e 

soprattutto in legno, le opere plasti- 

Dimitrije Popović e la locandina 

della sua mostra “Maria 

Maddalena” 

Arte 

Autoritratto di Milivoj Uzelac 

e la locandina della mostra 

retrospettiva 

che si manifestano attraverso volumi 

chiusi, statici, scevri di ogni dettaglio, 

mentre le superfi ci denotano 

l’interesse dell’autore per il senso 

tattile risultando così mosse, vibranti, 

di gusto impressionistico. Il binomio 

nitidezza formale e dinamicità 

delle superfi ci è sempre presente 

nei volumi piccoli e grandi dell’artista. 

Abbandonata la pittura, anche 

se non completamente, alla soglia 

dei quarant’anni, Ružić si volge 

alla scultura, sordo, sin dall’inizio, 

al richiamo della tradizione e con 

la massima attenzione rivolta all’essenza 

del tema. Scolpisce e plasma 

(ci sono anche lavori in creta) ed il 

risultato è sempre una forma appena 

riconoscibile o solo allusiva. ● 



Cinema e dintorni 

Dopo sei anni, Edoardo Winspeare coglie un altro successo con 

Le ragioni del cuore o le ragioni de 

di Gianfranco Sodomaco 

Edoardo Winspeare è il più “poeta” 

dei giovani, talentuosi registi 

italiani e vive appartato 

rispetto al tumultuoso, non molto 

ramifi cato, mondo del cinema italiano 

(leggi: romano). Di nobili origini, 

nato in Austria ma trapiantato fi n 

da piccolo nella penisola salentina, 

la lunga pianura pugliese (tra Lecce, 

Taranto e Foggia), il “tacco dello 

stivale”, tra gli ’80 e i ’90 studia 

musica a Firenze, si trasferisce poi 

a New York per coltivare i suoi interessi 

fotografi ci e approda infi ne 

a Monaco di Baviera dove si diploma 

in regia cinematografi ca. Debutta 

nel 1996 con “Pizzicata” e torna alla 

regia solo sei anni dopo con “Sangue 

vivo” (2002), candidato al Nastro 

d’Argento per il migliore soggetto. 

L’anno dopo fi rma “Il miracolo” 

(2003), miglior fi lm al premio 

Città di Roma e dovremo aspettare 

altri cinque anni prima di arrivare al 

fi lm di cui parleremo oggi, Galantuomini 

(2008), premio al Festival 

di Roma per la miglior attrice a Donatella 

Finocchiaro. 

Quattro fi lm in dodici anni danno 

subito il segno di una personalità 

pacata, “meditabonda”, che, al 

di là delle solite diffi coltà produttive, 

elabora molto prima di passare 

all’azione, di girare, e non c’è dubbio, 

una volta visti i suoi fi lm, che 

ciò è dovuto alla necessità di rileg- 

Ignazio (Fabrizio Gifuni) e Infantino (Giuseppe Beppe 

Fiorello) si incontrano dopo tanti anni 

gere, declinare, adattare la sua formazione 

cosmopolita e poliedrica al 

mondo che ama spassionatamente e 

che vuole rappresentare: il profondo, 

quasi ancestrale, mondo del sud 

italiano che lui, con la forza delle 

sue radici, approccia in modo antropologico, 

e di conseguenza evocativo, 

introspettivo, lontano da ogni 

schematizzazione ideologico-sociologica 

e dunque “poetico”, appunto, 

con una marcata tendenza al melodramma. 

Se diamo solo un’occhiata 

ai suoi fi lm vediamo che tutti hanno 

qualcosa in comune, qualcosa che 

gli appartiene intimamente, e cioè lo 

scontro tra la tradizione contadina, 

signifi cata soprattutto dal folklore, 

dal ballo (“la pizzicata”), dalla musica 

popolare, e la modernità, l’industrializzazione, 

soprattutto nella 

sua versione negativa, noir, come la 

droga, il contrabbando di sigarette e 

poi di armi con la “frontale Balcania”, 

ecc. E ciò non può che dividere 

le persone, il “sangue vivo” delle famiglie, 

“inquinare” i vecchi rapporti 

sociali patriarcali creando tutti i 

presupposti della tragedia personale 

e collettiva, non lasciando spazio a 

speranze o addirittura a “miracoli”. 

“Galantuomini” (che si ispira al 

romanzo dello scrittore-magistrato 

Gianrico Carofi glio) non esce da 

questo schema ma lo esalta, lo aggiorna 

e offre la possibilità a Winspeare 

di mostrarsi in tutta la sua maturità 

stilistica, senza eccessi, sbavatu- 

re e il senso che se ne trae è quello 

dell’opera compiuta. 

La storia. I personaggi principali 

sono i classici amici d’infanzia che, 

cresciuti, si incontreranno e si scontreranno, 

chi dalla parte del “bene” e 

chi dalla parte del “male” ma con un 

fi nale semplicemente “aperto”. 

1) Ignazio, un “integro” magistrato 

leccese (Fabrizio Gifuni, una promessa 

diventata “sicurezza”, lo abbiamo 

visto recentemente a Raiuno 

nelle vesti di papa Paolo VI) torna al 

suo paese dopo aver fatto carriera al 

nord. 2) Fabio, che ha sentito dolorosamente 

la sua mancanza e, dopo una 

desolata “deriva”, muore misteriosamente 

di eroina. 3) Lucia (Donatella 

Finocchiaro), una donna che le dure 

circostanze della vita in quei luoghi 

hanno portato ad una “doppia vita”, 

madre e mafi osa. 4) Infantino (assai 

convincente la “caratterizzazione” di 

Beppe Fiorello), l’uomo che ha dato 

un fi glio a Lucia ma che lei disprezza 

e da cui si è staccata perché cocainomane, 

sbruffone e senza coraggio. 

La storia “esterna”, e maledettissimamente 

scontata, espressione “naturale” 

di un ambiente povero e dunque 

destinato a ribaltarsi nella malattia 

malavitosa, è presto detta: Ignazio 

accetta di indagare sulla morte di Fabio 

e scopre non solo che l’amico è 

la solita vittima della guerra tra bande 

mafi ose che si contendono il territorio 

(siamo negli anni ’90, ai tempi 

della Sacra Corona Unita, l’unica 

Lucia (Donatella Finocchiaro) cerca aiuto da Ignazio 

perché indagata per la morte del loro amico Fabio

«Galantuomini» 

la giustizia? 

“mafi a” che pare sia stata debellata, 

e i motoscafi attraversano velocissimi 

l’Adriatico, dalla Puglia al Montenegro, 

con i loro carichi di morte) 

ma che una delle bande (con la protezione 

di un “grande vecchio”, affettuoso 

e protettivo nei suoi confronti) 

è capeggiata da Lucia, la donna che 

ha amato da sempre (e che lei non ha 

mai dimenticato). 

Ecco il dramma, non nuovo: il 

giudice ama la criminale, da che parte 

starà, vinceranno le ragioni del cuore 

o quelle della giustizia? Winspeare 

abbandona abbastanza presto la storia 

sociale malavitosa e confl ittuale 

per concentrarsi, è il suo terreno, su 

quella “interna” per capirne, come ha 

sempre fatto, le motivazioni profonde. 

A certa critica non è piaciuta questa 

scelta (probabilmente pensando a 

“Gomorra” ma la Puglia, fortunatamente, 

non è la Campania..., e Winspeare 

non è Garrone!) ma io sono 

d’accordo col regista, che deve dare 

il massimo laddove si sente più portato 

(dalla testa come dal cuore...). 

Allora, cosa accade ai nostri Ignazio 

e Lucia? Dopo la scoperta della 

colpevolezza di lei, dopo uno scontro 

durissimo tra i due, dopo una lunga, 

amara rifl essione sulla “innocenza 

perduta”, dopo che Ignazio ha rassegnato 

le sue dimissioni nelle mani 

Cinema e dintorni 

Edoardo Winspeare, regista di “Galantuomini” 

della sua assistente, l’amore sembra 

prevalere..., sembra. Dopo una notte 

d’amore, Ignazio sente il bisogno di 

regalare qualcosa a Lucia e, mentre 

lei sta ancora dormendo, esce a fare 

un piccolo “shopping”: è cotto di lei, 

c’è dell’ingenuità nel gesto ma anche 

tanta tenerezza, dopo che abbiamo visto 

solo scontri e brutture siamo pronti, 

il pubblico è pronto a comprenderlo 

(e il melodramma, in fondo, è questo, 

potremmo immaginare la scena 

commentata da una musica di Puccini 

o di Verdi). Ignazio le compra una 

specie di maglietta (lei è praticamente 

fuggita da casa) e torna felice verso il 

luogo dove i due hanno “consumato”. 

Ma ecco che, giunto nei pressi, vede 

Lucia, ancora disordinata nell’abbigliamento 

e nei capelli, allontanarsi e 

iniziare a camminare tra la folla mattutina... 

Dove va? Torna a fare la capobanda 

perché non si può rompere 

con quel passato, perché non c’è futuro 

per loro due, perché le loro strade 

non potranno mai incontrarsi? O forse 

va a costituirsi dalla polizia, perché 

l’unico modo per dare senso autentico 

a quell’amore ritrovato è che lei, 

prima di tutto, paghi il debito con la 

giustizia? Non lo sapremo mai, Winspeare 

chiude, giustamente, proprio 

sulla lunghissima camminata di lei e 

su di lui che la segue ma non la insegue, 

su di lui che, qualunque sarà la 

scelta di Lucia, non interferirà, forse 

le starà vicino, forse “dannandosi” o 

forse solo aspettandola. 

La scena è molto bella perché 

struggente e “misteriosa” insieme ed 

è la degna ricapitolazione di tutto il 

fi lm, pervaso dall’inizio alla fi ne da 

questo messaggio/sentimento sottinteso: 

“sotto il sole di Puglia” non v’è 

spazio per la “riconciliazione”, per la 

soluzione di un dramma inscritto da 

sempre nel “sangue vivo” di un popolo 

appassionato, esposto, anche geografi 

camente, ai venti più contrari. 

Chissà, forse per questo la “Sacra 

Corona Unita” è stata sconfi tta (con 

l’aiuto di bravi magistrati come Carofi 

glio), proprio perché, azzardo una 

interpretazione non del tutto suffragata, 

la vitalità del popolo pugliese pulsa 

ancora fortemente, non vi è stato 

cioè un “raffreddamento”, un processo 

di adattamento passivo, un atteggiamento 

rassegnato e rinunciatario 

davanti al crimine; così come è avvenuto, 

forse, per varie ragioni, in Campania. 

Forse per questo, ma è sempre 

una mia digressione, questo popolo 

“forte ed aspro” è riuscito ad esprimere 

un governo regionale guidato 

da una personalità come quella di 

Nichi Vendola, esponente “diverso” 

della Rifondazione comunista. E forse 

non è un caso che, simbolicamente, 

Infantino, lo stupido/cattivo della 

situazione, fa presto una brutta fi ne. 

Attendiamo, presto, un nuovo fi lm 

di Winspeare, questo regista “prezioso” 

perché autentico, radicato, insensibile 

alle mode cinematografi che 

passeggere. ● 



Il 2008, nel campo nella lirica, è 

stato l’anno delle ricorrenze: oltre 

al 150.esimo della nascita di 

Puccini di cui abbiamo parlato nel 

numero scorso, altri due anniversari 

sono passati un po’ in sordina: i 160 

anni della morte di Gaetano Donizetti 

ed i 140 della scomparsa di Gioachino 

Rossini. Gaetano Donizetti (Bergamo, 

29 novembre 1797 - 8 aprile 

1848) è stato famoso soprattutto 

come operista (con i suoi 69 lavori è 

considerato il precursore del dramma 

musicale alla Giuseppe Verdi), ma 

compose anche musica sacra (fra cui 

un’Ave Maria) e da camera. Nato da 

una famiglia di umili condizioni, fu 

ammesso alle lezioni caritatevoli di 

musica tenute da Johann Simon Mayr 

(compositore e insegnante di musica 

tedesco, uno nei maggiori operisti in 

Europa tra l’ultimo decennio del settecento 

e il primo dell’ottocento attivo 

principalmente in Italia, dove fu 

conosciuto con il nome di Giovanni 

Simone Mayr) e dimostrò ben presto 

un talento notevole, riuscendo a rimediare 

alla modesta qualità della voce 

(era necessario svolgere egregiamente 

il servizio di cantore per poter proseguire 

i corsi gratuiti) con i progressi 

nello studio della musica. Fu proprio 

Mayr ad aprire all’allievo prediletto 

le possibilità di successo curandone 

prima la formazione ed affi dandolo 

poi a Stanislao Mattei. 

A Bologna, dove proseguiva gli studi 

musicali, Donizetti scrisse la sua prima 

opera teatrale, “Il pigmalione”, che 

sarà rappresentata postuma, e interes- 


Musica 

Per il mondo della lirica il 2008 è stato l’anno degli an 

Donizetti, precursore di Ve 

santi composizioni strumentali e sacre. 

Fu nel 1830, con “Anna Bolena”, 

scritta in soli trenta giorni per il Teatro 

Carcano di Milano, che Donizetti ebbe 

il primo grande successo internazionale, 

mostrando piena maturità artistica. 

Particolare curioso: dopo il successo di 

Anna Bolena, Mayr gli si rivolse chiamandolo 

Maestro. Il rapporto di affetto 

e stima tra i due compositori rimase 

saldo fino alla morte di entrambi. Da 

qui, la vita professionale di Donizetti 

proseguì a gonfie vele, anche se non 

mancarono i fiaschi, intrecciati a vicende 

famigliari che non gli risparmiarono 

alcun dolore, spesso nei momenti di 

maggior gloria. Nel 1832, dopo l’insuccesso 

di “Ugo”, conte di Parigi, il pubblico 

milanese del Teatro della Cannobiana 

(l’odierno Teatro Lirico) applaudì 

“L’elisir d’amore”. L’anno successivo, 

sempre a Milano, fu presentata 

con successo “Lucrezia Borgia”, per la 

quale Donizetti previde una nuova disposizione 

dell’orchestra, quella utilizzata 

a tutt’oggi, con gli archi disposti 

a semicerchio davanti al podio. Erano 

passati due mesi dalla rappresentazione 

dei “Puritani” di Bellini, quando la 

sua “Lucia di Lammermoor” ripropose 

la competizione milanese del 1832 fra 

“Faust” e “Norma”. 

La stima fra Bellini e Donizetti 

non fu affatto reciproca: il primo non 

risparmiò critiche feroci al secondo, 

che invece rimase sempre ammirato 

dalla musica del catanese (Bellini 

morì in quell’anno e Donizetti scrisse 

per lui una Messa da Requiem). 

Al Teatro San Carlo di Napoli la prima 

di “Lucia di Lammermoor” fu 

un trionfo. L’opera è considerata un 

capolavoro, come al solito scritto in 

tempi ristrettissimi (trentasei giorni). 

L’anno seguente il “Belisario” fu 

applaudito alla Fenice, ma l’anno fu 

funestato dalla morte del padre, della 

madre e della seconda figlia. Due 

anni dopo sarebbero mancate anche 

la terza figlia e la moglie. Presto Donizetti 

si decise a lasciare Napoli: i 

problemi con la censura per il “Poliuto” 

(che fu rappresentato solo dopo la 

morte del compositore) e la mancata 

nomina a direttore del Conserva- 

torio (di cui era direttore effettivo) lo 

portarono a Parigi, accolto dall’amico 

Michele Accursi, spia pontificia, 

che aveva anche lavorato per favorirne 

la venuta. Nel 1841 scrisse “La favorita”, 

riciclando pagine di un’opera 

mai conclusa: “L’ange du Nisida”. 

Ricevette anche l’importante nomina 

a cavaliere dell’Ordine di S. Silvestro 

da parte di papa Gregorio XVI, ma 

fu l’invito di Rossini a dirigere l’esecuzione 

dello Stabat Mater a Bolo- 

Il 2008 è stato anche l’anno di 

Rossini e (foto in alto) Donizetti 

gna l’avvenimento più significativo. 

Quindi, grazie ad una raccomandazione 

per Metternich vergata da Rossini 

stesso, Donizetti partì alla volta 

di Vienna, dove presentò “Linda 

di Chamounix”. Si era ormai giunti 

al 1843, l’anno del “Don Pasquale”. 

Il libretto, preparato da Ruffini sulla 

base del “Ser Marcantonio” di Anelli, 

fu pesantemente rimaneggiato da 

Donizetti, al punto che l’autore ritirò 

la firma: l’opera fu per lungo tempo 

attribuita a Michele Accursio, ma la 

firma M.A. stava invece per Maestro 

Anonimo. Furono gli ultimi momenti 

di grande fervore creativo, poi la malattia 

ebbe il sopravvento 

Gioacchino Rossini (Pesaro, 29 

febbraio 1792), è morto il 13 novembre 

di 140 anni fa a Parigi. La sua at-

niversari della morte di due grandi compositori italiani 

rdi, Rossini, il tedeschino 

tività ha spaziato attraverso vari generi 

musicali, ma è ricordato soprattutto 

come uno tra i più grandi compositori 

di opere liriche per il teatro. La prima 

parte della sua vita fu come uno dei 

suoi celeberrimi, travolgenti crescendo 

(compose la prima opera all’età di 

quattordici anni); poi - come per iniziare 

una seconda esistenza - vennero 

il precoce ed improvviso abbandono 

del teatro, la depressione e il ritiro 

nella pace della campagna parigina di 

Passy, con molte pagine di musica ancora 

da scrivere. 

Talento e ritiro precoci 

del Cigno di Pesaro 

Nato tre mesi dopo la morte di 

Wolfgang Amadeus Mozart, il Cigno 

di Pesaro - come fu definito - 

impresse al melodramma uno stile 

destinato a far epoca e del quale 

chiunque, dopo di lui, avrebbe dovuto 

tener conto; musicò decine di 

opere liriche senza limite di genere, 

dalle farse alle commedie, dalle 

tragedie alle opere serie e semiserie. 

Anche la sua famiglia era di semplici 

origini: il padre, fervente sostenitore 

della Rivoluzione francese, era 

originario di Lugo e suonava per 

professione nella banda cittadina e 

nelle orchestre locali che appoggiavano 

le truppe francesi d’occupazione; 

la madre, nata ad Urbino, era 

una cantante di discreta bravura. In 

ragione delle idee politiche del padre, 

la famiglia Rossini fu costretta 

a frequenti trasferimenti da una città 

all’altra dell’Emilia Romagna ma fu 

a Bologna che si avvicinò alla musica 

ed in particolare allo studio del 

canto (fu contralto e cantore all’Accademia 

filarmonica) e della spinetta 

presso Giuseppe Prinetti, suo primo 

maestro. Si iscrive al Liceo musicale 

bolognese, studia intensamente composizione 

appassionandosi alle pagine 

di Haydn e di Mozart (è in questo 

periodo che si guadagna l’appellativo 

di tedeschino), mostrando grande 

ammirazione per le opere di Cimarosa 

e scrive la sua prima opera (“De- 

metrio e Polibio”, che sarà rappresentata 

però soltanto nel 1812). 

Conosce Isabella Colbran, cantante 

lirica, sette anni più anziana di lui, che 

sposerà nel 1822 e da cui si separerà 

intorno al 1830. A neanche vent’anni 

tre sue opere sono già state rappresentate 

e la quota, un anno dopo, salirà a 

dieci. Il lungo viaggio nel melodramma 

era iniziato. Rossini ha composto 

opere per i maggiori teatri italiani ed 

europei. 

Il “Guglielmo Tell” - rappresentato 

a Parigi nel 1829 - sarà l’ultima sua 

opera: il silenzio che va dal 1832 alla 

sua morte avvenuta nel 1868 rende la 

sua biografia simile alla narrazione di 

due vite diverse: dal trionfo veloce ed 

immediato, al lungo isolamento. Rossini 

è stato descritto in molte maniere: 

ipocondriaco, umorale e collerico oppure 

preda di profonde crisi depressive, 

ma pure gioviale bon vivant amante 

della buona tavola e delle belle donne; 

spesso è stato ritenuto afflitto da pigrizia, 

ma la sua produzione musicale, alla 

fine, si rivelerà incomparabile (sebbene 

arricchita da numerosi centoni, brani 

musicati precedentemente e riutilizzati 

per nuove opere che il compositore 

prestava a se stesso in una sorta di auto-plagio). 

Rossini smise di comporre 

per il teatro lirico all’età di 37 anni, ritirandosi 

dalla mondanità a vita privata, 

ma continuò fino all’ultimo a comporre 

musica, per sé, per Olympe Pélissier 

(sposata in seconde nozze nel 1846, 

dopo la morte di Colbran) e per gli amici. 

