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Sezione I. Le leggi alimentari Gli Importatori israeliani devono fare ...

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Normativa<br />

in materia di importazione di prodotti agricoli e <strong>alimentari</strong><br />

<strong>Sezione</strong> I. <strong>Le</strong> <strong>leggi</strong> <strong>alimentari</strong><br />

Considerazioni generali sugli alimenti di importazione<br />

<strong>Gli</strong> <strong>Importatori</strong> <strong>israeliani</strong> <strong>devono</strong> <strong>fare</strong> due considerazioni principali<br />

nella scelta di un particolare prodotto e queste interessano la qualità ed il<br />

prezzo. Per quanto riguarda il prezzo, i prodotti italiani non sono sempre<br />

interessanti a causa dei costi elevati di produzione in Italia, ed i costi di<br />

trasporto in Israele che si presentano piuttosto notevoli rispetto agli altri<br />

fornitori europei e del bacino del Mediterraneo. I costi di trasporto<br />

dall'Italia sono circa gli stessi dei prodotti provenienti dall'Estremo Oriente.<br />

Mentre dagli altri Paesi europei, i costi di trasporto sono significativamente<br />

più bassi, per non parlare di paesi ancora più vicini come ad esempio la<br />

Turchia. Il problema dei costi di trasporto diviene meno cruciale quando si<br />

tratta di prodotti e materiali molto costosi, o di prodotti di altissimo valore<br />

in rapporto al volume come spezie, essenze, aromi, concentrati ecc. Un<br />

altro punto da tenere in considerazione, è la questione della "kasherut".<br />

La certificazione kosher non è un requisito legale per l'importazione di<br />

prodotti <strong>alimentari</strong> in Israele, tuttavia i prodotti non kasher hanno un<br />

mercato notevolmente inferiore; infatti, la maggior parte dei supermercati<br />

e hotel si rifiutano di adottarli. I produttori di prodotti kasher <strong>devono</strong><br />

essere in grado di soddis<strong>fare</strong> la supervisione rabbinica israeliana e<br />

dimostrare che tutti gli ingredienti e processi sono kosher. Secondo la<br />

<strong>Le</strong>gge per la prevenzione delle frodi nel Kasherut, solo il Gran Rabbinato di<br />

Israele è autorizzato a determinare e approvare un prodotto per il<br />

consumo kosher in Israele, o può autorizzare un altro organo di controllo<br />

ad agire in suo nome. Anche in questo caso, i prodotti italiani godono di<br />

un vantaggio poiché la certificazione kasherut rilasciata da molti rabbini<br />

italiani, è riconosciuta dal Rabbinato Capo israeliano. Inoltre e' abbastanza<br />

semplice per gli importatori <strong>israeliani</strong>, inviare un rabbino israeliano presso<br />

qualsiasi fonte di approvvigionamento.<br />

Negli ultimi anni, si e' presentata un'occasione per i cibi non kosher<br />

in relazione all' aumento degli immigrati provenienti dall'ex Unione<br />

Sovietica (FSU), che oggi rappresentano una quota significativa del potere<br />

d'acquisto (pari al15%).<br />

1


Divieto di importazioni<br />

Israele, che ha ratificato l'accordo OMC, mantiene relativamente<br />

poche restrizioni alle importazioni agricole. Tuttavia le esportazioni di<br />

carne stanno affrontando un momento particolarmente difficile a causa<br />

dell'entrata in vigore, alla fine del 1994, di un divieto per tutte le<br />

importazioni di carne e pollame non-kosher ad eccezione di frattaglie. <strong>Le</strong><br />

regole dell'OMC infatti, richiedono tariffe per le barriere sia amministrative<br />

che tecniche. Israele ha eliminato gli ostacoli amministrativi per la maggior<br />

parte delle importazioni, ma ha mantenuto alti prelievi sui prodotti<br />

sensibili ed impone inoltre, diversi vincoli e barriere come ad esempio<br />

quelli relativi alla certificazione kosher per quel che riguarda carne e<br />

pollame.<br />

<strong>Le</strong> uniche altre restrizioni, attuate per proteggere la morale<br />

pubblica, la salute umana, animale o vegetale e la sicurezza nazionale<br />

sono poi indirizzate verso le sostanze controllate a livello internazionale.<br />

2


L'etichettatura e la marcatura<br />

<strong>Sezione</strong> II. Requisiti per l'etichettatura<br />

Israele possiede requisiti rigorosi riguardo alla marcatura e<br />

l'etichettatura che molto spesso differiscono da quelli degli altri paesi. Si<br />

raccomanda agli esportatori italiani di consultarsi con il proprio<br />

importatore israeliano prima della spedizione<br />

Tutte le importazioni in Israele <strong>devono</strong> avere un'etichetta che indica<br />

il paese di origine, il nome e l'indirizzo del produttore; il nome e l'indirizzo<br />

dell'importatore israeliano, il contenuto, il peso ed il volume in unità<br />

metriche. In tutti questi casi, deve essere utilizzata la lingua ebraica; l'<br />

inglese può essere aggiunto a condizione che le lettere stampate non<br />

siano più grandi di quelle in ebraico. L' etichettatura nutrizionale è<br />

obbligatoria su tutti i prodotti <strong>alimentari</strong> confezionati. Informazioni<br />

specifiche sui pesi e le misure standard sono disponibili presso la<br />

Commissione degli standard<br />

Ministero dell'Industria e del Commercio<br />

30 Agron Street<br />

Gerusalemme 94190<br />

A partire dal 1 Settembre 1998 pesi e misure sono diventati facoltativi e<br />

non vengono piu' considerati come un ostacolo all'ingresso di alimenti<br />

confezionati in unità sottovuoto. Tuttavia, quando il packaging non e'<br />

standard, la confezione deve indicare il prezzo unitario del prodotto.<br />

La marcatura deve essere stampata e l' incisione o la stampa,<br />

<strong>devono</strong> essere impresse sulla confezione stessa del prodotto. Se non è<br />

possibile effettuare la marcatura, l'etichetta deve essere ben cucita o<br />

attaccata al prodotto, o alla confezione. I dettagli della marcatura <strong>devono</strong><br />

essere chiari, <strong>leggi</strong>bili, facili da rintracciare e in un colore diverso dallo<br />

sfondo, in modo da essere chiaramente distinguibili. Coloranti di stampa e<br />

altri materiali di marcatura non dovrebbero influire sulla qualità della<br />

merce. Il marchio non deve essere sfocato.<br />

Su un pacchetto multistrato, lo strato esterno deve essere<br />

contrassegnato. Se lo strato esterno è trasparente, la marcatura deve<br />

essere fatta sotto quel livello a condizione che sia ancora chiara e<br />

<strong>leggi</strong>bile. Su una confezione contenente sotto pacchetti, l'etichettatura<br />

deve indicare: il numero dei sotto colli, il contenuto netto di un sotto<br />

pacchetto, e il peso netto totale del pacco. Per i prodotti che tendono a<br />

perdere peso durante la regolare commercializzazione, e sotto regolari<br />

3


condizioni commerciali, bisognerebbe menzionare la quantità massima di<br />

perdita di peso prevista.<br />

Ad alcuni beni di consumo, così come fertilizzanti, insetticidi,<br />

prodotti chimici, farmaceutici, alcuni prodotti <strong>alimentari</strong>, sementi, e<br />

bevande alcoliche si applicano norme specifiche di etichettatura.<br />

Inoltre, i requisiti per gli imballaggi speciali si applicano a frutta,<br />

piante e carne. Pacchi contenenti all'esterno e all'interno oggetti pericolosi,<br />

come ad esempio veleni, insetticidi, farmaci, rettili, insetti, batteri<br />

dovrebbero essere chiaramente indicati. Per informazioni sull'etichettatura<br />

e l'imballaggio dei prodotti <strong>alimentari</strong> contattare:<br />

Ministero della Salute israeliano, Amministrazione<br />

controllo degli alimenti, 12-14 Ha "Arba" un St., Tel Aviv<br />

64739, Telefono: 972-3-6270100; Fax: 972-3-5619549.<br />

Etichettatura dei cibi preconfezionati<br />

Descrizione dei contenuti: questo 7 ° emendamento alla norma<br />

obbligatoria SI 1145 si occupa dei riferimenti normativi, della marcatura<br />

di ingredienti <strong>alimentari</strong> e della descrizione degli alimenti sull'etichettatura<br />

dei cibi preconfezionati. Una copia del progetto con le modifiche proposte<br />

è disponibile al posto di FAS a Tel Aviv: Email: agtelaviv@usda.gov<br />

L'applicazione dello standard di etichettatura<br />

Uno standard definisce i requisiti per l'etichettatura dei prodotti<br />

<strong>alimentari</strong> preconfezionati destinati alla vendita al dettaglio, ad esclusione<br />

di frutta e ortaggi non lavorati. Esso stabilisce inoltre i requisiti di<br />

etichettatura per gli alimenti preconfezionati elencati di seguito, non<br />

destinati alla vendita al dettaglio:<br />

• prodotti <strong>alimentari</strong> per la trasformazione industriale e per il<br />

riconfezionamento;<br />

• Prodotti <strong>alimentari</strong> confezionati in imballaggi all'ingrosso;<br />

• Prodotti <strong>alimentari</strong> preconfezionati contenenti unità secondarie.<br />

In caso di contraddizione tra le esigenze dello Standard 1118 per gli<br />

alimenti preconfezionati e i requisiti di etichettatura della Norma Speciale<br />

che si applicano a un particolare alimento - o tra obblighi di etichettatura<br />

in un Standard di gruppo che si applicano a un particolare gruppo di<br />

alimenti -, i requisiti della Norma Speciale o i requisiti dello Standard di<br />

gruppo <strong>devono</strong> avere la precedenza. Tutte le etichette <strong>devono</strong> essere<br />

precise e non fuorvianti e <strong>devono</strong> essere approvate.<br />

L'etichetta del prodotto non darà indicazione riguardo a proprietà<br />

medicinali attribuite all'alimento, né potra' affermare che l'utilizzo del<br />

4


prodotto puo' guarire o prevenire particolari malattie. Tuttavia, per<br />

particolari riferimenti riguardo specifiche categorie <strong>alimentari</strong>, si rimanda<br />

alla sezione relativa all'etichettatura nutrizionale, nella sezione F.<br />

<strong>Le</strong> informazioni obbligatorie contenute sull'etichetta <strong>devono</strong> essere<br />

in lingua ebraica: quest' ultima puo' essere ripetuta in una lingua straniera<br />

a condizione che includa tutte le informazioni richieste e che il contenuto<br />

sia identico a quello in lingua ebraica. La dimensione delle lettere ebraiche<br />

e dei numeri sull'etichetta deve essere grande almeno quanto indicato<br />

nella tabella 1. La dimensione delle lettere nell'altra lingua non deve essere<br />

più grande della dimensione delle lettere in ebraico. La dimensione delle<br />

lettere del nome commerciale non deve essere superiore di tre volte la<br />

dimensione delle lettere del nome dell'alimento. L' alimento, che può<br />

essere commercializzato in diverse forme, che assumono importanza per il<br />

consumatore, deve essere opportunamente etichettato: intero, tagliato,<br />

frantumato, segmenti, cubi, ecc. La dimensione delle lettere di questa<br />

etichettatura deve essere almeno la metà della dimensione delle lettere<br />

nel nome del prodotto.<br />

Il nome dell'alimento<br />

L'etichetta deve contenere il nome dell'alimento. Se ci sono più<br />

parole nel nome, tutte queste parole <strong>devono</strong> essere scritte nella stessa<br />

misura e con la stessa enfasi. Se c'è una norma speciale per il prodotto, il<br />

nome dell'alimento deve essere il nome che appare nella norma speciale.<br />

Oltre al nome dell'alimento, è lecito aggiungere anche un nome<br />

commerciale.<br />

Per la dimensione dei caratteri ebraici richiesto sulle etichette, si<br />

veda l'allegato 6. Il nome del produttore, importatore, di chi lo<br />

commercializza, e di chi lo confeziona. L'etichetta deve contenere una<br />

chiara indicazione del nome del fabbricante e il suo indirizzo. In<br />

alternativa, invece di indicare il suo nome, il produttore può indicare, oltre<br />

al suo indirizzo, il suo marchio registrato per il prodotto che produce, a<br />

condizione che il marchio comprenda lettere e non induca in errore circa la<br />

natura del prodotto. L'etichettatura di un prodotto importato, che è<br />

commercializzato nella sua confezione originale, comprende anche il<br />

nome dell'importatore e il suo indirizzo.<br />

E 'consentito indicare sull'alimento, il nome e l'indirizzo di una<br />

seconda persona, al posto del nome e dell'indirizzo del produttore<br />

dell'alimento, se l'altra persona ha adottato tutte le misure necessarie per<br />

