MISCELLANEA - Società Ligure di Storia Patria

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Abbiamo visto la supplica presentata dinanti le v. v. S. S. Ser.me per
Gio. Antonio Maggiolo figlio di Cornelio la concessione fattaci sotto li 16 di
maggio p. p. e fatto per noi le debite diligenze et esaminato e interrogato
bene il detto Gio. Antonio Maggiolo sopra il particolare di fare le carte da
navigare il nostro parere è che detto Antonio sia sufficiente a fare dette carte
da navigare e tener bona regola in parte ed esser bono et sufficiente per
detto esercizio.
E il Senato, con decreto del 26 gennaio 1615, gli accordava 1. 50
annue (1).
Era costumanza che gli artisti che ottenevano brevetti o indulti per
l’esercizio dell’arte dovessero prestare appositi giuramenti nella Cancelleria
del Senato, e per conseguenza il 4 luglio del 1615 Gio. Antonio Maggiolo
prometteva al Doge ed ai Senatori « moram trahere in praesenti Civitate
Genuae et in ea se exsercere in praedicto exsercitio fabricandi cartas, »
secondo la forma dei decreti concessi il 15 aprile 1529 e 10 maggio
1611 agli altri Maggiolo (2).
La morte troncò tante belle speranze: il primo agosto 1615 Gio.
Antonio Maggiolo moriva assasinato. Il suo decesso è notato nei registri
mortuarii della parrocchia di S. Marco, da cui si apprende che fu sepolto
in Santa Maria di Castello, nella tomba dei Maggiolo.
Subentrò nell’esercizio il fratello Nicolò, il quale nell’ ottobre del
1616 in questo modo si rivolgeva al Senato:
Ser.mi et Ecc.mi Signori
Cornelio Maggiolo come esperto e pratico nella professione di fabricar
le carte da navigare e come successore di Visconte Maggiolo suo avo e di Gio.
Antonio suo padre, a quali per particolar lode della lor virtù.in tal professione
le fu da v. v. S. S. Ser.me assignato annuo stipendio di libre cento, come
dalli privilegi e decreti che si presentano, desideroso di continuare in quella
professione nella quale già molta lode s’haveva acquistato, e che ne faceva
fede il concorso che d’ogni parte per tal opra a lui ricorreva, supplicò v. v. S.
S. Ser.me, acciò volessero anco ad esso assignare il detto annuo stipendio,
per onde presa informatione della sua sufficienza, gratiosamente fu da quelli
compiaciuto, fatta però promessa d’habitar in questa città, in tutto come da
decreti che parimente si presentano; e perchè ora è morto detto Cornelio et
(1) Atti delle Finanze, Filza ili, del 1615, Arch. di St. in Genova.
(2) Giornale Lig.. Anno 1877, pp. 87-88.
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