Nella produzione dell’ultimo Rossini 

ci sarà inoltre spazio anche per quelli 

che egli stesso definì autoironicamente 

i suoi “Péchés de vieillesse”, semplici 

senili debolezze. L’autore di opere 

come “Il barbiere di Siviglia”, “La 

Cenerentola”, “Semiramide”, “Tancredi”, 

“La gazza ladra” e “Le Comte 

Ory” (solo per citarne alcune) si spense 

per una forma tumorale nella sua villa 

di Passy. Le sue spoglie furono tumulate 

nel cimitero parigino Père Lachaise 

e portate in Italia solo nel 1887, nove 

anni dopo la morte della Pélissier, e riposano 

nella basilica di Santa Croce a 

Firenze. Perché lasciò il teatro? Molti 

storici della musica si sono interroga- 

Musica 

Figaro, il popolarissimo protagonista 

del “Barbiere di Siviglia” 

ti sulle cause del suo ritiro. Probabilmente, 

all’origine di questa inaspettata 

scelta v’è l’incompatibilità tra Rossini 

e l’estetica romantica. All’esaltazione 

della forza trascinante del sentimento e 

l’identificazione coi personaggi, il pesarese 

contrappone, difatti, un settecentesco 

distacco razionale. 

Dai primi anni Settanta ad oggi sta 

prendendo campo una rivalutazione 

delle opere del compositore pesarese, 

in particolare dei suoi melodrammi 

seri, una riscoperta che ha dato vita alla 

cosiddetta Rossini-renaissance. I suoi 

capolavori, alcuni dei quali riportati in 

auge un paio di decenni prima con l’interpretazione 

di Maria Callas, sia pure 

in edizioni tutt’altro che filologiche, 

sono rientrati ormai in repertorio e vengono 

rappresentati dai maggiori teatri 

lirici del mondo. 

Rossini era anche un amante della 

buona cucina. Una delle frasi che 

gli vengono attribuite, è quella secondo 

cui l’appetito è per lo stomaco quello 

che l’amore è per il cuore. Il compositore 

era spesso alla ricerca di prodotti 

di ottima qualità che faceva giungere da 

diversi luoghi: da Gorgonzola l’omonimo 

formaggio, da Milano il panettone, 

ecc. Una delle ricette che Rossini amava 

di più è l’insalata che aveva personalmente 

ideato, composta da mostarda, 

limone, pepe, sale, olio d’oliva e 

tartufo.. ● 



Italiani nel mondo 

La proposta di riformare la Fiumana calcio induce a una serie di rifl essioni 

Siamo vincoli o sparpagliati? 


A 

70 anni suonati Sergio Vatta 

si rimette in gioco. Il mago 

del calcio giovanile, l’uomo 

che trasformava i ragazzi del Torino 

in oro, tende a realizzare un progetto 

che porta avanti da tempo: rifondare 

l’Unione Sportiva Fiumana, società 

sciolta nel 1947 dopo il defi nitivo 

passaggio di Fiume alla Jugoslavia. 

Vatta è nato a Zara ed è una delle 

duecentomila e passa persone che in 

quegli anni hanno vissuto in 95 campi 

profughi d’Italia prima di sparpagliarsi 

per il mondo. Nei campi ha 

vissuto per dodici anni, ma la Dalmazia, 

la sua terra, gli è sempre rimasta 

nel cuore e ci va appena gli impegni 

di lavoro glielo consentono. Ora vorrebbe 

riportare in vita quella gloriosa 

società calcistica, in cui maturarono 

campioni come Ezio Loik, Rudi Volk, 

Marcello Mihalich, i fratelli Mario e 

Giovanni Varglien. 

Se dovesse rinascere, la Fiumana 

avrebbe sede a Torino. In Piemonte 

risiedono circa 40 mila tra profughi 

e loro discendenti. Inoltre Torino è 

la città dove campioni come Loik e 

i fratelli Varglien hanno mietuto vittorie 

a ripetizione, vestendo le casacche 

di Torino e Juventus: il legame 

con la città è molto forte, dunque, e 

si può dire che i massimi talenti del 

calcio fi umano hanno trovato proprio 

là il luogo in cui esprimersi ai 

massimi livelli. Tale ordine di considerazioni 

ha indotto il sindaco del 

Libero Comune di Fiume in Esilio, 

Guido Brazzoduro, ad autorizzare la 

rifondazione dell’Unione Sportiva 

Fiumana da parte del gruppo di profughi 

torinesi oggi impegnati in questo 

inedito tentativo. 

La Fiumana ha chiesto di essere 

ammessa al Campionato di Prima 

Divisione (la vecchia Serie C/1) 

per la stagione 2009/10: i promotori 

dell’iniziativa sono convinti che alla 

squadra spetta di diritto ricominciare 

l’attività agonistica - come altre 

società poterono farlo già nel 1945 

- da dove si era forzatamente interrotta 

nel 1943, poiché quando la so- 

cietà fu sciolta la squadra militava in 

quella categoria. E ciò in base a due 

leggi, una del 1952 e l’altra del 1983. 

L’auspicio di Lucio Toth, presidente 

dell’Associazione Nazionale Venezia 

Giulia e Dalmazia, è che tutte 

le componenti del mondo dell’Esodo 

possano coagularsi intorno alla Fiumana, 

non facendone altro uso se non 

quello sportivo. La Fiumana intende 

interpretare il ruolo di società modello 

per trasparenza e metodi educati- 

La divisa dell’Unione Sportiva 

Fiumana (cartolina dell’epoca) 

vi che vorrebbe impiegare nell’insegnamento 

dello sport: si inizierebbe 

col calcio, ma si desidera proseguire 

con altre discipline, sino a diventare 

in futuro una polisportiva. Il “progetto 

Fiumana” è un progetto sportivo 

ma anche sociale: la rifondazione 

del sodalizio assume oggi un preciso 

signifi cato, in quanto è intenzionato 

a diventare un polo di aggregazione 

per Esuli e per Rimasti. 

Per celebrare la grande tradizione 

sportiva delle nostre terre, dunque, 

si vuole (ri)partire dallo sport 

più popolare in Italia: il calcio. E 

nel mondo del pallone, la Fiumana è 

stata senza dubbio la più prestigiosa 

società tra le molte attive nei terri- 

tori dell’ex Venezia Giulia e Dalmazia: 

per questo motivo è stato deciso 

di farla rinascere dalle sue ceneri, a 

rappresentare tutto il popolo di Esuli 

e la gloriosa tradizione sportiva di 

Fiume, dell’Istria e della Dalmazia. 

L’iniziativa ha ottenuto un’adesione 

che tende a rafforzare l’unità degli 

Esuli, mettendo da parte, almeno 

nello sport, le polemiche e i veleni 

che non mancano e non sono mai 

mancati. Lo sport, da sempre, unisce 

e non divide, o almeno così dovrebbe 

essere nei suoi più nobili propositi, 

aggiungiamo noi. 

Della vicenda si è occupata, nei 

mesi scorsi, buona parte della stampa 

italiana, che ha sguinzagliato inviati 

ed equipe televisive, tanto che il 

12 gennaio all’avvenimento dovrebbe 

venir dedicata una puntata di “Chi 

l’ha visto?”, una trasmissione televisiva 

in onda su RaiTre, dedicata alla 

ricerca di persone scomparse e ai misteri 

insoluti, in onda il lunedì in prima 

serata. 

Quali ricordi hai della Fiumana, 

qual è il suo signifi cato per l’immaginario 

collettivo dei rimasti? Un 

collega della Rai di Trieste mi ha incalzato 

con queste e altre domande, 

nel tentativo di ricostruire nella Fiume 

di oggi, con un interlocutore decisamente 

“troppo giovane”, un quadro 

storico attendibile di vicende che 

risalgono a 60, 70 e quasi 80 anni 

addietro. Per “banali ragioni anagrafi 

che”, non posso essere stato testimone 

delle vicende della Fiumana 

e dei suoi protagonisti - ho cercato 

di... giustifi carmi -. Se ne ho sentito 

parlare? Certo. Alla Voce del Popolo 

ho avuto la fortuna di apprendere 

il mestiere da Renato Tich ed Ettore 

Mazzieri, capi storici della redazione 

sportiva, che delle gesta dei vari 

Volk, Loik, Varglien hanno scritto 

mille volte, sulle pagine de La Voce, 

di Panorama e quindi anche sul giornale 

della Comunità degli Italiani, 

La Tore. Per decenni i loro sono stati 

gli unici testi su quell’epoca apparsi 

a Fiume nel dopoguerra, anche negli 

anni in cui parlare delle vicende del 

passato, soprattutto di quelle legate

Alcune immagini della miglior epoca della squadra 

quarnerina. La prima è dell’incontro Fiumana-Spal 

del 24 gennaio 1932 (terminato 1-0), l’altra è una formazione 

anni ‘30. Le foto sono tratte dall’archivio di 

Fulvio Percovich, che ormai da anni vive in Uruguay 

al periodo del tristemente noto ventennio, 

sia pure se di sport si trattava, 

signifi cava infrangere un tabù e sfi - 

dare il regime. E per ben che andasse, 

si veniva guardati con diffi denza, 

tanto più se a farlo erano degli italiani. 

Perché dopo la liberazione, sono 

state saltate, obliate, cancellate molte 

pagine del passato di Fiume, sia 

quelle di storia generale, sia delle sue 

tradizioni, della sua cultura, delle vicende 

sportive e dei suoi personaggi. 

Da quel momento, la Fiume di prima 

e quella degli anni ‘50, ‘60, ‘70, sono 

state due anime forzatamente separate 

e lontane, che a lungo si sono guardate 

in cagnesco, negandosi a vicenda, 

in virtù delle drammatiche traversie 

politiche e della limitatezza dello 

stato umano ottenebrato da stupidità, 

aridità, angustia, rozzezza, ignoranza, 

astio, rancore. Risultato? La Storia 

con la S maiuscola manipolata e 

spesso riscritta, di qua e di là dai confi 

ni dell’epoca, comunque ridimensionata 

e dimenticata, una Storia rimasta 

monca. Anche nello sport. Ancora 

oggi siamo impegnati nell’af- 

fannoso tentativo di ricostruire non 

soltanto un mosaico con la memoria, 

con i ricordi, ma una storia unica, 

condivisa, riconducibile alla sua 

radice comune, evitando intrusioni e 

ingerenze della politica e dei nazionalismi. 

Affi nché nella storia di queste 

terre, come ha scritto Silvio Forza 

rispondendo sulle pagine de La Voce 

del Popolo a Lucio Toth, “Alida Valli 

possa diventare un’attrice (anche) 

dei croati di Pola quanto Mate Parlov 

deve essere considerato un pugile 

campione anche degli esuli”. Ecco, 

noi italiani rimasti a Fiume vorremmo 

veder messi uno accanto all’altro 

Abdon Pamich e Luciano Sušanj, 

perché ognuno di loro ha scritto pagine 

storiche dell’atletica leggera, oppure 

Rudi Volk e Pero Radaković, 

Ezio Loik ed Enzo Zadel, Mihalich e 

Bruno Veselica, i fratelli Varglien e le 

tre generazioni di portieri di casa Ravnich 

- tutti da considerare con le dovute 

proporzioni nella scala dei valori. 

Ognuno di loro ha segnato un’epoca, 

lasciando tracce più o meno profonde. 

Un discorso che si riallaccia 

Italiani nel mondo 

in qualche maniera al tema dell’assurda, 

anacronistica frattura tra esuli 

e rimasti, perché “anche noi condividiamo 

la necessità di uscire dal 

ghetto”, e del fatto che l’Italia di oggi 

a volte rivendica il suo diritto all’italianità 

culturale di queste terre, e poi 

cade nel tranello dell’approssimazione, 

della trascuratezza, dell’ignoranza 

delle vicende del passato, con 

corrispondenze da Rijeka, Opatija, 

Poreč, Pula, disconoscendo i toponimi 

italiani, storici, di queste località. 

L’uniformità di trattamento della storia 

da una e dall’altra parte, su uno e 

l’altro versante, e la necessità di riscrivere 

(insieme) quella parte della 

storia mancante, sono le considerazioni 

che emergono di prepotenza 

anche in momenti come questi, legati 

al desiderio (legittimo ma dall’esito 

imprevedibile) di rifondare la Fiumana 

calcio. 

A proposito di “Chi l’ha visto”, 

sono curioso di vedere se la Fiumana 

calcio verrà trattata alla stregua di 

“persona scomparsa” o di “mistero 

insoluto”...● 



Reportage 

Cesenatico, nata come borgo di pescatori e oggi grosso centro turistico 

Il mare in ogni alito di vento 

testo e foto di Ardea Velikonja 

Di tutte le località della riviera 

romagnola, Cesenatico è quella 

in cui l’impronta del passato 

marinaro è più marcata e che più di 

tutte celebra questo passato come parte 

integrante del suo presente. La storia 

del borgo di pescatori ha un‘origine 

molto antica, ma è nel 1502 con 

la costruzione del porto progettato da 

Leonardo da Vinci che si comincia 

ad investire sul mare potenziando la 

zona del porto che diviene anche mo- 

Davide Gnola, direttore 

del Museo delle Marineria 

numentale. Il Porto Canale leonardescoinfatti 

è il centro vitale della città: 

sulle sue sponde si raccolgono i locali 

notturni più famosi, i negozi, i ristorantini 

di pesce con vista sul mare. 

Nel tratto di canale chiuso fra i due 

ponti è situata la sezione galleggiante 

del Museo della marineria, l’unico in 

Italia che dispone di barche che possono 

ancora navigare. 

Come è nata l’istituzione? Il direttore 

Davide Gnola, spiega: “Il Museo 

nasce da un rifl essione fatta in anni 

molto lontani sul fatto che le barche 

erano un patrimonio marittimo ed anche 

culturale che si stava perdendo. 

In quegli anni infatti le imbarcazioni 

venivano distrutte o abbandona- 

Il Porto Canale leonardesco è il centro vitale di Cesenatico 

te. Allora si cominciò a raccoglierle 

e, volendole tenere dentro il canale 

galleggiante, si provvide al loro restauro. 

Si volle quindi creare un legame 

molto saldo con il centro storico 

di Cesenatico che così venne anche 

valorizzato perché, si disse, vogliamo 

fare un museo all’aria aperta, un 

museo in cui ci sia un legame diretto 

con la realtà attuale della marineria. 

Di conseguenza, il centro storico 

della città venne effettivamente valorizzato. 

Poi si pensò di edifi care anche 

una parte a terra di questo museo, e 

quindi, dopo un dibattito abbastanza 

lungo, si riuscirono a trovare anche i 

fondi per costruire i due edifi ci che 

ospitano il Museo della Marineria 

che sono stati inaugurati nel 2005. In 

pochi anni abbiamo avuto un buon riscontro 

con moltissime presenze delle 

scuole nei mesi invernali e dei turisti 

nei mesi estivi quando alcune delle 

nostre barche vengono usate per 

gite a vele spiegate. Poi si partecipa 

ai raduni delle barche dell’Adriatico, 

e d’estate quasi ogni domenica 

ce n’è uno. Quelle esposte nel canale 

provengono da tutto l’Alto Adriatico. 

Bruno Ballerin, che ha portato avanti 

questa iniziativa, ha fatto anche una 

lunga ricognizione lungo le coste 

dell’allora Jugoslavia con particolare 

accento all’Istria e alla Dalmazia. 

Queste erano barche quasi abbandonate, 

adesso, dato il loro intrinseco 

valore, si è creato anche un piccolo 

mercato. Il nostro è un museo che 

vuole parlare della nostra zona, però 

in mare non esistono confi ni e quindi 

parliamo di una realtà comune: noi 

disponiamo ad esempio di esemplari 

come la battana, usati anche in Croazia 

ovvero a Rovigno, perciò possiamo 

parlare di una realtà adriatica. 

Lungo le coste adriatiche ci sono più 

musei ma il nostro ha la particolarità 

della sezione galleggiante. 

Da sottolineare che Cesenatico ha 

mantenuto la sua tradizione di cittadina 

di pescatori: nonostante la grande 

avanzata del turismo negli ultimi 

anni, in quasi ogni famiglia c’è tuttora 

almeno un pescatore. Si vive sì in 

primo luogo di turismo, però la pesca 

resta un’attività economicamente 

redditizia e alimenta l’attività dei ristoranti 

di pesce della zona” ha concluso 

il direttore Gnola.

Cesenatico d’estate 

La lunga spiaggia vista dall’alto 

Beach volley: sport praticato con passione 

La donna con due bambini rivolta verso 

il mare: monumento simbolicamente dedicato 

a tutte le spose dei marinari 

Il grande faro all’inizio del Porto Canale leonardesco 

Uno dei tanti parchi acquatici 


Una panoramica del Porto Canale leonardesco 

A due secoli dalla costruzione, la Torre pretoria 

fu distrutta a cannonate dalla fl otta inglese 

Due colonne colonne di di probabile origine greco greco - - bizantina bizantina erette ai ai primi primi p del del 500 500 durante durante il il dominio veneziano 

L’antica pescheria, vanto della cittadina, è attiva ancora oggi A vele spiegate lungo il canale durante tutta la stagione estiva 


Il mercato ittico, uno dei più attivi d’Italia 

La riproduzione del disegno di Leonardo 

da Vinci che diede al Porto Canale 

la confi gurazione attuale 

Il ricordo di Anita e Giuseppe Gari- Gari- 

baldi che , inseguiti da eserciti nemici, 

passarono di qui nel 1849 

Una delle imbarcazioni del Museo 

della marineria, sezione 

galleggiante, la San Nicolò 

Le conserve, ovvero gli antenati dei frigoriferi, dove si teneva il pesce 


Gli attrezzi, tutti in legno, che si usavano percostruire le imbarcazioni Nel Museo tutta la vita marinara 

Un vecchio timone 

Cesenatico è riportata dalla Tabula Peutingeriana 

Nell’Antiquarium sono esposti reperti archeologici riportati 

alla luce nell’entroterra della cittadina

Dal Museo, attraverso una scala 

interna, si entra nell’Antiquarium. 

Le fonti storiche e le ricerche archeologiche 

testimoniano infatti la presenza 

nel territorio di Cesenatico di 

un piccolo centro romano identifi cabile 

nel periodo (II e I sec. a.C.) con 

le “Tabernae Cossutianae” e successivamente 

con “Ad Novas” del periodo 

imperiale (I-IV sec.) riportata 

dalla Tabula Peutingeriana sul tracciato 

della via consolare “Popilia”. 

L’Antiquarium propone un’interessante 

documentazione sui rinvenimenti 

archeologici relativi alla località 

romana e una serie di materiali 

in uso, in prevalenza ceramiche databili 

dall’età romana repubblicana 

a tutto il periodo imperiale, tra cui 

lucerne, vasi, piatti, pesi e monete. 

Pregevoli alcune statue e frammenti 

in terracotta della locale fornace romana 

di “Ca’ di Turchi”. 

A fi anco del Museo sorge la Chiesa 

parrocchiale di San Giacomo, costruita 

nel XIV secolo e ristrutturata completamente 

nel XVII, che conserva alcuni 

interessanti dipinti, tra cui due attribuiti 

a Guido Cagnacci. Nella piazza Pisacane, 

al termine del ponte principale 

sul canale, è collocato il monumento a 

Giuseppe Garibaldi, il primo eretto in 

Italia (1884) all’eroe dei due mondi di 

cui la cittadina va fi era dato che Anita 

e Giuseppe Garibaldi hanno soggiornato 

pure a Cesenatico, inseguiti da 

quattro eserciti dopo l’epopea romana. 

Nell’angolo opposto della piazza 

sorge Casa Moretti, casa natale dello 

scrittore Marino Moretti da lui lasciata 

in eredità al Comune. Dietro la 

casa sorge il Teatro comunale, uno dei 

più belli della Romagna, il cui interno 

è fi ttamente decorato mentre l’esterno 

è ben identifi cato dalla facciata in stile 

neoclassico. Dietro al teatro ci si addentra 

in un dedalo di viuzze non ancora 

toccate dalle attività turistiche: è 

il caratteristico quartiere della “Valona” 

dove abita tutt’ora la maggior parte 

della gente di mare. Questo quartiere 

trova a levante il suo corrispettivo 

nel quartiere del “Monte” con una 

maggiore presenza di negozi e attività 

turistiche. 