garantire il rispetto di tutte le norme relative alla fabbricazione degli<br />

alimenti, compreso il controllo costante della produzione, dell'<br />

imballaggio, della pesatura, dell' etichettatura, commercializzazione,<br />

trasporto e stoccaggio del prodotto. Se viene indicato il nome di una<br />

persona diversa dal produttore, dovra' essere indicato anche il nome del<br />

produttore.<br />

5


Paese produttore<br />

<strong>Gli</strong> alimenti importati <strong>devono</strong> essere etichettati con il nome del<br />

paese produttore. E' possibile non indicare il paese produttore di prodotti<br />

importati che sono utilizzati per la produzione di alimenti in Israele.<br />

Contenuto<br />

L' etichetta deve specificare il contenuto netto dell'alimento nella<br />

confezione in peso o in volume. Il contenuto di alimenti liquidi deve essere<br />

indicato in unità di volume:<br />

• Millilitri (ml) per un prodotto contenente meno di<br />

1000 ml;<br />

• Litri per un prodotto contenente 1000 ml o più. Il<br />

contenuto di cibi solidi, semisolidi, o viscosi viene<br />

designato, in peso;<br />

• Grammi (gr.) per un prodotto contenente meno di<br />

1000 grammi;<br />

• Chilogrammi (kg) per un prodotto contenente 1000<br />

grammi o più.<br />

Il contenuto netto di un prodotto confezionato in bombolette spray<br />

deve essere contrassegnato in unità di peso quando il prodotto è in uno<br />

stato semi-solido o in polvere, o contrassegnato in unità di volume quando<br />

il prodotto è liquido.E 'vietato aggiungere al fianco delle unità di volume o<br />

di peso, qualsiasi aggettivo che rischi di essere fuorviante.<br />

Il contenuto di alimenti confezionati in forma liquida deve essere<br />

indicato in unità di peso e deve specificare il peso del prodotto secco,<br />

nonché il peso netto. Quando viene indicato il contenuto dopo drenaggio,<br />

deve comparire la dicitura " peso dopo il drenaggio". <strong>Le</strong> confezioni<br />

diversificate, il numero di unità all'interno devranno essere<br />

contrassegnate, cosi' come il contenuto netto di ogni collo e il contenuto<br />

totale netto.<br />

Per un prodotto che rischia di perdere peso nel commercio regolare,<br />

o in condizioni di commercializzazione, a causa di deposito o di<br />

esposizione per la vendita, il contenuto minore previsto deve essere<br />

indicato.<br />

Nuovi requisiti in materia di etichettatura del contenuto della confezione<br />

Il Ministero dell'Industria, del Commercio e del Lavoro (MOITAL) ha<br />

pubblicato i nuovi requisiti in materia di etichettatura quando il peso della<br />

confezione di prodotti <strong>alimentari</strong> e non <strong>alimentari</strong> si riduce. In particolare,<br />

questi requisiti si applicano a prodotti che sono stati già venduti in una<br />

6


dimensione definita, già nota, ed i produttori o venditori intendono<br />

ridurne il peso o il contenuto del prodotto nella confezione per restare<br />

competitivi sul mercato. I nuovi requisiti sono stati pubblicati dopo che è<br />

stato scoperto che i produttori e / o venditori riducevano il<br />

peso/contenuto della confezione, ma non modificavano l'etichettatura del<br />

pacchetto in modo da rifletterne la nuova dimensione. In base alle nuove<br />

esigenze, l'etichetta sulla confezione deve essere cambiata, indicando<br />

chiaramente la nuova quantità.<br />

Inoltre, deve essere aggiunta una notifica speciale: "La confezione<br />

contiene il... ...% in meno rispetto alla confezione originale". La dimensione<br />

delle lettere della notifica sulla confezione dovrebbe essere la stessa<br />

dimensione delle lettere indicanti il nome del prodotto. E' obbligo degli<br />

importatori e dei produttori quello di informare i rivenditori e gli<br />

acquirenti circa la variazione della dimensione delle confezioni. Se la<br />

notifica sulla confezione non è chiara, sara' obbligo del fornitore, quello di<br />

indicare i rivenditori con appositi cartelli da mettere sugli scaffali. Il<br />

produttore o l'importatore <strong>devono</strong> informare i clienti circa il cambiamento,<br />

attraverso la pubblicità sui media nazionali.<br />

Ingredienti e additivi <strong>alimentari</strong><br />

I contenuti <strong>devono</strong> essere indicati per tutti gli ingredienti, compresa<br />

l'acqua, in ordine decrescente in base al loro peso relativo nell'alimento,<br />

tranne per i seguenti alimenti:<br />

• Per alimenti secchi, che <strong>devono</strong> essere ricostituiti con l'aggiunta<br />

di acqua, è lecito indicare gli ingredienti in ordine decrescente<br />

del loro contenuto relativo nel prodotto ricostituito qualora venga<br />

inclusa la dicitura :"dopo la ricostituzione degli ingredienti".<br />

• Se uno degli ingredienti è un alimento a cui si applica uno<br />

Standard israeliano, il nome dell'alimento deve essere indicato<br />

nell'elenco degli ingredienti, come richiesto dalla norma<br />

applicabile e i suoi ingredienti non <strong>devono</strong> essere elencati.<br />

Tuttavia, se coloranti e conservanti sono stati aggiunti<br />

all'alimento, la loro presenza deve essere menzionata nell'elenco<br />

degli ingredienti dei prodotti <strong>alimentari</strong> etichettati.<br />

Un prodotto alimentare al quale non si applica lo standard israeliano, deve<br />

essere etichettato con la percentuale dell' ingrediente che colpisce in<br />

modo significativo il prezzo del prodotto,qualora venga richiesto dalle<br />

autorità.<br />

Data<br />

La data di fabbricazione o in alternativa l'identificazione del lotto di<br />

produzione, così come la data ultima per la commercializzazione <strong>devono</strong><br />

essere contrassegnate come di seguito indicato:<br />

7


• Prodotti la cui durata di conservazione è fino a 60 giorni dalla<br />

data di fabbricazione. La data di fabbricazione è segnata<br />

chiaramente o in codice (giorno e mese o altro giorno, mese e<br />

anno). La data ultima per la commercializzazione deve essere<br />

contrassegnata chiaramente (giorno mese, o altro giorno mese e<br />

anno).<br />

• Prodotti la cui durata di conservazione è compresa tra 60-365<br />

giorni dalla data di fabbricazione. La data di fabbricazione è<br />

segnata chiaramente o in codice (giorno, mese e anno). La data<br />

ultima per la commercializzazione deve essere contrassegnata<br />

apertamente (giorno, mese e anno o mese e anno) se la data di<br />

produzione è indicata nel codice. Non è necessario indicare la<br />

data ultima per il marketing se la data di produzione è segnata<br />

chiaramente.<br />

• Prodotti la cui durata di conservazione è più di un anno. La data<br />

o il codice (giorno, mese e anno) della data di produzione<br />

<strong>devono</strong> essere indicati. Non è necessario indicare la data ultima<br />

per la commercializzazione.<br />

Il produttore stabilisce la durata del prodotto e di conseguenza deve<br />

segnarne le date. La lunghezza della durata di conservazione deve essere<br />

determinata in conformità con la natura del prodotto, con la forma della<br />

sua confezione e delle condizioni di conservazione raccomandate,<br />

assegnando il prodotto ad uno dei tre gruppi di prodotti, a seconda della<br />

natura che si evince dalla data.La data di fabbricazione indicata sul<br />

prodotto non deve essere modificata, tranne nel caso in cui sia stato fatto<br />

un errore e il prodotto non abbia ancora lasciato l'impianto per il mercato.<br />

Istruzioni per l'archiviazione, trasporto e uso<br />

Istruzioni per l'immagazzinamento, il trasporto e l'uso sono inclusi<br />

nell'etichetta quando:<br />

• l'alimento è stato raffreddato ad una temperatura inferiore a 8<br />

gradi centigradi o è stato congelato;<br />

• ci sono istruzioni speciali su come maneggiare il prodotto sia<br />

prima che dopo l'apertura della confezione;<br />

• quando la natura del prodotto lo richieda, ad esempio le parole<br />

"conservare in luogo asciutto", "conservare in luogo fresco",<br />

"tenere in ombra", "non ricongelare dopo lo scongelamento", ecc.<br />

Etichettatura sul pericolo di soffocamento<br />

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Il 18 settembre 2006 sono stati annunciati dal Servizio di controllo<br />

alimentare con il Ministero della Salute, nuove norme in materia di<br />

etichettatura di avvertimento del pericolo di soffocamento.<br />

<strong>Le</strong> nuove norme sono entrate in vigore il 18 marzo 2007 (cfr.<br />

Rapporto GAIN IS7007). Vi e' una norma, nella quale si precisa che un<br />

avvertimento deve essere marcato sia in ebraico che in arabo, sui seguenti<br />

prodotti destinati alla vendita al dettaglio: noci e semi, con o senza guscio,<br />

pop corn, chicchi di mais essiccato per popcorn, essa si estende ai<br />

prodotti contenenti frammenti di noci sgusciate e salsicce. Quando questi<br />

prodotti <strong>alimentari</strong> sono venduti a peso (non preconfezionati), l'avviso di<br />

pericolo deve essere visibilmente evidente e deve essere apposto su<br />

un'etichetta adesiva che accompagna il prodotto o, in alternativa, stampata<br />

sull'imballaggio stesso.<br />

L'avviso di pericolo deve essere incluso anche nella pubblicità per i<br />

prodotti <strong>alimentari</strong> di cui sopra.<br />

Etichettatura dei prodotti <strong>alimentari</strong> preconfezionati, che non siano destinati<br />

alla vendita al dettaglio<br />

Per quanto concerne i prodotti <strong>alimentari</strong> utilizzati nella produzione<br />

industriale (compreso il riconfezionamento) i seguenti articoli <strong>devono</strong><br />

essere contrassegnati sulla confezione di prodotti <strong>alimentari</strong> utilizzati<br />

nella produzione industriale:<br />

• il nome del prodotto alimentare<br />

• l'etichettatura che identifica il lotto<br />

Ove espressamente richiesto dall'autorità competente, il produttore deve<br />

presentare le caratteristiche dell'alimento.<br />

Nota: Nonostante quanto sopra, la lingua dell' etichettatura dei prodotti<br />

<strong>alimentari</strong> da utilizzare nella produzione industriale, (compreso il<br />

riconfezionamento) potrebbe non essere in ebraico, ma piuttosto in una<br />

delle seguenti lingue: inglese, francese, tedesco, spagnolo, italiano al<br />

posto della lingua ebraica.<br />

Alimenti confezionati all'ingrosso<br />

<strong>Le</strong> seguenti voci <strong>devono</strong> essere marcate sulle confezioni all'ingrosso:<br />

• il nome del cibo<br />

• il nome e l'indirizzo del produttore, come specificato<br />

• ingredienti, come specificato<br />

• data, come specificato<br />

Alimenti preconfezionati, che contengono più di una unità di imballo<br />

I seguenti elementi <strong>devono</strong> essere presenti sulla confezione:<br />

9


• il nome dell'alimento<br />

• l'etichettatura che identifica il lotto<br />

• numero e le dimensioni delle unità di vendita al dettaglio nella<br />

confezione di grandi dimensioni.<br />

Dolcificanti<br />

Nessuno è autorizzato a produrre o commercializzare un alimento<br />

che contenga dolcificante, a meno che: - il dolcificante non sia elencato<br />

nella colonna A dell'appendice V qui di sotto, - l'alimento non sia a basso<br />

contenuto calorico, o - la quantità di dolcificante in esso contenuta non sia<br />

superiore all'importo indicato accanto ogni dolcificante nella colonna C.<br />

Nessuno può produrre un dolcificante, sostanze o alimenti a nonalta<br />

intensita' di dolcificante, che contengano tali sostanze a meno che:<br />

-(a) il dolcificante soddisfi i requisiti di purezza e qualità, come indicato a<br />

fianco nella colonna B dell'appendice II;<br />

-(b) la "non alta intensità di sostanze dolcificanti" soddisfi il requisito di<br />

purezza e qualità, come indicato a fianco nella colonna B dell'appendice IV.<br />

-(c) il prodotto non sia un dolcificante personale (da tavola) - non contenga<br />

alcun additivo alimentare diverso da quelli elencati nell'appendice V;<br />

Dolcificanti personali (da tavola)<br />

Nessuno è autorizzato a produrre o commercializzare alcun<br />

dolcificante personale (da tavola) a meno che non soddisfi le seguenti<br />

condizioni:<br />

• (a) sia nella sua forma pura o in miscela con carboidrati o<br />

additivi <strong>alimentari</strong>;<br />

• (b) sia confezionato in un pacchetto di peso di un grammo<br />

(d'ora in poi - pacchetto) o in un contenitore il cui peso non sia<br />

superiore a 200 gr.;<br />

• (c) se è sotto forma di una soluzione o in polvere - allegata alla<br />

confezione deve essere uno strumento per misurare il<br />

dolcificante con una capacità pari a 5 gr. di saccarosio.<br />

10


<strong>Sezione</strong> III. Packaging e Regolamenti sui contenitori<br />

Il 21 giugno 2010, La Knesset (il Parlamento israeliano), ha<br />

approvato in prima lettura, il disegno di legge sugli imballaggi (Per<br />

diventare legge, un normale disegno di legge statale deve passare tre<br />

letture alla Knesset), presentata dal Ministero della Protezione Ambientale.<br />