Dall’antichità quindi la gente di 

Cesenatico si occupava di pesca, dapprima, 

quando cioè non esisteva ancora 

il Canale leonardesco che per un 

chilometro “entra nel cuore del centro 

storico”, le imbarcazioni arrivavano 

sulla spiaggia tutta di sabbia e si arenavano 

per poter scaricare il pescato. 

Non esistevano frigoriferi, e il pesce 

doveva venir conservato. Vennero costruite 

così le “conserve”, grandi pozzi 

conici di mattone innalzati su dune 

di sabbia (ricordiamo che Cesenatico 

sorge sotto il livello del mare e quindi 

il pericolo dell’acqua alta è costante) 

in cui veniva messo il ghiaccio o la 

neve compressa (che si faceva venire 

dall’entroterra) e facevano da refrigeratori 

di alimenti. La funzione di queste 

ghiacciaie cessò defi nitivamente 

nel corso degli anni ‘30. Delle venti 

esistenti, oggi ne sono state recuperate 

quattro di cui due con copertura 

e due all’aperto a testimonianza della 

cultura della gente del posto. Quindi 

la piazzetta delle conserve con la vicina 

pescheria e di fronte il noto mercato 

ittico rappresentano una realtà 

unica sul piano della cultura etnografi 

ca di Cesenatico. 

Oggi la cittadina è una delle località 

turistiche più frequentate della 

riviera romagnola. Con i suoi sette 

chilometri di spiaggia di sola sabbia 

divisi tra vari paesi minori, gli hotel 

con vista sul mare, i locali notturni 

e un’infi nità di proposte per il tempo 

libero, Cesenatico si riconferma 

ogni anno meta ideale delle vacanze 

sull’Adriatico per milioni di visitatori. 

Con i suoi 327 alberghi, 1100 appartamenti, 

tre campeggi e 360 risto- 

Reportage 

I canali attraversano tutta la cittadina 

ranti registra ogni anno circa 3,5 milioni 

di turisti. Sulle spiagge si trovano 

le novità più sensazionali del 

mondo balneare, con idee che spaziano 

dal relax al gioco per bambini, 

dallo sport ai concorsi di bellezza. Di 

giorno le spiagge vivono al sole un 

divertimento che si rinnova di anno 

in anno con le proposte per lo sport 

e per il benessere. Vi si trovano, infatti, 

campi da beach volley, da beach 

tennis, da speedminton, centri benessere 

con zone relax, vasche idromassaggio, 

lettini massaggianti. Di sera i 

locali, che si trovano quasi tutti sulla 

spiaggia o sul molo del Porto leonardesco, 

offrono dalla musica live alle 

discoteche. 

Cinquecento metri dopo l’ingresso 

nel Porto Canale, dove attraccano 

le barche dei pescatori e gli scafi 

da diporto dei turisti, si apre la darsena 

di Cesenatico con il porto turistico 

“Onda Marina”. Un moderno porto 

dotato di tutti i servizi utili che può 

contenere 300 imbarcazioni. 

Da rilevare infi ne che da Pasqua 

a settembre Cesenatico è facilmente 

raggiungibile dalla Croazia in catamarano. 

Infatti una linea che arriva in 

sole quattro ore da una all’altra sponda 

dell’Adriatico parte due volte alla 

settimana da Rovigno, Pola, Lussino, 

Arbe e Zara. Esiste pure la linea Lesina 

(Hvar) Rimini e qui il viaggio dura 

6 ore. ● 


Lo scorso ottobre ha visto una nuova edizione delle 

gare di lingua italiana degli alunni che frequentano 

le nostre scuole elementari e medie della 

Croazia e Slovenia, al fine di permettere loro di 

esprimere tanto la creatività che il livello di padronanza 

del mezzo linguistico. Come già nelle edizioni 

precedenti, dopo aver pubblicato nella loro versione 

integrale i tre temi risultati vincitori, nelle pagine 

che seguono diamo spazio a squarci degli altri temi 

elaborati alla competizione che, organizzata come 


Scuole 

I temi degli alunni dei nostri istituti medi elaborati alle gare di lingua italiana 

Ha ancora senso leggere e scrivere libri? 

«Mi chiedete se ha ancora senso senso scrivere libri ai 

giorni nostri? Ma che domande sono, scrivere avrà sempre 

senso, come lo ha sempre avuto, qualunque sia l’epoca 

nella quale si scrive. (...) Visto da me, lo scrivere è 

un’importantissima cosa, sin dall’antichità, visto che testimonia 

la sola esistenza dell’uomo; è uno dei modi di 

esprimere il proprio pensiero sperando che qualcuno lo 

ascolterà, o meglio dire leggerà, e quindi potrà condividerlo, 

rifl etterci sopra e magari questo cambierà anche il 

suo modo di ragionare riguardo a certi argomenti. 

Lo scrivere si fa per sé, non per gli altri, perché si ha 

questa forza che ci spinge a farlo e quindi, anche se non 

letto dal pubblico, il nostro libro avrà un signifi cato enorme 

per il nostro piccolo mondo. Un libro può lasciare un 

marchio enorme sul lettore, può anche ovviamente essere 

solo una fonte di diletto, ma i veri libri, quelli letti dalla 

minoranza di noi, sono quelli che ci dicono qualcosa in 

più rispetto ad una storia d’amore, un giallo o un po’ di 

fantascienza, comunque a ognuno il suo. (...) Passiamo 

dunque ai nostri amici elettronici che sono diventati una 

quotidianità che ci rende la vita più facile, veloce e comoda, 

però d’altra parte ci rende poveri nel nostro intimo, 

senza emozioni, prendiamo per esempio dieci ragazzi di 

15 anni e vi assicuro che sette di loro preferiranno passare 

due ore davanti alla play station, da soli, che con gli 

amici a mangiare una pizza; d’altra parte ci saranno ragazze 

che passeranno il pomeriggio a guardare le sfi late 

di moda in TV piuttosto che leggersi un bel libro. In poche 

parole, questi mezzi, fatti da cip e plastica non fanno che 

allontanarci dagli altri, trovandoci quindi soli e privi di 

amicizie, amori, eccetera. (...)» 

Antonella Paladin 

SMSI di Fiume 

«(...) I libri hanno sempre rappresentato il potere della 

conoscenza dai tempi del medioevo, quando il potere 

era in mano alla chiesa che tiranneggiava il popolo ignorante. 

La conoscenza è sempre stata un’arma terribile in 

mano alla chiesa che, maneggiandola abilmente, riuscì 

per secoli a farsi temere e rispettare dall’Europa cattolica. 

Con l’invenzione della stampa la conoscenza iniziò a 

diffondersi ed ebbe così modo di diventare uno strumento 

di istruzione di massa presente tuttora nella nostra cultu- 

sempre dal Settore Istruzione ed educazione dell’UI, 

stavolta è stata ospitata dalla scuola elementare di 

Dignano. Nella fattispecie stavolta riportiamo parte 

dei compiti i cui autori avevano scelto il secondo 

dei tre titoli proposti dalla giuria, ovvero: ”Secondo 

te ha ancora senso (e se lo ha, quale e perché) leggere 

e scrivere libri in una società prevalentemente 

orientata all’immagine e all’immediatezza delle 

comunicazioni elettroniche”. Ecco dunque come si 

sono espressi i nostri giovani. 

ra in un’era in cui la tecnologia rappresenta il massimo 

sistema di diffusione della conoscenza. Al giorno d’oggi 

preferiamo di gran lunga i fi lm ai libri essendo più stimolanti 

e facili da interpretare, ma dobbiamo ricordare che 

la maggior parte dei fi lm moderni derivano da libri omonimi. 

I fi lm moderni che hanno avuto successo e record 

d’incassi sono quelli tratti da alcuni famosi libri come 

per esempio la saga de “Il signore degli anelli” dell’omonima 

trilogia scritta da Tolkien, un altro esempio è quello 

del mago Harry Potter, di cui sta per uscire il settimo ed 

ultimo fi lm tratto dagli altrettanti libri di J. K. Rowling. 

(...) Oggi qualunque artista che voglia esprimere le sue 

idee, le sue opinioni, i suoi sentimenti ed il suo pensiero, 

lo fa sotto forma di un libro o comunque di testo scritto. 

Ancor oggi nella scuola ci si affi da ai libri di testo per 

educare gli alunni e gli studenti di tutte le scuole, comunque 

vengono usati anche i computer con lezioni multimediali 

anche se prevale il libro (per ora) per ragioni pratiche 

ed economiche. (...)» 

Antonio Bosazzi 

SMSI di Rovigno 

«(...) Leggere e scrivere libri in una società prevalentemente 

orientata all’immagine e all’immediatezza delle 

comunicazioni elettroniche ha senso tuttora, secondo me 

perché in un libro possiamo trovare spezzati di vita, emozioni, 

dubbi e perplessità che fanno parte della vita di tutti. 

La differenza sostanziale tra un buon libro e la TV sta 

nel fatto che in un libro dobbiamo immaginare situazioni, 

personaggi e luoghi mentre dall’altra parte le immagini 

che scorrono sullo schermo sono defi nite e ben precise, 

quindi anche la nostra immaginazione viene bloccata e 

ci viene tolta la possibilità di crearci un mondo surreale, 

tutto nostro dove poter scappare. È sicuramente molto 

più facile sedere sul divano di casa, spingere il bottoncino 

rosso del telecomando e stare a sentire qualcuno che 

ci racconta della sua vita o di problematiche che colpiscono 

il mondo, mentre scorrono delle immagini; invece 

è secondo me molto più bello e coinvolgente sdraiarsi sul 

letto e leggere un libro d’avventura, di psicologia, fantascienza 

oppure un bel giallo, scegliere quello che in quel 

momento ci sembra più adatto. Immaginare tra le righe 

personaggi surreali, collegarli ad amici, parenti e cono-

scenti, tracciare un ponte immaginario tra la nostra vita 

e quello che stiamo leggendo, trasformare ogni singola 

lettera in colori, suoni e volti: tutto questo credo non abbia 

prezzo, e la nostra fantasia ha la possibilità di volare 

e spaziare senza barriere che la ostacolano e la bloccano. 

La parola che associo a libro è sogno, mentre quella che 

associo a TV è informazione. Secondo la ma TV dovrebbe 

avere un ruolo istruttivo ed informativo mentre i libri dovrebbero 

essere un passatempo, un viaggio in un mondo 

di carta che ci tiene occupata la mente ed il cuore. (...) 

I libri sono secondo me la più bella via di fuga mai inventata, 

non vengono imposti né siamo obbligati ad usufruirne, 

ci attendono e ci portano con sé, ovunque desideriamo. 

Nessun apparato elettronico, per quanto immediato, 

effi ciente e fantastico esso sia, può compensare la 

magia dei libri e dello scrivere. (...)» 

Andrea Blašković 

“Dante Alighieri” di Pola/ 

«(...) Devo portare fuori la spazzatura, riordinare la 

camera, svuotare il lavapiatti. Poi i miei occhi si soffermano 

sullo zaino di scuola, tutto bello pieno. È pieno di 

“cose” che sono costretta a fare, come gli esercizi di matematica, 

il tema di italiano e non parliamo degli appunti 

tutti da riordinare! Non mi lamento, alla fi n fi ne riesco 

a fare tutto. Faccio tutto e per il giorno dopo sono libera 

da ogni impegno scolastico. Ho persino del tempo libero, 

come potrei sfruttarlo? Cosa potrei fare? Da un lato della 

stanza ci sono i libri (...), dall’altro c’è la TV (stasera 

danno un fi lm interessante in prima visione e non posso 

proprio perdermelo!). Detesto queste situazioni, stare su 

un bivio e non sapere che strada scegliere. (...) Che fare a 

questo punto? Potrei guardarmi il fi lm e rimandare la lettura 

a domani... Ma non posso: attorno al libro mi sembra 

di scorgere un’aureola magnetica che mi attrae a sé. 

Opto per il libro. 

Perché faccio questa scelta? Forse perché sono una 

tipa strana, che trova ancora un senso nel leggere libri. 

Una tipa che nuota controcorrente nella società prevalentemente 

orientata all’immagine ed alla sua immediatezza. 

Ecco, sì, lo posso ammettere davanti a tutti, sono una diciassettenne 

che preferisce leggere anziché guardare un 

fi lm. (...) Guardando un fi lm, tratto da un romanzo che ha 

avuto successo, mi accorgo che tutto è, come dire, prepagato. 

Alla nostra mente non occorre fare nessun tipo di 

sforzo sovrumano: le scene, gli attori, la trama sono tutti 

Scuole 

raccontati da immagini ad alta defi nizione e qualità per 

giunta. A parer mio i fi lm, o visti al cinema, alla TV o al 

computer, ci tolgono un po’ di fantasia. Ed io mi nutro di 

fantasia, mi serve come la luce alle piante per la fotosintesi! 

Quando leggo, invece, mi immergo tra quelle righe e 

quelle pagine. Costruisco su un mio modello i personaggi, 

i “colori” dell’ambiente e delle situazioni. (...) Su due 

o più punti entro in collisione con le cose appena scritte. 

Amo disegnare e dipingere, a volte al lato dei paragrafi di 

un romanzo faccio il ritratto dei personaggi in questione. 

È un’immagine che riguarderò di volta in volta quando 

sfoglierò nuovamente il libro e che nella sua immediatezza 

mi farà ricordare il personaggio, l’ambiente che lo circonda 

e la situazione in cui si trova. (...)» 

Zarja Ražman 

“Antonio Sema” di Pirano 

«Terzo millennio: internet e televisione sono ormai diventati 

parte integrante del nostro vivere quotidiano. Siamo 

abituati a fare un paio di click con il mouse per fare 

una ricerca; ad accendere la televisione per rilassarci la 

sera guardando un buon fi lm oppure per informarci degli 

avvenimenti più recenti. Un click. (...) 

Che senso può avere allora, di fronte a tale velocità e 

semplicità, stampare e scrivere libri? Che senso ha comprare 

romanzi, raccolte di storie, novelle, che dopo la lettura 

sono destinati ad impolverarsi sugli scaffali, se possiamo 

placare la nostra fantasia e la nostra sete di sapere 

guardando un fi lm o una trasmissione, scoprire ciò che ci 

interessa semplicemente mettendo il termine voluto in un 

motore di ricerca al computer? 

Il senso c’è, e nonostante la società odierna sia dinamica 

e tenda a semplifi care tutto usando come suo principale 

mezzo di comunicazione l’immagine ed i media elettronici, 

sono ancora tanti gli estimatori del buon vecchio 

libro. (...) Un tempo leggere i libri era un’attività riservata 

all’alta società: solo i più benestanti infatti sapevano 

leggere. (...) E oggi invece? Oggi il libro ha scarsa importanza, 

soprattutto per i più giovani. La “decadenza” del 

libro è iniziata dopo la comparsa della televisione. Quando 

essa ha fatto la sua prima apparizione non erano in 

molti a possederne una, ma con il passare del tempo questo 

apparecchio è diventato parte integrante di numerosissime 

famiglie. La popolarità della televisione aumentava 

a dismisura, ma non è mai stata considerata un avversario 

per i libri. Mai prima d’ora. Mai prima del XXI 



Scuole 

secolo quando ha tolto spazio a numerose attività, fra le 

quali il leggere. Il tempo prima impiegato a leggere ora è 

sfruttato per guardare. (...)» 

Katia Jančikić 

SMSI di Fiume 

«(...) I mass media hanno un ruolo importantissimo 

nella vita di ogni giorno. Tramite il computer si può ricavare 

praticamente tutto, testi di attualità, musica, fotografi 

e, fi lm, ecc. Con un semplice “click” hai a disposizione 

tutto quello che ti serve. Nonostante ciò anche se i mass 

media facilitano la vita, essi la rendono anche vuota. Trascorrere 

ore ed ore a guardare una “scatola” è sicuramente 

una perdita di tempo. Non sarebbe più utile e più 

bello passeggiare all’aria aperta, osservare il mondo che 

ti circonda, socializzare con gli altri? 

La maggioranza dei giovani risponderebbe di no. Il PC 

ha ormai sostituito anche gli amici e tutte le persone che li 

circondano. (...) I giovani d’oggi possiedono tutto quello 

che desiderano. Ma perché allora il loro problema fondamentale 

è la noia? A chiunque chieda tramite vari chat che 

cosa stia facendo mi rispondono nello stesso modo: “Mi 

annoio da morire!”. (...) A volte domando ai genitori che 

cosa facevano loro da giovani. Essi mi rispondono che i 

tempi in cui loro vivevano avevano qualcosa di speciale, 

trascorrevano le ore a leggere, scrivere poesie, suonare in 

mezzo alle strade, andare alla ricerca di fumetti. (...) 

Però, il tema che ho scelto comincia con la domanda 

se ha ancora senso leggere e scrivere libri. La mia risposta 

è: “Certamente!”. Niente mai potrà sostituire i libri. 

Essi sono il mezzo per entrare in un mondo del tutto nuovo: 

immagini i personaggi, le azioni, le città, i paesaggi, 

e ti sembra di essere un osservatore in quel posto ed 

il quel tempo. Il libro è come una via d’uscita dal mondo 

reale per passare in un altro mondo immaginario, lontano 

da tutto. Quante volte ci siamo sentiti stanchi, inutili, 

tristi, senza speranza? Troppe. In quei momenti leggevo 

delle poesie, specialmente di Jesenjin e Pablo Neruda, e 

ad un tratto capivo che anche questi grandissimi poeti si 

sentivano tristi e depressi e che volevano condividere il 

proprio stato d’animo con tutti noi. Il libro rappresenta 

l’immortalità dello scrittore. Una parte di loro rimane per 

sempre con noi, immutabile e intoccata... Come sarebbe 

la vita senza testi di grandi scrittori come Dante, Leopardi, 

Dostojevskij, Tolstoj, Kafka (e ne potrei nominare ancora 

tanti altri)? (...) 

Quando parlo con i miei coetanei e dico che mi piace 

leggere tutti mi osservano in un modo strano. Però io 

non mi vergogno, anzi sono fi era per il fatto che con gli 

anni ho scoperto e capito l’importanza delle pagine che 

mi hanno aiutato ad acquisire la mia personalità ed a rifl 

ettere sul mondo.(...)» 

Marta Močinić 

SMSI di Fiume 

«(...) Dal mio punto di vista credo che bisognerebbe 

aumentare la produzione di libri, ma non solo: si dovrebbe 

anche dare la possibilità ai ragazzi, agli anziani e alle 

persone che amano i libri di scriverne e di pubblicarli. 

(...) Leggendo ho scoperto che i libri sono importanti e 

quando fi nisco di leggerne uno provo un’immensa soddisfazione 

e nuove emozioni che fi no a quell’istante non 

avevo mai provato. Da un libro si possono avere nuove 

ispirazioni, nuove idee per la nascita di bellissimi libri. 

La lettura, oggi, viene svolta anche attraverso i computer, 

ci sono infatti libri che si possono leggere davanti ad uno 

schermo, ma il gusto e l’emozione non sono gli stessi. Stare 

per ore ed ore chiuso in casa guardando uno schermo 

senza poter cambiare posizione del corpo è una cosa impossibile. 

A me piace leggere un libro perché puoi andare 

fuori, all’aria aperta, oppure anche sdraiato sul divano e 

poter cambiare posizione, puoi trovare infi niti posti dove 

poter leggere. Una persona che ha letto un libro non si è 

mai pentita di averlo fatto. (...)» 

Mauro Staniša 

“Leonardo da Vinci” di Buie


Sport 

Echi e rifl essioni in riva al Quarnero in margine agli Europei in vasca corta 

Nuoto 2008, un Fiume in piena 


Per Fiume è arrivato il momento 

della rivincita. Che è stata 

molto appagante. Perché dopo 

l’indigestione di pillole amare con le 

ripetute bocciature della sua candidatura 

all’organizzazione dei Giochi 

del Mediterraneo, progetto che insegue 

ormai da tre lustri, il capoluogo 

quarnerino è stato capace di allestire 

in maniera pressoché impeccabile 

l’edizione 2008 degli Europei di 

nuoto in vasca corta. Al di là delle 

lodi che il lussemburghese Nory 

Kruchten, presidente della LEN (Ligue 

Européenne de Natation, la federazione 

europea degli sport acquatici, 

che comprendono nuoto, nuoto 

sincronizzato, tuffi e pallanuoto), 

ha tessuto a ragione agli organizzatori 

del Primorje, il nome di Fiume 

è rimasto abbinato a 32 record europei 

migliorati nelle 38 discipline in 

programma, dieci dei quali sono anche 

primati mondiali, ai quali vanno 

aggiunte sette migliori prestazioni 

di sempre nelle staffette 4x50 metri, 

che non possono avere l’eticchetta 

di record del mondo in quanto gare 

non conformi alle norme della federazione 

mondiale (FINA). Comunque, 

questo... Fiume in piena ha confermato 

la bontà del nuovo impianto 

fi umano, la piscina coperta realizzata 

nell’ambito del polo natatorio di 

Costabella, portata a termine qualche 

mese addietro e diventata motivo 

di orgoglio per lo sport quarnerino. 