Lo scopo della legge, è quello di ridurre la creazione di rifiuti, causata<br />

dall'eccesso di imballaggi e favorirne il riutilizzo, il riciclaggio. La legge<br />

cerca di disciplinare il trattamento degli imballaggi in Israele e si basa sul<br />

principio della responsabilità estesa del produttore: il produttore o<br />

l'importatore sono responsabili per la raccolta e il riciclaggio degli<br />

imballaggi che producono o importano in Israele, e per il loro intero costo.<br />

Una stima prevedeva l'entrata in vigore della legge nel 2011.<br />

Principali disposizioni della proposta di legge:<br />

Tipo di confezione<br />

In base alla direttiva europea, la proposta di legge si applica agli<br />

imballaggi in materiali diversi e per una vasta gamma di prodotti (sia<br />

domestici e industriali). La legge distingue tra confezione singola e multiuso,<br />

al fine di incoraggiare l'uso di imballaggi multi-uso.<br />

<strong>Gli</strong> obiettivi di riciclaggio<br />

Entro il 2014 i produttori e gli importatori sono tenuti a riciclare il<br />

60% del peso totale della confezione dei prodotti che vendono o<br />

importano ogni anno. I produttori dovranno rispettare gli obiettivi annuali<br />

sul riciclaggio, in base al tipo di materiale: vetro, acqua e cartone - 70%,<br />

metallo - 65% e plastica - 40%. (I grandi contenitori di bevande inclusi negli<br />

obiettivi di riciclaggio della Deposit Law saranno inclusi all'interno degli<br />

obiettivi di riciclaggio di plastica di questa legge.(vedi www.sviva.gov.il)<br />

Infrastrutture accessibili per la cernita dei rifiuti negli enti locali<br />

11


La proposta di legge consentirà alle autorità locali di adottare<br />

modelli avanzati di separazione dei rifiuti alla fonte, al fine di aumentare i<br />

tassi di riciclaggio e la qualità dei prodotti che ne derivano.<br />

Zero rifiuti per lo smaltimento in discarica<br />

Secondo la Protezione Ambientale della politica del Ministero in<br />

materia di gestione dei rifiuti solidi, il conferimento in discarica dei rifiuti<br />

da imballaggio sarà vietato a partire da gennaio 2020, come un passo<br />

complementare ad altre attività prese dal ministero, al fine di raggiungere<br />

il riciclaggio e il recupero i tassi dei paesi sviluppati.<br />

Marcatura dei colli<br />

Il produttore deve marcare ogni confezione con informazioni sulla<br />

sua designazione per il riciclaggio, il recupero o il riutilizzo, il tipo di<br />

materia prima, il peso del packaging, il contenuto di rifiuti pericolosi, e<br />

l'identità della società da cui il produttore ha ricevuto i servizi. Inoltre, il<br />

produttore sarà responsabile per la registrazione e reporting di<br />

applicazione della confezione di cui è responsabile.<br />

Multe e sanzioni pecuniarie in caso di inosservanza<br />

La sanzione pecuniaria per il mancato rispetto degli obiettivi di<br />

riciclaggio è di 5.000 shekel ($ 1.300) per ogni tonnellata per la quale è<br />

commessa una violazione. Per la maggior parte delle disposizioni della<br />

proposta di legge, e' stata istituita una sanzione finanziaria di 67.000<br />

shekel (17.400 $). La violazione della disposizione che vieta il<br />

conferimento in discarica dei rifiuti, comporta una sanzione pari alla<br />

somma di 202.000 shekel (52.500 $) alla luce delle ripercussioni<br />

ambientali concrete associate a questa forma di smaltimento.<br />

12


<strong>Sezione</strong> IV. Disposizioni sugli additivi <strong>alimentari</strong><br />

<strong>Le</strong> disposizioni sugli additivi <strong>alimentari</strong> si basano su "I<br />

regolamenti di sanità pubblica" (prodotti <strong>alimentari</strong>) (Additivi <strong>alimentari</strong>)<br />

1997. Una nuova lista completa degli additivi <strong>alimentari</strong> autorizzati è stata<br />

pubblicata dal Servizio di controllo alimentare (FCS) nel 2010.<br />

<strong>Gli</strong> ingredienti di base e gli additivi <strong>devono</strong> essere contrassegnati<br />

con il loro gruppo o con nomi specifici, ad eccezione dei casi in cui<br />

l'autorità competente abbia richiesto di utilizzare sia il nome specifico<br />

dell'ingrediente di base o dell' additivo da utilizzare o abbia richiesto<br />

qualche altra etichetta di identificazione riguardante, sia gli ingredienti di<br />

base che gli additivi.<br />

I nomi dei gruppi per gli ingredienti di base e gli additivi sono i<br />

seguenti:<br />

Ingredienti di base Additivi<br />

13


-Grassi animali e oli<br />

-grassi e oli vegetali (se il<br />

grasso è indurito, deve essere<br />

dichiarato)<br />

-amidi (eccetto per gli amidi<br />

modificati)<br />

-zuccheri<br />

-proteine vegetali<br />

-proteine animali<br />

-farine<br />

-alcolici<br />

-erbe<br />

-spezie<br />

Guida all'importazione di additivi <strong>alimentari</strong><br />

14<br />

-agenti anti schiumogeni<br />

-anti-ossidanti<br />

-coloranti <strong>alimentari</strong><br />

- additivi<br />

-conservanti, stabilizzanti<br />

-addensanti (tra cui amidi<br />

modificati)<br />

-gelificanti<br />

-agenti chiarificanti<br />

-vitamine<br />

-stimolatori del sapore<br />

-residui di solventi<br />

-agenti anti agglomeranti<br />

-agenti sbiancanti<br />

-emulsionanti<br />

-stabilizzanti<br />

-acidificanti<br />

-agenti lievitanti<br />

-neutralizzatori<br />

Al fine di ottenere un permesso per l'importazione di additivi<br />

<strong>alimentari</strong> in Israele, è richiesta la seguente documentazione, in<br />

conformità con il regolamento Additivi Alimentari dal 5/18/97:<br />

• 1.Certificato (presentato da un'autorità competente) che attesti<br />

che l'impianto di produzione è sotto controllo.<br />

• 2.Certificato di libera vendita, rilasciato e approvato da un'autorità<br />

competente.<br />

• 3.Un certificato che attesti che il produttore sta producendo in<br />

Good Manufacturing Practice (GMP). Il certificato sarà accettato<br />

solo se presentato da un' autorità di controllo riconosciuta, o da<br />

un organismo indipendente che è stato autorizzato dal Servizio<br />

israeliano di controllo alimentare (FCS) a presentare i certificati<br />

GMP.<br />

• 4.Contenuto: Un certificato del produttore che elenca i contenuti<br />

della capsula, compresi i nomi botanici delle piante.<br />

• 5.I risultati dell'analisi : Un documento da un laboratorio<br />

autorizzato, firmato dall' esecutore della prova, contenente i<br />

risultati dell'analisi. Inoltre, il test microbiologico deve essere<br />

eseguito per i seguenti prodotti: additivi <strong>alimentari</strong> realizzati in<br />

materie prime vegetali (foglie, piante secche e polveri), estratti<br />

vegetali e additivi <strong>alimentari</strong> che contengono microrganismi.


• 6.Etichetta originale del prodotto.<br />

• 7.Stabilità del prodotto: i risultati dei test della durata di<br />

conservazione (data di scadenza) del prodotto, o di un annuncio<br />

fatto dal produttore che la durata di conservazione è stata<br />

determinata sulla base di prove di stabilità.<br />

Coloranti approvati per uso alimentare umano<br />

Nel marzo 2010, i seguenti coloranti <strong>alimentari</strong> sono stati<br />

approvati per i prodotti <strong>alimentari</strong> in Israele:<br />

http://www.health.gov.il/Download/pages/fcsmar2010.pdf . Si vedano<br />

le pagine: 8-10.<br />

Additivi <strong>alimentari</strong> proibiti<br />

• Nell'agosto 2007, e' stato vietato in Israele, l'uso del seguente<br />

additivo colorante nei prodotti <strong>alimentari</strong>: E128 (rosso 2G).<br />

• Dal marzo 2009 in Israele, e' stato completamente vietato<br />

l'uso dei seguenti additivi nei prodotti <strong>alimentari</strong>: propile pidrossibenzoato<br />

E216, sodio propile p-idrossibenzoato E217.<br />

• Dal dicembre 2009, e' stato invece vietato l'uso dei seguenti<br />

additivi <strong>alimentari</strong>: PARA-idrossi-benzoati (PHB): etile pidrossibenzoato<br />

E214, sodio etil p-hydroxybsodio etil pidrossibenzoato<br />

E215, metile p-idrossibenzoato E218, sodio<br />

metilp-idrossibenzoato E219.<br />

Fonte:http://www.efsa.europa.eu/EFSA/Scientific_Opinion/opinion_afc1<br />

6_ej83_parabens_v2_en1,0.pdf<br />

15


<strong>Sezione</strong> V. Pesticidi e altri contaminanti<br />

Il Servizio per la protezione e ispezione dei vegetali (PPIS) ha<br />

pubblicato la "Directory israeliana dei pesticidi" che elenca i pesticidi<br />

registrati in Israele in base alla legge la protezione delle piante del 1956, e<br />

il regolamento riguardante la vendita di pesticidi, 1994. La Banca Dati dei<br />

pesticidi del PPIS contiene tutte le informazioni riguardanti l'uso corretto e<br />

sicuro dei pesticidi la cui vendita e' ammessa in Israele. Il database viene<br />

aggiornato 2-3 volte all'anno. Di seguito il sito PPIS sui pesticidi:<br />

http://www.hadbaraeng.moag.gov.il/hadbara/english/<br />

<strong>Le</strong> seguenti informazioni possono essere ottenute attraverso la banca dati:<br />

• Nome generico del principio attivo e la sua concentrazione<br />

• Formulazione<br />

• I ratti LD50<br />

• Tossicità per i pesci, le api e gli uccelli<br />

• Specifiche applicazioni per il controllo delle infestanti nelle colture,<br />

incluse le dosi, i volumi e gli intervalli di raccolta<br />

• I nomi scientifici dei parassiti<br />

• Livelli massimi residui negli alimenti (LMR)<br />

16


•Combinazioni di pesticidi ammissibili per ciascuna coltura<br />

Questa lista è basata, ove opportuno, sui limiti del Codex Alimentarius. Il<br />

sistema utilizzato per i composti pesticidi è quello secondo la<br />

nomenclatura IUPAC.<br />

Nel corso degli ultimi 10 anni, l'uso dei seguenti pesticidi e' stato<br />

completamente vietato in Israele: Ethylmercuric cloruro, cloruro<br />

Methoxyethlmercuric, Dinitro-orto-cresolo (DNOC), arsenito di sodio,<br />

pentaclorofenolo, 2,4.5 - acido tricloroacetico (2,4,5 -T), Monocrothophos,<br />

etil parathion, Chlorphenapyr. Il 28 maggio 2009, Il Servizio per la<br />

protezione e ispezione dei vegetali ha notificato all'OMC un nuovo<br />

regolamento riguardante la protezione delle piante (importazione di<br />

vegetali, prodotti vegetali, parassiti e articoli regolamentati). <strong>Le</strong> nuove<br />

norme sono entrate in vigore il 23 giugno 2009 con l'obiettivo di gestire<br />

meglio e monitorare i requisiti di protezione delle piante importate.<br />

Elementi Principali del Rapporto - Regolamento concernente la protezione<br />

delle piante<br />

Il Nuovo Regolamento sulla Protezione delle Piante (Import Plant),<br />

approvato dai Comitati dell' Economia e Finanza della Knesset , e' stato<br />

pubblicato il 25 marzo 2009. Questi regolamenti sono entrati in vigore 90<br />

giorni dopo la loro pubblicazione, avvenuta il 23 giugno 2009. A partire da<br />

questa data, il Regolamento sulla protezione delle piante, in vigore dal<br />

1970 (Importazione di piante), 5731-1970, e' stato revocato. Dopo un<br />

decennio di "gestazione", durante il quale il Regolamento Protezione delle<br />

Piante (Import di vegetali, di prodotti vegetali, parassiti e articoli<br />

regolamentati) e' stato sottoposto a revisione, il compito è stato assolto e<br />

la nuova normativa ha visto finalmente la luce del giorno. I regolamenti di<br />

importazione, che sono in vigore dal 1970, hanno subito un grande<br />

cambiamento, e se una volta si trattava di un sottile opuscolo di 8 pagine,<br />