Il resto lo hanno fatto i partecipanti, 

gli organizzatori ed il pubblico 

fi umano, che con il suo calore ed il 

tifo da stadio (inteso nella sua versione 

più... nobile: incitamento, entusiasmo, 

sportività, correttezza) ha 

letteralmente fatto volare non soltanto 

gli atleti croati (due ori con la 

dorsista Sanja Jovanović, due bronzi 

con Duje Draganja nei 50 s.l. e con 

la 4x50 misti, un record del mondo 

con la Jovanović sui 50 ed uno europeo 

con la stessa ragusea sulla doppia 

distanza, 16 limiti nazionali migliorati...), 

creando un ambiente nel 

quale tutti hanno potuto sentirsi a 

casa. Come del resto dovrebbe essere 

sempre in ambito sportivo, a prescindere 

dalla posta in palio. 

Una società «trascurata» 

una città dimenticata 

Prima di passare ad un altro argomento, 

che non riguarda direttamente 

i campionati di Fiume, ma il nuoto 

come tale, non possiamo esimerci 

dal dedicare un po’ di spazio a due 

argomenti che ci stanno molto a cuore. 

Nel numero scorso abbiamo parlato 

ampiamente del centenario della 

società natatoria Primorje, della sua 

lunga e ricca storia, delle sue glo- 

rie, dei suoi meriti non solo sportivi. 

L’allestimento dell’Europeo in vasca 

corta è stata la ciliegina sulla sua torta 

di compleanno. Ma per l’occasione, a 

soffi are sulle cento candeline, non c’ 

è stato nessun personaggio di spicco 

proveniente dalle fi le del sodalizio 

quarnerino (che ha avuto sempre 

grandi atleti ma anche dirigenti effi - 

cienti e competenti): a prendersi gli 

applausi per la riuscita dell’impresa 

sono stati altri. Anche se a mettere le 

spalle sotto, a sopportare il maggior 

peso dell’organizzazione, a lavorare 

dietro le quinte, sono stati principalmente 

gli uomini del Primorje (supportati 

- come si addice a una manifestazione 

di questa portata - da esperti 

del settore arrivati da altri lidi), rimasti 

alfi ne inspiegabilmente ed ingiustamente 

un po’ ai margini dell’avvenimento, 

confi nati in un ruolo subalterno. 

Un altro aspetto (ri)emerso nei 

giorni dell’Europeo di Fiume riguarda 

invece i media italiani, che ancora 

una volta - salvo rare eccezioni - 

sono stati incapaci di riconoscere nel 

nome (attualmente uffi ciale) della 

città ospitante, “Rijeka”, quella Fiume 

le cui radici culturali e sociali sto- 

Sanja Jovanović con il suo allenatore Dmitar Bobev. Dopo una lunga parentesi 

al Primorje di Fiume, dove era arrivato all’inizio degli anni ‘90, 

il tecnico bulgaro è passato quest’anno allo Jug di Ragusa (Dubrovnik) 

ricamente si riscontrano nell’elemento 

italiano del suo (antichissimo) toponimo. 

Che Fiume sia oggi Rijeka, 

e che Rijeka sia la Fiume rimasta tale 

per tutte le generazioni dei rimasti, 

quelli che in loco continuano a battersi 

per la conservazione di usi e costumi 

ma soprattutto di lingua e tradizioni, 

gli operatori dell’informazione 

(a prescindere se si tratti di sport o 

altro), in Italia dovrebbero saperlo e 

invece sono stati bocciati ancora una 

volta a questo ennesimo test di cultura 

generale e di sensibilità (e rispet-

Sport 

Una panoramica della nuova piscina coperta di Costabella, che ha ospitato con successo la dodicesima edizione 

dei campionati continentali di nuoto in vasca corta. In primo piano Valko, la mascotte degli Europei 

to) nei confronti degli italiani che qui 

continuano a vivere e che si aspettano 

di venir riconosciuti e ricordati non 

soltanto nei momenti di crisi o confronti 

politici, quando Croazia e Italia 

si confrontano e si rinfacciano vicendevolmente 

i torti subiti nei momenti 

più bui della storia, foibe o fascismo 

che siano... 

I pro e i contro 

dei nuovi costumi 

Ma torniamo al mondo del nuoto, 

che si interroga sulle prestazioni fatte 

registrare a Fiume: troppi i record battuti, 

soprattutto in una competizione 

post olimpica, dove la maggioranza 

degli atleti partecipanti non era preparata 

al meglio, essendo questo un 

appuntamento di passaggio verso la 

nuova stagione. Sul tema si sono soffermati 

molti esperti e una parte della 

stampa specializzata, rilevando che 

ci sono state anche riunioni tra tecnici, 

ed il tema dominante - su cui tutti 

hanno convenuto - è stata la tecnologia. 

Ovvero, i costumi con i loro tessuti. 

I nuovi materiali, usati in vasca 

piccola (25 metri) dove le virate sono 

più numerose (così come la nuotata 

subacquea) hanno fatto sì che i tempi 

cronometrici migliorassero più che 

sensibilmente. Urge dunque un intervento 

della federazione mondiale per 

la ridefi nizione delle regole, ed una 

decisione FINA è richiesta ormai da 

tutti, America e Australia da una parte, 

ed Europa dall’altra. A febbraio è 

in programma un meeting FINA: solo 

allora sapremo che strada prenderà il 

mondo del nuoto, è stato rilevato. 

Molte valutazioni inducono a rifl 

essioni profonde su come e quanto è 

cambiato il nuoto e il suo mondo negli 

ultimi vent’anni, con un paragone di 

risultati che affi anchi lo sport per eccellenza 

della piscina alle altre discipline 

sportive individuali. Non serve 

andare nemmeno troppo indietro con 

la mente, fi no ai primi anni novanta, 

epoca ancora “preistorica” dei normocostumi 

con cui lo zar delle piscine 

Aleksandr Popov nello stile libero 

dominava Olimpiadi e Mondiali con 

tempi eccezionali certamente, ma ancora 

a dimensione umana. Dallo slippino 

e dal suo mondo ormai antico, 

siamo passati ai costumoni integrali 

di prima generazione, per poi arriva- 

re rapidamente alle esasperazioni tecnologiche 

legate al nuovo genere di 

costumi estremamente sofi sticati dal 

punto di vista della resa in acqua. In 

questo passaggio storico, che ovviamente 

ha cambiato la percezione che 

abbiamo sempre avuto del nuoto e del 

nuotatore, tutto si è stravolto. Senza 

voler entrare nel merito tecnico, oggi 

tutto un modo di intendere la vecchia 

programmazione con cui si cercava il 

top del rendimento in un determinato 

periodo dell’anno che combaciava 

con gli appuntamenti più importanti 

si è ribaltato. Inutile negarlo, inutile 

nascondersi che adesso si va veloci 

sempre e comunque, quasi che il top 

si possa raggiungere in breve tempo 

a comando: non è per tutti così, ma 

l’élite mondiale sembra oramai uniformata 

su questa strada. Cosa è cambiato 

rispetto a vent’anni fa? Una risposta 

può essere certamente ricercata 

nei costumoni delle meraviglie che 

sicuramente variano di molto l’assetto 

in acqua, ragion per cui il nuoto è 

sempre più fi sico e muscolato. Il costumone-industrialone 

ha permesso 

di raggiungere vette inimmaginabili 

di record già all’Olimpiade di Pechi- 



Sport 

no, dove Phelps ha frantumato la storia 

di Spitz e di un limite che pareva 

irraggiungibile dei sette ori. Come i 

suoi record a raffi ca, che oramai non 

è più il solo a stabilire in una successione 

degna della catena di montaggio 

legata alla polverizzazione del 

cronometro: nel solo anno olimpico 

2008 sono caduti oltre 100 record del 

mondo in piscina, 54 dei quali in vasca 

lunga. 

Di questo passo entreremo sempre 

più nella zona extraterrestre del mondo 

del nuoto già raggiunta da Phelps, 

con propositi di nuotate in lunga sotto 

i 47” nei 100 stile, come ha ribadito 

il campione olimpico Alain Bernard 

in un tira e molla sui record con 

il collega australiano Sullivan. Il problema 

che questa escalation di limiti 

frantumati si concentra in un lasso di 

tempo mostruoso. Un tempo ci volevano 

anni per limare un primato, ora 

si impiegano giorni o mesi. Dove ci 

fermeremo, se ci fermeremo, e quale 

sarà il nuoto del prossimo imminente 

futuro? Perché troppi record alla 

fi ne, come dire, danno assuefazione 

a un pubblico che magari gradirebbe 

un nuoto più umano, fatto meno 

di muscoli esagerati e tutine sempre 

più spaziali. 

La Federazione mondiale nuoto 

convocherà il 20 febbraio i fabbricanti 

dei nuovi costumi, soprattutto 

l’utilizzo del poliuretano, novità introdotta 

lo scorso febbraio, che sa- 

rebbero alla base dei 55 primati battuti 

in vasca lunga e 47 sui 25 metri 

nel corso del 2008. ‘’Vorremmo arrivare 

a un accordo - spiega il presidente 

della FINA, Marculescu - 

perché lo sport resti più importante 

dell’attrezzatura. Finora sono 21 i 

fabbricanti ammessi a fornire i nuovi 

costumi agli atleti. In occasione 

della Conferenza mondiale per allenatori 

di nuoto in programma a Singapore 

il 15 e 16 gennaio 2009, organizzata 

dalla FINA e dalla WSCA 

la World Swimming Coaches Association, 

si discuterà anche di costumi 

di nuova generazione e verrà valutata 

la proposta avanzata dai tecnici americani 

che prevede in estrema sintesi 

tre concetti: limitare e defi nire le 

zone del corpo coperte, vietare l’uso 

dell’utilizzo del doppio costumone, 

12 mesi prima delle Olimpiadi omologare 

i costumi e renderli accessibili 

a tutti. Inoltre, si registra qualche malumore 

e disappunto in merito agli 

atleti che possono usufruire dei costumi 

realizzati su misura perché si 

legge che questi sfuggano eventuali 

controlli sul materiale e si presume 

che la questione terrà banco ancora 

per molto tempo. Alla conferenza di 

Singapore parteciperanno come relatori, 

per quanto riguarda la parte tecnica 

del convegno, Bob Bowman (allenatore 

di Michael Phelps), Michael 

Bohl (Stephanie Rice) e Bill Furniss 

(Rebecca Adlington).˝● 

I tanto discussi costumi della nuova generazione 

Le stelle Levea 

Q uelli di Fiume sono stati uffi cialmente 

i dodicesimi campionati 

Europei di nuoto in vasca corta, anche 

se è ormai dal 1991 che la LEN 

organizza questa competizione, che 

però nelle prime quattro edizioni si 

era svolta in due sole giornate, con un 

programma “compresso” e come tale 

non omologabile. A Fiume c’è stato 

anche il record di Paesi partecipanti, 

40 dei 51 membri della LEN, oltre 

la metà dei quali (21) hanno conquistato 

medaglie. “Questo è un segnale 

importante - ha ribadito il presidente 

Kruchten - e la conferma che il nuoto 

ha raggiunto una confortante diffusione 

anche in Europa, che si lavora bene 

e che si tiene il passo con i migliori 

del mondo”. 

La Russia ha chiuso in testa al medagliere 

con 8 ori, 2 argenti e 4 bronzi, 

davanti a Francia (7-9-4), Italia 

(5-5-8), Olanda (5-2-2), Spagna (2- 

3-2), Croazia (2-0-2), Slovenia (2-0- 

1), Germania (1-3-2), Danimarca (1- 

3-2), Austria e Ucraina (1-2-1). 

Nella classifi ca a punti per Nazioni, 

scintillante successo dell’Italia che 

si è imposta con 657,5 punti (354 uomini, 

303.5 donne), davanti a Russia 

569 (364-205), Francia 556 (252- 

304), Olanda 420 (140-280), Gran 

Bretagna 338 (177-161), Germania 

279 (160-119). Solo in due precedenti 

edizioni della manifestazione (l’ultima 

a Trieste 2005) l’Italia si era fregiata 

del primo posto nella graduatoria 

a punti per Nazioni. 

Sul piano individuale, le star della 

competizione sono stati l’astro nascente, 

il francese Amaury Leveaux 

(23 anni appena compiuti ) con quattro 

successi e altrettanti primati mondiali 

(50/100 m s.l., 50 m delfi no, 4x50 

m s.l.), e l’olandese Marleen Veldhuis 

(50/100 m s.l.e le due staffette), pure 

con un poker d’assi. La veterana (29 

anni) è molto forte in vasca corta, 

come da tradizione olandese, ma pur 

avendo vinto molte medaglie mondiali 

ed europee, nel suo palmares manca 

ancora una medaglia d’oro in una 

competizione in vasca lunga, anche se 

è detentrice del record del mondo dei 

50 s.l. (24.09).

Sport 

ux, Veldhuis, Jovanović, Rosolino, Mankoč 

Il fondo premi della LEN ( 35.000 

euro) in campo maschile è stato così 

ripartito: Amaury Leveaux (Francia) 

10.000 euro, Stanislav Donets (Russia), 

Rafael Muñoz (Spagna), Milorad 

Čavić (Serbia) e Frederick Bousquet 

(Francia) 1.500 euro ciascuno. Tra le 

donne, Sanja Jovanović (Croazia) ha 

incassato 5.000 euro, Federica Pellegrini 

(Italia) e Coralie Balmy (Francia) 

3.000, Mireia Belmonte (Spagna) 

2.000, Alessia Filippi (Italia) e Hinkelien 

Schreuder (Olanda) 1.500 euro 

ciascuna. Altri 1500 euro sono andati 

a Vitalyj Romanovich (Russia, argento 

sui 1,500 m s.l.) e Patrizia Humplik 

(Svizzera, bronzo sui 200 m dorso) , 

migliori debuttanti. 

Ricorderemo che la ragusea ventiduenne 

Sanja Jovanović era stata 

campionessa del mondo 2008 a Manchester 

nei 50 dorso (con record del 

mondo) e bronzo nei 100 dorso, sempre 

in vasca corta, bronzo nei 50 dorso 

agli Europei 2008 di Eindhoven 

poi ancora in vasca corta nel 2007 a 

Debrecen oro nei 50 dorso e argento 

nei 100. 

Tra i protagonisti degli Europei di 

Fiume, spiccano i nomi del trentenne 

napoletano Massimiliano Rosolino, 

che con il bronzo dei 200 s.l. e l’argento 

sulla doppia distanza, ha raggiunto 

quota 60 medaglie in competizioni 

internazionali. Primato, questo, 

Le star dell’Europeo: Amaury Leveaux e, sotto, Marleen Veldhuis 

di longevità agonistica e di costanza 

di rendimento ad alti livelli: nessun 

nuotatore di ogni epoca aveva mai ottenuto 

un così alto numero di trofei. 

La veneziana appena ventenne 

Alessandra Pellegrini, detentrice del 

record del mondo dei 200 e 400 s.l., 

a Costabella nei 200 metri stile libero 

ha conquistato l’oro stabilendo il 

nuovo record mondiale (1.51.85). La 

Pellegrini è l’unica nuotatrice italiana, 

ed una delle poche europee, ad aver 

infranto il record del mondo in più 

di una specialità ed è stata la prima 

italiana ad aver vinto una medaglia 

d’oro nel nuoto alle Olimpiadi, nel 

2008 a Pechino (nei 200 m stile libero). 

Inoltre, è autrice, insieme a Federico 

Taddia, del libro “Mamma, posso 

farmi il piercing?”, quel piercing con 

la sbarretta d’argento e le due sferette 

che porta nientemeno che sul capezzolo 

sinistro. Se lo era fatta fare dopo 

il record del mondo stabilito ai mondiali 

di Melbourne del 2007 nella semifi 

nale dei 200 s.l. con il tempo di 

1.56.47, battuto però meno di 24 ore 

dopo dalla rivale francese Laure Manaudou 

nella fi nale, che vedrà la veneziana 

fi nire terza. Il 13 agosto 2008 

alle Olimpiadi di Pechino la Pellegrini 

vinceva i 200 s.l. con il tempo di 

1.’54.82, riprendendosi così il primato 

mondiale. Oltre al piercing, Alessan- 

dra ha anche 5 tatuaggi, uno dei quali, 

fatto nel 2006, rappresenta l’Araba 

Fenice. È fi danzata con il collega 

Luca Marin, precedentemente partner 

dell’altra campionessa francese Laure 

Manaudou., ed ha posato in topless 

e pose sexy per il numero di giugno 

2008 di Fox Uomo. 

Infi ne c’è il trentenne lubianese 

Peter Mankoč, protagonista dei massimi 

eventi in vasca corta, a Fiume 

ha ottenuto un primato diffi cilmente 

eguagliabile in futuro.Nei 100 misti 

ha conquistato il titolo europeo 

per la nona volta consecutiva (2000- 

2008). Questa incredibile striscia vincente, 

per tre volte lo ha visto ripetere 

lo stesso tempo (53.05) ed in un’occasione 

(2003) ha dovuto condividere 

il titolo ex-aequo con Jani Sievinen. 

Inutile sottolineare che l’oro di Fiume 

gli è valso anche il primato europeo 

(51.97). “Non intendo ancora fermarmi 

- ha ribadito con fermezza dopo 

l’Europeo - perché voglio raggiungere 

il numero tondo di corone europee, 

dieci!”. 

La Slovenia a Fiume ha conquistato 

anche un altro oro, con il sorprendente 

capodistriano venticinquenne 

Matjaž Markič, primo nei 50 

rana, disciplina che ha visto sul podio 

anche il suo connazionale Emil 

Tahirovič.˝● 


Panorama n. 1 

IN PRIMO PIANO: Governo, ci siamo anzi ci risiamo 

Prime battute formali a segnare l’inizio della nuova legislatura 

- Qualche sacrifi cio in cambio di alcune garanzie Signifi 

cativo il peso delle minoranze nazionali, italiana compresa, 

nelle trattative per il nuovo Governo croato - Estro e talento, 

simpatia e coraggio Ultimo applauso per Galliano Pahor, 

l’attore dello Zajc scomparso prematuramente - ATTUALI- 

TÀ: Presidenza slovena UE, Napolitano primo ospite importante 

Il Paese intende lasciare la propria impronta, in particolare 

nella gestione dell’ultima grande crisi post-jugoslava, 

quella del Kosovo - PERSONAGGI: La mia è una fortunata 

duplicità Silvio Ferrari, affermato scrittore e traduttore 

delle lettere croate in italiano - TEATRO: Una fi nestrella per 

salvare il nostro modo di essere Il Signor Bonaventura, DI, 

esperienze di palcoscenico e di vita: ne parliamo con il regista 

triestino Giorgio Amodeo - SOCIETÀ: ”Nella squadra 

dei demolitori ho lavorato anch’io” Rifl essioni indotte dal 

susseguirsi di riti e cerimonie per l’abbattimento del confi ne 

alle spalle di Trieste - CINEMA E DINTORNI: ”Leoni per 

agnelli” a far ordine nel “Paranoid Park” Gus Van Sant e 

Robert Redford con due pellicole che toccano i nervi scoperti 

della società americana - ARTE: L’attrattiva delle “coppe 

da cui sgorga la vita” Il seno femminile è stato fi n dalla preistoria 

oggetto di un particolare interesse artistico - MUSICA: 

”Azzurro” batte “Volare”, “‘O sole mio” solo quarto Le 

canzoni italiane più cantate nel mondo in base ad un sondaggio 

on line realizzato dalla Società “Dante Alighieri”- Händel 

in Italia, favori e lodi Viaggio “storico” nella riproduzione 

dei suoni - ITALIANI NEL MONDO: L’anno delle “riforme 

di sistema” Gli auguri del vice ministro agli Esteri per i 

connazionali nel mondo - MADE IN ITALY: ICE: un 2007 

di importanti risultati Frutto del dinamismo dell’imprenditoria 

italiana su tutti i mercati esteri - REPORTAGE: Uno sperone 

di sabbia nel mare Sansego, un piccolo miracolo della 

natura nell’arcipelago dei Lussini - SCUOLE: Quella sorprendente 

mattinata d’autunno I temi degli alunni dei nostri 

istituti medi elaborati alle gare di lingua italiana - SPORT: 

Tra bilanci e sogni di gloria Vincenti e perdenti dell’anno 

passato, i protagonisti più attesi del 2008 - Classe e armonia 

per un salto nell’oro ma il 2,10 non è un’ossessione... Atletica 

leggera, calcio, pallanuoto, nuoto, alpinismo hanno tenuto 

alta la bandiera croata nel corso del 2007: su tutti campeggia 

il nome della spalatina Blanka Vlašić - Un anno di calcio 

europeo dalla a alla zeta - ANIMALIA: Il Leone, re degli 

animali, simbolo del sole e dell’oro - MULTIMEDIA: I 

fl op informatici del 2007 - IL CANTO DEL DISINCANTO: 

Sessantotto e Settantasette, un amaro amarcord. 


IN PRIMO PIANO: Prezzi e infl azione, che carnevale 

Una serie di misure parziali e controverse sta dando i suoi nefasti 

frutti - ATTUALITÀ: Squilibri globali e crisi economica 

L’impennata dei prezzi e l’aumento del tasso infl atorio preoccupano 

la Croazia - Napolitano: l’Italia vi ringrazia Nel corso 

della visita a Lubiana il Presidente italiano ha incontrato la 

CNI - RICORRENZE: Latte nero mattino, pomeriggio, sera 

Giorno della Memoria: ricordare e rifl ettere per prevenire razzismo 

e crudeltà - Volti, voci e gesti di una forte tensione creativa 

Il Teatro e la CNI ricordano con dolore la fi gura della 

grande attrice Gianna Depoli, spentasi all’età di 83 anni 

- ANNIVERSARI: La morale non fornisce ricette semmai 

pone domande Simone de Beauvoir, a cent’anni dalla nasci- 


Il sommario 2008 

ta scandalizza ancora - SOCIETÀ: Claudia Cardinale, sono 

passati quarant’anni A Trieste caldo incontro con una delle 

più signifi cative interpreti della cinematografi a italiana - In arrivo 

pure i ladri d’importazione Le Questure dalmate denunciano 

il problema e si organizzano - MADE IN ITALY: Un occhio 

attento verso i Balcani Ancona sarà in permanenza sede 

dell’Iniziativa Adriatico Ionica - CINEMA E DINTORNI: Sessualità, 

ovvero la prova dell’amore per l’altro Una conferma 

ed una sorpresa: “Lussuria”, diretta da Ang Lee, e “Irina Palm”, 

fi rmata da Sam Garbarski - ARTE: Una giuria incompetente 

e faziosa... Muggia: mostra antologica dedicata al versatile 

e polemico Giuseppe Negrisin - TEATRO: ”Con Dramma 

Italiano fi nalmente mi sono messo alla prova” La carriera, 

la crescita artistica, le passioni di Mirko Soldano, l’attore emiliano 

vincitore del Premio Brumini 2007 allo Zajc di Fiume - 

DALL’ARCHIVIO DI GIANFRANCO ABRAMI: Le immagini 

dell’Istria nel cuore - LIBRI: In ginocchio! non alzare la 

testa! “La memoria di Goli Otok - Isola Calva” di Luciano Giuricin 

- ITALIANI NEL MONDO: Referendum abrogativo su 

tre quesiti Il voto dovrà avvenire tra il 15 aprile e il 15 giugno 

prossimi - MUSICA: ”Nel blu dipinto di blu” cinquant’anni 

di successi in Italia e nel mondo Composta nel 1958 da Modugno 

e Migliacci, cantata dallo stesso Mimmo e Johnny Dorelli, 

vinse il Festival di Sanremo e si classifi cò terza all’Eurofestival 

- SPORT: Slovenia 2008, molti auspici per Pechino 

Quattro campioni del mondo, alcuni insperati ritorni e conferme 

ad altissimo livello, ma anche due casi di doping - Natale 

con i tuoi, S. Stefano con Duilio Loi Il grande pugile triestino, 

negli anni ‘50 e ‘60 era stato popolare quanto il Milan di Gre- 

No-Li e Fausto Coppi - Brazileirao, dramma Corinthians La 

gloriosa squadra, 97 anni di vita, retrocessa per la prima volta 

in Serie B - ANIMALIA: La tartaruga: simbolo più antico 

della terra - MULTIMEDIA: Upgrade fai da te - IL CANTO 

DEL DISINCANTO: Ricordare per avanzare insieme. 


IN PRIMO PIANO: Ricordo condiviso? No, dimezzato 

La ricorrenza ha riproposto l’ennesimo sconfortante scenario 

- Sottile linea tra memoria e oblio Echi, rifl essioni e considerazioni 

dopo la Giornata del Ricordo 2008 - ATTUALITÀ: 

Le catastrofi non conoscono confi ni Incendio “Und Adriyatik”: 

brutto scivolone degli organi competenti - PERSO- 

NAGGI: Da bambino a Bari sentivo dire hiljada, heftino... 

Lingua e letteratura italiana a Banja Luka: il dipartimento è 

diretto dal prof. Danilo Capasso - SOCIETÀ: Emigrazione: 

silenziosa rivolta contro i soprusi Italia ieri e oggi, ovvero 

le conseguenze della perseverante tracotanza di chi detiene il 

potere - CINEMA E DINTORNI: Il ‘68 è stato un fallimento 

senza proseliti? Scarse le conoscenze del quadro reale entro 

cui si mosse in quell’epoca la società italiana - MOSTRE: 

Macchie che da lontano appaiono perfette... Alle Gallerie 

dell’Accademia di Venezia “L’ultimo Tiziano e la sensualità 

della pittura” - ARCHITETTURA: Edilizia, responsabilità 

da condividere con urbanisti, politici e autorità Alla 

Mostra annuale della Società degli Architetti dell’Istria (DAI- 

SAI) - MADE IN ITALY: Per gli amanti delle piante “Ortogiardino” 

in programma a Pordenone Fiera dall’1 al 9 marzo 

- ITALIANI NEL MONDO: Anticipazione degli assegni 

di solidarietà A detta del viceministro Danieli si tratta di un 

contributo per gli indigenti ultrasessantacinquenni - REPOR- 

TAGE: Villas Aurea: la zona dell’ottimo vino A Kutjevo e 

dintorni benché nella Slavonia centrale i vigneti si trovino in 

collina - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: ”Zugando e 

favelando” di Lidia Delton - LIBRI: Dalle diversità nascono

splendide pagine di vita Letteratura CNI: uscito dalle stampe 

“Il monopattino e la bambola di pezza” di Isabella Flego - 

PUBBLICAZIONI: Le città, sede d’incontri e scontri Tema 

di centro del più recente numero de “La battana” - MUSICA: 

Un gradito ritorno: Led Zeppelin, colossi del rock La popolarissima 

band britannica, nata nel 1968 e scioltasi nel 1980 

- Händel, mestiere e fantasia Viaggio”storico” nella riproduzione 

dei suoni - SPORT: Tennis, piccoli belgradesi crescono 

Novak Đoković, Ana Ivanović e Jelena Janković ai vertici 

mondiali - Sudafrica, la fratellanza del rugby Dopo il capitano, 

gli Springboks hanno anche il primo allenatore di colore 

- ANIMALIA: La colomba: simbolo della Grande Madre 

- .MULTIMEDIA: Upgrade fai da te (2) - IL CANTO DEL 

DISINCANTO: Basaglia contro Pluto, Mete e Apedia. 


IN PRIMO PIANO: La fabbrica dei falsi invalidi Sconvolgenti 

i primi dati di cui sono venuti in possesso gli inquirenti 

- ATTUALITÀ: Grande uomo della transizione soft La 

scomparsa di Janez Drnovšek, politico sloveno atipico, realista, 

equilibrato - DOSSIER 2008 KOSOVO INDIPENDEN- 

TE: Indipendenza, schiacciante il peso dei vincoli Il politologo 

Emilio Cocco analizza la vicenda Kosovo e le sue ripercussioni 

sui futuri equilibri regionali ed europei - INTERVISTE: 

Due volti di un’unica sconvolgente tragedia A colloquio con 

Milan Rakovac di cui il Dramma Italiano mette in scena “’Riva 

i druzi” - CINEMA E DINTORNI: Caos Calmo, troppo marcata 

la rinuncia al vissuto Proiezioni, valutazioni dei giurati 

e premi: dalla rassegna triestina di gennaio al Festival di Berlino 

- MOSTRE: Le nostalgie e lontane memorie di Marc 

Chagall Esposizione di punta fra le quattro che in questi giorni 

si possono visitare a Zagabria - PERSONAGGI: Antartico, 

il regno della bellezza assoluta Andar per monti, ghiacci, deserti, 

grotte, superfi ci e fondali marini con l’alpinista e documentarista 

spalatino Stipe Božić - ITALIANI NEL MONDO: 

Votate per non essere più cittadini di serie B Messaggio di 

Mirko Tremaglia agli italiani che vivono all’estero - MADE IN 

ITALY: Un vero e proprio festival del mare Dall’8 al 16 marzo 

la settima edizione del Salone nautico di Venezia - REPOR- 

TAGE: Alta Badia il paradiso degli sciatori Oltre 1200 chilometri 

di piste sparse sulle Dolomiti per gli amanti degli sport 

invernali - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: ”Panorama 

ristretto” di Ester Barlessi - .LIBRI: Nessuno capiva che era 

la fi ne “Nato a Fiume - Memorie di un ottuagenario” di Francesco 

Gottardi - Santarcangeli? Risparmiati i soldi del libro 

Raccolte in volume da Bruno Rombi le lettere scritte da Enrico 

Morovich all’amica Carmen Saulig - MUSICA: Amy Winehouse, 

regina turbolenta e maledetta Cinque Grammy alla 

ventiquattrenne cantante retro-soul inglese, voce potente quanto 

la sua passione per la droga - Primi dialoghi fra coro e solisti 

Viaggio”storico” nella riproduzione dei suoni - SPORT: 

Dollari, football e show tutto in un colpo solo Il Super Bowl 

negli USA è il più importante evento dell’anno - L’amaro addio 

di Maurice Greene Iridato e olimpico, lo statunitense è 

stato anche primatista mondiale dei 100 m - .I Faraoni ancora 

sul trono d’Africa La nazionale di calcio dell’Egitto ha bissato 

il successo ottenuto due anni fa - ANIMALIA: Il falco solare 

trionfa sul male - MULTIMEDIA: Upgrade fai da te (3) 

- IL CANTO DEL DISINCANTO: ZERP, esercitazione alla 

vita europea. 


IN PRIMO PIANO: ZERP, ovvero a pesci in faccia Opinione 

pubblica umiliata e offesa alla TV sulla spinosa questio- 


ne - ETNIA: Diritto acquisito salvato in extremis Lubiana: 

la legge sulla toponomastica nei territori misti infuoca il Parlamento 

- ATTUALITÀ: Croazia, indietro tutta: ZERP rinviata 

La zona non verrà applicata sino all’ingresso del Paese 

nell’Unione Europea - Solo una questione di politica interna? 

Il dramma dei cancellati in Slovenia non è stato ancora risolto 

- SOCIETÀ: Sotto l’altare la pietra del Trentino Visita 

alla piccola comunità che vive da quasi un secolo e mezzo a 

Štivor - Splendida la natura è l’uomo che latita Chiaroscuri 

di un breve viaggio nei mesi invernali sulla costa e sulle isole 

dell’Adriatico - Così noi dell’ex Jugoslavia ci siamo arresi a 

Trieste Amarcord di due mondi geografi camente molto vicini 

e ideologicamente tanto distanti - CINEMA E DINTORNI: 

Dai Coen alla Christie qualche statuetta sbilenca Poco intense 

le luci e molto più estese e spesse le ombre nell’attribuzione 

dei Premi Oscar - ARTE: Quel Caravaggio è da tempo 

una vera persecuzione Dalla Roma di oggi alla Jugoslavia 

di ieri, gli echi di un rapporto del tutto personale - MUSICA: 

Sanremo 2008, un autentico “Colpo di fulmine” Le solite 

polemiche come contorno del Festival della Canzone Italiana, 

vinto da un doppio misto italo-argentino - Fu voce cara 

non solo ai melomani Addio a Giuseppe Di Stefano, grande 

erede della tradizione lirica italiana - MADE IN ITALY: La 

più grande rassegna dei vini Salone internazionale dal 3 al 

7 aprile prossimi a Verona fi ere - ITALIANI NEL MONDO: 

Sanatoria degli indebiti nei confronti dell’INPS Lo chiede 

l’ENAS-UGL Germania ma anche tutti gli altri al prossimo 

Governo - REPORTAGE: La tradizione cucita sulle bambole 

La passione per i costumi popolari di Petrica Podda di 

Lussinpiccolo - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: ”Panorama 

ristretto” (2) di Ester Barlessi - SPORT: Calciofollia, 

quando la violenza va in campo Il brasiliano con passaporto 

croato dell’Arsenal, Eduardo da Silva, ultima vittima del gioco 

sempre più cattivo - ANIMALIA: Il pavone è il simbolo 

del sole che sorge MULTIMEDIA: Upgrade fai da te (4) - 

IL CANTO DEL DISINCANTO: ’Riva i druzi, adio Pola. 


IN PRIMO PIANO: Nulla di nuovo sul confi ne occidentale 

La decisione slovena di accettare ai valichi solo le nuove 

carte d’identità - ATTUALITÀ: Niente più pedaggi arriva 

la vignetta Carte d’identità e bollini, tante novità per chi 

si reca in Slovenia - E ad aprile due nuovi capitoli Entro 

il 2009 la Croazia spera di chiudere i negoziati di adesione 

all’UE - Riforme e corruzione i due grandi nodi da risolvere 

Trieste: convegno per discutere l’ingresso della Croazia 

nell’UE - SOCIETÀ: Amianto nel Monfalconese: due morti 

al mese Gli indici superano di alcune volte i parametri accettati 

a livello medico internazionale - Oggetti che esprimono 

una storia millenaria Reperti storici: la passione del 

neresinotto Ivo Rušin - TEATRO: Il cognome Brumini non 

è un peso ma una ricchezza Il musical “Nunsense” sta riscuotendo 

grandi consensi a Fiume: tra le protagoniste anche 

la giovane attrice del DI - Il mestiere dell’attore? Passione e 

magia Leonora Surian, fi glia d’arte, è stata una delle brillanti 

protagoniste di “Nunsense” - ARTE: Su quei cartelloni è impressa 

la nostra gioventù Al Civico di Fiume la prima mostra 

museale delle “presentazioni cinematografi che” di Willy 

Stipanov - “Mi piacerebbe che uscissero dalla mostra piangendo...” 

Ettore Sottsass non ha potuto vedere l’esposizione 

con cui Trieste gli ha reso omaggio - CINEMA E DINTOR- 

NI: Squallida e triste storia non solo americana In “Onora 

il padre e la madre” tragedie e delitti di famiglia raccontati dal 

maestro Lumet - REPORTAGE: Portiamo la primavera in 




casa Grande successo della quarta edizione di “Pollice verde” 

alla Fiera dei fi ori a Gorizia - LETTURE ISTRIA NOBILIS- 

SIMA: ”Il punto di ritorno” di Marco Apollonio - ITALIA- 

NI NEL MONDO: Italiani all’estero non così interessati al 

voto Bassi i dati dell’affl uenza alle urne di Germania, Francia 

e Spagna - MADE IN ITALY: È ancora conveniente investire 

in cina ed Est Europa Secondo una graduatoria elaborata 

da Assocamerestero su dati provenienti da 48 Paesi - MU- 

SICA: Dario Marianelli sulla scia di Piovani e Morricone 

Pisano 45.enne trapiantato a Londra, è stato il terzo italiano 

a vincere l’Oscar per la migliore colonna sonora - Alleluja, 

nuovo, travolgente incanto Viaggio “storico” nella riproduzione 

dei suoni - SPORT: Pechino, nuove ombre sui Giochi 

Terrorismo e diritti umani: scenario problematico a cinque 

mesi dalle Olimpiadi - Bode Miller, genio sregolatezza e 

lingua lunga Doppietta americana nella Coppa del Mondo di 

sci alpino: non succedeva da venticinque anni - ANIMALIA: 

Il cervo è il simbolo della guida verso la luce - MULTIME- 

DIA: Upgrade fai da te (5) - IL CANTO DEL DISINCAN- 

TO: Cronache (politiche) dall’altro mondo. 


IN PRIMO PIANO: Battaglione italiano perché quel 

veto? Il contrasto sul “Budicin” fa riemergere dimenticati corsi 

sotterranei - ETNIA: L’Antologia della nostra creatività 

Istria Nobilissima: presentato il volume della 39.esima edizione 

- Il contributo della CNI alla crescita del territorio 

L’ambasciatore italiano Alessandro Pignatti Morano di Custoza 

in visita a Fiume, Pola e Rovigno - Attività minoritaria: 

apprezzamento di Baluh Aumentano i fi nanziamenti erogati 

dal Governo sloveno - ATTUALITÀ: Bush garantisce: nessuno 

vi toglierà la libertà Al Summit di Bucarest la Croazia 

invitata ad aderire alla NATO - Rehn: i negoziati avanzano, 

ottobre tappa cruciale Il Ministro degli Esteri croato in visita 

a Bruxelles - DOSSIER DEPRESSIONE: Sono indifferente 

a tutto, non ho nessuna voglia di vivere La patologia 

può avere un effetto altamente distruttivo della vita psichica 

del soggetto che ne è affetto - SOCIETÀ: Istria: i giusti valori 

hanno troppo poco seguito Rifl essioni indotte dal convegno 

su un tema oggi passato in sott’ordine senza alcuna giustifi 

cazione - TEATRO: Umago, la “Settimana” coglie subito 

nel segno Alla prima edizione della manifestazione premi 

della giuria alla Đorđević e “Musineri”, quello del pubblico 

a Sokolović - CINEMA E DINTORNI: Ricominciare, magari 

con un pizzico di fi losofi a “Tutta la vita davanti”, di Paolo 

Virzì, una delle più valide pellicole della stagione - MO- 

STRE. Barbara l’arte, ma espressione di un’alta civiltà A 

Palazzo Grassi in visione 1700 oggetti nati tra le campagne 

di Cesare e il secondo millennio - ITALIANI NEL MONDO: 

Certifi cazioni e anagrafi online Entro il 2009 per tutti i cittadini 

che risiedano in Paesi terzi - REPORTAGE: Castelvenere, 

la culla dell’asparago selvatico Per l’undicesimo anno 

di fi la il Buiese ha organizzato con successo la “Sparisada” - 

LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: ”Era peggio delle torture”(1) 

di Gino Sirola - PUBBLICAZIONI: I convegni e 

la nostra letteratura “La battana” n. 165: occhio sempre attento 

alla creatività CNI - LIBRI: “Se xe complicado, i me lo 

plozca sempre a mi” “Come parlavamo” di Francesco Gottardi: 

le parole straniere che sono entrate nel dialetto fi umano 

- MADE IN ITALY: Progetto transnazionale Presentato il 

nuovo programma di cooperazione nel Mediterraneo - MU- 

SICA: Pirateria, ultimo freno allo sviluppo del digitale Il 

mercato si apre a nuovi modelli di business: autentico boom 

su cellulari e web, vendita in aumento del 40 p.c. .- Sonata, 

tra barocco e classicismo Viaggio “storico” nella riproduzione 

dei suoni - SPORT: L’insostenibile leggerezza del morire 

sui campi di calcio Nuovi interrogativi su prevenzione e misure 

di sicurezza dopo il decesso del 25.enne giocatore dello 

Zadar, Hrvoje Ćustić - Matošić e Mitić, addio a due grandi 

- ANIMALIA: Il candido cigno, unione di luce ed ombra 

- MULTIMEDIA: I pesci d’aprile di Google - IL CANTO 

DEL DISINCANTO: Io ho un sogno, senza vitamine - Se 

non è buono che gusto c’è? Ad Abbazia la seconda edizione 

di “Coffeebreak”. 