oggi è ormai diventato un tomo di 129 pagine. La traduzione non ufficiale<br />

in inglese del nuovo regolamento e' disponibile sul sito web della PPIS:<br />

http://www.hadbaraeng.moag.gov.il/hadbara/english/<br />

Il Nuovo Regolamento per la Protezione delle Piante (Import Plant) è<br />

entrato in vigore il 23 giugno 2009. L'importazione di piante in Israele è<br />

ancorato alla <strong>Le</strong>gge sulla protezione delle piante - Regolamenti sulla<br />

protezione delle piante (Import Plant), che regolano la varietà di vegetali<br />

importati, parassiti e articoli regolamentati: prodotti freschi (frutta,<br />

verdura, fiori recisi, ecc), materiale di propagazione, piante in vaso, terreni<br />

di crescita, mangimi vegetali per gli animali, noccioli commestibili, ecc<br />

Tale importazione pone numerosi rischi per salute delle piante in Israele a<br />

causa della possibile introduzione di parassiti che non esistono in Israele,<br />

e la loro successiva acclimatazione e stabilimento, con conseguente danno<br />

economico esteso per l'agricoltura nazionale e danno ambientale alla<br />

vegetazione naturale.<br />

17


A causa dei pericoli che questo tipo di importazione comporta, ogni<br />

paese ha il diritto di proteggere se stesso, prescrivendo le restrizioni alle<br />

importazioni. Ciò nonostante, gli accordi commerciali internazionali (OMC<br />

/ SPS, IPPC) impongono di agire con trasparenza, con un impegno di<br />

armonizzazione e in conformità con i criteri internazionali nei confronti di<br />

tutte le disposizioni e le restrizioni imposte all'importazione, per evitare,<br />

per quanto possibile, le barriere al commercio internazionale.<br />

<strong>Le</strong> disposizioni per l'importazione oggi in vigore, emanate nel 1970, non<br />

coincidono con lo spirito degli accordi internazionali vigenti per quanto<br />

riguarda la trasparenza e l'istituzione di restrizioni fitosanitarie.<br />

A causa di questi motivi, il Servizio sulla Protezione e Ispezione sui<br />

Vegetali e (PPIS) del Ministero dell'Agricoltura (incaricato di far rispettare le<br />

norme di cui sopra) ha deciso di modificare ampiamente l'impianto della<br />

normativa sulle importazione sia in termini di struttura, che nella sua<br />

essenza.<br />

Di seguito sono riportati i punti salienti della modifica:<br />

A. Esenzione dalla licenza<br />

La nuova normativa sulle importazioni introduce un cambiamento<br />

sostanziale nel sistema delle licenze che si manifesta con l'esenzione di<br />

per una lunga lista di piante e prodotti vegetali dall'obbligo di licenza di<br />

importazione.<br />

Tutti i prodotti importati sono stati classificati in tre gruppi:<br />

1) Terza Categoria – I Beni elencati in questa tabella sono esenti da un<br />

permesso di importazione e da un certificato fitosanitario,ma <strong>devono</strong><br />

essere accompagnati da un Certificato di Origine. Il loro rilascio è<br />

subordinato ad un' ispezione al porto al momento dell' ingresso e<br />

<strong>devono</strong> dimostare di essere prodotti senza pesticidi<br />

2) Quarta Categoria – <strong>Le</strong> Merci presenti in questa categoria sono esenti<br />

dal permesso di importazione, ma <strong>devono</strong> essere accompagnate da un<br />

certificato fitosanitario del paese di origine, e rispettare tutti i requisiti<br />

di importazione specificati nel corpo del programma. Il loro rilascio è<br />

subordinato all' approvazione di tutti i documenti di accompagnamento,<br />

ad un' ispezione presso il porto di ingresso e al rispetto di tutti i termini<br />

di importazione.<br />

3) Licenza di importazione - Per quanto riguarda le merci che non<br />

compaiono nelle categorie sopra riportate, deve essere presentata una<br />

richiesta di permesso di importazione. A seguito di una valutazione del<br />

rischio fitosanitario (PRA), si deciderà se approvare o meno la richiesta<br />

e, nel caso, quali restrizioni applicare. Tali beni <strong>devono</strong> essere<br />

accompagnati da una licenza di importazione, da un certificato<br />

fitosanitario e da un' ispezione al porto di entrata, come condizione per<br />

il rilascio al porto d'ingresso.<br />

B. Esenzione dal certificato fitosanitario<br />

Un altro cambiamento introdotto dalla nuova normativa sulle<br />

importazioni, è l'aggiunta di una nuova pianificazione (Schedule III), che<br />

18


fornisce un elenco di prodotti esentati dall'obbligo di accompagnamento<br />

del certificato fitosanitario.<br />

C. Trasparenza<br />

Nel nuovo Regolamento di importazione delle piante vi è la piena<br />

trasparenza per quanto riguarda le regole fitosanitarie stabilite per<br />

impedire l'ingresso di parassiti con le piante e i prodotti vegetali<br />

importati; in modo da proteggere la flora di Israele dai pericoli inerenti<br />

tale importazione. Tali regole sono state stabilite in base al livello di<br />

rischio determinato dal PRA .<br />

Questa trasparenza si manifesta in diversi modi:<br />

1) Prima Categoria - Elenco dei trattamenti considerati come<br />

trattamenti da quarantena.<br />

2) Seconda Categoria - Elenco degli organismi nocivi da quarantena<br />

nello Stato di Israele. Questa lista include tutti i parassiti non esistenti<br />

in Israele, il cui arrivo attraverso vegetali importati, mette a rischio<br />

l'agricoltura nazionale e la vegetazione naturale, quindi, la loro<br />

presenza in una partita importata, impedira' l'ingresso di questa<br />

spedizione in Israele.<br />

3) Terza e Quarta Categoria- Lista delle merci la cui importazione e'<br />

permessa nello Stato di Israele e l'elenco di tutti i requisiti specifici<br />

per ciascun prodotto.<br />

Tasse<br />

Nella recente normativa c'è stata una nuova determinazione dei costi<br />

di ispezione (Ottavo Programma - tasse). Inoltre, verra' applicata una tassa<br />

per presentare la richiesta di licenza e per la richiesta di una copia della<br />

licenza stessa.<br />

La nuova normativa faciliterà notevolmente il processo di<br />

importazione e consentira' l'importazione di una varietà di prodotti. Tra<br />

questi, compaiono anche alcuni prodotti che in passato non si potevano<br />

importare come anche prodotti provenienti da nuove fonti d'importazione,<br />

previa, valutazione del rischio. Allo stesso modo, il cambiamento<br />

consistera' nel promuovere l'apertura, la trasparenza e la conformità con i<br />

requisiti dettati dagli accordi internazionali.<br />

Tuttavia gli ispettori della quarantena del PPI hanno il compito di<br />

accertare che il desiderio del pubblico per un'importazione variegata che<br />

provenga da piu' fonti e la necessità di adempiere agli impegni presi dallo<br />

Stato di Israele nei confronti di accordi commerciali internazionali, non<br />

comportino per l'agricoltura domestica e la vegetazione naturale, una<br />

maggiore esposizione ai potenziali pericoli posti da questa apertura.<br />

Trattamenti come richiesti dai Regolamenti di Importazione delle Piante<br />

19


Nel mese di agosto 2009, il PPIS ha aggiornato i requisiti a cui<br />

<strong>devono</strong> rispondere le piante importate: http://www.ppiseng.moag.gov.il/<br />

** ISPM 15 - Il 18 maggio 2009, Il Servizio per la protezione e Ispezione<br />

dei vegetali ha notificato all'OMC una nuova misura SPS di tutto il<br />

materiale da imballaggio in legno (G/SPS/N/ISR/8).<br />

Descrizione dei contenuti: Tutto il materiale di imballaggio in legno deve<br />

essere contrassegnato secondo la norma ISPM 15 della IPPC. Rientra in<br />

questa norma il materiale di imballaggio in legno, compresi pellet e travi<br />

portanti.<br />

La conformità di Israele con lo standard 15 da imballaggio in legno ISPM e'<br />

iniziata il 1 ottobre 2009. ISPM 15 è il criterio standard internazionale per<br />

l'importazione e l'esportazione di imballaggi in legno. La sua attuazione<br />

significa che Israele entrerà a far parte di una lunga lista di 65 paesi<br />

emergenti che richiedono aderenza allo standard ISPM 15.<br />

Il materiale da imballaggio in legno deve essere soggetto ad un<br />

trattamento termico o di fumigazione secondo lo standard ISPM 15*:<br />

Bromuro di metile (MB) fumigazione o trattamento termico.<br />

Con il trattamento MB, il materiale da imballaggio in legno è sottoposto a<br />

fumigazione con bromuro di metile.<br />

Attraverso il Trattamento termico (HT) il materiale da imballaggio in legno<br />

deve essere riscaldato in un programma che raggiunge una temperatura<br />

minima di 56 ° C per un minimo di 30 minuti.<br />

Traduzione non ufficiale in inglese del nuovo standard: www.flyingcargo.com/media/Upload/169.DOC<br />

I pesticidi organici<br />

I PPI sono responsabili dell' approvazione e della registrazione dei<br />

preparati adeguati per l'agricoltura biologica. L'Idoneità viene controllata<br />

da un comitato consultivo al Direttore Generale della PPIS, in relazione allo<br />

standard israeliano dei prodotti biologici di origine vegetale freschi e<br />

trasformati, e del regolamento UE (CEE) n. 2092/91.<br />

Tutti gli ingressi inerenti l'agricoltura biologica (nutrienti, prodotti<br />

fitosanitari, e integratori per l'industria alimentare biologica) <strong>devono</strong><br />

essere controllati per verificarne la conformità con requisiti standard. Per<br />

sottoporre una sostanza, ad una valutazione da parte del comitato<br />

consultivo per l'agricoltura biologica, <strong>devono</strong> essere presentati i seguenti<br />

documenti:<br />

1. Identificazione della sostanza e dei suoi ingredienti.<br />

2. Metodo di produzione.<br />

3. I prodotti contenenti un ingrediente animale <strong>devono</strong> avere una<br />

approvazione preliminare da parte del Servizio Veterinario del Ministero<br />

dell'Agricoltura. L'Iscrizione sarà effettuata secondo la procedura<br />

descritta in "Registrazione e Licenza dei pesticidi". I prodotti presenti<br />

nel seguente documento sono stati approvati per l'uso in agricoltura<br />

20


iologica: www.ppismoag.gov.il/NR/rdonlyres/6A981AA1-A6F4-4520-<br />

8D77-10E3728E9CE0/0/OrganicPesticidePublicationj.doc<br />

Malattie delle piante<br />

Una lista di malattie delle piante documentate (soprattutto funghi)<br />

diagnosticati presso il Laboratorio di malattie delle piante Diagnostica<br />

della PPIS: http://www.ppis.moag.gov.il/ppis/plant_disease_gallery/<br />

Lista degli insetti<br />

La Galleria degli insetti è un database di immagini, contenente<br />

informazioni ecologiche, biologiche e sistematiche sugli insetti in Israele,<br />

in particolare quelli considerati parassiti agricoli. La lista delle malattie<br />

delle piante è prevista dall'Unità diagnostica di Protezione delle Piante<br />

Servizio Fitopatologico. http://www.ppis.moag.gov.il/ppis/insect_gallery/<br />

1. Kasherut<br />

<strong>Sezione</strong> VI. Altri regolamenti e requisiti<br />

Qualsiasi alimento contrassegnato con il "kosher" deve riportare<br />

anche il nome e la posizione della persona che certifica il kasherut o il<br />

marchio, registrato in Israele, dell'organizzazione che certifica il kosher.<br />