IN PRIMO PIANO: Basta solo riempirsi la pancia? Certe 

dichiarazioni, non c’è dubbio, possono venire solo dai politici 

- ETNIA: Frattini riconferma il sostegno Sollecito e 

beneaugurale incontro con i vertici CNI prima della nomina - 

ATTUALITÀ: Il prezzo del petrolio alle stelle, incombe il 

rischio povertà Contrastare la crisi alimentare aumentando la 

produzione di OGM? L’Europa fermamente contraria - ELE- 

ZIONI ITALIA: Le molteplici sfi de del terzo governo Berlusconi 

Maggioranze solide sia alla Camera che al Senato, 

ora il Pdl deve realizzare le promesse - SOCIETÀ: Viaggiare 

è bello. viaggiare in treno è meglio Nonostante l’aereo, le 

comode autostrade e le automobili sempre più veloci e sicure, 

il fascino della ferrovia resiste - TEATRO: L’irresponsabilità 

è parte del piacere di ogni arte Tappa fi umana per il regista 

lubianese Vito Taufer, noto ed affermato innovatore della 

scena slovena contemporanea - LETTERATURA: Utopia: la 

fede nella possibilità di migliorare il mondo Dalla scoperta 

del mondo con la lettura del primo libro al Premio Asturias: 

Magris racconta il suo mondo letterario e civile - CINEMA E 

DINTORNI: Quando il ritorno a casa si rivela un disastro 

In “Tutta una vita davanti” di Gianni Zanasi ottimo spaccato 

della disastrata realtà italiana contemporanea - ARTE: Realtà 

e fantasia rifl esse nello Specchio di Alice Esaurite le tappe di 

Pola e Albona, approda a Fiume il singolare progetto espositivo 

della fotografa triestina - REPORTAGE: Korkyra Melaina 

l’isola del vino Meta del turismo per le sue baie sconosciute, 

il buon pesce e la “bevanda degli Dei” autoctona - LETTU- 

RE ISTRIA NOBILISSIMA: (2) di Gino Sirola - ITALIANI 

NEL MONDO: È Leopardi il poeta più amato Lo rivela 

il sondaggio mensile proposto dal sito Internet della Società 

Dante Alighieri - MADE IN ITALY: Aprilia best street bike 

2008 Ancora un riconoscimento per la casa produttrice veneta 

con la Shiver SL 750 - MUSICA: Star in fuga e le major 

del disco vanno in crisi Internet riconfi gura l’assetto del 

mercato mentre tra i formati digitali si assiste all’affermazione 

dell’MP3 - SPORT: L’impronta croata sul Mondiale dei 

record Diciotto record del mondo migliorati e altrettanti limiti 

europei agli iridati in vasca corta di Manchester - Costumi 

LZR, è doping tecnologico? Roventi polemiche sui presunti 

vantaggi del rivoluzionario prodotto Speedo - ANIMALIA: 

L’asino, forma primordiale dell’ascesa e della caduta - 

MULTIMEDIA: Un computer più scattante? Basta saperlo 

mettere a punto (1) Suggerimenti e trucchi per rendere più 

veloce e mantenere in forma il proprio sistema operativo - IL 

CANTO DEL DISINCANTO: Aprile, non ti stupire. 


IN PRIMO PIANO: SDP, un fedele specchio dei tempi 

Primi bilanci dopo la votazione per il rinnovo delle cariche 

- ETNIA: Una vita dedicata alla CNI Il Premio Città di 

Pola 2008 a Claudia Milotti - ATTUALITÀ: Boris Tadić non 

avrà vita facile Serbia: gli europeisti ora cercano un partner

affi dabile - SOCIETÁ: Stanno arrivando. siamo preparati? 

Ginnasiali e studenti in piazza costringono il ministro alla 

ritirata - Anche le rivoluzioni hanno bisogno della bellezza 

Rifl essioni indotte da un soggiorno a Bari nell’ambito della 

collaborazione fra i centri adriatici e mediterranei - ETNIA: 

Cittanova, chi va piano va sano e va lontano Alla Comunità 

degli Italiani di Via del Mulino i lavori di ristrutturazione sono 

ormai nella fase di rifi nitura - TEATRO: Venezia, tre ore nel 

nome di Držić A cinquecento anni dalla nascita happening 

coinvolge croati e italiani - Cultura è guardare il mondo 

con occhi diversi L’autore, attore e regista ligure Pippo Delbono, 

grande protagonista del XV Festival delle piccole scene 

di Fiume - CINEMA E DINTORNI: Bambini: eterni lo svilimento 

e l’oppressione “Il cacciatore di aquiloni” di Khaled 

Hosseini e “Juno” dell’esordiente Jason Reitman - Emotivo e 

coinvolgente il giapponese Norihiro Autore di spicco in visione 

alla decima edizione del Far East Film Festival di Udine 

- ARTE: L’Apoxyomenos presto a Lussino Fiume, magnifi 

ca l’accoglienza alla splendida opera in bronzo - ITALIA- 

NI NEL MONDO: Più fatti e meno demagogia L’onorevole 

Aldo Di Biagio in un’intervista al settimanale “La Pagina” di 

Zurigo - REPORTAGE: L’entroterra istriano sconosciuto 

Vino e prosciutto affi ancati a mare e spiagge: per la regione 

è l’abbinata vincente - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: 

”Il punto di ritorno” di Marco Apollonio - LIBRI: Attaccati 

a ‘sti posti come pantalene Sergio Draghicchio: “Tra Pola e 

Sissan, ricordi d’infanzia de un muleto” - MADE IN ITALY: 

La ricchezza di spirito è anche ricchezza del corpo Si è 

svolta a Forte Marghera la quarta edizione di “Nature, Fiera 

del naturale e del benessere” - MUSICA: C’è chi sta meglio 

solo, nell’ombra. come Mina Cinquant’anni di carriera 

e oltre cento album - SPORT: Con Modrić, Pirlo e Gattuso 

la squadra è fatta L’Italia si è lasciata sfuggire il talentuoso 

centrocampista della Dinamo - Voglio una vita spericolata, 

voglio una vita come quelle dei fi lm La disavventura di Ronaldo 

con il trans, è soltanto l’ultima bravata - ANIMALIA: 

Il dilemma capra: è un angelo o un diavolo? - MULTIME- 

DIA: Un computer più scattante? Basta saperlo mettere 

a punto (2) Suggerimenti e trucchi per rendere più veloce e 

mantenere in forma il proprio sistema operativo - IL CANTO 

DEL DISINCANTO: Il fi ore del bambino di Saramago. 


IN PRIMO PIANO: Portaborse dell’informazione 

Come ci è stato presentato alla Tv lo scontro fra Jeremić e 

Jandroković - ETNIA: Arcobaleno, palestra di sapere e di 

democrazia Il giornalino giunto al traguardo dei 60 anni: parla 

Tiziana Dabović, caporedattore responsabile - ATTUALI- 

TÀ: Carta stampata, il futuro nell’approfondimento Identità 

e strategie della comunicazione: in Croazia le tirature dei 

quotidiani aumentano e i pubblicitari sorridono - DOSSIER 

STORIA: Fiume 1920: fra ideali e politica autoritaria La 

posizione del sindacalismo di sinistra, rivoluzionario, nei discorsi 

di Alceste de Ambris al Teatro Fenice - INTERVISTE: 

Area connotata da profondi e articolati valori Stelio Spadaro 

ha curato “La cultura civile della Venezia Giulia: un’antologia. 

1905-2005” - SOCIETÀ: Ai margini dell’oclocrazia? 

Il regime democratico Rifl essioni “d’alta quota” indotte 

dagli sviluppi assunti al giorno d’oggi dalla vita politica - CI- 

NEMA E DINTORNI: La pelle e il sudore di una quotidiana 

apocalisse Il gran premio speciale della giuria al Festival 

di Cannes è andato al fi lm italiano “Gomorra” di Matteo 

Garrone - ARTE: L’umile scalpellino divenne celebre architetto 

Cinquecento anni fa a Padova nasceva Andrea di Pietro 


della Gondola, ovvero il Palladio - ITALIANI NEL MONDO: 

On line i servizi consolari italiani Ogni cittadino dal 2009 

avrà un user ID e una password - MADE IN ITALY: Nuovo 

programma IPA-Adriatico Presentato a Tirana in Albania 

un progetto di cooperazione transfrontaliera - REPORTAGE: 

Un piccolo specchio d’acqua azzurra La riserva naturale del 

Lago di Cornino in Friuli ed il Progetto grifone - LETTURE 

ISTRIA NOBILISSIMA: ”Come usano gli zingari così oltrepasserò 

la vita” di Doriana Segnan - LIBRI: “(1914-2006) 

Donne di frontiera”: quel che la storia ha ancora da dirci 

Vita, società, cultura, lotta politica e molta presenza istriana 

nel territorio del confi ne orientale italiano nei racconti delle 

protagoniste - MUSICA: Frank Sinatra, “voce” da un miliardo 

di dischi Dieci anni fa moriva uno dei più grandi e più 

discussi cantanti: in 63 anni di carriera non è mai uscito di 

scena - La lenta crescita creativa di Haydn Viaggio “storico” 

nella riproduzione dei suoni - SPORT: Sportbusiness, 

incassi record: UEFA, sì profi t! Dopo i mondiali di calcio e 

le Olimpiadi, l’Europeo 2008 sarà il terzo avvenimento sportivo 

più seguito al mondo - Bilić: per la Croazia nuove, fondate 

speranze - Germania favorita Spagna e Italia a ruota 

- AUTO D’EPOCA: L’automobilismo sportivo in... rosa 

- ANIMALIA: La rana, il simbolo della fertilità e rigenerazione 

- MULTIMEDIA: Windows Vista Service Pack 1, 

tutte le novità Ad un anno dal suo lancio ecco il primo grande 

aggiornamento secondo Pc Word - IL CANTO DEL DISIN- 

CANTO: Accesso alla memoria off limits. 


IN PRIMO PIANO: Mazzate a chi crede nell’onestà 

L’aggressione al giornalista Dušan Miljuš spia di un diffuso 

cancro sociale - ATTUALITÀ: Zagabria si interroga sul nucleare 

L’incidente nella centrale slovena di Krško apre nuove 

polemiche - CNI, fattore d’unione tra i due paesi La 

Giornata della Repubblica italiana è stata festeggiata anche 

a Fiume, in Istria, in Dalmazia e in Slovenia - CULTURA E 

IDENTITÀ: Sua maestà il moretto “specialità” tutta fi umana 

Spettacolare viaggio nei segreti di un monile che non 

muore mai, mentre il libro dell’Edit va a ruba - SOCIETÀ: 

Quando la crescita è negazione dello sviluppo Le tesi del 

sociologo Giuseppe De Rita sono degne di una profonda e 

accurata rifl essione - INTERVISTE: Dramma Italiano, forse 

troppo solo e un po’ trascurato Valutazioni e considerazioni 

di Laura Marchig alla fi ne del mandato quadriennale 

di direttrice della nostra Compagnia di prosa - CINEMA E 

DINTORNI: Una storia surreale confermata dalla realtà 

“Il Divo” di Paolo Sorrentino, incentrato su Andreotti, Premio 

della Giuria al festival di Cannes - ARTE: Arturo Fittke, pittore 

della tristezza e malinconia Al Sartorio mostra permanente 

delle opere che compongono la collezione Carlotta Piperata 

Rebecchi - ITALIANI NEL MONDO: Quanto prima 

una sanatoria per gli indebiti L’INPS chiede ai pensionati 

all’estero la restituzione di somme talvolta ingenti - MADE 

IN ITALY: Rush fi nale del progetto Adrieurop Prioritaria la 

costituzione di un archivio informatico per dati e beni culturali 

- REPORTAGE: Il Palio delle Città del vino Gara con le 

botti a Verteneglio alla 24.esima Festa della malvasia istriana 

- LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: ”La danza del mare” 

(1) di Nicolò Giraldi - PUBBLICAZIONI: Michelstaedter, 

una morte precoce La saggistica al centro del n. 166 de “La 

Battana”, da poco uscita dalle stampe - CULTURA: Da piccolo 

andavo a Fiume... Scomparso Ferenc Fejtö, una delle 

menti più illuminate del suo secolo - MUSICA: L’artista 

che ha messo il rock dentro il rock’n’roll Addio al 79.enne 




cantante, chitarrista e compositore statunitense Bo Diddley, 

un innovatore, forse il primissimo crossover - W. A. Mozart, 

la perfezione Viaggio “storico” nella riproduzione dei suoni 

- SPORT: EURO 2008: sarà il torneo più ricco della storia 

- Infortuni, si allunga la lista degli assenti di lusso - A chi 

porterà fortuna il 13? - I top ed i fl op pallonari d’Europa 

Molte sorprese, alcune conferme e tante delusioni al termine 

di un’intensa stagione - ANIMALIA: Anatra, la generosa 

benefattrice - MULTIMEDIA: Windows Vista Service 

Pack 1, tutte le novità Ad un anno dal suo lancio ecco il primo 

grande aggiornamento secondo Pc Word (2) - IL CANTO 

DEL DISINCANTO: Dei Rom, del buon senso e di varie 

ipocrisie. 


IN PRIMO PIANO: Tornata l’usuale anomala normalità 

Conclusa la parentesi dettata dall’euforia per gli Europei 

di calcio - DOSSIER CAROVITA: Un futuro di rinunce e 

disagi, come rimediare? L’impennata dei prezzi al dettaglio 

ed il caro petrolio mettono in ginocchio le famiglie in Croazia 

- ATTUALITÀ: Croati e musulmani a Mostar nemici 

come prima In tempo di Europei di calcio, la partita con la 

Turchia è diventata un pretesto per nuovi scontri tra etnie - Un 

decentramento all’insegna della polemica Disertato il referendum 

consultivo sul futuro assetto territoriale che si vuol 

dare alla Slovenia - PUBBLICAZIONI: Liceo, un emblema 

della fi umanità Uscito dalle stampe il nuovo, corposo numero 

de “la Tore” - AVVENIMENTI: Salvare il dialetto, la nostra 

radice A Montegrotto Terme il 46.esimo Raduno degli 

Esuli quest’anno a giugno - SOCIETÀ: Ayuub, il villaggio 

della solidarietà Il 4 luglio riceverà il premio Langer, riconoscimento 

a chi opera per il bene dell’umanità - CINEMA E 

DINTORNI: Un paese che muta ma in quale direzione? “Il 

resto della notte” di Francesco Munzi, quarta pellicola italiana 

presentata a Cannes - ARTE: Tra forme plastiche e fascinoso 

gioco pittorico Con una vasta personale Gualtiero Mocenni 

si è presentato per la prima volta dinanzi al pubblico di Fiume 

- SPORT - EURO 2008: Croazia, da mattatrice a vittima 

Sfortunata uscita ai quarti di fi nale dell’Europeo per la 

squadra di Slaven Bilić - Obiettivo Mondiali, Lippi è pronto 

Italia: il ct uscente Roberto Donadoni ha perso la scommessa 

con se stesso - Europeo sempre più... globale e tanto 

brasiliano - Slaven Bilić: “Quei due minuti un cruccio 

per il resto della mia vita...”- Ivan Klasnić, il... miracolato 

del calcio - “Calcio balcanico, il più bello e passionale ma 

anche il più arrogante e nazionalista - LETTURE ISTRIA 

NOBILISSIMA: ”La danza del mare” (2) di Nicolò Giraldi - 

ISTRIA NOBILISSIMA: Comprova di un’intensa creatività 

Vincitori e segnalati al 41.esimo Concorso d’Arte e di Cultura 

- MUSICA: Musical sulla Madonna con l’avallo del 

Vaticano - Un prodigio bisognoso d’affetto Viaggio “storico” 

nella riproduzione dei suoni - ITALIANI NEL MONDO: 

A dicembre la Conferenza dei giovani italiani nel mondo? 

La richiedono da quindici anni - MADE IN ITALY: Tutelare 

l’Italian Style Seppur realizzato altrove, è nazionale il prodotto 

progettato nel paese - ANIMALIA: Il coniglio è il simbolo 

di velocità e abbondanza - MULTIMEDIA: Viaggiare 

on-line - IL CANTO DEL DISINCANTO: L’Anno del Dialogo 

interculturale. 


IN PRIMO PIANO: Cala il sipario su un atto pietoso 

La decisione di dotare il teatro fi umano della nuova “solenne 

scenografi a” - ATTUALITÀ: Tutti (quasi) vogliono la 

Croazia UE, pareri discordanti dopo il no irlandese alla ratifi 

ca del Trattato di Lisbona - Istria: disoccupazione in calo, 

crescita del PIL Il presidente Ivan Jakovčić: anche l’UI ha 

contribuito alla crescita sociale, economica e politica della 

Regione - Sempre più simboli ustascia tra i giovani croati 

Saluto nazista durante un concerto di Thompson a Zagabria, 

studenti con la svastica a Makarska, tifosi della nazionale 

xenofobi e razzisti a Vienna - DOSSIER TURISMO: Estate, 

stessa spiaggia, stesso mare... ma non i prezzi Diffi cilmente 

condivisibile l’ostentato ottimismo degli operatori turistici 

sui risultati della stagione 2008 ,nonostante l’impasse 

economico europeo - SOCIETÀ: Sopravvissuti, ma sul ciglio 

di un baratro Rifl essioni sui temi trattati da Franco Juri 

nel suo recente libro “Ritorno a Las Hurdes” - CINEMA E 

DINTORNI: Quando i sentimenti pesano come macigni 

“Noi due sconosciuti”, l’ultima fatica della valida regista danese 

Susanne Bier - MOSTRE: Scuola Romana: il nuovo 

volto dell’arte italiana In esposizione a Fiume una cinquantina 

di opere di primaria importanza per comprendere il 

periodo - ITALIANI NEL MONDO: Emigranti, lo stigma 

lingua ricade pure sui fi gli Nel numero di giugno del Messaggero 

di Sant’ Antonio un articolo sul perché dello stato 

attuale - MADE IN ITALY: Bosnia, il FVG guarda al futuro 

Ad aprire la strada è stato un gruppo industriale di Coseano 

che opera nel settore siderurgico - “Coast to coast” 

per l’Adriatico Firmato un protocollo di collaborazione tra 

le Camere di Commercio di Romagna e Veneto con l’Istria 

e la Dalmazia - REPORTAGE: Uno dei maggiori giardini 

d’epoca Il Parco dei Colli Euganei, ricco, oltre che di terme, 

di storia e architettura - LETTURE ISTRIA NOBILIS- 

SIMA: ”La danza del mare” (3) di Nicolò Giraldi - SPORT: 

Calcio, tennis, ciclismo: è il grande momento della Spagna 

Un Paese che negli ultimi vent’anni ha bruciato le tappe 

- ANIMALIA: Il ragno tesse la vita ma anche... la morte 

- MULTIMEDIA: Viaggiare on-line (2) - IL CANTO DEL 

DISINCANTO: Cinema Valli, scene già viste. 


IN PRIMO PIANO: Turista spennato chi ci lucra? Le 

incongruenze di un settore di cui si ignorano i troppi lati 

oscuri - ATTUALITÀ: Ricongiungimento nella comune 

tradizione Il sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, a 

Fiume in visita alle istituzioni della minoranza - Criminale 

o asceta? No, signore della guerra Radovan Karadžić, 

uno dei maggiori ricercati dopo la guerra dell’ex-Jugoslavia, 

è stato arrestato il 21 luglio - SOCIETÀ: Navigando da 

Trieste a Rovigno, in prosa e versi All’inizio di luglio nuova 

edizione degli Incontri internazionali di poesia e scrittura 

“Residenze estive” - Al mare il ruolo di mediatore fra 

le sue civiltà Unione del Mediterraneo: la proposta Sarkozy 

riqualifi ca il tema nel dibattito politico e culturale dei “grandi” 

- EVENTI: Mittelfest teatro: impronta croata e slovena 

Bilancio della diciassettesima edizione della manifestazione 

di Cividale del Friuli, ultima della gestione Ovadia 

- MOSTRE: Una megaretrospettiva con tanto di happening 

Al Museo d’Arte Moderna di Fiume “Fumetto, illustrazione, 

design, multimedia 1975-2008” di Mirko Ilić - CINE- 

MA E DINTORNI: Vivere nei fortilizi: anche da noi come 

nel Sudamerica? “La zona”, fi lm del messicano Rodrigo 

Plà, e “Tropa de élite - Gli squadroni della morte”, del brasiliano 

Josè Padilha - ITALIANI NEL MONDO: Italicità 

e media nei paesi dell’Europa sud orientale La politica 

per un’informazione in lingua italiana nel mondo - MADE 

IN ITALY: L’Augusta alla Harley-Davidson Firmato un

accordo che dovrebbe fruttare esiti di signifi cativo valore - 

L’UOMO E LO SPAZIO: Missione Esperia: il racconto e 

le immagini - Questa nostra terra così piccola, così fragile 

Emozioni, sensazioni, esperienze: Paolo Nespoli, l’astronauta 

italiano reduce dalla missione Esperia - Entro il 2025 

l’uomo arriverà su Marte - Decollo e arrivo nello spazio: 

quei terribili otto minuti e mezzo - Gli astronauti non 

sono né superman né geni - LETTURE ISTRIA NOBI- 

LISSIMA: ”La danza del mare” (4) di Nicolò Giraldi - LI- 

BRI: Austria in rimonta: fi ne di Venezia Mario Dassovich 

“Navigazione e commerci nell’Adriatico del XVIII secolo” 

- MUSICA: Exit, il miglior marchio di esportazione serbo 

Mega concerto di Novi Sad: quattro giorni di elettronica, 

hip hop, heavy metal, 600 esecutori, 200 mila spettatori 

- SPORT: L’altra faccia della medaglia Olimpiadi, vetrina 

della grandezza sportiva ed economica della Cina - Oltre 

cent’anni di curiosità, stranezze, aneddoti - ANIMA- 

LIA: Ape, simbolo di fertilità e crescita - MULTIMEDIA: 

Viaggiare on-line (3) - IL CANTO DEL DISINCANTO: 

Dei chiodi e delle piaghe. 


IN PRIMO PIANO: Quel cinema disturbava anche 

prima Le reazioni dei nazionalisti croati alla comparsa dei 

graffi ti - ATTUALITÀ: È guerra in Ossezia del Sud La 

situazione precipita: preoccupata la comunità internazionale 

- Croazia, prezzi in salita e infl azione galoppante Cresce 

l’insoddisfazione: il prossimo autunno potrebbe trovare 

uno sfogo nelle manifestazioni di piazza - ETNIA: Sul doppio 

voto manca ancora il consenso Riunita a Zagabria la 

Commissione che segue la realizzazione dell’Accordo italocroato 

sulle minoranze - SOCIETÀ: Turismo benvenuto, 

purché adeguato e responsabile Nel suggestivo castello di 

Duino l’incontro conclusivo del progetto Interreg Adriatico 

AMAMO - PERSONAGGI: Saper guardare il mondo 

con gli occhi di un ladro Teatro, cultura, politica, società: 

disincantate e spietate rifl essioni della regista milanese Serena 

Sinigaglia - ARTE: Che c’è di più artistico di una 

tavola imbandita? Lo stretto rapporto fra due espressioni 

della vita sociale all’apparenza molto lontane - CINEMA 

E DINTORNI: Russia: i preoccupanti sintomi del mal di 

Cecenia Il tema trattato nei fi lm “12” di Nikita Mikhalkov e 

“Alexandra” di Alexandr Sokurov - ITALIANI NEL MON- 

DO: Tutelare la lingua italiana in sede UE Firmato un memorandum 

tra MAE e Società Dante Alighieri - MADE IN 

ITALY: La difesa del Made anche in Italia Combattere la 

contraffazione, un fenomeno che richiede molta più attenzione 

- REPORTAGE: Umago, il sapore dell’antica Roma 

“Sepomaia viva”, ovvero tre giorni di festa nel segno della 

storia - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: ”Rifl essioni 

di una giovane connazionale” di Stella Defranza - SCRIT- 

TORI: Grande, eppure tanto simile a noi... A poco meno 

di novant’anni è scomparso Aleksandr Solgenitzin - LIBRI: 

Tempi scanditi da ipocrisie e dolori “Caduta accidentale 

e commozione cerebrale e altre storie” di Silvio Ferrari - 

MUSICA: Emma Re ha conquistato la Cina ma è quasi 

sconosciuta in Italia Dopo la favola della parentesi olimpica, 

vuole un riconoscimento anche nel suo paese - SPORT: 

Snježana Pejčić, una medaglia costruita colpo su colpo 

Il primo trofeo della Croazia a Pechino, un bronzo a sorpresa 

conquistato dalla fi umana nel tiro a segno - carabina 

10 metri - Phelps, il più grande - Pellegrini “mondiale”, 

Isakovič primo podio sloveno - Cina, l’uomo e il cosmo 

in relazione Olimpiadi come pretesto per parlare di questo 


immenso Paese asiatico - Un campione di boxe, di umanità, 

di semplicità Ricordo del grande pugile polese Mate 

Parlov, spentosi il 29 luglio scorso a 59 anni - ANIMALIA: 

Lucertola: morte e resurrezione - MULTIMEDIA: Il turismo 

in Croazia non molto on line Indagine su quanto e 

come gli operatori considerano e sfruttano le opportunità offerte 

da Internet - IL CANTO DEL DISINCANTO: L’epica 

lirica di Mate Parlov. 


IN PRIMO PIANO: Il medagliere me lo faccio io... Nel 

dopo-Olimpiadi la cantieristica croata rischia di fi nire giù 

dal podio - ATTUALITÀ: In Slovenia il voto politico rafforza 

le alleanze Secondo i sondaggi, il partito del premier 

Janez Janša non avrebbe i numeri in vista delle elezioni del 

21 settembre - Esuli: il Litorale istriano non fu mai territorio 

etnicamente sloveno! Si inasprisce la polemica sul documento 

approvato dal Governo sloveno a conclusione del 

turno di presidenza UE - Thompson e graffi ti: in Istria il 

fascismo fa paura Ferme prese di posizione dopo i casi delle 

scritte anticroate a Parenzo e la cancellazione del concerto 

all’Arena - SOCIETÀ: L’esagerata ferocia degli italiani e 

la gratitudine degli stranieri Un lungo viaggio in treno per 

risalire la Penisola da Ostuni a Trieste offre lo spunto per 

tutta una serie di rifl essioni sullo stato sociale degli immigrati 

- PERSONAGGI: Nei meandri più nascosti l’artista 

scopre cose che neanche lui conosce Incontro con il pittore 

toscano Renzo Mezzacapo, la cui mostra “Mediterraneo” 

ha trovato una felice ambientazione negli spazi del castello 

di Grobnico - CINEMA E DINTORNI: Saba, ingiusta svalutazione, 

Pasolini, testamento involontario All’VIII Festival 

del Cinema Italiano di Rovigno tra tante cose egregie 

presentati anche gli “omaggi” a due grandi poeti - TEATRO: 

Il nazionalismo ottunde sempre l’intellighenzia Cividale 

del Friuli: dalla comicità amara e beffarda alle profonde rifl 

essioni sulla cultura ebraica con Moni Ovadia - MUSICA: 

Non solo arte ma anche incontri ed amicizie La CI di Pola 

ha ospitato la settima edizione di “Arena international”. Ed 

è stato un successo - La classe di Giorgio Surian al galà 

di Spalato Il noto basso fi umano è stato il grande protagonista 

del concerto di chiusura dell’Estate culturale - SPORT: 

Qui Pechino, a voi Londra - Phelps insaziabile: a Londra 

2012 vincerò ancora di più Dopo Atene (6) e Pechino 

(8 ori) il nuotatore statunitense ha riscritto la storia dello 

sport olimpico e già pensa al futuro - Bolt, il nuovo fi glio 

del vento - Slovenia, 5 e lode! - Vlašić, l’impietosa legge 

dello sport - Italia, discipline riemerse e volti nuovi 

- SCRITTORI: Città e campagna, polarità inconciliabile 

che crea sofferenza Il 9 settembre di cent’anni fa a San Stefano 

Belbo, fra le colline delle Langhe, nasceva lo scrittore 

Cesare Pavese - Oh padre, i miei fratelli non mi amano né 

mi vogliono Ricordando Mahmoud Darwish, il grande poeta 

palestinese che ha dedicato tutta la vita alla causa del 

suo popolo - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: ”La forza 

del pensiero” di Jasna Zorić - MADE IN ITALY: Piste 

di atletica e campi di basket e pallamano hanno parlato 

italiano “Mondo”, l’azienda di Gallo d’Alba leader nel settore 

delle pavimentazioni sportive, è stata scelta per la nona 

volta come fornitore uffi ciale per le Olimpiadi - Tecnologia 

tessile possibile nuova frontiera del doping La Fondazione 

Museo del Tessuto di Prato ha dedicato all’abbigliamento 

sportivo il più grande evento espositivo 2008 - ANNIVER- 

SARI: Onore al medico che salvò i feriti della spiaggia A 

62 anni dalla tragedia di Vergarolla, a Trieste è stato scoper- 




to un monumento al dottor Geppino Micheletti - ITALIANI 

NEL MONDO: Italiani residenti all’estero: carte d’identità 

valide 10 anni - ANIMALIA: La balena, leggendaria 

regina del canto e della comunicazione - MULTIMEDIA: 

Fotoritocco, archivio e stampa Come gestire le immagini 

dell’estate ottenendo i migliori risultati in termini di sicurezza, 

qualità e risparmio (1 e continua) - IL CANTO DEL DI- 

SINCANTO: Peccatori e (comunque) tiratori di pietre. 


IN PRIMO PIANO: Paese che vai giustizia che trovi 

In margine al caso del cacciatore veneto Claudio Possamai 

fi nito in carcere a Zagabria - ATTUALITÀ: Slovenia 

verso il voto, vigilia movimentata Gli ultimi sondaggi 

in vista del 21 settembre hanno dato un lieve vantaggio 

al premier uscente Janez Janša - Ancora “negoziabili” le 

richieste degli esuli Frattini e Rupel al primo incontro del 

Comitato dei ministri italo-sloveno in merito alla richiesta 

di risarcimento - INTERVISTE: Parenzo riguadagna 

le antiche posizioni. e guarda al futuro Il punto sul turismo 

nostrano: le rifl essioni di Franco Palma, presidente del 

Comitato di controllo dell’azienda alberghiera “Riviera” - 

SOCIETÀ: Settembre ‘48... tempo di migrare - Il silenzio... 

non è d’oro Rifl essioni sulla Cina prima, durante e 

dopo i Giochi olimpici - STORIA: Un oggettino per aiutare 

le vittime della guerra “Per l’imperatore e la Patria”, al 

Museo storico dell’Istria una signifi cativa mostra connessa 

allo sforzo bellico dell’Austria - CINEMA E DINTOR- 

NI: Mettiamo un circuito aperto, trasparente, democratico... 

Qualche rifl essione sul ruolo dello Stato italiano (ed 

in particolare del premier Berlusconi) nel lancio di registi 

e opere nuove - Un’istant-movie sul dramma dell’esodo 

a Pola Dopo il restauro, “La città dolente” (1948) in anteprima 

alla Mostra di Venezia - ARTE: Egon Hreljanović 

farfalle in volo Fiume, seconda parte di una singolare mostra 

fotografi ca al Museo di Scienze Naturali - TEATRO: 

Držić, primo dalmata con sensibilità moderna A Ragusa 

e Siena un convegno per i 500 anni della nascita dello scrittore 

raguseo con 92 studiosi di dieci paesi - REPORTAGE: 

Scandinavia, grandi eterni momenti di fascino Viaggio 

in autobus e nave, lungo e ricco di emozioni, con visita a 

città e sei storiche capitali del Nord Europa - LETTURE 

ISTRIA NOBILISSIMA: ”La forza del pensiero” (2) di di 

Jasna Zorić - LIBRI: Alla scoperta della diversità dalmata 

I morlacchi come soggetti di riferimento in “Venezia e 

gli Slavi” di Larry Wolff - SPORT: ”Oggi salterei almeno 

5,50 metri!” Sergej Bubka, l’astista ucraino che ha migliorato 

35 volte il primato del mondo - Senza record la vita 

sarebbe noiosa Asta femminile, Jelena Isinbajeva con 5,05 

è al 25.esimo primato del mondo - Botta e risposta tra 

Premier league e Serie A Il quotidiano londinese “Times” 

ha defi nito il massimo torneo dei campioni del mondo un 

“cimitero di elefanti” - ITALIANI NEL MONDO: ”Con la 

Lotus 79 ci siamo capiti alla perfezione” A 68 anni, Mario 

Andretti a Laguna Seca è risalito per la prima volta sulla 

macchina con la quale vinse il mondiale - ITALIANI NEL 

MONDO: Mila Schön, signora dell’eleganza Cordoglio 

nel mondo dell’alta moda per la scomparsa della stilista 

nativa di Traù - ANIMALIA: Il pipistrello, simbolo di 

morte e rinascita ma anche di felicità - MULTIMEDIA: 

Fotoritocco, archivio e stampa Come gestire le immagini 

in termini di sicurezza, qualità e risparmio(2) - IL CANTO 

DEL DISINCANTO: Gli Italiani non rinunciano a essere 

protagonisti. 


IN PRIMO PIANO: L’Istria fra reduci e sviluppo Anniversario 

dell’unione: il detto e il sottaciuto alla celebrazione 

- SLOVENIA: Svolta a sinistra con l’”uomo dei compromessi” 

I socialdemocratici di Borut Pahor hanno vinto 

di misura la tornata elettorale più incerta nella storia del Paese 

- CROAZIA: Index, sporca storia di lauree fi n troppo 

facili Importante azione anti corruzione all’Università di 

Zagabria. Una lunga lista di indagati e tanta polemica - ET- 

NIA: Istria Nobilissima: ecco come stiamo cambiando 

Finesettimana di arte, cultura e gastronomia tra le pittoresche 

calli di Grisignana. Numerosi gli ospiti presenti - “Buie 

si è largamente meritata una sede così” Ampliamento e 

ristrutturazione: Lionella Pausin Acquavita, presidente CI, 

ripercorre le tappe dell’intervento - ATTUALITÀ: Rovigno 

per la terza volta campione Ancora un riconoscimento 

dell’Ente turistico nazionale alla città di Santa Eufemia 

- Facebook, il futuro che sta passando Le sfi de dei nuovi 

media: incontro tematico promosso dal gruppo “Adris” - IN- 

TERVISTE: ”Cambiare signifi ca crescere” Ingrid Devjak 

van Zadelhoff, ricercatrice MBA, sull’educazione permanente 

- SOCIETÀ: Quel deleterio perdurante privilegio 

dell’etnicità Da Bolzano a Srebrenica: situazione e prospettive 

degli ambienti multiculturali e multilinguistici - ARTE: 

Carmelo Zotti, pittore evocante il mito e la favola La mostra 

itinerante attualmente aperta al Museo d’Arte Moderna 

a Fiume comprende pure le opere di venti allievi - CINEMA 

E DINTORNI: Quattro vecchiette e uno scapolo: scorre 

la vera vita “Pranzo di Ferragosto”, diretto e interpretato 

da Gianni Di Gregorio, il fi lm più applaudito alla Mostra di 

Venezia - ITALIANI NEL MONDO: Un Museo delle migrazioni 

in Italia Recuperiamo la storia e le nostre radici 

per gli italiani di seconda o terza generazione - MADE 

IN ITALY: L’Euroregione Adriatica è una realtà Convegno 

sul progetto “Adrieurop-Adriatic Euroregion Operation 

Plan” - REPORTAGE: Un omaggio a Bacco e ai viticoltori 

A Buie grande successo della Festa dell’ uva che segna 

l’inizio della vendemmia - LETTURE ISTRIA NOBILISSI- 

MA: ”La forza del pensiero” (3) di Jasna Zorić - LIBRI: Lo 

Stradario della nostra storia Edito dall’Associazione per 

la cultura fi umana, istriana e dalmata del Lazio - Fra lettere 

e nazione un costante stretto connubio Storia della letteratura 

slovena in versione italiana: Tatjana Rojc sulla scia 

di Bruno Meriggi - MUSICA: Un mega tour d’addio per 

il dottor McCartney L’ex dei “Beatles” inizierà tra breve 

un ciclo di un centinaio di concerti in tutto il mondo prima 

della “pensione” - SPORT: Serena Williams torna regina 

Ai vertici del tennis femminile ha spodestato la serba Ana 

Ivanović - Le tossicità dei campi una delle possibili cause? 

L’Italia si sta indagando sulla sclerosi laterale amiotrofi - 

ca dopo il caso dell’ex calciatore Stefano Borgonovo - ANI- 

MALIA: La salamandra, il simbolo della trasformazione 

- MULTIMEDIA: Fotoritocco, archivio e stampa Come 

gestire le immagini in termini di sicurezza, qualità e risparmio 

(3) - IL CANTO DEL DISINCANTO: Croniche disgrazie 

di frontiera. 


IN PRIMO PIANO: Fondi, ingiusta penalizzazione Il 

taglio previsto nel quadro della manovra del Governo di 

Roma - Delitto Hodak: il proiettile che ha colpito la democrazia 

Rimpasto di governo e legge antimafi a riusciranno 

a fermare l’ondata di violenza che sconvolge il paese?

- ETNIA: Drastici tagli a spese ed attività Riunita alla CI 

di Fasana la Giunta Esecutiva dell’UI - ATTUALITÀ: Psicologia, 

etica e giornalismo cambieranno la nostra cultura? 

Interessante convegno ospitato all’albergo “Diamant” 

di Parenzo - SOCIETÀ: ”Il lavoro è per me una terapia 

che non ha eguali” Vladimir Kosic, Assessore alla Salute e 

alla Protezione sociale della Regione Friuli-Venezia Giulia - 

PERSONAGGI: “L’intelligenza? da noi è assai poco considerata” 

Ernie Gigante Dešković, giovane scrittore, saggista 

musicista, politico e critico di costume - ARCHITETTU- 

RA: Cent’anni pieni di sogni e progetti Oscar Niemeyer è 

autore di alcune delle più belle creazioni del secolo scorso 

- ARTE: Monumenti-ponte fra l’Islam e il Cristianesimo 

Dopo tre anni di lavoro, a Zagabria aperta fi no a novembre 

una grande esposizione sul tema dei misteriosi “stećci” - CI- 

NEMA E DINTORNI: Immigrazione: l’inferno del mondo 

d’oggi “Il matrimonio di Lorna” di Luc e Jean-Pierre 

Dardenne, miglior sceneggiatura a Cannes - STORIA: Aiutare 

gli italiani a sconfi ggere l’Austria Una pagina sconosciuta 

della Grande Guerra: il battaglione di disertori jugoslavi 

al fronte italiano (1) - REPORTAGE: La tecnica musiva, 

un’arte millenaria A Spilimbergo studenti di tutto il 

mondo frequentano la Scuola mosaicisti - LETTURE: ”La 

casa del vescovo” di Gianfranco Sodomaco - LIBRI: Umanità 

dolente procedere infi nito Collana ‘Lo scampo gigante’: 

“A occhi spenti” di Aljoša Curavić - ITALIANI NEL 

MONDO: Connazionali: molti i giovanissimi Le seconde 

e terze generazioni costituiscono una realtà certamente 

diversa - MADE IN ITALY: Maxi-joint della Fiat in Serbia 

Dal prossimo anno qui verrà costruita la nuova Topolino, 

ovvero l’anti-Smart italiana - MUSICA: La regina degli 

urlatori e la signora della Mala Mina e Ornella Vanoni, 

due miti della canzone italiana che hanno festeggiato cinquant’anni 

di brillante carriera - SPORT: Il folletto si scusa 

per il “ritardo” e torna imperatore Valentino Rossi, ottava 

volta iridato, è diventato il secondo pilota più vittorioso 

in assoluto nella storia del mondiale di motociclismo - ”Non 

so quale altro capitano avrebbe fatto così” Ai Mondali di 

ciclismo a Varese, la mezzapunta Ballan succede a Bettini: 

terzo successo consecutivo dell’Italia - ANIMALIA: Libellula, 

regina del volo e della comunicazione - MULTIME- 

DIA: Social Networking perché è meglio del porno Grande 

inchiesta di PC Word sul fenomeno che a quanto pare sta 

diventando molto popolare (1) - IL CANTO DEL DISIN- 

CANTO: Lotta alla mafi a: volere è potere. 