Si consiglia di aggiungere alla parola "kosher", le parole "carne", "latte" o<br />

durante il periodo di Pasqua "le donazioni e le decime sono state<br />

accantonate", "libero da ogni sospetto di frutta raccolta in anno sabbatico",<br />

ecc secondo la natura della materia e dell' autorità della persona che<br />

certifica il Kosher.<br />

Prodotti a base di carne, tra cui carne di pollame, che non sono<br />

"kosher", prodotti ittici non kosher e prodotti a base di pesce fatti con<br />

pesce non kosher, <strong>devono</strong> essere contrassegnato con la dicitura "non<br />

kosher". In Israele e' vietato importare carne non kosher, compreso il<br />

pollame.<br />

La dimensione delle lettere nella dicitura "kosher" non deve essere<br />

inferiore alla dimensione minima delle lettere del nome del prodotto, come<br />

21


previsto nella tabella 1. La dimensione delle lettere che indica il nome e la<br />

posizione della persona che fornisce la certificazione, non deve essere<br />

inferiore alla dimensione minima delle lettere del nome del produttore,<br />

come previsto nei prodotti 1.<br />

Se esistono prodotti simili, creati dallo stesso produttore, alcuni dei<br />

quali sono titolari della certificazione kashrut come ricordato ai punti 12.1<br />

e 12.2 del regolamento e altri che non presentano questo marchio, questi<br />

<strong>devono</strong> avere etichette vistosamente diverse. Questo requisito non si<br />

applica a quei prodotti, che sono contrassegnati dalla dicitura "kosher per<br />

la Pasqua". La legge israeliana prevede che il consiglio del Gran Rabbinato<br />

di Israele sia la sola autorità responsabile, in grado di determinare se un<br />

prodotto sia kosher; gli esportatori di prodotti kasher dovranno verificare,<br />

tramite i loro agenti di importazione, che la loro certificazione kosher sia<br />

accettata dal Rabbino Capo di Israele.<br />

2. Nuova procedura di registrazione degli alimenti e Politiche<br />

Biotecnologiche<br />

Nel febbraio 2006, il "Nuovo Comitato alimentare" israeliano ha<br />

pubblicato le nuove regole per la registrazione dei nuovi alimenti. La<br />

procedura riguarda la registrazione degli alimenti e non riguarda<br />

l'etichettatura dei prodotti <strong>alimentari</strong> modificati.<br />

Lo scopo della normativa è quello di stabilire un processo di registrazione<br />

chiara, ordinata e sistematica dei nuovi alimenti e l'aggiornamento del<br />

Registro Nuovi Alimenti. Il suo scopo è anche quello di fornire<br />

informazioni in merito alla designazione di autorità e di responsabilità<br />

operativa (vedi allegato 2: nuova procedura di registrazione alimentare).<br />

I prodotti <strong>alimentari</strong> importati saranno divisi in due gruppi - i<br />

prodotti <strong>alimentari</strong> già esistenti sul mercato alimentare e i nuovi prodotti<br />

<strong>alimentari</strong>.<br />

<strong>Le</strong> procedure per ogni gruppo saranno le seguenti:<br />

• 1. Prodotti <strong>alimentari</strong> già esistenti - Il comitato sui nuovi alimenti,<br />

emetterà un elenco di varietà di prodotti agricoli OGM, che sono<br />

stati già importati in Israele (soia, mais, colza, radicchio e altro). Si<br />

presume che le varietà saranno esentate dalla procedura di<br />

registrazione. Tuttavia il comitato israeliano sui nuovi alimenti non<br />

ha ancora deciso definitivamente nel merito.<br />

• 2. Per i nuovi prodotti <strong>alimentari</strong> che non sono ancora stati<br />

registrati, l'importatore deve presentare i seguenti documenti:<br />

Domanda di registrazione di un nuovo alimento (allegato A), lo stato<br />

legislativo del nuovo alimento (Allegato B), e Requisiti aggiuntivi per<br />

i nuovi alimenti in base al tipo del nuovo alimento (allegato C) (vedi<br />

pagine 27-35).L'importatore deve presentare l'allegato B (pagina 29)<br />

accompagnato da un certificato di valutazione dei rischi. Il Ministero<br />

della Sanità israeliano ha autorizzato le seguenti istituzioni per<br />

effettuare valutazioni dei rischi <strong>alimentari</strong>:<br />

22


1. Generale<br />

• La Comunita' europea/EFSA<br />

• USDA (FSIS)<br />

• FDA<br />

• Health Canada<br />

• ANZFA Australia and New Zealand Food Authority/FSANZ<br />

Food Standards Australia New Zealand<br />

• Giappone- Dipartimento per la Sicurezza Alimentare,<br />

Ministero della Salute<br />

• WHO/FAO CODEX ALIMENTARIUS Comitato di Esperti<br />

<strong>Sezione</strong> VII. Altre norme specifiche<br />

La politica dichiarata del governo di Israele e' quella di adottare<br />

standard internazionali ove possibile, e di attuare norme obbligatorie<br />

riguardanti soltanto la sicurezza, la salute e l'ambiente. In realta' pero'<br />

molti prodotti sono ancora soggetti a standard obbligatori, alcuni dei quali<br />

sono stati progettati per favorire i produttori nazionali rispetto agli<br />

importatori. Come nel caso del legno compensato, tali standard locali<br />

spesso si concentrano sul design piuttosto che sulle prestazioni. Lo<br />

standard sul legno compensato in Israele esclude infatti dal mercato, la<br />

maggior parte del compensato proveniente dagli Stati Uniti.<br />

L'Istituzione per gli Standard in Israele (SII) è l'agenzia responsabile<br />

per lo sviluppo degli standard della maggior parte dei prodotti. Ed e'<br />

responsabile inoltre dei test di conformità, delle certificazioni dei sistemi<br />

di sicurezza della qualità dei prodotti e dell'industria. Per maggiori<br />

informazioni, le imprese interessate <strong>devono</strong> contattare:<br />

Il Standards Institution di Israele, 42 <strong>Le</strong>vanon Street, Tel Aviv 69977;<br />

Tel: 972-3-6465154; Fax: 972-3-6419683. E-mail: Informazioni<br />

generali: vered@sii.org.il. Sito web: http://www.sii.org.il<br />

23


Israele non ha adottato ufficialmente standard ISO-9000, sebbene vi<br />

sia una crescente preferenza per questi stessi tra gli importatori <strong>israeliani</strong>.<br />

Questo è particolarmente importante nel caso di ingredienti e materie<br />

prime destinate alla produzione dei prodotti di esportazione.<br />

In passato, i prodotti <strong>alimentari</strong> più importati sono stati oggetto di<br />

dimensioni specifiche (peso o volume) e requisiti che spesso escludevano<br />

formati standard non metrici utilizzati da società statunitensi. Verso la<br />

fine del 1998 il gli standard imposti per il peso e la misura sono divenuti<br />

volontari, cioè servono da linee guida per i produttori ma hanno smesso di<br />

essere obbligatori. Resta in ogni caso obbligatorio indicare sulla<br />

confezione il contenuto in termini metrici. <strong>Le</strong> confezioni che presentano<br />

una dimensione non conforme allo standard ufficiale, deveno recare<br />

l'indicazione del costo unitario del prodotto.<br />

Il governo di Israele richiede che i prodotti <strong>alimentari</strong> e per la salute<br />

siano registrati presso il Ministero della Salute prima di poter essere<br />

venduti nel paese. L'approvazione della FDA per i prodotti per la cura degli<br />

alimenti e la salute non è obbligatoria, ma gli importatori <strong>israeliani</strong> lo<br />

preferiscono in quanto accelera il processo di registrazione del prodotto e<br />

l'approvazione di licenza di importazione. La Registrazione del prodotto<br />

normalmente dura dalle 4 alle 6 settimane, sempre se tutta la<br />

documentazione viene presentata correttamente.<br />

2. Etichettatura nutrizionale<br />

L'etichettatura nutrizionale degli alimenti è obbligatoria e deve elencare i<br />

seguenti valori per 100 grammi o 100 ml di contenuto alimentare:<br />

- Proteine<br />

-Contenuto di grassi (grammi per 100 gr o 100 ml di contenuto netto)<br />

Se l'etichetta del prodotto indica la dimensione delle porzioni e il numero<br />

di porzioni, è anche permesso di indicare questi valori nutrizionali per<br />

porzione.<br />

L'etichettatura degli alimenti riportante espressioni che si riferiscono<br />

alle sue qualità per quanto riguarda: calorie, grassi, sale e contenuto di<br />

colesterolo deve avere le seguenti caratteristiche:<br />

I. Calorie<br />

Per quanto riguarda la riduzione delle calorie in un prodotto alimentare,<br />

sono state definite due categorie:<br />

1. Calorie basse<br />

a. Bevande non alcoliche, compresi i concentrati e le polveri per la<br />

preparazione di bevande contenenti non più di 20 calorie per 100<br />

ml di bevande pronte da bere (ready-to-drink).<br />

24


. Alimenti che non sono bevande non-alcoliche, compresi i prodotti<br />

del latte, in cui la quantità di calorie non è superiore a 40 per 100<br />

gr. / ml di cibo.<br />

2. Calorie ridotte<br />

Un prodotto alimentare che contiene non più di 2 / 3 del contenuto<br />

calorico di un prodotto regolato da uno standard, da una norma o<br />

da un regolamento.<br />

II. Grassi<br />

Per quanto riguarda la riduzione del grasso nei prodotti <strong>alimentari</strong>, sono<br />

state definite tre categorie:<br />

1. Alimenti senza grassi . Alimenti in cui la quantità di grasso non è<br />

più dello 0,5%.<br />

2. Alimenti a Basso contenuto di grassi. Alimenti in cui la quantità<br />

totale di grasso non è superiore a 2 g di grassi per 100 gr. o 100 ml<br />

di cibo.<br />

3. Alimenti a Grasso Ridotto. Un alimento che contiene non più di 2/3<br />

del contenuto di grassi di un prodotto coperto da uno standard, da<br />

una norma o regolamento. Questo requisito non si applica agli<br />

alimenti ricchi di grassi come ad esempio: burro, margarina, burro<br />

di arachidi, e pasta di sesamo.<br />

III. Sale (Ai fini dell'etichettatura, per sale si intende sodio)<br />

Per quanto riguarda la riduzione del sodio nei prodotti <strong>alimentari</strong>, sono<br />

state definite tre categorie:<br />

1. Senza sale. Alimenti in cui la quantità di sale non è altro che<br />

0,5 per cento.<br />

2. Basso contenuto di sodio. Un prodotto alimentare in cui la quantità<br />

di sodio non è più di 100 mg di sodio per 100 gr. o ml di alimento.<br />

3. Contenuto di sodio ridotto. Alimenti che contengono non più di<br />

1/4 del contenuto di sodio di un prodotto coperto da uno standard,<br />

da una norma, o regolamento e che contiene più di 100 mg di sodio<br />

per 100 gr. o ml di alimento.<br />

IV. Colesterolo<br />

Per quanto riguarda la riduzione della quantità di colesterolo nei prodotti<br />

<strong>alimentari</strong>,sono state definite tre categorie:<br />

1. Senza Colesterolo. Un prodotto alimentare in cui la quantità di<br />

colesterolo è zero. In un test di laboratorio, sara' consentita<br />

un'oscillazione fino a 2,5 mg di colesterolo per 100 gr. o ml di<br />

alimento.<br />

2. Colesterolo basso. Un prodotto alimentare in cui la quantità di<br />

colesterolo non è più di 30 mg per 100 gr. o ml di alimento.<br />

25


3. Colesterolo ridotto. Un prodotto alimentare che contiene non più di<br />

2/3 del contenuto di colesterolo di un alimento coperto da uno<br />

standard, norma o regolamento.<br />

V. Generale<br />

L'etichettatura nutrizionale dei prodotti <strong>alimentari</strong> in genere si riferisce a<br />

100 gr. o ml di cibo. Se la confezione indica il numero di porzioni in esso<br />

contenute, il contenuto nutrizionale può essere visualizzato sulla<br />

porzione. Se le istruzioni del produttore indicano che il prodotto debba<br />

essere diluito con acqua, l'etichettatura nutrizionale deve essere per 100<br />

gr. o ml di alimento consumato.<br />

Per l'elenco completo delle norme <strong>alimentari</strong> israeliane vedi Allegato 6 e 7.<br />

<strong>Sezione</strong> VIII. Copyright e / o <strong>leggi</strong> sui marchi<br />

Applicazione<br />

Ogni titolare di un marchio utilizzato, o proposto di essere utilizzato<br />

in Israele, puo' presentare domanda di registrazione del marchio. Marchi<br />

collettivi e marchi di certificazione <strong>devono</strong> essere iscritti. La domanda può<br />

essere presentata dal titolare del marchio o da un agente del proprietario.<br />

L'agente deve lavorare in Israele e deve presentare un'autorizzazione<br />

scritta da parte del proprietario.<br />

Tutti i candidati <strong>devono</strong> presentare un indirizzo locale per la<br />

corrispondenza e per essere contattattati, per questo il governo di Israele<br />

ricorda generalmente ai titolari di marchi stranieri di assumere un<br />

avvocato locale per presentare le loro applicazioni. La tassa per modificare<br />

le richieste di un marchio attualmente è di circa $175. La durata della<br />

protezione di un marchio è di sette anni. Questo può essere rinnovato a<br />

tempo indeterminato per un periodo di 14 anni dal pagamento della<br />

tassa.<br />

La giurisprudenza in Israele dà la priorità di iscrizione al primo<br />

utente locale del marchio. Ogni domanda di registrazione del marchio<br />

deve indicare prodotti che rientrano in una sola classe, secondo la<br />

26


Ufficio Marchi e Brevetti<br />

Casella postale 354, 91002, Gerusalemme, Israele.<br />

classificazione internazionale dei prodotti e dei servizi (ICGS). Secondo i<br />

termini della Convenzione di Parigi, uno che ha presentato una domanda<br />

di registrazione di un marchio o marchio di servizio in un altro paese<br />

firmatario, ha il diritto di rivendicare la priorità per la registrazione del<br />

marchio stesso in Israele per lo stesso uso. Una domanda di registrazione<br />

del marchio che rivendichi tale priorita', deve essere presentata entro sei<br />

mesi dalla data della prima applicazione in un paese che ha ratificato la<br />

convenzione. E' stato inoltre presentato un disegno di legge sulla<br />

concorrenza sleale. Esso contiene una sezione sui segreti commerciali che<br />

mira a chiarire le ambiguità in materia, disciplinando i danni, la confisca o<br />

la distruzione delle merci in competizione, qualificabiti tutti come mezzi di<br />

impugnazione previsti diritto civile israeliano. <strong>Le</strong> sanzioni penali sono la<br />

reclusione fino ad un anno e una multa in valuta locale pari a circa $<br />

5.000.<br />

L'Ufficio Brevetti in Israele e l'Ufficio Marchi sono in grado di fornire<br />

informazioni alle parti interessate sui brevetti, disegni e marchi registrati.<br />

Contatto:<br />

Necessità di un avvocato locale<br />

<strong>Le</strong> aziende estere dovrebbero cercare supporto legale professionale, e / o<br />

contabile quando impegnati in complicati accordi contrattuali in Israele. <strong>Le</strong><br />

aziende, che desiderano creare un ufficio, investire, o applicare dei diritti<br />

di proprietà intellettuale (DPI), dovrebbero cercare consulenza legale<br />

professionale. <strong>Le</strong> aziende dovrebbero anche cercare assistenza legale nel<br />

caso in cui incontrino problemi commerciali o di pagamento.<br />

27


<strong>Sezione</strong> IX. Procedure di Importazione<br />

Vedere le procedure dettagliate e i requisiti per l'importazione degli<br />

alimenti di cui all'allegato 5. I prodotti importati sono divisi in due gruppi -<br />

"sensibili" e "non sensibili" (cfr. allegato 3 e 4).<br />

<strong>Le</strong> procedure per i due gruppi sono le seguenti:<br />

Registrazione dell'importatore:<br />

1. L'importatore deve compilare un modulo nel quale si attesti che e'<br />

un importatore qualificato, e dichiara che lui o qualcuno per suo<br />

conto ha un magazzino a fini di stoccaggio. Questa procedura viene<br />

utilizzata per entrambi i tipi di prodotti.<br />

2. Un importatore di prodotti regolari deve compilare il seguente<br />

certificato: Dichiarazione dell' Importatore.<br />

3. Dopo aver compilato la dichiarazione di importatore, riceverà un<br />

certificato ufficiale importatore dal Servizi Israeliani per gli Alimenti<br />

e la Nutrizione.<br />

Registrazione del prodotto:<br />

28


1. Richiede la presentazione di una richiesta preliminare di<br />

autorizzazione per l'importazione di prodotti <strong>alimentari</strong> regolari.<br />

Prodotti Non regolari:<br />

L'importazione di questo tipo di prodotti richiede le seguenti procedure:<br />

1. Vedere la sezione 1 – Registrazione dell' Importatore.<br />

2. Una richiesta preliminare per l'autorizzazione ad importare<br />

prodotti <strong>alimentari</strong>, e una richiesta per il rilascio alla frontiera.<br />

Sono richiesti i seguenti certificati per il rilascio dei prodotti<br />

<strong>alimentari</strong> alla frontiera:<br />

a. originale / copia ufficiale del certificato dell'importatore.<br />

b. originale / copiati del certificato dell'alimento.<br />

c. Fattura della spedizione.<br />

d. Certificato del passaggio.<br />

e. Copia della polizza di carico e packing list.<br />

f. Copia della tassa di importazione.<br />

Licenze di Importazione<br />

I prodotti <strong>alimentari</strong> importati richiedono l'approvazione dell'<br />

Amministrazione sul controllo degli alimenti del Ministero della Salute, che<br />

è anche responsabile dell'approvazione delle etichettature e degli<br />

imballaggi. Tutto il materiale vegetale (tra cui frutta secca e noci) richiede<br />

l'approvazione per l'importazione dal Servizio per la Protezione e<br />

Ispezione dei Vegetali. <strong>Le</strong> carni importate non trasformate e non imballate<br />

<strong>devono</strong> essere autorizzate dal Servizio Veterinario Israeliano (IVS). Carni<br />

confezionate e pollame destinato alla vendita al dettaglio sono soggetti a<br />

licenza da parte dell'Amministrazione sul Controllo Alimentare del<br />

Ministero della Salute. La legge richiede che tutte le importazioni di carne<br />

e pollame kosher debbano essere certificate dal Consiglio Rabbinico del<br />

Gran Rabbinato o da un organismo autorizzato dal Consiglio. In via<br />

eccezionale è possibile importare frattaglie di manzo non-kosher. <strong>Le</strong><br />

Autorita' Veterinarie Israeliane hanno posto un divieto di importazione di<br />

carni con osso da paesi in cui esiste il pericolo di trasmissione di Afta<br />

Epizootica (FMD) e Encefalia Spongiforme Bovina (BSE), nota anche come<br />

Morbo della Mucca Pazza.<br />

A) Documentazione delle importazioni<br />

1. Documentazione della spedizione<br />

I servizi doganali <strong>israeliani</strong> preferiscono che gli esportatori utilizzino<br />

le proprie forme di fattura commerciale contenenti tutte le informazioni<br />

necessarie compreso:<br />

• il nome e indirizzo del fornitore<br />

• la natura generale dei prodotti<br />

• il paese di origine del prodotto<br />

29


• il nome e indirizzo del cliente in Israele<br />

• il nome dell'agente in Israele<br />

• i termini<br />

• il tasso di cambio (se applicabile)<br />

• il numero di licenza d'importazione israeliano (se applicabile)<br />

• le informazioni sulla spedizione ed una descrizione completa di<br />

tutte le merci in spedizione compresi i segni di spedizione, la<br />

quantità o misura<br />

• la composizione delle merci (in percentuale se mista)<br />

• HS Codice della tariffa<br />

• peso lordo di ogni pacco<br />

• peso netto di ogni pacco<br />

• il peso totale della spedizione<br />

• prezzo per unità di vendita<br />

• il valore totale della spedizione che include imballaggio, spedizione,<br />

diritti portuali e diritti d'agenzia, e le spese di assicurazione<br />

sostenute nella esportazione delle merci in Israele.<br />

La fattura commerciale deve essere firmata dal produttore, dal mittente,<br />

dal proprietario o dall'agente autorizzato. <strong>Gli</strong> esportatori dovrebbero<br />

controllare due volte se sia necessaria altra documentazione, compresa la<br />

polizza di carico e la packing list.<br />

I prodotti freschi e i semi richiedono un certificato fitosanitario (PC) emessi<br />

da USDA / APHIS. Prodotti freschi e surgelati a base di carne e pollame<br />

<strong>devono</strong> essere accompagnati da un certificato di controllo FSIS. I requisiti<br />

veterinari e fitosanitari delle autorità israeliane sono annotati sulla licenza<br />

di importazione che deve essere ottenuta prima che venga stipulato il<br />

contratto per le merci. La Richiesta per il permesso di importazione deve<br />

essere effettuata da un Presidente di Israele.<br />

B) Requisiti di importazione per i prodotti lattiero-caseari<br />

Tutti i derivati del latte e i loro sostituti sono inseriti all'interno del<br />

gruppo di prodotti non regolari. (vedi allegato 4). Si veda l'allegato 17 per i<br />

requisiti delle importazioni del latte. Per gli allegati, <strong>fare</strong> riferimento al<br />

seguente link: http://www.fas.usda.gov/gainfiles/200807/146295318.pdf<br />

C) Formula alimentare per bambini<br />

Nel dicembre 2009, il Ministero della Salute israeliano ha pubblicato<br />

nuove direttive per la gestione delle composizioni <strong>alimentari</strong> per neonati<br />

(FCB) e per gli alimenti destinati alla nutrizione completa. Queste direttive<br />

sospendono le precedenti direttive / requisiti.<br />

Qui di seguito sono riportate le nuove direttive:<br />

A. Importazioni<br />

30


1. Ogni lotto importato deve essere campionato per tutte le prove<br />

richieste.<br />

2. Dopo il campionamento la spedizione può essere rilasciata e<br />

depositata nel magazzino dell'importatore, a condizione che<br />

l'importatore abbia un magazzino adatto predisposto per lo<br />

stoccaggio di questo tipo di alimento e a condizione che vi sia una<br />

garanzia bancaria e un obbligo da parte dell'importatore di non<br />

vendere il prodotto importato, fino all'approvazione da parte della<br />

Divisione di importazione presso i Servizi Alimenti e la Nutrizione.<br />

3. I Laboratori di sanità pubblica sono invitati a presentare i risultati<br />

dei test al Responsabile della Divisione di importazione con la MOH<br />

(Ing. Ruth Shimberg)<br />

B) Prodotti conservati a base di carne<br />

Nel giugno 2006, la Standards Institution di Israele ha pubblicato un<br />

nuovo standard per le carni macinate e i prodotti a base di carne tritata<br />

(SI 1188). Il nuovo standard permette la vendita in Israele di carni fresche<br />

tritate. Prima di quel momento era stato permesso vendere solo prodotti<br />

congelati di carne macinata.<br />

I requisiti di importazione per l'importazione di prodotti a base di<br />

carne sono riportate di seguito. I seguenti documenti inoltre, dovrebbero<br />

essere presentati quando si fa richiesta di una licenza di importazione:<br />

1. Certificato kosher del Gran rabbinato dello Stato di Israele (escluse<br />

le importazioni verso l'Autorità palestinese).<br />

2. Composizione del prodotto.<br />

3. I risultati dei test: Peso netto, percentuale di acqua, percentuale di<br />

grasso, percentuale di proteine, test di vuoto.<br />

4. Contenuto di conservanti<br />

5. Prova d'incubazione per 7 giorni e 14 giorni 55C 35C.<br />

6. Codice del prodotto e spiegazione del codice.<br />

7. Documento LACFC per ogni misura della confezione, compilato dal<br />

produttore.<br />

8. Certificato di origine della carne.<br />

9. Certificazione in cui si attesti che il macello viene ispezionato da<br />

un'autorità autorizzata.<br />

10. Certificato sanitario veterinario, che si riferisce anche a residui e<br />

metalli pesanti.<br />

11. Ulteriori requisiti per le conserve di manzo:<br />

-certificato veterinario attestante che la carne proviene da<br />

bestiame privo di BSE.<br />

-Autorizzazione riguardo l'età del bestiame macellato.<br />

31


C) Nuove Linee guida riguardo alle importazioni di BSE<br />

Nel marzo 2010, i Servizi veterinari <strong>israeliani</strong> e della salute animale<br />

(IVSAH) hanno pubblicato le nuove "Regole sull' encefalopatia spongiforme<br />

bovina (BSE)" . <strong>Le</strong> linee guida riguardano l'importazione di ruminanti vivi,<br />

materiale di allevamento a base di carne e frattaglie, l'importazione di<br />

piatti e altre proteine derivate da ruminanti, tra cui l'età minima del<br />

bestiame per i test della BSE.<br />

D) Importazione di vino e bevande alcoliche<br />

Il 12 gennaio 2009, la Commissione Israeliana preposta agli alcolici,<br />

WTO-TBT ha notificato all'Organizzazione Mondiale del Commercio le<br />

misure riviste TBT per le bevande alcoliche (SA 2208). Il 10 Maggio 2004<br />

Israele ha notificato all'OMC l'intenzione di dichiarare le parti 1 e 2 dello<br />

Standard Israeliano Volontario SI 1572 come obbligatorie<br />

(G/TBT/N/ISR/43). A seguito di osservazioni pervenute dopo la<br />

pubblicazione di tale notifica, Israele ha deciso di pubblicare un<br />

emendamento alla Norma Obbligatoria SI 1572 parte 1, relativa alla<br />

definizione, alla descrizione e alla marcatura di rum e whisky,<br />

permettendo inoltre di aggiungere l'area geografica al nome di una<br />

bevanda alcolica, solo in caso in cui sia prodotta in quel luogo.<br />

Una copia del progetto di modifiche proposte è disponibile al posto di FAS<br />

a Tel Aviv: Email: agtelaviv@usda.gov.<br />

Per le norme dettagliate e i requisiti si veda l'allegato 16.<br />

Nota: Appendice 2 dell'allegato 16: dettagli sui test di laboratorio<br />

necessari, prima della presentazione della licenza di importazione.<br />

E) Importazione di piante ei loro prodotti - Permesso di importazione<br />

L'ingresso di vegetali e prodotti vegetali in Israele, sia per fini<br />

commerciali che per utilizzo personale (si vedano quelli contenuti<br />

all'interno del bagaglio personale dei passeggeri), è soggetto ad<br />

autorizzazione da parte della protezione dei vegetali e dei servizi di<br />

ispezione (PPIS) con il Ministero dell'Agricoltura. I permessi sono richiesti<br />

per l'importazione di prodotti freschi, vegetali, sementi, materiale di<br />

propagazione e materiale biotico.<br />

Un permesso di importazione deve essere presentato nella forma<br />

appropriata (in base al tipo di importazione), e iniviato al Dipartimento di<br />

importazione del PPIS a Bet Dagan per posta o fax. La domanda deve<br />

essere presentata 45 giorni prima della data richiesta dell' importazione.<br />

Si noti che vegetali e prodotti vegetali non possono essere introdotti in<br />

Israele senza un permesso rilasciato dal PPIS.<br />

32


<strong>Le</strong> informazioni relative alle licenze di importazione, condizioni<br />

fitosanitarie e il modo corretto per compilare la richiesta di importazione,<br />

possono essere ricevute dalla persona di contatto. Nel momento in cui<br />

viene approvata la richiesta di importazione, viene rilasciato il Permesso di<br />