IN PRIMO PIANO: Che faremo quando toccherà a 

noi? Il susseguirsi degli omicidi “eccellenti” apre inquietanti 

interrogativi - ATTUALITÀ: Autobomba contro pericolose 

e inquietanti verità L’uccisione a Zagabria del giornalista 

del “Nacional”, Ivo Pukanić, e del responsabile marketing, 

Niko Franjić. Delitto di mafi a? - SLOVENIA: Pahor 

alla ricerca di alleati, Janša attendista Fervore a Lubiana 

per il nuovo Governo: parecchi gli interessati alla coalizione, 

ma di regola tutti poco “generosi” - Fra statisti e 

cavalli benvenuto alla regina Una visita di stato per parecchi 

aspetti diversa dalle usuali - TURISMO: Il 2009 nel 

turismo sarà l’anno delle sfi de Per tre giorni ad Abbazia 

nell’ambito delle Giornate dedicate al settore si è parlato di 

quanto fatto e quanto c’è da fare - ETNIA: Una vita passata 

a trasmettere la passione per la letteratura Nata in 

quel di Pisino, Glorija Rabac Čondrić ha retto per decenni la 

cattedra d’italiano alla facoltà di Zara - “Non ci fermeran- 


no neppure i tagli fi nanziari!” Puntuale, alla fi ne di ottobre, 

ad Abbazia il 31.esimo Torneo dell’amicizia delle Comunità 

degli Italiani - SOCIETÀ: Spesa armamenti: 202 dollari 

per ogni terrestre Rifl essioni d’autunno lungo i percorsi 

dei vagabondi curiosi sul Carso ed Istria, in particolare 

(1) - ARTE: “Mille ducati aurei” e la cupola fu affrescata 

Parma rende omaggio alla creatività pittorica del Correggio 

con una mostra che fi nora non ha avuto eguali - CINEMA 

E DINTORNI: Quella verità di cui abbiamo tanto bisogno 

“La classe” (Entre les murs) di Laurent Cantet, vincitore 

della Palma d’Oro al Festival di Cannes - STORIA: Scoperta 

la congiura non i congiurati Una pagina sconosciuta 


al fronte italiano (2) - REPORTAGE: Il “Piccolo mondo” 

sul Wörthersee A Klagenfurt il Minimundus, uno dei parchi 

tematici più antichi d’Europa, ha festeggiato mezzo secolo 

- LETTURE: ”Era febbraio” di Licia Micovillovich 

Capri - PUBBLICAZIONI: Nel segno di Damiani e Scotti/ 

“La Battana” celebra i due letterati pervenuti al traguardo 

degli ottant’anni - LIBRI: Come si chiama quella pianta? 

Le specie animali, vegetali e marine dell’Istria: tre libri 

di Srđa Orbanić - ITALIANI NEL MONDO: International 

desk ovvero concretezza e co-sviluppo Un ponte verso i 

Balcani in cui l’Italia ha un ruolo centrale della dimensione 

orientale dell’UE - MADE IN ITALY: Il Nautico di Genova 

ai vertici mondiali Il Salone delle imbarcazioni, arrivato 

alla 48.esima edizione, ha visto la presenza di 315 mila 

spettatori - MUSICA: Peppino Di Capri, mezzo secolo di... 

voce ‘e notte Uno dei più longevi e più popolari cantanti napoletani: 

a 6 anni suonava già la fi sarmonica per gli americani 

- SPORT: L’Europa ai tempi del pallone Il gioco con la 

palla più amato del mondo è nato più di 4000 anni fa in Cina 

- Andrea Pirlo unico italiano nel Dream team continentale 

- La strana via svedese al calcio - Le “mitiche” fi gurine 

Panini - ANIMALIA: Scoiattolo: funambolo saggio 

e previdente - MULTIMEDIA: Social Networking perché 

è meglio del porno Grande inchiesta di PC Word sul fenomeno 

che a quanto pare sta diventando molto popolare (2) 

- IL CANTO DEL DISINCANTO: Croazia: terrore senza 

terrorismo. 


IN PRIMO PIANO: Qui non si parla italiano La richiesta 

a Radio Fiume di abolire o ridurre le trasmissioni - AT- 

TUALITÀ: USA, una svolta fra illusioni e speranze Quali 

saranno i cambiamenti in cui sfocerà il momento di rottura 

rappresentato dal voto? - TEATRO: Pirandello, Magelli, 

DI: incontro e comunione “Questa sera si recita a soggetto” 

ha aperto con successo la stagione 2008/09 della nostra 

Compagnia di prosa - DOSSIER ALCOL: Allarme alcol tra 

i giovani: i primi abusi già a 11 anni Il parere della dott.ssa 

Iva Bradaschia Kožul, titolare del Consultorio per ragazzi e 

genitori “Aurora” di Fiume - SOCIETÀ: Da Slum a Stridone 

secoli di transumanza Rifl essioni d’autunno lungo i percorsi 

oltre questi nostri confi ni dei “vagabondi curiosi” (2) 

- ARTE: Visione davvero singolare dell’identità fi umana 

Il telone del teatro cittadino donato dalla Zagrebačka banka 

e realizzato dal dalmata Marko Trebotić - CINEMA E DIN- 

TORNI: E il malato mentale divenne parquettista “Si può 

fare”, di Giulio Manfredonia, a “furor di popolo” la miglior 

opera al II Festival del Cinema di Roma - STORIA: Arrivano 

gli arditi ma il grosso non avanza Una pagina sconosciuta 


al fronte italiano (3) - REPORTAGE: Strugnano... 




Il sommario n. 24 di “Panorama” si trova a pagina 4 

la terra dei cachi Da otto anni la sagra del prelibato frutto 

accoglie visitatori da tutta la Slovenia - LETTURE: ”Genitori 

e bimbi” di Licia Micovillovich Capri - LIBRI: Quale 

vaccino per la ”Rabia Esaudita”?/ Rita Scotti Jurić: “Didattica 

della comunicazione in classi bilingui” - ITALIA- 

NI NEL MONDO: Fronteggiare l’infl uenza di altri codici 

linguistici A Tirana il convegno “Italicità e media nei Paresi 

dell’Europa Sud-Orientale” - MADE IN ITALY: 2008 anno 

di crisi della carta stampata Per alcuni maggiori quotidiani 

italiani in edicola è un vero tracollo - MUSICA: Jambo, 

Miriam Makeba “Voce dell’Africa libera”, è stata cantante 

nota per il suo impegno contro l’apartheid - SPORT: 

Pronta rivincita del “ragazzino” con nonchalance e un 

sorriso disarmante Lewis Hamilton beffa il ferrarista Felipe 

Massa all’ultimo giro dell’ultimo Gran Premio del Mondiale 

2008: è il più giovane iridato nella storia della Formula 

1 - GP di F1, un “movimento” da 100 milioni di euro - 

ANIMALIA: Il coccodrillo è... acqua, terra e sole - MUL- 

TIMEDIA: Social Networking perché è meglio del porno 

Grande inchiesta di PC Word sul fenomeno che a quanto 

pare sta diventando molto popolare (3) - IL CANTO DEL 

DISINCANTO: Obama, vincente sintesi di contrari. 


IN PRIMO PIANO: Pensiamo al lavoro non alle paghe 

Gli ultimi passi del governo per far fronte alla crisi - DOSSIER 

CRISI: Indietro tutta: la recessione è già arrivata Hanno suscitato 

roventi polemiche i provvedimenti governativi per fronteggiare 

le diffi coltà - Riforma sanitaria: non girate il conto 

ai pensionati! Silvano Hrelja, presidente dell’HSU, l’alleato 

in profondo confl itto con il partito di maggioranza - ATTUA- 

LITÀ: Preoccupano i tagli in forse numerose attività CNI: 

Furio Radin e Maurizio Tremul si rivolgono ai parlamentari 

italiani e chiedono sostegno - Continuare e rafforzare il dialogo, 

a tutti i livelli A un anno dal suo insediamento, quella di 

Zagabria è stata la prima visita all’estero del presidente sloveno 

Danilo Türk - SOCIETÀ: Sotto le ali protettive di poiane 

e sparvieri Rifl essioni d’autunno lungo i percorsi dei “vagabondi 

curiosi” sul Carso ed Istria in particolare (3) - CINEMA 

E DINTORNI: Un dramma intenso ma troppo schematico 

In “Changeling”, Clint Eastwood è rimasto di gran lunga al di 

sotto della perfezione a cui ci aveva abituato - ARCHITETTU- 

RA: Andare “oltre”? Sì, ma dove si intende arrivare? L’XI 

Biennale di Venezia è stata defi nita l’esposizione dei curatori, 

dei critici, dei media e delle archistar(1) - ITALIANI NEL 

MONDO: I connazionali all’estero fra memoria o futuro? 

La preoccupazione di Cgie, parlamentari del PD, associazioni 

e patronati per i tagli nella Finanziaria 2009 - STORIA: A Taranto 

in sordina l’imbarco per il rimpatrio Una pagina sconosciuta 


al fronte italiano(4) - REPORTAGE: Valorizzare il fungo 

come il tartufo A Verteneglio la sesta Sagra del prelibato 

frutto di bosco dell’Alto Buiese - SCUOLE: Giovani d’oggi 

una promessa sicura Di alta qualità i temi degli alunni delle 

scuole medie alle gare di lingua italiana - LIBRI: Lirica che 

coglie la magia della parola “Una voce sommessa” di Adelia 

Biasiol, nuovo volume nelle ‘Altre lettere italiane’ - MADE 

IN ITALY: Vale ancora la pena di investire nell’Est europeo 

“Sono paesi ad alto potenziale, la crisi non ci fa paura”, così gli 

esperti industriali e fi nanziari - MUSICA: Quando la voce è 

una “meraviglia della natura” Aretha Franklin è risultata la 

miglior cantante rock della storia in un sondaggio della rivista 

“Rolling Stone” - SPORT: Victoria-Primorje, una vasca pie- 

na zeppa di storia Una lunga serie di manifestazioni ha fatto 

da corollario alla festa per il centenario della gloriosa società 

fi umana - Novak Djoković, “imitatore” sempre più credibile 

La Serbia ai vertici delle classifi che di tennis - Panchina 

d’oro 2008, un riscatto niente male A Roberto Mancini 

il premio che annualmente gli allenatori italiani di Serie A assegnano 

al miglior tecnico - ANIMALIA: L’operosa formica 

simbolo della socialità - MULTIMEDIA: Guida all’acquisto 

dei notebook multimediali Ottima proposta per la scelta 

di laptop per tutte le necessità e per tutti i gusti di PC World 

(1) - IL CANTO DEL DISINCANTO: Madre P. e l’ulivo di 

Mastro “Sì”. 


IN PRIMO PIANO: Crisi, bizzarrie alibi, paradossi 

Con il 2009 alle porte, non sappiamo ancora a che cosa si va 

incontro - ETNIA: Fieri dell’acquisizione di nuovi spazi 

letterari L’intensa attività del Settore editoriale dell’EDIT 

nelle valutazioni della responsabile Lilly Venucci Stefan - 

CNI, Nominati tre Cavalieri Le onorifi cenze sono state 

consegnate dal console generale Fulvio Rustico - ATTUA- 

LITÀ: Allargamento UE: Croazia in diffi coltà -Tipica 

bufera in un bicchier d’acqua Presto rientrato il pericolo 

di una temuta “guerra fredda” tra Croazia e Serbia - Violare 

la deontologia. Si può? Croazia: disciplinare il giornalismo 

a suon di minacce - SOCIETÀ: Doveroso omaggio 

a sua maestà la minestra Rifl essioni d’autunno lungo 

i percorsi dei “vagabondi curiosi” sul Carso ed Istria in particolare 

(4) - CINEMA: Il fascino discreto di un’attrice 

brava, elegante, straordinaria Due polesi illustri: Annamaria 

Mori, nota giornalista e scrittrice, parla della retrospettiva 

che ha dedicato alla grande Alida Valli - MUSICA: 

Hui He, degno omaggio a Puccini La giovane soprano cinese, 

virtuosa e vibrante “Butterfl y” allo Zajc di Fiume - 

ARTE: Zagabria, eccellente rassegna dell’Espressionismo 

Ai Klovićevi dvori disegni, grafi che, dipinti e sculture 

dei protagonisti del primo movimento d’avanguardia tedesco 

- ARCHITETTURA: Costruire poeticamente un ritorno 

all’antico L’XI Biennale di Venezia è stata defi nita 

l’esposizione dei curatori, dei critici, dei media e delle 

archistar - REPORTAGE: Gesù bambino portato dai 

delfi ni Singolare e suggestivo presepe galleggiante a Cesenatico, 

sulla costa romagnola - SCUOLE: Non uccidere, 

imperativo assoluto I temi degli alunni dei nostri istituti 

medi elaborati alle gare di lingua italiana - PUBBLI- 

CAZIONI: Radiodrammi: gradito ritorno In edicola il 

numero 168 (tematico) de “La battana” - ITALIANI NEL 

MONDO: Far rispettare il diritto all’importo aggiuntivo 

L’on. Gino Bucchino si appella a tutti i pensionati all’estero 

affi nché si rivolgano all’INPS - MADE IN ITALY: Attrezzarsi 

alla tempesta recessiva La macchina dell’export 

fi nora ha tenuto meglio di altri Paesi - SPORT: Cristiano 

Ronaldo mette daccordo tutti. O quasi Con il Manchester 

United ha vinto Premiership e Champions League: il “Pallone 

d’oro” nelle mani giuste – Superpippo re di coppe 

Con 65 gol, Inzaghi è il miglior realizzatore delle competizioni 

europee .- ”...E se fa caldo gioco all’ombra” Antonio 

Cassano si confessa: “Ho avuto tre le 600 e le 700 donne!” 

- ANIMALIA: La rondine è la guida e annuncia la primavera 

- MULTIMEDIA: Il notebook multimediale per 

accontentare tutti Una guida “ragionata” di PC World alla 

scelta e all’acquisto di laptop (2) - IL CANTO DEL DISIN- 

CANTO: L’impegno del disimpegno. 

Il sommario n. 24 di “Panorama” si trova a pagina 4

Molti lettori del prestigioso 

quotidiano “Il Corriere della 

sera” si sono lamentati 

del fatto che in occasione degli europei 

di nuoto, svoltisi nel capoluogo 

quarnerino, tutta la stampa italiana ha 

scelto di indicare quale sede dei campionati 

Rijeka e non Fiume. Ad alcuni 

di loro, in data 23 dicembre, ha risposto 

il noto opinionista Sergio Romano 

nella sua rubrica dedicata al dialogo 

con i lettori. L’ambasciatore Romano, 

dopo aver proposto alcune osservazioni 

rubricabili sotto la voce “storia 

della lingua e della cultura” e dalle 

quali, chi lo avesse voluto, avrebbe 

potuto anche imparare qualcosa di 

interessante, ha concluso con un passo 

che non sembra essere condivisibile. 

Scrive Romano: “Molto dipende 

dalla composizione etnica d’una 

città. Non è facile difendere il nome 

tedesco di una città polacca da cui i 

cittadini tedeschi sono partiti in massa 

alla fi ne della seconda guerra mondiale 

(non è un caso che la sola città 

della Polonia che conservi un nome 

tedesco sia Oswiecim, meglio nota al 

mondo come Auschwitz). Per la stessa 

ragione non è facile continuare a 

chiamare Pola e Fiume due città dove 

gli italiani sono ormai una piccola 

percentuale della popolazione”. 

In queste poche righe si notano 

due tesi molto discutibili: quella della 

“necessità di una consistente presenza 

italiana quale condizione per 

il mantenimento del toponimo italiano 

(ma vale solo per l’Istria e Fiume?)” 

e quella sull’”inconsistenza 

della Comunità italiana nell’Istria e 

a Fiume”. Prendiamo allora carta e 

penna e vediamo di scrivere una lettera 

anche noi. 

Caro Ambasciatore Romano (e 

resto d’Italia ignava) 

Non è assolutamente mia intenzione 

contestare la denominazione 

uffi ciale di Fiume che, in quanto città 

appartenente allo stato croato, è 

quella di Rijeka. Come del resto non 

è mia intenzione mettere in dubbio la 

legittimità storica, culturale ed etnica 

di assegnare a Fiume, da parte croata, 

il nome di Rijeka. Ma sono convintissimo, 

al contempo, che ragioni 

di natura puramente linguistica - e 

che nulla hanno a che vedere con il 

patriottismo - impongono a chi scrive 

e parla in italiano di usare gil nome 

☺ Il canto del disincanto 

di Fiume. Scrivere, in una testata italiana, 

dei campionati di nuoto di Rijeka 

è una cacofonia assordante. Sarebbe 

un po’ come dire che l’Italia è 

campione del mondo di calcio perché 

ha vinto i mondiali di Deutschland: 

una leggerezza estremamente imbarazzante, 

e che tale dovrebbe essere 

per tutti gli italiani, non soltanto 

per noi che continuano a pensare e 

sognare in italiano pur abitando tuttora 

in Istria e a Fiume. 

Mai mi permetterei di suggerire 

ad un croato di dire Roma invece di 

Rim (e in Croazia è sempre Rim, senza 

eccezioni), oppure ad uno sloveno 

di scrivere Venezia invece di Benetke 

(e in Slovenia è sempre Benetke, senza 

eccezioni). Per questa ragione, 

che nulla ha da spartire con i sentimenti 

di appartenenza nazionale o 

con il nazionalismo, sono fermamente 

convinto che per motivi linguistici 

e culturali, in italiano Fiume debba 

rimanere Fiume. Fare il contrario 

è storpiare la lingua e tradire la cultura 

(oltre che la memoria collettiva 

- ma rendersi conto di ciò sarebbe 

chiedere troppo ad un’Italia puntualmente 

distratta sul tema). 

Ma c’è, ovviamente, dell’altro. Siccome 

non stiamo parlando di Lemberg-Lvov-Leopoli, 

bensì di Fiume 

(città in cui “l’italianità”, come ha notato 

Ezio Giuricin nel quotidiano italiano 

“La Voce del Popolo” di Fiume, 

“non è né accidentale, né marginale” 

ma è invece “un segmento indissolubile 

dell’identità urbana”), non è secondario 

il fatto che “Fiume” è un toponimo 

originario, non è la traduzione di 

un ipotetico preesistente nome croato 

di Rijeka, come invece potrebbe esserlo 

Mogadiscio per Muqdisho. Ed è paradossale 

il fatto che laddove la presenza 

italiana è stata colonizzatrice, sostanzialmente 

occupatrice, si continui ad 

usare il nome italiano mentre laddove, 

come a Fiume, la presenza italiana è 

autoctona, si ricorra ad una specie di 

estemporaneo pudore. Ed è ancor più 

paradossale - e umiliante per noi italiani 

dell’Istria, Quarnero e Dalmazia 

- renderci conto che se gli europei di 

nuoto si fossero svolti a Zagreb oppure 

a Beograd, i giornali italiani avrebbero 

scritto tranquillamente Zagabria 

e Belgrado. 

Se da una parte è comprensibile 

che le nuove autorità istriane nel 

di Silvio Forza 

Ma in italiano si dice Fiume... 

1945 abbiano imposto a località 

istriane quali Promontore o Valle traduzioni 

in cui si è perso anche il connotato 

semantico del toponimo (promontorio 

in croato è “rt” non Premantura, 

valle è “dolina” non Bale), 

è sconfortante apprendere che in Italia 

si possa pensare che la toponomastica 

italiana istrofi umana sia una 

traduzione di preesistenti denominazioni 

slave. 

La lingua, come tutti sanno, è 

un organismo che cambia. La parole 

si conservano con l’uso, non 

con la loro esposizione museale. Ad 

esempio, nel caso dell’isola dalmata 

di Lesina, il cui nome non rientra 

di certo nel vocabolario quotidiano 

dell’italiano medio, forse sarebbe 

giusto passare al toponimo croato di 

Hvar. Dunque, più che la presenza 

di un nucleo italiano in sede (e a Lesina, 

anche se ridottissimo, c’è), il 

mantenimento della versione italiana 

di un nome, accanto e forse conseguentemente 

al peso specifi co della 

“notorietà” di un dato luogo, dipende 

da ciò che si potrebbe defi nire 

“continuità d’uso”. Infatti, nell’italiano 

non c’è stata rottura di continuità 

nella coscienza linguistica per 

quel che riguarda Nizza o la Savoia 

che mai sono diventate Nice e Savoie. 

Per Pola e Fiume è successo 

il contrario: ragioni di opportunità 

politica (la necessità di redimersi 

dai peccati risalenti alla II Guerra 

mondiale) hanno provocato appunto 

la rottura (anche) della continuità 

toponomastica, e Pola e Fiume 

sono state cassate, rimosse, dal “vocabolario 

quotidiano dell’italiano 

medio”. Ma se la politica antislava 

perpetrata in Istria dal fascismo 

è stata una grave colpa italiana, altrettanto 

lo è stato l’atteggiamento 

verso l’italianità superstite nell’area 

istroquarnerina e a Zara: “un’italianità” 

- e citiamo ancora Giuricin 

- “rimossa, dimenticata, perduta. 

Per quanto si cerchi di mantenerla 

forte e vitale, di alimentarla 

e rinnovarla quotidianamente, arricchendola 

di nuovi apporti e contenuti, 

essa continua a vivere come 

una parte amputata dallo spazio 

culturale, civile e politico della nostra 

Nazione Madre”. Dove per nazione 

madre intendiamo, forse anacronisticamente, 

l’Italia. Per questa

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