Importazione. Il permesso comprendera' le condizioni di importazione per<br />

il prodotto specifico, i termini di importazione supplementari e i requisiti<br />

per le dichiarazioni supplementari, tutto in conformita' con le decisioni<br />

PPIS. <strong>Le</strong> dichiarazioni dovrebbero comparire nel certificato sanitario che<br />

accompagna la spedizione dal paese di origine. Nel momento in cui si<br />

ordina materiale vegetale dall'estero, dovrebbe essere inviata una copia<br />

del permesso di importazione dai fornitori, in modo che siano in grado di<br />

rispettare tutte le condizioni specificate in quel permesso. Nel caso in cui<br />

la domanda di permesso di importazione venga negata, verrà inviata una<br />

lettera di rifiuto in cui saranno specificati i motivi della decisione.<br />

Permesso di importazione per prodotti freschi, piante e prodotti<br />

vegetali.<br />

Una domanda di Permesso per l'importazione di piante (materiale di<br />

propagazione ad eccezione dei semi, piante in vaso, ecc), prodotti freschi<br />

(frutta, verdura, spezie, fiori, rami ornamentali), e prodotti vegetali, come<br />

fiori secchi e rami ornamentali, substrati di crescita, spezie secche, noci,<br />

ecc, deve essere presentata utilizzando l'apposito modulo.<br />

Permesso di importazione di semi<br />

Un permesso di importazione per i semi deve essere rilasciato per i<br />

semi destinati alla coltivazione e moltiplicazione di:<br />

• Verdure<br />

• Campi di coltura<br />

• Fiori<br />

• Spezie<br />

• Alberi<br />

• Piante ornamentali<br />

La Domanda va presentata sull'apposito modulo per "l'importazione<br />

di semi" forma. Quando si presenta una domanda per l'importazione di<br />

ortaggi e colture erbacee, deve essere specificato il nome della varieta'. La<br />

presentazione di una domanda per l'importazione di una varietà che non<br />

compare nell '"Elenco delle varietà ammesse alla vendita in Israele" deve<br />

essere prima approvata dagli organi preposti - il Servizio di Estensione del<br />

Ministero dell'Agricoltura, e il Seme e Archivi Servizio Nursery<br />

Certificazione del PPIS.<br />

Permesso di importazione di materiale biotico<br />

L'importazione di tale materiale è proibito dalla legge per la<br />

protezione delle piante (Regolamenti per l'importazione delle piante del<br />

1970), a causa del rischio di danni irreversibili per l'uomo, per l'agricoltura<br />

33


e per l'ambiente. E' possibile tuttavia richiedere un permesso per<br />

importare materiale biotico da un professionista.<br />

Mele e pere<br />

I Servizi di Ispezione per la Protezione delle Piante in Israele (PPIS) ha<br />

recentemente implementato un nuovo trattamento a freddo per ridurre i<br />

rischi della larva curulio per mele, pere e prugne. Una copia del nuovo<br />

regolamento è disponibile presso il FAS a Tel Aviv: E-mail:<br />

agtelaviv@usda.gov.<br />

I nomi botanici<br />

Come parte della procedura di importazione delle piante e dei loro<br />

prodotti, è richiesto un certificato fitosanitario. E 'molto importante usare i<br />

nomi botanici corretti. Nomi Botanici: - Ebraico-Latino-Comune.<br />

G) Importazioni di Grano<br />

I Servizi di Ispezione per la Protezione delle Piante in Israele (PPIS)<br />

hanno pubblicato un elenco delle procedure per l'importazione di mangimi<br />

per animali:<br />

Sono richiesti i seguenti certificati al fine di rilasciare la spedizione<br />

dalla stazione di frontiera:<br />

A) "Richiesta di importare mangimi per animali e dei suoi derivati"<br />

(PPIS certificato);<br />

B) Dati dell'importazione: tipo di grano, nome della nave, paese di<br />

origine, nome dell'importatore e nome del produttore;<br />

C) La spedizione dovrà essere accompagnata da certificazioni<br />

sanitarie e di qualita' che sono state rilasciate da laboratori<br />

stranieri autorizzati.<br />

I certificati <strong>devono</strong> contenere i seguenti elementi:<br />

1) Requisiti di qualità: Compreso un'etichetta indicante il nome<br />

del prodotto, la percentuale di umidità, il peso netto del<br />

prodotto, la percentuale totale di grano, la percentuale di<br />

materiale estraneo.<br />

2) Requisiti per la salute: Secondo i Limiti Nazionali di Residui<br />

Massimi. Questa lista è basata, ove opportuno, sui limiti del<br />

Codex Alimentarius.<br />

Il certificato sanitario deve comprendere i seguenti dati: livello di<br />

pesticidi, fungicidi, materiale fumante, metalli pesanti, e<br />

radiazioni radio attive;<br />

D) Certificato di origine;<br />

E) Dichiarazione dell' Importatore in cui si attesti se il mangime per<br />

animali contenenga organismi geneticamente modificati.<br />

F) dichiarazione dell'importatore che lui o qualcuno per suo conto<br />

possiede un magazzino a fini di stoccaggio.<br />

34


L'ispettore di quarantena verificherà la spedizione e i certificati che la<br />

accompagnano al porto di entrata, ed effettuera' un test per le aflatossine.<br />

Inoltre, l'ispettore, invierà un campione della spedizione al laboratorio del<br />

PPIS per un ulteriore esame. La spedizione viene rilasciata nel momento in<br />

cui l'ispettore avra' eseguito tutti i test necessari. In caso di certificati<br />

mancanti o risultato del test fallito, la spedizione verrà trattenuta al porto<br />

per un'ulteriore valutazione.<br />

H) Alimenti biologici e prodotti agricoli<br />

Il mercato israeliano degli alimenti biologici è del valore di $50<br />

milioni annui (incluse le esportazioni). Della produzione biologica locale<br />

totale, l'80 per cento ($ 40 milioni) e' destinata all'esportazione e solo la<br />

restante parte al mercato locale. Recentemente il parlamento israeliano ha<br />

approvato una legge sugli alimenti biologici (SI numero 1315). Ispettori<br />

ufficiali dovranno ispezionare tutti i prodotti <strong>alimentari</strong> biologici. Inoltre,<br />

dovranno essere ispezionate tutte le colture biologiche e il bestiame. E'<br />

necessaria l'etichettatura per tutti i prodotti <strong>alimentari</strong> biologici.<br />

Nell'agosto 2006, la PPIS ha pubblicato lo "Standard Nazionale i<br />

vegetali provenienti da agricolture biologiche e per i loro prodotti"<br />

La presente norma è una versione aggiornata dello standard israeliano<br />

pubblicato nel 2001. La norma si applica solo a prodotti biologici di<br />

origine vegetale ed è in conformità con il regolamento CEE 2092/91 e<br />

successive modifiche. La sua compatibilità internazionale consente ai<br />

prodotti biologici <strong>israeliani</strong> sia freschi che trasformati, di essere conformi<br />

ai criteri internazionali e, quindi, di garantire sicurezza e credibilita' alla<br />

produzione biologica destinata sia all'esportazione che al mercato interno.<br />

Lo standard aggiornato definisce chiaramente i requisiti minimi per i<br />

prodotti biologici e i prodotti di origine vegetale, e per la loro etichettatura<br />

con la parola "biologico" e con il logo biologico. Esso definisce inoltre le<br />

regole per l'utilizzo dei loghi impiegate dagli organismi di controllo<br />

accreditati dal PPIS per la verifica della produzione biologica in conformità<br />

alla presente norma.<br />

La presente norma è un documento ufficiale e obbligatorio, al fine di<br />

garantire l'attuazione standardardizzata degli obiettivi dell'agricoltura<br />

biologica per il miglioraramento dell'attività all'interno dei sistemi<br />

aziendali attraverso:<br />

• Conservazione e miglioramento della fertilità del suolo per le<br />

generazioni future<br />

• Il mantenimento, per quanto possibile, di un ciclo chiuso di<br />

produzione; Riduzione dell' inquinamento ambientale causato<br />

dall'agricoltura<br />

• Riduzione dell'uso delle risorse naturali non rinnovabili<br />

• Salvaguardia della natura e dell'ambiente<br />

35


La norma stabilisce un efficace strumento di lavoro per la<br />

produzione biologica destinata sia all'esportazione che al mercato interno.<br />

PPIS Organic Standard –Recentemente l'Istituto israeliano per gli<br />

Standard ha aggiornato lo standard di 1145.<br />

Allegato C<br />

L'etichettatura di un prodotto alimentare chiamato "naturale" o con<br />

un titolo equivalente<br />

E 'consentito etichettare come "naturale", senza parole aggiuntive,<br />

un singolo alimento prodotto o un suo frammento, che non sia una<br />

miscela di alimenti, che sia libero da ulteriori ingredienti e che non abbia<br />

superato nessuno dei processi di seguito elencati:<br />

- aerazione<br />

- Agglomerazione (senza alcun cambiamento chimico e senza additivi<br />

chimici)<br />

- Miscelazione di un prodotto alimentare singolo, o parte di esso, da fonti<br />

diverse<br />

- centrifugazione<br />

- refrigerazione<br />

- congelamento<br />

- Dimensioni decrescenti (anche tramite taglio, macinazione grossolana,<br />

frantumazione, fresatura, macinazione)<br />

- zangolatura<br />

- omogeneizzazione<br />

- Pulizia (senza trasformazioni chimiche)<br />

- concentrazione<br />

- Disossatura "manuale"<br />

- Rimozione del grasso (senza trasformazioni chimiche)<br />

- rimozione spontanea<br />

- Disidratazione (anche per congelamento)<br />

- Frazione enzimatica<br />

- fermentazione<br />

- filtrazione<br />

- schiaritura (senza trasformazioni chimiche)<br />

- flocculazione<br />

- formazione<br />

- sfaldamento<br />

- Trattamento termico (tra cui la cottura, scottatura, bollitura, cottura a<br />

microonde,pastorizzazione, sterilizzazione, tostatura),<br />

- Maturazione, (senza additivi chimici)<br />

- Fusione, scongelamento<br />

- Peeling (senza agenti chimici)<br />

- pressatura<br />

- soffiatura<br />

36


- far divenire formaggio(senza additivi chimici)<br />

- Separazione (tra cui setacciatura, rifilatura, decantazione)<br />

- immersione<br />

- Trattamento del gas inerte (anidride carbonica, azoto imballaggio)<br />

- estrusione<br />

C-2. Ingredienti <strong>alimentari</strong> etichettati con il termine "naturale"<br />

L'etichettatura degli ingredienti <strong>alimentari</strong> "naturali" o con titolo<br />

equivalente, (vedi articolo sotto 8.2) o da un titolo equivalente, sarà la<br />

seguente:<br />

C-2.1 Definizione di " ingrediente naturale"<br />

Ingrediente naturale – corrisponde ad un ingrediente che è stato<br />

prodotto da un alimento che è consentito chiamare "naturale", ai<br />

sensi dell'articolo C-1, utilizzando i metodi di produzione di cui<br />

all'articolo C-1, e utilizzando anche a volte, metodi come<br />

l'estrazione, la ricostruzione o la raffinazione, a condizione che<br />

l'ingrediente non abbia subito alterazioni chimiche durante il<br />

processo produttivo.<br />

C-2.2 Un prodotto alimentare può avere l' etichetta con la dicitura<br />

"Ingredienti naturali" se è stato prodotto da:<br />

fusione di due o più "ingredienti naturali" (come sono stati definiti<br />

nell'articolo C-2.1) e a condizione che che non contengano<br />

ingredienti che non siano "ingredienti naturali", altrimenti è fatto<br />

divieto di etichettarlo come prodotto "naturale" .<br />

C-2.3 Un prodotto alimentare che contiene un ingrediente che non è<br />

un "ingrediente naturale" (es.: sapore artificiale) non può essere<br />

etichettato come "naturale" o come "prodotto naturale", ma è<br />

consentito menzionare, nell'elenco dettagliato degli ingredienti la<br />

parola "naturale" solo per gli ingredienti, che siano "ingredienti<br />

naturali", come definito alla lettera C-2.1.<br />

C-3 Etichettatura degli ingredienti <strong>alimentari</strong> con la dicitura "Come<br />

naturale"<br />

Ingredienti <strong>alimentari</strong>, che presentano l'etichettatura ingrediente "come<br />

naturale" (vedi articolo 8.2), sarà come segue:<br />

C-3.1 Definizione di "come ingrediente naturale"<br />

Come Ingrediente naturale : un ingrediente che è stato prodotto<br />

sinteticamente ed e' identico nella sua formazione chimica e<br />

contenuto agli "ingredienti naturali" (vedi sub articolo C-2.1).<br />

C-3.2 Etichettare un ingrediente o ingredienti "come naturali" è<br />

consentito solo nella lista degli ingredienti.<br />

I) Spezie<br />

37


Negli ultimi anni il consumo locale di spezie fresche e lavorate è<br />

aumentato significativamente. Il 31 ottobre 2008, Israele WTO-TBT Point<br />

ha notificato la Richiesta all'Organizzazione mondiale del commercio le<br />

misura TBT riviste per paprika di terra (HS 0.904,20): Descrizione dei<br />

contenuti: Revisione degli Standard obbligatori SI 468 riguardo alla<br />

paprika da terra.<br />

Una copia del progetto di modifiche proposte è disponibile al punto FAS di<br />

Tel Aviv: Email: agtelaviv@usda.gov<br />

J) Oli vegetali<br />

Alcuni oli vegetali vengono importati come greggio e raffinati a<br />

livello nazionale - sia da frantoi, che da grandi produttori di margarina,<br />

snack e altri prodotti <strong>alimentari</strong>. Il consumo di olio vegetale è aumentato<br />

significativamente negli ultimi anni, soprattutto l'olio di canola e l'olio<br />

d'oliva.<br />

Nell' Aprile 2010 l’ Institutione per il controllo degli degli Standard<br />

<strong>israeliani</strong>, ha pubblicato un avviso di revisione per l'SI 191. Si applica ad<br />

olio prodotto dal frutto della pianta di olivo (Olea europaca L.), e adatto<br />

per l'uso in alimenti senza ulteriori trattamenti.<br />

Il nuovo emendamento è in parte basato sullo standard CIO ([1]) (qui<br />

di seguito, "CIO Standard") per gli oli d'oliva e di sansa. Lo Standard CIO<br />

viene aggiornato saltuariamente. Questo standard - SI 191 - non cita<br />

disposizioni di tipo quantitativo, ma cita i riferimenti pertinenti alle<br />

disposizioni della versione latests dello standard CIO.<br />

In allegato troverete la traduzione della proposta di modifica.<br />

Il 16 settembre 2008, Israele WTO-TBT Point ha notificato<br />

all'Organizzazione mondiale del commercio la misura TBT rivista per l'olio<br />

d'oliva (SA 1509).<br />

Descrizione dei contenuti: Revisione della norma obbligatoria SI 191.<br />

Questo standard adotta l'ultima versione del documento sulla norma<br />

commerciale applicabile a oli di oliva e oli di sansa del Consiglio Olivicolo<br />

Internazionale di (COI).<br />

La delegazione della Comunità europea ha predisposto una traduzione in<br />

inglese non ufficiale del documento che si riferisce a questa notifica. La<br />

traduzione è disponibile all'indirizzo:<br />

http://members.wto.org/crnattachments/2008/tbt/ISR/08_3284_00_et.pdf<br />

K) disposizioni per l'importazione di pesce - viremia primaverile delle<br />

carpe (SVC)<br />

Il 26 gennaio 2010, i Servizi veterinari e della salute animale dello<br />

Stato di Israele (VSAH) hanno pubblicato nuove norme in materia di<br />

importazione di alcune specie di pesci.<br />

38


L'importazione delle seguenti specie ittiche (1) dovra' avvenire<br />

secondo le seguenti modalità (la viremia primaverile delle carpe (SVC) è<br />

una malattia che colpisce principalmente le carpe):<br />

A. L'importazione delle specie ittiche di cui sopra è consentito solo<br />

dall'allevamento originale (il coltivatore).<br />

B. Al fine di ricevere una licenza di importazione l'importatore deve<br />

fornire i seguenti certificati:<br />

-Un elenco dettagliato delle specie ittiche, il loro numero, e il<br />

nome del coltivatore.<br />

-Un certificato autorizzato da un organo competente nel paese<br />

di origine che contenga la seguente informazione: "il<br />

coltivatore è stato sottoposto al test della viremia primaverile<br />

delle carpe per 3 anni". I test dovrebbero essere eseguiti<br />

secondo i metodi di prova dell'OIE che sono stati pubblicati<br />

nell'ultima edizione del "Manuale di diagnosi delle malattie<br />

degli animali acquatici".<br />

-Un certificato valido per quanto riguarda la zona di<br />

quarantena che viene fornito dal funzionario del Servizio<br />

veterinario per le malattie dei pesci.<br />

C. Nonostante i nuovi requisiti di cui sopra, in base alla disciplina 2<br />

(C) ,sui Regolamenti delle malattie animali (importazione degli<br />

animali) 1974: Il direttore può scegliere ciascuna delle seguenti<br />

opzioni: offrire / non offrire licenza, annullare la licenza, e<br />

aggiungere o modificare i requisiti di licenza.<br />

Regolamentazione degli scambi. Sdoganamento e documenti di<br />

importazione.<br />

Lo sdoganamento delle merci è basato su un sistema quasi<br />

automatico per il quale le Agenzie Doganali effettuano lo sdoganamento<br />

tramite procedure informatizzate nei loro uffici collegati ai sistemi<br />

informatici della Dogana. Una parte della merce è ispezionata dal<br />

funzionario doganale che apre uno o più colli sulla base di direttive fornite<br />

dalla direzione generale della Dogana. Oltre a ciò, sono ispezionate<br />

categorie merciologiche che sono sotto il controllo dei vari ministeri.<br />

I documenti richiesti per sdoganare merci (non inclusi campioni senza<br />

valori, importazione personale, merci per corpi consolari ecc) sono:<br />

1) la fattura originale del fabbricante o della ditta d’esportazione,<br />

possibilmente firmate (per abbigliamento, articoli in pelle, profumi,<br />

medicine e prodotti affini sono obbligatorie le etichette con dati specificati<br />

dal Ministero del Commercio);<br />

2) la lista d’imballaggio per merce in quantità superiore di un collo;<br />

3) la lettera di trasporto aereo/marittimo;<br />

4) il certificato (o dichiarazione) d’assicurazione marittima;<br />

39


5) il formulario EUR 1 (o dichiarazione parallela) per merce fabbricata in<br />

Europa.<br />

Alcune tipologie di merci sono sotto la sorveglianza dei Ministeri per<br />

cui è richiesta una licenza di importazione rilasciata dal relativo Ministero<br />

(dei Trasporti, della Sanità o dell’Agricoltura) o un permesso dell’Istituto<br />

Tecnico.<br />

Alcune categorie merciologiche come generi <strong>alimentari</strong>, cosmetici e<br />

prodotti farmaceutici <strong>devono</strong> essere certificati anche da fonti governative<br />

all'estero.<br />

Classificazione doganale delle merce.<br />

Il “Department of Customs & VAT” è diviso in diverse sezioni, una<br />

delle quali si occupa della classificazione. La classificazione delle merci in<br />

Israele è basata sul Sistema di nomenclatura Armonizzato generalmente<br />

chiamato HS (Harmonized System), riconosciuto ed usato<br />

internazionalmente nella compilazione di liste tariffarie. Questo metodo è<br />

gestito dal World Customs Organization (WCO) che ha sede a Bruxelles.<br />

Per ricevere informazioni dall’estero riguardo alla classificazione dei<br />

beni e ad eventuali tasse da pagare sull’importazione di prodotti in Israele,<br />

è possibile contattare direttamente la “Classification Section” del<br />

Department of Customs & VAT oppure un agente dei servizi doganali<br />

<strong>israeliani</strong>. La classificazione include inoltre informazioni sulla necessità di<br />

licenze e/o standard da altre autorità approvate. Standard e autorizzazioni<br />

sono competenza di altre autorità accreditate come il “Standards Institute<br />

of Israel” e diversi Ministeri all’interno del Governo, che possono essere<br />

contattati direttamente.<br />

Restrizione delle importazioni.<br />

<strong>Le</strong> restrizioni vengono applicate su merci provenienti da Paesi che<br />

non hanno rapporti diplomatici con Israele, merci pericolose al pubblico,<br />

merci “semi” militari o militari ed altre merci specificate sulla Tariffa<br />

Doganale.<br />

Importazioni temporanee.<br />

Sono permesse importazioni temporanee usando il Carnet Ata o sotto altri<br />

accordi doganali (generalmente attraverso un pagamento in deposito che<br />

viene restituito dopo l’esportazione della merce).<br />

40


Appendice I.<br />

Contatti Agenzie Governative:<br />

Punto Israele OMC-TBT Punto Richiesta Informazioni<br />

Ministero dell'Industria, del Commercio e del Lavoro<br />

Tel: + (972) 3 5652700<br />

Fax: + (972) 3 5652710<br />

E-mail: Yael.Friedgut @ moital.gov.il<br />

Notifiche SPS all'OMC<br />

L'ufficio israeliano responsabile per la notifica SPS per l'OMC Servizi per<br />

l'Ispezione e la protezione dei vegetali (PPIS), Ministero dell'agricoltura e<br />

dello sviluppo rurale.<br />

41


Ms. Yael Armitage<br />

Fax: + (972) 3 968 1507<br />

Email: andiyael@moag.gov.il<br />

Servizio di Controllo Alimentare<br />

Ministero della Salute<br />

12 Ha Arba Street<br />

64739, Tel Aviv<br />

Israele<br />

sito web: http://www.health.gov.il/english/<br />

Referente: Sig.ra Ruth Shimberg<br />

Tel: 972-3-6270112 Fax : 972-3-6270126<br />

Servizio veterianio israeliano e per la salute degli animali (IVAHS)<br />

Dr. Shlomo Garazi<br />

Responsabile dell'ufficio veterinario import-export<br />

Servizi veterinari e per la salute degli animali<br />

PO BOX: 12<br />

Beit Dagan 50250<br />

Tel: + (972) 3 968 649<br />

Fax: + (972) 3 960 5194<br />

E-mail: shlomoga@moag.gov.il<br />

Servizio per la protezione e l'ispezione delle piante (PPIS)<br />

P.O. Box 78<br />

50250,<br />

Bet Dagan Israele<br />

Contatto: Sig.ra Miriam Freund, direttore<br />

Tel: 972-3-9681561<br />

Fax: 972-3-9681582<br />

E-mail: miriamf@moag.gov.il<br />

Sito web: www.ppis.moag.gov.il/<br />

PPIS/SiteEnglish/SiteinEnglish /<br />

Instituzione israeliana per gli Standard<br />

42 <strong>Le</strong>vanon H. Street<br />

69977, Tel Aviv<br />

Israele<br />

Sito Web: www.sii.org.il<br />

Informazioni generali: Indirizzo e-mail:<br />

vered@sii.org.il<br />

Tel: 972-3-6465154; Fax: 972 - 3-6419683<br />

42


Elenco delle alghe marine e funghi approvati<br />

E' stato approvato l'uso delle piante negli additivi <strong>alimentari</strong> e/o<br />

negli alimenti (l'elenco è stato aggiornato il 1 °dicembre 2009) secondo le<br />

seguenti direttive:<br />

-E' stato approvato l'uso dei seguenti funghi negli additivi<br />

<strong>alimentari</strong> e/o negli alimenti:<br />

http://www.health.gov.il/Download/pages/Mushroom_add.xls<br />

-E' stato approvato l'uso delle seguenti alghe negli additivi<br />

<strong>alimentari</strong> e negli alimenti:<br />

http://www.health.gov.il/Download/pages/SeaweedSimple.xls<br />

Nota.<br />

Sebbene questo documento sia stato redatto utilizzando la massima<br />

attenzione,le informazioni ivi contenute, potrebbero non essere del tutto<br />

precise, sia perché e' possibile che le norme siano cambiate dal momento<br />

della sua preparazione, sia perché e' possibile che informazioni chiare e<br />

coerenti su queste politiche non fossero disponibili.<br />

Pertanto si consiglia agli esportatori di verificare la serie completa<br />

di requisiti di importazione con i loro clienti stranieri, che sono<br />

normalmente più preparati a risolvere tali quaestioni con le autorità locali,<br />

prima che qualsiasi merce venga spedita.<br />

L'approvazione finale per l'importazione di qualsiasi prodotto è<br />

soggetta alle norme e ai regolamenti del paese importatore cosi' come<br />

interpretati dai dipendenti di frontiera al momento dell'ingresso del<br />

prodotto nello stato.<br />

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